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Andrea Bassanini




      Lo Psicodramma


                       1
J.L. MORENO
(BUCAREST 1899 - BEACON, NEW YORK 1974)




                                          2
Lo psicodramma trae origine dalla concezione
 psicologica e dal metodo psicoterapeutico e
 formativo elaborati da Moreno in quasi
 sessant'anni di attivit nel campo clinico, sociale,
 educativo, dapprima in Vienna e poi - a partire
 dal 1925 - negli USA.

Fin dal 1922 Moreno inizi嘆 ad elaborare lo
  psicodramma come modalit di intervento
  mirante ad intervenire sul sistema di relazioni
  interpersonali dei singoli o dei gruppi. Con lo
  psicodramma entrano nella psicologia
  contemporanea i cosiddetti 'metodi attivi',
  diversificatisi col tempo in numerose scuole a        3
  vario orientamento.
蔵≒仰   Definizione:

        rappresentazione, mediante il gioco teatrale improvvisato,
        di scene avvenute e rivissute, o immaginarie e proiettive

        drammatizzazione centrata sul gruppo o sullindividuo,
        con una conduzione attenta soprattutto allhic et nunc

蔵≒仰   Scopo:

        facilitare lo scambio tra gli individui e fra i gruppi,
        attraverso lo sviluppo di nuove percezioni interpersonali o
        la riorganizzazione di vecchi patterns cognitivi e delle
        relative condotte comportamentali
                                                                      4
蔵≒仰 Larappresentazione teatrale, oltre al
  divertimento estetico, dispone di grandi
  possibilit di mobilitazione emozionale e aiuta
  lindividuo ad accedere ad una conoscenza di s辿
  (e del mondo circostante) che 竪 pi湛 profonda e
  articolata

蔵≒仰 Lamessa in scena di vissuti particolarmente
  significativi per lindividuo permette una
  riattualizzazione dei processi emotivi e una loro
  ulteriore elaborazione                              5
PRINCIPI TEORICI DELLO
     PSICODRAMMA



                         6
蔵≒仰 Spontaneit   creativa

蔵≒仰 Ruoli



蔵≒仰 Gruppo




                             7
I  SPONTANEIT CREATIVA




Allinterno del processo di acculturamento e di
    socializzazione, nel ciclo di vita dellindividuo,
    竪 presente una costante di apprendimento delle
    relazioni che 竪 destinata a ripetersi pi湛 o meno
    stereotipicamente nelle esperienze successive.


                                                         8
Conserve culturali
Comportamenti che continuano a riprodursi
  meccanicamente, nonostante siano lontane nel
  tempo le circostanze che li hanno provocati la
  prima volta

蔵≒仰   Vs.

                   Spontaneit
Capacit di agire comportamenti funzionali alle
   esigenze reali dellindividuo e ai bisogni legati
   al momento presente                                 9
蔵≒仰 4    forme della spontaneit:

   1.    Slancio spontaneo, impulso primitivo
          dellindividuo

   2.    Acquisizione culturale (innovazioni a livello
          organizzativo o istituzionale, nel campo dellarte o
          nellambiente)

   3.    Creazione di unespressione libera della personalit

                                                                 10
   4.    Risposta adeguata e originale a situazioni nuove
la spontaneit non 竪 una virt湛 dellinfanzia che
  sarebbe sufficiente rispettare perch辿 la si possa poi
  veder sbocciare completamente. Se anche si tratta di
  una disposizione presente nel bambino, tutto concorre
  a che essa disparisca, lasciando posto allimitazione
  delladulto o a un pi湛 o meno rigido conformismo,
  rispetto a modalit comportamentali stereotipate. Per
  sviluppare la spontaneit bisogna farla passare dal
  suo stato naturale anarchico a una forma adatta ai
  compiti ai quali il bambino deve far fronte. Bisogna
  che il bambino scopra nella spontaneit sufficienti
  vantaggi per rinunciare, almeno parzialmente, al
  conformismo stereotipo. Bisogna che la spontaneit
  diventi creativa.
                                                          11
                                         (Moreno, 1947)
II  IL RUOLO
蔵≒仰 Modo    di essere reale e percettibile che assume
  lIo

