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Progetto
INTERCULTURA
A.S. 2010/2011
Progetto intercultura - Una scuola per tutti POLO 2
Progetto intercultura - Una scuola per tutti POLO 2
Manipolando il racconto realistico Che
accoglienza nella foresta, mi relaziono, mi
esprimo, mi apro, mi racconto.
Il lavoro che segue  una
STORIA VERA che mi ha
permesso di ricordare, rivivere e
condividere, con i miei compagni
di viaggio, emozioni ed esperienze
vissute.
Progetto intercultura - Una scuola per tutti POLO 2
Oliver faceva di mestiere il
fotografo e gli piaceva tanto
fotografare gli animali .
Un giorno il suo capo gli disse
che sarebbe dovuto andare in
Africa, un paese lontano,
precisamente a Kinshasa, a
scattare fotografie agli animali
che qui da noi, di certo,
abitualmente non se ne vanno in
giro per le strade della citt e
nemmeno della campagna !
Finalmente avrebbe visto da
vicino gli elefanti, le zebre, i
leoni e le giraffe.
Appena comunic la notizia a
Cristine, sua moglie, fu molto
felice.
Fu cos che i due coniugi, dopo un viaggio in aereo, a pi
tappe, atterrarono allaeroporto di Kinshasa, la capitale
della Repubblica Democratica del Congo.
Questa citt, come tutte le citt, ha una storia: prima
colonia Belga, oggi indipendente, ma invasa da cinesi.
Si trova nel cuore
dellAfrica, leggermente
spostata ad occidente. ?
attraversata dal fiume
Lukaya, che tra meandri e
tratti rettilinei versa le
sue acque nel fiume Congo.
I due si guardarono attorno spaesati , si sentirono a
disagio, come pesci fuor dacqua
Questo stato danimo ebbe i minuti contati, perch
presto trovarono sistemazione in un hotel a pi piani,
accolti da un uomo che, essendo bilingue, riusc a dare ai
due stranieri conforto e accoglienza adeguata.
Un appartamentino li ospit per tutto il periodo del
soggiorno in una terra cos lontana dalla loro citt natale.
Era costituito da due camere da letto, un bagno e
langolo cottura, acqua corrente, energia elettrica,
televisione e persino uno spazio per giocare. Ma per chi?
Non cerano con loro bambini!
Oliver spalanc subito la finestra : meraviglia!
Un lungo corso dacqua
attir il suo sguardo e lui
inizi a immaginare
coccodrilli di dimensioni
sia modeste, sia notevoli
travolti dalle onde
violente.
Esultando di gioia, ruzzol
gi per le scale, senza
aspettare lascensore, e si
diresse, pi veloce del
vento, per dare inizio alla
sua missione.
Cristine, rimasta sola, colse loccasione per perlustrare la zona circostante.
Dopo aver vagato per una mezzoretta si trov a pochi passi da  una citt nella
citt che era abbracciata da una muraglia di Baobab dallampia chioma folta,
frondosa e verdeggiante . Questo era il re degli alberi della savana; luogo di
ritrovo per gli abitanti di tanti villaggi africani.
Sotto questi immensi esemplari le persone chiacchierano, prendono le decisioni
importanti, ballano, cantano, suonano e riposano.
Proprio ai piedi di questa sontuosa pianta una miriade di bambini e bambine, dalle
diverse et, spensierati, giocavano allombra estesa dellalbero della Pace e
dellIncontro. Erano divisi in gruppi eterogenei ed omogenei e tra biglie,
tuddhri, campana, altalena, bambole, calcio, indovina cosa riempivano laria di
voci festose.
Ad un tratto qualcuno not la
signora dal portamento
distinto, dallo sguardo dolce
e sereno e dallabbigliamento
in sintonia con lambiente.
Era un ragazzo abbastanza
alto, ricciuto, dallo sguardo
sorridente che usc dal
gruppo e le si avvicin per
salutarla : boun jiur.
