際際滷 per il corso di OSIA - UDINE
Anno Accademico 2009-2010
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Osia2010 Udine 際際滷 Lezione Web 2 0
1. ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI WEB 2.0 - Michele Poian Anno accademico 2009-2010 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
2. MATERIALE DESAME DI BARI VITO, 2008. WEB 2.0. INTERNET E CAMBIATO. E VOI? Cap 1 Par 1.1 Cap 5 Par 5.1 SHUEN AMY, 2008. WEB 2.0. STRATEGIE PER IL SUCCESSO Cap 2 BRABHAM DAREN, 2008. CROWDSOURCING AS A MODEL FOR PROBLEM SOLVING: AN INTRODUCTION AND CASES. Convergence: The International Journal of Research into New Media Technologies. 14; 75. 際際滷 pubblicate su SLIDESHARE: HTTP://WWW.SLIDESHARE.NET/SONDELRIO/ 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
3. ORGANIZZAZIONE DELLA LEZIONE Dal web 1.0 al web 2.0 Descrizione e concetti del web 2.0 Strumenti del Web 2.0 Business e Web 2.0: focus sul crowdsourcing 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
4. DA DOVE COMINCIARE? Internet 竪 nato negli anni 60 dallevoluzione di ARPANET, un progetto finanziato da unagenzia del Dipartimento della Difesa Americana, volto a creare una rete telematica globale. 1969: nascita di ARPANET 1971: creazione posta elettronica 1982: stadardizzazione dei protocolli di comunicazione (TCP/IP) 1991: Tim Berners-Lee mette a punto il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol) 1993: Mosaic, il primo browser di navigazione 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
5. LEVOLUZIONE DEL WEB Internet si diffonde e cresce, affermandosi alla fine degli anni 90 come lo standard per la comunicazione di massa. Le tecnologie dellinformatica (IT) si legano indissolubilmente al business dimpresa 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
6. LA FASE DEL WEB 1.0 Internet 竪 vista come un mezzo di comunicazione analogo agli altri media, ma che presenta determinate peculiarit: Favorisce il processo di globalizzazione, consentendo di accedere a mercati geograficamente lontani Permette la trasferibilit dellinformazione digitale in tempo reale e a costi nulli Prime forme di e-Business Prime forme di e-Commerce Prime forme di e-Marketing 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
7. IL PERIODO DELLE DOT.COM Il basso costo di entrata nel mercato ha portato alla proliferazione di un gran numero di start-up, che hanno sperimentato modelli di business innovativi IMPRESE DOT.COM La mancanza di solide basi e la mancanza di comprensione del Web ha portato al fallimento di gran parte di questi operatori BOLLA DELLE DOT.COM 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
8. DAL WEB 1.0 AL WEB 2.0 La distinzione tra Web 1.0 e Web 2.0 竪 nata a posteriori, come concetto definito residualmente Nato da una sessione di brainstorming tra Tim OReilly e Dale Dougherty (2005) La distinzione poggia su diversit in merito a modalit: di funzionamento, di fruizione, di usabilit di Internet. 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
9. CONFRONTO TRA 1.0 E 2.0 Web 1.0 Da fine anni 90 alla seconda met del 2000 Contenuti professionali Competenze informatiche specifiche Approccio top-down Replicabilit strategie esistenti Connettere computer Web 2.0 Dalla seconda met del 2000 in poi Contenuti amatoriali Competenze informatiche diffuse Approccio bottom-up Affermazione di strategie nuove Connettere le persone 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
10. DIFFERENZE TRA WEB 1.0 E WEB 2.0 Attualmente, siamo arrivati a registrare 126 milioni di blog (David Sifry, Ceo di Technorati, State of the Net, 2008). Lincremento delle persone attive nel web portano allincremento del materiale creato dagli utenti, abilitando il processo che porta allintelligenza collettiva Fonte: Dion Hinchcliffe blog http://web2.wsj2.com / 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
11. DIFFERENZE TRA WEB 1.0 E WEB 2.0 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine Monomedialit Comunicazione unidirezionale one-to-many Multimedialit Comunicazione bidirezionale one-to-manyto-one-to-many Fonte: http://blog.aysoon.com
12. COSE IL WEB 2.0? Il Web 2.0 竪: Un insieme di relazioni indirizzate e organizzate tra loro mediante strumenti tecnologici [] disponibili a tutti e legati tra loro (Di Bari, 2008). Una piattaforma partecipativa che trasforma il Web da una estensione del sistema dei mass media (basato sul broadcasting) a uno spazio basato sul contributo e sul ruolo dellutente (Scotti, Sica, 2007). Una piattaforma costruita su comportamenti emergenti, quali apertura , fiducia e sviluppo incessante . Lenfasi 竪 sulla semplicit , sulla rapidit di creazione di valore, su soluzioni che includano lutente finale, sulla creazione di comunit e su software che abilita la creazione di un servizio di rete (Carter, 2007). 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
