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PILLOLE A 5 STELLE

I GIORNALAI DE NOANTRI

M5S: Bentornata opposizione
Fiorella Mannoia

I giovani del M5S sono dei veri
democratici, i più convinti difensori della Costituzione, che vuole
eguaglianza sociale e non privilegi
Ferdinanado Imposimato

Nel nostro stato un condannato non può fare il bidello, ma
può legiferare, con un altro condannato, fuori dal Parlamento.
Alessandro Di Battista

Un paio di mesi fa il Quotidiano di
Puglia diede risalto ad una non notizia, una balla inventata allo scopo
di far apparire ostuni 5 stelle un
manipolo di arrivisti uguali a tutti gli altri. Scrisse di una votazione
per la scelta di un candidato Sindaco che non si è MAI svolta e scrisse
di spaccature nel gruppo che non
sono MAI avvenute. Allo scopo
utlizzò commenti facebook estrappolati dal loro contesto a cui si attribuì un significato completamente diverso dall’originale. Le persone
citate non furono MAI contattate per verificare se quelle BALLE
scritte corrispondessero al vero e la
menzogna fu fatta passare per verità. Oggi, di fronte ad un evento
che non ha precedenti nella storia
della città di Ostuni, lo stesso giornale e, presumo, lo stesso giornalaio dimostra ancora una volta cosa
intendono per “fare informazione”.
Domenica pomeriggio 5 Senatori
della Repubblica di una forza politica che ad Ostuni alle ultime elezioni politiche ha preso oltre 3 mila
voti saranno in Piazza della Libertà

per un incontro pubblico coi propri elettori che potranno, nell’occasione, avere un rapporto diretto coi
propri rappresentanti. In un paese
dove risiedono due senatori (PD e
PDL) che mai hanno fatto un incontro pubblico aperto alla cittadinanza, tale notizia avrebbe meritato un
minimo di attenzione ed evidenza.
Invece compare in un piccolo trafiletto contornato da gigantografie
delle solite e reiterate telenovele
del gossip nostrano che si ripetono
quotidianamente da settimane. Il
finto scontro tra dinosauri del centrosinistra di cui si parla, sempre
coi medesimi argomenti e toni, da
settimane occupa metà della pagina dedicata ad Ostuni, L’altra metà
è occupata invece da una lodevole
iniziativa dei giovani del PD (oggi
si chiamano trattori rossi) e dalle
osservazioni di un illustre professore della città bianca. In mezzo a
tutto ciò, ben mimetizzato come
fosse la didascalia dell’immagine
soprastante proprio per non farlo risaltare troppo, ecco apparire,
solo al lettore più attento, il trafiletto che avvisa che 5 senatori saranno domenica pomeriggio in piazza
a disposizione dei cittadini tutti.
Che aggiungere? E’ la stampa (dei
finanziamenti pubblici) bellezza.

#SAPEVATELO
ELEZIONI COMUNALI 2014
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
La città bianca si avvicina stancamente alla tornata elettorale della
prossima primavera. Siamo ancora
in pieno inverno e finora la cittadinanza sta accogliendo con un certo
distacco l’affannarsi delle parti in
gioco per la successione di Tanzarella a palazzo San Francesco. Prevale una sostanziale indifferenza
nei confronti della politica locale
e non, prevale molto spesso la rassegnazione al fatto che nulla cambierà, ché tanto sono tutti uguali.
Dando uno sguardo al panorama
attuale delle candidature si capisce piuttosto bene il perché di
quest’atteggiamento. A destra lo
schieramento è compatto nel sostenere la candidatura di uno degli attuali consiglieri comunali,
fratello di uno dei sindaci storici
della città di Ostuni, che si è distinto in questi anni di “opposizione”
per non aver fatto nulla e che ora
si propone come “il cambiamento”.
Dall’altra parte, dopo un ventennio ininterrotto di controllo totale
sulla città, la compagine di centro
sinistra si è frantumata nelle lotte
intestine per la successione. Guelfi
o ghibellini, falchi o colombe, Mele
o trattori, chiamateli come volete
ma la divisione è tutta fra chi crede
ancora nel potere taumaturgico di
Tanzarella e lo sosterrebbe fino alla
morte (perché altrimenti morirebbe politicamente il giorno dopo)
e chi ha bellamente governato in
questi lunghi anni ed ora prova a
ricostruirsi una verginità mettendosi alla guida di qualche trattore
rosso. Un gioco degli scacchi che
ricorda in piccolo le bassezze della politica nazionale, con gli squali
pronti a divorare ciò che rimane del
vuoto lasciato dal grande leader.

