際際滷

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IILL SSAANNGGUUEE
Tessuto connettivo fluido 
Rosso rubino (arterioso)/rosso-violaceo (venoso) 
7% del peso corporeo 
Viscosit 4 volte superiore a quella dellacqua 
pH: 7.38-7.42 
Temperatura: 37-38属C 
55% parte liquida (PLASMA) 
45% parte corpuscolata (CELLULE) 
90% acqua 
7% proteine 
Sostanze organiche/inorganiche 
Eritrociti (globuli rossi) 
Leucociti (globuli bianchi) 
Trombociti (piastrine) 
60% albumina 
35% globuline 
5% fibrinogeno
percentuale di 
volume sanguigno 
occupato dai 
corpuscoli 
Contenuto 
cellulare medio di 
emoglobina 
Volume 
cellulare 
medio
EMOGLOBINA
I globuli rossi contengono emoglobina 
Parte proteica: globina 
Parte non proteica: eme
STRUTTURA dell EMOGLOBINA (Hb) 
GLOBINA (8 a-eliche) 
Cos竪: proteina tetramerica globulare solubile 
Peso Molecolare: 64 kDa 
Unit strutturale: globina + gruppo eme 
Funzione: trasporto di ossigeno molecolare 
Protoporfirina 
(tasca idrofobica) 
gruppo eme
STRUTTURA GRUPPO EME 
protoporfirina + Ferro 
La porfirina (porpora) 竪 un macrociclo 
eterociclico costitutito da 4 subunit di pirrolo 
legate tramite 4 ponti metinici =CH posti in 
posizione alfa rispetto all'azoto dell'eterociclo. 
Le porfirine sono in grado di coordinare diversi 
metalli (Fe, Mg, Zn, Cu...). Quelle legate al 
ferro costituiscono l'EME. 
gruppo eme o 
gruppo prostetico
Legame 
reversibile 
OSSIGENO 
GLOBINA
Fe2+ lega lossigeno 
Fe3+ non lega lossigeno (METAEMOGLOBINA) 
+ ossigeno 
ossiemoblobina 
- ossigeno 
deossiemoblobina
Sangue
Il GRUPPO EME viene sintetizzato principalmente 
nel fegato e nel midollo osseo, nel citoplasma e nel 
mitocondrio della cellula. 
SINTESI PORFIRINICA 
I globuli rossi NON lo producono; viene invece 
sintetizzato dai suoi precursori nel midollo osseo.
Sintesi del gruppo EME 
Succinil-CoA 
Glicina 
Fegato 
Midollo osseo 
Acido g-amminolevulenico 
ferrochelatasi 
KREBS 
8 8 
PORFIRIE: patologie da deficit di enzimi utili alla sintesi de1llEME
Degradazione del gruppo EME 
Eme ossigenasi 
Coniugazione con 
ac.glucuronico
Difetti degli enzimi responsabili della sintesi o della 
degradazione dell'eme sono responsabili di disordini 
ereditari o acquisiti, chiamati porfirie.
Legame dellO2 allemoglobina 
Pressione venosa Pressione arteriosa
AGENTI CHE INFLUENZANO 
IL LEGAME DELLOSSIGENO 
 2,3-Bifosfoglicerato 
 Legame dei protoni (H+) 
 Anidride carbonica (CO2)
2,3-Bifosfoglicerato 
Il 2,3-bisfosfoglicerato (o 2,3-BPG o 2,3-DPG) 竪 presente nei globuli rossi in 
concentrazione simile a quella dell Hb. 
Si lega alla Deossiemoglobina in proporzione di 1:1, attaccando selettivamente la 
cavit centrale del tetramero, stabilizzandone la struttura, e diminuendone cos狸 
l'affinit per lossigeno. 
Quando lHb raggiunge i tessuti cede lossigeno. Appena la cavit idrofila si apre il 
DPG entra e si lega al tetramero. 
Nei polmoni avviene il processo inverso. Ad alta pressione di ossigeno lHb lega 
lossigeno ed il DPG viene "spremuto" ed espulso dal tetramero, consentendo un 
pi湛 facile legame.
2,3 BIFOSFOGLICERATO 
Effettore allosterico dellemoglobina 
2,3 BPG 
HbO2 Hb + O TESSUTI 2 
Il 2,3BPG viene formato nei globuli rossi da un intermedio della glicolisi, esso lega lHb nella 
cavit centrale formata dalle 4 subunit, facendo aumentare lenergia richiesta per il cambiamento 
conformazionale che facilita il legame dellossigeno. Inoltre abbassa laffinit dellHb per 
lossigeno che viene facilmente rilasciato quando lHb contiene il 2,3BPG.
