1. Territorio Abruzzo
Premio Fondazione Industriale Adriatica
Joseph Nic辿phore Ni辿pce - estate 1826
Laboratorio di Fotografia
a cura di Enrico Maddalena
del Dipartimento Didattica FIAF
e del Dipartimento Cultura FIAF
2. Promosso da
Fondazione Aria
Direzione artistica
Achille Bonito Oliva
Autore internazionale 2011/2012
Oliviero Toscani
Giuria artistica
Mario Botta
Elio Fiorucci
Silvia Evangelisti (Arte Fiera Bologna)
Anna Mattirolo (Maxxi Roma)
Marisa Galbiati (Politecnico Milano)
Carmen Andriani (Universit Pescara)
Patrocinio
MIUR, Ministero Istruzione, Universit e Ricerca
Direzione Scolastica Regione Abruzzo
Sponsor Tecnici
Politecnico di Milano
FIAF Federazione Italiana Associazioni Fotografiche
Aternum Fotoamatori Abruzzesi
Partner
Alma-cis srl
Ecogas
Valagro spa
Villa Maria
Gruppo Jubatti
DellAventino
Gruppo Lisciani
Media Partner
Abruzzo Impresa
Parallelo 42 contemporary ar
Territorio Abruzzo
Premio Fondazione Industriale Adriatica
Razza Abruzzo 1001 lavori
Laboratorio di Fotografia
a cura di Enrico Maddalena
del Dipartimento Didattica FIAF
e del Dipartimento Cultura FIAF
3. ARIA Fondazione Industriale Adriatica
FIAF Federazione Italiana Associazioni Fotografiche
Laboratorio di Fotografia
a cura di Enrico Maddalena
del Dipartimento Didattica FIAF
e del Dipartimento Cultura FIAF
SOMMARIO
Prima parte
Fotografia = scrittura con la luce
1a Unit: Cenni di Storia della Fotografia pag. 4
2a Unit: La luce in fotografia pag. 10
Seconda parte
La ripresa fotografica e la postproduzione
3a Unit: La ripresa fotografica pag. 15
4a Unit: La postproduzione pag. 19
Terza parte
Comunicare con la fotografia
5a Unit: Gli elementi del linguaggio fotografico pag. 22
息 Enrico Maddalena 2012
ad uso didattico. 竪 vietata la divulgazione con ogni mezzo al di fuori del progetto di cui fa parte.
4. 1a Unit
Questa 竪 ovviamente una Storia sintetica ed essenziale della Fotografia. Accenniamo soltanto ai personaggi chiave della
sua evoluzione tecnica ed alle correnti principali che ne hanno segnato levoluzione espressiva, rimandando alla lettera-tura
息 Enrico Maddalena 4
specifica ed al web per eventuali approfondimenti.
NASCITA ED EVOLUZIONE TECNICA
1. Leliografia
Joseph Nic辿phore Ni辿pce (Chalon-sur-Sa担ne, 7 marzo 1765 Saint-
Loup-de-Varennes, 5 luglio 1833).
Poco portato nel disegno, cerca un meto-do
per riportare una immagine in modo
automatico su di una lastra da stampa.
Utilizza del bitume di Giudea steso su
di una lastra di peltro. Vi pone sopra un
foglio con un disegno ed espone il tut-to
alla luce solare. Il bitume di Giudea
indurisce solo nelle parti colpite dalla
luce. Lava la lastra con olio di lavanda
che asporta il bitume l dove la luce 竪
stata bloccata dai tratti ad inchiostro del
disegno. Ne vien fuori una lastra che pu嘆
essere usata per la stampa di molteplici
esemplari, al pari di quelle prodotte con
lincisione mediante bulino. E considerato per questo il padre della fotoin-cisione.
Prova quindi lo stesso metodo con la camera oscura. Ottiene un risultato
direttamente positivo della veduta dei tetti dalla finestra della sua tenuta di
campagna dopo otto ore di esposizione, ottenendo quella che 竪 considerata
la prima fotografia della storia. Chiam嘆 le sue immagini eliografie.
Ma si 竪 cacciato cos狸 in vicolo cieco per la scarsa sensibilit del materiale e
per la scarsa definizione delle immagini ottenibili.
Conosce Daguerre e ne diviene socio. Sar poi Daguerre, per una via di-versa,
a mettere a punto un metodo che avr successo e far esplodere la
fotografia in tutto il mondo.
A lato in alto: eliografia del cardinale Georges DAmboise.
A lato in basso, quella che 竪 considerata la prima fotografia della storia (1826)
5. Veduta di Parigi, dagherrotipo.
Nellangolo in basso a sinistra si vede
un lustrascarpe col cliente, mentre
non c竪 traccia di anima viva intorno.
Data la lunga esposizione, la lastra ha
registrato solo le due persone che sono
rimaste ferme nello stesso posto.
息 Enrico Maddalena 5
2. Il dagherrotipo
Louis-Jacques-Mand辿 Daguerre (18 Novembre 1787 10 Luglio 1851)
Pittore e proprietario di un teatro par-ticolare,
il Diorama, per il quale dipin-geva
scene utilizzando la camera ottica,
socio di Niepce, riusc狸 a realizzare il
sogno di fissare una immagine con la
camera oscura in tempi di pochi minu-ti
e ad alta definizione. Utilizzava una
lastra di peltro o di rame ricoperta dar-gento
e lucidata. La lastra veniva posta
sopra i vapori di iodio (si formava io-duro
dargento, un composto sensibile
alla luce). Esposta nella camera oscura,
veniva sviluppata esponendola ai va-pori
di mercurio. Il mercurio formava
unamalgama bianca sulle parti esposte, rivelando una immagine positiva. Il
dagherrotipo veniva chiamato specchio dotato di memoria.
Arago, scienziato e politico ed amico di Daguerre, gli fece ottenere dallo
stato un vitalizio, in cambio della cessione dellinvenzione. Nellagosto del
1839 la dagherrotipia venne presentata al mondo in una famosa seduta
congiunta dellAccademia delle Scienze e delle Belle Arti (e la Fotografia 竪
in effetti arte e tecnica).
3. Il calotipo
William Fox Henry Talbot (Melbury, Dorset, 11 febbraio 1800 Lacock
Abbey, Wiltshire, 17 settembre 1877)
Pessimo disegnatore, cerc嘆 un metodo per
fissare le immagini della camera oscura,
strumento che usava per fare schizzi dei
paesaggi e dei monumenti che incontrava
nei suoi viaggi. Utilizz嘆 le propriet foto-sensibili
del cloruro dargento. Immerge-va
della carta da lettere in una soluzione
di sale da cucina (cloruro di sodio), quin-di
in una di nitrato dargento. Si forma-va,
fra le fibre della carta, un precipitato
di cloruro dargento. Allinizio utilizzava
questa carta, sensibile alla luce, ponendo-vi
a contatto foglie, merletti ed altri og-getti,
ottenendo quelli che chiam嘆 disegni fotogenici.
