1. 16 LA PROVINCIA
SABATO 13 FEBBRAIO 2016
BARBARA FAVERIO
N
onèsoloMorganFree
man star del cinema
protagonista di un re
centesipariettoincuiil
presidentediRegioneLombar
dia Roberto Maroni si è fatto
belloconilnostrolago,chepure
vorrebbefareapezziaricono
scealLarioun’identitàprecisa
e arcinota in tutto il mondo. E,
inquantotale,dadifenderenel
la sua integrità.
Lasalvaguardiadell’identitàdel
lago,edelsuobrandturistico,è
unabattagliacheanchesecondo
Gianluca Laterza territory
manager di TripAdvisor re
sponsabiledelsudesteuropeo,
quindianchedell’ItaliaediCo
mo richiederebbe unità d’in
tentienoncertounosmembra
mentoterritorialeedicompe
tenze.
Laterza, cosa pensa dell’idea del
presidentedellaRegionedidivide
re il nostro lago?
Non ero al corrente di questa
proposta,maèchiaroun’opera
zionedelgenereinciderebbesul
la spendibilità turistica del
brand. Di fatto si tratterebbe
nonsolodispezzettareunterri
torio,nonsarebbepiùpossibile
gestire il brand come un mar
chio unico.
Un problema di marketing?
Anche. L’esistenza del vostro
brandandrebbecomunicatain
Lagosmembrato
Ilgurudelturismo
«Salvareilbrand»
Territorio.Gianluca Laterza, manager di Tripadvisor
«Sarebbe impossibile gestirlo come un marchio unico»
modoancorapiùforte.Èunpro
blemacheriguardaunpo’tutti
i brand che abbiamo in Italia,
doveingeneresottovalutiamo
l’importanza della comunica
zione. Siamo convinti che se il
prodottoèbuonosivendedasè,
senza bisogno di strategia di
promozione. Questo vale per
tuttiisettoriproduttivi,turismo
gradodicoordinareunosforzo
unitariocheconsentadiracco
gliereilmassimodal“prodotto”
lago.Seinvecesidivideilterri
torio, si burocratizza il tutto,
parcellizzando le competenza
tra tanti uffici e istituzioni. In
questo modo una gestione già
complessadiventaimpossibile.
La scelta di dividere dal punto di
vista amministrativo il territorio
avrebbe quindi ricadute negative
anche sull’indotto economico.
È un problema tutto italiano,
siamol’ItaliadeiComunieque
starealtàstoricacontinuaain
fluenzare le nostre scelte. Nel
momentoincuidovremmouni
re gli sforzi per portare avanti
un progetto di comunicazione
complesso,sitendeadividerele
risorse.Questocomportachei
variorganismichesioccupano
della questione inizieranno a
competere,amettersil’unocon
tro l’altro, quindi si creeranno
piùprodottichecercherannodi
farsispazioadiscapitodiquelli
vicini.CisaràillagodiLecco,il
lago della Valtellina, e sparirà
l’identità del lago di Como.
Una prospettiva sconfortante...
Non è automatico che si arrivi
aquestasituazione,manoidob
biamopartiredallaconsapevo
lezzadelnostrocontestostori
co,siamosemprestatiunareal
tàincuiciascunocercadipub
blicizzareilproprioprodottoa
nSenonsipresenta
illagocome
unprodottosingolo
lasuagestionesarà
fallimentare
discapito di quello del vicino ,
ancheseèadiecichilometridi
distanza. È il nostro problema
di comunicazione, e in questo
sensodividereilvostroterrito
rio sarebbe deleterio. Non riu
sciamoacomunicareconeffica
cianemmenounbrandnaziona
le,ilbrandItalia,perchécisono
tantisottobrandchecercanodi
nLadivisione
inciderebbe
sullaspendibilità
turistica
delterritorio
mettersiinluceancheacostodi
fareombraaquellocomune,che
rappresenta anche l’interesse
comune.Equestoavverràanche
nel caso del lago di Como.
