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Ricerca di Marco Minuz-Giulia Valtorta-Micol Holloway
Diffusione
Questa religione, nata nel 622 d.C., era ed è molto diffusa in Arabia ma anche nei paesi del nord
d'Africa e in molti paesi dell'Asia .
Quanto a numero di fedeli, l'Islam (con tutte le sue varianti) è al secondo posto dopo il
Cristianesimo v
Aspetti storici rilevanti
Nel VII secolo in Arabia nacque una nuova religione monoteista predicata dal profeta Maometto:
l’ISLAM. Maometto iniziò a predicare nella città di La Mecca, ma fu contrastato dai mercanti e
dovette rifugiarsi a Medina nel 622 d.C. Questa fuga si chiama EGIRA e segna per gli arabi l’inizio
del conteggio degli anni.
Dopo la morte di Maometto, i suoi successori, i califfi, sottomisero le popolazioni del Mediterraneo
per diffondere la loro fede (jiad). Verso i popoli assoggettati essi furono tolleranti permettendo loro
di mantenere le proprie leggi e la religione.
Ben presto gli arabi riuscirono ad avere il predominio nei traffici marittimi e tra essi e i cristiani
avvenne un forte scambio culturale.
Ancor oggi le influenze arabe le troviamo nei numeri, nell’architettura, nell’agricoltura (asparagi,
arance, carciofi).
Divinità o realtà venerate
I musulmani sono monoteisti e il loro Dio è Allah.
Il Corano fornisce la definizione di Dio:«Egli Allah è Unico, Allah è l’Assoluto. Non ha generato,
non è stato generato e nessuno è eguale a Lui».
Egli è Unico e Uno. Dio esiste e sovraintende la vita degli uomini senza che questi possano
vederlo, ma è pronto ad aiutarli qualora ne avessero bisogno. Egli è sempre vicino all’uomo ed è
superflua ogni intermediazione sacerdotale. Attraverso i suoi 99 nomi (i più conosciuti dei quali
sono il Misericordioso e il Compassionevole) è possibile invocarlo, ma dato che “niente è simile a
Lui", non può essere raffigurato in alcun modo perché non assomiglia a niente e a nessuno e non ha
un corpo.
Il nome di Allah in lingua araba
Principi fondamentali
I principi fondamentali dell’islam sono: credere che Allah sia l’unico vero Dio, credere che
Maometto sia il suo profeta.
Lingua sacra
La lingua originaria del Corano è l'arabo, considerata una lingua sacra perché e la lingua della
Rivelazione divina.
Libro sacro
Il Corano è il libro sacro dell'Islam, che contiene le rivelazioni fatte da Dio al profeta Maometto.
Il Corano è suddiviso in 114 capitoli (detti surah) di varia lunghezza, ordinati, a eccezione del primo, dai
più lunghi ai più corti. Ogni capitolo è suddiviso in versetti , anch'essidi varia lunghezza ed è preceduto, a
eccezione del nono, dalla formula “in nome di Dio clemente e misericordioso”.
Fondatore/ispiratori
Maometto è il fondatore dell'Islam, ed è considerato dai musulmani come l'ultimo e conclusivo
profeta di Dio. Maometto nacque all'incirca nel 570 a Mecca. Rimasto orfano dei genitori venne
cresciuto dal nonno e presto dallo zio paterno, e intraprese ben presto la professione del mercante.
Sposatosi all'età di 25 anni circa, Maometto ricevette la prima fase della rivelazione divina a 40
anni, nel mese di Ramadan. Tre anni dopo iniziò a predicare la fede in un unico Dio, Allah, in una
Mecca al tempo dominata da religioni pagane di vario genere e dal Cristianesimo. A Mecca,
Maometto convertì un piccolo gruppo di seguaci che finirono con l'essere perseguitati dai loro
concittadini, seguaci dei culti pagani. Per sfuggire alle difficoltà, nel 622 i primi musulmani si
trasferirono a Medina, dove crebbero di numero e nel 630 conquistarono Mecca. Maometto morì di
malattia nel 632, anno in cui la regione nord-occidentale della Penisola araba era interamente
convertita all'Islam.
