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LA VERITA' SU LAGOCASTELLO
Ing. Urb. Paolo Rabitti
Mantova 5 febbraio 2015
Lagocastello - indice documenti
File
doc da dic 04 ad ago 05 lagoc
P.g Data Documento
1 10.02.02 Comune Mn a Parco: richiesta parere
2 03.02.05 Parco a Comune parere positivo
5 24.01.05 ASL a Comune: parere positivo
8 10.02.05 Comune: Delibera approvazione piano attuativo Lagocastello (incompleta)
12 "febbraio
05
Controdeduzioni alle osservazioni
18 03.03.05 Convenzione urbanistica
28 20.02.05 Lettera di un privato al Ministero dell'Ambiente: danno ambientale e paesaggistico
conseguente alla lottizzazione
29 10.03.05 Min. Ambiente: lettera a dirigente pianificazione Comune, ing. Piccinelli, con
richiesta informazioni su caratteristiche tecniche e dimensionali della lottizzazione
31 13.04.05 Risposta a Ministero dell'ing. Piccinelli
32 22.07.05 Lettera Min.Ambiente a Regione, Comune e Privato: la risposta di Piccinelli non è
esaustiva. Si chiede alla Regione di valutare se serve la VIA (prot. Comune 22.7.5)
34 24.08.05 Lettera del Comune (dott. Rosignoli) a Lagocastello: richiesta documentazione
integrativa per l'Autorizzazione paesaggistica
35 13.06.05 Autorizzazione paesistica per le opere di urbanizzazione
37 09.04.05 Valutazione degli esperti in materia paesistico-ambientale per le opere di
urbanizzazione
28.2.05
Un privato segnala al Ministero i possibili
danni ambientali e paesistici derivanti
dalla lottizzazione Lagocastello
!0.3.05: Min. Ambiente lettera a dirigente pianificazione Comune, ing. Piccinelli, con richiesta
informazioni su caratteristiche tecniche e dimensionali della lottizzazione:
Lagocastello slides 8 2 15
13.4.05 il dirigente del Comune di Mantova ing. Piccinelli risponde al Ministero:
Lagocastello slides 8 2 15
Lagocastello slides 8 2 15
L'ing. Piccinelli:
a) fornisce al Ministero un'informazione reticente.
b) dichiara una cosa non vera, cioè che il Piano di Lottizzazione denominato "Lagocastello"
interessa un ambito di sviluppo per la formazione di una nuova superficie destinata
all'espansione urbana la cui estensione fondiaria è inferiore ai parametri fissati dal D.P.R.
12.04.1996 per l'attivazione della procedura di V.I.A.
Il citato DPR non contiene il termine "superficie fondiaria"
Pertanto quello usato da Piccinelli, dirigente nominato direttamente dal Sindaco, appare
solo un escamotage per evitare di dover comunicare al Ministero che, effettivamente, il
piano di lottizzazione aveva una superficie ben superiore a quanto stabilito dalla
normativa per sottoporre il progetto a Via.
Infatti il Ministero scrive (22 agosto 2005):
....
La questione dell'autorizzazione paesistica fa il paio con la risposta di Piccinelli.
Visto che si è mosso il Ministero sulla questione della VIA, è urgente dare inizio alle
opere, e quindi si usa un'escamotage per evitare di richiedere alla soprintendenza
l'autorizzazione paesistica per la lottizzazione.
L'autorizzazione paesistica la dà il comune, nella persona del dirigente dott. Rosignoli: ma
non la dà, né la può dare, sul comparto.
Infatti l'autorizzazione paesistica, pluricitata in questi giorni da persone che la imputano al
Sindaco Brioni e alla sua giunta, non esiste.
Esiste solo l'autorizzazione paesistica ad opere sottoterra: le opere di urbanizzazione.
Per questo Rosignoli chiede il parere degli esperti in materia paesistico-ambientale per le
opere di urbanizzazione.
Poi provvederà ad autorizzare singolarmente i gruppi di abitazioni (residence)
Le domande che mi pongo sono queste:
1. i consiglieri che hanno approvato il piano sono stati messi in condizione di capire che
perlomeno il piano avrebbe dovuto essere sottoposto a verifica per l'eventuale inizio di
una procedura di Via (screening)
2. i dirigenti che hanno scritto questi documenti perlomeno discutibili, per usare un
eufemismo, hanno agito per conto loro o dovevano rendere conto a qualcuno
3. il piano è stato presentato al consiglio comunale poco più di una settima prima
dell'ultima seduta. Se si fosse stabilito che doveva iniziare la procedura di screening
avrebbe potuto essere approvato dall'amministrazione Burchiellaro?