Inizi嘆 quindi ad utilizzare delle piccole camere oscure ottenendo buoni ri-sultati.
Per rendere stabili quelle immagini, le immergeva in una soluzione
concentrata di sale da cucina. Sir Frederick William Herschel astronomo
e scienziato suo amico, gli sugger狸 di usare, come fissaggio, liposolfito di
sodio (sostanza utilizzata ancora oggi nella fotografia analogica).
Un calotipo tratto da The pencil
of nature che pu嘆 essere consi-derato
il primo libro fotografico
della storia.
6. 息 Enrico Maddalena 6
Scopr狸 casualmente le propriet dellacido gallico di rivelare limmagine la-tente,
portando il tempo di esposizione da qualche ora a pochi minuti pri-ma
e ad alcuni secondi poi. Chiam嘆 queste immagini calotipi.
Otteneva dei negativi che poi esponeva a contatto con un altro foglio di
carta sensibile, realizzando il positivo finale. Mentre il dagherrotipo era un
esemplare unico, il calotipo, pur inferiore come definizione, poteva essere
tirato in pi湛 copie a partire dallo stesso negativo.
3. Il collodio
Frederick Scott Archer (1813 1857)
Il calotipo aveva il difetto di una scarsa
definizione, dovuto alle fibre della car-ta
che costituiva il negativo. Si pens嘆
cos狸 di sensibilizzare delle lastre di ve-tro.
Occorreva per嘆 una sostanza che
vi aderisse. Si prov嘆 con lalbumina
(Gustave le Gray). Archer utilizz嘆 il
collodio, ottenendo delle immagini di
straordinaria finezza.
Si scioglieva dello ioduro di potassio
nel collodio. Si distribuiva la soluzio-ne
su di una lastra di vetro pulita e la
si sensibilizzava con nitrato dargento.
La lastra cos狸 preparata doveva essere
esposta e sviluppata (con solfato fer-roso)
subito, prima che il collodio si
asciugasse. I fotografi erano costretti a portarsi la camera oscura al seguito.
4. La gelatina
Richard Leach Maddox (4 Agosto 1816 - 11 Maggio 1902)
Non sopportando lodore delletere che
si utilizzava nella fotografia al collodio,
Maddox (medico) utilizz嘆 della gelatina
animale sensibilizzata con bromuro dar-gento.
Le lastre potevano essere prepara-te
e conservate per molto tempo, senza
bisogno di esporle e svilupparle subito.
Grazie ai progressi dovuti ad altri scien-ziati,
le lastre alla gelatina-bromuro di-vennero
talmente sensibili da richiedere
esposizioni di frazioni di secondo tan-to
che, dal togliere e rimettere il tappo
davanti allobiettivo, si dovette passare
alluso di otturatori. le pellicole odierne
sono appunto alla gelatina-bromuro.
Victor Hugo fotografato da Nadar
(collodio umido)
Una scatola di lastre alla gelati-na-
bromuro.
7. 息 Enrico Maddalena 7
Linvenzione dellemulsione alla gelatina-bromuro apre le porte alla fabbri-cazione
industriale del materiale fotografico ed alla nascita dei primi labo-ratori
di sviluppo e stampa. La Fotografia cessa di essere una attivit artigia-nale
ed elitaria per diventare un passatempo popolare.
A lato, la prima Kodak (Voi premete il bottone, noi facciamo il resto).
5. Il digitale
1969: George Smith e William Boyle, due ingegneri della Bell Labs, in-ventano
il CCD (Charge-coupled-device): nasce la fotografia digitale.
竪 una rivoluzione. Il supporto registratore dellimmagine prodotta nella
camera oscura, passa da chimico ad elettronico.
Ad ogni pixel dellimmagine digitale corrisponde, sulla superficie del sen-sore,
un elemento chiamato photosite. La luce che colpisce un photosite,
fornisce lenergia necessaria perch辿 atomi di silicio liberino elettroni. Que-sta
corrente viene analizzata e trasformata in segnale digitale, ovvero in un
insieme di cifre binarie che codificano limmagine originale. Limmagine
digitale pu嘆 essere elaborata attraverso un computer e trasmessa per telefo-no
o pubblicata sul web. Fotografare diventa ancora pi湛 economico ed alla
portata di tutti. Grazie alla diffusione dei telefonini e alla buona risoluzio-ne
delle fotocamere annesse, ciascuno pu嘆 fotografare in ogni luogo ed in
qualsiasi momento.
EVOLUZIONE ESPRESSIVA
1. Il pittorialismo
Allinizio, la Fotografia soffriva di un complesso di inferiorit rispetto alla
Pittura, complesso dovuto allaura di mera riproduzione meccanica del reale
che le si attribuiva. Cos狸 i fotografi cercarono di nobilitarla rifacendosi ai
canoni pittorici, anche ricorrendo a metodi di stampa particolari come alla
stampa al bicromato o al carbone. Daltra parte, la nuova invenzione non
aveva altri riferimenti ed ancora non ci si era resi conto delle peculiarit del
mezzo.
A sinistra, Eduard J. Steichen - 1901
Stampa alla gomma bicromata.
A destra, foto di Heinrich Kuhn 1906
- Museo Dorsay - Parigi
Un sensore digitale.
8. 息 Enrico Maddalena 8
2. La fotografia straight (diretta)
Nasce come presa di coscienza delle peculiarit del mezzo e come reazio-ne
al pittorialismo. Si lavorava prevalentemente allaperto, lasciando che i
soggetti assumessero la posa che volevano e facevano assegnamento, per il
risultato, su mezzi strettamente fotografici.
A lato in alto: Alfred Stieglitz, Ritratto di Georgia OKeeffe
3. Il fotogiornalismo e la fotografia docu-mento
La peculiarit della Fotografia, che la distingue dalla Pittura e la rende, per
questo aspetto, ad essa superiore, 竪 quella di portare losservatore al referen-te.
La fotografia ha una natura indicale che riporta alloggetto fotografato
e pertanto assume la funzione di documento. Anche se ci嘆 non 竪 comple-tamente
vero poich辿 la fotografia esprime la visione che del mondo ha il
fotografo.
Data la sua natura documentale, la fotografia pu嘆 divenire fotografia socia-le
e di denuncia, come accade in Lewis W. Hine che fotograf嘆 i bambini
sfruttati nelle fabbriche o Jacob Riis che denunci嘆 con le sue immagini, la
miseria in cui erano costretti a vivere gli immigrati, usando negli interni il
lampo al magnesio.
A lato seconda dallalto, una foto di Jacob Riis al lampo di magnesio, che mostra
come vivevano gli immigrati.
A lato terza dallalto, una foto di Lewis Hine che mostra una bambina al lavoro
in una fabbrica.
Altro famoso esempio di fotografia sociale 竪 quella dei fotografi che docu-mentarono,
per la Farm Security Administration, la vita dei contadini affit-tuari
durante la Grande Depressione.
Molto spesso queste fotografie ottennero la modifica di leggi e lelargizione
di contributi a favore delle classi sociali pi湛 disagiate.
