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Art. 37 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
20/04/15	
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Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
Luogo	
 e	
 data
 NORMATIVA	
 SPECIFICA	
 
 DESCRIZIONE	
 DEI	
 RISCHI	
 	
 
 MISURE	
 DI	
 PREVENZIONE	
 E	
 PROTEZIONE	
 
 SITUAZIONI	
 CORRETTE/NON	
 CORRETTE	
 
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Il rischio biologico
D. Lgs n. 81 del 9 aprile 2008
Titolo X
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Le norme del presente articolo si applicano a tutte
le attivit lavorative nelle quali vi 竪 rischio di
esposizione ad agenti biologici
E qualsiasi microrganismo che potrebbe provocare
infezioni, allergie, intossicazioni e tumori.
Si, ma
cos竪 un
agente
biologico?
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Lesposizione agli agenti biologici si verifica ogni qual volta
un soggetto venga a contatto sul luogo di lavoro con:
materiali naturali o di natura organica, quali terra, argilla,derivati da
piante (fieno, paglia, cotone);
derivati di origine animale (pelo, cuoio, pelle, lana ecc);
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SORGENTI DI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD
AGENTI BIOLOGICI
generi alimentari (formaggi, yogurt, zuccheri, insaccati,vino, birra ecc);
 rifiuti  acque di scarico
b) rischio biologico potenziale: deriva da una esposizione non intenzionale,
potenziale, ad agenti biologici; per esempio separazione dei rifiuti o attivit
agricole.	
 