Il piano poi è stato bloccato dopo vari giudizi del Tar e del Consiglio di Stato. Questo è
stato possibile grazie all'impegno di
• Matteo Gaddi, consigliere comunale Prc
• Claudio Meneghetti
• Amedeo Palazzi, che ha contattato Salvatore Settis e tramite lui, il Ministero dei Beni
Culturali
• Paolo Rabitti che ha seguito le questioni tecniche, presentato esposti e contattato il
capo della segreteria del Ministero dell'Ambiente
• l'allora sindaco Fiorenza Brioni e la sua giunta che hanno deliberato di opporsi alla
realizzazione di questo piano.
La Gazzetta del 12 settembre 2005 titolava:
Strada Cipata puzza di bruciato
Era il titolo attribuito ad una lettera di Legambiente redatta da me

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  • 7. 13.4.05 il dirigente del Comune di Mantova ing. Piccinelli risponde al Ministero:
  • 10. L'ing. Piccinelli: a) fornisce al Ministero un'informazione reticente. b) dichiara una cosa non vera, cioè che il Piano di Lottizzazione denominato "Lagocastello" interessa un ambito di sviluppo per la formazione di una nuova superficie destinata all'espansione urbana la cui estensione fondiaria è inferiore ai parametri fissati dal D.P.R. 12.04.1996 per l'attivazione della procedura di V.I.A. Il citato DPR non contiene il termine "superficie fondiaria" Pertanto quello usato da Piccinelli, dirigente nominato direttamente dal Sindaco, appare solo un escamotage per evitare di dover comunicare al Ministero che, effettivamente, il piano di lottizzazione aveva una superficie ben superiore a quanto stabilito dalla normativa per sottoporre il progetto a Via.
  • 11. Infatti il Ministero scrive (22 agosto 2005): ....
  • 12. La questione dell'autorizzazione paesistica fa il paio con la risposta di Piccinelli. Visto che si è mosso il Ministero sulla questione della VIA, è urgente dare inizio alle opere, e quindi si usa un'escamotage per evitare di richiedere alla soprintendenza l'autorizzazione paesistica per la lottizzazione. L'autorizzazione paesistica la dà il comune, nella persona del dirigente dott. Rosignoli: ma non la dà, né la può dare, sul comparto. Infatti l'autorizzazione paesistica, pluricitata in questi giorni da persone che la imputano al Sindaco Brioni e alla sua giunta, non esiste. Esiste solo l'autorizzazione paesistica ad opere sottoterra: le opere di urbanizzazione.
  • 13. Per questo Rosignoli chiede il parere degli esperti in materia paesistico-ambientale per le opere di urbanizzazione. Poi provvederà ad autorizzare singolarmente i gruppi di abitazioni (residence)
  • 14. Le domande che mi pongo sono queste: 1. i consiglieri che hanno approvato il piano sono stati messi in condizione di capire che perlomeno il piano avrebbe dovuto essere sottoposto a verifica per l'eventuale inizio di una procedura di Via (screening) 2. i dirigenti che hanno scritto questi documenti perlomeno discutibili, per usare un eufemismo, hanno agito per conto loro o dovevano rendere conto a qualcuno 3. il piano è stato presentato al consiglio comunale poco più di una settima prima dell'ultima seduta. Se si fosse stabilito che doveva iniziare la procedura di screening avrebbe potuto essere approvato dall'amministrazione Burchiellaro?
  • 15. Il piano poi è stato bloccato dopo vari giudizi del Tar e del Consiglio di Stato. Questo è stato possibile grazie all'impegno di • Matteo Gaddi, consigliere comunale Prc • Claudio Meneghetti • Amedeo Palazzi, che ha contattato Salvatore Settis e tramite lui, il Ministero dei Beni Culturali • Paolo Rabitti che ha seguito le questioni tecniche, presentato esposti e contattato il capo della segreteria del Ministero dell'Ambiente • l'allora sindaco Fiorenza Brioni e la sua giunta che hanno deliberato di opporsi alla realizzazione di questo piano.
  • 16. La Gazzetta del 12 settembre 2005 titolava: Strada Cipata puzza di bruciato Era il titolo attribuito ad una lettera di Legambiente redatta da me