Intervento dell'Ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata al convegno "L'islam in Italia: sfide e opportnità", Roma, 5 marzo 2015
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L'islam in Italia: sfide e opportunità
1. L’Islam in Italia: sfide e opportunità
Roma – 5 marzo 2015
Intervento dell’Ambasciatore
Giulio Terzi di Sant’Agata
2. I Governi europei si sono impegnati a dare centrale priorità alla
libertà di religione e di credo nella loro politica estera e di
sicurezza. Le direttive emanate nel giugno 2013 sono chiare,
circostanziate e vincolanti. Esse entrano in dettaglio nelle
modalità di attuazione indicando le denunce e le iniziative da
azionare al più alto livello politico, i passi da effettuare affinché
le violazioni siano sanzionate dalla Giustizia.
La libertà di religione o di credo - sanciscono le linee guida
europee - è un diritto fondamentale e inalienabile di ogni
essere umano. È diritto universale che salvaguarda il rispetto
per la diversità e contribuisce direttamente alla democrazia,
allo sviluppo, allo Stato di Diritto, alla pace e alla stabilità.
L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 2
3. Le violazioni a tale libertà esasperano l'intolleranza, anticipano
e fomentano violenze e conflitti.
Ogni persona ha il diritto di manifestare la propria religione
individualmente o in comunità, in luoghi di preghiera, culto,
pratica e insegnamento pubblici o privati senza dover temere
intimidazioni, discriminazioni, violenze o attacchi.
Le persone che cambiano o lasciano la propria religione, così
come coloro che professano un orientamento non credente o
ateo, hanno pari diritto ad essere ugualmente tutelate."
L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 3
4. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 4
Per "gli Stati parte dell'International Covenant on Civil and
Political Rights", 168 tra cui l'Italia, esiste il preciso obbligo quali
parti di un accordo internazionale ratificato, di PROIBIRE ogni
"advocacy of religious hatred that constitutes incitement to
discrimination, hostility or violence." Gli Stati parte del Covenant,
precisa ancora l'Unione Europea, devono condannare tutti gli atti
di violenza e assicurare alla giustizia chi li compie.
Si tratta non solo di principi. Si tratta di specifici,
circostanziati, giuridicamente definiti impegni ad agire in ogni
situazione nella quale si preannuncino o ancor peggio si
materializzino comportamenti lesivi di questa fondamentale
libertà, da parte dei Governi, di organizzazioni, di componenti
della società civile, con propagande e istigazioni all'odio verso
religione e fedi anche politico e di pensiero.
5. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 5
Questi sintetici, ma profondi e comprensivi principi sono stati
ribaditi più volte da tutti i Governi europei e nella sede più
autorevole, quella del Consiglio dei Ministri degli Esteri del
giugno 2013 a Bruxelles.
Verso quel traguardo la diplomazia italiana aveva lavorato
molto, portando costantemente il tema della libertà religiosa al
Parlamento Europeo, nei Consigli, nei gruppi di lavoro e negli
organi della Commissione, di concerto con i Paesi mediterranei
dell'UE.
Alle Nazioni Unite abbiamo perseguito lo stesso obiettivo, con lo
scopo di radicare il principio della libertà religiosa nel vasto
patrimonio di diritti umani riconosciuti con sempre maggiore
chiarezza nell’ordinamento internazionale.
6. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 6
Vorrei ricordare l'iniziativa presa il 21 settembre 2012 da Italia e
Giordania l’importante incontro a livello Ministri degli Esteri a
New York sul tema "La società civile e l'educazione ai diritti umani
quale mezzo per promuovere la tolleranza religiosa". Su quella
esperienza si sono poi sviluppate altre iniziative simili, come
l’ultima organizzata a livello Ambasciatori dalla Gran Bretagna a
New York il 23 ottobre scorso.
A questi esempi, potrei aggiungerne altri di grande portata come
la Conferenza organizzata nei giorni scorsi alla Casa Bianca dal
Presidente Obama. La quasi totalità dei Governi, e una miriade di
ONG espressione di valori consolidati nelle rispettive
società civili, riconoscono oggi la libertà di religione e di credo,
esattamente nei termini propri alle "Linee guida dell'Unione
Europea.
7. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 7
Nonostante questa estesissima affermazione del principio di
libertà religiosa, dobbiamo purtroppo constatare che non vi è
forse diritto umano più drammaticamente e più costantemente
violato di questa libertà.
Il nostro Paese è sempre stato convinto che lo Stato debba non
solo “assicurare garanzie legali efficaci e adeguate” alla libertà di
religione e di credo.
8. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 8
Siamo soprattutto convinti che “sia sempre lo Stato a dover
assicurare la protezione effettiva di tali diritti in tutto il suo
territorio”; siamo soprattutto convinti che sia sempre lo Stato a
dover “prevenire le violazioni” e a dover “sanzionare le
responsabilità” quando tali diritti sono calpestati. Responsabilità
precise che ogni Stato si è assunto, aderendo agli strumenti
normativi internazionali di cui ho parlato, di agire così al proprio
interno. Al tempo stesso, ogni Governo si è impegnato ad agire
sul piano internazionale: sia collettivamente, anche attraverso
l'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza, sia
individualmente nelle relazioni bilaterali.
9. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 9
Se alle dichiarazioni e agli impegni assunti avessero corrisposto
fatti e concrete azioni politiche, le orribili violenze che stiamo
vivendo – e le più mostruose sono sicuramente quelle dello Stato
Islamico - non ci troverebbero così impreparati. Si vedeva
formarsi da diversi anni un’immensa ondata. Ma mentre questa
ondata si formava, alle porte di casa nostra, specie negli ultimi
due anni, il Governo Italiano era evidentemente impegnato a fare
altre cose, tutte certamente importanti, ma non meno importanti
che tutelare la sicurezza nazionale e l'area d'influenza del nostro
Paese. L'idea che "il medio oriente e il nord Africa non ci
riguardino" è un'idea criminale, e inetti sono coloro che dalle
Istituzioni la propagandano con dichiarazioni ai mass-media che
non fanno altro che dimostrare pressappochismo e totale
ignoranza delle più elementari regole di geo-politica
internazionale.
10. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 10
Una grande sfida riguarda certamente la radicalizzazione: talvolta
solitaria o di piccoli gruppi, peraltro collegati a filiere
globali, come avvenuto a Copenaghen, Parigi, Bruxelles, Tolosa;
altre volte estremamente ampia e strutturata, mossa da
motivazioni religiose, politiche, militari, economiche, legata a
ambizioni di predominio regionale o globale. Sono questi i casi
dell’ondata di radicalizzazione legata allo Stato Islamico, a
Hezbollah, ad Hamas, alla Jihad Islamica, ad Ansar al Sharia, a
Boko Haram, agli Shebab, ai Tarik i Taleban, per citare solo alcune
parti di un'intera galassia. Sono decine le vittime causate negli
ultimi tre anni in Europa da questi fenomeni di radicalizzazione,
soprattutto tra le Comunità ebraiche; sono molte decine le
vittime occidentali nei Paesi islamici; sono decine di migliaia i
cristiani e i musulmani uccisi nel mondo islamico, senza contare
l'immane carneficina siriana e irachena.
11. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 11
È assolutamente necessario accrescere la consapevolezza dei
Governi e delle società civili europee sull'esigenza di sviluppare
un rapporto intenso, capillare, profondamente collaborativo con
l'Islam europeo.
Credo sia anche necessario tenere ben alta la guardia, e non solo
per ragioni etiche ma per il diretto interesse della sicurezza del
nostro Paese, sulla soppressione del dissenso politico, sulla
compressione delle libertà religiose in Paesi europei, asiatici e
africani. L'UE e i suoi Stati Membri non possono anteporre una
malintesa "ragion di stato" all'esigenza che sia rispettato lo Stato
di Diritto", ad esempio in un grande Paese europeo come la
Russia, dove il principale oppositore politico - Boris Nemtsov - è
stato brutalmente eliminato, allungando una scia di sangue già
lasciata da giornalisti, oppositori, informatori giudicati scomodi.
12. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 12
Né possiamo tacere, ancora per inaccettabili "ragioni di Stato"
quando in Cina si abbattono decine di Chiese protestanti e
cattoliche con motivazioni urbanistiche; né tantomeno possiamo
autocensurarci per "ragion di Stato" durante le visite ufficiali a
livello politico a Teheran, dove ben tre membri di Governo sono
andati, nell'ultimo anno e mezzo, forse per "riaprire" il mercato
iraniano, ma senza mai richiedere con fermezza garanzie sul
rispetto delle decisioni del Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu,
delle Convenzioni ratificate dall'Iran, sulla liberazione dei
prigionieri politici, sul ricorso generalizzato alla tortura e alla
pena di morte; rassegnandoci ad ascoltare dal capo
dell'intelligence iraniana che gli oppositori non sono che dei
piccoli gruppi di terroristi da eliminare; vogliamo riaprire i
mercati anche a costo di mantenere in funzione i lager?
13. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 13
Né la "ragion di Stato" avrebbe dovuto zittire i Governi europei
quando nel Gujarat gli Hindu uccidevano duemila musulmani, o
in altri Stati indiani vi erano violenze estese contro minoranze
cristiane, così come avvenuto anche in altri Paesi asiatici
e africani. O passare ancora sotto silenzio l'uccisione del blogger
Bengalese Avijit Roy, critico di tutte le religioni e autore di un
libro intitolato "Il virus della fede".
14. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 14
Siamo in molti a essere convinti che una politica estera
alimentata da pronunciamenti vuoti, da Guidelines europee
discusse per anni e poi inattuate, o addirittura dimenticate -
vorrei fare un test tra i principali commentatori di politica estera,
per vedere chi se le ricorda in dettaglio senza cliccare su Google -
sia la peggior piattaforma possibile per affrontare oggi il
problema della radicalizzazione, soprattutto, ma non certo
soltanto, nel mondo islamico.