Chiude la scheda elettorale l’irriducibile, colui che si presenta
sempre e sempre trova qualcuno
disposto a votarlo. Sui banchi del
consiglio comunale sin dagli anni
’70, una volta palazzinaro adesso non si sa più cosa, il vero recordman della politica ostunese.
Alla luce di questa situazione si
capisce come mai la gente sia stanca della politica, tanto che ancora una volta l’obiettivo di tutte le
fazioni è quello di presentare il
maggior numero di liste a sostegno del proprio candidato sindaco, in modo che praticamente
chiunque in città abbia un parente
in lista, unica leva all’esercizio del
diritto di voto insieme al ricatto.
Per Ostuni la speranza è una sola,
è quella luce che hanno acceso i
ragazzi del Movimento 5 stelle,
ancora non ufficialmente in ballo per la poltrona di sindaco, ma
la cui presentazione della lista è
in dirittura d’arrivo. Solo gli ultimi adempimenti legali e poi anche Ostuni avrà modo di votare
il cambiamento, quello vero. Per
tingere finalmente la città di un
bianco pulito, non di un grigiastro
smacchiato male che può sembrar
bianco solo a chi non vede bene.

ITALICUM
Le principali “differenze” tra
porcellum e italicum e le grandi novità introdotte dal mitico
rottamatore, forse di motorini:
1. Multicandidature mantenute
uguali: salviamo i “professionisti”
della politica alla Casini/Bindi. 2.
Liste bloccate mantenute uguali. Incostituzionale. 3. Premio di
maggioranza mantenuto. Anche
se con forma diversa la sostanza è la stessa. Incostituzionale. 4.
Sbarramento all’8%, nel porcellum era al 4% se si andava soli, al
2% in coalizione. 5. Salva Lega: se
prendi il 9% in 3 regioni sei un
grande...e ti meriti di stare in parlamento. 6. Salva Vendola/Meloni:
la prima forza di coalizione sotto
lo sbarramento la si recupera...
così gli sfigati che hanno mollato Berlusca, penseranno seriamente di sostenerlo nuovamente.
Ultima differenza, l’ha scritta Verdini e non Calderoli.
RENZI FENOMENO VERO!
MONDO CANE

Se è vero, parafrasando Mahatma
Gandhi, che la grandezza di un
popolo passa attraverso il modo in
cui esso tratta i suoi animali e, perché no, anche il suo ambiente, qui
ad Ostuni non c’è davvero da stare allegri. Entrata nelle quotidiane
abitudini da poco più di un anno,
la raccolta differenziata porta a
porta ha trovato una buona porzione di popolazione ostile, che preferisce infrangere le regole e non
collaborare; tanto che ad oggi sia
il centro abitato, che la campagna
rimangono disseminati di rifiuti
di ogni tipo. A questo si aggiunge
il problema, non meno gravoso,
del randagismo: impossibile fare
un censimento dei cani in branco
che popolano il nostro territorio.
Il canile comunale è sempre pieno,
malgrado le continue campagne di
associazioni e volontari sulla tutela degli animali domestici, e sulle
adozioni spontanee. Purtroppo le
politiche sfoderate puntualmente dalla longeva amministrazione,
sono servite soltanto a produrre
inutile propaganda e fuorviante
confusione. L’unica possibilità di
ridimensionare l’emergenza rimane la sterilizzazione coatta, non