蔵≒仰 Diversi   ruoli:
      蔵≒仰 Emergenti
      蔵≒仰 Latenti (che divengono operativi nel corso della vita)

      蔵≒仰 Superati

      蔵≒仰 Attuali



      蔵≒仰 Psicosomatici  stabiliti dalla nascita nellinterazione
          con la madre (ad es: mangiare, bere, dormire, gridare)
      蔵≒仰 Sociali  padre, madre, figlio, insegnante
      蔵≒仰 Psicodrammatici  i ruoli sociali giocati nel setting
          psicodrammatico
      蔵≒仰 Individuali                                                12
      蔵≒仰 Collettivi
III  IL GRUPPO



蔵≒仰 Lo
     psicodramma 竪 unesperienza vissuta in
  gruppo:

         蔵≒仰   DI gruppo

         蔵≒仰   ATTRAVERSO il gruppo

         蔵≒仰   CON il gruppo

                                              13
蔵≒仰 Consente allindividuo di rendersi conto di non
  essere da solo in una situazione unica, difficile e
  traumatizzante, bens狸 di trovarsi, sebbene nella
  specificit dei suoi vissuti individuali, in una
  condizione comune ad altri e ad altri partecipa

     Il problema del singolo individuo viene vissuto come
        problema del gruppo
     Integrazione dinamica tra in funzionamento
        individuale e quello collettivo
     Partecipazione di ogni membro ai problemi degli altri
        membri                                                  14
CENNI DI TECNICA
PSICODRAMMATICA



                   15
Secondo Moreno, affinch辿 sia possibile la sessione
 psicodrammatica (2 - 2 遜 ore ciascuna), devono
 essere presenti 5 elementi:

蔵≒仰 La  scena
蔵≒仰 Il protagonista

蔵≒仰 Lo psicodrammatista (o conduttore)

蔵≒仰 Gli ego-ausiliari

蔵≒仰 Il pubblico

                                                     16
17
LA SCENA
蔵≒仰 lo spazio vitale multidimensionale dove si gioca
  (e si agisce) la situazione o il problema di
  qualcuno o del gruppo

蔵≒仰 Direcente, si cerca di semplificare il pi湛 possibile
  lo spazio
      Spazio convenzionale, senza decorazioni, senza
         costumi e senza arredi particolari
      Un tavolo e sedie necessarie, a seconda del numero
         dei partecipanti

                                                              18
IL PROTAGONISTA
蔵≒仰 
    leroe principale dellazione. Attraverso varie
  tecniche viene messo nella condizione di liberare
  completamente la propria spontaneit e ci嘆 gli
  permette di rendere concreto e di riattualizzare il
  proprio vissuto

蔵≒仰 In
    questo modo, al protagonista, risulta possibile
  dare corpo:
         蔵≒仰 A elementi dellIo
         蔵≒仰 A tutte le altre persone connesse con il proprio conflitto
             psichico


蔵≒仰 A
    lui/lei 竪 legato il problema della scelta del tema                    19
  da drammatizzare
IL CONDUTTORE


蔵≒仰 Svolge   il ruolo di direttore di scena

蔵≒仰 Funzioni:
      蔵≒仰 Apre e chiude la seduta;
      蔵≒仰 Introduce nellazione drammatica gli spunti offerti dai

          soggetti
      蔵≒仰 Considera costantemente i membri come gruppo

      蔵≒仰 Interagisce con i soggetti in maniera diretta/indiretta

      蔵≒仰 Si confronta con le interpretazioni e le valutazioni degli ego-

          ausiliari
                                                                            20
GLI EGO-AUSILIARI

蔵≒仰   Terapeuti ausiliari che contribuiscono a far scoprire ai
      soggetti i propri ruoli, inducendoli ad una presa di
      coscienza attraverso il ruolo drammatico

蔵≒仰   Interpretano i ruoli collaterali alla scena
      drammatizzata (padre, madre, nonno)

