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      PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO
              SI PUÒ!


11 febbraio 2013                La proposta del Pdl
PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO
                          SI PUÒ!
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   Più lavoro e più salario si può anche nelle condizioni difficili del
    tempo presente. E lo si può fare anche dando particolare attenzione
    a giovani, donne, anziani, disabili e più in generale alla dimensione
    umana nell'economia. A partire dalla famiglia e dalla cura dei figli.
       Dobbiamo liberare i lavoratori e le imprese da ogni freno
        ideologico – che produce soltanto rigidità e formalismi – e dal
        sovraccarico fiscale.
       Dobbiamo investire meglio nelle competenze di tutti e nelle
        nuove tecnologie che consentono un lavoro più cooperativo
        superando le logiche di gerarchia e di controllo del secolo scorso.
       Dobbiamo decidere senza subire il veto della CGIL come ha
        invece fatto anche il Governo Monti.
PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO
                           SI PUÒ!
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   Noi abbiamo già operato concretamente per questi obiettivi. E
    quando prima Prodi (con Damiano) e poi Monti (con Fornero) ci hanno
    sostituiti al Governo, la differenza si è manifestata vistosamente.
   Noi abbiamo:
       prodotto la legge Biagi con un aumento di un milione e mezzo di
        posti di lavoro;
       liberalizzato il collocamento;
       concentrato la vigilanza ispettiva sulle violazioni sostanziali più
        gravi e nei territori più esposti;
       introdotto l’arbitrato per una semplice e veloce risoluzione dei
        conflitti;
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                          SI PUÒ!
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       consegnato potere decisionale ai contratti collettivi aziendali e
        territoriali;
       ridotto la tassazione sul salario di efficienza;
       rivalutato l’istruzione tecnica e professionale ed il lavoro manuale;
       riformato l’apprendistato per fare vera formazione in ambiente
        lavorativo;
       protetto i lavoratori con gli ammortizzatori sociali in deroga
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                          SI PUÒ!
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   Loro, invece, hanno:
       complicato la regolazione dei contratti di lavoro;
       incoraggiato il formalismo ispettivo;
       aumentato i contributi sul lavoro;
       diminuito la detassazione sulla retribuzione di produttività;
       irrigidito l’apprendistato;
       ridotto la protezione effettiva dei lavoratori sospesi.
PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO
                        SI PUÒ!
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   Ora Monti nella sua agenda afferma che “non si torna indietro” dalla
    legge Fornero - che pure sta paralizzando l’attività delle imprese e
    l'occupazione regolare dei giovani - mentre la Sinistra sta
    organizzando il Referendum abrogativo dell’Art. 8 della manovra
    2011 che ha rivoluzionato la contrattazione collettiva, mettendo al
    centro i contratti aziendali o territoriali, ove imprese e lavoratori
    tendono alla concreta condivisione piuttosto che all’astratto conflitto
PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO
                         SI PUÒ!
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   Noi vogliamo produrre più lavoro e più salario con dieci azioni:
    1.   azzerando per cinque anni la tassazione sui contratti di
         apprendistato e piu' in generale sulle prime assunzioni a tempo
         indeterminato dei giovani, favorendo con vantaggi fiscali per tre
         anni le imprese di giovani, cancellando progressivamente il
         fattore lavoro dal calcolo dell'IRAP, riducendo il premio INAIL in
         base alla diminuzione degli infortuni e al criterio del bonus
         malus;
    2.   cancellando le disposizioni sui contratti flessibili della legge
         Fornero e riprendendo il percorso di Marco Biagi per realizzare
         un essenziale Testo Unico (Statuto dei Lavori), in termini da
         incoraggiare le assunzioni: poche regole da applicare a tutti e
         per il resto libertà negoziale;
PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO
                         SI PUÒ!
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    3.   adattando le regole del rapporto di lavoro alle condizioni
         aziendali o territoriali ed alle esigenze delle lavoratrici e dei
         lavoratori, mediante accordi individuali o collettivi in base all’Art.
         8 della manovra 2011, con particolare riguardo a orario di
         lavoro, mansioni, tecnologie,        formazione, apprendistato,
         regolazione dei contratti di lavoro;
    4.   favorendo il telelavoro e l'impiego delle nuove tecnologie in
         relazione alla conciliazione con la cura dei figli o dei disabili;
    5.   collegando il salario ai risultati aziendali anche per le piccole e
         medie imprese, oggi di fatto escluse dal decreto Fornero, e
         ripristinando per operai e impiegati la detassazione al 10% fino
         a diecimila euro;
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                          SI PUÒ!
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    6.   sostenendo il potere d’acquisto di lavoratori e famiglie
         attraverso incentivi fiscali agli accordi aziendali per acquisti
         collettivi di generi alimentari, asili nido, spese scolastiche dei figli,
         adesione a fondi integrativi per sanità, assistenza alla disabilità,
         previdenza;
    7.   applicando compiutamente le nostre riforme dell’istruzione,
         integrando scuola e lavoro, anche mediante la semplificazione
         dei tirocinii formativi, nonché promuovendo lo studio della
         matematica, base della conoscenza tecnico–scientifica e
         paradigma dell’impegno scolastico;
    8.   incentivando l’apprendistato attraverso contratti collettivi più
         favorevoli      e drastica semplificazione delle modalità di
         formazione in ambiente lavorativo;
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                           SI PUÒ!
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     9.    vincolando Istituti superiori e Università all’organizzazione di
           propri uffici di orientamento e di collocamento e rilanciando il
           ruolo delle agenzie del lavoro anche nella ricollocazione dei
           lavoratori licenziati;
     10.   dotando i disoccupati di buoni per servizi di ricollocamento e di
           formazione liberamente scelti, garantendo le risorse per gli
           ammortizzatori sociali e per gli "esodati", promuovendo attività
           bilaterali sussidiarie delle parti sociali.

