La montaña 15 settembe 2016 la saggezza del somaro
1 of 4
Download to read offline
More Related Content
La montaña 15 settembe 2016 la saggezza del somaro
1. 1
La Montaña, 15 settembre 2016.
“La Saggezza del Somaro”
Miei cari semi,
In un paesino c’era un uomo che, con il suo somaro, stava
lavorando un campo molto grande, dove aveva seminato il mais e proprio
mentre se ne stavano andando, passarono da un posto che l’uomo non
aveva mai visto, c’era un’erba particolare e proprio mentre passava col
suo somaro, il somaro cadde dentro, il padrone fu molto fortunato perchè
riuscì a saltare in tempo, ma guardò e vide che il suo somaro era caduto in
un pozzo, era un pozzo abbandonato, non si ricordava nemmeno più che
esistesse e vide che era molto
profondo, non poteva tirarlo fuori
da lì; così il padrone pensò: “Se
non posso tirarlo fuori lo lascio lì,
è già vecchio e quindi lo lascio lì e
me ne torno a casa”. Il somaro
iniziò a chiamare, a chiamare, a
chiamare disperato. Il suo padrone
se ne stava andando e non lo
sentiva più! Lui era vivo, voleva uscire dal pozzo! Provò ma era
impossibile, era molto profondo.
Quando il padrone arrivò a casa fu preso dal rimorso e disse:
“Non posso lasciare quel pozzo aperto, se passa qualcuno può cadere
dentro”; così chiamò gli operai e disse loro: “Venite! Andiamo a riempire
di terra quel pozzo, una volta chiuso non ci sarà più alcun pericolo ed
alcun problema”.
Gli operai presero le pale e iniziarono a buttare della terra, la
terra cadeva sempre sopra il somaro, sulla schiena del somaro, sulle sue
orecchie e lui cosa faceva? Ogni volta che cadeva della terra, lui si
scrollava la schiena, si scrollava le orecchie e la terra cadeva ai suoi piedi,
gli operai instancabili continuavano a buttare, buttare, buttare terra e il
somaro ogni volta chiamava più forte: “TIRATEMI FUORI DA QUI!
NON BUTTATE LA TERRA!”, e al contempo si scrollava di dosso la
terra con forza e la terra cadeva ai suoi piedi; e gli operai continuavano
finchè la terrà arrivò alla sommità del pozzo.
2. 2
Quando la terra riempì tutto, videro apparire le orecchie, la
schiena e il corpo del somaro e il somaro li guardò dicendo: “Ma non mi
sentivate? Perchè mi buttavate addosso la terra?! DOVEVATE SOLO
TIRARMI FUORI DAL POZZO”. E così, felice, si incamminò verso casa.
Il padrone lo guardò sorpreso e disse agli operai: “Bene, il pozzo è
chiuso, adesso possiamo andarcene”. E quando arrivò a casa, trovò il
somaro nel recinto e gli disse: “Preparati, domani continueremo, c’è un
altro campo da lavorare”. Il somaro lo guardò e non disse nulla, stava
terminando di pulirsi dagli ultimi pezzetti di terra che gli erano rimasti
addosso, erano solo granelli.
Miei semi, mie stelle, che lezione ci ha dato questo bel somaro!
Che lezione tanto grande! Per quuuuanto riceviate, per quanta terra vi
tirino addosso o vi critichino, per quanti colpi
possiate ricevere nella vita: Scuotetevi sempre!
Come ha fatto quel somaro. Muovetevi!
MANTENETE LA FEDE! SOGNATE!
CONTINUATE A SOGNARE! REALIZZATE
I VOSTRI SOGNI!
Pensate intensamente a quel somaro, non accettate i colpi, nè la
brutalità, né i castighi. Non accettate la colpa! E se vi offendono o vi
colpiscono, per favore scuotetevi, scuotetevi e andate da un’altra parte,
fate come quel somarino. Non ha accettato! Si è mosso ed ha lottato, però
non è morto sotterrato, non è morto perchè ha voluto lottare ed è ciò che vi
chiedo miei semi, LOTTATE! Se vi fanno male le ossa, se avete una ferita,
lottate, innazitutto per la vostra libertà. Siete esseri di Luce! Lottate
per questa Luce che avete dentro! Lottate per voi!
Se i vostri figli vi fanno soffrire, state attenti perchè domani vi
ammazzeranno, ciò che avete dato con amore ve lo restituiranno con
dolore, voi lottate, non credete a questi figli che un giorno vi fanno soffrire
e l’altro giorno vi raccontano menzogne e si mettono a piangere e vi
chiedono perdono, non li ascoltate, perchè torneranno a commettere gli
stessi errori.
3. 3
A voi giovani, non lasciate che i vostri amici speciali vi controllino,
siete liberi e vi meritate il meglio e soprattutto la LIBERTA’, di
espressione, di decisione e di combattere.
L’essere umano è un essere molto bello, non bisogna fargli del
male, bisogna proteggerlo, quelli che hanno scelto dei cammini sbagliati o
la vita facile con dipendenze come l’alcol, la droga, la brutalità, la
violenza, loro avranno la loro Causa e Effetto e la Giustizia Divina si
occuperà di loro. Quelli che vanno retti e agiscono secondo la loro
coscienza, la speranza è: Pensiero, Parola e Opera e riceveranno il miele.
Vi ricordate il somarino? Non ha accettato il suo destino, la sua
sorte, non ha accettato, si scrollava sempre e scrollandosi si liberava delle
pene, del lavoro, del dolore, di tutto ciò che oggi vi preoccupa mie stelle, e
con le sue zampe pestava forte, così forte che la terra diventava dura, e
grazie a ciò è potuto uscire. Aspirava alla sua libertà!
E’ l’unica cosa che ci rimane, la nostra Libertà di pensiero, liberi
di credere e di crescere ogni giorno di più la Fede.
Giovani, pensate a quel somarino, a volte credete di sapere tutto,
ma molto semplicemente quel somarino ci ha dato una lezione.
Difendetevi! E sorridete, e perchè no? Date un bacetto a chi avete vicino,
mandate mille baci alle persone che stanno aspettando un gesto d’affetto,
una carezza.
Felici sogni, che si realizzino!
Con tutto il mio amore,
La Jardinera