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3  6 ottobre 2017 Caserta
La gestione anestesiologica
nella chirurgia del prelievo
Marco Zanello
Universit degli Studi di Bologna (DIBINEM)
IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna
Anestesia e Rianimazione Ospedale Bellaria, Bologna
QUIZ
 Se avete risposto con almeno un NO 竪 bene che restiate qui.
 Se avete risposto con 4 SI rimanete ch竪 sarete utili agli altri!
 Il donatore reagisce allo
stimolo chirurgico?
 SI
 NO
 L intervento chirurgico di
prelievo 竪 privo di effetti
intraoperatori?
 SI
 NO
 Gli organi prelevabili vanno
protetti dalle manovre e
conseguenze chirurgiche?
 SI
 NO
 La fase chirurgica del prelievo
竪 una complessit
organizzativa?
 SI
 NO
Continuit di trattamento e Perch辿 una
anestesia generale
Aspetti anestesiologici della tecnica
chirurgica dei prelievi
Integrazione organizzativa
Ruoli specifici (responsabilit)
GESTIONEANESTESIOLOGICANEL
PRELIEVO
Obiettivi
 PRESA IN CARICO DEL DONATORE
 TRASFERIMENTO DEL DONATORE
IN CONTINUITA ASSISTENZIALE IN S.O.
 TRATTAMENTO INTENSIVO INTRAOPERATORIO CON ADEGUAMENTO ALLE
FASI CHIRURGICHE
 INTEGRA FUNZIONI ORGANIZZATIVE E DI CONTROLLO
 ADEMPIMENTI NORMATIVI
 Acquisizione delle informazioni sulla gestione del
trattamento e continuit assistenziale (parametri, referti lab.,
infusioni e pompe..)
 Controllo dispositivi (accessi, CVC, IBP, IOT, CU, setting IPPV)
 Richieste e disponibilit emocomponenti (4-8 U GRC; 4 U PFC)
 IPPV e monitoraggio in itinere (FiO2=1; DEA!!)
 Documentazione clinica
 Diagnostica intermedia (se)
 TRASPORTO SANITARIZZATO AD ALTO RISCHIO
Monitoraggio e DAE disponibile - VAM
Adrenalina e/o isoproterenolo disponibili
Organizzazione, gestione anestesiologica e aspetti chirugici del prelievo da donatore a cuore battente
c. 2 I RIFLESSI SPINALI SPONTANEI O PROVOCATI
NON HANNO RILEVANZA ALCUNA AI FINI
DELLACCERTAMENTO DELLA MORTE .
D.M. 582 22/08/94  Art. 3
CORTECCIA
TRONCO
ENCEFALICO
MIDOLLO
SPINALE VITALE
 Anatomia della vascolarizzazione
midollare e del SN vegetativo
ASA VI: massima instabilit vegetativa
Isolamento chirurgico e fasi operatorie (effetti sistemici)
Perfusione, NON omeostasi corporea e vitalit degli organi
LABILITA EMODINAMICA E TRATTAMENTO
INTENSIVO DEL DONATORE
Morte cerebrale
coma
atonia muscolare
riflessi motori midollari
riflessi vegetativi midollari
PECULIARITA ANESTESIOLOGICHE DEL
DONATORE DI ORGANI
 Riflessi spinali da stimolo
chirurgico
Riflessi viscero-viscerali
Aumento tono adrenergico
Crisi ipertensiva (= sanguinamento)
Areflessia farmacologica intraoperatoria con
anestesia generale del midollo spinale
Per la instabilit vegetativa del Donatore
pu嘆 avere ripercussioni ECLATANTI !
 Ogni evento correlato alla chirurgia e alla
tecnica chirurgica che causa
 Perdita ematica
 Raffreddamento
 Alterazione emodinamica focale
 Disidratazione/ipovolemia
 Risposta simpatica (adrenergica)
 VAM: O2/aria per SpO2 > 95%; normocapnia
 Blocco risposta adrenergica e riflessi viscero-viscerali midollari (es.
Fentanyl 1,5-2 microg/Kg pre-incisione e boli, talora AG inalatori/endovenosi)
 Blocco riflessi motori spinali (Miorisolutore non depolarizzante: es. Vecuronio
0,1 mg/Kg)
 Trattamento correttivo di manovre ed effetti chirurgici (compenso perdite
ematiche e idriche, compenso emostasi, clamp temporanei, lussazione cardiaca,
manipolazione e isolamenti, ritiro cateteri intracardiaci)
 Disponibilit di farmaci su richiesta chirurgica (prostaglandine,
vasodilatatori, cortisonici, etc.)
 Eparinizzazione sistemica allincannulamento dei vasi (Eparina 350 UI/Kg)
  e continua il Trattamento Intensivo!! (PA, T 属C, etc.)