solo delle cagne che arrivano in
canile, ma anche quella di tutti i
randagi che vivono in strada. Pare
che ai rappresentanti del governo
locale interessi spendere i soldi
pubblici destinati al randagismo in
malo modo, impiegando particolare attenzione al malessere dei randagi e dei cittadini. La struttura che
accoglie il canile comunale non è
mai stata a norma, ogni manciata
di anni si fa giusto l’indispensabile
in termini di manutenzione, ma di
fatto lo stabile rimane un lager. Impossibile guardare all’interno: tutto
il recinto è rivestito da una fitta rete
nera. Impossibile l’accesso al pubblico: bisogna chiamare il gestore e
concordare un appuntamento per
qualche minuto di disponibilità.
Perché sostanzialmente il numero
dei cani all’interno deve rimanere
invariato: più sono e più si guadagna. Non solo. Accade che i cani
muoiono, per svariati e spesso futili motivi, ma si continua a tenerli
“in vita” per non perdere le quote. I
cuccioli trovati nel congelatore dai
medici erano la prova dei parti avvenuti nell’ultimo posto in cui potevano essere comprensibilmente
festeggiati. Un vecchio repertorio

mai aggiornato. E poi accade che
in diversi comuni d’Italia, le amministrazioni scontino la Tares
(la nuova imposta sui rifiuti) fino
a trecento euro, questo ad esempio è il caso di Lecce, a chi decida
di adottare un randagio. Sgravi
sulla Tares quindi a chi accoglie
un cane per un obiettivo duplice:
da un lato dare un padrone a un
animale che non ce l’ha, dall’altro far risparmiare cittadini e
municipi. Gli sconti concessi ai
singoli cittadini valgono centinaia di euro, ma le casse pubbliche
ci guadagnano, perché mantenere un ospite in canile può far
spendere fino a 1.500 euro l’anno.
Non è la soluzione, perché bisognerebbe avviare sistematici controlli per verificare che l’adozione
sia effettiva, guardare solo alla difficoltà economica del momento e
alla contingenza della situazione,
invece di mettere in atto politiche
di lotta al randagismo, è veramente
un atteggiamento miope. Ma almeno è qualcosa. Non dimentichiamo che adottare un cane è un gesto
d’amore ed è un impegno che dura
a lungo. Perciò sarebbe fondamentale dotare il territorio di politiche
che garantiscano il benessere dei
cani di proprietà e dei loro padroni, oltre ad occuparsi di limitare i
danni del randagismo. Perché è
questione di cultura, è questione di
civiltà: non avere, in un Comune di
oltre trentamila persone, di cui circa un terzo possiede un cane, un’area verde dedicata alla socializzazione ed al divertimento dei nostri
amici a quattro zampe è un grave
sintomo di arretratezza. Una delle
tante chiusure culturali che rappresentano un reale pericolo per
la crescita della nostra comunità.
AGRICOLTURA

Attualmente gli investimenti comunali
in servizi all’agricoltura è pari a ZERO
(fonte bilancio comunale 2013), eppure questo settore, oltre a realizzare
prodotti di eccellenza famosi in tutto
il mondo, dà lavoro e sostentamento a
moltissimi imprenditori e addetti. Un
settore che, se ben valorizzato e sostenuto, può diventare sicuramente uno
dei pilastri dello sviluppo economico
e sociale del nostro territorio creando
al contempo numerosi posti di lavoro.
I prodotti di eccellenza che questa terra è in grado di produrre e la grande
esperienza e professionalità dei numerosi operatori presenti sul territorio sono un eccezionale risorsa ed
opportunità vendibile in tutto il mondo nonchè ai numerosi turisti che
annualmente visitano la nostra città.
Abbiamo quindi sviluppato una serie di
punti insieme ad esperti del settore che
possono dare vigore ed impulso a questo fondamentale e strategico settore.

