1. Dopo il curatore fallimentare Monti
e Letta "staisereno", Renzie ha
rappresentato il fallimento
europeo più eclatante.
Il Movimento 5 Stelle non
avevamo nessuna aspettativa
perché conosce benissimo di che
pasta è fatto il partito di Renzi.
N o n l o s a p e t e ? A d e s s o
raccontiamo il MODELLO Pd in
Italia. Tangenti a destra e sinistra,
criminalità organizzata, appalti
pilotati, politici di destra e di
sinistra. Corrotti, finiti in manette,
indagati, a tavola con i capi clan
dei Casamonica, con il ministro
Poletti, lo stesso che ha firmato la
sua riforma del mercato del
lavoro.
Questa storia potrebbe chiamarsi
Mose, potrebbe chiamarsi
Expo...ma noi la chiameremo per
comodità "Mafia Capitale". Un
imprenditore mafioso vince
l'appalto con la complicità di
funzionari del partito. E per ogni
imprenditore furbo ce ne sono 10
onesti che perdono quel lavoro.
Perdine uno oggi, perdine uno
DOMANI, le piccole imprese
chiudono. I lavoratori vengono
licenziati e tornano a casa con un
senso di frustrazione.
COSA E' SUCCESSO IN ITALIA
IN QUESTI 6 MESI?
- Nuovo record fallimentare per le
imprese: durante il suo governo
ne sono fallite in media 63 ogni
giorno, insomma più di due ogni
ora hanno chiuso i battenti.
- Debito pubblico ITALIANO è
aumentato a ottobre di 23,5
miliardi di euro, arrivando a quota
2.157,5 miliardi, 74 miliardi in più
rispetto allo stesso mese di un
anno fa.
- Nuovo record internazionale di
declassamento: Il nostro debito è
stato denominato come BBB da
Standard and Poors, significa che
manca pochissimo, un passo, per
essere considerati un Paese le cui
e m i s s i o n i d i t i t o l i s o n o
"spazzatura".
- Nuovo record di disoccupazione;
mai nella storia, partendo
dall'Unità d'Italia, la penisola
aveva REGISTRATO un tasso di
disoccupazione così alto: il 13,2%.
- Con il Jobs Act (IL Pd non ha
neanche il coraggio di dargli un
nome italiano), si apre la strada
alla nuova generazione di
lavoratori a 300 euro al mese.
Una riforma del lavoro identica a
quella imposta dalla Commissione
Europea per 3 anni in Grecia, topo
da laboratorio per quello che si
vuole attuare anche negli altri
paesi dell'Europa del sud. Monti
ha definito la Grecia il più grande
successo dell'Euro. Parole
testuali.
COSA E' SUCCESSO IN
EUROPA IN QUESTI 6 MESI?
Il nulla assoluto.
- L'austerity è ancora là e l'Europa
CONTINUA a trattarci come un
alunno svogliato da mettere dietro
alla lavagna.
Fassina: “Eleggere capo
dello Stato con tutti.
M5S? Problema è Grillo”.
No il problema siete voi,
presentate una persona
degna per favore.
Stampato in proprio
IL SEMESTRE UE DI RENZI
2. Il favoreggiamento di Renzi
per i grandi evasori
Matteo Renzi ha ammesso che
la manina che la notte del 24
dicembre ha scritto l'art. 19 bis al
testo del decreto di attuazione
della delega fiscale, ovvero
quella norma che consente di
evadere e frodare il fisco sino
al 3% del fatturato dichiarato,
è stata la sua. Proprio cosi.
Il Presidente del Consiglio ha
scritto una norma che in
sostanza comporta enormi
vantaggi per i grandi evasori del
nostro Paese, ovvero: i) poter
evadere tranquillamente tasse e
imposte sino al 3% del proprio
fatturato dichiarato; ii) non
vedersi macchiare la propria
fedina penale, poichè nessun
reato verrebbe ad esistere se
l'evasione o la frode non
oltrepassassero tale soglia; iii)
consentire agli evasori di ripulirsi
per i reati precedentemente
commessi. Insomma, un vero e
proprio invito ad evadere oltre
che un vero e proprio,
(l'ennesimo) condono.
Perchè tanta grazia da parte di
Renzi per gli evasori, mentre
dall'altra fa il duro con i
lavoratori? Come è possibile che
aiuti così palesemente, e
senza alcun scrupolo, gli
evasori mentre dall'altra riduce
costantemente le risorse alle
forze dell'ordine? Come sia
possibile che legittima l'evasione
in Italia, mentre in Germania e
Stati Uniti evadere qualsiasi
imposta è considerato un
crimine? Come è possibile che
quella stessa sinistra che per
anni ha cercato di combattere il
nemico di sempre (Berlusconi),
oggi sia totalmente ostaggio e
succube di tale uomo e priva di
q u a l s i a s i r i g u a r d o p e r
l'eguaglianza e la giustizia
sociale?
Si legittimano e si favoreggiano
politicamente, dunque, grandi
frodi e grandi evasioni. Più sei
ricco e più evadi. Più evadi e più
vale la pena evadere. Incredibile.