Sangue
Sangue
Effetto degli ioni H+ sul legame Hb-O2 
Nei tessuti Nei polmoni 
EFFETTO BOHR
LHb FETALE ha pi湛 alta affinit per lO2 
rispetto allHb adulta 
Il 2,3-bisfosfoglicerato 竪 molto importante anche per gli scambi gassosi che 
avvengono tra il feto e il sangue materno. Nell'emoglobina fetale la subunit 
硫 viene sostituita con la subunit 粒 che ha meno siti di legame per il 2,3-BPG, 
per questo motivo l'emoglobina fetale ha una minore affinit per il 2,3-BPG 
e quindi una maggiore affinit per l'ossigeno rispetto a quella materna 
permettendo cos狸 al feto di poter sottrarre al sangue materno l'ossigeno di 
cui ha bisogno
Metabolismo eritrociti 
Proteine del sangue 
Coagulazione
Metabolismo eritrocitario 
I globuli rossi sono gli elementi anucleati pi湛 numerosi del sangue. Hanno la 
forma di un disco biconcavo, non possiedono organelli 
Vie metaboliche citosoliche 
GLICOLISI 
VIA DEI PENTOSO FOSFATI
Metabolismo eritrocitario 
GLICOLISI ANAEROBICA 
90-95% Glucosio 
Lattato 
AATTPP
ATP 
LATP formato dai globuli rossi viene usato per il trasporto ionico attraverso la 
membrana plasmatica, la fosforilazione delle proteine di membrana e nelle 
AATTPP 
ADP + P 
prime reazioni della glicolisi. 
Pompa sodio-potassio Canale del calcio
Destino del LATTATO 
Glucosio 
Globuli rossi 
Glucosio 
Lattato Lattato
Metabolismo eritrocitario: GLICOLISI 
Riduzione del NAD+ a NADH
NADH 
Metaemoglobina  Emoglobina 
Stato ferrico 
(metaemoglobina) 
Stato ferroso 
Per legare lossigeno, il ferro dellHb deve essere 
nello stato ferroso. Le specie reattive allossigeno 
possono ossidare il ferro portandolo allo stato 
ferrico, producendo la metaemoglobina. Una parte 
del NADH prodotto dalla glicolisi viene usato per 
rigenerare lHb dalla metaemoglobina attraverso il 
sistema NADH-citocromob5.
Ferro 
Apporto giornaliero consigliato: 10-15 mg 
FERRO. Elemento essenziale per alcuni enzimi e per la formazione del pigmento dei globuli rossi e quindi 竪 
indispensabile per il trasporto dellossigeno a tutti i tessuti del corpo umano. La sua concentrazione nel 
sangue 竪 detta sideremia. Sono considerati normali valori di 37-147 microgrammi/100 ml. 
Quando si parla di ferro le classiche tabelle nutrizionali, in cui 竪 riportato il contenuto medio del minerale nei 
vari alimenti, possono ingannare. Ci嘆 che conta, infatti, non 竪 tanto la quantit di ferro assoluta, ma la sua 
biodisponibilit, cio竪 la percentuale effettiva che il nostro organismo riesce ad assorbire ed utilizzare. 
L'esempio classico 竪 quello degli spinaci, alimenti piuttosto ricchi di ferro, ma in cui il prezioso minerale 竪 
complessato ad altre sostanze che ne limitano fortemente l'assorbimento (acido fitico e fitati, acido 
ossalico e ossalati: sostanze contenute negli alimenti vegetali, in modo particolare nel cacao, nei cereali 
integrali, negli spinaci, nei legumi e nel rabarbaro; the e caff竪 (tannini), fosfati, alcuni farmaci (antibiotici, 
antiacidi) e determinate condizioni patologiche (ipocloridria, sindromi da malassorbimento, diarrea, ecc.). 
Fattori che aumentano l'assorbimento del ferro: alimenti ricchi di vitamina C ed acido citrico (agrumi), 
zuccheri ed aminoacidi. Le persone sane assorbono circa il 10% del ferro alimentare. 
+ 
spinaci 
Cioccolato fondente 
Fegato doca 
vongole 
caviale
Metabolismo eritrocitario: GLICOLISI 
Riduzione del NAD+ a NADH 
2,3 bifosfoglicerato
Metabolismo eritrocitario: VIA DEI PENTOSO 
MONOFOSFATI 
5-10% Glucosio 
La via dei pentoso fosfati 竪 un processo 
metabolico citoplasmatico, parallelo alla 
glicolisi, in grado di generare NADPH e 
zuccheri pentosi (a 5 atomi di carbonio).
X
CISTEINA 
GLUTAMMICO 
GLICINA 
RIDOTTO 
OSSIDATO
Il glutatione 竪 un forte antiossidante, sicuramente uno dei 
pi湛 importanti tra quelli che l'organismo 竪 in grado di 
produrre. 
Rilevante 竪 la sua azione sia contro i radicali liberi o 
molecole come perossido di idrogeno, nitriti, nitrati, 
benzoati e altre. 
Svolge un'importante azione nel globulo rosso, proteggendo 
tali cellule da pericoli ossidativi che causerebbero l'emolisi. 
Elemento importante per il suo funzionamento 竪 il NADPH.
