1. Nuove tecnologie e dipendenze Accademia Kronos in collaborazione con Soc. Coop. Luce Verde Mini guida per il riconoscimento delle dipendenze tecnologiche Relatore: Michele Carannante
2. Principali tipi di dipendenze tecnologiche Internet Dipendenza dipendenza dal gioco d'azzardo on-line la dipendenza da cyber-relazioni dipendenza da una quantità eccessiva di informazioni
3. Internet dipendenza Le forme di dipendenza da Internet sono in aumento e destano un notevole allarme sociale: si rifiuta la vita socio-relazionale e ci si isola da tutto. L'unica forma di comunicazione avviene mediante l'utilizzo di dispositivi elettronici. Fase Tossicofila : è caratterizzata dall'aumento delle ore di collegamento ad Internet, con conseguente perdita di ore di sonno, controlli ripetuti di e-mail e siti preferiti, elevata frequenza di chat e gruppi di discussione, idee e fantasie ricorrenti su Internet quando si è off-line; Fase Tossicomanica : ad essa sono riconducibili collegamenti ad Internet estremamente prolungati, al punto da mettere a rischio la propria vita sociale, affettiva, relazionale, lavorativa o di studio.
4. Internet dipendenza Predisposizione I soggetti a rischio hanno un'età compresa tra i 15 e i 40 anni, hanno una buona conoscenza dell'informatica, spesso sono isolati per ragioni lavorative (es. turni notturni di lavoro) o geografiche e solitamente presentano problemi psicologici, psichiatrici o familiari preesistenti alla Rete-dipendenza (tra questi problemi spiccano solitudine, insoddisfazione nel matrimonio, stress collegato al lavoro, depressione, problemi finanziari, insicurezza dovuta all'aspetto fisico, ansia, lotta per uscire da altre dipendenze, vita sociale limitata, etc...) Sintomatologia I sintomi più frequenti: ansia, insonnia, depressione, alterazione del ritmo sonno-veglia, distorsione del tempo, alterata percezione di se stessi, disturbi della personalità, riduzione della capacità di relazione e del contatto con la realtà, la sfera affettiva e il lavoro, perdita della capacità di limitare il tempo trascorso in Rete, a danno di ogni altro impegno.
5. Internet dipendenza Tre fondamentali componenti della dipendenza da Internet Tolleranza : Aumento significativo del tempo trascorso in Internet per ottenere soddisfazione; Riduzione significativa degli effetti derivanti dall'uso continuo delle medesime quantità di tempo trascorso in Internet. Astinenza : Agitazione psicomotoria; Ansia; Pensieri ossessivi focalizzati su cosa sta succedendo in Internet; Fantasie e sogni su Internet Movimenti volontari e involontari di typing con le dita. Craving o smania Accesso a Internet sempre più frequente o per periodi di tempo più prolungati rispetto all'intenzione iniziale; Desiderio persistente o sforzo infruttuoso di interrompere o tenere sotto controllo l'uso di Internet; Dispendio della maggior parte del proprio tempo in attività correlate all'uso di Internet (acquisto di libri on-line, ricerca di nuovi siti, organizzazione di file, etc...); Deprivazione di sonno, difficoltà coniugali, ritardo agli appuntamenti, trascuratezza nei confronti dei propri doveri occupazionali, sensazione di abbandono da parte dei propri cari.
