際際滷

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Lecce, 29 maggio 2015
Presentazione pubblicata con licenza CC BY-SA 4.0 International
Luca Martinelli
Wikimedia Italia
Open Data e Archeologia
Luca Martinelli
Wikimedia Italia
Saverio G. Malatesta
MODA Team / Archeo&Arte3D Lab
Open Data e Archeologia
Si definisce Dato aperto un dato di qualunque tipo (grafico, tabellare, ecc.) che
possa essere classificato come:
1) completo, ovvero esportabile e utilizzabile online e offline con le specifiche
adottate;
2) primario, ovvero grezzo, in modo da essere integrabile e aggregabile con altre
risorse digitali;
3) tempestivo e accessibile, vi si deve accedere in maniera rapida e immediata,
senza pagamenti o registrazioni, direttamente via web;
4) machine-readable, ovvero processabile in automatico da computer;
5) ricercabile e interamente riutilizzabile e integrabile per creare nuove risorse,
applicazioni, programmi e servizi, anche per scopi commerciali.
Cosa sono gli open data?

Gli open data permettono di
ridurre le inefficienze e di
fornire un migliore servizio al
pubblico

Il pubblico ha pi湛 facolt di
dirci cosa vuole davvero (o di
crearsi il proprio servizio
aggiuntivo)
Considerazioni sugli open data

Ridurre sprechi e
inefficienze non significa
affatto ridurre i costi in
generale

C'竪 ancora molta, troppa
incertezza sul riuso e in
generale sull'utilit di fare
tutto questo lavoro
1) Perch辿 竪 giusto che i dati che vengono prodotti (soprattutto se
prodotti dallo Stato) siano resi pienamente riutilizzabili
2) Perch辿 l狸 fuori 竪 pieno di gente strana che ha una soluzione
3) Perch辿 si tratta fondamentalmente di continuare a fare il nostro
lavoro  in maniera lievemente differente
Ma allora perch辿 farlo?
Un piccolo passo indietro
Chi siamo

Fondata il 17 giugno 2005 da 18 soci
fondatori

Associazione di promozione sociale
riconosciuta nel 2009

Corrispondente ufficiale per l'Italia della
Wikimedia Foundation

Manifesto Open Data Archeologici,
redatto il 29 ottobre 2014

Sottoscritto da 154 operatori della
cultura e da 4 organizzazioni

Ne parleremo diffusamente pi湛 avanti! :)
La mission di Wikimedia Italia

contribuire attivamente alla diffusione, al miglioramento e
allavanzamento del sapere e della cultura

promuovere la produzione, la raccolta e la diffusione gratuita di
contenuti liberi (anche attraverso i progetti della Wikimedia
Foundation)

incentivare le possibilit di accesso alla conoscenza e alla
formazione
Collaborazione fra BNCF e WMI

Integrazione del Soggettario su
Wikidata (9.883 collegamenti gi
stabiliti)

Varie donazioni di materiale
librario digitalizzato su Wikisource

Rinnovo della collaborazione
Wikipediano in residenza @ MART
maggio 2014: WMI e MART si
accordano per istituire il primo
wikipediano in residenza

381 immagini pubblicate su
Wikimedia Commons

6 "libri di guerra" digitalizzati e
donati a Wikisource
Wikipediano in residenza @ BEIC
settembre 2014: accordo fra WMI e
BEIC per un wikipediano in residenza

+100 voci tradotte da altre lingue in italiano

120 frontespizi caricati su Commons (+1.600
utilizzazioni)

8 libri digitalizzati donati a Wikisource

Formazione al personale e molto altro
OpenStreetMap
OpenStreetMap 竪 un progetto
della OpenStreetMap Foundation.
Wikimedia Italia sta per concludere
il processo di riconoscimento come
capitolo ufficiale per l'Italia.
Al servizio del patrimonio culturale
Che cosa sono i GLAM
GLAM 竪 un acronimo che
significa:

Galleries

Libraries

Archives

Museums
Wiki Loves Monuments

Concorso fotografico nato nel 2010 nei Paesi Bassi da
un'idea di Wikimedia Nederland

2011: 17 Paesi europei partecipanti, +168.000 foto da
+5.000 partecipanti individuali (certificato dal Guinness dei
Primati)

In quattro anni, +1 milione di foto caricate da 54 Paesi del
mondo (inclusa l'Antartide!)