In basso a sinistra, una foto di Dorothea Lange ed a sinistra una di Walker
Evans, entrambi della Farm Security Administration.
9. 息 Enrico Maddalena 9
Nascono le grandi riviste illustrate.
Una immagine vale pi湛 di cento pa-role
e cos狸 i servizi fotografici domi-nano
sulla pagina scritta.
Tutto questo ha termine con la na-scita
della televisione verso la cui
tempestivit nel dare le notizie, il
giornale non pu嘆 competere.
Il fotogiornalismo passa allora
dallattualit allanalisi ed alla rifles-sione
sui fatti.
4. Il fotoreporter di guerra
In ogni operazione militare sono presenti fotografi che rischiano la propria
vita, armati non di fucile ma di macchina fotografica. Sono la testimonian-za
verso il resto del mondo di ci嘆 che accade l dove si combatte. Celebre
竪 Robert Capa, fotografo ungherese, morto in Indocina mentre seguiva le
truppe francesi dopo aver messo il piede su di una mina.
5. Ma cos竪 la Fotografia?
Cosa possiamo fare con una matita? La lista della spesa, un progetto, un disegno, scrivere una poesia. Al pari di una
matita, la macchina fotografica 竪 uno strumento attraverso il quale possiamo documentare, raccontare, esprimerci.
Come documento, 竪 la semplice registrazione, fredda e precisa, di ci嘆 che 竪 davanti allobiettivo. Spesso lo sono le
foto di viaggio, di cerimonia, quelle che documentano un evento familiare. E sono importanti perch辿 consegnano
alla memoria cose, persone, eventi della vita.
Quando invece fotografiamo al fine di mostrare il nostro giudizio, il nostro personale modo di vedere un fatto,
entriamo nel racconto fotografico, strutturato anche in pi湛 immagini legate fra loro.
Altre volte la realt che 竪 davanti allobiettivo pu嘆 essere solo una scusa, la materia grezza che utilizziamo per espri-mere
noi stessi, i nostri sentimenti, una riflessione profonda sulle cose del mondo. Allora facciamo della poesia e la
fotografia pu嘆 diventare tematica e, a volte, opera darte.
Se le vostre foto non sono abbastanza
buone 竪 perch辿 non siete andati abba-stanza
vicino al soggetto
Robert Capa
Alcune immagini divengono em-blematiche.
A sinistra: Huynh Cong Ut conge-la
per sempre il terrore di questi
bimbi Vietnamiti in seguito a un
attacco con il napalm, preoccu-pandosi
poi di portar loro le prime
cure con acqua per poi accompa-gnarli
in ospedale.
10. Una luce frontale diretta, tende a far
chiudere gli occhi.
息 Enrico Maddalena 10
Il discorso sulla luce 竪 volutamente di tipo esclusivamente pratico, e rivolto
allattrezzatura minima di cui pu嘆 essere in possesso un dilettante. Non si 竪
ritenuto opportuno parlare delle tecniche di illuminazone di tipo professionale
quali flash da studio, ombrellini riflettenti, bank ecc.
LA DIREZIONE DELLA LUCE
1. Luce frontale
Quando la sorgente luminosa, naturale o artificiale, si trova dalla stessa par-te
della fotocamera rispetto al soggetto, si ha una luce piatta, quasi senza
ombre (le ombre si trovano infatti dietro al soggetto e sono da questo nasco-ste).
辿 una luce che pu嘆 esaltare i colori e le superfici, ma non sempre 竪 la
scelta migliore. 竪 la luce del flash integrato nella macchina. Il flash prossimo
allobiettivo provoca, se 竪 la sorgente di luce principale, il fenomeno degli
occhi rossi.
Luce frontale
息 Enrico Maddalena
A lato ed in alto: le ombre proiettate sono dietro il soggetto che 竪 in piena luce.
Al centro: luce solare diretta, frontale e dallalto. 竪 una luce cruda che crea
fastidiose ombre sotto gli occhi. Il soggetto tende a chiudere gli occhi.
In basso: la luce piatta e violenta di un flash frontale che crea ombre piccole e
dure.
Alfredo Munoz de Oliveira
Arthur Sase
2a Unit
11. 息 Enrico Maddalena 11
2. Luce laterale
La sorgente di luce 竪 posta lateralmente al soggetto. La fotocamera vede sia
le parti in luce che quelle in ombra. 竪 una illuminazione plastica che scolpi-sce
il soggetto e ne esalta la tridimensionalit. le ombre portate sono visibili
ed esaltano lo spazio e la prospettiva.
Luce laterale
息 Enrico Maddalena
A sinistra in alto: luce proveniente da destra e dallalto. La parte destra del
volto (a sinistra nella foto) 竪 illuminata da una luce di schiarita ed emerge
dallombra.
Al centro: luce morbida proveniente da destra. La parte destra della modella 竪
in ombra.
In basso: luce naturale proveniente da sinistra. le lunghe ombre fanno capire
che il sole non 竪 ancora alto sullorizzonte.
Brassai (Gyula Hal叩sz)
Chiara Baschetti
Carlos Cabral da Rocha
Ombra propria: 竪 la parte non illuminata del
soggetto, perch辿 dalla parte opposta della sorgente
luminosa. Spesso non 竪 completamente buia, perch辿
riceve la luce riflessa dallambiente.
Ombra portata: 竪 lombra che il soggetto proietta
sullambiente.
12. 息 Enrico Maddalena 12
3. Controluce
La sorgente di luce 竪 posta dietro il soggetto, dalla parte opposta alla mac-china
fotografica. La fotocamera vede la parte in ombra del soggetto che, se
non illuminata da una luce riflessa o di schiarita, appare in silouette.
竪 una luce magica che incendia i capelli ed il fogliame e disegna i contorni
del soggetto. Le ombre si proiettano verso il fotografo.
Esistono naturalmente illuminazioni intermedie fra le tre canoniche descritte.
Controluce
息 Enrico Maddalena
Daniele Terrini - silouette
Aydin Korkmaz
Tiziano Banci
A destra in alto: il controluce illumina barba e capelli che si stagliano con-tro
lo sfondo in ombra. Il soggetto 竪 rischiarato dai riflessi dellambiente.
Al centro: il soggetto 竪 in ombra profonda ed il controluce ne illumina solo il
profilo.
in basso: un suggestivo paesaggio in controluce.
In basso a sinistra: luce proveniente dal basso (luce di ribalta)
Victor Leorne de Almeida
13. 息 Enrico Maddalena 13
LA QUALIT DELLA LUCE
1. Luce direzionale
竪 prodotta da una sorgente ben definita, come un flash, il sole, una lampa-da.
La sua luce 竪 dura e determina ombre ben definite. Se radente, esalta la
texture delle superfici ed evidenzia le rughe ed i difetti della pelle.
2. Luce diffusa
竪 prodotta da una sorgente estesa, come una finestra esposta a nord o scher-mata
da tende. Allesterno la si ha con cielo coperto e allombra.
