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MOSAICO N.15 dal decreto al disegno di legge
I MISTERI DEL GOVERNO/PARLAMENTO ITALIANO
Pochi se ne sono accorti ma nel Decreto Legge che il Presidente Renzi avrebbe dovuto
presentare marted狸 3 marzo, rinviato al giorno 10 (presentazione poi avvenuta il12), erano presenti i due articoli seguenti:
Articolo 31 (Sistema nazionale di valutazione delle istituzioni scolastiche)
1. A decorrere dall'anno 2016, al fine di assicurare la messa a regime dei sistema nazionale di valutazione, 竪 istituito nello stato di
previsione del Ministero dell'Istruzione, dell'Universit e della Ricerca, in apposita unit previsionale di base, un fondo denominato
"Fondo per le attivit del Sistema Nazionale di Valutazione" di 11,4 milioni di euro.
2. Il Fondo 竪 destinato prioritariamente alle seguenti attivit:
a) Effettuazione delle rilevazioni nazionali sugli apprendimenti degli studenti;
b) Partecipazione dell'Italia alle indagini internazionali OCSE-PISA e IEA;
c) Attivit relative all'autovalutazione delle istituzioni scolastiche statali e paritarie;
d) Attivit relative alla valutazione esterna delle istituzioni scolastiche statali e paritarie.
Articolo 32 (Istituto per l'autonomia e la valutazione scolastica - IPAV)
1. Al fine di rafforzare l'autonomia del sistema nazionale di istruzione, a decorrere dal 1属 gennaio 2016, 竪 costituito l'Istituto per
l'autonomia e la valutazione scolastica (IPAV), di seguito denominato Istituto. L'Istituto svolge attivit di valutazione del sistema
nazionale educativo di istruzione e di formazione, nonch辿 di documentazione, innovazione e ricerca educativa.
2. L'Istituto 竪 un ente di ricerca di diritto pubblico; 竪 dotato di autonomia contabile, patrimoniale, regolamentare e di autonomia
finanziaria, come definita dal regolamento di cui all'articolo 2, comma 5 ed 竪 sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'istruzione,
dell'universit e della ricerca.
3. L'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE) e l'Istituto Nazionale per la valutazione del sistema
educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all'Istituto di cui al comma 1, con
effetto dalla data di adozione del Regolamento di cui al comma 6. L'INPAV subentra in tutti i rapporti attivi e passivi, ivi compresi i
rapporti di lavoro in essere......OMISSIS
Non 竪 chiaro quale sia la volont di chi ha prodotto il testo: cambiare tutto per non cambiare niente? Ridimensionare il ruolo
dellINVALSI al fine di restituire al MIUR alcune deleghe impropriamente attribuite (ad esempio i criteri di assunzione,
formazione, e valutazione dei Dirigenti)? Riequilibrare i poteri del MIUR ormai ridotti a zero con il dilagare dellINVALSI? Una
lotta intestina, come faceva supporre il testo della cosiddetta cordata scritto da vari esponenti dellIstituto al momento del
rinnovo delle cariche?
Diversi fattori fanno propendere per tutte le tre ipotesi. Scompare il primato dellINVALSI sul Sistema Nazionale di Valutazione,
dove opera dal 2000 anche lINDIRE (in realt attivo - da qualche anno - per compiti mirati alla formazione per la scuola digitale
2.0 e a quella per la diffusione delle LIM), entrambi gli istituti si fondono senza garanzie di cambiamento di impostazione sulle
pratiche di valutazione. La posizione di comando sulloperato degli Ispettori Scolastici si attenua e scompare, rientrando
reclutamento e formazione nellambito ministeriale. Questi gli aspetti immediatamente evidenti.
Nello stesso senso procede la scelta del MIUR di avviare un anno di sperimentazione per il dispositivo di valutazione e
certificazione delle competenze, come prevede, ovviamente, pi湛 di una raccomandazione europea.
Se tutto ci嘆 manifesta un conflitto tra MIUR e INVALSI, come pare evidente anche dal diverso stile formale con cui 竪 redatto il
documento che accompagna le schede per certificare le competenze, 竪 chiaro che lestensore della Bozza di Decreto Legge
non approvata dal Consiglio dei Ministri il 3 marzo, 竪 lo staff della Ministra Giannini, come ovvio, se il MIUR facesse il suo
lavoro.