Luoghi di preghiera
La moschea è il luogo di preghiera per i fedeli dell'Islam
In quanto luogo di preghiera la moschea non ha elementi indispensabili ma solo utili al suo scopo. È
infatti possibile pregare anche all'aperto, o dentro una casa qualsiasi, purché il terreno riservato alla
preghiera sia delimitato da qualche oggetto (tappeto, stuoia, mantello, sassi) e sia il più possibile
pulito. La moschea ha una sorta di abside o nicchia che può essere semplicemente disegnata su una
parete o indicata da qualche oggetto nella preghiera all'aperto, che indica la direzione della Mecca
e della Kaaba, ossia del cubo, che è una costruzione che si trova al centro della Mecca e
costituisce il luogo più sacro dell'Islam.
La moschea è caratterizzata dal Minareto, che è la torre alta e slanciata, presente in quasi tutte le
moschee, dalla quale il Muezzin (l’incaricato) cinque volte al giorno invita alla preghiera.
Spianata sacra della Mecca la città più santa La Kaaba la costruzione più santa del mondo
del mondo.
Moschea del profeta a Medina, seconda città La cupola della Roccia a Gerusalemme, terza
santa dell’Islam città santa dell’Islam
Giorno sacro
Il mezzogiorno del venerdì, i musulmani vanno alla moschea per pregare, per leggere brani del
Corano e per ascoltare la predica dell'imam (guida spirituale). Il venerdì non è però una giornata
di riposo,ma la tradizione musulmana prevede solo una sosta degli impegni lavorativi per la durata
della preghiera.
Abitudini religiose
Il Corano ha fissato con chiarezza gli obblighi fondamentali per un credente
musulmano. Essi sono comunemente chiamati i cinque pilastri dell'Islam e
sono:
1. La testimonianza di fede: "Non c'è altro Dio fuorché Dio e Maometto è
il suo Profeta" (Shahada)
2. Le cinque preghiere quotidiane (Salat)
3. L’elemosina obbligatoria (Zakat)
4. Il digiuno del mese di Ramadan (Sawm)
5. Il pellegrinaggio alla Sacra Casa cioè a La Mecca (Hajj).
Abitudini alimentari
Ai musulmani è vietato
 mangiare sangue animale
 mangiare carne di maiale, di cammello o di animale trovato senza vita ma anche granchi o
animali anfibi come le rane
 bere alcolici o utilizzare nelle preparazioni bevande fermentate.
Non vi sono divieti riguardo l'abbinamento dei cibi o al consumo di legumi e cereali.
Durante il mese del Ramadan, da due ore prima dell'alba a due ore dopo il tramonto, è previsto il
digiuno, ad eccezione dei bambini.
Durante i pasti si deve utilizzare la mano destra, perché la sinistra è considerata impura.
Simboli
I simboli dell'Islamismo, ancora oggi, sono: un minareto, un fedele inginocchiato su una stuoia
rivolto verso la Mecca, la mezzaluna e la stella, impresse, queste ultime su bandiere e cupole di
moschee. La mezzaluna, che sarebbe la nuova luna crescente, significa la luce che illumina le
oscurità di ogni tipo come dell'ignoranza e della miscredenza. La stella a cinque punte invece é stato
introdotta nelle bandiere perché il nome del Profeta Maometto, scritto in arabo, appare proprio
come una stella a cinque punte,quindi i musulmani mettono il nome del Profeta accanto a quello di
Dio.
.
La mezzaluna con una stella Minareto Fedeli in preghiera
Ministri di culto
Nell'islam non c'è un vero e proprio ministro di culto, in quanto il rapporto con Dio è diretto e non
mediato.
C'è l'IMAM, che è un laico ed è un semplice devoto. L'imam non è una professione ne una
qualifica, ma si tratta di una persona identificata dalla comunità per la vita retta, particolarmente
esperto nei movimenti rituali obbligatori della preghiera e conoscitore del Corano. L’Imam ha la
responsabilità di guidare la preghiera del venerdì. Per la sua conoscenza del Corano, l'Imam può
anche essere una guida spirituale.
