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Progettare  Media Education   TECNOLOGIE COMUNICATIVE E MEDIA EDUCATION A.A. 2009/2010 Prof.ssa Eleonora Camaioni
Partiamo dalla definizione di   Progettazione   insieme di  procedure neutre  di volta in volta applicabili a qualunque contenuto o a qualunque tipologia di  percorso  [2] [1] Cfr.  Dizionario della lingua italiana , Milano, Garzanti, 2000 [2] Felini D.,  Progettare la media education: dallidea iniziale al curricolo dei media , in Rivoltella P.C. (a cura di),  Educare per i media , Milano, ISU, 2005, p. 69 il progettare (pensare,  ideare  qualcosa e  studiare  il modo per realizzarla); lelaborazione tecnica di un  progetto  [1]
Parole-chiave Procedure neutre Percorso autoriflessivo Studio contesto Progetto  Idea   Progettazione
Idea progettuale Il primo step:  mettere a fuoco lidea  da proporre a tal fine 竪 essenziale porsi alcune domande:  Lidea ha un tema/titolo? A chi ci rivolgiamo?  In quale ambito vogliamo lavorare (scuola, aziende, extra-scuola, parrocchia, sociale, etc.)  Cosa vogliamo ottenere? Quali strumenti mediali intendiamo adoperare? Quanto tempo vogliamo dedicare? Chi vogliamo coinvolgere nel progetto?
Percorso autoriflessivo percorso che indaga le nostre convinzioni sulla media education, le conoscenze del mondo dei media, i principi dei processi formativi e aiuta a sviluppare e/o migliorare la nostra professionalit di educatori, insegnanti, formatori o animatori.  Sono  4 i momenti del percorso  [3] sui quali 竪 necessario soffermarsi  [3] Felini D.,  op. cit.  , Milano, ISU, 2005, p. 70
Percorso autoriflessivo: 4 momenti senso educazione  - trasmissione di idee - strumento politico (promuove  trasformazione societ)  processo (liberare  potenziale umano di ciascuno)   Organizzazione processi formativi (come costruiamo docenza,  rapporto con allievi,  criteri/fasi lavoro)   la nostra visione  della realt principi metodologici  (stile didattica, lavoro di gruppo, lavoro singolo)
3 modelli di educazione - la competenza mediale [4] -   [4] Cfr. Felini D., Pedagogia dei Media, La Scuola, Brescia, 2004, pp. 38-46 Educazione alla fruizione  consapevole e corretta  strumenti del comunicare Educazione  alla produzione  dei messaggi originali nei diversi formati della medialit Educazione alla comprensione  dei messaggi mediali  della realt del sistema delle  comunicazioni di massa
Studio del contesto 1.  Scelta  attenta del  background  nel quale vogliamo lavorare SCUOLA AZIENDA SOCIALE (centri culturali, biblioteche, associazioni) PARROCCHIA OSPEDALI (animazione in comunit)
Studio del contesto 2.  Analisi  del  campo scelto  in particolare in riferimento ai bisogni formativi della popolazione alla quale rivolgiamo la nostra attivit  N.B. proporre un progetto di alfabetizzazione informatica ad una Universit della Terza et che gi da anni attiva corsi di uso del pc 竪 un progetto che non soddisfa i bisogni di formazione espressi dagli utenti.  Come stabilire ci嘆 di cui un soggetto ha bisogno?  porre attenzione a necessit, desideri,  interessi personali, bisogni indotti  tenere conto dei bisogni inespressi domandarsi cosa pu嘆 far crescere la persona alla quale mi rivolgo?
