filosofia e metodoloia per la gestione degli errori nei sistemi organizzativi
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i sistemi resilienti
1. Gestire gli errori: i sistemi resilienti Marzo 2007 ISI Ingegneria dello Sviluppo dImpresa
2. COSA SONO GLI ERRORI ? I comportamenti a rischio, che possono generare errori o incidenti nella pratica lavorativa, possono derivare da usi errati o impropri dovuti a mancata percezione del rischio da parte degli utenti o una limitazione dei movimenti che ne impediscono un uso corretto motivi di urgenza mancata comprensione del funzionamento del prodotto/servizio a causa di istruzioni insufficienti o inadeguate difficolt di esecuzione delle operazioni richieste assenza o inadeguatezza delle informazioni relative allesito prodotto dalle azioni. In generale, gli errori e gli incidenti sono sempre possibili data la complessit dei fattori che possono intervenire nel procurare un danno (allorganizzazione o al cliente) talvolta anche molto grave. E se il progettista o chi gestisce il sistema non tiene conto di questo fattore, il rischio di un errore o di un incedente molto grave 竪 ancora maggiore, dato che la progettazione e la gestione non terranno in conto della variabilit che pu嘆 procurare lerrore.
3. ERRORI E VIOLAZIONI Violazione aggiramento deliberato di regole e/o codici di comportamento socialmente condivisi ( intenzionale ma non necessariamente malevolo) Tipologie di violazione: - di routine (mancato rispetto di procedure considerate non pi湛 rilevanti) - eccezionali (compiute una tantum per portare a termine un compito urgente) - violazioni scorciatoia (per rendere il lavoro pi湛 semplice salti dei passaggi) violazioni per sensazione (come la velocit) Errori comportamento che devia dal percorso corretto nel tentativo di raggiungere un determinato obiettivo (non intenzionale, ma dovuto a sequenze di azioni non corrette o ridotta disponibilit di informazioni) Tipologie di errore: - slips (sviste) errore dato da unintenzione corretta accompagnata ad unesecuzione non corretta (lidea di partenza era buona, lesecuzione sbagliata) mistake (sbagli) errore dato da unintenzione non corretta, che produce una sequenza di azioni non corrette (sebbene coerenti con lintenzione iniziale) (lidea di partenza era sbagliata)
4. TIPOLOGIE DI ERRORE Esecuzione fluida di sequenze di azioni pre-programmate che richiedono un controllo cosciente minimo Controllo occasionale del procedimento, solo in determinati punti Lo sforzo 竪 ridotto, ma unabitudine radicata pu嘆 tradursi in errore se: lattenzione ai punti di controllo 竪 distratta da altri stimoli si devono svolgere attivit non familiari in contesti familiari ERRORI BASATI SULLAUTOMATISMO Esecuzione di sequenze di azioni in base a regole acquisite Controllo cosciente intermedio Lerrore si verifica se: si utilizza una regola di diagnostica del problema non corrette si tende ad utilizzare le regole diagnostiche gi usate in precedenza e che si sono dimostrate efficaci. ERRORI BASATI ALLA PROCEDURA Esecuzione di un compito con un livello di controllo cosciente massimo Il procedimento e la situazione vengono controllati dopo ogni singolo step e prima di effettuare ogni altra azione Sforzo cognitivo massimo e risposte lente; lerrore si verifica per: alti livelli di stress dovuti alla complessit dellelaborazione; assenza di regole e procedure conosciute e/o applicabili in una situazione non familiare ERRORI LEGATI ALLA STRATEGIA