Le ombre si attenuano, i difetti della pelle vengono minimizzati.
La potete ottenere sparando il flash sul soffitto anzich辿 rivolgerlo verso il
soggetto (ma questo solo se avete un flash esterno con parabola orientabile).
Se troppo diffusa, pu嘆 rendere limmagine piatta.
A destra in alto: luce direzionale
A destra in basso: luce morbida, piatta.
Sotto: lilluminazione 竪 estremamente morbida, sia a causa del cielo velato, sia
per lintenso riflesso del suolo e delle pareti chiare.
Jim Miller
Szirmain辿 Bn Janna Victor Leorne de Almeida
14. CONSIGLI PRATICI
1. Il pannello riflettente
In un ritratto con luce laterale o in controluce, ad evitare che la parte in
ombra sia troppo scura, si pu嘆 utilizzare una superficie riflettente come un
pannello di polistirolo, un panno bianco o un foglio di carta. In mancanza
di altro, va bene anche un foglio di giornale. In situazioni fortunate, lo
stesso suolo o una parete possono svolgere questa funzione. Naturalmente
esistono pannelli riflettenti professionali per chi volesse acquistarli. Lim-portante
14
竪 che la superficie riflettente non sia colorata perch辿 altrimenti
anche il riflesso sul soggetto sarebbe colorato.
2. Il flash di schiarita
Anche il flash di cui 竪 dotata la fotocamera pu嘆 essere utilizzato per schiarire
un volto in controluce. Essendo solidale alla macchina, la sua luce sar per
forza frontale. Uno schermo riflettente pu嘆 invece essere posizionato in ma-niera
pi湛 libera. Per rendere pi湛 diffusa la luce del flash, si pu嘆 posizionare
un fazzolettino davanti alla parabola.
A destra in alto: luce principale proveniente da una finestra a sinistra, scher-mo
riflettente sulla destra per schiarire la parte in ombra.
A destra: Controluce con lampo di schiarita (tecnica del fill in).
Enrico Maddalena
finestra
pannello riflettente
ombra portata
riflesso
ombra propria
alta luce
parte in luce
15. La tecnica della ripresa fotografica richiederebbe interi manuali per essere trattata compiutamente. Diamo qui gli ele-menti
fondamentali poich辿, accanto ad un contenuto valido, anche la forma 竪 importante per una buona foto. Sarebbe
come scrivere una bella poesia, ma piena di errori di grammatica e di sintassi e con una grafia poco leggibile.
Si ricorda che per conoscere ed usare al meglio la propria fotocamera, 竪 importante la lettura del libretto di istruzioni.
息 Enrico Maddalena 15
LA MESSA A FUOCO
1. Automatica
Tutte le moderne fotocamere hanno dei sistemi di messa a fuoco automati-ca.
Si inquadra, si preme a met il pulsante di scatto (con questo la messa a
fuoco si regola sul soggetto) si porta a fondo la pressione ed il gioco 竪 fatto.
Nel mirino di molte macchine c竪 un indicatore di messa a fuoco centrale
(in quelle di buon livello ce ne sono diversi selezionabili). Tutto bene se
il soggetto 竪 al centro dellimmagine. Ma se preferiamo decentrarlo? 竪
sufficiente porlo al centro e premere a met il pulsante di scatto (questo
fissa la messa a fuoco) quindi lo decentriamo e scattiamo con una ulteriore
pressione. Se fra noi ed il soggetto c竪 una rete, una inferriata, un vetro non
molto pulito, potremmo avere dei problemi perch辿 la messa a fuoco potreb-be
regolarsi su questi elementi vicini. In questi casi ci torna utile la messa a
fuoco manuale.
2. Manuale
Impostata questa modalit di messa a fuoco, si ruota la ghiera fino a che un
segnale luminoso (generalmente una spia verde) ci segnala che la m.a f. 竪 a
posto. In macchine pi湛 datate, esistono altri sistemi come lo stigmometro,
il telemetro (presente anche oggi in macchine di pregio come alcune Leica)
o i microprismi. In quelle a banco ottico si usa ancora il vetro smerigliato.
3. Consigli
Quando dobbiamo fermare un evento irripetibile ed improvviso, regoliamo
in anticipo la messa a fuoco dove prevedibilmente verr a trovarsi il sogget-to.
La messa a fuoco 竪 critica con lunghe focali e con diaframmi aperti. Lo
竪 meno con corte focali e diaframmi chiusi.
Quando ci sono vari elementi in una immagine, quello a fuoco viene messo
in evidenza sugli altri: diviene il soggetto principale.
Immacolata Marrella Addimanda
Enrico Maddalena
Per ottenere una buona immagine, 竪
necessario mettere bene a fuoco il sog-getto
3a Unit
16. 息 Enrico Maddalena 167
IL DIAFRAMMA
E LA PROFONDIT DI CAMPO
1. Valori
Il diaframma regola il flusso luminoso, in modo simile a quando alziamo o
abbassiamo le tapparelle della stanza per far entrare pi湛 o meno luce. 竪 un
congegno meccanico che si apre e si chiude un po come fa liride delloc-chio.
Le diverse aperture di diaframma sono indicate da una serie numerica
dove numeri pi湛 piccoli indicano aperture pi湛 grandi.
Ma quello che ci interessa (considerato anche che nelle moderne fotocamere
lesposizione, determinata dai valori di diaframma e tempo di posa, 竪 auto-matica)
竪 leffetto che ha il diaframma sullimmagine.
1,4 - 2 - 2,8 - 4 - 5,6 - 8 - 11 - 16 - 22 - 32 - 45 - 64
2. La profondit di campo
竪 lestensione della zona nitida. Pi湛 il diaframma 竪 chiuso (valori alti), mag-giore
竪 la profondit di campo. Pi湛 竪 aperto (valori bassi), minore 竪 la pdc.
Se vogliamo isolare il soggetto dallambiente, ci conviene ridurre la pdc.
Se invece riteniamo che lambiente 竪 importante per descrivere il soggetto
(artigiano nella sua bottega per esempio), aumentiamo la pdc chiudendo il
diaframma.
竪 da dire che la profondit di campo dipende anche dalla lunghezza focale
(maggiore 竪 la lunghezza focale, minore 竪 la pdc e viceversa) e dalla distan-za
di ripresa (maggiore 竪 la distanza di messa a fuoco, maggiore 竪 la pdc e
viceversa). Nel reportage, quando non si ha tempo per regolare la messa a
fuoco, si usano diaframmi stretti e corte focali, compatibilmente con tempi
di posa sufficientemente brevi da evitare il pericolo di mosso.
IL TEMPO DI POSA
1. Valori
Si misura in frazioni di secondo. Come per il diaframma, ogni valore 竪 la
met ed il doppio di quelli adiacenti.
1/2 - 1/4 - 1/8 - 1/15 - 1/30 - 1/60 - 1/125 - 1/250 - 1/500 - 1/1000 ecc.