 Conoscere le strategie operatorie (pre-breefing)
 Richieste chirurgiche programmate
 Biopsie e diagnostica a.p. estemporanea
 Farmaci (vasodilatatori, anticoagulanti, ecc.)
 Adeguamento alle Fasi chirurgiche
 Prelievo multiorgano Vs. singolo
 Prelievo solo organo/i addominali
_ ADEGUAMENTO ALLE FASI CHIRURGICHE
CUORE-POLMONE (I tempo)
l Incisione giugulo-xifoidea e sternotomia
l Pericardiotomia ed esplorazione
 aritmie, bassa portata
l Preparazione dei grossi vasi e peduncoli
 aritmie, bassa portata
l Accesso aorta ascendente per cardioplegia
_ ADEGUAMENTO ALLE FASI CHIRURGICHE
FEGATO  RENE  PANCREAS - INTESTINO singoli (I e II tempo)
MULTIVISCERALE (I e II tempo)
l Incisione sottocostale bilaterale e laparotomica x-p
l Scollamenti e preparazione vasi
 sanguinamento
l Clamp temporanei
 ridotto ritorno venoso
ischemia-riperfusione
_ ADEGUAMENTO ALLE FASI CHIRURGICHE
PRELIEVO CUORE  POLMONE
l Legatura cava superiore
 RITRARRE CVC, SG
l Clamp aorta ascendente
l Cardioplegia ipotermica
STOP MONITORAGGIO E VENTILAZIONE
l Perfusione ipotermica organi addominali
l Prelievo cuore e polmoni
 Art 9 DL 644: I sanitari coinvolti nell accertamento
non possono essere coinvolti nel prelievo e Trx
 Art 1 e 2 DL n属 91 del 1999: Documentazione sanitaria e
Verbali (Coordinatore Locale alle Donazioni o suo
sostituto quale facilitatore)
 Collaborazione con Ruoli e Funzioni Infermieristiche e di
Organizzazione di S.O.
 Cartella anestesiologica e Verbali
 Tutela della salma del Donatore
 La fase del prelievo degli organi risulta di
successo se integra tutte le competenze del
Team ed esprime linterazione dei ruoli
 Ogni professionista del Team ha compiti
specifici e compiti generali non demandabili
 Il cronogramma 竪 centrato sulla successiva
tempistica chirurgica, cio竪 sul trapianto
 La regia delle attivit non va improvvisata
ConclusioniTRATTAMENTOINTENSIVODEL
DONATOREHB
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Everybody
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Organizzazione, gestione anestesiologica e aspetti chirugici del prelievo da donatore a cuore battente

  • 1. 3 6 ottobre 2017 Caserta La gestione anestesiologica nella chirurgia del prelievo Marco Zanello Universit degli Studi di Bologna (DIBINEM) IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna Anestesia e Rianimazione Ospedale Bellaria, Bologna
  • 2. QUIZ Se avete risposto con almeno un NO 竪 bene che restiate qui. Se avete risposto con 4 SI rimanete ch竪 sarete utili agli altri! Il donatore reagisce allo stimolo chirurgico? SI NO L intervento chirurgico di prelievo 竪 privo di effetti intraoperatori? SI NO Gli organi prelevabili vanno protetti dalle manovre e conseguenze chirurgiche? SI NO La fase chirurgica del prelievo 竪 una complessit organizzativa? SI NO
  • 3. Continuit di trattamento e Perch辿 una anestesia generale Aspetti anestesiologici della tecnica chirurgica dei prelievi Integrazione organizzativa Ruoli specifici (responsabilit) GESTIONEANESTESIOLOGICANEL PRELIEVO Obiettivi
  • 4. PRESA IN CARICO DEL DONATORE TRASFERIMENTO DEL DONATORE IN CONTINUITA ASSISTENZIALE IN S.O. TRATTAMENTO INTENSIVO INTRAOPERATORIO CON ADEGUAMENTO ALLE FASI CHIRURGICHE INTEGRA FUNZIONI ORGANIZZATIVE E DI CONTROLLO ADEMPIMENTI NORMATIVI
  • 5. Acquisizione delle informazioni sulla gestione del trattamento e continuit assistenziale (parametri, referti lab., infusioni e pompe..) Controllo dispositivi (accessi, CVC, IBP, IOT, CU, setting IPPV) Richieste e disponibilit emocomponenti (4-8 U GRC; 4 U PFC) IPPV e monitoraggio in itinere (FiO2=1; DEA!!) Documentazione clinica Diagnostica intermedia (se) TRASPORTO SANITARIZZATO AD ALTO RISCHIO Monitoraggio e DAE disponibile - VAM Adrenalina e/o isoproterenolo disponibili