"Monumento": edificio, scultura, sito archeologico, struttura
architettonica, intervento delluomo sulla natura, sito
naturale, affresco monumentale, iscrizione
Altare, Beit Guvrin National Park, Israele
Foto di Elizabeth Boskov
Stupa in Wat Puag Hong, Chiangmai,Thailandia
Foto di Kokunut555
Ma in Italia...

"L'Italia 竪 il Paese dove in assoluto 竪 pi湛 importante realizzare Wiki Loves Monuments 
cos狸 come 竪 il Paese dove in assoluto 竪 pi湛 difficile realizzarlo" (cit.)

Tanti problemi burocratici (Codice Urbani, assenza di una lista ufficiale di monumenti...)

Si devono letteralmente conquistare le autorizzazioni una a una, sia col pubblico che
col privato, anno per anno

Enorme sforzo in termini di tempo e di energie per i volontari WLM
http://www.wikilovesmonuments.it/
Archeowiki

Iniziativa (2013-2014) promossa e coordinata da Wikimedia Italia, con
Associazione MiMondo, Gruppo Archeologico Ambrosiano, Raccolte
extraeuropee del Castello Sforzesco e Fondazione Passar辿.

Musei, collezioni e istituti coinvolti: Raccolte Extraeuropee del Castello
Sforzesco, Fondazione Passar辿, Museo Civico Archeologico di Varese,
Civico Museo Goffredo Bellini di Asola, Museo Archeologico G. Rambotti di
Desenzano del Garda, Civico Museo Archeologico di Castelleone, Istituto
dei Ciechi di Milano e Auser.
Archeowiki

Coinvolte 24 classi per un
totale di 600 studenti

Formati 16 volontari e 24
insegnanti

"Wikigite" per studenti, per
anziani e per non vedenti

570 immagini caricate su
Wikimedia Commons
Open Data e Archeologia
Epigrafia antica: il progetto EAGLE
Database aperto e liberamente
modificabile di epigrafia latina e greca,
nell'ambito di Europeana

+10.000 traduzioni di iscrizioni in 14
lingue europee

+4.000 immagini donate a Wikimedia
Commons (+1 mln visualizzazioni/mese)

Primo esperimento nel suo genere
Open Data e Archeologia
Una nuova via 竪 possibile!
Don't PANIC!
Per sensibilizzare la cittadinanza alle problematiche culturali e dunque, in ultima analisi,
contribuire notevolmente alla tutela del patrimonio italiano, perch辿 allora non ricorrere
alla piattaforma collaborativa per eccellenza? [] Occorre dunque cambiare visione,
effettuare un radicale ripensamento sulle finalit del mondo accademico
istituzionalizzato e sulle modalit con cui il sapere da esso prodotto possa essere
conosciuto, ancor prima che condiviso. Alle numerose turres eburneae
drammaticamente isolate, che frequentemente portano ad un inutile e dispendioso
accavallarsi di metodologie e di studi, deve sostituirsi un sistema integrato e capillare di
comunicazione in ottica open, di apertura verso nuovi apporti e nuove energie, senza
tema di vedersi sottratto il proprio lavoro.
S.G. Malatesta, M. Milella, Wiki Loves Monuments e archeologia: condividere la conoscenza
(http://soi.cnr.it/archcalc/indice/Suppl_4/06_Malatesta_Milella.pdf)
Open Data Archeologici
Quando parliamo di open data archeologici intendiamo tutti i dati
grezzi (ovvero primari), cio竪 tutti quei dati che non sono stati rielaborati
in fase di post-processamento, vale a dire lintera documentazione
archeografica: elenchi Unit Stratigrafiche (US), schede US, elenchi
reperti, schede di quantificazione reperti, tabelle di periodizzazione,
diagrammi stratigrafici, elenchi Attivit, elenchi Unit Stratigrafiche
Murarie (USM), schede USM, schede di archiviazione veloce (SAV),
planimetrie, sezioni, rappresentazioni grafiche e fotografie, immagini,
registrazioni audio e/o video, dati e/o informazioni organizzati in banca
di dati, dati geografici, schede di ricognizione, ecc., associati alla
letteratura grigia (relazioni preliminari, report diari di scavo, lettere,
comunicazioni e altri testi).
Perch辿 convengono
Lapertura dei dati archeologici genera un circolo virtuoso, dal momento che sia la
comunit scientifica, sia la comunit intesa come insieme di persone che costituiscono
lelemento fondante di un territorio e quindi di una nazione, ne traggono vantaggio.
I dati archeologici aperti infatti:

Rendono trasparenti i processi e la gestione del denaro pubblico

Incentivano comportamenti etici

Ottimizzano il costo (nella maggior parte dei casi coperto da denaro pubblico) di
produzione dei dati

Portano un risparmio di tempi e costi nella gestione del patrimonio archeologico

Creano valore per le istituzioni culturali stesse, aumentandone la visibilit e
laccountability

Favoriscono la creazione di servizi online innovativi che generano potenziale valore
economico e qualit sociale

Sostengono la ricerca scientifica intesa come attivit aperta e libera

Generano legami tra identit collettive e territorio, favorendo tutela e valorizzazione
Chi ne trae giovamento?

Tutti coloro che lavorano nel mondo dellarcheologia per promuovere e tutelare il proprio lavoro riconoscendo
la paternit intellettuale e il valore scientifico della pubblicazione dei dati

Tutti coloro che lavorano nel mondo dellarcheologia e che possono usufruire di una mole sempre pi湛 vasta di
dati facilmente e gratuitamente accessibile, utile per confronti, analisi, ricerche, progetti, e cos狸 via

Tutti coloro che lavorano nel mondo dellarcheologia per promuovere la conoscenza e la valorizzazione del
patrimonio archeologico, anche attraverso nuove e stimolanti forme di narrazione

Gli archeologi professionisti che lavorano nel campo dellarcheologia preventiva, per ottimizzare i tempi e i
costi di reperimento dei dati necessari alla redazione di una VIARCH

Ai funzionari ministeriali che, grazie a una fonte digitale e on-line, possono agevolmente verificare e reperire la
documentazione inerente il proprio settore di tutela, ottimizzando cos狸 i propri tempi di lavoro

I ricercatori, messi in condizione di lavorare su una scala di dati pi湛 ampia che consente di concepire progetti
di ricerca con innumerevoli declinazioni

Tutti i cittadini per controllare i risultati ottenuti dallimpiego del proprio denaro; per usufruire di tutte le
informazioni che solitamente sono precluse a un pubblico di non addetti ai lavori, ma che riguardano
strettamente la propria storia e il proprio territorio; per diventare protagonisti della tutela del patrimonio
archeologico come bene comune

Le amministrazioni locali per snellire tempi e costi delle pratiche che quotidianamente vedono convivere il
patrimonio archeologico con la pianificazione e gestione del territorio