Che uno scontro fosse in atto si 竪 reso palese il 12 marzo quando ci si sarebbe aspettati la diffusione di un testo definitivo
della bozza di Decreto del 3 dello stesso mese, ma al suo posto 竪 comparsa unaltra bozza, quella di un Disegno di Legge. In
questo testo si parla profusamente di valutazione, ma sono scomparsi gli acronimi IPAV, INVALSI, INDIRE, enti morti e
resuscitati pi湛 volte. Una manifestazione di maggior forza e di maggior potere dellINVALSI e dei suoi mandanti, si direbbe.
Nel silenzio e nella distrazione degli organi di stampa su questa specifica materia, il giorno 11 marzo compariva su Il Sole 24
Ore (organo ufficiale di Confindustria) un significativo e autorevole intervento di Giorgio Allulli*, esponente della corte
confindustriale, noto per aver manifestato acerrime critiche al sistema dellistruzione professionale di stato, ormai sempre pi湛
simile ad un liceo e lopportunit di puntare decisamente alleliminazione del valore legale dei titoli di studio, temi accarezzati
dalla Confindustria sin dagli anni cinquanta. Meno noto per essere il responsabile del progetto Peer Rewiev, nato in ambito
europeo e passato alla sperimentazione nazionale, come esempio di metodologia mista di autovalutazione e valutazione
esterna svolta fra pari (Peer), a costo zero per i volontari, si specifica. Nellarticolo, Allulli si mostra perplesso sulla fusione
INVALSI-INDIRE. La sua argomentazione 竪 piuttosto debole, per nulla mirata al merito del lavoro svolto in questi dieci anni dai
due enti, allepistemologia alla base della valutazione del rapporto insegnamento-apprendimento e della formazione. Malgrado
sia un esperto della materia, come dimostra il progetto su citato, quel che spiace al nostro 竪 la perdita di professionalit che ne
deriverebbe, la messa in crisi di parecchi posti di lavoro, ormai specialistici (in genere gli esponenti di Confindustria non
sembrano molto preoccupati degli effetti delle ristrutturazioni e delle dismissioni)
La vicenda potrebbe dirsi conclusa, quindi, con una vittoria dellINVALSI sul MIUR, della Confindustria sulla rappresentanza
politica.
Chi ne far le spese, come avviene da sempre, sono i docenti che in questi mesi vengono oberati da impegni burocratici ad alto
grado di ossessione valutativa, quel che resta dei principi di democrazia, i cittadini tutti che devono assistere alla ennesima
invasione del campo civile ed educativo da parte delle lobby, insomma su quel poco di sovranit popolare che il Parlamento
dovrebbe ancora rappresentare.
Gruppo NoINVALSI - Roma
* Giorgio Allulli 竪 attualmente dirigente di ricerca presso lISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori).
 vicepresidente della Rete Europea sulla qualit dellistruzione e formazione professionale. Ex consigliere ed ex membro del comitato scientifico
dellINVALSI, ha operato a lungo allinterno dellOCSE, come rappresentante dei poteri economici italiani.

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Il Fondo 竪 destinato prioritariamente alle seguenti attivit: a) Effettuazione delle rilevazioni nazionali sugli apprendimenti degli studenti; b) Partecipazione dell'Italia alle indagini internazionali OCSE-PISA e IEA; c) Attivit relative all'autovalutazione delle istituzioni scolastiche statali e paritarie; d) Attivit relative alla valutazione esterna delle istituzioni scolastiche statali e paritarie. Articolo 32 (Istituto per l'autonomia e la valutazione scolastica - IPAV) 1. Al fine di rafforzare l'autonomia del sistema nazionale di istruzione, a decorrere dal 1属 gennaio 2016, 竪 costituito l'Istituto per l'autonomia e la valutazione scolastica (IPAV), di seguito denominato Istituto. L'Istituto svolge attivit di valutazione del sistema nazionale educativo di istruzione e di formazione, nonch辿 di documentazione, innovazione e ricerca educativa. 2. L'Istituto 竪 un ente di ricerca di diritto pubblico; 竪 dotato di autonomia contabile, patrimoniale, regolamentare e di autonomia finanziaria, come definita dal regolamento di cui all'articolo 2, comma 5 ed 竪 sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'istruzione, dell'universit e della ricerca. 