蔵≒仰   Svolgono anche la funzione di doppi  aiutano il
      protagonista a esprimere, parlando in sua vece, ci嘆
      che in lui 竪 ancora a livello inconsapevole ma
      particolarmente rilevante

蔵≒仰   Solitamente, variano da uno a tre                          21
IL PUBBLICO


Svolge due funzioni fondamentali:

1.   Aiuta il protagonista, funzionando da cassa di
      risonanza, attraverso reazioni e osservazioni
      spontanee durante la drammatizzazione

2.   Si identifica con il protagonista e con la
      situazione da lui giocata  vede rappresentata
      sulla scena una sindrome collettiva
                                                        22
PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA
SEDUTA

3 fasi:

1.   Preparazione e riscaldamento del gruppo e dei
      protagonisti  warm up

2.   Azione  il gioco drammatico o psicodramma vero
      e proprio

3.   Partecipazione terapeutica del pubblico e del
      gruppo
                                                        23
PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA
SEDUTA:
1. IL WARM UP
Preparazione del gruppo
蔵≒仰 Stabilire una relazione emotiva tra gruppo, tema
    giocato e protagonisti
蔵≒仰 Promuovere (anche indirettamente) lidea che sia
    necessario che lazione venga vissuta dallintero
    gruppo
蔵≒仰 Portare il gruppo a scegliere larea da
    esplorare in quel momento
蔵≒仰 Portare il gruppo a scegliere di incarnare la
    situazione scelta in un individuo, che diventa il
    protagonista
蔵≒仰 Non avere fretta di passare allazione e quindi di   24

    giocare tanto per giocare (Weiner, Sacks, 1969)
PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA
SEDUTA:
1. IL WARM UP
Preparazione del protagonista
蔵≒仰 Far concentrare il protagonista nellazione
    drammatica e proiettarlo nelle circostanze che
    verranno esplorate
蔵≒仰 Nello stesso momento, vengono scelti gli altri
    personaggi della scena:
      Co-protagonisti scelti allinterno del gruppo
      Ego-ausiliari  membri del gruppo e/o terapeuti
         ausiliari
蔵≒仰 Fardescrivere al protagonista le caratteristiche
  fisiche dellambiente immaginato, le
  caratteristiche personali dei personaggi e tutti gli     25
  aspetti utili a ricreare il reale
  nellimmaginario
PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA
SEDUTA:
2. LAZIONE
蔵≒仰   Entrate in azione vera e propria e svolgimento dellazione
      drammatica
蔵≒仰   Alcune tecniche:
         Role reversal  inversione dei ruoli.
            es: il figlio gioca il ruolo della madre e la madre quello del
            figlio;

         Double  il doppio. Un membro del gruppo esprime i
            sentimenti che un altro membro non sa (o non vuole
            esprimere);

         Soliloquio. Il protagonista esprime emozioni che vengono
            suscitate in lui dallo svolgimento dellazione drammatica;

         Numerose tecniche in letteratura (Moreno Z.T., 1965; Leveton
            E., 1983; Boria G., 1983; Moreno J.L., Moreno Z.T., 1987)
                                                                             26
         Importanza fondamentale della creativit dello
            psicodrammatista nellhic et nunc
PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA
SEDUTA:
3. PARTECIPAZIONE TERAPEUTICA DEL
GRUPPO

蔵≒仰 Sharing     o closure:
      Il pubblico e gli altri membri del gruppo partecipano
         attivamente e discutono la scena drammatizzata
         appena conclusa
      Ciascuno esprime i propri sentimenti e le proprie
         riflessioni sulla scena
蔵≒仰 Self   disclosure e dialogo:
      gli attori integrano le proprie riflessioni e i propri
         vissuti emotivi con quelli degli spettatori
蔵≒仰 Summary:
      Lo psicodrammatista riassume criticamente ci嘆 che 竪
                                                                  27
         avvenuto durante la sessione
MODELLI TEORICI SUCCESSIVI A
MORENO

1.         Psicodramma analitico:
           Lemoine, 1972  rilettura dei principi di tecnica
              psicodrammatica secondo gli approcci di Freud e
              Lacan;
           Boria, 1983  psicodramma classico in Italia;
           Gasca, Gasseau, 1991  lo psicodramma junghiano;
           Lo Verso, Raia, 1998  integrazione tra
              gruppoanalisi e psicodramma analitico.