6. Internet dipendenza Questi tratti, propriamente tipici della tossicodipendenza, dell'alcolismo, del gioco d'azzardo patologico (GAP), dell'attività sessuale maniacale e dell'anoressia, sono oggi riconoscibili anche in quei soggetti che fanno un uso eccessivo di Internet, per soddisfare, sul piano virtuale, quello che non riescono ad ottenere sul piano della realtà. Chi è affetto da tale forma di psicopatologia tende a percepire il mondo reale come un vero e proprio impedimento all'esercizio della propria onnipotenza, che sperimentano con immenso piacere nel mondo virtuale. I soggetti che utilizzano la rete , oltre a non percepire l'ammontare di ore già trascorse davanti al monitor, tendono ad adirarsi facilmente con chi li distoglie dal loro "viaggio" ; situazione, quest'ultima, che può essere paragonata alla risposta che un alcolista dà ad un amico trovandosi ad una festa: " soltanto un bicchierino! ", o a quella del fumatore che dice a se stesso " solo un'ultima sigaretta e andrò a dormire! "; lo stesso processo mentale viene messo in atto dai dipendenti da Internet, che risponderanno irritati, a chi gli chiede di disconnettersi, " ancora un minuto e spengo! ", oppure diranno a se stessi, razionalizzando, " un altro minuto non farà molta differenza... ", mentre invece rimarranno connessi ancora per ore e ore.
7. Internet dipendenza Hikikomori: l'ossessione degli "isolati" Il termine hikikomori ha origini nipponiche e letteralmente significa " isolarsi ", " rannicchiarsi in se stessi ", " stare in disparte ". Sembra il nome di un uragano o di una qualche calamità naturale, ma l' hikikomori non è niente di tutto questo, sebbene gli effetti che esso produce siano metaforicamente paragonabili a quelli di uno tsunami . L'accezione sta ad indicare un fenomeno comportamentale piuttosto inquietante, che induce giovani e adolescenti (prevalentemente di sesso maschile) a rifiutare la vita pubblica e le relazioni interpersonali , per rifugiarsi tra le quattro mura domestiche. Unico contatto con il mondo esterno: l' utilizzo di dispositivi elettronici (TV, cellulare, PC, videogiochi…), che filtrano una realtà solo virtuale. Per la precisione, il termine hikikomori si riferisce sia alla patologia sopra descritta, sia alle vittime di tale fenomeno. L' hikikomori nasce nel Giappone contemporaneo, realtà in cui il livello di avanzamento tecnologico non ha eguali. C'era da aspettarselo...la tecnologia e l'informatizzazione hanno anche un lato oscuro!
8. Internet dipendenza Tuttavia, il fenomeno, spauracchio del Ministero della Sanità giapponese, è oramai dilagato ovunque regni il progresso tecnologico. Gli hikikomori made in Italy formano un esercito ben nutrito e i racconti degli ex " isolati " sono davvero disarmanti : si abbandona la scuola, il lavoro, la vita sociale, e si vive davanti ad uno schermo. Pause saltuarie, giusto per dormire e sbocconcellare un panino (spesso in solitudine, quasi sempre davanti a quel monitor , da cui non si vorrebbero mai staccare gli occhi). Non si riesce a smettere di pensare a quello che è accaduto on-line . Si cerca sempre un PC per connettersi ad Internet, droga virtuale senza paragoni. Una dipendenza in senso stretto, dunque. Si evade dalla realtà a causa di fallimenti scolastici o lavorativi , delusioni sentimentali e, più in generale, eventi che causano, nei soggetti in questione, senso di inadeguatezza e difficoltà nelle relazioni sociali . Grazie ad Internet, coloro che nella vita reale si sentono falliti o inadeguati possono costruirsi una vita parallela, nella quale tutto è più piacevole. Ciò accade prevalentemente nei giochi di ruolo on-line , ma anche nelle chat .
9. Internet dipendenza NIENTE PAURA! Tuttavia, a mio modesto avviso, Internet non è né alcool, né nicotina, né droga! Pertanto, una volta compreso come tutto ciò possa trasformarsi in una grande perdita di tempo, dovrebbe essere possibile controllare l'utilizzo del computer e ritornare ad attività più produttive. E’ COMUNQUE FONDAMENTALE IL SUPPORTO DEI GENITORI E UNA LORO ADEGUATA CONOSCENZA DEL PROBLEMA.
