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Minori ieri e oggi in condizioni di disagio
La cultura dell'infanzia risente ancora tutt'oggi di cambiamenti di uno specifico contesto sia storico
geografico che culturale. Il minore 竪 portatore di diritti, dignit e bisogni i quali non possono essere
generalizzati in base al contesto geografico o ad altri ambienti culturali.
Un tempo il bambino non era considerato un soggetto portatore di bisogni ma piuttosto era visto
come  un adulto in miniatura.
La recente conquista della nostra civilt 竪 l'idea che ad ogni et corrispondano caratteristiche e
bisogni diversi che sono molto differenti da quelli dell'adulto. Per questo motivo 竪 opportuno
ricostruire brevemente le caratteristiche che sono considerate tipiche di ogni fascia d'et
collegandole all'emergere dei diversi bisogni.
PRIMA INFANZIA
Dai primi del 900 i bisogni dei bambini erano tenuti in considerazione ma soltanto nelle famiglie
pi湛 benestanti, mentre nel ceto medio/basso erano considerati ancora come manovalanza,
soprattutto nelle citt rurali.
Perci嘆 venivano a loro assicurati/riconosciuti solo i bisogni fisici, di alimentazione e protezione, i
bisogni psicologici erano sottovalutati. I bisogni prevalenti nella prima infanzia sono:
 bisogni primari (ad esempio mangiare, dormire, l'essere puliti, la creazione di routines,
attraverso questi tipi di attivit di accudimento sono veicolati scambi affettivi).
 bisogni di affetto e attaccamento ( riguardano prevalentemente il rapporto affettivo e la
protezione contro il mondo esterno).
 bisogno di esplorazione e di gioco 竪 molto importante per il bambino perch辿 inizia a
conoscere la differenza tra diverse figure che li si presentano durante la crescita e attraverso
amore materno il bambino riceve delle stimolazioni sufficienti che lo rendono curioso per
capire il mondo esterno e il ruolo delle diverse figure intorno a lui.
SECONDA INFANZIA
All'et di 3 anni inizia la seconda infanzia. Il bambino si sente sempre pi湛 indipendente e
aumentano le sue capacit di apprendimento, dovute anche al linguaggio e perci嘆 alla
capacit di esprimersi. Il pensiero non 竪 ancora reversibile ed 竪 incapace di distinguere la
realt oggettiva da quella soggettiva. Verso i tre anni di et insorge il complesso edipico e
quindi fanno la loro comparsa una serie di sentimenti conflittuali (rivalit, invidia,
aggressivit e amore) nei confronti del genitore dello stesso sesso e di sentimenti di
desiderio e di possessivit nei confronti del genitore di sesso opposto. La risoluzione del
complesso edipico si attua attraverso l'identificazione con il genitore dello stesso sesso.
Nella seconda infanzia i bisogni prevalenti sono:
 bisogno di gioco e di scoperta. Il gioco 竪 l'attivit fondamentale per i bambini che agisce sui
processi cognitivi, affettivi e sociali;
 bisogno di autonomia e iniziativa. In cui il bambino pretende fare da solo e di essere quindi
autonomo. L'educatore quindi deve essere in grado di mediare tra esigenze di autonomia e
limiti e regole al fine del suo benessere.
 Bisogno di interazione con i coetanei. L'interazione sociale inizia ad ampliarsi con altre
figure adulte, ma vi 竪 fondamentale soprattutto con i propri coetanei soprattutto all'interno di
un attivit comune di gioco.
Lo stare insieme, come abbiamo gi visto, favorisce lo sviluppo dei processi cognitivi e pone le
premesse per le prime conoscenze relative all'identit e ai ruoli di genere.
TERZA INFANZIA
E' un periodo che va dai 6 agli 11 anni circa. I tratti caratteristici di questo periodo indicano una
differenza nel modo di pensare, come afferma lo studioso PIAGET si sviluppa la capacit di usare il
pensiero operatorio e avviene una maggiore consapevolezza di s辿.
Il pensiero diviene capace di reversibilit (Piaget) cio竪 che riesce a prendere in esame
contemporaneamente aspetti diversi della realt. Con il graduale superamento dell'egocentrismo
del pensiero avviene l'accettazione delle regole condivise del gioco, in altri ambiti e soprattutto c'竪 il
riconoscimento del ruolo del leader. Secondo Piaget 竪 una fase dove il bambino inizia a capire che
esiste una realt esterna a s辿. L'egocentrismo essendo in questa fase della vita, il bambino quindi
inizia a capire che non esiste solo il suo modo di vedere le cose ma riesce a percepire e tenere in
considerazione il parere delle persone che lo circondano.