Controcorrente. Semplicemente
meschino.
La norma avvantaggia i più ricchi
ed i grandi gruppi economici, non
c e r t o l ' o r t o f r u t t i c o l o o
l'ambulante. Eni potrebbe
evadere sino a 419.000.00 di
euro, Unipol (assicurazione da
sempre vicina al PD) 42.000.000
milioni di euro, Mediolanum
(dell'amico e socio Berlusconi)
16.300.000 milioni di euro e così
via.
La possibilità di accumulare
ricchezza tramite l'evasione e
costituire fondi neri per
finanziare illecitamente i partiti
politici ha ormai una strada
spianata e ben tracciata. Ma non
solo. C'è purtroppo anche il
condono. Ed è questo che molti
si aspettano dalla dolce manina
di Renzi: la possibilità di non
scontare più pene per reati
commessi negli anni precedenti.
Da Silvio Berlusconi, che
tornerebbe ricandidabile alle
prossime elezioni politiche, a
Sergio Scarpellini (evasore di
IVA e gestore di molti enti
pubblici tenuti intatti proprio da
Renzi), dalla famiglia Angelucci
ad Alessandro Profumo (ex
amministratore delegato di
Unicredit), da Corrado Passera
(di Banca Intesa) a Emilio Riva
(patron dell'ILVA), da Nicola
Ciniero (di IBM Italia) a Bruno
Spagnolini (di Augusta), sino a
Pier Francesco Guargaglini (di
Finmeccanica), e così via per
una lunga ed infinita lista.
Con questa norma, sarebbero
16 i miliardi di euro che
verrebbero (dolosamente)
sottratti alle casse dello Stato,
dunque ai cittadini (che devono
invece solo e sempre pagare
tasse, imposte, mutui, imu, tasi,
tari, iva, scuola, gas, pellet, ecc.
ecc.).
Senza considerare quelli persi
per la mancanza di norme
sull'anticorruzione, altri 60
miliardi di euro l'anno. Molti
processi in corso verrebbero
dichiarati decaduti, nonostante i
costi rimarrebbero a carico
esclusivo dello Stato. Molti
evasori d'un colpo diverrebbero
nuovamente limpidi come il sole,
pronti ad apparire martiri di una
giustizia che in Italia non
funziona (o meglio, non la si
vuole fare funzionare). Il
paradosso che diventa realtà, il
futuro che diventa solo passato
grazie all'inganno renziano.
3. La scuola tagliuzzata di Renzi
Ricomincia la scuola nel 2015, e
riapre massacrata da PD e
governo Renzi nella legge di
stabilità.
Infatti, mentre Renzi prende in
g i r o i c i t t a d i n i c o n l e
consultazioni e la riforma "dal
basso", arrivano dall'ALTO
sostanziosi tagli realizzati sul
funzionamento ordinario della
scuola, sulla pelle dei docenti,
dei tecnici, degli amministrativi
ed ausiliari, di tutti i lavoratori
scolastici.
S c e l t e c h e a l l a f i n e s i
ripercuotono sulla qualità della
scuola per studenti e genitori.
Ecco tutti i tagli e i regali che il
#M5S ha contrastato, ma che il
governo ha approvato in legge di
stabilità, a tambur battente e
senza ascoltare nessuno :
Invalsi
1 0 m i l i o n i p e r
finanziare l'industria
dei TEST INVALSI. Il
governo tira dritto
sulle valutazioni degli
studenti in stile
"aziendale".
Scuola paritarie
Stabilizzati 200 milioni
alle scuole paritarie,
che portano la cifra
complessiva a circa
500 milioni di euro. Le scuole
private sono le uniche che non
hanno subito tagli... chissà
perché.
Educazione fisica
Cancellati i responsabili
provinciali di educazione fisica, si
complica l'organizzazione dei
grandi eventi territoriali dello
sport scolastico. Addio ai Giochi
della Gioventù?
A b r o g a z i o n e e s o n e r i e
semiesoneri per vicari
34 milioni di tagli che complicano
il funzionamento della scuola,
mettendo in difficoltà famiglie e
studenti.
Addio supplenze brevi ATA e
docenti
Per 7 giorni il personale
scolastico tecnico ed ausiliario
non potrà essere sostituito e i
docenti non potranno essere
sostituiti per il primo giorno. Tagli
di 66 milioni per il 2015 e di 200
per ciascuno degli anni a
seguire. Risultato: sempre più
classi abbandonate a se stesse.
Reddito di cittadinanza ai nastri
di partenza in Senato. Nel
pomeriggio di lunedì 12 gennaio,
la proposta di legge del
Movimento 5 Stelle che elargisce
780 euro al mese a tutti i
maggiorenni che vivono con un
reddito sotto la soglia di povertà
(quasi 10 milioni di cittadini ndr)
è stata ufficialmente incardinata.