Indumenti sacri tipici
Il velo islamico non può considerasi un simbolo religioso ma un indumento che viene usato per
indicare il proprio credo religioso. Con il velo si esprime tramite l’abbigliamento, la propria
vocazione religiosa. Per velo si intende quel foulard, di vari colori e grandezze, che copre il capo
nascondendo i capelli. L’obbligo di portare il velo è legato ai momenti rituali e all’ingresso nei
luoghi sacri. Il Corano non indica il velo come obbligo religioso. La scelta di utilizzarlo sempre è
un fatto personale.
Ci sono tre tipi di velo :
- il velo che lascia scoperto il volto
- la copertura totale del volto ad eccezione degli occhi
- la copertura totale del capo.
Un velo islamico
Preghiere più importanti
La preghiera è uno dei cinque pilastri della religione.
L’ Islam prevede cinque preghiere giornaliere, da effettuarsi in momenti stabiliti della giornata:
alba, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto e sera.
Nei paesi musulmani il momento della preghiera è scandito dal richiamo dei Muezzin, che, dai
minareti delle moschee, invitano i credenti a tralasciare momentaneamente le loro occupazioni
per adorare il Creatore. Prima dell’inizio della preghiera si lascia ai fedeli un breve lasso di tempo
per prepararsi. Questa preparazione deve essere sia fisica ( e dunque effettuare le abluzioni, cioè il
lavaggio di alcune parti del corpo), sia spirituale, (allontanarsi cioè anche mentalmente dalle
occupazioni quotidiane).
Dopo la preparazione inizia la preghiera con la persona in piedi in direzione della Mecca, con le
braccia piegate sul petto con il braccio destro sopra quello sinistro. In questa posizione recita il
primo capitolo (sura) del Corano. Segue poi la recitazione di uno o più versetti, poi si passa alla
preghiera in ginocchio e poi ancora in piedi.
Alla fine della preghiera possono seguire le invocazioni; inginocchiato sul tappeto e con le mani
rivolte verso il viso il credente può affidarsi a Dio per qualunque problema grande o piccolo,
chiedendo il Suo aiuto ed il Suo intervento.

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Islam ricerca

  • 1. Ricerca di Marco Minuz-Giulia Valtorta-Micol Holloway Diffusione Questa religione, nata nel 622 d.C., era ed è molto diffusa in Arabia ma anche nei paesi del nord d'Africa e in molti paesi dell'Asia . Quanto a numero di fedeli, l'Islam (con tutte le sue varianti) è al secondo posto dopo il Cristianesimo v Aspetti storici rilevanti Nel VII secolo in Arabia nacque una nuova religione monoteista predicata dal profeta Maometto: l’ISLAM. Maometto iniziò a predicare nella città di La Mecca, ma fu contrastato dai mercanti e dovette rifugiarsi a Medina nel 622 d.C. Questa fuga si chiama EGIRA e segna per gli arabi l’inizio del conteggio degli anni. Dopo la morte di Maometto, i suoi successori, i califfi, sottomisero le popolazioni del Mediterraneo per diffondere la loro fede (jiad). Verso i popoli assoggettati essi furono tolleranti permettendo loro di mantenere le proprie leggi e la religione. Ben presto gli arabi riuscirono ad avere il predominio nei traffici marittimi e tra essi e i cristiani avvenne un forte scambio culturale. Ancor oggi le influenze arabe le troviamo nei