  • 7. c. 2 I RIFLESSI SPINALI SPONTANEI O PROVOCATI NON HANNO RILEVANZA ALCUNA AI FINI DELLACCERTAMENTO DELLA MORTE . D.M. 582 22/08/94 Art. 3 CORTECCIA TRONCO ENCEFALICO MIDOLLO SPINALE VITALE
  • 8. Anatomia della vascolarizzazione midollare e del SN vegetativo
  • 9. ASA VI: massima instabilit vegetativa Isolamento chirurgico e fasi operatorie (effetti sistemici) Perfusione, NON omeostasi corporea e vitalit degli organi LABILITA EMODINAMICA E TRATTAMENTO INTENSIVO DEL DONATORE Morte cerebrale coma atonia muscolare riflessi motori midollari riflessi vegetativi midollari PECULIARITA ANESTESIOLOGICHE DEL DONATORE DI ORGANI
  • 10. Riflessi spinali da stimolo chirurgico Riflessi viscero-viscerali Aumento tono adrenergico Crisi ipertensiva (= sanguinamento) Areflessia farmacologica intraoperatoria con anestesia generale del midollo spinale
  • 11. Per la instabilit vegetativa del Donatore pu嘆 avere ripercussioni ECLATANTI ! Ogni evento correlato alla chirurgia e alla tecnica chirurgica che causa Perdita ematica Raffreddamento Alterazione emodinamica focale Disidratazione/ipovolemia Risposta simpatica (adrenergica)
  • 12. VAM: O2/aria per SpO2 > 95%; normocapnia Blocco risposta adrenergica e riflessi viscero-viscerali midollari (es. Fentanyl 1,5-2 microg/Kg pre-incisione e boli, talora AG inalatori/endovenosi) Blocco riflessi motori spinali (Miorisolutore non depolarizzante: es. Vecuronio 0,1 mg/Kg) Trattamento correttivo di manovre ed effetti chirurgici (compenso perdite ematiche e idriche, compenso emostasi, clamp temporanei, lussazione cardiaca, manipolazione e isolamenti, ritiro cateteri intracardiaci) Disponibilit di farmaci su richiesta chirurgica (prostaglandine, vasodilatatori, cortisonici, etc.) Eparinizzazione sistemica allincannulamento dei vasi (Eparina 350 UI/Kg) e continua il Trattamento Intensivo!! (PA, T 属C, etc.)
  • 13. Conoscere le strategie operatorie (pre-breefing) Richieste chirurgiche programmate Biopsie e diagnostica a.p. estemporanea Farmaci (vasodilatatori, anticoagulanti, ecc.) Adeguamento alle Fasi chirurgiche Prelievo multiorgano Vs. singolo Prelievo solo organo/i addominali
  • 14. _ ADEGUAMENTO ALLE FASI CHIRURGICHE CUORE-POLMONE (I tempo) l Incisione giugulo-xifoidea e sternotomia l Pericardiotomia ed esplorazione aritmie, bassa portata l Preparazione dei grossi vasi e peduncoli aritmie, bassa portata l Accesso aorta ascendente per cardioplegia
  • 15. _ ADEGUAMENTO ALLE FASI CHIRURGICHE FEGATO RENE PANCREAS - INTESTINO singoli (I e II tempo) MULTIVISCERALE (I e II tempo) l Incisione sottocostale bilaterale e laparotomica x-p l Scollamenti e preparazione vasi sanguinamento l Clamp temporanei ridotto ritorno venoso ischemia-riperfusione
  • 16. _ ADEGUAMENTO ALLE FASI CHIRURGICHE PRELIEVO CUORE POLMONE l Legatura cava superiore RITRARRE CVC, SG l Clamp aorta ascendente l Cardioplegia ipotermica STOP MONITORAGGIO E VENTILAZIONE l Perfusione ipotermica organi addominali l Prelievo cuore e polmoni
  • 17. Art 9 DL 644: I sanitari coinvolti nell accertamento non possono essere coinvolti nel prelievo e Trx Art 1 e 2 DL n属 91 del 1999: Documentazione sanitaria e Verbali (Coordinatore Locale alle Donazioni o suo sostituto quale facilitatore) Collaborazione con Ruoli e Funzioni Infermieristiche e di Organizzazione di S.O. Cartella anestesiologica e Verbali Tutela della salma del Donatore
  • 18. La fase del prelievo degli organi risulta di successo se integra tutte le competenze del Team ed esprime linterazione dei ruoli Ogni professionista del Team ha compiti specifici e compiti generali non demandabili Il cronogramma 竪 centrato sulla successiva tempistica chirurgica, cio竪 sul trapianto La regia delle attivit non va improvvisata ConclusioniTRATTAMENTOINTENSIVODEL DONATOREHB