3. Free software/Open Source Cosa si intende per Free Software Cosa si intende per Open Source Differenze? Le licenze libere OpenOffice.org: la nascita OpenOffice.org: la comunità OpenOffice.org: cui prodest?
4. Free software Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0). Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito. Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2). Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
5. Nascita del movimento Open Source La licenza GPL (o LGPL) è ritenuta contagiosa (le modifiche apportate a un codice GPL devono avere la stessa licenza); Per ammorbidire il concetto, nel 1997 Raymond, Perens, Ockman e altri pensarono di ridefinire l'ideologia del software libero e coniarono il termine “Open Source”. La definizione consente di superare i malintesi legati all'uso della parola “Free”
6. “ free speech” o “free beer”? Free software is a matter of liberty, not price. To understand the concept, you should think of “free” as in “free speech”, not as in “free beer”. (Richard M. Stallman)
7. Cos'è l'Open Source? La filosofia Open Source, descritta da Raymond ne “La Cattedrale e il Bazar ”, contrappone due idee di sviluppo del software: quella centralizzata e monolitica (la cattedrale) e quella diffusa (il Bazar ). Il codice “aperto” favorisce questo secondo modello, e quindi la filosofia Open Source pone l'accento sul lato “pratico” della libertà, più che su quello “etico”
8. Differenze tra Free software e Open Source Open Source Metodologia di sviluppo il software non libero è una soluzione non ottimale Free Software Movimento di carattere sociale il software non libero è un problema sociale e il software libero è la soluzione
9. Vantaggi portati dall'Open Source La scelta a favore dell'Open Source da parte di alcune importanti imprese del settore come la Netscape, l'IBM, la Sun Microsystems e l'HP, facilitarono inoltre l'accettazione del movimento Open Source presso l'industria del software, facendo uscire l'idea della "condivisione del codice" dalla cerchia ristretta nella quale era rimasta relegata fino ad allora. Venne cioè accettata l'idea che l'open source fosse una metodologia di produzione software efficace, nonostante nel suo famoso saggio La Cattedrale e il Bazaar, Eric S. Raymond avesse esplicitamente criticato i tradizionali metodi di ingegneria del software, metodi che fino a quel momento avevano dato buoni frutti. Va notato come i primi programmi 'liberi', come il GCC, seguivano ancora il modello a cattedrale; solo successivamente progetti come EGCS adottarono il modello a bazaar. (Wikipedia)
11. General Public License possibilità di modificare il software, di copiarlo e ridistribuirlo con o senza modifiche, sia gratuitamente sia a pagamento; disponibile il codice sorgente a ogni acquirente, incluse tutte le modifiche eventualmente effettuate (questa caratteristica è detta copyleft); quando l'utente crea delle modifiche private al software ma non lo distribuisce: in questo caso non è tenuto a rendere pubbliche le modifiche; se qualcuno distribuisce un software (in particolare, versioni modificate) senza rendere disponibile il codice sorgente o violando in altro modo la licenza, può essere denunciato dall'autore originale secondo le stesse leggi sul copyright; A differenza dei software con essa distribuiti, la GNU GPL non è liberamente modificabile: copiarla e distribuirla è permesso, ma modificarla è vietato.
12. Licenze derivate LGPL (Lesser General Public License): GPL ammorbidita. È un ponte tra la GPL e altre licenze non copyleft, come, ad esempio, la BSD. Un software rilasciato sotto licenza LGPL può essere incluso liberamente in un'applicazione non aperta, a condizione che le modifiche apportate al codice sorgentesiano pubbliche; gli altri file dell'applicazione non sono contaminati dalla GPL e possono essere rilasciati con licenza proprietaria e senza codice sorgente. È utile quando si sviluppano librerie, in modo da rendere compatibili programmi liberi e non. GNU Free Documentation License: creata per distribuire la documentazione di software e materiale didattico. Stabilisce che ogni copia del materiale, anche se modificata, deve essere distribuita con la stessa licenza. Tali copie possono essere vendute e, se riprodotte in gran quantità, devono essere rese disponibili anche in un formato che faciliti successive modifiche. Un esempio è Wikipedia.
13. OpenOffice.org: la nascita 1999: Sun Microsystem acquista la Star Division, società tedesca che produce StarOffice, suite per l'office automation; 2000: Sun Microsystem libera il codice sorgente e promuove la creazione di una comunità. Ciò le consente di sviluppare il codice di StarOffice a costi più contenuti e più rapidamente.
14. OpenOffice.org: versioni Versioni per le piattaforme: Windows Linux Solaris Sparc Solaris X86 MacOs X (via server X) Linux PPC FreeBSD
15. OpenOffice.org: la comunità La comunità è composta da sviluppatori (volontari e stipendiati) e si occupa dello sviluppo e della promozione del prodotto. Attualmente OpenOffice.org (arrivato alla versione 2.3) esiste in 77 versioni linguistiche differenti: localizzazione e traduzione della documentazione sono a carico della comunità dei volontari. Sempre a carico della comunità è la fase di testing prerilascio delle nuove versioni (Quality Assurance) Gli sviluppatori producono codice ... la loro attività si valuta pari a circa il 5% di quella della comunità.
16. La comunità italiana PLIO (Progetto Linguistico Italiano OpenOffice.org): associazione di volontariato Onlus legalmente costituita; Circa 500 iscritti alle diverse mailing list; Circa 100.000 download al mese della versione italiana; Attività: Segnalazione bug Programmazione Localizzazione Strumenti linguistici (dizionari e thesauri); Documentazione Quality Assurance
17. Diventare membri della comunità Iscrizione al PLIO (annuale, 15 euro); Collaborazioni: http://it.openoffice.org/contribuire/index.html
20. OpenOffice.org: cui prodest? All'utente: Prodotto sempre aggiornato Rapidità nel risolvere bug bloccanti Sicurezza del codice
21. OpenOffice.org: cui prodest? Alle aziende: Prodotto sempre aggiornato Possibilità di fornire prodotti derivati ai propri clienti (Lotus Simphony, Google Documents) Marketing positivo
22. OpenOffice.org: cui prodest? Agli sviluppatori e ai consulenti: Possibilità di fornire servizi a pagamento a valore aggiunto: Customizzazioni; Installazioni; Manutenzione; Formazione; Manualistica; Materiale divulgativo.