際際滷

際際滷Share a Scribd company logo
Seminario tecnico - Commissione ICT
Laffidabilit delle strutture ICT critiche
Parte 2 - Architetture ICT e soluzioni organizzative
per BC e DR, standard, normativa banche e PA
Alessandro Alessandroni
Lead Auditor ISO 22301
componente Commissione Sicurezza ICT
alessandroalessandroni@gmail.com
12 marzo 2014
12 marzo 2014
Indice degli argomenti:
1. La progettazione delle soluzioni tecniche e organizzative per
BC e DR
2. I principali standard internazionali
3. La normativa per gli intermediari finanziari
4. La normativa per le pubbliche ammnistrazioni
Alessandro Alessandroni
pag. 2
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
1- La progettazione delle soluzioni
tecniche e organizzative
pag. 3
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
1- La progettazione delle soluzioni
tecniche e organizzative
pag. 4
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
fasi del processo di BCM
(dalla metodologia ABI-Lab)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 5
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
analisi dellimpatto (BIA)
 Individuazione dei processi necessari a produrre i beni ed erogare i servizi
della organizzazione
 Valutazione dellimpatto nel tempo della indisponibilit del processo
 Definire i tempi entro i quali ripristinare i diversi processi
 Individuazione delle risorse ICT (data center, linee TLC, server, storage,
applicazioni, personale ICT, ecc.) e dei fornitori terzi di servizi che
supportano i processi
 Definire i requisiti di continuit:
 ripristino sistemi ICT (Recovery Time Obiective, RTO)
 salvaguardia dei dati (Recovery Point Obiective, RPO)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 6
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
fasi del disastro RPO e RTO
t-1 t2t1t0 t3
Operazioni
Normali
Servizio
Ripristinato
Dati
persi
Ricostruzione dei
Dati persi
Dati
Recuperati
Preparazione
Soluz. Recovery
Diagnosi Fase di Recovery
FUORI USO DEL CED
!
RPO
RTO ICT
RTO
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 7
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
soluzioni di High Availability (HA) nel sito primario
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 8
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
DR
in caso di disastro non basta HA: soluzioni di DR
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 9
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
RTO
costi soluzioni DR in funzione del RTO
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 10
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
soluzioni di DR
In base ai requisiti RPO/RTO e agli scenari di disastro, si sceglie:
la soluzione per lallineamento dei dati:
Trasferimento periodico dei supporti
Trasferimento on-line periodico
Replica asincrona
Replica sincrona
Il tipo di risorse elaborative nel sito di DR:
Cold site
Warm site
Hot site
Clustering geografico
il numero di siti (2 o 3) , distanza e localizzazione
le caratteristiche infrastrutturali del DATA CENTER (antismicit, ridondanza impianti
elettrici, condizionamento, )
le caratteristiche della rete TLC (banda disponibile, ridondanza..)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 11
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
RTO
livelli di soluzioni di DR (Tier)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 12
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
trend tecnologici nelle soluzioni di DR
Virtualizzazione
semplifica la replica e il ripristino dei sistemi con minori tempi e
costi
Cloud Computing
per PMI e piccole amministrazioni soluzioni cloud di DR as a
Service
Deduplicazione dei dati
replica pi湛 efficiente dei dati in rete (minore larghezza di banda,
tempi e costi minori)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 13
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
costo CED in funzione della disponibilit
(livelli TIA-942)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 14
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
caso a tre siti con campus
Disastro localizzato
TIER 6
RPO, RTO = 0
Disastro esteso
TIER 4
RPO < 5 min.
RTO < 72 ore
Replica asincrona
> 200 Km
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 15
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
caso a tre siti con sito bunker (1/2)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 16
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
caso a tre siti con sito bunker (2/2)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 17
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
struttura organizzativa: compiti
 Predisporre tutte le misure necessarie per ridurre limpatto di
unemergenza
 Mettere a disposizione risorse alternative a quelle non disponibili
 Governare il sistema durante lemergenza
 Gestire il rientro alla normalit
Comitato di gestione della crisi
Gruppo di supporto
Gruppo di assistenza
agli utenti
Gruppo di coordinamento tecnico
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 18
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
componenti del PIANO BC /DR
 Piano di DR, per la gestione della situazione di reale emergenza;
 Piano di Test, per la simulazione periodica del recovery e verifica dellefficacia della soluzione;
 Piano di Gestione Ordinaria, per la quotidiana manutenzione e controllo della soluzione.