2.         Psicodramma analitico con i bambini:
           Anzieu, 1956;
           Lebovici, Diatkine e Kestemberg, 1958.              28
APPLICAZIONI CLINICHE
蔵≒仰 Diverse  popolazioni psichiatriche;
蔵≒仰 Alcolisti;
蔵≒仰 Tossicodipendenti;
蔵≒仰 Non-vedenti;
蔵≒仰 Non-udenti;
蔵≒仰 Pazienti terminali;
蔵≒仰 Allinterno di programmi di prevenzione;
蔵≒仰 Strumento di training per acquisire le social
    skills adeguate;
蔵≒仰 Programmi comportamentali di
    desensibilizzazione dei sintomi
                                                    29
蔵≒仰 Bambini   e adolescenti
INDICAZIONI E
CONTROINDICAZIONI CLINICHE
Indicazioni:
蔵≒仰 Le terapie verbali si rivelano difficili o
    insufficienti;
蔵≒仰 Affiancamento ad una psicoterapia individuale;

蔵≒仰 Bambini    e adolescenti (Lebovici et al., 1958);
蔵≒仰 Pazienti
           che presentano una struttura di
  personalit di tipo nevrotico
蔵≒仰 Applicazioninon-cliniche, come i gruppi di
  sensibilizzazione (studenti di psicologia,
  insegnanti, operatori psicosociali), formazione e
  attivit di supervisione                              30
INDICAZIONI E
CONTROINDICAZIONI CLINICHE
Controindicazioni:
蔵≒仰 Non-capacit da parte del paziente di partecipare
    a una esperienza di gruppo;
蔵≒仰 Il paziente non riuscirebbe, presumibilmente, a
    trarre beneficio dalla condivisione e dal confronto
    dei propri problemi e delle proprie difficolt con
    la altre persone e dallaumento di capacit
    comunicative e relazionali che possono derivarne
    (Corbella, 2003);
蔵≒仰 Generalmente, soggetti cerebropatici,
    gravemente paranoidi, con tendenze suicidarie in
    atto, psicotici acuti o sociopatici (Corbella, 2003);
蔵≒仰 Pazienti che assumono in modo accentuato la
                                                            31

    difesa della negazione (Corbella, 2003).
BIBLIOGRAFIA
Boria G. (1983), Tele. Manuale di psicodramma classico. Franco Angeli.
Corbella S. (2003), Storie e luoghi del gruppo. Raffaello Cortina Editore.
Del Corno F., Lang M. (a cura di) (2004), Trattamenti in setting di gruppo. Franco
   Angeli.
Di Maria F., Falgares G. (2005), Elementi di psicologia dei gruppi. Modelli teorici e
   ambiti applicativi. McGraw-Hill.
Gasseu M, Gasca G. (1991), Lo psicodramma junghiano. Bollati Boringhieri.
Kaes R. (1994), Il gruppo e il soggetto del gruppo. Borla.
Lebovici S. (1980), Teoria psicoanalitica di gruppo. Feltrinelli.
Lemoine P., Lemoine G. (1973), Lo psicodramma. Feltrinelli.
Leveton E. (1983), Psicodramma. Armando.
Miglietta D, (2002), Lo psicodramma analitico, in Di Maria F., Lo Verso G. (a cura di),
   Gruppi. Raffaello Cortina Editore.
Moreno J.L. (1947), The theatre of spontaneity. Beacon House.
Moreno J.L. (1965), Psychot辿rapie de group et psychodrame. PUF
Moreno J.L. (1985), Manuale di psicodramma. Il teatro come terapia. Astrolabio.
Moreno Z.T. (1987), Manuale di psicodramma. Tecniche di regia psicodrammatica.
   Astrolabio.
Quaglino G.P., Casagrande S., Castellano A. (1992), Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo.
   Raffaello Cortina Editore.
Rouchy J.C. (2000), Il gruppo, spazio analitico, Borla.
Scategni W. (1996), Psicodramma e terapia di gruppo, Red Edizioni.
Weiner H.B., Sacks J.M. (1969), Warm-up and sum-up. Group Psychoterapy, 22, pp.           32
   85-102.