Sangue
H2O2 
Stress ossidativi: 
ROS 
Farmaci 
Infezioni 
Fave 
Ossidazione dellHb (HO) 
Il consumo di fave espone i G6PD-carenti al rischio 
di crisi emolitiche per via della presenza, all'interno 
dei semi, di sostanze ossidanti come divicina e 
convicina. 
Appartengono alla famiglia delle Leguminose. 
Crescono su piante erbacee annuali dal busto eretto che producono fiori bianchi. Dai fiori si sviluppano i 
baccelli che contengono i semi verdi. Tra i legumi risultano essere le meno caloriche, sono ricche di proteine, 
fibra, vitamine e sali minerali. 
ATTENZIONE: in alcuni casi, in soggetti predisposti (perch辿 privi di un determinato enzima, la glucosio- 
6P-deidrogenasi), possono far insorgere una malattia rara, chiamata favismo, che provoca gravi anemie. 
CURIOSITA: sembra che presso i greci le fave fossero legate superstizioni, che facevano pensare che 
dentro le fave si nascondessero le anime dei defunti. FAVE
Metabolismo eritrociti 
Proteine del sangue 
Coagulazione
Tessuto connettivo fluido 
Rosso rubino (arterioso)/rosso-violaceo (venoso) 
7% del peso corporeo 
Viscosit 4 volte superiore a quella dellacqua 
pH: 7.38-7.42 
Temperatura: 37-38属C 
55% parte liquida (PLASMA) 
45% parte corpuscolata (CELLULE) 
90% acqua 
7% proteine 
Sostanze organiche/inorganiche 
Eritrociti (globuli rossi) 
Leucociti (globuli bianchi) 
Trombociti (piastrine) 
60% albumina 
35% globuline 
5% fibrinogeno
Proteine Plasmatiche 
(sintetizzate dal fegato)
Profilo elettroforetico 
proteine del siero su acetato
ELETTROFORESI DELLE PROTEINE
Frazione % Valore medio 
(g/100ml) 
Albumina 45-70 4,2 
a1 2-5 0,2 
a2 8-14 0,8 
b 10-15 0,9 
g 11-22 1,2 
Totale 100 7,3
Sangue
Sangue
Quadri elettroforetici delle proteine sieriche in 
diverse condizioni patologiche
Coagulazione del sangue 
1. Meccanismo innescato dal danneggiamento della parete di un vaso sanguigno 
2. Produzione di un aggregato piastrinico 
3. Formazione del coagulo 
4. Riparazione del vaso 
5. Degradazione del coagulo (fibrinolisi) 
Quasi tutti i fattori che intervengono nella coagulazione del sangue sono proteine e sono prodotte dal fegato. 
Compaiono, per嘆 anche molecole non proteiche, come calcio e fosfolipidi.
fattore di von Willebrand 
2 1 
3 
Stabilizzazione dellaggregato piastrinico 
ENDOTELINE
FATTORI DELLA 
COAGULAZIONE 
Proteine presenti nel plasma in forma inattiva che 
intervengono nella sequenza di reazioni biochimiche 
concatenate le quali, nellinsieme, costituiscono il processo 
della coagulazione, finalizzato alla 
trasformazione del fibrinogeno plasmatico in fibrina
Coagulazione del sangue 
PIASTRINE 
Le piastrine sono cellule del sangue prive di 
nucleo il cui ruolo fondamentale 竪 formare il 
tappo che impedisce la fuoriuscita di sangue dal 
vaso danneggiato. Le piastrine hanno origine dai 
megacariociti del midollo osseo. 
Una singola cellula megacariocitica pu嘆 produrre 
circa 4000 piastrine. 
ADESIONE 
AGGREGAZIONE/SECREZIONE 
Avviene in seguito allinterazione dello strato sottoendoteliale 
del vaso con le piastrine nella sede di lesione 
Le piastrine rilasciano il contenuto dei granuli, in particolare 
ADP che 竪 un potente attivatore piastrinico che viene anche 
rilasciato anche dagli eritrociti danneggiati.
Coagulazione del sangue 
FIBRINOGENO  FIBRINA 
Il fibrinogeno (glicoproteina) 竪 il precursore della fibrina 
presente nel sangue e sintetizzato dal fegato e dal tessuto 
endoteliale. E presente anche nei granuli piastrinici. 
I valori normali di fibrinogeno sono da 200 a 400 mg/dl. 
Il fibrinogeno 竪 essenziale nella coagulazione del sangue 
poich辿 esso 竪 trasformato dalla trombina tramite un processo 
di polimerizzazione in fibrina necessaria alla formazione del 
trombo emostatico. 
Il processo di coagulazione consiste 
nella trasformazione del fibrinogeno in 
fibrina. 
Due triple eliche legate da legami disolfuro 
1 
2 
3 
A 
B 
C
Attivazione della TROMBINA 
- Reazioni a cascata 
- Diverse proteine ad attivit 
enzimatica, presenti nel sangue 
come zimogeni inattivi (proenzimi) 
- a: stato di attivazione 
- Contemporanee alladesione 
piastrinica 
Ca2+ 
Il calcio forma un complesso di 
coordinazione con le cariche negative dei 
fosfolipidi delle piastrine e con i residui g- 
carbossilati del glutammato delle proteine 
della coagulazione, favorendo la 
localizzazione del complesso e 
lattivazione della trombina. 