I bisogni prevalenti della terza infanzia sono:
 bisogno di avventura. Per il bambino 竪 fondamentale l'esplorazione di ogni cosa che li si
presenti dall'esterno.
 bisogno di aggregazione. In questo periodo iniziano le prime ribellioni e il valore
dell'amicizia prende diversi significati o valori quindi la figura del genitore perde il suo
valore.
 bisogno di stima e riconoscimento. Con l'ingresso a scuola il giudizio prende il primo
posto cio竪 egli se lo crea fra ci嘆 che crede di essere e ci嘆 che vorrebbe essere. Questo
giudizio lo acquista dalle persone che lo circondano.
Un' infanzia dura e breve, senza memoria, senza storia propria.
Nell'et classica la figura del bambino non era ancora riconosciuta. Questa figura sociale 竪 stata
scoperta recentemente e ancora oggi 竪 scarsamente ricostruita nel suo passato, un passato ricoperto
da silenzio che impedisce una ricostruzione storica completa e separata dal mondo dell'adulto. Solo
di recente infatti questa et della vita 竪 stata riconosciuta come una tappa importantissima dello
sviluppo e della formazione dell'individuo e  al bambino 竪 permesso di vivere da bambino.
Nell'antichit classica il bambino era considerato non un essere con i propri valori, ma un essere
menomato perch辿 mancante delle doti di un adulto. L'infanzia era ritenuta un'et imperfetta e per
questo era oggetto di autoritarismo e di discipline oppressive.
Nelle antiche culture, il neonato entrava a far parte della famiglia solo in seguito a dei riti che ne
segnavano la nascita sociale. Il nome del neonato veniva assegnato dal padre e accoglieva il
bambino nella comunit famigliare. Questo periodo precedente le cerimonie era molto significativo
per la sopravvivenza del neonato, in quanto in questo tempo il padre poteva condannarlo a morte
senza incorrere ad alcuna sanzione.
Nel diritto romano arcaico i poteri del pater familias dove il padre poteva decidere della vita dei
figli inoltre poteva prendere decisioni sul matrimonio. La sottomissione dei minori nelle famiglie
patriarcali, prendeva due opinioni:
- una prima considerava i bambini di propriet dei genitori e si riteneva naturale che essi avessero
pieno diritto su di loro;
- l'altra invece, considerava i genitori gli unici responsabili dei figli, quindi un trattamento severo
era giustificato dalla convinzione che fossero necessarie le punizioni, anche corporali, per
mantenere la disciplina, trasmettere le buone maniere e correggere le cattive inclinazioni.
Nel periodo imperiale era diffusa la pratica dell'abbandono e la Columna Lactaria era il luogo in
cui si radunavano le balie per allattare i bambini abbandonati.
Nemmeno nel Medioevo la situazione dell'infanzia all'interno della famiglia e della societ non
cambia molto. C'竪 un calo significativo degli infanticidi di bambini legittimi, invece resta costante
la soppressione dei figli naturali. La mortalit infantile dovuta a malattie e trascuratezza rimane
invece ancora molto alta. Il Medioevo rappresenta il bambino come un adulto in miniatura. All'et
di sette anni entrava gi a far parte del mondo degli adulti, difatti il bambino veniva mandato presso
terzi per apprendere un mestiere, (questo riguardava soprattutto le classi della popolazione pi湛
povera) , mentre coloro che erano di origine nobile potevano essere affidati alle cure particolari di
un maestro.
In epoca moderna la figura del bambino inizia a riscuotere maggiore interesse da parte di esperti
(medici,maestri,filosofi) e l'opinione pubblica prende coscienza del problema della tutela del
bambino e dei suoi diritti. Tutto questo grazie ai cambiamenti della societ, uno di questi 竪
sicuramente il mutamento della struttura famigliare e la nascita della famiglia nucleare. La famiglia
nucleare 竪 costituita da genitori e figli non sposati e questo porta alla maggiore centralit del
bambino. Dal XV secolo le rivoluzioni religiose ebbero una grande importanza ma portarono anche
delle conseguenze negative per l'infanzia. Ad esempio nei paesi anglosassoni la riforma protestante
considerava il bambino come un individuo depravato e quindi sostennero un'azione educativa che
faceva uso di punizioni corporali per cercare di vincere le sue inclinazioni malvagie. La campagna
avviata dai moralisti rinascimentali contro le molestie sui bambini continu嘆 per tutto il 17-secolo.
