3. In epoca Romana le nozze erano precedute dal
fidanzamento chiamato Sponsalia, cerimonia
solenne durante la quale si compiva la promessa di
matrimonio. Durante la cerimonia, il fidanzato
chiedeva al padre della promessa sposa:
Spondesne? (Prometti? ) ed egli rispondeva:
Spondeo (Prometto).
4. Questa cerimonia era fondata sulla tradizione
patriarcale e si svolgeva in presenza degli aruspici e
di tutti gli amici delle due famiglie che avevano la
funzione di testimoni dellimpegno matrimoniale.
Presi gli accordi, i due fidanzati si scambiavano un
bacio casto, chiamato bacio di religione, che non
offendeva le antiche tradizioni. In seguito, avveniva
lo scambio dei doni, che costituivano il pegno del
contratto matrimoniale. Dopo, il futuro sposo donava
alla ragazza un anello chiamato anulus pronubus.
5. Questo anello non era un semplice regalo ma
svolgeva una funzione simbolica: era una sorta di
catena attraverso cui il futuro sposo legava a s辿 la
fidanzata ricavandone il pieno possesso. Una volta
che l anello era al dito, la ragazza giurava fedelt
allo sposo. Infatti, lanulus veniva infilato al penultimo
dito della mano sinistra (anularis da cui partiva una
vena che giungeva dritta al cuore).
6. << Causam esse huius rei Apion in libris
Aegyptiacis hanc dicit, quod insectis apertisque
humanis corporibus, repertum est nervum
tenuissimum ab eo uno digito ad cor hominis
pervenire>>.
Aulo Gellio Noctes Atticae X
<< Apione, nei libri Egiziani, dice essere questa la
ragione di ci嘆, che, tagliati e aperti i corpi umani, fu
scoperto un nervo sottilissimo che giunge da
quellunico dito al cuore delluomo>>.
7. Dopo aver firmato il contratto nuziale, seguiva un
banchetto al quale partecipavano tutti i presenti.
8. Il fidanzamento era regolato da norme giuridiche ben
precise. Infatti, se una delle due parti non
manteneva limpegno preso, laltra parte poteva fare
causa; quindi il giudice istituiva un processo durante
il quale domandava le cause della rottura del
fidanzamento. Se non trovava una giusta causa,
stabiliva una pena pecuniaria a carico di chi non
aveva mantenuto la promessa, come si legge da
Aulo Gellio Noctes Atticae IV, che qui di seguito si
riporta:
9. << Si iustam causam non inveniebat, litem
aestimabat et eum, qui spoponderat se aut
accepturum aut daturum esse uxorem, pecunia
multabat>>.
<< Se non trovava una giusta causa, stimava la lite e
multava con denaro colui che aveva promesso che
avrebbe accettato o dato moglie>>.
11. Nella societ romana esistevano i matrimoni
damore, ma la maggior parte delle volte le unioni
erano combinate dalle famiglie. Gli uomini si
sposavano intorno ai trentanni, le ragazze non
appena erano in grado di avere figli.
Tuttavia, abbiamo qualche esempio di matrimonio
felice, cos狸 come si legge nella lettera di Plinio il
Giovane, dove elogia la moglie Calpurnia, ricca di
tutte le virt湛 proprie di una buona matrona romana:
12. << Calpurniae uxori meae summum est acumen,
summa frugalitas; amat me, quod castitatis indicium
est. Meos libellos habet, lectitat, ediscit etiam>>.
<< Mia moglie Calpurnia ha una grandissima
intelligenza, moderazione; mi ama, il che 竪 indice di
castit. Ha i miei scritti, li legge ed anche li
impara>>.
13. Il giorno delle nozze era scelto con cautela in mezzo
a una serie di giorni e di mesi di cattivo auspicio che
erano evitati dalla superstizione. Il periodo migliore
era la seconda met del mese di giugno.
A Roma cerano tre differenti forme di matrimonio:
Per confarreatio;
Per coemptio;
Usus.
14. Il matrimonio per confarreatio era il
pi湛 antico e solenne, creato secondo
la leggenda da Romolo e per questo
ritenuto sacro e inscindibile. Alla vigilia
delle nozze la sposa consacrava i
giocattoli della propria infanzia agli dei
e la mattina del matrimonio si copriva
il capo con il flammeum, un velo
arancione sul quale veniva posta una
corona di mirto e fiori darancio e sotto
il velo aveva i capelli divisi in sei
trecce o ciocche.
15. La sposa
indossava una
tunica senza orli
(tunica recta). La
casa della sposa
era addobbata a
festa;
nellingresso si
stendevano dei
tappeti e nelle
case patrizie si
aprivano gli
armadi che
custodivano le
immagini di cera
degli antenati.
16. Il rito del matrimonio
iniziava con un sacrificio
agli dei per verificare il
consenso degli dei al
matrimonio.
A questo
punto della
cerimonia, gli
sposi
mangiavano
insieme una
focaccia di
farro, il panis
farreus,
simbolo della
vita coniugale:
il pane
mangiato
insieme
favoriva la
concordia e
lunit degli
affetti.
17. Dopo, in presenza di
dieci testimoni, venivano
sottoscritte le tabulae
nuptiales. Infine, la
pronuba, una donna che
aveva avuto un unico
marito, congiungeva le
destre degli sposi, il
dextrarum iunctio, in
segno di reciproca
fedelt.
