Quando si parla di relazioni il conflitto è inevitabile. Saper gestire il conflitto significa sviluppare risorse e competenze che ci permetteranno di aumentare l autostima, avere relazioni più gratificanti, raggiungere obiettivi più elevati e migliorare la qualità della vita.
2. I costi del conflitto
Personali:
• stress
• problemi fisici
• problemi psicologici
• assenteismo (malattia, aspettativa)
• turn-over (licenziamenti)
Aziendali:
• costi assicurativi
• costi legati all’assistenza sanitaria
• mancanza di produttività legata all’assenteismo
• costi legati al turn-over (selezione, formazione,
sostituzioni)
• scarsa produttività (le persone si focalizzano più
sul conflitto in atto, che sul lavoro da svolgere:
lamentele, pettegolezzi, tensioni)
• riduzione della creatività e della capacità di
decision making del team
• cattiva pubblicità (clima teso, aggressività ,
vandalismo, violenza)
6. L’atteggiamento influisce sulla percezione e
sull’interpretazione del conflitto
• Pensi che il conflitto sia inevitabile nel tuo ambiente di lavoro?
• Quando pensi al conflitto nel tuo luogo di lavoro, quali parole ti vengono in mente per
descriverlo?
• Hai mai avuto esperienza di esiti/conseguenze positive a seguito di un conflitto?
• Che cosa è accaduto che ha fatto si che si risolvesse?
• In generale, quale è il tuo atteggiamento verso il conflitto? (aggressività (fight),
evitamento (flight), indifferenza (freeze)
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7. Visione negativa del conflitto genera:
sentimenti ansiosi o depressivi risposta automatica fight, flight, freeze
conflitto relazionale
Primo passo: sviluppare consapevolezza rispetto al nostro atteggiamento verso il conflitto
Se accettiamo che il conflitto è inevitabile, allora possiamo considerarlo un processo
collaborativo di problem solving e non una questione di sopravvivenza
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9. La spirale del conflitto
Spesso le persone temono il conflitto e questo porta ad atteggiamenti
difensivi che a loro volta conducono ad azioni «distruttive» (come
aggressività o comportamenti passivo aggressivi, critiche, biasimo, accuse)
che ancora, porteranno le persone a reagire allo stesso modo
Le conseguenze: risultati scarsi e tensioni tra le persone.
Cosa fare?
➢Calmarsi
➢Trovare punti in comune
➢Trovare soluzione che incontrano le diverse posizioni
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10. Riflessioni e consapevolezza
Il modo in cui risolvi un conflitto deriva dal tuo modo di comportarti:
• Rifletti sulle tue risposte al conflitto (consapevolezza)
• Pensa a un conflitto recente, quali sono state le tue azioni e reazioni? (spesso ci
focalizziamo sull’altro, ma noi?)
• Quali comportamenti tendi ad attuare? (cosa dici, fai…)
• All’aumentare della tensione (il conflitto si inasprisce) tendi a mantenere le stesse
modalità o cambia qualcosa?
• Ti comporti in modo diverso con persone diverse?
• Quali modalità hanno funzionato bene e quali no?
• Chiedi un feedback agli altri, è importante conoscere anche il modo in cui
veniamo percepiti dagli altri
• Utilizza strumenti di autovalutazione 10
12. Competenza emotiva
Il conflitto è denso di emozioni che spesso generano disagio nelle
persone, che tendono quindi ad evitarli (flight)
La competenza emotiva ci permette di trovare nuove soluzioni
Riconoscere le emozioni e comprenderle (rif ruota delle emozioni)
Sensazione emozione percezione pensiero
and back (= la nostra interpretazione degli eventi influenza le nostre
emozioni e quindi proviamo e sentiamo)
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14. La validazione
La validazione è una tecnica relazionale basata sull’empatia, che
consiste nel riconoscere e dare valore all’esperienza emotiva dell’altro.