Soltanto nel 18- secolo in pieno Illuminismo, tale campagna ha cambiato tono non verso l'abusante,
ma verso il bambino stesso che si 竪 visto sanzionato, anche per tutte quelle attivit sessuali
riguardanti il suo sviluppo. A partire dal 17-secolo in tutte le classi sociali viene diffusa l'abitudine
del baliatico e questo consisteva nell'affidare i neonati ad una nutrice per un periodo di almeno
due anni. Coloro che affidavano i neonati a balie povere significava molto spesso denutrizione,
carenze igieniche, abbandono, mortalit molto elevata.
La rivoluzione industriale non miglior嘆 le condizioni dell'infanzia, ma aument嘆 lo sfruttamento del
lavoro minorile. Nelle grandi citt come Francia e l'Inghilterra i piccoli lavoratori, servi e
apprendisti erano tanti. L'et minima era di sei anni. La durata della giornata lavorativa era di 14 ore
durante l'inverno e raggiungeva le 16 in estate. Lo sfruttamento della manodopera minorile continu嘆
fino alla fine dell'Ottocento, fino a quando non furono emanate le prime leggi in tutela dei piccoli
lavoratori. In questo periodo inoltre aumenta il numero dei bambini abbandonati e il sistema della
ruota, adottato per affidare il minore al brefotrofio, 竪 una pratica che permette ai genitori di
rimanere nell'anonimo. Nel XIX secolo in Europa vengono istituiti gli istituti per orfani e bambini
abbandonati dove vivono in una condizione di grave disagio fisico e psichico. Il ruolo materno e la
funzione della donna nella crescita dei figli 竪 importante e per questo Rousseau suggerisce nuove
idee guida di come trattare i bambini. L'affermazione del ceto borghese favorisce una maggiore
attenzione igienica ed affettiva. La nuova immagine che si ha del minore, come essere separato
dall'adulto, porta ad un cambiamento negli interventi pedagogici e ci si pone la domanda su chi 竪
il bambino con cui si interagisce. Un ruolo molto importante acquisisce anche il medico
nell'educazione dei figli e proprio dal mondo medico partono le prime denunce dei maltrattamenti.
Nel 1874 a New York per salvare una bambina di nove anni dai maltrattamenti dovette intervenire
un ente per la protezione degli animali.
La piccola fu trovata, in casa, incatenata al letto con ematomi, ferite e abrasioni in tutto il corpo.
Ma non si poteva fare nulla perch辿 secondo le leggi USA, i genitori avevano diritto assoluto sui figli
e potevano allevarli come meglio credevano. La Societ per la protezione degli animali, gi fiorente
in America, esamin嘆 il caso e riconoscendo che rientrava in quelli previsti dal proprio statuto
intervenne. E cos狸 la bambina fu salvata.
Nell'et contemporanea la Pedagogia, Psicologia e Sociologia iniziano a interrogarsi sul problema
dell'infanzia e dei suoi bisogni.
Ad essa vengono riconosciuti esigenze e bisogni affettivi e psicologici e si afferma che i diritti dei
minori devono essere garantiti non soltanto dalla famiglia ma anche dalla societ. E quindi, nel
1924, viene approvata a Ginevra la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, dove si afferma che il
fanciullo deve essere posto in condizione di svilupparsi in maniera normale sia sul punto fisico che
spirituale, i bambini hanno il diritto di essere nutriti, curati, soccorsi e protetti da ogni forma di
sfruttamento.
Nel 1959 l'ONU approva la  Dichiarazione dei diritti del fanciullo che dichiara:
affinch辿 egli abbia un infanzia felice e possa godere, nell'interesse suo e di tutta la societ, dei
diritti e della libert che vi sono enunciati, invita i genitori, gli uomini e le donne in quanto singoli,
come anche le organizzazioni non governative, le autorit locali e i governi nazionali a riconoscere
questi diritti e a fare in modo di assicurarne il rispetto per mezzo di provvedimenti legislativi e di
altre misure da adottarsi gradualmente in applicazione dei suoi dieci principi.
A causa della sua immaturit psico-fisica, il bambino ha diritto ad essere protetto contro ogni forma
di negligenza, crudelt o di sfruttamento. Dal 1979 Anno internazionale del bambino. L'ONU ha
costituito il gruppo di lavoro della Commissione per i diritti del bambino per elaborare poi la
Convenzione internazionale per i diritti del bambino.