Studio del contesto Per individuare i bisogni formativi Felini [5] propone il seguente schema:  [5] Felini D.,  op. cit. , Milano, ISU, 2005, p. 75 Progetto di  Media Education Disposizioni  normative Linee stabilite dallorganiz-zazione Bisogni espressi dagli esperti Al fine di raccogliere queste istanze si pu嘆 procedere attraverso metodologie differenti: questionari, interviste, focus groups. Bisogni espressi dagli utenti
Procedure neutre insieme degli elementi  essenziali  che costituiscono un progetto di media education. Non esiste un unico format di progettazione educativa, valido per ogni situazione e contesto.  Tuttavia vi sono elementi che non possono essere tralasciati:
1. Dati anagrafici del progetto Titolo: Soggetto proponente:  Responsabile:  quipe di lavoro:  Destinatari:  2. Situazione iniziale e finalit progettuali 3. Obiettivi da raggiungere 4. Spazi e tempi Luogo: Data prevista di inizio: Data prevista di fine:  5. Articolazione del progetto 6. Sussidi a supporto  7. Risorse economiche  8. Cambiamenti attesi  9. Verifica e valutazione 10. Prodotto finale
Dati anagrafici del progetto  Esempio  Titolo:  La Media Education in Biblioteca  Laboratorio sul giornale per bambini  Soggetto proponente:  Fmc  Friendly Media Comunication Responsabile:  Dr.ssa Eleonora Camaioni   quipe di lavoro:  due Formatori  facilitatori della comunicazione (con competenze mediali e informatiche)  Destinatari:   n. 12 ragazzini di et compresa tra 8-11 anni   informazioni essenziali e generali relative al progetto di Media Education
Situazione iniziale e finalit progettuali  Esempio:   Il progetto si inserisce come proposta di attivit culturale nella  Biblioteca Comunale Giuseppe Lesca di San Benedetto del Tronto . Esso consiste nelloffrire una occasione di approfondimento e riflessione sulle tematiche della comunicazione e dellinformazione e sui linguaggi dei prodotti mediali. Nel particolare riguarda la realizzazione di un Laboratorio sul giornale in un contesto come quello della biblioteca in cui ci sono molti libri per bambini ma nessun periodico o quotidiano dedicato a loro.  ogni progetto deve iniziare con un presentazione sintetica:  - delle  motivazioni  che rendono importante la realizzazione del progetto delle  finalit  che si intendono perseguire attraverso lo stesso  con lo scopo di far capire, anche a chi non 竪 addentro alla questione trattata, le motivazioni esplicite dellorganizzazione
Obiettivi da raggiungere  Esempio:  -  far conoscere ai bambini leditoria per bambini;  trasformare il giornale da oggetto, a volte privo di significato, che si vede nelle mani dei propri genitori, a strumento di lavoro ed espressione di se stessi; rendere consapevoli i minori della complessit del lavoro di costruzione che sta dietro al processo di realizzazione di un giornale; introdurre alcuni elementi di riflessione sul giornale, che poi nel tempo ogni bambino svilupper autonomamente e in modi diversi nel corso della sua crescita per rendere, nei fatti, il minore consapevole e protagonista attivo della vita della sua citt;  stimolare la partecipazione sociale o semplicemente scoprire idee e opinioni dei bambini su quello che li circonda, oltre che per valorizzare il punto di vista di ognuno di essi suggerendogli di raccontare, attraverso i propri disegni e le produzioni scritte la loro vita e quella della realt nella quale vivono valorizzando e rafforzando il rapporto del bambino con il territorio. indicare gli  obiettivi formativi e/o didattici  che ci aspettiamo di conseguire nel percorso educativo
Spazi e tempi  Esempio Luogo:  biblioteca Comunale, laboratorio informatico  Data prevista di inizio:  fine luglio 2007 Data prevista di fine:  met agosto 2007 indichiamo le  coordinate spazio  (dove si vuole realizzare il progetto?)-  temporali  (da quando a quando, per quanto tempo?)