13. BUZZWORD DEL WEB 2.0 Blogging Ajax Tag Social Network Folksonomy Wiki Clouds Syndication RSS UGC Creative Commons Sharing Mash-Up 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine Folksonomy RSS Social Network Clouds Wiki Ajax Tag Sharing UGC Syndication Creative Commons Blogging Mash-Up
14. USABILIT E SEMPLICIT Tutti possono creare contenuti Diffusione di piattaforme modulari user friendly CONNETTIVIT Interconnessione e Interdipendenza Rete di nicchie collegate Ruolo delle esternalit Condivisione e riorganizzazione di conoscenze, idee, dati, file, informazioni COLLABORAZIONE E INTELLIGENZA COLLETTIVA Alto valore alle relazioni personali Importanza delle comunit di utenti Comunicazione a due vie SOCIALIT DIFFUSA PROATTIVIT 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
15. WEB 2.0 ED ESTERNALITA Rilevanza delle network externalities (esternalit di rete, effetti di rete, network effect...) Le esternalit di rete hanno caratterizzato da sempre i sistemi di comunicazione 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
16. WEB 2.0 ED ESTERNALITA (2) Le esternalit di rete consistono in una modifica, in positivo o in negativo, del valore percepito dagli utenti al crescere della partecipazione degli stessi. Gli effetti positivi sono tipici nel settore delle comunicazioni (fax, telefono, rete autostradale...) e nella competizione tra standard Dalle economie di scala alle economie di rete 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
17. WEB 2.0 ED ESTERNALITA (3) Il Web 2.0 ha amplificato limportanza delle economie di rete, poich竪: Riducono i costi di accesso iniziale, abbattendo le barriere allentrata; Mostrano forti effetti demand-side, guidati cio竪 dagli utenti; Si formano pi湛 velocemente e interattivamente; Si espandono viralmente, senza limiti geografici o di mercato; Alte barriere al successo (mercati winner-takes-all) 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
18. CLASSIFICAZIONE ESTERNALITA Esistono diversi tipologie di effetti di rete (Shuen, 2008): DIRETTI: il valore del bene o servizio cresce al crescere degli utenti che ne fanno uso; INDIRETTI: lincremento nelluso di un bene o servizio accresce la disponibilit di beni o servizi complementari; CROSS-NETWORK (bilaterali): lincremento nelluso di un bene o servizio da parte di un gruppo di utenti pu嘆 aumentare il valore di un bene o servizio complementare per un altro gruppo di utenti; EFFETTI DI RETE SOCIALI: le decisioni di acquisto/adozione di un utente vengono influenzate direttamente da un gruppo ristretto di utenti, facenti parte della rete sociale dellutente 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
19. NETWORK EFFECT: legge di Metcalfe Il valore creato 竪 proporzionale alla dimensione della rete di utenti (N), ed 竪 pari al quadrato degli stessi (N 2 ) Fonte: http://rallenhome.com/essays/essay4.html 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
20. ESEMPI DI STANDARD WARS Seconda met del 1800: il formato delle linee ferroviarie. Anni 80: Sony Betamax vs. Matsushita VHS . Affermazione della tastiera QWERTY (David, 1985) Anni 90: la guerra dei browser: Microsoft Internet Explorer Netscape Navigator. Lattuale triopolio nel settore dellhome console: Microsoft vs. Nintendo vs. Sony 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
21. GLI STRUMENTI DEL WEB 2.0 (1) Blogs : diari online contenenti dati aggregati in testi, foto, filmati, slides (Blogger, Wordpress, TypePad) Tagging e folksonomy : etichette assegnati dagli utenti a dati come foto o pagine web che facilitano le operazioni di ricerca, classificazione e condivisione (del.icio.us, digg) RSS ( Really Simple Syndication ): standard che consentono agli utenti di leggere, gestire ripubblicare le notizie in Rete (Bloglines, Feed Burner, Google Reader) Social Network : tecnologie che consentono agli utenti di trarre valore dalle connessioni personali (LinkedIn, Facebook, Orkut, MySpace, Friendster) Open source : software pubblicamente disponibile che pu嘆 essere riprodotto o modificato senza pagare diritti dautore (Open Office, Apache, Linux) 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
22. BLOG (1): FIAT 500 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine http://www.fiat500.com/home.asp