3. L'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE) e l'Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all'Istituto di cui al comma 1, con effetto dalla data di adozione del Regolamento di cui al comma 6. L'INPAV subentra in tutti i rapporti attivi e passivi, ivi compresi i rapporti di lavoro in essere......OMISSIS Non 竪 chiaro quale sia la volont di chi ha prodotto il testo: cambiare tutto per non cambiare niente? Ridimensionare il ruolo dellINVALSI al fine di restituire al MIUR alcune deleghe impropriamente attribuite (ad esempio i criteri di assunzione, formazione, e valutazione dei Dirigenti)? Riequilibrare i poteri del MIUR ormai ridotti a zero con il dilagare dellINVALSI? Una lotta intestina, come faceva supporre il testo della cosiddetta cordata scritto da vari esponenti dellIstituto al momento del rinnovo delle cariche? Diversi fattori fanno propendere per tutte le tre ipotesi. Scompare il primato dellINVALSI sul Sistema Nazionale di Valutazione, dove opera dal 2000 anche lINDIRE (in realt attivo - da qualche anno - per compiti mirati alla formazione per la scuola digitale 2.0 e a quella per la diffusione delle LIM), entrambi gli istituti si fondono senza garanzie di cambiamento di impostazione sulle pratiche di valutazione. La posizione di comando sulloperato degli Ispettori Scolastici si attenua e scompare, rientrando reclutamento e formazione nellambito ministeriale. Questi gli aspetti immediatamente evidenti. Nello stesso senso procede la scelta del MIUR di avviare un anno di sperimentazione per il dispositivo di valutazione e certificazione delle competenze, come prevede, ovviamente, pi湛 di una raccomandazione europea. Se tutto ci嘆 manifesta un conflitto tra MIUR e INVALSI, come pare evidente anche dal diverso stile formale con cui 竪 redatto il documento che accompagna le schede per certificare le competenze, 竪 chiaro che lestensore della Bozza di Decreto Legge non approvata dal Consiglio dei Ministri il 3 marzo, 竪 lo staff della Ministra Giannini, come ovvio, se il MIUR facesse il suo lavoro. Che uno scontro fosse in atto si 竪 reso palese il 12 marzo quando ci si sarebbe aspettati la diffusione di un testo definitivo della bozza di Decreto del 3 dello stesso mese, ma al suo posto 竪 comparsa unaltra bozza, quella di un Disegno di Legge. In questo testo si parla profusamente di valutazione, ma sono scomparsi gli acronimi IPAV, INVALSI, INDIRE, enti morti e resuscitati pi湛 volte. Una manifestazione di maggior forza e di maggior potere dellINVALSI e dei suoi mandanti, si direbbe. Nel silenzio e nella distrazione degli organi di stampa su questa specifica materia, il giorno 11 marzo compariva su Il Sole 24 Ore (organo ufficiale di Confindustria) un significativo e autorevole intervento di Giorgio Allulli*, esponente della corte confindustriale, noto per aver manifestato acerrime critiche al sistema dellistruzione professionale di stato, ormai sempre pi湛 simile ad un liceo e lopportunit di puntare decisamente alleliminazione del valore legale dei titoli di studio, temi accarezzati dalla Confindustria sin dagli anni cinquanta. Meno noto per essere il responsabile del progetto Peer Rewiev, nato in ambito europeo e passato alla sperimentazione nazionale, come esempio di metodologia mista di autovalutazione e valutazione esterna svolta fra pari (Peer), a costo zero per i volontari, si specifica. Nellarticolo, Allulli si mostra perplesso sulla fusione INVALSI-INDIRE. La sua argomentazione 竪 piuttosto debole, per nulla mirata al merito del lavoro svolto in questi dieci anni dai due enti, allepistemologia alla base della valutazione del rapporto insegnamento-apprendimento e della formazione. Malgrado sia un esperto della materia, come dimostra il progetto su citato, quel che spiace al nostro 竪 la perdita di professionalit che ne deriverebbe, la messa in crisi di parecchi posti di lavoro, ormai specialistici (in genere gli esponenti di Confindustria non sembrano molto preoccupati degli effetti delle ristrutturazioni e delle dismissioni) La vicenda potrebbe dirsi conclusa, quindi, con una vittoria dellINVALSI sul MIUR, della Confindustria sulla rappresentanza politica. Chi ne far le spese, come avviene da sempre, sono i docenti che in questi mesi vengono oberati da impegni burocratici ad alto grado di ossessione valutativa, quel che resta dei principi di democrazia, i cittadini tutti che devono assistere alla ennesima invasione del campo civile ed educativo da parte delle lobby, insomma su quel poco di sovranit popolare che il Parlamento dovrebbe ancora rappresentare. 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