Articolazione del progetto  Esempio:  Suddivisione in  3 moduli  concettuali:    Il giornale: analisi del consumo mediale (2 lezioni frontali di 2h ciascuno)   Conosco il giornale: analisi, comprensione, de-costruzione, manipolazione del medium (3 lezioni frontali di 2h ciascuno)   Il nostro giornalino: produzione mediale di un giornalino della Biblioteca (5 incontri laboratoriali di 2h ciascuno)  necessario scandire le  fasi di lavoro , stabilire la  sequenza di azioni  che intendiamo intraprendere, definendone i tempi, le modalit di realizzazione e la metodologia di lavoro  (seminari, convegni, workshop, lezioni frontali, interattive, laboratori)
Sussidi a supporto   Esempio:   Personal computer con connessione Internet e scanner Carta, penne, colori, matite, fogli, materiale di cancelleria giornalini e/o materiale editoriale per ragazzi  si specificano sia le  risorse umane  (se non gi definite precedentemente), sia le  attrezzature  necessarie (carta, penna, pc, scanner, videoregistratore, lettore dvd, televisione)
Risorse economiche  Esempio:   in maniera indicativa si dovranno elencare tutte le  voci di spesa  con una previsione della cifra necessaria (compensi, rimborsi, spese di viaggio, spese di pubblicit, di documentazione, per acquisto o noleggio attrezzature, di segreteria e amministrazione)  N.B. I compensi per i docenti, facilitatori, media educator, in linea con le direttive provinciali e regionali delle Marche, in materia di formazione  variano dai 50 ai 70 euro/h.   PREVENTIVO DI SPESA AZIONI PREVISTE NUM. ORE (h)/ incontro EURO/h PER DOCENTE DOCENTI COSTO TOTALE  (euro) 10 incontri  Laboratoriali   2 50 2 2000 COSTI DI GESTIONE Coordinamento Didattico e Segreteria organizzativa  500 COSTI TOTALI  2500
Cambiamenti attesi  Esempio:    Acquisizione degli strumenti pratici per la realizzazione del giornale    Socializzazione allinterno del gruppo dei pari   Creare una redazione/ufficio stampa allinterno della Biblioteca che promuova le iniziative della struttura tra i ragazzi che entri in sinergia con enti locali territoriali (Comune, Provincia, Regione), con le realt associative cittadine, con la Mediateca Picena e gli organi di stampa locali.  consistono nella soddisfazione delle aspettative che ci poniamo nel pensare di voler realizzare un progetto
Verifica e valutazione   Esempio:  Verifiche intermedie e finale di valutazione della conoscenza del giornale tramite (questionari, interviste singole o focus group)  Presentazione realizzata dai ragazzi stessi del prodotto realizzato a tutta la cittadinanza  Prevediamo quali modalit di valutazione e controllo attivare in itinere e a conclusione del progetto
Prodotto finale  Esempio:   creazione di un  numero zero  di giornale della Biblioteca realizzato dai ragazzi coinvolti nel laboratorio che poi andr distribuito a tutta la cittadinanza con il B.U.M. (Bollettino Ufficiale Municipale)   probabile che si preveda la realizzazione di un prodotto mediale  (giornalino, video, cd-rom, fumetto, cartellone pubblicitario, sito web) E bene sempre precisare di cosa si tratta, perch辿 lo si 竪 scelto e di quali modalit di diffusione ci si avvarr
La progettazione modulare   Si costruiscono una serie di percorsi (pacchetti) autonomi, non scollegati dagli altri, in s辿 conclusi e finalizzati al raggiungimento di obiettivi dichiarati e di contenuti prestabiliti.  Una caratteristica strategica della ME sia negli interventi formativi, sia negli interventi didattici, nella scuola o nellextra scuola, 竪 quella della  modularit  (micro o macro)  Ogni modulo contiene un percorso didattico relativo ad una singola porzione di sapere o ad una abilit specifica e pu嘆 essere disinserito, spostato, sostituito essendo flessibile alle esigenze del sistema formativo.  Esempio:   - Percorsi di Me nella Scuola -