I creativi, a coloro che guardando i dati riescono a vedere oltre e pensare nuovi possibili utilizzi, siano essi in
campo turistico, museale, imprenditoriale: dati come propulsori di vitalit e rilancio culturale ed economico
Il Manifesto degli Open Data Archeologici
sottoscrivilo anche tu!
www.modarc.org
Progetto MAPPA
La sfida: realizzare il primo open digital
archaeological archive italiano, rendendo
accessibili tutti i dati pubblici delle indagini
archeologiche, convinti che garantire laccesso e
la condivisione del patrimonio storico comune sia il
mezzo migliore per sviluppare una societ della
conoscenza veramente libera e democratica.
Vantaggi di un repository open archeologico
Gabriele Gattiglia - Open data e archeologia italiana, International Open Data Day Italia
Valore di pubblicazione scientifica
Gabriele Gattiglia - Open data e archeologia italiana, International Open Data Day Italia
GIS archeologico: link con OSM?
http://131.114.164.76:8081/mappa/mappa.phtml
SITAR
Il SITAR (Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma) 竪 un progetto multidisciplinare
nato nel 2007 all'interno degli uffici della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di
Roma (SSBAR) con l'obiettivo di costruire un SIT archeologico e una IDT (Infrastruttura di Dati
Territoriali) pubblica.
Obiettivi:
elaborazione di uno strumento di ausilio alla pianificazione territoriale;
creazione di un catasto digitale archeologico del Comune di Roma e Fiumicino;
conoscenza, tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico;
monitoraggio delle attivit di indagine e tutela del territorio archeologico;
ricostruzione dinamica del paesaggio antico;
diffusione su larga scala della conoscenza acquisita.
http://www.afs.enea.it/project/ictarc/Credenziali.html#4._SITAR:
20 Maggio 2013
http://www.archeomatica.it/eventi/il-sitar-nella-rete-della-ricerca-italiana-verso-una-conoscenza-archeologica-condivisa
l'esperienza progettuale del SITAR si pone quale sperimentazione
avanzata di un catasto digitale archeologico, di un sistema multi-livello di
pubblicazione e divulgazione dei dati, infine degli strumenti basati
sull'Open Source e sugli Open Data, sviluppati dalla Soprintendenza a
supporto delle proprie azioni istituzionali e anche a potenziale vantaggio
degli altri Istituti territoriali del MiBAC.
 open? Fai una prova...
http://webais.archeositarproject.it/webgis/php/page/main.php (cf. diapo 3)
Attivismo archeologico: il caso OpenPompei
Il progetto OpenPompei si propone di aprire un canale di comunicazione tra i soggetti che in
Campania, in particolare nellarea di Pompei, vengono emergendo nellera digitale 
innovatori sociali, attivisti, hackers, startuppers  e lo Stato italiano.
Nel 2012 il governo ha varato un forte investimento sullarea di Pompei. Il Grande Progetto
Pompei investe oltre cento milioni di euro sul parco archeologico e li protegge da infiltrazioni
della criminalit organizzata con un innovativo modello di sicurezza. OpenPompei si colloca
in questo quadro, e intende esserne il laboratorio o meglio ancora lhackerspace, il luogo in
cui discutere e mettere in pista strategie e visioni nuove di unarea simbolo della ricchezza e
delle potenzialit inespresse del nostro paese.
Civic hacking
Gli obiettivi del progetto sono due.
Promuovere una cultura della trasparenza. Aprire i dati del Grande Progetto Pompei d a tutti la
possibilit di conoscere, organizzarsi, partecipare e lavorare insieme su un nuovo modo di
tutelare e valorizzare i beni culturali del patrimonio italiano: diffondere liberamente la
conoscenza scientifica e i dati relativi alla gestione dei finanziamenti porter pi湛 occhi e teste su
Pompei, allontanando cos狸 il pericolo che la conoscenza vada persa o che si compiano atti
illeciti, con la speranza di generare anche nuove idee e proposte per la valorizzazione.
Conoscere per capire. Innovazione sociale, attivismo civico, hacking degli stili di vita, impresa
sociale, una formidabile risorsa per uno sviluppo sano, valorizzandone il ruolo di primo piano
raccontandoli e creando occasioni di networking che abbiano Pompei come nodo centrale.
Cosa puoi fare?

Non avere timore di informarti e partecipare attivamente
(newsgroup, gruppi FB, Linux club...)

Apri i toui archivi e database (o quantomeno pensaci)

Pensa "fuori dalla scatola"

Non farti prendere dal panico (quasi cit.) perch辿...
Come si fa?

Per prima cosa bisogna essere lautore dei dati stessi, cio竪 il compilatore della documentazione archeologica o
il creatore di un dataset derivato dai dati di altri (citare sempre le fonti).

Formati dei file aperti e non proprietari

Se si vogliono pubblicare foto, secondo la legge lo si pu嘆 fare con licenze non aperte (cio竪 che non
consentano un utilizzo commerciale) e a bassa risoluzione, massimo 1024 pixel sul lato lungo.

Fare attenzione a non pubblicare dati che siano tutelati dalla privacy, come i nomi di persone terze o dati
sensibili.

Una volta preparato il dataset, occorre fare una piccola descrizione e rivolgersi ad un repository. Il repository 竪
un archivio digitale che, oltre ad esporre i dati, li rende una vera e propria pubblicazione apponendo un DOI
(Digital Object Identifier), una sorta di codice ISBN degli oggetti digitali, identificatore persistente che
accompagna per tutta la vita i dati cos狸 pubblicati.

Si possono scegliere quali permessi dare a chi utilizza i dati attraverso la licenza. In genere si usano licenze
Creative Commons (CC) che obbligano a citare chi ha prodotto i dati (Attribution  CC-BY) o a citare lautore e
a ridistribuire i dati derivati allo stesso modo, cio竪 in maniera aperta (Attribution  Share Alike  CC-BY-SA). Con
una licenza CC zero (CC 0), a fronte ugualmente dellattribuzione autoriale, si permette un riutilizzo dei dati
senza condizioni. I repository vi guidano nella compilazione dei metadati, cio竪 di quei dati che parlano di
dati, che descrivono il dataset inseriti.