Minori ieri e oggi in condizioni di disagio
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  • 1. Minori ieri e oggi in condizioni di disagio La cultura dell'infanzia risente ancora tutt'oggi di cambiamenti di uno specifico contesto sia storico geografico che culturale. Il minore 竪 portatore di diritti, dignit e bisogni i quali non possono essere generalizzati in base al contesto geografico o ad altri ambienti culturali. Un tempo il bambino non era considerato un soggetto portatore di bisogni ma piuttosto era visto come un adulto in miniatura. La recente conquista della nostra civilt 竪 l'idea che ad ogni et corrispondano caratteristiche e bisogni diversi che sono molto differenti da quelli dell'adulto. Per questo motivo 竪 opportuno ricostruire brevemente le caratteristiche che sono considerate tipiche di ogni fascia d'et collegandole all'emergere dei diversi bisogni.
  • 2. PRIMA INFANZIA Dai primi del 900 i bisogni dei bambini erano tenuti in considerazione ma soltanto nelle famiglie pi湛 benestanti, mentre nel ceto medio/basso erano considerati ancora come manovalanza, soprattutto nelle citt rurali. Perci嘆 venivano a loro assicurati/riconosciuti solo i bisogni fisici, di alimentazione e protezione, i bisogni psicologici erano sottovalutati. I bisogni prevalenti nella prima infanzia sono: bisogni primari (ad esempio mangiare, dormire, l'essere puliti, la creazione di routines, attraverso questi tipi di attivit di accudimento sono veicolati scambi affettivi). bisogni di affetto e attaccamento ( riguardano prevalentemente il rapporto affettivo e la protezione contro il mondo esterno). bisogno di esplorazione e di gioco 竪 molto importante per il bambino perch辿 inizia a conoscere la differenza tra diverse figure che li si presentano durante la crescita e attraverso amore materno il bambino riceve delle stimolazioni sufficienti che lo rendono curioso per capire il mondo esterno e il ruolo delle diverse figure intorno a lui. SECONDA INFANZIA All'et di 3 anni inizia la seconda infanzia. Il bambino si sente sempre pi湛 indipendente e aumentano le sue capacit di apprendimento, dovute anche al linguaggio e perci嘆 alla capacit di esprimersi. Il pensiero non 竪 ancora reversibile ed 竪 incapace di distinguere la realt oggettiva da quella soggettiva. Verso i tre anni di et insorge il complesso edipico e quindi fanno la loro comparsa una serie di sentimenti conflittuali (rivalit, invidia, aggressivit e amore) nei confronti del genitore dello stesso sesso e di sentimenti di desiderio e di possessivit nei confronti del genitore di sesso opposto. La risoluzione del complesso edipico si attua attraverso l'identificazione con il genitore dello stesso sesso. Nella seconda infanzia i bisogni prevalenti sono: bisogno di gioco e di scoperta. Il gioco 竪 l'attivit fondamentale per i bambini che agisce sui processi cognitivi, affettivi e sociali; bisogno di autonomia e iniziativa. In cui il bambino pretende fare da solo e di essere quindi autonomo. L'educatore quindi deve essere in grado di mediare tra esigenze di autonomia e
  • 3. limiti e regole al fine del suo benessere. Bisogno di interazione con i coetanei. L'interazione sociale inizia ad ampliarsi con altre figure adulte, ma vi 竪 fondamentale soprattutto con i propri coetanei soprattutto all'interno di un attivit comune di gioco. Lo stare insieme, come abbiamo gi visto, favorisce lo sviluppo dei processi cognitivi e pone le premesse per le prime conoscenze relative all'identit e ai ruoli di genere. TERZA INFANZIA E' un periodo che va dai 6 agli 11 anni circa. I tratti caratteristici di questo periodo indicano una differenza nel modo di pensare, come afferma lo studioso PIAGET si sviluppa la capacit di usare il pensiero operatorio e avviene una maggiore consapevolezza di s辿. Il pensiero diviene capace di reversibilit (Piaget) cio竪 che riesce a prendere in esame contemporaneamente aspetti diversi della realt. Con il graduale superamento dell'egocentrismo del pensiero avviene l'accettazione delle regole condivise del gioco, in altri ambiti e soprattutto c'竪 il riconoscimento del ruolo del leader. Secondo Piaget 竪 una fase dove il bambino inizia a capire che esiste una realt esterna a s辿. L'egocentrismo essendo in questa fase della vita, il bambino quindi inizia a capire che non esiste solo il suo modo di vedere le cose ma riesce a percepire e tenere in considerazione il parere delle persone che lo circondano.