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C’è qualcuno che può spiegare come mai i tavoli di consultazione
e raccordo con la Comunità musulmana presso il Ministero
dell’Interno e presso la Presidenza del Consiglio, fossero caduti in
totale disuso da quasi tre anni? E come è stato nell’ultimo anno
utilizzato l'Osservatorio sulla libertà religiosa, creato nel 2012 dal
Comune di Roma insieme alla Farnesina?
Ho trovato molto importanti sia l'analisi svolta nel Rapporto del
dott. Groppi, sia gli interventi che mi hanno preceduto.
16. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 16
Come ho anticipato con un post sui rapporti con l'Islam che ho
pubblicato pochi giorni fa sulla mia pagina Facebook, con grande
eco e dibattito tra gli utenti, Vorrei ulteriormente sottolineare la
concretezza delle tre proposte presentate dall'Imam Prof. Yahya
Pallavicini, Vice Presidente del Coreis, al Ministro dell'Interno
Angelino Alfano la settimana scorsa. Ritengo anch'io sia
essenziale distinguere "tre piste": la prima, riguardante
un'immigrazione che deve essere trattata con umanitaria
generosità ma in modo legale e ben regolamentato; la seconda
che richiede un impegno deciso e sostenuto al confronto e alla
concertazione, e non ad un mero dialogo fine a sé stesso,
individuando criteri di legittimazione basati sulla tolleranza, sul
riconoscimento vincolante del pluralismo e della completa parità
di diritti tra tutti i cittadini; la terza pista che riguarda la
formazione, la certificazione e la verifica della missione religiosa
e di predicazione.
17. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 17
Quando incontrai al Cairo tre anni fa, all'inizio delle Primavere
Arabe, l’Imam Ahmed al-Tayeb fui colpito dalla sua chiarissima
enunciazione, in un momento di grande effervescenza
delle correnti islamiste e salafite, dei principi costituzionali
proposti con la Carta della Grande Università Al-Azhar. Essa
contiene, ovviamente con adattamenti alle sensibilità egiziane, il
riconoscimento della libertà di religione e di pensiero, della parità
tra uomini e donne, dell’aderenza a tutte le norme internazionali
sui Diritti Umani.
18. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 18
Ebbene, lo scorso anno Al-Azhar ha avviato un programma di
certificazione dei religiosi destinati all'insegnamento e alla pratica
religiosa che ha coinvolto 12.000 predicatori, con attenzione
particolare a libri di testo e materiale informatico.
L’emergenza della radicalizzazione nel mondo che ci circonda, e
ora anche in Europa, si manifesta in forme che hanno sorpreso
unicamente in ragione della incredibilmente scarsa conoscenza
che la nostra opinione pubblica, e purtroppo lo stesso mondo
politico hanno della religione, della cultura, delle realtà
dell’Islam.
19. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 19
Si vede l’emergenza dei lupi solitari, delle cellule jihadiste, dei
giovani radicalizzati senza ancora cogliere davvero le
trasformazioni che stanno producendo questi fenomeni.
Non è il caso di ripercorrere la millenaria storia del Mediterraneo
per cogliere quanto grandi siano state - sin dalle alterne fasi di un
sempre continuo rapporto tra Venezia e Istanbul - le opportunità
offerte dall’Europa dai popoli della sponda Sud del Mediterraneo.
Si tratta di un orizzonte di interessi concreti, di collaborazioni
economiche, di risorse culturali, umane, materiali, di vitale
importanza per l’Italia.
Per cogliere questa opportunità, dobbiamo investire enormi
sforzi nel rendere positivo il nostro rapporto con l’Islam, sul piano
interno e sul piano internazionale.
20. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 20
Come conclude l'Economist di questa settimana "un'azione ferma
dei Governi contro coloro che predicano la violenza
è probabilmente utile. E i centri tradizionali di autorità Islamica
possono certo fare di più per spiegare la loro interpretazione
dell'Islam, e con modalità più attraenti. Ma il dibattito interno
all'Islam sulle radici dell'estremismo può non corrispondere
necessariamente ai gusti dei Musulmani liberali, o dei politici
Occidentali". Poiché da un lato l'ufficializzazione interpretativa da
parte dello Stato può spingere ancor più i jihadisti nella
clandestinità. Dall'altro, per alcuni Paesi come l'Arabia Saudita, il
percorso di ufficializzazione potrebbe non concludersi in
interpretazioni più liberali della Sharia, ma produrre il contrario.
Per questo motivo, si deve essere consapevoli dell’enorme
investimento politico, culturale, umano che deve coinvolgere
l’Occidente.
21. L’Islam in Italia: sfide e opportunità Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata 21
Eccole allora, come spesso mi piace ricordare, le nostre Termopili,
l'ultimo fronte che dobbiamo difendere: i nostri valori. Anzi,
neppure i "nostri" valori, ma i valori della Universal Declaration of
Human Right. Dialogare non vuol dire "trattare al ribasso
sull'identità e l'appartenenza": quando diciamo che i valori della
Carta sono universali, indivisibili e non negoziabili, usiamo parole
precise, che hanno un peso, e che dobbiamo difendere senza
alcuna esitazione.
Grazie a Voi per avermi ascoltato.