Progettare il   Curriculo dei media  [6]   insieme di unit didattiche o insieme di progetti, aventi per嘆 la caratteristica di dispiegarsi in maniera ordinata, secondo un principio di gradualit e di sviluppo lungo un arco temporale di qualche anno (cinque per la scuola primaria)  [6] Felini D.,  op. cit.,  Milano, ISU, 2005, pp. 83-84 linsieme ordinato e integrato di tutte le attivit di Media Education proposte e fruite nel corso di un dato grado scolastico da tutti gli alunni di un certo istituto
Progettare il curriculo dei media   Tema di interesse prettamente scolastico, esclude una parte del campo applicativo della media educazione  Lidea di curriculo comprende anche lidea dellintegrazione, per cui se si pensa al curriculo di educazione ai media bisogna pensarlo in relazione alle altre aree di insegnamento/apprendimento che si dispiegano in parallelo (es. area sociale, area matematica, area letteraria, area linguistica)
Progettare il curriculo dei media  Da recenti studi in materia 竪 possibile sulla scia del ragionamento proposto da  Felini  distinguere 2 elementi essenziali del curriculo dei media:  Trasversalit costruire un percorso disciplinare specifico ed autonomo rispetto alle altre materie di insegnamento pensare un curriculo transdisciplinare che integri leducazione ai media nei singoli insegnamenti scolastici (curriculum across the curriculum) realizzare laboratori autonomi di educazione mass- mediale paralleli alla attivit scolastica Criterio ordinatore dellattivit di ME  Per generi o secondo i diversi mezzi di comunicazione (cinema, tv, Internet)  per obiettivi educativi e didattici (conoscenza linguaggi, fruizione, realizzazione media) per nuclei concettuali o tematici (storia radio, linguaggi radio, generi)
Esempi di progettazione  rispetto agli ambiti applicativi della ME SCUOLA (educazione formale) -Il Fumetto- SOCIALE Extra-scuola (educazione socioculturale) -Me in Biblioteca- AZIENDA [profit] (educazione professionale) -progetto- PARROCCHIA OSPEDALI  [no profit] (educazione socio-assistenziale) -progetto osp. meyer-
Bibliografia  - Comitato Internet@Minori,  Libro Bianco Internet@Minori , Roma, Armando, 2007 - Camaioni E.,  La Media Education in Biblioteca. Laboratorio sul giornale , in Cortoni I.,  A scuola di comunicazione , Roma, Nuova Cultura, 2006 - Costa R.,  Per un curricolo di educazione ai linguaggi del corpo, del suono e dellimmagine nella scuola di base , in Universit degli Studi di Padova,  Universit e spazio di ricerca. Atti del Convegno di Studio , Padova, Alfasessanta, 1991 - DAbbicco L., Ottaviano C., Bonomi Castelli I.,  I media in classe , Brescia, La Scuola, 2003 - Dizionario della lingua italiana , Milano, Garzanti, 2000 - Felini D.,  Progettare la media education: dallidea iniziale al curricolo dei media , in Rivoltella P.C. (a cura di),  Educare per i media , Milano, ISU, 2005 - Felini D.,  Pedagogia dei Media , La Scuola, Brescia, 2004 - Galliani L.,  Educazione ai linguaggi audiovisivi , Torino, Sei, 1988

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  • 1. Progettare Media Education TECNOLOGIE COMUNICATIVE E MEDIA EDUCATION A.A. 2009/2010 Prof.ssa Eleonora Camaioni
  • 2. Partiamo dalla definizione di Progettazione insieme di procedure neutre di volta in volta applicabili a qualunque contenuto o a qualunque tipologia di percorso [2] [1] Cfr. Dizionario della lingua italiana , Milano, Garzanti, 2000 [2] Felini D., Progettare la media education: dallidea iniziale al curricolo dei media , in Rivoltella P.C. (a cura di), Educare per i media , Milano, ISU, 2005, p. 69 il progettare (pensare, ideare qualcosa e studiare il modo per realizzarla); lelaborazione tecnica di un progetto [1]
  • 3. Parole-chiave Procedure neutre Percorso autoriflessivo Studio contesto Progetto Idea Progettazione
  • 4. Idea progettuale Il primo step: mettere a fuoco lidea da proporre a tal fine 竪 essenziale porsi alcune domande: Lidea ha un tema/titolo? A chi ci rivolgiamo? In quale ambito vogliamo lavorare (scuola, aziende, extra-scuola, parrocchia, sociale, etc.) Cosa vogliamo ottenere? Quali strumenti mediali intendiamo adoperare? Quanto tempo vogliamo dedicare? Chi vogliamo coinvolgere nel progetto?