  • 4. I bisogni prevalenti della terza infanzia sono: bisogno di avventura. Per il bambino 竪 fondamentale l'esplorazione di ogni cosa che li si presenti dall'esterno. bisogno di aggregazione. In questo periodo iniziano le prime ribellioni e il valore dell'amicizia prende diversi significati o valori quindi la figura del genitore perde il suo valore. bisogno di stima e riconoscimento. Con l'ingresso a scuola il giudizio prende il primo posto cio竪 egli se lo crea fra ci嘆 che crede di essere e ci嘆 che vorrebbe essere. Questo giudizio lo acquista dalle persone che lo circondano.
  • 5. Un' infanzia dura e breve, senza memoria, senza storia propria. Nell'et classica la figura del bambino non era ancora riconosciuta. Questa figura sociale 竪 stata scoperta recentemente e ancora oggi 竪 scarsamente ricostruita nel suo passato, un passato ricoperto da silenzio che impedisce una ricostruzione storica completa e separata dal mondo dell'adulto. Solo di recente infatti questa et della vita 竪 stata riconosciuta come una tappa importantissima dello sviluppo e della formazione dell'individuo e al bambino 竪 permesso di vivere da bambino. Nell'antichit classica il bambino era considerato non un essere con i propri valori, ma un essere menomato perch辿 mancante delle doti di un adulto. L'infanzia era ritenuta un'et imperfetta e per questo era oggetto di autoritarismo e di discipline oppressive. Nelle antiche culture, il neonato entrava a far parte della famiglia solo in seguito a dei riti che ne segnavano la nascita sociale. Il nome del neonato veniva assegnato dal padre e accoglieva il bambino nella comunit famigliare. Questo periodo precedente le cerimonie era molto significativo per la sopravvivenza del neonato, in quanto in questo tempo il padre poteva condannarlo a morte senza incorrere ad alcuna sanzione. Nel diritto romano arcaico i poteri del pater familias dove il padre poteva decidere della vita dei figli inoltre poteva prendere decisioni sul matrimonio. La sottomissione dei minori nelle famiglie patriarcali, prendeva due opinioni: - una prima considerava i bambini di propriet dei genitori e si riteneva naturale che essi avessero pieno diritto su di loro; - l'altra invece, considerava i genitori gli unici responsabili dei figli, quindi un trattamento severo era giustificato dalla convinzione che fossero necessarie le punizioni, anche corporali, per mantenere la disciplina, trasmettere le buone maniere e correggere le cattive inclinazioni. Nel periodo imperiale era diffusa la pratica dell'abbandono e la Columna Lactaria era il luogo in cui si radunavano le balie per allattare i bambini abbandonati. Nemmeno nel Medioevo la situazione dell'infanzia all'interno della famiglia e della societ non cambia molto. C'竪 un calo significativo degli infanticidi di bambini legittimi, invece resta costante la soppressione dei figli naturali. La mortalit infantile dovuta a malattie e trascuratezza rimane invece ancora molto alta. Il Medioevo rappresenta il bambino come un adulto in miniatura. All'et di sette anni entrava gi a far parte del mondo degli adulti, difatti il bambino veniva mandato presso terzi per apprendere un mestiere, (questo riguardava soprattutto le classi della popolazione pi湛 povera) , mentre coloro che erano di origine nobile potevano essere affidati alle cure particolari di un maestro.