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Lo Psicodramma.

  • 1. Andrea Bassanini Lo Psicodramma 1
  • 2. J.L. MORENO (BUCAREST 1899 - BEACON, NEW YORK 1974) 2
  • 3. Lo psicodramma trae origine dalla concezione psicologica e dal metodo psicoterapeutico e formativo elaborati da Moreno in quasi sessant'anni di attivit nel campo clinico, sociale, educativo, dapprima in Vienna e poi - a partire dal 1925 - negli USA. Fin dal 1922 Moreno inizi嘆 ad elaborare lo psicodramma come modalit di intervento mirante ad intervenire sul sistema di relazioni interpersonali dei singoli o dei gruppi. Con lo psicodramma entrano nella psicologia contemporanea i cosiddetti 'metodi attivi', diversificatisi col tempo in numerose scuole a 3 vario orientamento.
  • 4. 蔵≒仰 Definizione: rappresentazione, mediante il gioco teatrale improvvisato, di scene avvenute e rivissute, o immaginarie e proiettive drammatizzazione centrata sul gruppo o sullindividuo, con una conduzione attenta soprattutto allhic et nunc 蔵≒仰 Scopo: facilitare lo scambio tra gli individui e fra i gruppi, attraverso lo sviluppo di nuove percezioni interpersonali o la riorganizzazione di vecchi patterns cognitivi e delle relative condotte comportamentali 4
  • 5. 蔵≒仰 Larappresentazione teatrale, oltre al divertimento estetico, dispone di grandi possibilit di mobilitazione emozionale e aiuta lindividuo ad accedere ad una conoscenza di s辿 (e del mondo circostante) che 竪 pi湛 profonda e articolata 蔵≒仰 Lamessa in scena di vissuti particolarmente significativi per lindividuo permette una riattualizzazione dei processi emotivi e una loro ulteriore elaborazione 5
  • 6. PRINCIPI TEORICI DELLO PSICODRAMMA 6
  • 7. 蔵≒仰 Spontaneit creativa 蔵≒仰 Ruoli 蔵≒仰 Gruppo 7
  • 8. I SPONTANEIT CREATIVA Allinterno del processo di acculturamento e di socializzazione, nel ciclo di vita dellindividuo, 竪 presente una costante di apprendimento delle relazioni che 竪 destinata a ripetersi pi湛 o meno stereotipicamente nelle esperienze successive. 8
  • 9. Conserve culturali Comportamenti che continuano a riprodursi meccanicamente, nonostante siano lontane nel tempo le circostanze che li hanno provocati la prima volta 蔵≒仰 Vs. Spontaneit Capacit di agire comportamenti funzionali alle esigenze reali dellindividuo e ai bisogni legati al momento presente 9
  • 10. 蔵≒仰 4 forme della spontaneit: 1. Slancio spontaneo, impulso primitivo dellindividuo 2. Acquisizione culturale (innovazioni a livello organizzativo o istituzionale, nel campo dellarte o nellambiente) 3. Creazione di unespressione libera della personalit 10 4. Risposta adeguata e originale a situazioni nuove
  • 11. la spontaneit non 竪 una virt湛 dellinfanzia che sarebbe sufficiente rispettare perch辿 la si possa poi veder sbocciare completamente. Se anche si tratta di una disposizione presente nel bambino, tutto concorre a che essa disparisca, lasciando posto allimitazione delladulto o a un pi湛 o meno rigido conformismo, rispetto a modalit comportamentali stereotipate. Per sviluppare la spontaneit bisogna farla passare dal suo stato naturale anarchico a una forma adatta ai compiti ai quali il bambino deve far fronte. Bisogna che il bambino scopra nella spontaneit sufficienti vantaggi per rinunciare, almeno parzialmente, al conformismo stereotipo. Bisogna che la spontaneit diventi creativa. 11 (Moreno, 1947)