numeri, nell’architettura, nell’agricoltura (asparagi, arance, carciofi). Divinità o realtà venerate I musulmani sono monoteisti e il loro Dio è Allah. Il Corano fornisce la definizione di Dio:«Egli Allah è Unico, Allah è l’Assoluto. Non ha generato, non è stato generato e nessuno è eguale a Lui». Egli è Unico e Uno. Dio esiste e sovraintende la vita degli uomini senza che questi possano vederlo, ma è pronto ad aiutarli qualora ne avessero bisogno. Egli è sempre vicino all’uomo ed è superflua ogni intermediazione sacerdotale. Attraverso i suoi 99 nomi (i più conosciuti dei quali sono il Misericordioso e il Compassionevole) è possibile invocarlo, ma dato che “niente è simile a Lui", non può essere raffigurato in alcun modo perché non assomiglia a niente e a nessuno e non ha un corpo. Il nome di Allah in lingua araba Principi fondamentali I principi fondamentali dell’islam sono: credere che Allah sia l’unico vero Dio, credere che Maometto sia il suo profeta. Lingua sacra
  • 2. La lingua originaria del Corano è l'arabo, considerata una lingua sacra perché e la lingua della Rivelazione divina. Libro sacro Il Corano è il libro sacro dell'Islam, che contiene le rivelazioni fatte da Dio al profeta Maometto. Il Corano è suddiviso in 114 capitoli (detti surah) di varia lunghezza, ordinati, a eccezione del primo, dai più lunghi ai più corti. Ogni capitolo è suddiviso in versetti , anch'essidi varia lunghezza ed è preceduto, a eccezione del nono, dalla formula “in nome di Dio clemente e misericordioso”. Fondatore/ispiratori Maometto è il fondatore dell'Islam, ed è considerato dai musulmani come l'ultimo e conclusivo profeta di Dio. Maometto nacque all'incirca nel 570 a Mecca. Rimasto orfano dei genitori venne cresciuto dal nonno e presto dallo zio paterno, e intraprese ben presto la professione del mercante. Sposatosi all'età di 25 anni circa, Maometto ricevette la prima fase della rivelazione divina a 40 anni, nel mese di Ramadan. Tre anni dopo iniziò a predicare la fede in un unico Dio, Allah, in una Mecca al tempo dominata da religioni pagane di vario genere e dal Cristianesimo. A Mecca, Maometto convertì un piccolo gruppo di seguaci che finirono con l'essere perseguitati dai loro concittadini, seguaci dei culti pagani. Per sfuggire alle difficoltà, nel 622 i primi musulmani si trasferirono a Medina, dove crebbero di numero e nel 630 conquistarono Mecca. Maometto morì di malattia nel 632, anno in cui la regione nord-occidentale della Penisola araba era interamente convertita all'Islam. Luoghi di preghiera La moschea è il luogo di preghiera per i fedeli dell'Islam In quanto luogo di preghiera la moschea non ha elementi indispensabili ma solo utili al suo scopo. È infatti possibile pregare anche all'aperto, o dentro una casa qualsiasi, purché il terreno riservato alla preghiera sia delimitato da qualche oggetto (tappeto, stuoia, mantello, sassi) e sia il più possibile pulito. La moschea ha una sorta di abside o nicchia che può essere semplicemente disegnata su una parete o indicata da qualche oggetto nella preghiera all'aperto, che indica la direzione della Mecca e della Kaaba, ossia del cubo, che è una costruzione che si trova al centro della Mecca e costituisce il luogo più sacro dell'Islam.