Se poi il dataset costituito 竪 ritenuto essere davvero molto interessante, si pu嘆 realizzare un data paper, cio竪 un
articolo che descrive il dataset, ed inviarlo ad un data journal, cio竪 una rivista internazionale peer review che
pubblica articoli che descrivono i dataset, come The Journal of Open Archaeological Data.
Facile, economico, vantaggioso.
Aprire i dati non comporta certo questo!
Ricorda sempre:
La libert 竪 partecipazione!
Giorgio Gaber - La libert
Grazie per la vostra attenzione :)
Luca Martinelli
Wikimedia Italia Saverio G. Malatesta
MODA Team / Archeo&Arte3D Lab
martinelliluca@gmail.com
www.wikimedia.it
saveriogiulio.malatesta@uniroma1.it
www.modarc.org
Save the Date!
Abbiamo scelto di portare linnovazione a
sud, nel cuore della storia, a Pompei,
patrimonio dell'umanit, non solo per
mantenere alta l'attenzione sulla sua
bellezza e suoi i tesori archeologici, ma
anche per celebrare il progresso e tutte
quelle discipline che ci aiuteranno a
capire cosa accade quando
l'innovazione inattesa si racconta e
atterra in luoghi inaspettati.
19-20 giugno 2015
prenotatevi!
...e ora una sfida:
La magia delle persone che gestiscono
#opendata a Lecce
http://www.piersoft.it/?p=417
riesci a fare altrettanto?