  • 5. Percorso autoriflessivo percorso che indaga le nostre convinzioni sulla media education, le conoscenze del mondo dei media, i principi dei processi formativi e aiuta a sviluppare e/o migliorare la nostra professionalit di educatori, insegnanti, formatori o animatori. Sono 4 i momenti del percorso [3] sui quali 竪 necessario soffermarsi [3] Felini D., op. cit. , Milano, ISU, 2005, p. 70
  • 6. Percorso autoriflessivo: 4 momenti senso educazione - trasmissione di idee - strumento politico (promuove trasformazione societ) processo (liberare potenziale umano di ciascuno) Organizzazione processi formativi (come costruiamo docenza, rapporto con allievi, criteri/fasi lavoro) la nostra visione della realt principi metodologici (stile didattica, lavoro di gruppo, lavoro singolo)
  • 7. 3 modelli di educazione - la competenza mediale [4] - [4] Cfr. Felini D., Pedagogia dei Media, La Scuola, Brescia, 2004, pp. 38-46 Educazione alla fruizione consapevole e corretta strumenti del comunicare Educazione alla produzione dei messaggi originali nei diversi formati della medialit Educazione alla comprensione dei messaggi mediali della realt del sistema delle comunicazioni di massa
  • 8. Studio del contesto 1. Scelta attenta del background nel quale vogliamo lavorare SCUOLA AZIENDA SOCIALE (centri culturali, biblioteche, associazioni) PARROCCHIA OSPEDALI (animazione in comunit)
  • 9. Studio del contesto 2. Analisi del campo scelto in particolare in riferimento ai bisogni formativi della popolazione alla quale rivolgiamo la nostra attivit N.B. proporre un progetto di alfabetizzazione informatica ad una Universit della Terza et che gi da anni attiva corsi di uso del pc 竪 un progetto che non soddisfa i bisogni di formazione espressi dagli utenti. Come stabilire ci嘆 di cui un soggetto ha bisogno? porre attenzione a necessit, desideri, interessi personali, bisogni indotti tenere conto dei bisogni inespressi domandarsi cosa pu嘆 far crescere la persona alla quale mi rivolgo?
  • 10. Studio del contesto Per individuare i bisogni formativi Felini [5] propone il seguente schema: [5] Felini D., op. cit. , Milano, ISU, 2005, p. 75 Progetto di Media Education Disposizioni normative Linee stabilite dallorganiz-zazione Bisogni espressi dagli esperti Al fine di raccogliere queste istanze si pu嘆 procedere attraverso metodologie differenti: questionari, interviste, focus groups. Bisogni espressi dagli utenti
  • 11. Procedure neutre insieme degli elementi essenziali che costituiscono un progetto di media education. Non esiste un unico format di progettazione educativa, valido per ogni situazione e contesto. Tuttavia vi sono elementi che non possono essere tralasciati:
  • 12. 1. Dati anagrafici del progetto Titolo: Soggetto proponente: Responsabile: quipe di lavoro: Destinatari: 2. Situazione iniziale e finalit progettuali 3. Obiettivi da raggiungere 4. Spazi e tempi Luogo: Data prevista di inizio: Data prevista di fine: 5. Articolazione del progetto 6. Sussidi a supporto 7. Risorse economiche 8. Cambiamenti attesi 9. Verifica e valutazione 10. Prodotto finale
  • 13. Dati anagrafici del progetto Esempio Titolo: La Media Education in Biblioteca Laboratorio sul giornale per bambini Soggetto proponente: Fmc Friendly Media Comunication Responsabile: Dr.ssa Eleonora Camaioni quipe di lavoro: due Formatori facilitatori della comunicazione (con competenze mediali e informatiche) Destinatari: n. 12 ragazzini di et compresa tra 8-11 anni informazioni essenziali e generali relative al progetto di Media Education
  • 14. Situazione iniziale e finalit progettuali Esempio: Il progetto si inserisce come proposta di attivit culturale nella Biblioteca Comunale Giuseppe Lesca di San Benedetto del Tronto . Esso consiste nelloffrire una occasione di approfondimento e riflessione sulle tematiche della comunicazione e dellinformazione e sui linguaggi dei prodotti mediali. Nel particolare riguarda la realizzazione di un Laboratorio sul giornale in un contesto come quello della biblioteca in cui ci sono molti libri per bambini ma nessun periodico o quotidiano dedicato a loro. ogni progetto deve iniziare con un presentazione sintetica: - delle motivazioni che rendono importante la realizzazione del progetto delle finalit che si intendono perseguire attraverso lo stesso con lo scopo di far capire, anche a chi non 竪 addentro alla questione trattata, le motivazioni esplicite dellorganizzazione
  • 15. Obiettivi da raggiungere Esempio: - far conoscere ai bambini leditoria per bambini; trasformare il giornale da oggetto, a volte privo di significato, che si vede nelle mani dei propri genitori, a strumento di lavoro ed espressione di se stessi; rendere consapevoli i minori della complessit del lavoro di costruzione che sta dietro al processo di realizzazione di un giornale; introdurre alcuni elementi di riflessione sul giornale, che poi nel tempo ogni bambino svilupper autonomamente e in modi diversi nel corso della sua crescita per rendere, nei fatti, il minore consapevole e protagonista attivo della vita della sua citt; stimolare la partecipazione sociale o semplicemente scoprire idee e opinioni dei bambini su quello che li circonda, oltre che per valorizzare il punto di vista di ognuno di essi suggerendogli di raccontare, attraverso i propri disegni e le produzioni scritte la loro vita e quella della realt nella quale vivono valorizzando e rafforzando il rapporto del bambino con il territorio. indicare gli obiettivi formativi e/o didattici che ci aspettiamo di conseguire nel percorso educativo
  • 16. Spazi e tempi Esempio Luogo: biblioteca Comunale, laboratorio informatico Data prevista di inizio: fine luglio 2007 Data prevista di fine: met agosto 2007 indichiamo le coordinate spazio (dove si vuole realizzare il progetto?)- temporali (da quando a quando, per quanto tempo?)
