1. Rocchetta alta di Bosconero, Spigolo Strobel
Relazione da una
ripetizione del luglio
2015.
Primi salitori: Bruno
Menardi, Lorenzo
Lorenzi, Sergio Lorenzi,
Luciano da Pozzo e
Giusto Zardini, 14/15
Luglio 1964.
Difficoltà : VI/A0 o VII,
TDsup.
Lunghezza: 150 metri
zoccolo + 500 metri per
la sola via + 150 metri
facili in uscita.
Tempi: 7/9 ore.
Materiale: assortimento
di nuts e friends fino al
3. Martello e chiodi.
Commento: Splendida via che regala una arrampicata divertentissima e di grande soddisfazione su
roccia buona e difficoltà elevate anche se mai estreme.
La chiodatura è buona anche se l’arrampicata sulle placche della prima parte non sempre permette
una facile integrazione.
Da fare, una delle vie più belle delle dolomiti !!
Avvicinamento: Dal rifugio seguire il sentiero in direzione dell’evidente spigolo. Poco sotto le
pareti traversare a dx portandosi sulla dx dello spigolo. Salire ancora sulla dx per tracce fino a
portarsi all’attacco in prossimità di un ampio canale.
2. Descrizione:
1° tiro: attaccare per un evidente canale a destra dello spigolo dello zoccolo e risalirlo
lungamente (una sosta eventuale su tre chiodi e cordino) tendendo a sinistra fino a quando la parete
si verticalizza. Sosta su due chiodi rovesci poco sotto un tettino sulla verticale di un grande diedro
che si apre una ventina di metri più in alto. La roccia in questo tratto richiede attenzione. [150 m,
III]
2° tiro: superare la placca verticale a dx del tettino (nessun chiodo, utile il friend BD 0,5) con
bella arrampicata fino ad arrivare alla zona appoggiata in prossimità dell’inizio del diedro (chiodo
sulla dx del diedro). Risalire le placche a dx del diedro (chiodo) e successivamente portarsi nel
diedro (chiodo) risalendolo fino alla grande cengia sovrastante. Sosta su 3 chiodi sulla dx). [50 m,
VI–]
3° tiro: Traversare lungamente a sx sulla cengia fino quasi sul filo dello spigolo (sosta
eventuale) e superare la facile placca sovrastante fino ad una piccola cengia dove si sosta su chiodi.
[55 m, IV]
4° tiro: Dritti per placca fino a sotto il piccolo tettino sovrastante la sosta (chiodo). Su roccia
non eccellente puntare una ottima lama e traversare a dx fino a guadagnare una zona di placche
appoggiate (chiodo). Seguire le placche senza percorso obbligato (chiodo) fino ad una cengia dove
si sosta su chiodi sulla dx. [50 m, V+]
5° tiro: traversare a sx fino a sotto la verticale di un diedro (chiodo) e superare le placche
verticali situate poco sulla dx (2 chiodi) immettendosi più in alto nel diedro fino ad una piccola
cengia dove si sosta su chiodi). [40 m, VI–]
6° tiro: traversare a sx qualche metro (attenzione, blocco mobile) e saltare sulle placche
sovrastanti la sosta (chiodo). Seguendo i numerosi chiodi proseguire obliquando a dx su placca con
passi delicati e superare in ultimo un diedro impegnativo. Sosta appesa su tre chiodi e clessidra. Nel
diedro. [35 m, VII –]
7° tiro: a dx su placca e poco sopra dritti nel diedro-camino sovrastante la sosta fino ad una
cengia dove si sosta su chiodi [15 m, V+]
8° tiro: Traversare a sx e salire un paio di metri sul filo dello spigolo guadagnando una lunga
cornice che si segue lungamente a dx (un chiodo assolutamente simbolico) fino a portarsi 7/8 metri
sulla dx della sosta sotto la verticale di una bella fessura (chiodo arancione). Seguire la fessura
lungamente (chiodi + cordini) fino ad un piccolo ballatoio sulla dx dove si sosta su 3 chiodi. [45 m,
VII–]
9° tiro: alzarsi puntando il tetto rettangolare sovrastante la sosta (chiodi) e superarlo portandosi
nel sovrastante diedro strapiombante (chiodi). Seguire il diedro fessurato (chiodi ma è necessario
integrare) fino ad una eventuale sosta appesa su 3 chiodi. Proseguire seguendo la fessura ora
verticale fino un piccolo ballatoio formato da una lama staccata dove si sosta su tre chiodi. [50 m,
VII]
10° tiro: seguire il diedro (chiodo) uscendo sulla dx ad un piccolo ballatoio esposto (sosta
eventuale). Proseguire immettendosi nel sovrastante diedro-camino fino alla sosta su chiodi su
piccolo terrazzino. [40 m, VI–]
3. 11° tiro:immettersi nel caminardo su roccia delicata (cuneo) fino a sotto l’evidente tetto
triangolare (utile friend del 3, altrimenti lungo tratto improteggibile). Superarlo per buona lama
sulla dx (chiodi) fino ad un piccolo terrazzino; per lama sulla dx si arriva alla sosta su 3 chiodi su
scomodo gradino [30 m, VII–]
12° tiro: Seguire la fessura sovrastante la sosta (apparentemente innocua…) fino all’altezza
dell’evidente tetto (chiodo). Traversare a sx (sosta eventuale su 2 chiodi) e per placche (chiodi)
guadagnare una piccola cengia dove si sosta su due chiodi alla base di una fessura. Tiro lungo e
tortuoso… allungare bene le protezioni ! [55 m, VI–]
13° tiro: Immettersi nella lama con passo facile ma atletico e proseguire sulle placche
sovrastanti puntando ad uscire sulla sx in una zona appoggiata. Proseguire facilmente fino ad una
ampia cengia al termine delle difficoltà . Sosta su un chiodo sulla sx (rinforzabile con friends). [55
m, IV+]
Dall’uscita risalire lungamente il canale sulla dx (attenzione sassi mobili) fino a quando una stretta
cengetta con ometti permette di spostarsi ed immettersi nel canale che si apre più in alto sulla dx.
risalirlo lungamente stando attenti ai sassi mobili fino ad un grande intaglio. [150 m, II/III]
Discesa: Seguire una cengia sulla dx superando una zona di mughi; seguire i vari ometti, a tratti
traversando sulla cengia e a tratti disarrampicando su roccette [II] fino a guadagnare il canale
detritico. Seguirlo in discesa superando alcuni salti (problematico con neve!) fino ai ghiaioni
sottostanti. Per facile sentiero si torna alla base e da qui in breve al rifugio.