Segnale fisico Segnale chimico 
VIA COMUNE
I fattori VII, IX, X e protrombina contengono un 
dominio dove su uno o pi湛 residui di glutammato si 
forma un derivato carbossilato che serve per legare 
il calcio
g-carbossilazione del glutammato 
Vitamina K
Sangue
Vitamina K 
COSE: Per vitamina K sintende una serie di composti che derivano dal 2-metil-1,4-naftochinone. Il nome di 
vitamina K deriva dal nome Koagulation vitamin. 
- Vitamina K1 di origine vegetale e che costituisce la forma pi湛 presente nella dieta, 
- Vitamina K2 di origine batterica(sintetizzata dai batteri simbionti normalmente presenti nella flora intestinale 
umana, come quelli appartenenti al genere Escherichia), 
- Vitamina K3 竪 liposolubile, di origine sintetica ed il suo derivato bisolfitico, idrosolubile. 
FUNZIONE: La vitamina K agisce come coenzima di una carbossilasi che determina la carbossilazione dei residui 
di acido per formare lamminoacido acido g-carbossiglutammico (Gla), necessario allattivazione delle proteine 
coinvolte nella cascata della coagulazione. 
ALIMENTAZIONE: La vitamina K si trova sia negli alimenti vegetali che in quelli animali ed in pi湛 viene 
sintetizzata dai batteri intestinali. Tra i vegetali, i pi湛 ricchi sono quelli a foglie verdi (verza, spinaci, broccoli, 
cavolo, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, cavolfiori, ecc...), Contengono vitamina K pure la soia, i piselli, i ceci, il 
the verde, le uova, il fegato di maiale e di manzo, pomodori, olio di fegato di merluzzo, olio di soia, erba medica. I 
latticini, la carne, la frutta ed i cereali ne hanno in quantit molto inferiori. 
NEONATI: La vitamina K viene somministrata a tutti neonati ed 竪 essenziale per la produzione, nel fegato, di 
fattori importanti coinvolti nei meccanismi della coagulazione. Una carenza di questo tipo di vitamina pu嘆 
provocare un aumento del tempo di coagulazione e portare ad emorragia. Purtroppo il latte materno, a dispetto di 
quello artificiale e di quello vaccino, 竪 molto povero di Vitamina K. Dunque nei neonati allattati al seno e che non 
hanno ancora iniziato la produzione di flora batterica c竪 la necessit di fornire un supplemento di vitamina K per 
prevenire la Malattia Emorragica del Neonato, una malattia rara ma grave che pu嘆 insorgere subito dopo la nascita 
ma anche a distanza di un mese.
Formazione della rete di FIBRINA 
Formazione dei legami crociati tra i filamenti di fibrina 
Questa reazione (transglutaminazione) forma legami 
crociati tra i monomeri di fibrina, permettendo la 
conversione del coagulo da solubile a insolubile.
Riassorbimento del coagulo 
Rimozione della fibrina per attivazione della fibrinolisi 
La FIBRINOLISI degrada il coagulo di fibrina per mezzo di una proteasi 
serinica chiamata plasmina che si forma dal suo zimogeno plasminogeno. 
u-PA=inibitore 
PPLLAASSMMININOOGGEENNOO PPLLAASSMMININAA 
FFIBIBRRININAA PrPordoodtotit tdi id di edgergardaadzaizoinoen e( T(TRROOMMBBI)I) 
Proteina plasmatica 
t-PA 
Prodotto dalle 
endoteliali 
vascolari 
+ cessione di acqua da parte del polimero di fibrina (retrazione del coagulo).
Anticoagulanti 
EDTA: chelante del Calcio (emocromo) 
Citrato: chelante del Calcio (trasfusioni, VES) 
Fluoruro di sodio: chelante del Calcio, inibizione glicolisi 
Ossalati: chelanti del Calcio (tossici) 
Eparina: inibisce la trombina, presente nel sangue
EMOFILIA 
La parola emofilia deriva dal greco ema (sangue) e filia 
(affezione). 
L'emofilia 竪 una malattia ereditaria che colpisce prevalentemente i maschi, con la frequenza di 
circa una persona su 10.000 nellemofilia A e una persona su 50.000 nellemofilia B o malattia 
di Christmas. 
E' causata dalla mancanza di alcuni fattori della coagulazione necessari per la normale emostasi 
del sangue. 
Questa carenza non permette al sangue di coagularsi normalmente.
I TIPI DI EMOFILIA 
Esistono forme diverse di emofilia: la malattia 
classica, o emofilia A, 竪 la forma pi湛 frequente 
(80% dei casi) ed 竪 dovuta all'insufficiente 
produzione del fattore VIII della coagulazione; 
Nell'emofilia B, o morbo di Christmas, 竪 invece 
carente il fattore IX.