  • 12. II IL RUOLO 蔵≒仰 Modo di essere reale e percettibile che assume lIo 蔵≒仰 Diversi ruoli: 蔵≒仰 Emergenti 蔵≒仰 Latenti (che divengono operativi nel corso della vita) 蔵≒仰 Superati 蔵≒仰 Attuali 蔵≒仰 Psicosomatici stabiliti dalla nascita nellinterazione con la madre (ad es: mangiare, bere, dormire, gridare) 蔵≒仰 Sociali padre, madre, figlio, insegnante 蔵≒仰 Psicodrammatici i ruoli sociali giocati nel setting psicodrammatico 蔵≒仰 Individuali 12 蔵≒仰 Collettivi
  • 13. III IL GRUPPO 蔵≒仰 Lo psicodramma 竪 unesperienza vissuta in gruppo: 蔵≒仰 DI gruppo 蔵≒仰 ATTRAVERSO il gruppo 蔵≒仰 CON il gruppo 13
  • 14. 蔵≒仰 Consente allindividuo di rendersi conto di non essere da solo in una situazione unica, difficile e traumatizzante, bens狸 di trovarsi, sebbene nella specificit dei suoi vissuti individuali, in una condizione comune ad altri e ad altri partecipa Il problema del singolo individuo viene vissuto come problema del gruppo Integrazione dinamica tra in funzionamento individuale e quello collettivo Partecipazione di ogni membro ai problemi degli altri membri 14
  • 16. Secondo Moreno, affinch辿 sia possibile la sessione psicodrammatica (2 - 2 遜 ore ciascuna), devono essere presenti 5 elementi: 蔵≒仰 La scena 蔵≒仰 Il protagonista 蔵≒仰 Lo psicodrammatista (o conduttore) 蔵≒仰 Gli ego-ausiliari 蔵≒仰 Il pubblico 16
  • 17. 17
  • 18. LA SCENA 蔵≒仰 lo spazio vitale multidimensionale dove si gioca (e si agisce) la situazione o il problema di qualcuno o del gruppo 蔵≒仰 Direcente, si cerca di semplificare il pi湛 possibile lo spazio Spazio convenzionale, senza decorazioni, senza costumi e senza arredi particolari Un tavolo e sedie necessarie, a seconda del numero dei partecipanti 18
  • 19. IL PROTAGONISTA 蔵≒仰 leroe principale dellazione. Attraverso varie tecniche viene messo nella condizione di liberare completamente la propria spontaneit e ci嘆 gli permette di rendere concreto e di riattualizzare il proprio vissuto 蔵≒仰 In questo modo, al protagonista, risulta possibile dare corpo: 蔵≒仰 A elementi dellIo 蔵≒仰 A tutte le altre persone connesse con il proprio conflitto psichico 蔵≒仰 A lui/lei 竪 legato il problema della scelta del tema 19 da drammatizzare
  • 20. IL CONDUTTORE 蔵≒仰 Svolge il ruolo di direttore di scena 蔵≒仰 Funzioni: 蔵≒仰 Apre e chiude la seduta; 蔵≒仰 Introduce nellazione drammatica gli spunti offerti dai soggetti 蔵≒仰 Considera costantemente i membri come gruppo 蔵≒仰 Interagisce con i soggetti in maniera diretta/indiretta 蔵≒仰 Si confronta con le interpretazioni e le valutazioni degli ego- ausiliari 20
  • 21. GLI EGO-AUSILIARI 蔵≒仰 Terapeuti ausiliari che contribuiscono a far scoprire ai soggetti i propri ruoli, inducendoli ad una presa di coscienza attraverso il ruolo drammatico 蔵≒仰 Interpretano i ruoli collaterali alla scena drammatizzata (padre, madre, nonno) 蔵≒仰 Svolgono anche la funzione di doppi aiutano il protagonista a esprimere, parlando in sua vece, ci嘆 che in lui 竪 ancora a livello inconsapevole ma particolarmente rilevante 蔵≒仰 Solitamente, variano da uno a tre 21