La senatrice Annamaria Parente
(Pd) relatrice del provvedimento
di legge del M5S e di quello
presentato da SEL sullo stesso
argomento, ha cercato far
passare l'erronea idea che
all'interno della legge delega sul
Job Act esistano provvedimenti
simili. Cosa che non è
assolutamente vera. Siamo
intervenuti per smentire
immediatamente questa falsità: il
Job Act crea precarietà e non da
un sostegno al reddito a tutti
coloro che vivono sotto la soglia
di povertà come invece fa il
reddito di cittadinanza.
Ora la discussione generale
proseguirà con le prossime
sedute. Domani consegneremo
l a l i s t a d e l l e
personalità che
chiediamo siano
a s c o l t a t e i n
C o m m i s s i o n e
Lavoro: di Don
Luigi Ciotti di
Libera Contro le
M a f i e c h e
a p p o g g i a
u f f i c i a l m e n t e
l'istituzione del
R e d d i t o d i
Cittadinanza, ai responsabili
dell'Istat fino alla Rete di
associazioni a sostegno del
Reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza:
al via in Senato la legge
M5S
4. L'agenzia di rating Moody's sostiene
che un'uscita dall'euro della Grecia
sarebbe positiva per gli ellenici,
rilanciando nel medio periodo la loro
economia.
Il ragionamento degli analisti finanziari
ècorretto,pertremotivi:
1) La Grecia tornerebbe ad una
moneta compatibile con la sua
economia, e svaluterebbe quindi
rispetto all'euro e alle altre valute.
Questo renderebbe più competitive
sui mercati esteri le merci greche,
aumentando le esportazioni e quindi
l'occupazioneinterna.
2) La ritrovata sovranità monetaria
consentirebbe al Governo greco, di
concerto con la Banca nazionale, di
fare deficit positivi per l'economia,
ovvero diretti alle infrastrutture, al
rilancio dell'occupazione e dei redditi,
invece che al pagamento di enormi
interessisuldebitopubblico.
3) Lo stesso debito pubblico sarebbe
molto meno costoso, perché la Banca
centrale greca potrebbe acquistarne la
parte non venduta sui mercati,
abbassandoitassidiinteresse.
Queste manovre combinate
rilancerebbero i consumi e quindi
anche l'occupazione e i salari. Presto
alla domanda estera (esportazioni) si
sostituirebbe una florida domanda
interna, garantendo alle aziende
grecheprofittistabili.
Per la Grecia il pericolo
arriverebbe nel breve periodo.
L'uscita dall'euro sarebbe difficile
da gestire, perché buona parte
del debito pubblico ellenico è
stato contratto in euro con
istituzioni sovranazionali e non
potrebbe essere riconvertito nella
nuova dracma. La Grecia, a differenza
dell'Italia, dovrebbe contare sulla
benevolenza dei creditori esteri, e non
pagare tutto il debito o dilazionarlo negli
anni. La svalutazione, oltre a rendere più
oneroso il debito in euro, aumenterebbe il
costo delle importazioni, necessarie alla
Grecia per
r i p a r t i r e
perché il suo
t e s s u t o
industriale è
stato messo a
d u r i s s i m a
prova da euro
eausterità.
La conclusione
di Moody's, p e r ò ,
rimane valida: un Paese con la sua
moneta può trasformare il debito in
ricchezza dei suoi cittadini, investire in
ricerca, scuola, innovazione e infrastrutture,
agevolando il settore privato e la collettività.
Lo stesso debito, stimolando il Pil, si
ripagherebbedasé.
Inutile dire che l'Italia, nonostante la crisi
prolungata, è un'economia ben più
avanzata e solida di quella greca. Le nostre
difficoltà con il debito pubblico,
l'impoverimento delle famiglie e la
disoccupazione sono strettamente legate
all'assenza di sovranità monetaria.
Sebbene l'uscita vada gestita con
attenzione e competenza, le
difficoltà di breve periodo
sarebbero irrisorie rispetto a
quelle greche. Va notato, ad
esempio, che circa il 94% del
nostro debito pubblico potrà
essere convertito in lire,
perché contratto sotto
d i r i t t o i t a l i a n o .
Imponendo il controllo
dei movimenti dei
capitali e costringendo
le banche commerciali
ad acquistare parte del
nostro debito, la nuova
lira si stabilizzerebbe
ben presto sui mercati
valutari e il Governo potrebbe
indirizzare l'economia verso il
rilancio della domanda interna, alti
salari e alti profitti, rendendosi
gradualmente più indipendente
dai mercati esteri e dalla
speculazione.
L'uscita dall'euro va preparata con
grande serietà, preparando un
piano di rilancio industriale e di
gestione finanziaria dell'uscita, ma
ciò che nemmeno Moody's riesce
più a negare è che dentro l'euro
ci aspetta un lento e soffocante
declino, mentre fuori sovranità,
sviluppoedemocrazia.
GRECIA
più ricca se fuori dall’€€uro
Attenzione
ci troviamo sempre al
venerdì dalle ore 21.00
In piazza Sacro Cuore 5.
(zona viale Roma) Come sempre a Novara