1. Mosso e micromosso
Per evitare il mosso, si consiglia di usare tempi di posa non maggiori del
valore della focale dellobiettivo. Per esempio, se utilizziamo una focale di
50 mm, non dobbiamo scendere sotto 1/60 di secondo (il valore pi湛 vici-no)
a meno di non disporre di un cavalletto e di soggetto fermo. Tanto pi湛
il soggetto si muove velocemente, tanto pi湛 rapido deve essere il tempo di
posa (se vogliamo congelarlo, ovviamente).
Piotr Rubisz
Estesa pdc grazie ad un diaframma
chiuso e ad una corta focale
Giuseppe Cannoni
Una ridotta pdc pone in rilievo il sog-getto
Jana Lily Kleisnerova
Questa immagine presenta evidente
micromosso
17. Ernst Haas, esempio di mosso creativo.
息 Enrico Maddalena 17
Per ottenere immagini nitide, 竪 importante il modo di imbracciare la foto-camera.
Non sempre il mosso 竪 un errore. In alcuni casi pu嘆 essere utilizzato
in funzione espressiva.
LESPOSIZIONE
1. La corretta esposizione
Una corretta esposizione 竪 il prodotto di tre fattori: tempo di posa, apertura
di diaframma, sensibilit (valori ISO). Ne aggiungerei un quarto: linten-zione
espressiva del fotografo.
Nelle macchine di oggi lesposizione 竪 automatica (ma si pu嘆 impostare
anche in manuale). Possiamo impostare lesposizione su Matrix (lautoma-tismo
tiene conto della luminosit di tutta la scena), su Ponderata centrale
(viene valutata la parte centrale della scena) e su Spot (viene valutata una
zona molto piccola (di circa 1属).
La macchina per嘆 竪 stupida ed in condizioni di forti contrasti pu嘆 sba-gliare,
sottoesponendo o sovraesponendo il soggetto. Con le digitali abbiamo
la fortuna di poter controllare il risultato immediatamente e, nel caso non
fossimo soddisfatti, ripetere lo scatto. Sulle macchine di un certo livello, 竪
possibile incrementare o ridurre lesposizione rispetto a quello che farebbe
la macchina.
Per una elevata qualit dellimmagine, 竪 consigliabile impostare la sensibilit
(gli ISO) al minimo valore. Possiamo permettercelo se siamo in condizioni
di buona illuminazione. Diversamente, oltre alla possibilit di aprire di pi湛
il diaframma o aumentare il tempo di posa (senza per嘆 rischiare il mosso),
sar necessario alzare gli ISO.
Oltre che in automatico, lesposizione pu嘆 essere impostata a priorit di dia-framma
A (noi impostiamo il diaframma e la
macchina decide il tempo di posa;. a priorit di
tempi S (noi impostiamo i tempi e la macchi-na
decide il diaframma), P (programm: la mac-china
decide la migliore - secondo lei - coppia
tempo/diaframma). Manuale M (decidiamo
noi tempo e diaframma.
2. I valori ISO
Valori bassi corrispondono a bassa sensibilit e valori alti ad alta sensibi-lit.
Ciascuno dei valori seguenti 竪 il doppio di quello che lo precede e la
met di quello che lo segue:
50 - 100 - 200 - 400 - 800 - 1600 - 3200
IL BILANCIAMENTO DEL BIANCO
Il colore della luce varia in funzione di diversi fattori, come laltezza del
sole sullorizzonte, la stagione, le condizioni atmosferiche, il tipo di illumi-nazione.
Nelle digitali esiste un automatismo che bilancia automaticamente
Selezionare Matrix per paesaggi o
scene che presentino valori di lumi-nosit
pi湛 o meno costanti su tutta la
scena.
Selezionare Ponderata centrale
quando la luminosit dellambiente
竪 diversa da quella del soggetto, come
nei ritratti in controluce o sullo sfondo
luminoso del cielo.
Selezionare Spot in casi diffici-li
quando ci sono forti variazioni di
luminosit e si intende esporre per un
soggetto particolare.
18. 息 Enrico Maddalena 18
il cromatismo dellimmagine, anche se non sempre lo fa come a noi pia-cerebbe.
Senza addentrarci in approfondimenti (regolazione manuale del
bilanciamento, temperatura kelvin ecc.) che esulano dalla brevit di questi
incontri, vedremo che potremo apportare delle correzioni in postproduzio-ne
attraverso i programmi di fotoritocco. In ogni caso, non sempre le domi-nanti
cromatiche vanno corrette completamente. Un tramonto perderebbe
il suo fascino se non prevalessero i rossi e gli arancio.
LA PROSPETTIVA FOTOGRAFICA
1. Dilatare lo spazio
Mentre un obiettivo normale rende una scena pi湛 o meno come la vede
locchio, un grandangolo la fa sembrare pi湛 estesa, pi湛 ariosa. Se 竪 questa
la sensazione che vogliamo dare, allora impostiamo una focale corta. Non
usiamolo mai per嘆 in un ritratto ravvicinato, perch辿 crea delle deformazioni
che lo fanno sembrare una caricatura.
2. Comprimere lo spazio
Se usate un teleobiettivo (o se impostate il vostro obiettivo zoom su di una
lunga focale), i piani appariranno ravvicinati e lo spazio verr compresso. Se
vogliamo creare una sensazione di sovraffollamento, di vicinanza, impostia-mo
allora una lunga focale. Una lunga focale (per esempio un 80 mm o un
135 mm su formato 24 x 26) 竪 lideale per i ritratti.
Quando si intende decentrare il
soggetto:
1. Tenerlo al centro dellinquadratura
e metterlo a fuoco premendo a met
il pulsante di scatto e mantenerlo pre-muto.
2. Decentrare il soggetto, quindi pre-mere
fino in fondo il pulsante di scat-to.
In alcune macchine si pu嘆 selezionare
la zona di messa a fuoco.
Luso di un grandangolo dilata gli spa-zi.
Luso di un teleobiettivo li comprime.
Bilanciamento impostato su Sole
diretto. Si nota la netta dominante
azzurra.
Bilanciamento impostato su Nuvolo-so.
La cromia 竪 pi湛 calda.
19. Anche ai tempi dellanalogico, la realizzazione di una fotografia non terminava con la pressione sul pulsante di scatto ma
continuava in camera oscura. E non era certo una fase meno creativa della ripresa. Infatti i fotografi evoluti non conse-gnavano
il rullino al fotonegoziante ma sviluppavano e stampavano in proprio. Lo fanno anche oggi perch辿 lanalogico 竪
ancora vivo e lo sar a lungo. Con il digitale, alla camera oscura, alla fioca luce di sicurezza, agli odori dei bagni chimici,
si 竪 sostituita la pi湛 asettica ed inodore camera chiara, ovvero il computer con i programmi di fotoritocco, il pi湛 famoso
(e costoso) dei quali 竪 Photoshop.
Questa immagine, nelle sue dimensio-ni
originali, pesa 7,84 MB in forma-to
Raw, 14,6 MB in formato TIFF,
2,63 MB in formato Jpg alta qualit
(non compresso) e solo 113 KB alla
massima compressione.