  • 22. IL PUBBLICO Svolge due funzioni fondamentali: 1. Aiuta il protagonista, funzionando da cassa di risonanza, attraverso reazioni e osservazioni spontanee durante la drammatizzazione 2. Si identifica con il protagonista e con la situazione da lui giocata vede rappresentata sulla scena una sindrome collettiva 22
  • 23. PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA SEDUTA 3 fasi: 1. Preparazione e riscaldamento del gruppo e dei protagonisti warm up 2. Azione il gioco drammatico o psicodramma vero e proprio 3. Partecipazione terapeutica del pubblico e del gruppo 23
  • 24. PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA SEDUTA: 1. IL WARM UP Preparazione del gruppo 蔵≒仰 Stabilire una relazione emotiva tra gruppo, tema giocato e protagonisti 蔵≒仰 Promuovere (anche indirettamente) lidea che sia necessario che lazione venga vissuta dallintero gruppo 蔵≒仰 Portare il gruppo a scegliere larea da esplorare in quel momento 蔵≒仰 Portare il gruppo a scegliere di incarnare la situazione scelta in un individuo, che diventa il protagonista 蔵≒仰 Non avere fretta di passare allazione e quindi di 24 giocare tanto per giocare (Weiner, Sacks, 1969)
  • 25. PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA SEDUTA: 1. IL WARM UP Preparazione del protagonista 蔵≒仰 Far concentrare il protagonista nellazione drammatica e proiettarlo nelle circostanze che verranno esplorate 蔵≒仰 Nello stesso momento, vengono scelti gli altri personaggi della scena: Co-protagonisti scelti allinterno del gruppo Ego-ausiliari membri del gruppo e/o terapeuti ausiliari 蔵≒仰 Fardescrivere al protagonista le caratteristiche fisiche dellambiente immaginato, le caratteristiche personali dei personaggi e tutti gli 25 aspetti utili a ricreare il reale nellimmaginario
  • 26. PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA SEDUTA: 2. LAZIONE 蔵≒仰 Entrate in azione vera e propria e svolgimento dellazione drammatica 蔵≒仰 Alcune tecniche: Role reversal inversione dei ruoli. es: il figlio gioca il ruolo della madre e la madre quello del figlio; Double il doppio. Un membro del gruppo esprime i sentimenti che un altro membro non sa (o non vuole esprimere); Soliloquio. Il protagonista esprime emozioni che vengono suscitate in lui dallo svolgimento dellazione drammatica; Numerose tecniche in letteratura (Moreno Z.T., 1965; Leveton E., 1983; Boria G., 1983; Moreno J.L., Moreno Z.T., 1987) 26 Importanza fondamentale della creativit dello psicodrammatista nellhic et nunc
  • 27. PRINCIPI DI SVOLGIMENTO DI UNA SEDUTA: 3. PARTECIPAZIONE TERAPEUTICA DEL GRUPPO 蔵≒仰 Sharing o closure: Il pubblico e gli altri membri del gruppo partecipano attivamente e discutono la scena drammatizzata appena conclusa Ciascuno esprime i propri sentimenti e le proprie riflessioni sulla scena 蔵≒仰 Self disclosure e dialogo: gli attori integrano le proprie riflessioni e i propri vissuti emotivi con quelli degli spettatori 蔵≒仰 Summary: Lo psicodrammatista riassume criticamente ci嘆 che 竪 27 avvenuto durante la sessione
  • 28. MODELLI TEORICI SUCCESSIVI A MORENO 1. Psicodramma analitico: Lemoine, 1972 rilettura dei principi di tecnica psicodrammatica secondo gli approcci di Freud e Lacan; Boria, 1983 psicodramma classico in Italia; Gasca, Gasseau, 1991 lo psicodramma junghiano; Lo Verso, Raia, 1998 integrazione tra gruppoanalisi e psicodramma analitico. 2. Psicodramma analitico con i bambini: Anzieu, 1956; Lebovici, Diatkine e Kestemberg, 1958. 28