  • 3. La moschea è caratterizzata dal Minareto, che è la torre alta e slanciata, presente in quasi tutte le moschee, dalla quale il Muezzin (l’incaricato) cinque volte al giorno invita alla preghiera. Spianata sacra della Mecca la città più santa La Kaaba la costruzione più santa del mondo del mondo. Moschea del profeta a Medina, seconda città La cupola della Roccia a Gerusalemme, terza santa dell’Islam città santa dell’Islam Giorno sacro Il mezzogiorno del venerdì, i musulmani vanno alla moschea per pregare, per leggere brani del Corano e per ascoltare la predica dell'imam (guida spirituale). Il venerdì non è però una giornata di riposo,ma la tradizione musulmana prevede solo una sosta degli impegni lavorativi per la durata della preghiera. Abitudini religiose Il Corano ha fissato con chiarezza gli obblighi fondamentali per un credente
  • 4. musulmano. Essi sono comunemente chiamati i cinque pilastri dell'Islam e sono: 1. La testimonianza di fede: "Non c'è altro Dio fuorché Dio e Maometto è il suo Profeta" (Shahada) 2. Le cinque preghiere quotidiane (Salat) 3. L’elemosina obbligatoria (Zakat) 4. Il digiuno del mese di Ramadan (Sawm) 5. Il pellegrinaggio alla Sacra Casa cioè a La Mecca (Hajj). Abitudini alimentari Ai musulmani è vietato  mangiare sangue animale  mangiare carne di maiale, di cammello o di animale trovato senza vita ma anche granchi o animali anfibi come le rane  bere alcolici o utilizzare nelle preparazioni bevande fermentate. Non vi sono divieti riguardo l'abbinamento dei cibi o al consumo di legumi e cereali. Durante il mese del Ramadan, da due ore prima dell'alba a due ore dopo il tramonto, è previsto il digiuno, ad eccezione dei bambini. Durante i pasti si deve utilizzare la mano destra, perché la sinistra è considerata impura. Simboli I simboli dell'Islamismo, ancora oggi, sono: un minareto, un fedele inginocchiato su una stuoia rivolto verso la Mecca, la mezzaluna e la stella, impresse, queste ultime su bandiere e cupole di moschee. La mezzaluna, che sarebbe la nuova luna crescente, significa la luce che illumina le oscurità di ogni tipo come dell'ignoranza e della miscredenza. La stella a cinque punte invece é stato introdotta nelle bandiere perché il nome del Profeta Maometto, scritto in arabo, appare proprio come una stella a cinque punte,quindi i musulmani mettono il nome del Profeta accanto a quello di Dio. . La mezzaluna con una stella Minareto Fedeli in preghiera Ministri di culto Nell'islam non c'è un vero e proprio ministro di culto, in quanto il rapporto con Dio è diretto e non mediato. C'è l'IMAM, che è un laico ed è un semplice devoto. L'imam non è una professione ne una qualifica, ma si tratta di una persona identificata dalla comunità per la vita retta, particolarmente esperto nei movimenti rituali obbligatori della preghiera e conoscitore del Corano. L’Imam ha la responsabilità di guidare la preghiera del venerdì. Per la sua conoscenza del Corano, l'Imam può
  • 5. anche essere una guida spirituale. Indumenti sacri tipici Il velo islamico non può considerasi un simbolo religioso ma un indumento che viene usato per indicare il proprio credo religioso. Con il velo si esprime tramite l’abbigliamento, la propria vocazione religiosa. Per velo si intende quel foulard, di vari colori e grandezze, che copre il capo nascondendo i capelli. L’obbligo di portare il velo è legato ai momenti rituali e all’ingresso nei luoghi sacri. Il Corano non indica il velo come obbligo religioso. La scelta di utilizzarlo sempre è un fatto personale. Ci sono tre tipi di velo : - il velo che lascia scoperto il volto - la copertura totale del volto ad eccezione degli occhi - la copertura totale del capo. Un velo islamico Preghiere più importanti La preghiera è uno dei cinque pilastri della religione. L’ Islam prevede cinque preghiere giornaliere, da effettuarsi in momenti stabiliti della giornata: alba, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto e sera.
  • 6. Nei paesi musulmani il momento della preghiera è scandito dal richiamo dei Muezzin, che, dai minareti delle moschee, invitano i credenti a tralasciare momentaneamente le loro occupazioni per adorare il Creatore. Prima dell’inizio della preghiera si lascia ai fedeli un breve lasso di tempo per prepararsi. Questa preparazione deve essere sia fisica ( e dunque effettuare le abluzioni, cioè il lavaggio di alcune parti del corpo), sia spirituale, (allontanarsi cioè anche mentalmente dalle occupazioni quotidiane). Dopo la preparazione inizia la preghiera con la persona in piedi in direzione della Mecca, con le braccia piegate sul petto con il braccio destro sopra quello sinistro. In questa posizione recita il primo capitolo (sura) del Corano. Segue poi la recitazione di uno o più versetti, poi si passa alla preghiera in ginocchio e poi ancora in piedi. Alla fine della preghiera possono seguire le invocazioni; inginocchiato sul tappeto e con le mani rivolte verso il viso il credente può affidarsi a Dio per qualunque problema grande o piccolo, chiedendo il Suo aiuto ed il Suo intervento.