2. Via crucis
• 25 Dicembre 1833: muore Enrichetta Blondel
• 20 Settembre 1834: muore la figlia Giulia
• 25 Dicembre 1834: inizia la stesura del Natale del
1833
• 14 Marzo 1835: cecidere manus, rinuncia a
completare la lirica
• 1841: 27 Maggio muore la figlia Cristina; 7 Luglio
muore la madre Giulia Beccaria
• 31 Marzo 1845: muore la figlia Sofia
• 30 Marzo 1856: muore Matilde, l’ultima figlia
3. Progetto iniziale: 17 strofe di 8 settenari (schema
metrico che ricorda quello dell’ultima Pentecoste).
Ne vengono realizzate 4, ma la terza è incompiuta e
la quinta si blocca sulla parola-grido iniziale
(«Onnipotente!»).
La lirica è inclusa nel codice VS. IX.3 (Codice degli
Inni sacri) alle carte 44 e 45; esistono anche due
fogli strappati che contengono versi e frammenti
di versi annotati a parte dall’autore.
4. IL NATALE DEL 1833
3
14 marzo 1835
Ma tu pur nasci a piangere,
Tuam ipsius animam pertransivit gladius
Ma da quel cor ferito
Luc. II. 35.
Sorgerà pure un gemito,
Un prego inesaudito:
1
E questa tua fra gli uomini
Sì che Tu sei terribile!
Unicamente amata,
Sì che in quei lini ascoso,
............................................
In braccio a quella Vergine,
............................................
Sovra quel sen pietoso,
4
Come da sopra i turbini
Vezzi or ti fa; Ti supplica
Regni, o Fanciul severo!
Suo pargolo, suo Dio,
È fato il tuo pensiero,
Ti stringe al cor, che attonito
È legge il tuo vagir.
Va ripetendo: è mio!
2
Un dì con altro palpito,
Vedi le nostre lagrime,
Un dì con altra fronte,
Intendi i nostri gridi;
Ti seguirà sul monte.
Il voler nostro interroghi,
E ti vedrà morir.
E a tuo voler decidi.
5
Mentre a stornar la folgore
Onnipotente! ...........
Trepido il prego ascende
Â
Sorda la folgor scende
cecidere manus.
Dove tu vuoi ferir.
5. 14 marzo 1835
Tuam ipsius animam pertransivit gladius
Luc. II. 35. Epigrafe ricavata dal Vangelo di Luca, in cui il
futuro originario (pertransibit) si tramuta nel
perfetto, come nello Stabat mater: Manzoni
come mater dolorosa.
L'annotazione in calce è una citazione finale ricavata
cecidere manus. dal VI libro dell'Eneide: Dedalo ha provato a
raffigurare la vicenda del figlio Icaro, ma fu fermato
due volte dal troppo dolore: bis patriae cecidere
manus ("due volte caddero le mani paterne").
6. Come dal cupo empireo
1 Regni, o Fanciul severo
Sì che Tu sei terribile! (da un primo getto poi rifiutato)
Sì che in quei lini ascoso,
Sì che Tu sei terribile
In braccio a quella Vergine, Sì che tu sei pietoso
……………………
Sovra quel sen pietoso, In quella cuna ascoso
Come da sopra i turbini ……………………
un decreto
Regni, o Fanciul severo! In ogni tuo vagir
……………………
È fato il tuo pensiero,
i preghi
È legge il tuo vagir. ……………………
Doni, concedi e neghi
……………………
……………………
……………………
(dagli appunti sparsi)
8. 3
Ma tu pur nasci a piangere, Nel guardo tuo rapita
Ma da quel cor ferito Ebbra del tuo respir
Sorgerà pure un gemito, (Appunti sparsi)
Un prego inesaudito:
E questa tua fra gli uomini
Io del
Unicamente amata, poeta
............................................
............................................
Dio solidale con gli uomini nella sofferenza Cristo Mater
dolorosa
9. 4
Vezzi or ti fa; Ti supplica Sei mio; con Te respiro:
(Strofe per un prima Comunione, v. 51)
Suo pargolo, suo Dio,
Ti stringe al cor, che attonito
Tu eri mio
Va ripetendo: è mio!
(Adelchi, IV, 150):
Un dì con altro palpito,
Un dì con altra fronte, Il Dio che me la toglie
Ti seguirà sul monte. Il Dio che me la diè
E ti vedrà morir. (Appunti sparsi):
«Dio ha rivoluto un suo dono: e col dare e Dominus dedit, Dominus abstulit
col ritogliere, ha posto all’Altezza Vostra (Iob. 1, 21)
due grandi occasioni di adorare e di
benedire»
(lettera di condoglianze del Marzo del
1833 a Leopoldo II di Toscana)
10. Onnipotente!
Scio quia omnia potes, et nulla
te latet cogitatio
(Iob. 42, 1-2)
Morrò s’io non ritorno,
Culla beata, a te
(Appunti sparsi)
cecidere manus.