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Trecento
crisi
La crisi del Trecento
LecarestieLeepidemie
 La produzione agricola 竪 insufficiente per la popolazione in
continua crescita.
 La prima carestia colpisce il Nord-Europa nel 1315-1316.
 Altre carestie si susseguono in tutta Europa: in media, una
ogni dieci anni.
 Le vittime sono centinaia di migliaia.
 Chi sopravvive 竪 comunque indebolito e pi湛 indifeso di fronte
alle malattie.
 Le malattie endemiche pi湛 diffuse (cio竪 le malattie tipiche di
una certa zona e mai completamente debellate) sono:
vaiolo, tifo e lebbra (portata in Europa dai cavalieri crociati,
che lavevano contratta in Terra Santa).
 Tra il 1347 e il 1353 arriva in Europa (in Italia nel 1348)
unepidemia di peste nera: muoiono circa 20 milioni di
persone, su un totale complessivo di 60 milioni.
peste bubbonica
Il viaggio della peste
Il contagio
 Il focolaio della peste bubbonica (detta anche peste nera) si
trova in Mongolia: qui, nel 1320, compaiono i primi segni del morbo.
Gli eserciti dei Gran Khan (sovrani mongoli, capi-condottieri),
spostandosi a cavallo, diffondono la malattia in tutta lAsia:
innanzitutto in Cina, nella quale miete il 65 % della popolazione tra il
1333 e il 1363.
 Quindi la peste  viaggiando a una velocit di propagazione di
circa 5 km al giorno  prosegue il suo viaggio lungo la Via della
Seta (la principale via commerciale Oriente/Occidente),
approdando sul Mar Nero.
 Anche i pellegrinaggi dallOriente verso La Mecca contribuiscono
alla diffusione della malattia.
 Infine la peste sale sulle navi veneziane e genovesi dirette dal
Mar Nero in Italia, dove sbarca forse gi nel 1347.
 Tra il 1348 e il 1353 la peste prosegue il suo viaggio verso Nord,
raggiungendo la penisola scandinava.
Due ammalati di peste (1411)
Le cause
 Nel Medioevo si pensa che la malattia sia una punizione divina,
provocata dai peccati commessi dagli uomini.
 Molti, nel Medioevo (e oltre), pensano per嘆 che i responsabili della
diffusione del morbo siano persone come gli ebrei, gli stranieri, i
mendicanti (i diversi) che avvelenano i pozzi o altri luoghi
pubblici.
 Gli scienziati dellepoca, infine, pensano che la peste sia dovuta a
uno sfavorevole allineamento dei pianeti (astrologia).
 Oggi si sa che la peste 竪 provocata da un bacillo, la Pasteurella
pestis, trasportato dalla pulce presente sui topi neri a coda lunga. Il
morso della pulce, sugli uomini e su altri mammiferi, inocula il bacillo
nel sangue.
I rimedi
 Nel 1348 nasce il fenomeno dei flagellanti: persone che si auto-
flagellano (si colpiscono cio竪 la schiena con una frusta) per auto-
punirsi dei propri peccati e di quelli altrui, nella speranza di placare
lira di Dio. Molti partono in pellegrinaggio.
 Ebrei, stranieri e mendicanti vengono massacrati a migliaia dalle
folle inferocite (linciaggi), nella speranza che cessi il contagio.
 Alcuni medici dellepoca pensano che per curare la malattia si
debba praticare un salasso: incidono una vena del malato e
lasciano che ne sgorghi il sangue, cos狸 da purificare il resto del
corpo. Altri medici pensano che il malato non debba dormire di
giorno o debba aprire soltanto le finestre rivolte a nord Comincia
a diffondersi labitudine di bruciare tutto ci嘆 che 竪 stato a contatto
con il malato. Nessuno di questi sistemi 竪 efficace.
 Oggi esistono ancora piccoli focolai di peste curabili con antibiotici
o altri farmaci specifici. Il primo antibiotico, la penicillina, viene
inventato nel 1928.