10. Dipendenza da GIOCO D’AZZARDO ONLINE Nell’era multimediale il giocatore d’azzardo cambia faccia: mentre prima era facilmente individuabile, “segregato” nei luoghi a lui deputati, ora chiunque sia in possesso di un computer , di un collegamento a internet e di una carta di credito può essere un giocatore compulsivo. Il gioco on-line è estremamente pericoloso proprio perché, dalla solitudine della propria casa, il giocatore non ha freni, né inibitori né di tipo pratico: ha infatti 24 ore su 24 la possibilità di accedere al gioco senza incorrere nello sguardo giudicante degli altri. Viene in questo modo a mancare anche la funzione socializzante del gioco, che diviene un rituale solitario, e, facilmente, una compulsione . Anche qui, come nelle altre net-patologie , si crea un circolo vizioso in cui il soggetto rimane incastrato, trascurando quelli che sono i rapporti sociali e familiari.
11. Dipendenza da GIOCO D’AZZARDO ONLINE Se il soggetto presenta almeno cinque di questi sintomi, viene diagnosticato un quadro di gioco d’azzardo patologico È eccessivamente assorbito dal gioco d’azzardo (per esempio, il soggetto è continuamente intento a rivivere esperienze trascorse di gioco, a valutare o pianificare la prossima impresa di gioco, a escogitare i modi per procurarsi denaro con cui giocare) Ha bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato Ha ripetutamente tentato di ridurre, controllare o interrompere il gioco d’azzardo, ma senza successo È irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo Gioca d’azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore inquieto (per esempio, sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione) Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora (rincorrendo le proprie perdite) Mente ai membri della propria famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo Ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d’azzardo Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo Fa affidamento sugli altri per reperire il denaro per alleviare una situazione economica disperata causata dal gioco (una “operazione di salvataggio”).
12. Dipendenza dalle cyber-relazioni L’impianto solitario della vita dei ragazzi di oggi, impone di dover riempire ogni momento della giornata con attività, anche tra coetanei, ma in solitudine davanti alla televisione, ai videogiochi e al computer in un rapporto diretto con uno schermo. Anche se la famiglia rimane il “centro del mondo” di ogni bambino, è pur vero che i ragazzi sono spesso trascurati da genitori che tornano a casa la sera e sono sempre stanchi e meno propensi al dialogo e al gioco con i propri figlioli. Se noi adesso ci interroghiamo e ci poniamo il problema che, sempre con maggiore frequenza, i bambini restano intrappolati nelle maglie di Internet a causa di oscure persone che approfittano della loro debolezza e solitudine, è evidente che il fenomeno esiste in tutta la sua drammaticità.
13. Dipendenza dalle cyber-relazioni Questo tipo di dipendenza, detta anche Cyber-Relational Addiction, rappresenta la tendenza ad instaurare relazioni amicali o amorose con persone incontrate on-line. Le applicazioni maggiormente utilizzate da questi soggetti saranno quindi le e-mail, le chat ed i newsgroup. In particolare le chat, (vedi msn) sono le maggiormente utilizzate per intraprendere relazioni con sconosciuti. In questi ambienti è facile incontrare pedofili e truffatori di ogni genere che faranno di tutto per conoscere importanti dati della “vittima inconsapevole”.