I DISTURBI 
I soggetti emofilici sono predisposti alle 
emorragie, la cui frequenza e gravit, come 
abbiamo gi detto, dipendono dalla gravit 
della malattia.
Le persone affette da emofilia severa o grave sono a 
rischio per sanguinamento dopo estrazioni dentarie, 
interventi chirurgici, traumi. Possono avere anche 
emorragie interne apparentemente spontanee o dopo 
piccoli traumi.
LA CURA DELLEMOFILIA 
Lemofilia A e lemofilia B vengono trattate con 
la somministrazione del fattore della 
coagulazione mancante: 
Fattore VIII per lemofilia A 
Fattore IX per lemofilia B

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  • 2. Tessuto connettivo fluido Rosso rubino (arterioso)/rosso-violaceo (venoso) 7% del peso corporeo Viscosit 4 volte superiore a quella dellacqua pH: 7.38-7.42 Temperatura: 37-38属C 55% parte liquida (PLASMA) 45% parte corpuscolata (CELLULE) 90% acqua 7% proteine Sostanze organiche/inorganiche Eritrociti (globuli rossi) Leucociti (globuli bianchi) Trombociti (piastrine) 60% albumina 35% globuline 5% fibrinogeno
  • 3. percentuale di volume sanguigno occupato dai corpuscoli Contenuto cellulare medio di emoglobina Volume cellulare medio
  • 5. I globuli rossi contengono emoglobina Parte proteica: globina Parte non proteica: eme
  • 6. STRUTTURA dell EMOGLOBINA (Hb) GLOBINA (8 a-eliche) Cos竪: proteina tetramerica globulare solubile Peso Molecolare: 64 kDa Unit strutturale: globina + gruppo eme Funzione: trasporto di ossigeno molecolare Protoporfirina (tasca idrofobica) gruppo eme
  • 7. STRUTTURA GRUPPO EME protoporfirina + Ferro La porfirina (porpora) 竪 un macrociclo eterociclico costitutito da 4 subunit di pirrolo legate tramite 4 ponti metinici =CH posti in posizione alfa rispetto all'azoto dell'eterociclo. Le porfirine sono in grado di coordinare diversi metalli (Fe, Mg, Zn, Cu...). Quelle legate al ferro costituiscono l'EME. gruppo eme o gruppo prostetico
  • 9. Fe2+ lega lossigeno Fe3+ non lega lossigeno (METAEMOGLOBINA) + ossigeno ossiemoblobina - ossigeno deossiemoblobina
  • 11. Il GRUPPO EME viene sintetizzato principalmente nel fegato e nel midollo osseo, nel citoplasma e nel mitocondrio della cellula. SINTESI PORFIRINICA I globuli rossi NON lo producono; viene invece sintetizzato dai suoi precursori nel midollo osseo.
  • 12. Sintesi del gruppo EME Succinil-CoA Glicina Fegato Midollo osseo Acido g-amminolevulenico ferrochelatasi KREBS 8 8 PORFIRIE: patologie da deficit di enzimi utili alla sintesi de1llEME
  • 13. Degradazione del gruppo EME Eme ossigenasi Coniugazione con ac.glucuronico
  • 14. Difetti degli enzimi responsabili della sintesi o della degradazione dell'eme sono responsabili di disordini ereditari o acquisiti, chiamati porfirie.
  • 15. Legame dellO2 allemoglobina Pressione venosa Pressione arteriosa
  • 16. AGENTI CHE INFLUENZANO IL LEGAME DELLOSSIGENO 2,3-Bifosfoglicerato Legame dei protoni (H+) Anidride carbonica (CO2)
  • 17. 2,3-Bifosfoglicerato Il 2,3-bisfosfoglicerato (o 2,3-BPG o 2,3-DPG) 竪 presente nei globuli rossi in concentrazione simile a quella dell Hb. Si lega alla Deossiemoglobina in proporzione di 1:1, attaccando selettivamente la cavit centrale del tetramero, stabilizzandone la struttura, e diminuendone cos狸 l'affinit per lossigeno. Quando lHb raggiunge i tessuti cede lossigeno. Appena la cavit idrofila si apre il DPG entra e si lega al tetramero. Nei polmoni avviene il processo inverso. Ad alta pressione di ossigeno lHb lega lossigeno ed il DPG viene "spremuto" ed espulso dal tetramero, consentendo un pi湛 facile legame.
  • 18. 2,3 BIFOSFOGLICERATO Effettore allosterico dellemoglobina 2,3 BPG HbO2 Hb + O TESSUTI 2 Il 2,3BPG viene formato nei globuli rossi da un intermedio della glicolisi, esso lega lHb nella cavit centrale formata dalle 4 subunit, facendo aumentare lenergia richiesta per il cambiamento conformazionale che facilita il legame dellossigeno. Inoltre abbassa laffinit dellHb per lossigeno che viene facilmente rilasciato quando lHb contiene il 2,3BPG.
