1. Chimica
B
202 Colonne
COLONNE A RIEMPIMENTO
Introduzione. La distillazione di una miscela si può ottenere anche in una
colonna a riempimento, cioè una colonna nella quale in luogo dei piatti vengono
installati corpi di riempimento. Nel caso della distillazione il dimensionamento
della colonna avviene sempre attraverso una quantificazione del numero di piatti
necessari, il quale viene convertito in altezza di riempimento utilizzando parametri
di conversione. In sostanza, in funzione del tipo di riempimento e del diametro della
colonna si possono avere dati sperimentali che forniscono l’altezza di riempimento
equivalente a un piatto. Le colonne a riempimento trovano comunque una diffusa
applicazione nelle operazioni di assorbimento o di lavaggio di correnti gassose dalle
quali il processo prevede di eliminare composti indesiderati per le lavorazioni a
valle. Queste colonne sono molto diffuse negli impianti di incenerimento rifiuti, in
quanto provvedono al lavaggio di gas da inquinanti che non devono essere restituiti
all’atmosfera.
Riempimenti e sostegni. I corpi di riempimento hanno due scopi: a) pre-
sentare una significativa superficie di bagnamento sulla quale scivola per gravità
il liquido, b) mantenere una buona sezione libera di colonna per il passaggio dei
vapori o dei gas, i quali dovranno salire lambendo il liquido che scende. I corpi di
riempimento sfruttano quindi l’aderenza superficiale dei liquidi. I tipi di riempi-
menti più usati nell’industria sono (fig. A): i Raschig, i PAL e le selle. Ciascuno
di questi tipi, che sono disponibili in varie dimensioni e in vari materiali, offre
particolari caratteristiche dalle quali si ricavano i limiti di utilizzazione. In genere
i corpi di riempimento vengono caricati alla rinfusa, anche se talvolta, per Raschig
o PAL di grosse dimensioni e per alte portate di liquido, si possono impilare in
strati sfalsati.
Nelle colonne a riempimento il liquido in discesa tende a disporsi verso il
mantello della colonna, mentre il vapore o il gas tende a salire nella parte centrale.
Questo fenomeno fa ridurre sensibilmente il contatto tra le due fasi e provoca un
abbassamento della efficienza. Per questo motivo, e anche per evitare di sovracca-
ricare il piatto di sostegno del riempimento, le colonne vengono realizzate a tratti,
e negli intervalli vengono installati piatti di ridistribuzione del liquido e boccaporti
per il carico e lo scarico dei riempimenti. I piatti di distribuzione del liquido hanno
forma troncoconica, per diametri inferiori ai 300 mm, mentre, per diametri mag-
giori, si usano piatti con vari caminetti realizzati con tre o sei intagli triangolari
(fig. B). I piatti di sostegno del carico di riempimento, sono realizzati con una rete
metallica appoggiata su una griglia in lamiera (fig. C).
Le colonne a riempimento (con dimensioni al di sotto del metro di diametro)
sono preferibili a quelle a piatti in vari casi: a) quando il sistema tende a formare
schiume, b) quando la miscela è molto corrosiva, in quanto i riempimenti possono
essere realizzati con materiali resistenti alla corrosione, c) quando si abbia una
notevole portata di liquido in discesa (alti riflussi, per la distillazione e forti portate
di liquido di lavaggio per l’assorbimento).
Le colonne a piatti sono maggiormente usate nell’industria in quanto, per dia-
metri che superano il metro (che rappresentano la maggioranza delle installazioni),
sono più leggere e sostanzialmente più convenienti delle omologhe a riempimento.
Inoltre le colonne a piatti si devono sempre preferire quando si debbano trattare
liquidi sporchi, fanghi e grassi, come i tagli pesanti dei frazionamenti petroliferi.
Sono inoltre fondamentali quando si vogliano fare prelievi intermedi.
Paolo Luchi