COLLI: UNA STRADA PER CONSUMARE SOLDI
Il Comune di Cisternino ha ripreso il nefasto progetto della strada dei colli e il comitato “No alla
strada dei colli” ha ripreso la sua
attività. Sabato abbiamo partecipato ad un incontro che ha visto
la presenza di numerose persone
e dove chiunque ha potuto esprimere la propria opinione e posizione in merito, compresi coloro
che sono favorevole a tale opera.
Innanzitutto specifichiamo che
il progetto iniziale contro cui si
sono fatti ricorsi al TAR (vinti) è
stato modificato, creando un nuovo tracciato addirittura peggiorativo rispetto al precedente. Una
strada larga 11 metri che prevede un centinaio di esprori, circa
mille olivi abbattuti di cui solo 20
ritenuti secolari e quindi reimpiantati altrove e circa 6 Km di
muretti a secco sacrificati sull’altare del cemento e dell’asfalto.

Nei comunicati e nelle dichiarazioni di rito le motivazioni a sostegno
di questo progetto vanno dalla necessità di collegare Cisternino con
Ostuni, già collegate tra loro da
altre tre strade provinciali, alla necessità di creare opportunità di sviluppo in un area molto apprezzata
proprio per la sua rusticità, per le
sue bellezze naturalsitiche e storiche quali oliveti e muretti a secco.
Ma quanto emerso nell’incontro di
sabato ha ancor più del delirante e
dimostra ancora una volta, caso mai
ce ne fosse stato bisogno, quanto da
queste nefaste e scellerate politiche
ne usciremo solo quando manderemo tutti questi ciarlatani a casa.
A parlare, tra quelli a favore dell’opera, un esponente di “Uniti per
Cisternino” lista civica di opposizione. Contrari al progetto presentato dall’amministrazione (se
no che opposizione sarebbe), ma

contrari anche al No a prescindere quindi favorevoli all’opera pur
proponendo ben 4 alternativi tragitti. Adesso a parte il fatto che non
esiste alcun No a prescindere ma
semmai un No consapevole, ben
argomentato e ottimamente documentato, abbiamo ascoltato molto
bene l’intervento e alla fine abbiamo fatto una semplice, quanto fondamentale, domanda: ci saprebbe
spiegare l’utilità sociale di questa
opera pubblica? Emblematica la
risposta: per consumare quei soldi!
Ed eccolo apparire in tutta la sua
stupidità il motivo di tale opera:
consumare soldi. Motivazione di
moltissime opere pubbliche inutili
con cui si sperperano denari pubblici, quei denari pubblici che non
ci sono mai per la scuola, per la sanità, ecc e che continuano a prelevarci sempre più, aumentando le tasse.