  • 17. Articolazione del progetto Esempio: Suddivisione in 3 moduli concettuali: Il giornale: analisi del consumo mediale (2 lezioni frontali di 2h ciascuno) Conosco il giornale: analisi, comprensione, de-costruzione, manipolazione del medium (3 lezioni frontali di 2h ciascuno) Il nostro giornalino: produzione mediale di un giornalino della Biblioteca (5 incontri laboratoriali di 2h ciascuno) necessario scandire le fasi di lavoro , stabilire la sequenza di azioni che intendiamo intraprendere, definendone i tempi, le modalit di realizzazione e la metodologia di lavoro (seminari, convegni, workshop, lezioni frontali, interattive, laboratori)
  • 18. Sussidi a supporto Esempio: Personal computer con connessione Internet e scanner Carta, penne, colori, matite, fogli, materiale di cancelleria giornalini e/o materiale editoriale per ragazzi si specificano sia le risorse umane (se non gi definite precedentemente), sia le attrezzature necessarie (carta, penna, pc, scanner, videoregistratore, lettore dvd, televisione)
  • 19. Risorse economiche Esempio: in maniera indicativa si dovranno elencare tutte le voci di spesa con una previsione della cifra necessaria (compensi, rimborsi, spese di viaggio, spese di pubblicit, di documentazione, per acquisto o noleggio attrezzature, di segreteria e amministrazione) N.B. I compensi per i docenti, facilitatori, media educator, in linea con le direttive provinciali e regionali delle Marche, in materia di formazione variano dai 50 ai 70 euro/h. PREVENTIVO DI SPESA AZIONI PREVISTE NUM. ORE (h)/ incontro EURO/h PER DOCENTE DOCENTI COSTO TOTALE (euro) 10 incontri Laboratoriali 2 50 2 2000 COSTI DI GESTIONE Coordinamento Didattico e Segreteria organizzativa 500 COSTI TOTALI 2500
  • 20. Cambiamenti attesi Esempio: Acquisizione degli strumenti pratici per la realizzazione del giornale Socializzazione allinterno del gruppo dei pari Creare una redazione/ufficio stampa allinterno della Biblioteca che promuova le iniziative della struttura tra i ragazzi che entri in sinergia con enti locali territoriali (Comune, Provincia, Regione), con le realt associative cittadine, con la Mediateca Picena e gli organi di stampa locali. consistono nella soddisfazione delle aspettative che ci poniamo nel pensare di voler realizzare un progetto
  • 21. Verifica e valutazione Esempio: Verifiche intermedie e finale di valutazione della conoscenza del giornale tramite (questionari, interviste singole o focus group) Presentazione realizzata dai ragazzi stessi del prodotto realizzato a tutta la cittadinanza Prevediamo quali modalit di valutazione e controllo attivare in itinere e a conclusione del progetto
  • 22. Prodotto finale Esempio: creazione di un numero zero di giornale della Biblioteca realizzato dai ragazzi coinvolti nel laboratorio che poi andr distribuito a tutta la cittadinanza con il B.U.M. (Bollettino Ufficiale Municipale) probabile che si preveda la realizzazione di un prodotto mediale (giornalino, video, cd-rom, fumetto, cartellone pubblicitario, sito web) E bene sempre precisare di cosa si tratta, perch辿 lo si 竪 scelto e di quali modalit di diffusione ci si avvarr