Si contrappone alla negazione e alla svalutazione
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15. Strategie di regolazione delle emozioni
• Distribuzione dell’attenzione: direzionare intenzionalmente l’attenzione altrove,
pensare a qualcosa di diverso e piacevole
• Rivalutazione: quale altro modo c’è di vedere/leggere/interpretare questa
situazione?
Entrambe le tecniche allentano la tensione e l’intensità emotiva, agiscono quindi
sul clima emotivo
La gestione delle emozioni è fondamentale per la gestione del conflitto:
consapevolezza, comprensione, regolazione
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17. Comportamenti costruttivi
• cercare di capire il punto di vista dell’altro
• condividere i tuoi pensieri e le tue emozioni
• considerare e sviluppare possibili soluzioni
Per capire l’altro:
• ascolta con attenzione
• cerca di capire esattamente come sta interpretando il conflitto e cosa prova (non è necessario che
tu condivida la sua prospettiva, ma che tu possa prenderne atto)
• approccio Win win
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18. Ostacoli
• emozioni negative (se sei arrabbiato, se quella persona non ti piace, potresti non
avere affatto voglia di conoscere il suo punto di vista) competizione, difficoltÃ
nella regolazione delle emozioni.
Prova a vedere il conflitto come IL problema e non l’altra persona, che potrà quindi
diventare un collaboratore verso la soluzione.
Strategie:
• ascolto attivo: dimostra rispetto e attenzione; ascoltare e non ‘sentire’, ascoltare
non per ‘rispondere’ (dire la nostra, aspettare il nostro turno per parlare) ma per
scoprire il mondo dell’altro.
• riassunto o parafrasi (riproponiamo all’altra parte ciò che abbiamo capito)
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19. Come praticare l’ascolto attivo:
• Focalizzati su quello che viene detto
• Diventa consapevole dei segnali non verbali
• Incoraggia l’altro a parlare
• Non condividere i pensieri sino a che l’altra parte non ha concluso
• Pratica concentrazione e disciplina
L’ ascolto attivo influenza l’esito del conflitto e riduce le tensioni
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20. Comportamenti distruttivi
• Fight: cercare di sconfiggere gli altri, mostrare rabbia, svalutare,
vendicarsi…
• Flight: evitamento, cedere agli altri, ansia, paura
spiral conflict
I sistemi biologi rispondono a una minaccia reale o percepita
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21. Comportamenti costruttivi
• Ascolta, coinvolgiti, condividi, collabora, calmati, non biasimare
• Approfondisci la regolazione emotiva
• Aiuta gli altri a risolvere i conflitti:
• mentoring (condividere le competenze, insegnare)
• coaching (aiutare l’altra persona a trovare nuovi approcci, aiutarli a riflettere, role palying in
un ambiente sicuro)
• facilitatore di comunicazione (manager versus dipendenti)
• Migliora il clima: la fiducia incrementa la collaborazione tra il team, aumenta il
senso di appartenenza e sviluppa l’intelligenza emotiva
• Presta attenzione alle emozioni e incoraggia la formazione
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22. Consapevolezza dei propri bisogni
La piramide di Maslow
BISOGNI FISIOLOGICI
BISOGNI DI SICUREZZA
BISOGNI DI SOCIALITÀ
BISOGNI DI AUTOREALIZZAZIONE
BISOGNI DI SPIRITUALITÀ
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23. Fare una critica
1. Comincia con qualcosa di positivo
2. Condividi le motivazioni
3. Comunica il problema e fornisci una soluzione
4. Parole chiave: diretto, autentico, semplice, responsabile
24. Ricevere una critica
1. Pausa e respiro
2. Ringrazia per il feedback
3. Sforzati di accogliere l’osservazione che ti viene fatta
4. Poni domande specifiche per meglio comprendere cosa intende
l’altra parte
5. Dai un feedback sull’osservazione ricevuta
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