Anonimo, Il trionfo della Morte, XV secolo
Pieter Bruegel il Vecchio, Trionfo della Morte, 1562

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La crisi del Trecento

  • 3. LecarestieLeepidemie La produzione agricola 竪 insufficiente per la popolazione in continua crescita. La prima carestia colpisce il Nord-Europa nel 1315-1316. Altre carestie si susseguono in tutta Europa: in media, una ogni dieci anni. Le vittime sono centinaia di migliaia. Chi sopravvive 竪 comunque indebolito e pi湛 indifeso di fronte alle malattie. Le malattie endemiche pi湛 diffuse (cio竪 le malattie tipiche di una certa zona e mai completamente debellate) sono: vaiolo, tifo e lebbra (portata in Europa dai cavalieri crociati, che lavevano contratta in Terra Santa). Tra il 1347 e il 1353 arriva in Europa (in Italia nel 1348) unepidemia di peste nera: muoiono circa 20 milioni di persone, su un totale complessivo di 60 milioni.
  • 6. Il contagio Il focolaio della peste bubbonica (detta anche peste nera) si trova in Mongolia: qui, nel 1320, compaiono i primi segni del morbo. Gli eserciti dei Gran Khan (sovrani mongoli, capi-condottieri), spostandosi a cavallo, diffondono la malattia in tutta lAsia: innanzitutto in Cina, nella quale miete il 65 % della popolazione tra il 1333 e il 1363. Quindi la peste viaggiando a una velocit di propagazione di circa 5 km al giorno prosegue il suo viaggio lungo la Via della Seta (la principale via commerciale Oriente/Occidente), approdando sul Mar Nero. Anche i pellegrinaggi dallOriente verso La Mecca contribuiscono alla diffusione della malattia. Infine la peste sale sulle navi veneziane e genovesi dirette dal Mar Nero in Italia, dove sbarca forse gi nel 1347. Tra il 1348 e il 1353 la peste prosegue il suo viaggio verso Nord, raggiungendo la penisola scandinava.
  • 7. Due ammalati di peste (1411)
  • 8. Le cause Nel Medioevo si pensa che la malattia sia una punizione divina, provocata dai peccati commessi dagli uomini. Molti, nel Medioevo (e oltre), pensano per嘆 che i responsabili della diffusione del morbo siano persone come gli ebrei, gli stranieri, i mendicanti (i diversi) che avvelenano i pozzi o altri luoghi pubblici. Gli scienziati dellepoca, infine, pensano che la peste sia dovuta a uno sfavorevole allineamento dei pianeti (astrologia). Oggi si sa che la peste 竪 provocata da un bacillo, la Pasteurella pestis, trasportato dalla pulce presente sui topi neri a coda lunga. Il morso della pulce, sugli uomini e su altri mammiferi, inocula il bacillo nel sangue.
  • 9. I rimedi Nel 1348 nasce il fenomeno dei flagellanti: persone che si auto- flagellano (si colpiscono cio竪 la schiena con una frusta) per auto- punirsi dei propri peccati e di quelli altrui, nella speranza di placare lira di Dio. Molti partono in pellegrinaggio. Ebrei, stranieri e mendicanti vengono massacrati a migliaia dalle folle inferocite (linciaggi), nella speranza che cessi il contagio. Alcuni medici dellepoca pensano che per curare la malattia si debba praticare un salasso: incidono una vena del malato e lasciano che ne sgorghi il sangue, cos狸 da purificare il resto del corpo. Altri medici pensano che il malato non debba dormire di giorno o debba aprire soltanto le finestre rivolte a nord Comincia a diffondersi labitudine di bruciare tutto ci嘆 che 竪 stato a contatto con il malato. Nessuno di questi sistemi 竪 efficace. Oggi esistono ancora piccoli focolai di peste curabili con antibiotici o altri farmaci specifici. Il primo antibiotico, la penicillina, viene inventato nel 1928.
  • 10. Anonimo, Il trionfo della Morte, XV secolo
  • 11. Pieter Bruegel il Vecchio, Trionfo della Morte, 1562