  • 21. Effetto degli ioni H+ sul legame Hb-O2 Nei tessuti Nei polmoni EFFETTO BOHR
  • 22. LHb FETALE ha pi湛 alta affinit per lO2 rispetto allHb adulta Il 2,3-bisfosfoglicerato 竪 molto importante anche per gli scambi gassosi che avvengono tra il feto e il sangue materno. Nell'emoglobina fetale la subunit 硫 viene sostituita con la subunit 粒 che ha meno siti di legame per il 2,3-BPG, per questo motivo l'emoglobina fetale ha una minore affinit per il 2,3-BPG e quindi una maggiore affinit per l'ossigeno rispetto a quella materna permettendo cos狸 al feto di poter sottrarre al sangue materno l'ossigeno di cui ha bisogno
  • 23. Metabolismo eritrociti Proteine del sangue Coagulazione
  • 24. Metabolismo eritrocitario I globuli rossi sono gli elementi anucleati pi湛 numerosi del sangue. Hanno la forma di un disco biconcavo, non possiedono organelli Vie metaboliche citosoliche GLICOLISI VIA DEI PENTOSO FOSFATI
  • 25. Metabolismo eritrocitario GLICOLISI ANAEROBICA 90-95% Glucosio Lattato AATTPP
  • 26. ATP LATP formato dai globuli rossi viene usato per il trasporto ionico attraverso la membrana plasmatica, la fosforilazione delle proteine di membrana e nelle AATTPP ADP + P prime reazioni della glicolisi. Pompa sodio-potassio Canale del calcio
  • 27. Destino del LATTATO Glucosio Globuli rossi Glucosio Lattato Lattato
  • 28. Metabolismo eritrocitario: GLICOLISI Riduzione del NAD+ a NADH
  • 29. NADH Metaemoglobina Emoglobina Stato ferrico (metaemoglobina) Stato ferroso Per legare lossigeno, il ferro dellHb deve essere nello stato ferroso. Le specie reattive allossigeno possono ossidare il ferro portandolo allo stato ferrico, producendo la metaemoglobina. Una parte del NADH prodotto dalla glicolisi viene usato per rigenerare lHb dalla metaemoglobina attraverso il sistema NADH-citocromob5.
  • 30. Ferro Apporto giornaliero consigliato: 10-15 mg FERRO. Elemento essenziale per alcuni enzimi e per la formazione del pigmento dei globuli rossi e quindi 竪 indispensabile per il trasporto dellossigeno a tutti i tessuti del corpo umano. La sua concentrazione nel sangue 竪 detta sideremia. Sono considerati normali valori di 37-147 microgrammi/100 ml. Quando si parla di ferro le classiche tabelle nutrizionali, in cui 竪 riportato il contenuto medio del minerale nei vari alimenti, possono ingannare. Ci嘆 che conta, infatti, non 竪 tanto la quantit di ferro assoluta, ma la sua biodisponibilit, cio竪 la percentuale effettiva che il nostro organismo riesce ad assorbire ed utilizzare. L'esempio classico 竪 quello degli spinaci, alimenti piuttosto ricchi di ferro, ma in cui il prezioso minerale 竪 complessato ad altre sostanze che ne limitano fortemente l'assorbimento (acido fitico e fitati, acido ossalico e ossalati: sostanze contenute negli alimenti vegetali, in modo particolare nel cacao, nei cereali integrali, negli spinaci, nei legumi e nel rabarbaro; the e caff竪 (tannini), fosfati, alcuni farmaci (antibiotici, antiacidi) e determinate condizioni patologiche (ipocloridria, sindromi da malassorbimento, diarrea, ecc.). Fattori che aumentano l'assorbimento del ferro: alimenti ricchi di vitamina C ed acido citrico (agrumi), zuccheri ed aminoacidi. Le persone sane assorbono circa il 10% del ferro alimentare. + spinaci Cioccolato fondente Fegato doca vongole caviale
  • 31. Metabolismo eritrocitario: GLICOLISI Riduzione del NAD+ a NADH 2,3 bifosfoglicerato
  • 32. Metabolismo eritrocitario: VIA DEI PENTOSO MONOFOSFATI 5-10% Glucosio La via dei pentoso fosfati 竪 un processo metabolico citoplasmatico, parallelo alla glicolisi, in grado di generare NADPH e zuccheri pentosi (a 5 atomi di carbonio).
  • 33. X
  • 34. CISTEINA GLUTAMMICO GLICINA RIDOTTO OSSIDATO
  • 35. Il glutatione 竪 un forte antiossidante, sicuramente uno dei pi湛 importanti tra quelli che l'organismo 竪 in grado di produrre. Rilevante 竪 la sua azione sia contro i radicali liberi o molecole come perossido di idrogeno, nitriti, nitrati, benzoati e altre. Svolge un'importante azione nel globulo rosso, proteggendo tali cellule da pericoli ossidativi che causerebbero l'emolisi. Elemento importante per il suo funzionamento 竪 il NADPH.