23. BLOG (2): POGGIOARGENTIERA 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine http://poggioargentiera.com/
24. SOCIAL NETWORK: LINKEDIN Si appoggia alla teoria dei sei gradi di separazione (Milgram, 1967). Ciascun individuo 竪 collegato a qualunque altra persona da un numero di passaggi non superiore a sei, intendendo con passaggio una relazione di conoscenza diretta In Linkedin, i passaggi considerati sono tre 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine http://www.linkedin.com/
25. ESEMPIO DELLUSO DEGLI RSS 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine Questicona indica che 竪 possibile esportare gli RSS
27. GLI STRUMENTI DEL WEB 2.0 (2) Suite di ricerca : servizi web che consentono di esaminare la rete sulla base di criteri determinati dagli utenti ( Google , Technorati, Yahoo!); File sharing : portali usati da una rete di utenti che mettono in condivisione i propri lavori (Youtube, Flickr, 際際滷share); C2C e-Commerce : siti per la compravendita via web di beni tra utenti (Amazon.com, eBay, uBid.com); Mash-up : possibilit di combinare due diverse applicazioni per generarne una nuova e diversa (Housingmaps) 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
28. TAGGING: del.icio.us Del.icio.us 竪 un servizio nato nel 2003 ad opera di Joshua Schachter Acquistato da Yahoo! nel 2005 Social tagging e folksonomies Creare una propria lista di preferiti ( bookmarks ) online Accessibilit e condivisione Tag e descrizione delle pagine salvate 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
29. MASH-UP Craigslist Il pi湛 famoso sito di annunci economici Google Maps Servizio di geolocalizzazione di Google Housing Maps Un portale di annunci per la visualizzazione e geolocalizzazione delle propriet immobiliari 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
33. Evoluzione della specie: Trulia 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine http://www.trulia.com/
34. MA HA SENSO PARLARE DI CLASSIFICAZIONE DEL WEB 2.0? In realt, una classificazione univocamente accettata non esiste: Utilizzo di criteri soggettivi e non oggettivi Dinamicit e fluidit dellambiente Le possibilit di creare nuove applicazioni e di trovare nuovi utilizzi portano al soddisfacimento di bisogni emergenti in modo innovativo, senza dover aspettare la risposta degli operatori tradizionali del mercato. 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
35. I MODELLI DI BUSINESS Esigenza di definire dei modelli di business, a causa: Della destrutturazione e ricombinazione delle catene del valore delle imprese (Evans, Wurster, 1997) Della separazione tra flussi fisici e informativi dei prodotti; Di nuove figure di intermediazione; Dello sdoppiamento delle reti di relazione cognitive e fisiche tra gli attori economici 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
36. I MODELLI DI BUSINESS (2) Il business model consiste nel modo in cui le imprese gestiscono e allineano la sovrapposizione tra relazioni, piattaforme tecnologiche, strategia dimpresa e processi di business, al fine di realizzare profitti. Relazioni: rapporti con gli interlocutori dellimpresa (fornitori, clienti, competitors...) Piattaforme tecnologiche: tecnologia impiegata Strategia dimpresa: il modo in cui limpresa affronta il mercato Processi di business: aspetti operativi Profitti: revenue system 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
37. LIMPATTO DEL WEB 2.0 SUI MODELLI DI BUSINESS RELAZIONI: Piattaforme che consentono la creazione di comunit con irrisoria facilit (Shirky, 2008); Gli utenti non sono meri consumatori, ma prosumers che possono assumere ruoli diversi. Il Web 2.0 abilita nuove relazioni tra utenti e imprese PRESSIONE SULLA DEFINIZIONE DI MODELLI DI BUSINESS INNOVATIVI 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
38. WEB 2.0 E IMPRESE Le piattaforme 2.0 (YouTube, Facebook, MySapce, Wikipedia) rappresentano unopportunit per le imprese per rinnovare e modificare il proprio rapporto con gli utenti. Innovazione nei modelli di business delle imprese: Strategie legate al Freemium Long tail Crowdsourcing 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
39. FREEMIUM Esistono due classi di utenti: Free, utilizzatori a titolo gratuito di un insieme di servizi base Premium, utilizzatori a pagamento di tutti i servizi offerti Incremento della base di utilizzatori Ottenimento di dati sugli utenti a scopi di marketing 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
40. ESEMPI DI FREEMIUM Siti di uploading Rapidshare, Megaupload Siti di photo-sharing Picnik, Photobucket Siti per il teamworking MindMapper, Webpaint 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