  • 23. La progettazione modulare Si costruiscono una serie di percorsi (pacchetti) autonomi, non scollegati dagli altri, in s辿 conclusi e finalizzati al raggiungimento di obiettivi dichiarati e di contenuti prestabiliti. Una caratteristica strategica della ME sia negli interventi formativi, sia negli interventi didattici, nella scuola o nellextra scuola, 竪 quella della modularit (micro o macro) Ogni modulo contiene un percorso didattico relativo ad una singola porzione di sapere o ad una abilit specifica e pu嘆 essere disinserito, spostato, sostituito essendo flessibile alle esigenze del sistema formativo. Esempio: - Percorsi di Me nella Scuola -
  • 24. Progettare il Curriculo dei media [6] insieme di unit didattiche o insieme di progetti, aventi per嘆 la caratteristica di dispiegarsi in maniera ordinata, secondo un principio di gradualit e di sviluppo lungo un arco temporale di qualche anno (cinque per la scuola primaria) [6] Felini D., op. cit., Milano, ISU, 2005, pp. 83-84 linsieme ordinato e integrato di tutte le attivit di Media Education proposte e fruite nel corso di un dato grado scolastico da tutti gli alunni di un certo istituto
  • 25. Progettare il curriculo dei media Tema di interesse prettamente scolastico, esclude una parte del campo applicativo della media educazione Lidea di curriculo comprende anche lidea dellintegrazione, per cui se si pensa al curriculo di educazione ai media bisogna pensarlo in relazione alle altre aree di insegnamento/apprendimento che si dispiegano in parallelo (es. area sociale, area matematica, area letteraria, area linguistica)
  • 26. Progettare il curriculo dei media Da recenti studi in materia 竪 possibile sulla scia del ragionamento proposto da Felini distinguere 2 elementi essenziali del curriculo dei media: Trasversalit costruire un percorso disciplinare specifico ed autonomo rispetto alle altre materie di insegnamento pensare un curriculo transdisciplinare che integri leducazione ai media nei singoli insegnamenti scolastici (curriculum across the curriculum) realizzare laboratori autonomi di educazione mass- mediale paralleli alla attivit scolastica Criterio ordinatore dellattivit di ME Per generi o secondo i diversi mezzi di comunicazione (cinema, tv, Internet) per obiettivi educativi e didattici (conoscenza linguaggi, fruizione, realizzazione media) per nuclei concettuali o tematici (storia radio, linguaggi radio, generi)
  • 27. Esempi di progettazione rispetto agli ambiti applicativi della ME SCUOLA (educazione formale) -Il Fumetto- SOCIALE Extra-scuola (educazione socioculturale) -Me in Biblioteca- AZIENDA [profit] (educazione professionale) -progetto- PARROCCHIA OSPEDALI [no profit] (educazione socio-assistenziale) -progetto osp. meyer-
  • 28. Bibliografia - Comitato Internet@Minori, Libro Bianco Internet@Minori , Roma, Armando, 2007 - Camaioni E., La Media Education in Biblioteca. Laboratorio sul giornale , in Cortoni I., A scuola di comunicazione , Roma, Nuova Cultura, 2006 - Costa R., Per un curricolo di educazione ai linguaggi del corpo, del suono e dellimmagine nella scuola di base , in Universit degli Studi di Padova, Universit e spazio di ricerca. Atti del Convegno di Studio , Padova, Alfasessanta, 1991 - DAbbicco L., Ottaviano C., Bonomi Castelli I., I media in classe , Brescia, La Scuola, 2003 - Dizionario della lingua italiana , Milano, Garzanti, 2000 - Felini D., Progettare la media education: dallidea iniziale al curricolo dei media , in Rivoltella P.C. (a cura di), Educare per i media , Milano, ISU, 2005 - Felini D., Pedagogia dei Media , La Scuola, Brescia, 2004 - Galliani L., Educazione ai linguaggi audiovisivi , Torino, Sei, 1988