  • 37. H2O2 Stress ossidativi: ROS Farmaci Infezioni Fave Ossidazione dellHb (HO) Il consumo di fave espone i G6PD-carenti al rischio di crisi emolitiche per via della presenza, all'interno dei semi, di sostanze ossidanti come divicina e convicina. Appartengono alla famiglia delle Leguminose. Crescono su piante erbacee annuali dal busto eretto che producono fiori bianchi. Dai fiori si sviluppano i baccelli che contengono i semi verdi. Tra i legumi risultano essere le meno caloriche, sono ricche di proteine, fibra, vitamine e sali minerali. ATTENZIONE: in alcuni casi, in soggetti predisposti (perch辿 privi di un determinato enzima, la glucosio- 6P-deidrogenasi), possono far insorgere una malattia rara, chiamata favismo, che provoca gravi anemie. CURIOSITA: sembra che presso i greci le fave fossero legate superstizioni, che facevano pensare che dentro le fave si nascondessero le anime dei defunti. FAVE
  • 38. Metabolismo eritrociti Proteine del sangue Coagulazione
  • 39. Tessuto connettivo fluido Rosso rubino (arterioso)/rosso-violaceo (venoso) 7% del peso corporeo Viscosit 4 volte superiore a quella dellacqua pH: 7.38-7.42 Temperatura: 37-38属C 55% parte liquida (PLASMA) 45% parte corpuscolata (CELLULE) 90% acqua 7% proteine Sostanze organiche/inorganiche Eritrociti (globuli rossi) Leucociti (globuli bianchi) Trombociti (piastrine) 60% albumina 35% globuline 5% fibrinogeno
  • 41. Profilo elettroforetico proteine del siero su acetato
  • 43. Frazione % Valore medio (g/100ml) Albumina 45-70 4,2 a1 2-5 0,2 a2 8-14 0,8 b 10-15 0,9 g 11-22 1,2 Totale 100 7,3
  • 46. Quadri elettroforetici delle proteine sieriche in diverse condizioni patologiche
  • 47. Coagulazione del sangue 1. Meccanismo innescato dal danneggiamento della parete di un vaso sanguigno 2. Produzione di un aggregato piastrinico 3. Formazione del coagulo 4. Riparazione del vaso 5. Degradazione del coagulo (fibrinolisi) Quasi tutti i fattori che intervengono nella coagulazione del sangue sono proteine e sono prodotte dal fegato. Compaiono, per嘆 anche molecole non proteiche, come calcio e fosfolipidi.
  • 48. fattore di von Willebrand 2 1 3 Stabilizzazione dellaggregato piastrinico ENDOTELINE
  • 49. FATTORI DELLA COAGULAZIONE Proteine presenti nel plasma in forma inattiva che intervengono nella sequenza di reazioni biochimiche concatenate le quali, nellinsieme, costituiscono il processo della coagulazione, finalizzato alla trasformazione del fibrinogeno plasmatico in fibrina
  • 50. Coagulazione del sangue PIASTRINE Le piastrine sono cellule del sangue prive di nucleo il cui ruolo fondamentale 竪 formare il tappo che impedisce la fuoriuscita di sangue dal vaso danneggiato. Le piastrine hanno origine dai megacariociti del midollo osseo. Una singola cellula megacariocitica pu嘆 produrre circa 4000 piastrine. ADESIONE AGGREGAZIONE/SECREZIONE Avviene in seguito allinterazione dello strato sottoendoteliale del vaso con le piastrine nella sede di lesione Le piastrine rilasciano il contenuto dei granuli, in particolare ADP che 竪 un potente attivatore piastrinico che viene anche rilasciato anche dagli eritrociti danneggiati.