14. Dipendenza dalle cyber-relazioni Tra i pericoli maggiori in cui può cadere un utente della chat: Virus ; Furto dati personali e lesione della privacy; Adescamenti e truffe. Una falla nel servizio o l'inesperienza dei chattatori spesso portano a problemi, anche gravi, con conseguenze non solo per il singolo utente ma anche per i suoi contatti e per il servizio stesso. I truffatori attraverso degli eventuali bug sul fronte della sicurezza del servizio ( backdoors ) possono prendere il controllo sul PC dello sfortunato di turno ed accedere all'intero sistema per scovarne dati personali che identificano il mal capitato o altre informazioni sensibili (ad esempio dati e password della carta di credito) ma anche per procurare danni ad altri utenti e allo stesso servizio della chat installando all'insaputa dell'ignaro programmi malevoli detti malware che attaccano gli altri contatti per diffondersi e sempre più spesso per protrarre attacchi DDoS . Altre volte la stessa ingenuità delle persone rendono la chat e più in generale internet un pericolo.log Questo comportamento porta ad esempio ad accettare file anche da persone sconosciute che potenzialmente possono contenere virus. La chat può anche essere uno strumento per adescare persone, in particolare bambini. Per questo motivo è bene non lasciare mai un bambino collegato ad internet senza la supervisione di un adulto. Usare un computer pubblico per chattare o lasciare il proprio PC incustodito può essere un ulteriore pericolo non solo per i sopracitati motivi ma anche per i log di conversazione . I log sono file che contengono la cronologia degli eventi di sistema. Anche alcuni programmi di IM usano i log per comodità dell'utente in modo da tenere un promemoria delle chattate svolte. Ciò può rendere il log un pericolo per la privacy di chi chatta. Nel caso in cui ci si trovi ad usare la chat in un PC di un net-caffè, di un aeroporto, o in altri luoghi pubblici e buona norma disattivare il log di conversazione o cancellarlo a fine sessione.
15. Dipendenza da una quantità eccessiva di informazioni Detta anche Information Overload è la ricerca di informazioni tramite la “navigazione” sul World Wide Web. Il bisogno di reperire informazioni sta diventando un problema per molte persone, lo dimostrano alcune ricerche. Esse si basano su un campione di 1000 persone provenienti dal Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Singapore ed Hong Kong; i risultati mostrano che circa il 50% dei soggetti intervistati passa molto tempo a ricercare informazioni sulla Rete ed il 54% sperimenta un senso di eccitazione quando riesce a trovare ciò che stava cercando. In pratica la gente desidera ardentemente essere sempre al corrente ed avere accesso alle informazioni, tanto che poi si trova intrappolata in enormi scorpacciate di notizie.
16. Consigli utili per i genitori per proteggere i figli dalle insidie della Rete Prima di permettere a tuo figlio di esplorare il Web senza sorveglianza, fai in modo da stabilire una serie di regole condivise. Guarda il video sull’organizzazione anti-pedofilia della Polizia Postale italiana
17. DISCUTIAMONE Per quanto possibile, usiamo Internet insieme a loro, magari siamo noi i primi a poter imparare qualcosa di nuovo! E se già sappiamo tutto della Rete, cerchiamo di capire dove si concentrano i loro interessi e proviamo ad arricchirli usando il loro linguaggio, le loro passioni e i loro strumenti. Non nascondiamo loro i segreti e le insidie della Rete. Molto meglio che ne conoscano le tentazioni: ciò che può sembrare affascinante, invece può rivelarsi brutto e sgradevole. Non partiamo da posizioni preconcette e da divieti assoluti, visto che non c'è nulla, o quasi, che i ragazzi non debbano conoscere. Internet, così come l'uso dell'e-mail o delle chat, possono essere veicolo per entrare in contatto con altre culture, per aprire una finestra virtuale sul mondo, per prevenire l'insorgere di pregiudizi razziali e culturali. Facciamo capire loro che durante la navigazione bisogna evitare di fornire dati personali che potrebbero essere intercettati da malintenzionati. Il desiderio di nostro figlio di incontrare l'amico di chat può essere assecondato accompagnandolo, dopo avergli spiegato che incontrare degli sconosciuti comporta pur sempre dei rischi. Prestiamo attenzione che non utilizzino la nostra carta di credito senza il nostro permesso e spieghiamogli quanto sia semplice venire "derubati" anche senza maneggiare denaro. Insegniamo loro il "galateo" nell'uso di Internet e della posta elettronica: non rispondere e non mandare messaggi volgari, offensivi o pericolosi. Fissiamo i tempi che i ragazzi possono trascorrere in Internet: considerare il computer una sorta di baby sitter a buon mercato potrebbe costarci molto caro!