Cristine ricambi, con gli
occhi lucidi, il saluto,
accarezzandogli i ricciuti
capelli.
Da quella volta , gli
incontri divennero
sempre pi frequenti,
anzi Cristine venne
accompagnata da Oliver,
un uomo dalla statura
poco al di sopra della
media, che lasciava
trasparire unintelligenza
grande e nello stesso
tempo semplice, che,
senza pensarci due volte,
diede un senso diverso al
suo viaggio.
I coniugi sfidando pericoli ed
intemperie (vento, pioggia )
trascorsero le ore ad osservare i
bambini della citt nella citt nelle
loro azioni quotidiane.
Li seguivano mentre si recavano a
scuola attraversando il ponticello di
legno che sovrastava il fiumiciattolo.
Li fissavano increduli, mentre i pi
grandicelli scavavano delle pozze
per raccogliere lacqua del piccolo
corso; li scrutavano nello
svolgimento dei loro lavori
pomeridiani: zappettare la terra,
piantare gli ortaggi, innaffiare lorto
attingendo lacqua dalle pozze e
raccogliere peperoni, melanzane,
pomodori e verdure varie,
necessarie per il loro fabbisogno sia
nutritivo, sia economico.
Passarono i giorni e Cristine
ed Oliver coltivarono lidea e
il desiderio di offrire il loro
amore a due di quei bambini.
Tra i tanti si fece avanti
ancora una volta il ragazzino
ricciuto che trascinava con
s un piccoletto vivace pi di
un peperoncino.
Labbraccio tra i quattro fu
spontaneo e da quel momento
niente e nessuno li separ
pi.
Ora i due bambini sono in
Italia, vivono in una casa
accogliente accarezzati dalle
premure di due splendidi
genitori. Frequentano la
scuola Primaria e conducono
una vita serena, adatta alla
loro et.
Stanno bene, sono come tutti
gli altri bambini, grazie a
quelle due splendide persone
che hanno cambiato la loro
vita.
Progetto intercultura - Una scuola per tutti POLO 2
Progetto intercultura - Una scuola per tutti POLO 2
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Progetto intercultura - Una scuola per tutti POLO 2
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Tendi la tua mano
a chi la chieder.
Dona il tuo sorriso
a chi lo offrir.
Un sorriso porta
Gioia e Amore
e rende felice ogni
Cuore.

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Progetto intercultura - Una scuola per tutti POLO 2

  • 4. Manipolando il racconto realistico Che accoglienza nella foresta, mi relaziono, mi esprimo, mi apro, mi racconto. Il lavoro che segue una STORIA VERA che mi ha permesso di ricordare, rivivere e condividere, con i miei compagni di viaggio, emozioni ed esperienze vissute.
  • 6. Oliver faceva di mestiere il fotografo e gli piaceva tanto fotografare gli animali . Un giorno il suo capo gli disse che sarebbe dovuto andare in Africa, un paese lontano, precisamente a Kinshasa, a scattare fotografie agli animali che qui da noi, di certo, abitualmente non se ne vanno in giro per le strade della citt e nemmeno della campagna ! Finalmente avrebbe visto da vicino gli elefanti, le zebre, i leoni e le giraffe. Appena comunic la notizia a Cristine, sua moglie, fu molto felice.
  • 7. Fu cos che i due coniugi, dopo un viaggio in aereo, a pi tappe, atterrarono allaeroporto di Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo. Questa citt, come tutte le citt, ha una storia: prima colonia Belga, oggi indipendente, ma invasa da cinesi.
  • 8. Si trova nel cuore dellAfrica, leggermente spostata ad occidente. ? attraversata dal fiume Lukaya, che tra meandri e tratti rettilinei versa le sue acque nel fiume Congo.