息 Enrico Maddalena 19
LIMMAGINE DIGITALE
1. Formati
I principali formati digitali sono:
Raw - 竪 il formato grezzo, non ancora trattato dal processore della fotoca-mera
e che va sviluppato al computer.
Solo le macchine di buon livello consentono di salvare in Raw che 竪 la scelta
di chi ha a cuore un risultato qualitativo di alto livello.
TIFF - Un formato senza perdita, pi湛 pesante del Raw e del Jpg, nel quale
possiamo convertire ad esempio un Raw. Possiamo aprirlo, modificarlo e
salvarlo pi湛 volte, senza grossi problemi.
Jpg - 竪 il formato pi湛 comune e lunico in cui viene salvata limmagine
nelle macchine poco costose e nei telefonini. 竪 un formato compresso che
occupa molto meno spazio (竪 meno pesante) di un Raw o di un Tiff.
Se teniamo basso il valore di compressione, possiamo avere delle buone im-magini,
altrimenti iniziano a formarsi degli artefatti e la qualit dellimma-gine
decade.
A differenza del Tiff, non 竪 consigliabile aprirlo, modificarlo e salvarlo pi湛
volte perch辿 ad ogni salvataggio peggiora la qualit essendo un formato con
perdita di informazioni ad ogni compressione.
2. Risoluzione
Per essere semplici, possiamo dire che esprime la quantit di informazione
contenuta nel file.
La si esprime in megapixel (milioni di pixel) o indicandone i valori dei lati
(3872 x 2592 ad esempio). La si misura in pixel per pollice (ppi) o, per la
stampa, in punti per pollice (dpi). La fotocamera delliPhone 4 ad esempio,
produce immagini di 2592 x 1936 di lato con una una risoluzione di 5
megapixel (2592 x 1936 = 5.018.112).
Se le nostre immagini sono destinate al web, dobbiamo portarle a 72 dpi
perch辿 non siano troppo pesanti e quindi lente da caricare. Se sono destina-te
alla stampa, utilizzeremo una risoluzione di 300 dpi.
La finestra cui si accede da:
Immagine/Dimensione immagine.
In essa 竪 possibile impostare sia le
dimensioni che la risoluzione dellim-magine.
4a Unit
20. 息 Enrico Maddalena 20
3. Ritaglio e raddrizzamento
Per migliorare la composizione potremmo avere la necessit di eliminare
parti periferiche dellimmagine. Lo possiamo fare con lo strumento selezio-ne
rettangolare o con lo strumento taglierina. Con questultimo possiamo
impostare in anticipo sia la dimensione dei lati (in pixel o in cm), sia la
risoluzione.
Inoltre capita spesso che la foto sia storta ed il bordo di una casa risulti in-clinato
anzich辿 verticale, oppure lorizzonte marino sembri in discesa. Con
la funzione trasformazione libera possiamo prendere limmagine per un
angolo e ruotarla fino a raddrizzarla, magari aiutandoci con una o pi湛 linee
guida che trascineremo dai righelli.
PRINCIPALI INTERVENTI SULLIMMAGINE
1. Luminosit
Una immagine pu嘆 risultare troppo scura o troppo chiara. Ci sono molti
metodi per regolarne la luminosit, oltre a quello di intervenire sul cursore
della finestra Luminosit-Contrasto.
2. Contrasto
Il contrasto di una immagine 竪 la variazione di luminosit fra le zone pi湛
scure e quelle pi湛 chiare. In una foto allombra o con nebbia, potremmo
avere un contrasto basso e la foto potrebbe risultare piatta. Al contrario, po-trebbe
esserci una separazione eccessiva fra le zone in luce e quelle in ombra,
con perdita di dettaglio in una delle due o in entrambe. Anche qui (ma fino
ad un certo punto) pu嘆 venirci in aiuto il programma di fotoritocco.
3. Sharpening
Lo sharpening aumenta, con un artificio, la sensazione di nitidezza di una
foto. applicandolo, ci sembra che limmagine sia pi湛 a fuoco. Non bisogna
esagerare perch辿 otterremmo dei fastidiosi artefatti che rovinerebbero lim-magine.
Si accede alla funzione tramite il percorso: Filtro/Contrasta/Masche-ra
di contrasto. Potremmo provare con una regolazione del tipo:
Fattore 100% (regola lintensit delleffetto)
Raggio 1 (regola la dimensione della zona di confine modificata)
Soglia 0 (indica la soglia fra zona chiara e scura a partire dalla quale verr
applicato leffetto).
4. Livelli
A questo strumento si accede seguendo il percorso: Immagine/Regolazioni/
Livelli. Comparir listogramma dellimmagine, una specie di montagna
nera con un inizio, una fine e una o pi湛 cime intermedie. 竪 la descrizione
della distribuzione dei toni scuri, medi e chiari dellimmagine. In ascisse a
sinistra ci sono i toni scuri che passano a quelli intermedi fino ad i toni pi湛
chiari sulla destra. In ordinate la percentuale di pixel che nellimmagine
hanno il valore di luminosit corrispondente alla loro posizione in ascisse.
Questa immagine 竪 storta. Trascinia-mo
dal righello superiore una linea
guida sul bordo della fontana, per
avere un riferimento.
Ne modifichiamo linquadratura con
lo strumento taglierina.
Ho voluto convertirla in scala di
grigio, ne ho modificato il contrasto
con lo strumento Curve per far
risaltare il biancore del pezzo di carta
in primo piano e degli zampilli della
fontana in secondo piano. Ho quindi
applicato la maschera di contrasto.
21. 息 Enrico Maddalena 21
Listogramma 竪 consultabile anche sul display della fotocamera.
Sotto listogramma compaiono tre cursori triangolari. Se listogramma non
inizia dal bordo sinistro, ma pi湛 a destra lasciando un po di spazio vuoto,
limmagine sar fiacca e mancher dei toni pi湛 scuri. Possiamo risolvere
il problema trascinando il triangolino nero fino a portarlo l dove inizia
listogramma.
Se listogramma non termina sul bordo destro, allora limmagine mancher
dei toni pi湛 chiari, brillanti. Vi poniamo rimedio trascinando il triangolino
bianco verso sinistra fino al bordo dellistogramma. Limmagine ci apparir
pi湛 luminosa e brillante (fermo restando che potrebbe essere nostra inten-zione
produrre una immagine grigia per finalit espressive particolari).
Il cursore centrale (triangolino grigio) modifica il gamma, vale a dire ci per-mette
di comprimere o estendere i toni chiari, estendendo o comprimendo
di riflesso quelli scuri.
Con lo strumento Clone 竪 possibile ritoccare limmagine eliminando pic-coli
particolari, difetti della pelle, macchie, elementi di disturbo. A livello
pi湛 avanzato, c竪 lo strumento Curve che permette una regolazione fine
della luminosit e del contrasto in zone diverse della scena, i Livelli (diver-si
dallo strumento di cui abbiamo detto al paragrafo 4), le maschere, i canali,
strumenti che richiederebbero un corso apposito e diversi incontri e che
quindi non possiamo permetterci di trattare in questa sede.
