1. 6 FACCIATE
D
urante gli inverni di epoche passate
le mandrie giungevano nelle cascine
della pianura Padana, dove trovava-
no il foraggio essiccato in estate. I proprie-
tari concedevano luso dei ricoveri e forni-
vano il fieno necessario a superare il diffici-
le periodo invernale, in attesa del ritorno al-
lalpeggio dove, in estate, si sviluppava la
produzione dei formaggi.
Per molto tempo, quindi, la cascina lom-
barda ha costituito la sede invernale della
zootecnica di transumanza, almeno fino al-
lepoca rinascimentale. In questo periodo,
infatti, lagricoltura, che nella societ me-
dievale si limitava a sopperire ai bisogni fa-
miliari, sub狸 un profondo rinnovamento,
I N P R I M O P I A N O
A corte aperta o chiusa la cascina lombarda
rappresenta unimportante testimonianza
delleconomia rurale tradizionale e
dellorganizzazione del lavoro nei secoli passati
La cascina
lombarda
che port嘆 ad accrescere la produzione, a svilup-
pare nuove tecniche di lavorazione e a migliorare
le scienze agrarie per far fronte alla domanda del
borgo rurale e dei nuovi mercati creati dallo svi-
luppo urbanistico.
Di questa lunga storia rimangono tracce sul terri-
torio lombardo con una precisa distinzione in due
zone: quella irrigua a sud e quella pi湛 asciutta del-
lalta pianura del nord che si estende fino alle pri-
me colline.
In queste due aree geografiche, dove lo sviluppo
industriale ha profondamente mutato lambiente
e il contesto economico e sociale, le ultime realt
agricole ci testimoniano i due tipi di cascina pi湛
diffusi: quella a corte chiusa o semichiusa e quel-
la a monoblocco.
Nelle foto qui
sopra e della
pagina
accanto
si riconosce
limpianto
tipico
della cascina
dellAlta
pianura
lombarda,
caratterizzata
dallaia
centrale
con il pozzo
2. FACCIATE 7
La cascina della Bassa pianura
Ancora fino alla met dellOttocento la cascina a
corte chiusa era quella pi湛 diffusa, specialmente
nella Bassa pianura (cio竪 quella a sud), perch辿 pi湛
adatta alla disposizione organica degli ambienti
produttivi, anche se si riscontrano altre disposizio-
ni planimetriche come quelle a L oppure a U.
Normalmente collocata al di fuori del nucleo abi-
tato, la cascina era costituita da pi湛 edifici dispo-
sti attorno a una grande aia utilizzata per la lavo-
razione del riso o delle granaglie e vi si accedeva
attraverso un grande portone.
Gli edifici erano costituiti dalle abitazioni dei con-
tadini salariati fissi e di quelli stagionali lungo un
lato della corte, dalle stalle per le mucche da latte
(solitamente a nord) e da quelle dei cavalli (a est-
ovest) dotate sempre di portici, che venivano uti-
lizzati come stalla estiva, oltre che dai locali per la
produzione, la conservazione e la stagionatura
dei formaggi. Nelloriginaria struttura monoa-
ziendale, attrezzata come un centro autosuffi-
ciente, vi era anche un altro gruppo di locali, ri-
servati al fabbro e al falegname.
Di solito gli alloggi dei lavoranti risultavano dispo-
sti su due piani, con un locale cucina dotato di ca-
mino al piano terreno, luogo della vita familiare, e
ununica camera da letto al primo piano, indipen-
dentemente dal numero dei componenti della fa-
miglia. Im mancabile era anche la giasc竪ra, cio竪
un grosso buco, piuttosto profondo, ricoperto
da un cumulo di terra e paglia allinterno del qua-
le si manteneva il ghiaccio. Questo veniva ricavato
dalla crosta ghiacciata di un campo allagato in pie-
no inverno, tagliato a cubi e riposto allinterno del
buco dove si manteneva fino allestate.