  • 51. Coagulazione del sangue FIBRINOGENO FIBRINA Il fibrinogeno (glicoproteina) 竪 il precursore della fibrina presente nel sangue e sintetizzato dal fegato e dal tessuto endoteliale. E presente anche nei granuli piastrinici. I valori normali di fibrinogeno sono da 200 a 400 mg/dl. Il fibrinogeno 竪 essenziale nella coagulazione del sangue poich辿 esso 竪 trasformato dalla trombina tramite un processo di polimerizzazione in fibrina necessaria alla formazione del trombo emostatico. Il processo di coagulazione consiste nella trasformazione del fibrinogeno in fibrina. Due triple eliche legate da legami disolfuro 1 2 3 A B C
  • 52. Attivazione della TROMBINA - Reazioni a cascata - Diverse proteine ad attivit enzimatica, presenti nel sangue come zimogeni inattivi (proenzimi) - a: stato di attivazione - Contemporanee alladesione piastrinica Ca2+ Il calcio forma un complesso di coordinazione con le cariche negative dei fosfolipidi delle piastrine e con i residui g- carbossilati del glutammato delle proteine della coagulazione, favorendo la localizzazione del complesso e lattivazione della trombina. Segnale fisico Segnale chimico VIA COMUNE
  • 53. I fattori VII, IX, X e protrombina contengono un dominio dove su uno o pi湛 residui di glutammato si forma un derivato carbossilato che serve per legare il calcio
  • 56. Vitamina K COSE: Per vitamina K sintende una serie di composti che derivano dal 2-metil-1,4-naftochinone. Il nome di vitamina K deriva dal nome Koagulation vitamin. - Vitamina K1 di origine vegetale e che costituisce la forma pi湛 presente nella dieta, - Vitamina K2 di origine batterica(sintetizzata dai batteri simbionti normalmente presenti nella flora intestinale umana, come quelli appartenenti al genere Escherichia), - Vitamina K3 竪 liposolubile, di origine sintetica ed il suo derivato bisolfitico, idrosolubile. FUNZIONE: La vitamina K agisce come coenzima di una carbossilasi che determina la carbossilazione dei residui di acido per formare lamminoacido acido g-carbossiglutammico (Gla), necessario allattivazione delle proteine coinvolte nella cascata della coagulazione. ALIMENTAZIONE: La vitamina K si trova sia negli alimenti vegetali che in quelli animali ed in pi湛 viene sintetizzata dai batteri intestinali. Tra i vegetali, i pi湛 ricchi sono quelli a foglie verdi (verza, spinaci, broccoli, cavolo, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, cavolfiori, ecc...), Contengono vitamina K pure la soia, i piselli, i ceci, il the verde, le uova, il fegato di maiale e di manzo, pomodori, olio di fegato di merluzzo, olio di soia, erba medica. I latticini, la carne, la frutta ed i cereali ne hanno in quantit molto inferiori. NEONATI: La vitamina K viene somministrata a tutti neonati ed 竪 essenziale per la produzione, nel fegato, di fattori importanti coinvolti nei meccanismi della coagulazione. Una carenza di questo tipo di vitamina pu嘆 provocare un aumento del tempo di coagulazione e portare ad emorragia. Purtroppo il latte materno, a dispetto di quello artificiale e di quello vaccino, 竪 molto povero di Vitamina K. Dunque nei neonati allattati al seno e che non hanno ancora iniziato la produzione di flora batterica c竪 la necessit di fornire un supplemento di vitamina K per prevenire la Malattia Emorragica del Neonato, una malattia rara ma grave che pu嘆 insorgere subito dopo la nascita ma anche a distanza di un mese.
  • 57. Formazione della rete di FIBRINA Formazione dei legami crociati tra i filamenti di fibrina Questa reazione (transglutaminazione) forma legami crociati tra i monomeri di fibrina, permettendo la conversione del coagulo da solubile a insolubile.
  • 58. Riassorbimento del coagulo Rimozione della fibrina per attivazione della fibrinolisi La FIBRINOLISI degrada il coagulo di fibrina per mezzo di una proteasi serinica chiamata plasmina che si forma dal suo zimogeno plasminogeno. u-PA=inibitore PPLLAASSMMININOOGGEENNOO PPLLAASSMMININAA FFIBIBRRININAA PrPordoodtotit tdi id di edgergardaadzaizoinoen e( T(TRROOMMBBI)I) Proteina plasmatica t-PA Prodotto dalle endoteliali vascolari + cessione di acqua da parte del polimero di fibrina (retrazione del coagulo).
  • 59. Anticoagulanti EDTA: chelante del Calcio (emocromo) Citrato: chelante del Calcio (trasfusioni, VES) Fluoruro di sodio: chelante del Calcio, inibizione glicolisi Ossalati: chelanti del Calcio (tossici) Eparina: inibisce la trombina, presente nel sangue
  • 60. EMOFILIA La parola emofilia deriva dal greco ema (sangue) e filia (affezione). L'emofilia 竪 una malattia ereditaria che colpisce prevalentemente i maschi, con la frequenza di circa una persona su 10.000 nellemofilia A e una persona su 50.000 nellemofilia B o malattia di Christmas. E' causata dalla mancanza di alcuni fattori della coagulazione necessari per la normale emostasi del sangue. Questa carenza non permette al sangue di coagularsi normalmente.
  • 61. I TIPI DI EMOFILIA Esistono forme diverse di emofilia: la malattia classica, o emofilia A, 竪 la forma pi湛 frequente (80% dei casi) ed 竪 dovuta all'insufficiente produzione del fattore VIII della coagulazione; Nell'emofilia B, o morbo di Christmas, 竪 invece carente il fattore IX.
  • 62. I DISTURBI I soggetti emofilici sono predisposti alle emorragie, la cui frequenza e gravit, come abbiamo gi detto, dipendono dalla gravit della malattia.
  • 63. Le persone affette da emofilia severa o grave sono a rischio per sanguinamento dopo estrazioni dentarie, interventi chirurgici, traumi. Possono avere anche emorragie interne apparentemente spontanee o dopo piccoli traumi.
  • 64. LA CURA DELLEMOFILIA Lemofilia A e lemofilia B vengono trattate con la somministrazione del fattore della coagulazione mancante: Fattore VIII per lemofilia A Fattore IX per lemofilia B