1. Questa immagine 竪 piatta, manca
di contrasto.
3. Trasciniamo il triangolino nero e quello bianco fino a portarli allinizio e
alla fine dellistogramma. Ora limmagine 竪 pi湛 brillante, ha pi湛 contrasto.
2. Lo vediamo anche dallistogramma
che ha dei vuoti allinizio e alla fine.
4. Proviamo a modificare il gamma,
trascinando il triangolino centrale
(quello grigio) verso destra. Questa
operazione estende i toni scuri e com-prime
quelli chiari.
5. Limmagine 竪 ora pi湛 cupa, tempo-ralesca.
6. Qui invece si 竪 effettuata una conversione in bianco e nero mediante lo stru-mento
Miscetalore canale raggiungibile attraverso il percorso: Immagine/
Regolazioni/Miscelatore canale, dove ho aumentato lintensit del canale del
verde e ridotta quella del canale del rosso, schiarendo cos狸 la vegetazione in
primo piano.
22. Agli inizi si riteneva che la Fotografia fosse una impronta della realt, una sua copia meccanica. Lo stesso Talbot (uno
dei pionieri di questarte) diceva, a proposito delle sue immagini, che erano state prodotte dalla natura senza il bisogno
della mano dellartista. Ne metteva in evidenza la sua automaticit. Ma non 竪 cos狸, in quanto dentro ogni immagine
non c竪 solo quello che 竪 davanti allobiettivo, ma anche (ed a volte in maniera predominante) quello che c竪 dietro, cio辿 il
fotografo. Ogni immagine 竪 infatti il frutto di scelte, sia tecniche che espressive, che fanno della Fotografia uno strumento
di espressione. La Fotografia ha quindi un linguaggio che occorre conoscere sia per produrla (lautore) che per leggerla (il
fruitore). Accenneremo ai principali elementi del linguaggio fotografico senza evidentemente poterli esaurire.
息 Enrico Maddalena 22
Inquadrare: includere ed escludere
La prima cosa che fa il fotografo, dopo essere stato colpito da un certo
avvenimento, da un certo volto, da un certo paesaggio, 竪 quella di mettere
locchio nel mirino della fotocamera. Egli decide linquadratura della scena.
Sceglie cosa includere e cosa escludere, decide quale parte di quel mondo
che lo circonda mostrare agli altri e quale parte nascondere. Attraverso lin-quadratura,
un elemento fra tanti vien fatto emergere ed assurgere al ruolo
di protagonista.
Il punto di vista
I dilettanti appena vedono una scena che li interessa, scattano da dove si
trovano. E un errore. A volte basta spostarsi di poco per migliorare la com-posizione,
per escludere un elemento di disturbo, magari facendolo sparire
dietro un altro, per modificare la posizione di un altro elemento allinterno
del quadro e caricarlo di diversi significati. Ci si pu嘆 abbassare inginoc-chiandosi
o si pu嘆 salire su di un muretto per veder mutare in maniera radi-cale
la visione, riuscendo cos狸 a trasmettere meglio agli altri le sensazioni che
la scena ci ha procurato dal vivo, anzich辿 produrre una foto che ricorder
solo a noi le emozioni provate.
Langolazione
竪 relativa alla posizione della macchina che pu嘆 essere mantenuta con lasse
ottico orizzontale, pu嘆 essere inclinata verso lalto o verso il basso. Queste
scelte inducono delle significazioni che dobbiamo conoscere.
1. a livello
Se ci posizioniamo alla stessa altezza del soggetto, ci poniamo alla pari con
lui. Entriamo nel suo mondo e lo condividiamo.
2. dal basso
Incliniamo la macchina verso lalto. Il soggetto ci sovrasta e questo lo rende
importante, dominante, lo esalta fisicamente e moralmente. Poich辿 lo pone,
allaperto, contro lo sfondo del cielo, lo isola e lo decontestualizza, accre-scendone
anche per questa via limportanza.
3. dallalto
Il soggetto 竪 inserito nellambiente. Lo dominiamo. Possiamo usarlo quan-do
vogliamo sottolinearne la fragilit.
Un punto di vista originale.
Werner Bischoff
Langolazione dal basso rende domi-nante
questa donna che chiede la cari-t,
le dona imponenza. Lautore non la
commisera, ma pone lo spettatore pi湛
in basso, facendolo quasi sentire re-sponsabile
dello stato di povert di una
larga parte della popolazione umana.
5a Unit
23. 息 Enrico Maddalena 23
LINCLINAZIONE
La macchina deve essere in bolla, cio竪 non inclinata a destra o a sinistra,
cosa che farebbe pendere gli edifici e lorizzonte.
Linclinazione pu嘆 per嘆 essere utilizzata quando vogliamo indurre una sen-sazione
di precariet, di non equilibrio. Non hanno senso quelle foto incli-nate
di proposito solo per un vezzo e senza alcuna motivazione espressiva.
La composizione
La realt che osserviamo 竪 una realt a tre dimensioni, senza confini. Nella
foto, quella realt diviene bidimensionale ed ogni elemento assume un defi-nito
rapporto di posizione con gli altri e con i bordi del quadro. Comporre
significa appunto porre insieme gli elementi dellimmagine in precisi rap-porti
che hanno una ragione estetica ed espressiva. Per farlo, 竪 sufficiente
studiare linquadratura ed il punto di vista migliori. Muovendoci intorno
al soggetto, alzandoci o abbassandoci, inclinando opportunamente la foto-camera,
possiamo modificare sia la posizione sia le dimensioni relative di
ciascun elemento.
In ogni immagine deve esistere un soggetto ben definito. ogni altro ele-mento
non deve essere di disturbo ma deve essere funzionale a questo. Deve
rafforzarne i significati e deve condurvi locchio dellosservatore.
1. La regola dei terzi
Ne parlo perch辿 la si ritrova citata in tutti i blog di fotografia: Qui per嘆
non hai rispettato la regola dei terzi, come se esistessero regole e formule
magiche per ottenere buone foto. Le regole servono a chi non si sa regola-re...
(affermazione valida in campo artistico e solo in campo artistico natu-ralmente).
Se dividiamo il quadro con delle linee parallele ai bordi, in tre fasce orizzon-tali
ed in tre verticali, si consiglia di porre lorizzonte non a met ma su una
delle due linee: quella inferiore se vogliamo enfatizzare il cielo e quella supe-riore
se ci interessa di pi湛 il terreno. Gli elementi importanti dellimmagine
andrebbero poi posti in corrispondenza di uno dei punti di intersezione di
queste quattro linee.
2. Il taglio
A parte la decisione di disporre il quadro in orizzontale (formato landscape)
o verticale (formato portrait), sono pochi quelli che valorizzano alcune loro
immagini con formati non convenzionali come formati quadrati o formati
particolarmente allungati. Eppure il taglio 竪 un potente mezzo espressivo.