Allesterno dello spazio circoscritto della corte si
trovavano la concimaia, i prati e le risaie. I canali
erano caratterizzati da filari di alberi disposti sui
bordi per spezzare il vento e preservare i raccolti.
La cascina dellAlta pianura
Nel territorio agricolo lombardo dellAlta pianura,
quella a nord pi湛 asciutta, la propriet era invece
suddivisa in fondi pi湛 piccoli, dove la famiglia con-
tadina corrispondeva al padrone un canone annuo
in granaglie e uno in denaro per i prati e la casa.
In questo tipo di cascine non cerano contadini
salariati, ma ogni famiglia conduceva il suo fondo
piccolo o grande che fosse. In un territorio con
una situazione idrologica pi湛 scarsa era necessa-
rio scavare pozzi profondi per lapprovigiona-
mento dellacqua, per cui le case si raggruppava-
A sinistra,
esempio di
cascina
monoblocco
con le
camere da
letto situate
al primo
piano
D I F A B I O C A R R I A
3. 8 FACCIATE
no con altri organismi simili lungo unasse strada-
le principale, formando un agglomerato rurale.
Le corti che caratterizzavano queste cascine sono
pi湛 piccole, perch辿 rispecchiavano il fraziona-
mento della propriet, con un cortile di terra bat-
tuta al posto dellaia, dove stavano gli animali da
cortile, e con un pozzo quasi sempre al centro. Le
stalle servivano per il ricovero degli animali da la-
voro e non per la produzione del latte. Il lato nord
era normalmente lasciato alle abitazioni.
Ogni unit familiare possedeva il suo rustico adi-
bito a piccola stalla privata e fienile, la propria
concimaia e costruiva sul campo anche un picco-
lo edificio, il cosiddetto cas嘆t, utile per il rico-
vero degli animali, dove al secondo livello si te-
neva il raccolto o altri materiali troppo ingom-
branti per la corte.
Data la vocazione industriale dellAlta pianura Pa-
dana queste strutture pluriaziendali persero pro-
gressivamente la loro funzione produttiva, la-
sciando spazio ad attivit artigianali o com mercia-
li che, a poco a poco, si insediarono allinterno
delle cascine. Nelle botteghe posizionate al piano
terra delle abitazioni iniziarono a prodursi cotone,
seta o mobili con la conseguente apertura di nuo-
vi ingressi sul lato della corte che dava sulla stra-
da, dando lavvio alla loro progressiva sostituzio-
ne con tipologie di edifici pi湛 adatte a questo di-
verso utilizzo.
I N P R I M O P I A N O
In alto da
sinistra: la
tipica
apertura sulla
strada che
testimonia la
progressiva
evoluzione
della cascine,
in cui si
insediarono
attivit
artigianali e
com merciali.
Nella pagina
accanto, in
alto a destra,
il casot o
fienile posto
di fronte alle
abitazioni
4. FACCIATE 9FACCIATE 9
Una nuova legge per la tutela
delle cascine
Recentemente 竪 stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale
(n.13 del 17/01/2004) la legge dello Stato n.378 Dispo-
sizioni per la tutela e la valorizzazione dellarchitettura
rurale. La norma ha lo scopo di salvaguardare le tipo-
logie tipiche dellarchitettura rurale, promuovendo ini-
ziative di recupero e tutela dei fabbricati rurali e degli
insediamenti agricoli costruiti tra il XIII e il XIX secolo,
presenti sullintero territorio nazionale, che costitui-
scono unim portante testim onianza dellecono mia
contadina. Ai fini dei benefici fiscali, le diverse tipologie
di architettura rurale saranno individuate su proposta
delle regioni, con decreto avente natura non regola-
mentare, che definir anche le modalit e i criteri tec-
nico-scientifici con cui operare per la realizzazione de-
gli interventi di recupero nel rispetto dei principi della
bioarchitettura.
Per un approfondimento dellargomento si pu嘆
visitare il sito internet:
www.url.it/ muvi/alta.htm
da cui sono state tratte molte informazioni riportate
questo articolo.