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  • 1. PILLOLE A 5 STELLE I GIORNALAI DE NOANTRI M5S: Bentornata opposizione Fiorella Mannoia I giovani del M5S sono dei veri democratici, i più convinti difensori della Costituzione, che vuole eguaglianza sociale e non privilegi Ferdinanado Imposimato Nel nostro stato un condannato non può fare il bidello, ma può legiferare, con un altro condannato, fuori dal Parlamento. Alessandro Di Battista Un paio di mesi fa il Quotidiano di Puglia diede risalto ad una non notizia, una balla inventata allo scopo di far apparire ostuni 5 stelle un manipolo di arrivisti uguali a tutti gli altri. Scrisse di una votazione per la scelta di un candidato Sindaco che non si è MAI svolta e scrisse di spaccature nel gruppo che non sono MAI avvenute. Allo scopo utlizzò commenti facebook estrappolati dal loro contesto a cui si attribuì un significato completamente diverso dall’originale. Le persone citate non furono MAI contattate per verificare se quelle BALLE scritte corrispondessero al vero e la menzogna fu fatta passare per verità. Oggi, di fronte ad un evento che non ha precedenti nella storia della città di Ostuni, lo stesso giornale e, presumo, lo stesso giornalaio dimostra ancora una volta cosa intendono per “fare informazione”. Domenica pomeriggio 5 Senatori della Repubblica di una forza politica che ad Ostuni alle ultime elezioni politiche ha preso oltre 3 mila voti saranno in Piazza della Libertà per un incontro pubblico coi propri elettori che potranno, nell’occasione, avere un rapporto diretto coi propri rappresentanti. In un paese dove risiedono due senatori (PD e PDL) che mai hanno fatto un incontro pubblico aperto alla cittadinanza, tale notizia avrebbe meritato un minimo di attenzione ed evidenza. Invece compare in un piccolo trafiletto contornato da gigantografie delle solite e reiterate telenovele del gossip nostrano che si ripetono quotidianamente da settimane. Il finto scontro tra dinosauri del centrosinistra di cui si parla, sempre coi medesimi argomenti e toni, da settimane occupa metà della pagina dedicata ad Ostuni, L’altra metà è occupata invece da una lodevole iniziativa dei giovani del PD (oggi si chiamano trattori rossi) e dalle osservazioni di un illustre professore della città bianca. In mezzo a tutto ciò, ben mimetizzato come fosse la didascalia dell’immagine soprastante proprio per non farlo risaltare troppo, ecco apparire, solo al lettore più attento, il trafiletto che avvisa che 5 senatori saranno domenica pomeriggio in piazza a disposizione dei cittadini tutti. Che aggiungere? E’ la stampa (dei finanziamenti pubblici) bellezza. #SAPEVATELO
  • 2. ELEZIONI COMUNALI 2014 IL PUNTO DELLA SITUAZIONE La città bianca si avvicina stancamente alla tornata elettorale della prossima primavera. Siamo ancora in pieno inverno e finora la cittadinanza sta accogliendo con un certo distacco l’affannarsi delle parti in gioco per la successione di Tanzarella a palazzo San Francesco. Prevale una sostanziale indifferenza nei confronti della politica locale e non, prevale molto spesso la rassegnazione al fatto che nulla cambierà, ché tanto sono tutti uguali. Dando uno sguardo al panorama attuale delle candidature si capisce piuttosto bene il perché di quest’atteggiamento. A destra lo schieramento è compatto nel sostenere la candidatura di uno degli attuali consiglieri comunali, fratello di uno dei sindaci storici della città di Ostuni, che si è distinto in questi anni di “opposizione” per non aver fatto nulla e che ora si propone come “il cambiamento”. Dall’altra parte, dopo un ventennio ininterrotto di controllo totale sulla città, la compagine di centro sinistra si è frantumata nelle lotte intestine per la successione. Guelfi o ghibellini, falchi o colombe, Mele o trattori, chiamateli come volete ma la divisione è tutta fra chi crede ancora nel potere taumaturgico di Tanzarella e lo sosterrebbe fino alla morte (perché altrimenti morirebbe politicamente il giorno dopo) e chi ha bellamente governato in questi lunghi anni ed ora prova a ricostruirsi una verginità mettendosi alla guida di qualche trattore rosso. Un gioco degli scacchi che ricorda in piccolo le bassezze della politica nazionale, con gli squali pronti a divorare ciò che rimane del vuoto lasciato dal grande leader. Chiude la scheda elettorale l’irriducibile, colui che si presenta sempre e sempre trova qualcuno disposto a votarlo. Sui banchi del consiglio comunale sin dagli anni ’70, una