a) rischio biologico deliberato: si manifesta quando una determinata attivit
prevede luso deliberato, intenzionale, di agenti biologici, per esempio quando
si usa un microrganismo nella produzione di generi alimentari; in tal caso
lagente biologico 竪 ben noto e viene intenzionalmente introdotto nel ciclo
lavorativo per esservi trattato, manipolato, trasformato o per sfruttarne le
propriet biologiche.
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Le modalit con cui avviene la trasmissione delle infezioni occupazionali sono
diverse a seconda della mansione svolta, delle caratteristiche dellambiente di
lavoro e dei microrganismi implicati.
E possibile individuare 2 diverse tipologie di rischio biologico in ambito
occupazionale:
 rischio biologico generico: presente in tutti gli ambienti di lavoro;
 rischio biologico specifico: proprio della mansione svolta, a sua volta
distinguibile in:
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LE FIGURE PROFESSIONALI ESPOSTE A RISCHIO
BIOLOGICO IN AMBIENTE NON SANITARIO
Agricoltori
Addetti ai servizi mortuari
e cimiteriali
Allevatori
Operatori ecologici ed
addetti agli impianti
di smaltimento rifiuti
Addetti alla depurazione
di acque di scarico
Addetti alla
macellazione delle
carni
Addetti alla produzione e
manipolazione degli alimenti
Veterinari
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LESPOSIZIONE A RISCHIO BIOLOGICO  POSSIBILE
INOLTRE NEI SEGUENTI COMPARTI LAVORATIVI:
≒ allevamento avicolo (il rischio biologico 竪
rappresentato dal contatto con agenti patogeni
presenti nelle deiezioni animali e dalla presenza di
insetti, possibili veicoli di microrganismi)
≒ impresa di pulizia (il rischio biologico deriva dalla
possibilit di contatto con materiali infetti di varia
provenienza)
≒ lavanderia (il rischio biologico 竪 dovuto alla
manipolazione di indumenti sporchi e potenzialmente
infetti di varia provenienza ed uso)
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PRINCIPALI VIE DINGRESSO DEI
PATOGENI NEL CORPO UMANO
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Patogenicit
Capacit di un
microrganismo di indurre
una malattia.
Tossicit
Capacit di un organismo di svolgere il suo
ruolo patogeno attraverso la produzione di
tossine che inibiscono le funzioni della
cellula o la uccidono.
Invasivit
Capacit di un organismo di proliferare nei
tessuti fino a raggiungere numeri cos狸
elevati da inibire le funzioni dellospite. Un
microrganismo, anche se non produce
tossine, pu嘆 determinare una malattia
grazie alle sue propriet invasive.
La maggior parte dei microrganismi patogeni utilizza
una combinazione di tossicit ed invasivit.
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GLI AGENTI BIOLOGICI POSSONO PROVOCARE TRE
TIPI DI MALATTIE:
 INFEZIONI provocate da parassiti, virus o batteri
 ALLERGIE provocate dallesposizione a muffe, polveri
di natura organica come polveri di farina, polveri
di origine animale, enzimi ed acari
 AVVELENAMENTO O EFFETTI TOSSICOGENICI.
QUALI CONSEGUENZE SULLA SALUTE?
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Operatori sanitari: epatite B, influenza, rosolia, parotite
epidemica, morbillo, varicella, tubercolosi*
Insegnanti: meningite, rosolia, parotite epidemica,
morbillo, varicella , influenza
Polizia, vigili urbani: epatite B, tetano, tubercolosi*
Operatori ecologici: epatite B, epatite A, tetano
Addetti agli animali: rabbia, tubercolosi*, brucellosi, tetano
Agricoltori, operai: Tetano
*Efficacia dubbia
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COSA PROTEGGERE ED IN CHE MODO
Allinizio di ogni attivit lavorativa a rischio occorre
proteggersi in modo adeguato.
Il lavoratore deve essere correttamente informato e
formato sul corretto utilizzo di tutte le misure di prevenzione
e protezione in relazione alla mansione svolta.
Ogni dispositivo risulta sicuro ed efficace nellimpedire il
contatto tra i microrganismi e luomo solo se possiede
determinate caratteristiche, definite da norme tecniche e dal
marchio
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QUALI DPI PER IL BIO-RISCHIO?
GUANTI :
Luso dei guanti 竪 importante in quanto riduce il rischio di
trasmissione dellinfezione da un soggetto allaltro e da
oggetti e strumenti contaminati alle persone.
I guanti non sostituiscono la necessit di lavarsi le mani,
perch辿 le mani si possono contaminare durante la rimozione
dei guanti stessi. Le mani, dopo gli occhi, rappresentano la
porta principale dingresso dei patogeni nellorganismo umano.
La scelta dei guanti deve essere appropriata alluso per il quale
sono stati costruiti.
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E BENE PERTANTO RICORDARSI CHE E
FONDAMENTALE PER LIGIENE
PERSONALE:
Lavarsi accuratamente le mani subito dopo ogni
possibile contaminazione
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QUALI DPI PER IL BIO-RISCHIO?
MEZZI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE :
La protezione delle vie respiratorie va effettuata
tramite luso di respiratori o filtranti facciali.
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QUALI DPI PER IL BIO-RISCHIO?
OCCHIALI PROTETTORI A MASCHERINA AVVOLGENTE O VISIERA:
E opportuno utilizzare tali DPI per proteggersi da eventuali
schizzi di materiale biologico potenzialmente infetto. Le mucose
oculari rappresentano la principale via di ingresso dei patogeni nel
corpo umano.
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QUALI DPI PER IL BIO-RISCHIO?