  • 9. I due si guardarono attorno spaesati , si sentirono a disagio, come pesci fuor dacqua Questo stato danimo ebbe i minuti contati, perch presto trovarono sistemazione in un hotel a pi piani, accolti da un uomo che, essendo bilingue, riusc a dare ai due stranieri conforto e accoglienza adeguata. Un appartamentino li ospit per tutto il periodo del soggiorno in una terra cos lontana dalla loro citt natale. Era costituito da due camere da letto, un bagno e langolo cottura, acqua corrente, energia elettrica, televisione e persino uno spazio per giocare. Ma per chi? Non cerano con loro bambini! Oliver spalanc subito la finestra : meraviglia!
  • 10. Un lungo corso dacqua attir il suo sguardo e lui inizi a immaginare coccodrilli di dimensioni sia modeste, sia notevoli travolti dalle onde violente. Esultando di gioia, ruzzol gi per le scale, senza aspettare lascensore, e si diresse, pi veloce del vento, per dare inizio alla sua missione.
  • 11. Cristine, rimasta sola, colse loccasione per perlustrare la zona circostante. Dopo aver vagato per una mezzoretta si trov a pochi passi da una citt nella citt che era abbracciata da una muraglia di Baobab dallampia chioma folta, frondosa e verdeggiante . Questo era il re degli alberi della savana; luogo di ritrovo per gli abitanti di tanti villaggi africani. Sotto questi immensi esemplari le persone chiacchierano, prendono le decisioni importanti, ballano, cantano, suonano e riposano. Proprio ai piedi di questa sontuosa pianta una miriade di bambini e bambine, dalle diverse et, spensierati, giocavano allombra estesa dellalbero della Pace e dellIncontro. Erano divisi in gruppi eterogenei ed omogenei e tra biglie, tuddhri, campana, altalena, bambole, calcio, indovina cosa riempivano laria di voci festose.
  • 12. Ad un tratto qualcuno not la signora dal portamento distinto, dallo sguardo dolce e sereno e dallabbigliamento in sintonia con lambiente. Era un ragazzo abbastanza alto, ricciuto, dallo sguardo sorridente che usc dal gruppo e le si avvicin per salutarla : boun jiur. Cristine ricambi, con gli occhi lucidi, il saluto, accarezzandogli i ricciuti capelli.
  • 13. Da quella volta , gli incontri divennero sempre pi frequenti, anzi Cristine venne accompagnata da Oliver, un uomo dalla statura poco al di sopra della media, che lasciava trasparire unintelligenza grande e nello stesso tempo semplice, che, senza pensarci due volte, diede un senso diverso al suo viaggio.
  • 14. I coniugi sfidando pericoli ed intemperie (vento, pioggia ) trascorsero le ore ad osservare i bambini della citt nella citt nelle loro azioni quotidiane. Li seguivano mentre si recavano a scuola attraversando il ponticello di legno che sovrastava il fiumiciattolo. Li fissavano increduli, mentre i pi grandicelli scavavano delle pozze per raccogliere lacqua del piccolo corso; li scrutavano nello svolgimento dei loro lavori pomeridiani: zappettare la terra, piantare gli ortaggi, innaffiare lorto attingendo lacqua dalle pozze e raccogliere peperoni, melanzane, pomodori e verdure varie, necessarie per il loro fabbisogno sia nutritivo, sia economico.
  • 15. Passarono i giorni e Cristine ed Oliver coltivarono lidea e il desiderio di offrire il loro amore a due di quei bambini. Tra i tanti si fece avanti ancora una volta il ragazzino ricciuto che trascinava con s un piccoletto vivace pi di un peperoncino. Labbraccio tra i quattro fu spontaneo e da quel momento niente e nessuno li separ pi.
  • 16. Ora i due bambini sono in Italia, vivono in una casa accogliente accarezzati dalle premure di due splendidi genitori. Frequentano la scuola Primaria e conducono una vita serena, adatta alla loro et. Stanno bene, sono come tutti gli altri bambini, grazie a quelle due splendide persone che hanno cambiato la loro vita.
  • 22. Tendi la tua mano a chi la chieder. Dona il tuo sorriso a chi lo offrir. Un sorriso porta Gioia e Amore e rende felice ogni Cuore.