Il formato orizzontale 竪 generalmente adatto per i paesaggi ed induce sen-sazioni
di calma e quiete (sensazioni che dipendono anche da altri elementi
ed un formato orizzontale potrebbe indurre sensazioni anche opposte). Il
formato verticale 竪 pi湛 dinamico. Il formato quadrato 竪 invece un formato
statico.
Dinamismo e staticit dipendono anche dalle linee interne allimmagine.
Linee oblique inducono dinamismo al contrario di linee orizontali che ri-chiamano
allequilibrio.
Mario DOnofrio: Modern Cristh
In alcuni casi la didascalia 竪 impor-tante
per capire lintento dellautore.
Michael Sullivan
Attraverso una modifica dellimmagi-ne
(mediante un filtro in ripresa o un
intervento in PP), lautore ha espresso
non la verit della scena, ma la sua
verit.
Un esempio di fedele applicazione del-la
regola dei terzi: lorizzonte 竪 posto
nel terzo superiore ed il gruppo di al-beri
nel punto dincontro di due assi.
La foto sotto (di Rosario Puglisi) 竪 un
altro esempio di applicazione della re-gola.
24. La regola dei terzi non 竪 stata ri-spettata,
con la staccionata proprio
al centro dellimmagine. Ma Enzo
Lombardi lo ha fatto di proposito: la
staccionata separa il cielo dalla terra
e, dando la stessa superficie, la stessa
importanza a cielo e terra, ha potuto
esprimere il suo intento creativo.
息 Enrico Maddalena 24
3. Altro
In un ritratto di profilo o di tre quarti, 竪 bene lasciare pi湛 spazio dalla parte
dello sguardo.
Il soggetto pu嘆 essere evidenziato, oltre che attraverso la composizione, an-che
per mezzo del tono, del colore, della selettivit della messa a fuoco.
Gli interventi non sono solo quelli in ripresa; non trascuriamo il lavoro al
computer che 竪 lequivalente della camera oscura per lanalogico.
E non parlo di alterare le immagini. La macchina fotografica non 竪 uno
strumento oggettivo, come qualcuno continua a sostenere. Essa vede a
modo suo, secondo la sua natura meccanica, chimica ed elettronica. La veri-t
竪 quello che hanno visto i nostri occhi, le emozioni che abbiamo vissuto.
Se sapremo intervenire sullimmagine per riprodurre questa visione, allora
avremo fatto della buona fotografia. Allora la foto sar vera.
FI
MF
PA
PP
PPP
Dett
PI
Carey Sheffield
FI = figura intera
PA = piano americano
PI = piano italiano
MF = mezza figura
PP = primo piano
PPP = primissimo piano
Dett = dettaglio
I Piani Fotografici si riferiscono
invece agli spazi:
CLL: campo lunghissimo (ampi
orizzonti)
CL: campo lungo (spazio vasto
con orizzonte coperto da elementi
pi湛 vicini)
CM: campo medio (ripresa pi湛
ravvicinata, si riconoscono le
persone)
CT: campo totale (un ambiente
ripreso nella sua interezza)
25. 息 Enrico Maddalena 25
I piani fotografici
Bryan Musser
La ripresa a Figura intera 竪 fun-zionale
allintento del fotografo di de-scrivere,
oltre alla persona, labito che
questa indossa. Lesposizione 竪 stata
particolarmente attenta a rendere per-fettamente
leggibili i dettagli del vesti-to.
Lo sfondo scuro e fuori fuoco mette
ancor pi湛 in risalto il soggetto.
Hay Heuts
Un primo piano per descrivere luo-mo
attraverso i tratti del volto, che son
quelli che pi湛 siamo abituati a deci-frare
poich辿 rivelano i segni tempo, la
condizione sociale, il carattere, lo stato
danimo pi湛 di ogni altra parte del
corpo.
Mete Ozbek
Nella ripresa a mezza figura, siamo
pi湛 vicini al soggetto. Pur percependo-ne
labbigliamento ed il gesto, ci tro-viamo
a distanza di conversazione.
Non siamo pi湛 estranei, osservatori di
passaggio.
Alexander Stoyanov
Un primissimo piano ci pone vi-cinissimi
al soggetto. Qui non 竪 visi-bile
un eventuale copricapo o labito
indossato. Siamo a contatto diretto
con luomo, con la sua anima. Quello
che conta 竪 lespressione del suo volto,
lo sguardo col quale, rompendo ogni
barriera di spazio e di tempo, sembra
voler entrare in contatto con noi.
La distanza di ripresa non deve
essere mai casuale. Essa 竪 fonda-mentale
per esprimere ben definiti
significati ed 竪 un elemento impor-tante
del linguaggio fotografico.
Alex Howitt
Il vero soggetto di questa foto sono le
mani delluomo, la cui struttura ed il
cui atteggiamento ci raccontano mol-to
della storia e dello stato danimo di
questo personaggio di cui non vediamo
il volto.
Alexander Stoyanov
Il soggetto 竪 decontestualizzato attra-verso
uno sfondo nero che assorbe abito
e copricapo, ponendo in luce il trian-golo
del volto e concentrandovi forte-mente
lattenzione. Laver cancella-to
lambiente 竪 in perfetta armonia
con latteggiamento di meditazione.
Quando meditiamo, guardiamo in
noi stessi dimenticando cosa abbiamo
intorno.
26. Robert Doisneau
Un esempio di come il significato della foto possa essere molto diverso da quello
della cosa fotografata. Nella realt esistevano una serie di statue disposte lungo i
viali. Ma la scelta del punto di vista, della composizione, ha messo in relazione
le due statue dando allimmagine un significato che 竪 solo nella mente e nellin-tento
espressivo del fotografo e che 竪 ben espresso dal titolo Malizia.
息 Enrico Maddalena 26
Mete Ozbek
Lautore ha posto il soggetto nella met
destra dellimmagine e su di uno sfon-do
scuro, isolando il soggetto dallam-biente
e facendolo risaltare fortemente.
Egli stava guardando il fotografo ma
ora, attraverso limmagine, sta guar-dando
noi. Da osservatori, diveniamo
osservati.
Mete Ozbek
Il soggetto 竪 questa volta ben contestualizzato. Lambiente, la casa, gli oggetti
sono una proiezione del carattere, degli interessi, della storia degli individui e
spesso contribuiscono, assieme o pi湛 delle fattezze fisiche, a raccontare la perso-na.
Una immagine come questa (alla Rembrandt) ricca di forti contrasti, parla
anche dellabilit tecnica oltre che espressiva del fotografo, che sa padroneggiare
la luce oltre alla composizione. Un ritratto a luce ambiente senza flash, schermi
riflettenti o altre sorgenti artificiali.
Talk Better
Una immagine giocata sulla similitu-dine
e sul numero tre.
Massimo Della Latta
Lo sfondo mosso ci pone nello stesso
punto di vista dei due ragazzi e ce ne
fa condividere lemozione. Non siamo
spettatori esterni ma ci sentiamo an-che
noi sul seggiolino.