Tute intere con cappuccio e con chiusura lampo
anteriore e chiusura elasticizzata ai polsi ed alle
caviglie
Uso di stivali di gomma o
poliuretano
Sovrascarpe monouso
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COSA FARE ALLA FINE DELLATTIVITA A
RISCHIO?
Gli indumenti ed i dispositivi di protezione individuale al termine di ogni
attivit lavorativa devono essere rimossi secondo lordine sottostante:
1.Stivali e/o sovrascarpe monouso
2.Guanti
3.Tuta
4.Occhiali protettivi
5.Maschera filtrante
Una volta rimossi, i DPI devono essere adeguatamente lavati e disinfettati
allinterno dellazienda e riposti in armadi deputati alla loro conservazione o,
in caso di materiale monouso, smaltiti secondo le procedure raccomandate.
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  • 3. 20/04/15 3 Il rischio biologico D. Lgs n. 81 del 9 aprile 2008 Titolo X
  • 4. 20/04/15 4 Le norme del presente articolo si applicano a tutte le attivit lavorative nelle quali vi 竪 rischio di esposizione ad agenti biologici E qualsiasi microrganismo che potrebbe provocare infezioni, allergie, intossicazioni e tumori. Si, ma cos竪 un agente biologico?
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  • 6. 20/04/15 6 SORGENTI DI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI generi alimentari (formaggi, yogurt, zuccheri, insaccati,vino, birra ecc); rifiuti acque di scarico
  • 7. b) rischio biologico potenziale: deriva da una esposizione non intenzionale, potenziale, ad agenti biologici; per esempio separazione dei rifiuti o attivit agricole. a) rischio biologico deliberato: si manifesta quando una determinata attivit prevede luso deliberato, intenzionale, di agenti biologici, per esempio quando si usa un microrganismo nella produzione di generi alimentari; in tal caso lagente biologico 竪 ben noto e viene intenzionalmente introdotto nel ciclo lavorativo per esservi trattato, manipolato, trasformato o per sfruttarne le propriet biologiche. 20/04/15 7 Le modalit con cui avviene la trasmissione delle infezioni occupazionali sono diverse a seconda della mansione svolta, delle caratteristiche dellambiente di lavoro e dei microrganismi implicati. E possibile individuare 2 diverse tipologie di rischio biologico in ambito occupazionale: rischio biologico generico: presente in tutti gli ambienti di lavoro; rischio biologico specifico: proprio della mansione svolta, a sua volta distinguibile in:
  • 8. 20/04/15 8 LE FIGURE PROFESSIONALI ESPOSTE A RISCHIO BIOLOGICO IN AMBIENTE NON SANITARIO Agricoltori Addetti ai servizi mortuari e cimiteriali Allevatori Operatori ecologici ed addetti agli impianti di smaltimento rifiuti Addetti alla depurazione di acque di scarico Addetti alla macellazione delle carni Addetti alla produzione e manipolazione degli alimenti Veterinari
  • 9. 20/04/15 9 LESPOSIZIONE A RISCHIO BIOLOGICO POSSIBILE INOLTRE NEI SEGUENTI COMPARTI LAVORATIVI: ≒ allevamento avicolo (il rischio biologico 竪 rappresentato dal contatto con agenti patogeni presenti nelle deiezioni animali e dalla presenza di insetti, possibili veicoli di microrganismi) ≒ impresa di pulizia (il rischio biologico deriva dalla possibilit di contatto con materiali infetti di varia provenienza) ≒ lavanderia (il rischio biologico 竪 dovuto alla manipolazione di indumenti sporchi e potenzialmente infetti di varia provenienza ed uso)
  • 10. 20/04/15 10 PRINCIPALI VIE DINGRESSO DEI PATOGENI NEL CORPO UMANO
  • 11. 20/04/15 11 Patogenicit Capacit di un microrganismo di indurre una malattia. Tossicit Capacit di un organismo di svolgere il suo ruolo patogeno attraverso la produzione di tossine che inibiscono le funzioni della cellula o la uccidono. Invasivit Capacit di un organismo di proliferare nei tessuti fino a raggiungere numeri cos狸 elevati da inibire le funzioni dellospite. Un microrganismo, anche se non produce tossine, pu嘆 determinare una malattia grazie alle sue propriet invasive. La maggior parte dei microrganismi patogeni utilizza una combinazione di tossicit ed invasivit.
  • 12. 20/04/15 12 GLI AGENTI BIOLOGICI POSSONO PROVOCARE TRE TIPI DI MALATTIE: INFEZIONI provocate da parassiti, virus o batteri ALLERGIE provocate dallesposizione a muffe, polveri di natura organica come polveri di farina, polveri di origine animale, enzimi ed acari AVVELENAMENTO O EFFETTI TOSSICOGENICI. QUALI CONSEGUENZE SULLA SALUTE?
  • 13. 20/04/15 13 Operatori sanitari: epatite B, influenza, rosolia, parotite epidemica, morbillo, varicella, tubercolosi* Insegnanti: meningite, rosolia, parotite epidemica, morbillo, varicella , influenza Polizia, vigili urbani: epatite B, tetano, tubercolosi* Operatori ecologici: epatite B, epatite A, tetano Addetti agli animali: rabbia, tubercolosi*, brucellosi, tetano Agricoltori, operai: Tetano *Efficacia dubbia
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  • 20. 20/04/15 20 COSA FARE ALLA FINE DELLATTIVITA A RISCHIO? Gli indumenti ed i dispositivi di protezione individuale al termine di ogni attivit lavorativa devono essere rimossi secondo lordine sottostante: 1.Stivali e/o sovrascarpe monouso 2.Guanti 3.Tuta 4.Occhiali protettivi 5.Maschera filtrante Una volta rimossi, i DPI devono essere adeguatamente lavati e disinfettati allinterno dellazienda e riposti in armadi deputati alla loro conservazione o, in caso di materiale monouso, smaltiti secondo le procedure raccomandate.