  • 29. APPLICAZIONI CLINICHE 蔵≒仰 Diverse popolazioni psichiatriche; 蔵≒仰 Alcolisti; 蔵≒仰 Tossicodipendenti; 蔵≒仰 Non-vedenti; 蔵≒仰 Non-udenti; 蔵≒仰 Pazienti terminali; 蔵≒仰 Allinterno di programmi di prevenzione; 蔵≒仰 Strumento di training per acquisire le social skills adeguate; 蔵≒仰 Programmi comportamentali di desensibilizzazione dei sintomi 29 蔵≒仰 Bambini e adolescenti
  • 30. INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI CLINICHE Indicazioni: 蔵≒仰 Le terapie verbali si rivelano difficili o insufficienti; 蔵≒仰 Affiancamento ad una psicoterapia individuale; 蔵≒仰 Bambini e adolescenti (Lebovici et al., 1958); 蔵≒仰 Pazienti che presentano una struttura di personalit di tipo nevrotico 蔵≒仰 Applicazioninon-cliniche, come i gruppi di sensibilizzazione (studenti di psicologia, insegnanti, operatori psicosociali), formazione e attivit di supervisione 30
  • 31. INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI CLINICHE Controindicazioni: 蔵≒仰 Non-capacit da parte del paziente di partecipare a una esperienza di gruppo; 蔵≒仰 Il paziente non riuscirebbe, presumibilmente, a trarre beneficio dalla condivisione e dal confronto dei propri problemi e delle proprie difficolt con la altre persone e dallaumento di capacit comunicative e relazionali che possono derivarne (Corbella, 2003); 蔵≒仰 Generalmente, soggetti cerebropatici, gravemente paranoidi, con tendenze suicidarie in atto, psicotici acuti o sociopatici (Corbella, 2003); 蔵≒仰 Pazienti che assumono in modo accentuato la 31 difesa della negazione (Corbella, 2003).
  • 32. BIBLIOGRAFIA Boria G. (1983), Tele. Manuale di psicodramma classico. Franco Angeli. Corbella S. (2003), Storie e luoghi del gruppo. Raffaello Cortina Editore. Del Corno F., Lang M. (a cura di) (2004), Trattamenti in setting di gruppo. Franco Angeli. Di Maria F., Falgares G. (2005), Elementi di psicologia dei gruppi. Modelli teorici e ambiti applicativi. McGraw-Hill. Gasseu M, Gasca G. (1991), Lo psicodramma junghiano. Bollati Boringhieri. Kaes R. (1994), Il gruppo e il soggetto del gruppo. Borla. Lebovici S. (1980), Teoria psicoanalitica di gruppo. Feltrinelli. Lemoine P., Lemoine G. (1973), Lo psicodramma. Feltrinelli. Leveton E. (1983), Psicodramma. Armando. Miglietta D, (2002), Lo psicodramma analitico, in Di Maria F., Lo Verso G. (a cura di), Gruppi. Raffaello Cortina Editore. Moreno J.L. (1947), The theatre of spontaneity. Beacon House. Moreno J.L. (1965), Psychot辿rapie de group et psychodrame. PUF Moreno J.L. (1985), Manuale di psicodramma. Il teatro come terapia. Astrolabio. Moreno Z.T. (1987), Manuale di psicodramma. Tecniche di regia psicodrammatica. Astrolabio. Quaglino G.P., Casagrande S., Castellano A. (1992), Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo. Raffaello Cortina Editore. Rouchy J.C. (2000), Il gruppo, spazio analitico, Borla. Scategni W. (1996), Psicodramma e terapia di gruppo, Red Edizioni. Weiner H.B., Sacks J.M. (1969), Warm-up and sum-up. Group Psychoterapy, 22, pp. 32 85-102.