5. IL MODELLO SRK DI RASMUSSEN E REASON Nellambito delle teorie che si sono sviluppate per lo studio dellerrore, quella dellerrore umano propone una classificazione del comportamento delluomo in tre diverse tipologie (Rasmussen, 1987): Skill-based behaviour : sono comportamenti automatici ad una data situazione. Ruled-based behaviour: si mettono in atto dei comportamenti, prescritti da regole, che sono state definite in quanto ritenute pi湛 idonee da applicare in una particolare circostanza. Knowledge-based behaviour : si tratta di comportamenti messi in atto quando ci si trova davanti ad una situazione sconosciuta e si deve attuare un piano per superarla. Sulla base del modello proposto da Rasmussen), James Reason distingue tra errori d'esecuzione e tra azioni compiute secondo le intenzioni e delinea cos狸 tre diverse tipologie d'errore (Reason, 1990). Errori d'esecuzione che si verificano a livello d'abilit ( slips ). Errori d'esecuzione provocati da un fallimento della memoria (l apses ). Errori non commessi durante l'esecuzione pratica dell'azione ( mistakes ). Quindi gli errori possono essere classificati in due tipi: Ruled-based Knowledge-based
6. CLASSIFICAZIONE SISTEMICA DEGLI ERRORI CAUSE DI ERRORE LIVELLI DI CONTROLLO Difficolt di ragionamento, per via della scarsit di notizie, risorse o di tempo. Difficolt alla memorizzazione delle regole Carenze individuali in termini di velocit, precisione o forza fisica. Mancanza e/o scarsit di risorse Variabilit dovuta al caso Interferenze tra strutture di controllo Effetti dellapprendimento e delladattamento False analogie o interferenze tra i mezzi a disposizione e gli scopi. Adesione routinaria alle regole pi湛 familiari. Cattura di schemi motori che vengono usati con maggiore frequenza. Errori di memoria nei modelli mentali gi sperimentati. Ricordo errato dei dati e dei parametri contenuti nelle regole Disattenzione transitoria o non coordinamento motorio. Difettosit nella ricerca delle informazioni e nella formulazione delle ipotesi. Applicazione delle regole del minimo sforzo (genericit e superficialit) dei controlli. Imperfezione delle procedure per ottimizzare laccuratezza e la velocit richiesta dalloperazione. Conoscenza Regole Abilit
7. I MODELLI LINEARI: LAPPROCCIO ACCUSATORIO Gli errori o gli incidenti possono essere affrontati con diversi tipi di approcci: uno mirato alla persona, e uno mirato sistema. Lapproccio alla persona si focalizza sugli errori che gli individui possono commettere e quindi lattenzione 竪 fondamentalmente rivolta alle persone in prima linea (front-line). Si tratta del margine pi湛 esterno del sistema, coloro che operano in stretto contatto con lambiente, con gli altri sistemi, coloro che sono pi湛 prossimi allerrore o allincidente. Questo tipo di approccio focalizza lattenzione sui limiti cognitivi degli individui (colpevoli di disattenzione, approssimazione, imperizia, etc.) e prevedono normalmente contromisure di tipo disciplinare e punitivo, confondendo errori e violazioni intenzionali, ineliminabili limiti cognitivi e sabotaggi. Il modello, di tipo lineare (di tipo causa-effetto), non va per嘆 ad eliminare le condizioni organizzative che portano allerrore e non permette al sistema e al contesto in cui esso si trova di migliorare, di apprendere dai propri errori e di aumentare la propria capacit di essere resiliente.
8. I MODELLI SISTEMICI Lapproccio sistemico 竪 di tipo funzionale, esso infatti estende i fattori causali a tutta lorganizzazione e quindi alle dinamiche relazionali, gestionali, organizzative tipiche del sistema. Gli errori e gli incidenti in questa prospettiva non frutto di una sequenza collegata di mancanza di numerose difese, di salvaguardia, di barriere e controlli messi in opera per proteggere ed evitare eventi rischiosi conosciuti. E la soluzione che d maggiori garanzie per attuare il miglioramento e lapprendimento organizzativo. Nel 1990 James Reason propose un modello di analisi degli errori e degli incidenti proposto come il modello del formaggio svizzero (Swiss Cheese Model, pag.5) Ci嘆 che rende il modello particolarmente utile nelle investigazioni 竪 che obbliga alla ricerca delle condizioni latenti (latent conditions) allinterno della sequenza causale degli eventi. Sotto letichetta di condizioni latenti sono individuabili una serie di diversi tipi di prestazione umana (pag.6).