41. LONG TAIL La digitalizzazione consente di gestire un catalogo di prodotti e servizi tendenzialmente infinito (costo marginale di gestione nullo). I prodotti di nicchia la coda lunga dei prodotti diventa pi湛 profittevole dei blockbuster (Anderson, 2006). 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
42. ESEMPI DI LONG TAIL Apple store Amazon 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
43. CROWDSOURCING(1) Il crowdsourcing consiste nellesternalizzare unattivit precedentemente svolta da propri dipendenti o presso un proprio partner commerciale, a una rete indefinita di persone , mediante un appello aperto a tutti (Howe, 2006). La rete consente di trarre beneficio dallintelligenza collettiva (Levy, 1997). 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
44. CROWDSOURCING(2) Perch竪 la folla(=crowd), da entit irrazionale acquista saggezza? Cosa ci siamo persi?? La risposta 竪 nella rete: Internet consente il coordinamento e la gestione di Eterogeneit della conoscenza Indipendenza Decentralizzazione Aggregazione 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
45. CROWDSOURCING(3) Internet crea lINFRASTRUTTURA TECNOLOGICA che consente assecondare (=fit) i principi di apertura del sistema. Internet abilita le CONDIZIONI SOCIALI tali per cui le persone possono mettere a frutto il proprio talento. 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
46. DIFFERENZE TRA CROWDSOURCING E OPEN SOURCE Open Source 竪 sempre collaborativo Il contributo delle persone non 竪 mai retribuito Limpresa non acquista (in genere) i diritti di propriet Crowdsourcing 竪 generalmente competitivo Il contributo delle persone 竪 remunerato Limpresa acquista (in genere) i diritti di propriet 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
47. Threadless.com 竪 unazienda che vende t-shirt on-line e che esternalizza alla folla lattivit stilistica Le t-shirts vengono votate I migliori designers ricevono premi in denaro ESEMPI DI CROWDSOURCING: THREADLESS.COM 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
48. ESEMPI DI CROWDSOURCING: ARDUINO Start-up nata in Italia Progettazione del chip in creative commons Sviluppo del chip crowdsourced Spostamento del core business dal prodotto fisico allattivit di consulenza 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine http://www.arduino.cc/
49. ESEMPI DI CROWDSOURCING: ZOOPPA Social advertising Organizzazione di contest Utenti creano contenuti Business-to-business 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine http://zooppa.com/
50. INNOVARE I MODELLI DI BUSINESS: CASO OPEN WATERBIKE Open source sui beni fisici Progettazione diffusa Contributi volontari 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine http://www.openwaterbike.com/?set_language=it
51. QUALI LE CONSEQUENZE PER LE IMPRESE? (1) Rimodellazione del modello di e-business Accedere a nuove fonti di valore (monetario??): reputazione, syndication, conoscenza, trust Generare forte domanda di connessione Fronteggiare nuove forme di competizione Cambiamenti nelle imprese Consapevolezza degli strumenti Adozione precoce e diffusa Sperimentazione e implementazione Applicazione della coda lunga in pi湛 ambiti 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
52. QUALI LE CONSEQUENZE PER LE IMPRESE? (2) Come creare e sostenere il vantaggio competitivo? Organizzazione non gerarchica, non anarchica - apertura regolamentata alla collaborazione e alla partecipazione attiva degli utenti Ridurre gli ostacoli alla partecipazione promuovere la diversit come stimolo al confronto, far fruttare il capitale sociale Non limitare limpresa nei propri confini mantenere permeabilit e apertura con il mondo esterno (Chesbrough, 2006) 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
53. QUALI LE CONSEQUENZE PER LE IMPRESE? (3) Come creare e sostenere il vantaggio competitivo? Considerare gli aspetti dinamici aggiornarsi su come evolve il rapporto con la comunit, valutarne le implicazioni Progettare attorno alla collettivit, non allindividuo Focalizzarsi sugli aspetti condivisi della comunit 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine
54. Approfondimenti Peer production: Benkler Y., (2008). La ricchezza della rete. EGEA. Versione inglese scaricabile gratuitamente: http://cyber.law.harvard.edu/wealth_of_networks/Main_Page Crowdsourcing: Howe J., (2008). Crowdsourcing. Why the Power of the Crowd is Driving the Future of Business . Crown Business, NY 23 marzo 2010 Michele Poian - Universit di Udine