18. La cerimonia proseguiva con un banchetto,
accompagnato da musiche e canti e da inni nuziali
cantati dai partecipanti. Al termine della cena, allo
spuntare di Venere, in serata, avveniva la deductio,
ossia il trasferimento della sposa dalla casa paterna
a quella maritale.
19. Lo sposo, in ricordo dellantico matrimonio per ratto delle
Sabine, fingeva di rapire la moglie.
20. Giunta alla soglia della casa nuziale, la sposa
rispondeva al marito che le domandava: Quis es?,
con lespressione formulare: Ubi tu Gaius, ego
Gaia. Dopo una serie di riti dedicati agli dei, la
sposa veniva condotta nella camera nuziale, dove lo
sposo scioglieva la cintura virginale. Il giorno
seguente la sposa, che vestiva per la prima volta gli
abiti matronali, faceva dei sacrifici ai Lari ed ai
Penati e riceveva doni dal marito.
22. Dopo il matrimonio, il
vincolo poteva essere
sciolto attraverso il
repudium o il
divortium: nel primo
caso la richiesta era
avanzata soltanto dal
marito per alcuni
motivi previsti dalla
legge, ad esempio
ladulterio da parte
della donna; nel
secondo caso lo
scioglimento avveniva
con laccordo di
entrambe le parti.
23. Il matrimonio per coemptio era un vero e proprio
atto di compravendita dove la futura sposa veniva
venduta dal pater familias al futuro marito alla
presenza di cinque testimoni e del libripens, che
reggeva una bilancia. Su questa bilancia, il marito
poneva il prezzo della moglie. Il marito metteva una
mano sulla spalla della sposa e diceva: Hanc ego
mulierem ex iure Quiritium meum esse aio eaque
mihi empta est hoc aere aenaeque libra.
<< Dichiaro che questa donna 竪 mia, secondo il
diritto dei Quiriti e lho comprata con questo bronzo e
questa bilancia>>.
24. Con questo rito, la moglie non veniva chiamata
matrona come nel matrimonio per confaerratio, ma
semplicemente uxor. Conclusa la cerimonia, si
svolgeva il banchetto di nozze e poi la deductio.
25. Esisteva anche un altro tipo di legame, che oggi
definiremmo convivenza, che a quellepoca si
chiamava usus. Infatti, la donna, dopo un anno di
convivenza, cadeva sotto la manus del marito.
Quindi, entrava a far parte della sua famiglia fili loco.
Se la donna non voleva che si producesse tale
effetto, poteva ricorrere alla trinoctis usurpatio, cio竪
si allontanava per tre notti dalla casa coniugale
interrompendo lanno di convivenza necessario per
costituire la manus.
26. Secondo alcuni autori, dato che lusus della donna si
basava su una convivenza di un anno come
lusucapione delle cose (Possideo quia possideo),
ci嘆 significa che la donna era considerata come una
res mobilis. Per嘆 si tratta di una deduzione non
fondata sulle fonti disponibili, perch辿 da esse
piuttosto risulta che i Romani conoscevano la
differenza tra personae e res. La donna, quindi, non
era una res per i Romani.
28. Nel nostro ordinamento, il matrimonio 竪 regolato
dalle norme del codice civile ed 竪 riconosciuto dalla
costituzione, che, allarticolo 29, recita:
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come
societ naturale fondata sul matrimonio. Il
matrimonio 竪 ordinato sulluguaglianza morale e
giuridica dei coniugi.
29. Mentre in alcuni paesi del mondo 竪 stata introdotta la
possibilit di contrarre matrimonio tra persone dello
stesso sesso, nel nostro diritto 竪 inammissibile, in
quanto urta contro il principio di matrimonio definito
nella Costituzione come societ naturale ed
esplicitamente in tutte le disposizioni legislative,
dove si parla espressamente di marito e moglie.
conseguentemente vietata anche la trascrizione di
un matrimonio celebrato allestero tra persone dello
stesso sesso, perch辿 in contrasto con lordine
pubblico interno.
Tuttavia, il dibattito politico 竪 molto acceso tra coloro
che sono a favore e coloro che sono contrari.
30. Pu嘆 contrarre matrimonio:
- chi ha raggiunto la maggiore et. Peraltro, chi ha
compiuto sedici anni pu嘆 essere ammesso a
contrarre matrimonio qualora il tribunale conceda
lautorizzazione;
- chi ha capacit di intendere e volere, cio竪 non pu嘆
contrarre matrimonio linterdetto per grave infermit
mentale;
- libert di stato: non pu嘆 contrarre matrimonio colui
che 竪 legato gi ad altra persona da matrimonio
civile.
31. Il matrimonio deve
essere preceduto dalla
pubblicazione, che
consiste nellaffissione
alla porta della casa
comunale del luogo di
residenza dei coniugi di
un atto, dove sono
contenuti tutti gli
elementi necessari ad
identificare gli sposi e il
luogo di celebrazione.
Scopo della
pubblicazione 竪 di
consentire a chiunque
abbia interesse ad
opporsi al matrimonio.
32. In Italia, i principali tipi di matrimonio sono due:
- Matrimonio civile, celebrato innanzi allufficiale di
Stato civile;