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  • 3. Si definisce Dato aperto un dato di qualunque tipo (grafico, tabellare, ecc.) che possa essere classificato come: 1) completo, ovvero esportabile e utilizzabile online e offline con le specifiche adottate; 2) primario, ovvero grezzo, in modo da essere integrabile e aggregabile con altre risorse digitali; 3) tempestivo e accessibile, vi si deve accedere in maniera rapida e immediata, senza pagamenti o registrazioni, direttamente via web; 4) machine-readable, ovvero processabile in automatico da computer; 5) ricercabile e interamente riutilizzabile e integrabile per creare nuove risorse, applicazioni, programmi e servizi, anche per scopi commerciali. Cosa sono gli open data?
  • 4. Gli open data permettono di ridurre le inefficienze e di fornire un migliore servizio al pubblico Il pubblico ha pi湛 facolt di dirci cosa vuole davvero (o di crearsi il proprio servizio aggiuntivo) Considerazioni sugli open data Ridurre sprechi e inefficienze non significa affatto ridurre i costi in generale C'竪 ancora molta, troppa incertezza sul riuso e in generale sull'utilit di fare tutto questo lavoro
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  • 6. Un piccolo passo indietro
  • 7. Chi siamo Fondata il 17 giugno 2005 da 18 soci fondatori Associazione di promozione sociale riconosciuta nel 2009 Corrispondente ufficiale per l'Italia della Wikimedia Foundation Manifesto Open Data Archeologici, redatto il 29 ottobre 2014 Sottoscritto da 154 operatori della cultura e da 4 organizzazioni Ne parleremo diffusamente pi湛 avanti! :)
  • 8. La mission di Wikimedia Italia contribuire attivamente alla diffusione, al miglioramento e allavanzamento del sapere e della cultura promuovere la produzione, la raccolta e la diffusione gratuita di contenuti liberi (anche attraverso i progetti della Wikimedia Foundation) incentivare le possibilit di accesso alla conoscenza e alla formazione
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  • 11. Wikipediano in residenza @ BEIC settembre 2014: accordo fra WMI e BEIC per un wikipediano in residenza +100 voci tradotte da altre lingue in italiano 120 frontespizi caricati su Commons (+1.600 utilizzazioni) 8 libri digitalizzati donati a Wikisource Formazione al personale e molto altro
  • 12. OpenStreetMap OpenStreetMap 竪 un progetto della OpenStreetMap Foundation. Wikimedia Italia sta per concludere il processo di riconoscimento come capitolo ufficiale per l'Italia.
  • 13. Al servizio del patrimonio culturale
  • 14. Che cosa sono i GLAM GLAM 竪 un acronimo che significa: Galleries Libraries Archives Museums
  • 15. Wiki Loves Monuments Concorso fotografico nato nel 2010 nei Paesi Bassi da un'idea di Wikimedia Nederland 2011: 17 Paesi europei partecipanti, +168.000 foto da +5.000 partecipanti individuali (certificato dal Guinness dei Primati) In quattro anni, +1 milione di foto caricate da 54 Paesi del mondo (inclusa l'Antartide!) "Monumento": edificio, scultura, sito archeologico, struttura architettonica, intervento delluomo sulla natura, sito naturale, affresco monumentale, iscrizione
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  • 20. Archeowiki Iniziativa (2013-2014) promossa e coordinata da Wikimedia Italia, con Associazione MiMondo, Gruppo Archeologico Ambrosiano, Raccolte extraeuropee del Castello Sforzesco e Fondazione Passar辿. Musei, collezioni e istituti coinvolti: Raccolte Extraeuropee del Castello Sforzesco, Fondazione Passar辿, Museo Civico Archeologico di Varese, Civico Museo Goffredo Bellini di Asola, Museo Archeologico G. Rambotti di Desenzano del Garda, Civico Museo Archeologico di Castelleone, Istituto dei Ciechi di Milano e Auser.
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  • 25. Una nuova via 竪 possibile!
  • 26. Don't PANIC! Per sensibilizzare la cittadinanza alle problematiche culturali e dunque, in ultima analisi, contribuire notevolmente alla tutela del patrimonio italiano, perch辿 allora non ricorrere alla piattaforma collaborativa per eccellenza? [] Occorre dunque cambiare visione, effettuare un radicale ripensamento sulle finalit del mondo accademico istituzionalizzato e sulle modalit con cui il sapere da esso prodotto possa essere conosciuto, ancor prima che condiviso. Alle numerose turres eburneae drammaticamente isolate, che frequentemente portano ad un inutile e dispendioso accavallarsi di metodologie e di studi, deve sostituirsi un sistema integrato e capillare di comunicazione in ottica open, di apertura verso nuovi apporti e nuove energie, senza tema di vedersi sottratto il proprio lavoro. S.G. Malatesta, M. Milella, Wiki Loves Monuments e archeologia: condividere la conoscenza (http://soi.cnr.it/archcalc/indice/Suppl_4/06_Malatesta_Milella.pdf)