volta palazzinaro adesso non si sa più cosa, il vero recordman della politica ostunese. Alla luce di questa situazione si capisce come mai la gente sia stanca della politica, tanto che ancora una volta l’obiettivo di tutte le fazioni è quello di presentare il maggior numero di liste a sostegno del proprio candidato sindaco, in modo che praticamente chiunque in città abbia un parente in lista, unica leva all’esercizio del diritto di voto insieme al ricatto. Per Ostuni la speranza è una sola, è quella luce che hanno acceso i ragazzi del Movimento 5 stelle, ancora non ufficialmente in ballo per la poltrona di sindaco, ma la cui presentazione della lista è in dirittura d’arrivo. Solo gli ultimi adempimenti legali e poi anche Ostuni avrà modo di votare il cambiamento, quello vero. Per tingere finalmente la città di un bianco pulito, non di un grigiastro smacchiato male che può sembrar bianco solo a chi non vede bene. ITALICUM Le principali “differenze” tra porcellum e italicum e le grandi novità introdotte dal mitico rottamatore, forse di motorini: 1. Multicandidature mantenute uguali: salviamo i “professionisti” della politica alla Casini/Bindi. 2. Liste bloccate mantenute uguali. Incostituzionale. 3. Premio di maggioranza mantenuto. Anche se con forma diversa la sostanza è la stessa. Incostituzionale. 4. Sbarramento all’8%, nel porcellum era al 4% se si andava soli, al 2% in coalizione. 5. Salva Lega: se prendi il 9% in 3 regioni sei un grande...e ti meriti di stare in parlamento. 6. Salva Vendola/Meloni: la prima forza di coalizione sotto lo sbarramento la si recupera... così gli sfigati che hanno mollato Berlusca, penseranno seriamente di sostenerlo nuovamente. Ultima differenza, l’ha scritta Verdini e non Calderoli. RENZI FENOMENO VERO!
  • 3. MONDO CANE Se è vero, parafrasando Mahatma Gandhi, che la grandezza di un popolo passa attraverso il modo in cui esso tratta i suoi animali e, perché no, anche il suo ambiente, qui ad Ostuni non c’è davvero da stare allegri. Entrata nelle quotidiane abitudini da poco più di un anno, la raccolta differenziata porta a porta ha trovato una buona porzione di popolazione ostile, che preferisce infrangere le regole e non collaborare; tanto che ad oggi sia il centro abitato, che la campagna rimangono disseminati di rifiuti di ogni tipo. A questo si aggiunge il problema, non meno gravoso, del randagismo: impossibile fare un censimento dei cani in branco che popolano il nostro territorio. Il canile comunale è sempre pieno, malgrado le continue campagne di associazioni e volontari sulla tutela degli animali domestici, e sulle adozioni spontanee. Purtroppo le politiche sfoderate puntualmente dalla longeva amministrazione, sono servite soltanto a produrre inutile propaganda e fuorviante confusione. L’unica possibilità di ridimensionare l’emergenza rimane la sterilizzazione coatta, non solo delle cagne che arrivano in canile, ma anche quella di tutti i randagi che vivono in strada. Pare che ai rappresentanti del governo locale interessi spendere i soldi pubblici destinati al randagismo in malo modo, impiegando particolare attenzione al malessere dei randagi e dei cittadini. La struttura che accoglie il canile comunale non è mai stata a norma, ogni manciata di anni si fa giusto l’indispensabile in termini di manutenzione, ma di fatto lo stabile rimane un lager. Impossibile guardare all’interno: tutto il recinto è rivestito da una fitta rete nera. Impossibile l’accesso al pubblico: bisogna chiamare il gestore e concordare un appuntamento per qualche minuto di disponibilità. Perché sostanzialmente il numero dei cani all’interno deve rimanere invariato: più sono e più si guadagna. Non solo. Accade che i cani muoiono, per svariati e spesso futili motivi, ma si continua a tenerli “in vita” per non perdere le quote. I cuccioli trovati nel congelatore dai medici erano la prova dei parti avvenuti nell’ultimo posto in cui potevano essere comprensibilmente festeggiati. Un vecchio repertorio mai aggiornato. E poi accade che in diversi comuni d’Italia, le amministrazioni scontino la Tares (la nuova imposta sui rifiuti) fino a trecento euro, questo ad esempio è il caso di Lecce, a chi decida di adottare un randagio. Sgravi sulla Tares quindi a chi accoglie un cane per un obiettivo duplice: da un lato dare un padrone a un animale che non ce l’ha, dall’altro far risparmiare cittadini e municipi. Gli sconti concessi ai singoli cittadini valgono centinaia di euro, ma le casse