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Più lavoro, più salario si può

  • 1. 336 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 11 febbraio 2013 La proposta del Pdl
  • 2. PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 2  Più lavoro e più salario si può anche nelle condizioni difficili del tempo presente. E lo si può fare anche dando particolare attenzione a giovani, donne, anziani, disabili e più in generale alla dimensione umana nell'economia. A partire dalla famiglia e dalla cura dei figli.  Dobbiamo liberare i lavoratori e le imprese da ogni freno ideologico – che produce soltanto rigidità e formalismi – e dal sovraccarico fiscale.  Dobbiamo investire meglio nelle competenze di tutti e nelle nuove tecnologie che consentono un lavoro più cooperativo superando le logiche di gerarchia e di controllo del secolo scorso.  Dobbiamo decidere senza subire il veto della CGIL come ha invece fatto anche il Governo Monti.
  • 3. PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 3  Noi abbiamo già operato concretamente per questi obiettivi. E quando prima Prodi (con Damiano) e poi Monti (con Fornero) ci hanno sostituiti al Governo, la differenza si è manifestata vistosamente.  Noi abbiamo:  prodotto la legge Biagi con un aumento di un milione e mezzo di posti di lavoro;  liberalizzato il collocamento;  concentrato la vigilanza ispettiva sulle violazioni sostanziali più gravi e nei territori più esposti;  introdotto l’arbitrato per una semplice e veloce risoluzione dei conflitti;
  • 4. PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 4  consegnato potere decisionale ai contratti collettivi aziendali e territoriali;  ridotto la tassazione sul salario di efficienza;  rivalutato l’istruzione tecnica e professionale ed il lavoro manuale;  riformato l’apprendistato per fare vera formazione in ambiente lavorativo;  protetto i lavoratori con gli ammortizzatori sociali in deroga
  • 5. PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 5  Loro, invece, hanno:  complicato la regolazione dei contratti di lavoro;  incoraggiato il formalismo ispettivo;  aumentato i contributi sul lavoro;  diminuito la detassazione sulla retribuzione di produttività;  irrigidito l’apprendistato;  ridotto la protezione effettiva dei lavoratori sospesi.
  • 6. PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 6  Ora Monti nella sua agenda afferma che “non si torna indietro” dalla legge Fornero - che pure sta paralizzando l’attività delle imprese e l'occupazione regolare dei giovani - mentre la Sinistra sta organizzando il Referendum abrogativo dell’Art. 8 della manovra 2011 che ha rivoluzionato la contrattazione collettiva, mettendo al centro i contratti aziendali o territoriali, ove imprese e lavoratori tendono alla concreta condivisione piuttosto che all’astratto conflitto
  • 7. PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 7  Noi vogliamo produrre più lavoro e più salario con dieci azioni: 1. azzerando per cinque anni la tassazione sui contratti di apprendistato e piu' in generale sulle prime assunzioni a tempo indeterminato dei giovani, favorendo con vantaggi fiscali per tre anni le imprese di giovani, cancellando progressivamente il fattore lavoro dal calcolo dell'IRAP, riducendo il premio INAIL in base alla diminuzione degli infortuni e al criterio del bonus malus; 2. cancellando le disposizioni sui contratti flessibili della legge Fornero e riprendendo il percorso di Marco Biagi per realizzare un essenziale Testo Unico (Statuto dei Lavori), in termini da incoraggiare le assunzioni: poche regole da applicare a tutti e per il resto libertà negoziale;
  • 8. PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 8 3. adattando le regole del rapporto di lavoro alle condizioni aziendali o territoriali ed alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, mediante accordi individuali o collettivi in base all’Art. 8 della manovra 2011, con particolare riguardo a orario di lavoro, mansioni, tecnologie, formazione, apprendistato, regolazione dei contratti di lavoro; 4. favorendo il telelavoro e l'impiego delle nuove tecnologie in relazione alla conciliazione con la cura dei figli o dei disabili; 5. collegando il salario ai risultati aziendali anche per le piccole e medie imprese, oggi di fatto escluse dal decreto Fornero, e ripristinando per operai e impiegati la detassazione al 10% fino a diecimila euro;
  • 9. PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 9 6. sostenendo il potere d’acquisto di lavoratori e famiglie attraverso incentivi fiscali agli accordi aziendali per acquisti collettivi di generi alimentari, asili nido, spese scolastiche dei figli, adesione a fondi integrativi per sanità, assistenza alla disabilità, previdenza; 7. applicando compiutamente le nostre riforme dell’istruzione, integrando scuola e lavoro, anche mediante la semplificazione dei tirocinii formativi, nonché promuovendo lo studio della matematica, base della conoscenza tecnico–scientifica e paradigma dell’impegno scolastico; 8. incentivando l’apprendistato attraverso contratti collettivi più favorevoli e drastica semplificazione delle modalità di formazione in ambiente lavorativo;
  • 10. PIÙ LAVORO, PIÙ SALARIO SI PUÒ! 10 9. vincolando Istituti superiori e Università all’organizzazione di propri uffici di orientamento e di collocamento e rilanciando il ruolo delle agenzie del lavoro anche nella ricollocazione dei lavoratori licenziati; 10. dotando i disoccupati di buoni per servizi di ricollocamento e di formazione liberamente scelti, garantendo le risorse per gli ammortizzatori sociali e per gli "esodati", promuovendo attività bilaterali sussidiarie delle parti sociali.