  • 6. In epoca moderna la figura del bambino inizia a riscuotere maggiore interesse da parte di esperti (medici,maestri,filosofi) e l'opinione pubblica prende coscienza del problema della tutela del bambino e dei suoi diritti. Tutto questo grazie ai cambiamenti della societ, uno di questi 竪 sicuramente il mutamento della struttura famigliare e la nascita della famiglia nucleare. La famiglia nucleare 竪 costituita da genitori e figli non sposati e questo porta alla maggiore centralit del bambino. Dal XV secolo le rivoluzioni religiose ebbero una grande importanza ma portarono anche delle conseguenze negative per l'infanzia. Ad esempio nei paesi anglosassoni la riforma protestante considerava il bambino come un individuo depravato e quindi sostennero un'azione educativa che faceva uso di punizioni corporali per cercare di vincere le sue inclinazioni malvagie. La campagna avviata dai moralisti rinascimentali contro le molestie sui bambini continu嘆 per tutto il 17-secolo. Soltanto nel 18- secolo in pieno Illuminismo, tale campagna ha cambiato tono non verso l'abusante, ma verso il bambino stesso che si 竪 visto sanzionato, anche per tutte quelle attivit sessuali riguardanti il suo sviluppo. A partire dal 17-secolo in tutte le classi sociali viene diffusa l'abitudine del baliatico e questo consisteva nell'affidare i neonati ad una nutrice per un periodo di almeno due anni. Coloro che affidavano i neonati a balie povere significava molto spesso denutrizione, carenze igieniche, abbandono, mortalit molto elevata. La rivoluzione industriale non miglior嘆 le condizioni dell'infanzia, ma aument嘆 lo sfruttamento del lavoro minorile. Nelle grandi citt come Francia e l'Inghilterra i piccoli lavoratori, servi e apprendisti erano tanti. L'et minima era di sei anni. La durata della giornata lavorativa era di 14 ore durante l'inverno e raggiungeva le 16 in estate. Lo sfruttamento della manodopera minorile continu嘆 fino alla fine dell'Ottocento, fino a quando non furono emanate le prime leggi in tutela dei piccoli lavoratori. In questo periodo inoltre aumenta il numero dei bambini abbandonati e il sistema della ruota, adottato per affidare il minore al brefotrofio, 竪 una pratica che permette ai genitori di rimanere nell'anonimo. Nel XIX secolo in Europa vengono istituiti gli istituti per orfani e bambini abbandonati dove vivono in una condizione di grave disagio fisico e psichico. Il ruolo materno e la funzione della donna nella crescita dei figli 竪 importante e per questo Rousseau suggerisce nuove idee guida di come trattare i bambini. L'affermazione del ceto borghese favorisce una maggiore attenzione igienica ed affettiva. La nuova immagine che si ha del minore, come essere separato dall'adulto, porta ad un cambiamento negli interventi pedagogici e ci si pone la domanda su chi 竪 il bambino con cui si interagisce. Un ruolo molto importante acquisisce anche il medico nell'educazione dei figli e proprio dal mondo medico partono le prime denunce dei maltrattamenti. Nel 1874 a New York per salvare una bambina di nove anni dai maltrattamenti dovette intervenire un ente per la protezione degli animali. La piccola fu trovata, in casa, incatenata al letto con ematomi, ferite e abrasioni in tutto il corpo.
  • 7. Ma non si poteva fare nulla perch辿 secondo le leggi USA, i genitori avevano diritto assoluto sui figli e potevano allevarli come meglio credevano. La Societ per la protezione degli animali, gi fiorente in America, esamin嘆 il caso e riconoscendo che rientrava in quelli previsti dal proprio statuto intervenne. E cos狸 la bambina fu salvata. Nell'et contemporanea la Pedagogia, Psicologia e Sociologia iniziano a interrogarsi sul problema dell'infanzia e dei suoi bisogni. Ad essa vengono riconosciuti esigenze e bisogni affettivi e psicologici e si afferma che i diritti dei minori devono essere garantiti non soltanto dalla famiglia ma anche dalla societ. E quindi, nel 1924, viene approvata a Ginevra la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, dove si afferma che il fanciullo deve essere posto in condizione di svilupparsi in maniera normale sia sul punto fisico che spirituale, i bambini hanno il diritto di essere nutriti, curati, soccorsi e protetti da ogni forma di sfruttamento. Nel 1959 l'ONU approva la Dichiarazione dei diritti del fanciullo che dichiara: affinch辿 egli abbia un infanzia felice e possa godere, nell'interesse suo e di tutta la societ, dei diritti e della libert che vi sono enunciati, invita i genitori, gli uomini e le donne in quanto singoli, come anche le organizzazioni non governative, le autorit locali e i governi nazionali a riconoscere questi diritti e a fare in modo di assicurarne il rispetto per mezzo di provvedimenti legislativi e di altre misure da adottarsi gradualmente in applicazione dei suoi dieci principi. A causa della sua immaturit psico-fisica, il bambino ha diritto ad essere protetto contro ogni forma di negligenza, crudelt o di sfruttamento. Dal 1979 Anno internazionale del bambino. L'ONU ha costituito il gruppo di lavoro della Commissione per i diritti del bambino per elaborare poi la Convenzione internazionale per i diritti del bambino.