pubbliche ci guadagnano, perché mantenere un ospite in canile può far spendere fino a 1.500 euro l’anno. Non è la soluzione, perché bisognerebbe avviare sistematici controlli per verificare che l’adozione sia effettiva, guardare solo alla difficoltà economica del momento e alla contingenza della situazione, invece di mettere in atto politiche di lotta al randagismo, è veramente un atteggiamento miope. Ma almeno è qualcosa. Non dimentichiamo che adottare un cane è un gesto d’amore ed è un impegno che dura a lungo. Perciò sarebbe fondamentale dotare il territorio di politiche che garantiscano il benessere dei cani di proprietà e dei loro padroni, oltre ad occuparsi di limitare i danni del randagismo. Perché è questione di cultura, è questione di civiltà: non avere, in un Comune di oltre trentamila persone, di cui circa un terzo possiede un cane, un’area verde dedicata alla socializzazione ed al divertimento dei nostri amici a quattro zampe è un grave sintomo di arretratezza. Una delle tante chiusure culturali che rappresentano un reale pericolo per la crescita della nostra comunità.
  • 4. AGRICOLTURA Attualmente gli investimenti comunali in servizi all’agricoltura è pari a ZERO (fonte bilancio comunale 2013), eppure questo settore, oltre a realizzare prodotti di eccellenza famosi in tutto il mondo, dà lavoro e sostentamento a moltissimi imprenditori e addetti. Un settore che, se ben valorizzato e sostenuto, può diventare sicuramente uno dei pilastri dello sviluppo economico e sociale del nostro territorio creando al contempo numerosi posti di lavoro. I prodotti di eccellenza che questa terra è in grado di produrre e la grande esperienza e professionalità dei numerosi operatori presenti sul territorio sono un eccezionale risorsa ed opportunità vendibile in tutto il mondo nonchè ai numerosi turisti che annualmente visitano la nostra città. Abbiamo quindi sviluppato una serie di punti insieme ad esperti del settore che possono dare vigore ed impulso a questo fondamentale e strategico settore. COLLI: UNA STRADA PER CONSUMARE SOLDI Il Comune di Cisternino ha ripreso il nefasto progetto della strada dei colli e il comitato “No alla strada dei colli” ha ripreso la sua attività. Sabato abbiamo partecipato ad un incontro che ha visto la presenza di numerose persone e dove chiunque ha potuto esprimere la propria opinione e posizione in merito, compresi coloro che sono favorevole a tale opera. Innanzitutto specifichiamo che il progetto iniziale contro cui si sono fatti ricorsi al TAR (vinti) è stato modificato, creando un nuovo tracciato addirittura peggiorativo rispetto al precedente. Una strada larga 11 metri che prevede un centinaio di esprori, circa mille olivi abbattuti di cui solo 20 ritenuti secolari e quindi reimpiantati altrove e circa 6 Km di muretti a secco sacrificati sull’altare del cemento e dell’asfalto. Nei comunicati e nelle dichiarazioni di rito le motivazioni a sostegno di questo progetto vanno dalla necessità di collegare Cisternino con Ostuni, già collegate tra loro da altre tre strade provinciali, alla necessità di creare opportunità di sviluppo in un area molto apprezzata proprio per la sua rusticità, per le sue bellezze naturalsitiche e storiche quali oliveti e muretti a secco. Ma quanto emerso nell’incontro di sabato ha ancor più del delirante e dimostra ancora una volta, caso mai ce ne fosse stato bisogno, quanto da queste nefaste e scellerate politiche ne usciremo solo quando manderemo tutti questi ciarlatani a casa. A parlare, tra quelli a favore dell’opera, un esponente di “Uniti per Cisternino” lista civica di opposizione. Contrari al progetto presentato dall’amministrazione (se no che opposizione sarebbe), ma contrari anche al No a prescindere quindi favorevoli all’opera pur proponendo ben 4 alternativi tragitti. Adesso a parte il fatto che non esiste alcun No a prescindere ma semmai un No consapevole, ben argomentato e ottimamente documentato, abbiamo ascoltato molto bene l’intervento e alla fine abbiamo fatto una semplice, quanto fondamentale, domanda: ci saprebbe spiegare l’utilità sociale di questa opera pubblica? Emblematica la risposta: per consumare quei soldi! Ed eccolo apparire in tutta la sua stupidità il motivo di tale opera: consumare soldi. Motivazione di moltissime opere pubbliche inutili con cui si sperperano denari pubblici, quei denari pubblici che non ci sono mai per la scuola, per la sanità, ecc e che continuano a prelevarci sempre più, aumentando le tasse.