  • 27. Open Data Archeologici Quando parliamo di open data archeologici intendiamo tutti i dati grezzi (ovvero primari), cio竪 tutti quei dati che non sono stati rielaborati in fase di post-processamento, vale a dire lintera documentazione archeografica: elenchi Unit Stratigrafiche (US), schede US, elenchi reperti, schede di quantificazione reperti, tabelle di periodizzazione, diagrammi stratigrafici, elenchi Attivit, elenchi Unit Stratigrafiche Murarie (USM), schede USM, schede di archiviazione veloce (SAV), planimetrie, sezioni, rappresentazioni grafiche e fotografie, immagini, registrazioni audio e/o video, dati e/o informazioni organizzati in banca di dati, dati geografici, schede di ricognizione, ecc., associati alla letteratura grigia (relazioni preliminari, report diari di scavo, lettere, comunicazioni e altri testi).
  • 28. Perch辿 convengono Lapertura dei dati archeologici genera un circolo virtuoso, dal momento che sia la comunit scientifica, sia la comunit intesa come insieme di persone che costituiscono lelemento fondante di un territorio e quindi di una nazione, ne traggono vantaggio. I dati archeologici aperti infatti: Rendono trasparenti i processi e la gestione del denaro pubblico Incentivano comportamenti etici Ottimizzano il costo (nella maggior parte dei casi coperto da denaro pubblico) di produzione dei dati Portano un risparmio di tempi e costi nella gestione del patrimonio archeologico Creano valore per le istituzioni culturali stesse, aumentandone la visibilit e laccountability Favoriscono la creazione di servizi online innovativi che generano potenziale valore economico e qualit sociale Sostengono la ricerca scientifica intesa come attivit aperta e libera Generano legami tra identit collettive e territorio, favorendo tutela e valorizzazione
  • 29. Chi ne trae giovamento? Tutti coloro che lavorano nel mondo dellarcheologia per promuovere e tutelare il proprio lavoro riconoscendo la paternit intellettuale e il valore scientifico della pubblicazione dei dati Tutti coloro che lavorano nel mondo dellarcheologia e che possono usufruire di una mole sempre pi湛 vasta di dati facilmente e gratuitamente accessibile, utile per confronti, analisi, ricerche, progetti, e cos狸 via Tutti coloro che lavorano nel mondo dellarcheologia per promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio archeologico, anche attraverso nuove e stimolanti forme di narrazione Gli archeologi professionisti che lavorano nel campo dellarcheologia preventiva, per ottimizzare i tempi e i costi di reperimento dei dati necessari alla redazione di una VIARCH Ai funzionari ministeriali che, grazie a una fonte digitale e on-line, possono agevolmente verificare e reperire la documentazione inerente il proprio settore di tutela, ottimizzando cos狸 i propri tempi di lavoro I ricercatori, messi in condizione di lavorare su una scala di dati pi湛 ampia che consente di concepire progetti di ricerca con innumerevoli declinazioni Tutti i cittadini per controllare i risultati ottenuti dallimpiego del proprio denaro; per usufruire di tutte le informazioni che solitamente sono precluse a un pubblico di non addetti ai lavori, ma che riguardano strettamente la propria storia e il proprio territorio; per diventare protagonisti della tutela del patrimonio archeologico come bene comune Le amministrazioni locali per snellire tempi e costi delle pratiche che quotidianamente vedono convivere il patrimonio archeologico con la pianificazione e gestione del territorio I creativi, a coloro che guardando i dati riescono a vedere oltre e pensare nuovi possibili utilizzi, siano essi in campo turistico, museale, imprenditoriale: dati come propulsori di vitalit e rilancio culturale ed economico
  • 30. Il Manifesto degli Open Data Archeologici sottoscrivilo anche tu! www.modarc.org
  • 31. Progetto MAPPA La sfida: realizzare il primo open digital archaeological archive italiano, rendendo accessibili tutti i dati pubblici delle indagini archeologiche, convinti che garantire laccesso e la condivisione del patrimonio storico comune sia il mezzo migliore per sviluppare una societ della conoscenza veramente libera e democratica.
  • 32. Vantaggi di un repository open archeologico Gabriele Gattiglia - Open data e archeologia italiana, International Open Data Day Italia
  • 33. Valore di pubblicazione scientifica Gabriele Gattiglia - Open data e archeologia italiana, International Open Data Day Italia
  • 34. GIS archeologico: link con OSM? http://131.114.164.76:8081/mappa/mappa.phtml
  • 35. SITAR Il SITAR (Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma) 竪 un progetto multidisciplinare nato nel 2007 all'interno degli uffici della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (SSBAR) con l'obiettivo di costruire un SIT archeologico e una IDT (Infrastruttura di Dati Territoriali) pubblica. Obiettivi: elaborazione di uno strumento di ausilio alla pianificazione territoriale; creazione di un catasto digitale archeologico del Comune di Roma e Fiumicino; conoscenza, tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico; monitoraggio delle attivit di indagine e tutela del territorio archeologico; ricostruzione dinamica del paesaggio antico; diffusione su larga scala della conoscenza acquisita. http://www.afs.enea.it/project/ictarc/Credenziali.html#4._SITAR:
  • 36. 20 Maggio 2013 http://www.archeomatica.it/eventi/il-sitar-nella-rete-della-ricerca-italiana-verso-una-conoscenza-archeologica-condivisa l'esperienza progettuale del SITAR si pone quale sperimentazione avanzata di un catasto digitale archeologico, di un sistema multi-livello di pubblicazione e divulgazione dei dati, infine degli strumenti basati sull'Open Source e sugli Open Data, sviluppati dalla Soprintendenza a supporto delle proprie azioni istituzionali e anche a potenziale vantaggio degli altri Istituti territoriali del MiBAC.
  • 37. open? Fai una prova... http://webais.archeositarproject.it/webgis/php/page/main.php (cf. diapo 3)
  • 38. Attivismo archeologico: il caso OpenPompei Il progetto OpenPompei si propone di aprire un canale di comunicazione tra i soggetti che in Campania, in particolare nellarea di Pompei, vengono emergendo nellera digitale innovatori sociali, attivisti, hackers, startuppers e lo Stato italiano. Nel 2012 il governo ha varato un forte investimento sullarea di Pompei. Il Grande Progetto Pompei investe oltre cento milioni di euro sul parco archeologico e li protegge da infiltrazioni della criminalit organizzata con un innovativo modello di sicurezza. OpenPompei si colloca in questo quadro, e intende esserne il laboratorio o meglio ancora lhackerspace, il luogo in cui discutere e mettere in pista strategie e visioni nuove di unarea simbolo della ricchezza e delle potenzialit inespresse del nostro paese.
  • 39. Civic hacking Gli obiettivi del progetto sono due. Promuovere una cultura della trasparenza. Aprire i dati del Grande Progetto Pompei d a tutti la possibilit di conoscere, organizzarsi, partecipare e lavorare insieme su un nuovo modo di tutelare e valorizzare i beni culturali del patrimonio italiano: diffondere liberamente la conoscenza scientifica e i dati relativi alla gestione dei finanziamenti porter pi湛 occhi e teste su Pompei, allontanando cos狸 il pericolo che la conoscenza vada persa o che si compiano atti illeciti, con la speranza di generare anche nuove idee e proposte per la valorizzazione. Conoscere per capire. Innovazione sociale, attivismo civico, hacking degli stili di vita, impresa sociale, una formidabile risorsa per uno sviluppo sano, valorizzandone il ruolo di primo piano raccontandoli e creando occasioni di networking che abbiano Pompei come nodo centrale.
  • 40. Cosa puoi fare? Non avere timore di informarti e partecipare attivamente (newsgroup, gruppi FB, Linux club...) Apri i toui archivi e database (o quantomeno pensaci) Pensa "fuori dalla scatola" Non farti prendere dal panico (quasi cit.) perch辿...
  • 41. Come si fa? Per prima cosa bisogna essere lautore dei dati stessi, cio竪 il compilatore della documentazione archeologica o il creatore di un dataset derivato dai dati di altri (citare sempre le fonti). Formati dei file aperti e non proprietari Se si vogliono pubblicare foto, secondo la legge lo si pu嘆 fare con licenze non aperte (cio竪 che non consentano un utilizzo commerciale) e a bassa risoluzione, massimo 1024 pixel sul lato lungo. Fare attenzione a non pubblicare dati che siano tutelati dalla privacy, come i nomi di persone terze o dati sensibili. Una volta preparato il dataset, occorre fare una piccola descrizione e rivolgersi ad un repository. Il repository 竪 un archivio digitale che, oltre ad esporre i dati, li rende una vera e propria pubblicazione apponendo un DOI (Digital Object Identifier), una sorta di codice ISBN degli oggetti digitali, identificatore persistente che accompagna per tutta la vita i dati cos狸 pubblicati. Si possono scegliere quali permessi dare a chi utilizza i dati attraverso la licenza. In genere si usano licenze Creative Commons (CC) che obbligano a citare chi ha prodotto i dati (Attribution CC-BY) o a citare lautore e a ridistribuire i dati derivati allo stesso modo, cio竪 in maniera aperta (Attribution Share Alike CC-BY-SA). Con una licenza CC zero (CC 0), a fronte ugualmente dellattribuzione autoriale, si permette un riutilizzo dei dati senza condizioni. I repository vi guidano nella compilazione dei metadati, cio竪 di quei dati che parlano di dati, che descrivono il dataset inseriti. Se poi il dataset costituito 竪 ritenuto essere davvero molto interessante, si pu嘆 realizzare un data paper, cio竪 un articolo che descrive il dataset, ed inviarlo ad un data journal, cio竪 una rivista internazionale peer review che pubblica articoli che descrivono i dataset, come The Journal of Open Archaeological Data. Facile, economico, vantaggioso.
  • 42. Aprire i dati non comporta certo questo!
  • 44. La libert 竪 partecipazione! Giorgio Gaber - La libert
  • 45. Grazie per la vostra attenzione :) Luca Martinelli Wikimedia Italia Saverio G. Malatesta MODA Team / Archeo&Arte3D Lab martinelliluca@gmail.com www.wikimedia.it saveriogiulio.malatesta@uniroma1.it www.modarc.org
  • 46. Save the Date! Abbiamo scelto di portare linnovazione a sud, nel cuore della storia, a Pompei, patrimonio dell'umanit, non solo per mantenere alta l'attenzione sulla sua bellezza e suoi i tesori archeologici, ma anche per celebrare il progresso e tutte quelle discipline che ci aiuteranno a capire cosa accade quando l'innovazione inattesa si racconta e atterra in luoghi inaspettati. 19-20 giugno 2015 prenotatevi!
  • 47. ...e ora una sfida: La magia delle persone che gestiscono #opendata a Lecce http://www.piersoft.it/?p=417
  • 48. riesci a fare altrettanto?