9. IL MODELLO SWISS CHEESE APPLICATO DA REASON (1990) Il presupposto di base in questo approccio, che si 竪 sviluppato dopo i primi anni '70, risiede nella convinzione che gli incidenti e gli errori siano solo la punta dell'iceberg, che per un incidente che ha avuto luogo ce ne siano stati molti altri che non sono avvenuti solo perch辿 l'operatore, un controllo, hanno impedito che accadesse, i cosiddetti near miss events Da questa visione sistemica, nasce l'idea che il verificarsi di un incidente o di un errorie sia frutto di una concatenazione d'eventi che hanno superato tutte le difese che erano state messe in atto. Reason ha chiarito in maniera pi湛 precisa il significato d'errore latente, attraverso il modello del formaggio svizzero
10. OLTRE LA LINEARITA: LA RESILIENZA Il modello di Reason presenta per嘆 il limite di non considerare lerrore o lincidente come non-lineare, cio竪 non dipende dallazione negativa di un entit ben definita (il buco nel sistema nel modello del formaggio svizzero), ma dalla concomitanza ed interazione di fattori che non sono negativi di principio. Il sistema organizzativo 竪 cio竪 per sua natura soggetto al cambiamento. La variabilit non deve pertanto essere vista come un fattore di disturbo di una situazione altrimenti stabile e sicura. I sistemi sono invece sempre in equilibro dinamico, cercano variet perch辿 solo con la variet evolvono. Il sistema incontra spesso variet, talvolta 竪 positiva (informazione buona che fa avere successo al sistema), altre volte sar negativa (lerrore ) e potr essere tale da fare collassare il sistema o farlo cambiare (crescere attraverso le lesson learned). Un sistema organizzativo con elevate capacit adattive fa tesoro anche delle informazioni negative (gli errori) perch辿 la variet aumenta la capacit resiliente del sistema stesso. Questa capacit si vede negli operatori che notano e riportano i propri errori e le situazioni anomale e di non nasconderli sotto la cultura della colpa.
11. COME AFFRONTARE GLI ERRORI ORGANIZZATIVI Le interazioni fra i 4 elementi garantiscono il funzionamento delle organizzazioni e sono anche la sede di possibili errori che ne determinano il malfunzionamento. Per gestire gli errori 竪 possibile adottare due tipologie di approccio: metodo pro-attivo (previene i potenziali errori) metodo reattivo (rimuove gli incidenti/errori accaduti Strumenti Operatore Ambiente Organizzazione
12. CARATTERISTICHE DEI SISTEMI RESILIENTI Le caratteristiche principali dei sistemi resilienti sono (Wreathall, 2006): impegno dei dirigenti che riconoscono il valore della prestazioni dei collaboratori pur considerando la natura fallibile, ma flessibile dl fattore umano sostenere il libero resoconto di eventi o fattori di rischio in tutti i livelli organizzativi, evitando la formazione di una cultura della colpa - favorire la cultura dellapprendimento organizzativo per capitalizzare le lesson learned capacit di acquisire e gestire le informazioni che circolano nel sistema, ottimizzandole in modo da evitare lacune e ridondanze capacit dellorganizzazione di prevedere i problemi , sensibilizzando i propri collaboratori, nellattenzione ai segnali deboli, alle anomalie, alle situazioni non efficaci flessibilit del sistema, ovvero di adattarsi ad una situazione imprevista ottimizzando le risorse al fine di ottenere un buon risultato e senza intaccare le proprie normali funzionalit. Si realizza attribuendo a tutti gli operatori quei poteri decisionali che se altrimenti trattenuti i capo a pochi comporterebbero ritardi e problemi di comunicazione opacit , ovvero lorganizzazione 竪 consapevole di muoversi sempre vicino al margine del rischio, sa quanto pu嘆 osare e come ritirarsi se necessario.
13. GEMS (Generic Error Modeling System) Procedure di routine Problema Analisi informazioni Funzionano? Situazione familiare? Cercare analogie (modelli mentali del problema) Diagnosi Formulazione di alternative Scelta azioni correttive Applicazione regole Problema risolto? Soluzione S狸 No No S狸 Skill based Rule based Knowledge based (Reason, 1990)
14. UNA STRATEGIA PER LA GESTIONE DELLERRORE UMANO - Capire le cause dellerrore ed impostare il progetto in modo da ridurle al minimo Rendere tutte le azioni reversibili e costruire sistemi tolleranti agli errori (es., comando annulla operazione) Rendere pi湛 difficili le azioni irreversibili (esl.., funzioni obbliganti) Facilitare la scoperta degli errori e facilitarne la correzione Considerare che la persona e il collaboratore sbaglia, ed anzi funziona per approssimazioni successive.
15. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Rasmussen, J., Svedung, I. (2000). Proactive Risk Management in a DynamicSociety. Swedish Rescue Services Agency. Reason, J. T. (1990). Human error. Cambridge, U.K.: Cambridge University Press. Resilience Engineering Network http://www.resilience-engineering.org/proceedings.htm Rasmussen, J., Brehmer B,狸., Leplat J., Distributed Decision Making, Wiley, Chichester 1991 Reason J,, Lerrore umano, Il Mulino, Bologna 1994 Weick K.E., Senso e significato nellorganizzazione, Raffaello Cortina Editore, Milano 1997 Grassani E., Lerrore come causa di infortunio, Utet, Milano 2003 Catino M., Da Chernobyl a Linate, Incidenti tecnologici o errori organizzativi ?, Carrocci, Roma 2002