Che consigli darebbe?
Comedicevo,oggilacomunica
zioneèunprocessocomplesso,
ancheperchéèemozionale.Sia
chivendechechicompramette
incampoancheemozioni,sen
sazioni ed esperienze. Questo
lavoro sulle emozioni richiede
un grande coordinamento, ma
senonsipresentaillagodiCo
mo come un unico prodotto
unendotuttiglisforzi,lagestio
nedelmarchiosaràfallimenta
re.
compreso.
Anche a Como succede così?
Illagoèunprodottomoltocom
plesso, non solo dal punto di
vistaterritorialemaancheper
quantoriguardalesuericchez
ze,l’insiemedistoria,tradizione
ebellezzenaturali.Inunconte
stocosìlacomunicazioneèmol
to difficile, occorre che se ne
occupiqualcunoadaltilivelli,in
patto pratico per il turista, in
particolare per quello stranie
ro.Perògiàoggi,alivelloammi
nistrativo, siamo di fronte ad
un territorio diviso sotto due
province ed un ulteriore
smembramento del territorio
potrebbe significare trovarsi
più interlocutori intorno ad un
tavolo e quindi rendere ancora
più difficoltosa la gestione». La
lineadaseguire,spieganocolo
ro che operano nel turismo, è
esattamente quella opposta.
«Per rendere il brand “Lake
Como” ancora più forte – ag
giungonodaltouroperatorbi
sognerebbe fare il contrario,
ovvero cercare di unificare tut
to sotto Como, non togliere
pezzi».
S.Fac.
Viaggi In&Out di via Juvara –
andrebbe a influire negativa
mente sul brand “Lake Como”,
ancheperchéilriferimentoalla
cittànoncisarebbepropriopiù
nelnuovonomedicantonedel
l’Insubria. Questo brand, inve
ce,èl’unicacosachefunziona».
«Il lago è bello e funziona da
solo come attrattiva per il turi
smo–aggiungonononperchè
negli anni i diversi soggetti ab
biamolavoratoperrenderloun
brand forte. È ovvio che uno
smembramentoalivellopoliti
co non avrebbe un grosso im
prospettata dal governatore,
nonfunzionaerischiadicreare
danni all’immagine del lago.
L’idea del presidente di Regio
ne Lombardia sarebbe infatti
quella di sostituire le attuali 12
province con 8 cantoni, sepa
rando in tre il lago, una parte
conSondrio(daArgegnoinsu),
il resto diviso tra Como (che
passerebbesottoVarese)eLec
cocheinvecediverrebbe,assie
me a Monza, un unico cantone
della Brianza.
«Questo smembramento
spiegano dall’agenzia Mas
L’analisi
«Ilriferimentoallacittà
noncisarebbepropriopiù
nelnuovonome
dicantonedell’Insubria»
LapropostadiRober
to Maroni di dividere il lago in
trepartinonpiacenemmenoai
tour operator. Dopo gli ammi
nistratori, ora sono coloro che
lavorano nel settore turismo a
schierarsi nettamente con il
frontedelno:laripartizionedel
territorio lombardo, così come
L’allarmedeltouroperatorspecializzato
«SoloilnomediComoattiraituristi»
ComoREDCRONACA@LAPROVINCIA.IT
Tel. 031 582311 Fax 031 582421
Enrico Marletta e.marletta@laprovincia.it, Stefano Ferrari s.ferrari@laprovincia.it, Barbara Faverio b.faverio@laprovincia.it,
Raffaele Foglia r.foglia@laprovincia.it, Marilena Lualdi m.lualdi@laprovincia.it, Paolo Moretti p.moretti@laprovincia.it,
Gisella Roncoroni g.roncoroni@laprovincia.it, Michele Sada m.sada@laprovincia.it
Yann Arthus Bertrand, regista francese, in volo l’estate scorsa sul lago per la realizzazione di un documentario POZZONI