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
2- I principali standard internazionali
pag. 19
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
La rilevanza sempre maggiore assunta dalle problematiche relative al processo di
gestione della Business Continuity ha portato recentemente alla pubblicazione di alcuni
standard specifici:
ISO 22301:2012 (Societal security -- Buisiness continuity management systems 
Requirements), deriva in grande parte da BS 25999 del 2006
La norma specifica i requisiti per implementare, gestire e migliorare un sistema
documentato di Business Continuity Management (BCMS) per preparare lazienda a
fronteggiare gli eventi distruttivi quando essi si verificano
ISO 22313:2012 (Societal security. Business continuity management systems. Guidance)
La norma fornisce una guida generale basata su best practices mondiali per la
pianificazione, la implementazione, la gestione e il miglioramento costante di un sistema
documentato di gestione della Business Continuity.
pag. 20
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
standard relativi a BC e DR
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
ISO/IEC 27031:2011 (Information technology  Security techniques  Guidelines for
information and communication technology readiness for business continuity).
La norma del tipo buone pratiche emessa nel 2011 竪 specificatamente dedicata alle
componenti ICT dellorganizzazione, ripercorre quanto previsto nella ISO 22301
contestualizzandolo allICT; deriva in grande parte da BS 25777
ISO/IEC 24762 (Information technology  Security techniques  Guidelines for
information and communications technology disaster recovery services); uno standard
emesso nel 2008 (del tipo buone pratiche) che fornisce le indicazioni per progettare,
realizzare e gestire i servizi di Disaster Recovery dellICT
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
pag. 21
standard relativi a BC e DR (ICT)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
SICUREZZA ICT
ISO/IEC 27001:2013 (Information technology  Security techniques  Information
security management systems  Requirements)
 fornisce i requisiti di un sistema di gestione della sicurezza ICT
include tra gli obiettivi di controllo la information security continuity
ISO/IEC 27002:2013 (Information technology  Security techniques  Code of practice
for information security management) standard del tipo buone pratiche
GESTIONE SERVIZI ICT
ISO/IEC 20000-1:2011 (Information technology  Service Management  Part 1:
Specification)
fornisce i requisiti di un sistema di gestione dei servizi ICT
include tra i servizi la gestione della continuit dei servizi
ISO/IEC 20000-2:2012 (Information technology  Service Management  Part 1: Code of
practice) standard del tipo buone pratiche
pag. 22
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
Standard collegati
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
Contesto della organizzazione
Leadership
Pianificazione
Supporto
Business Impact Analysis (BIA):
Risk Assessment (RA):
Strategia di business continuity
Piani di business continuity e DR:
Esercitazioni e test
valutazione delle prestazioni
Miglioramento
pag. 23
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
principali punti dello standard ISO 22301
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
La Banca dItalia, a partire dal 2004, ha impartito disposizioni che
rendono obbligatorio per gli intermediari finanziari la realizzazione di un
piano di continuit (Business Continuity Plan  BCP)
Il piano deve garantire che, anche in caso di incidenti o disastri, i servizi
aziendali pi湛 importanti continuino a funzionare o siano ripristinati in
tempi accettabili.
il piano deve essere aggiornato e, almeno annualmente, 竪 soggetto a
verifiche e controlli da parte sia di funzioni interne (BC Manager,
Compliance, Internal Audit, Collegio Sindacale) sia esterne (Banca
dItalia). pag. 24
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
linee guida e Best Practice
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
Internazionali
(2002) Stati Uniti - Sarbanes-Oxley (SOX): societ di capitale quotate negli USA
(2006) Europa - EURO-SOX: societ di capitale
(2001) Europa - Basilea 2 e (2007) Basilea 3: banche
Nazionali
(2003) Garante per la protezione dei dati personali per tutti i soggetti che trattano
dati personali
(2004) Banca di Italia per il settore bancario
(2010) Codice Amministrazione digitale per la pubblica amministrazione
pag. 25
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
norme che richiedono soluzioni di CO e DR
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
3 - La normativa per gli
intermediari finanziari
pag. 26
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 27
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
iniziative BdI e ABI
 La Banca dItalia, a partire dal 2004, ha impartito disposizioni che rendono
obbligatorio per gli intermediari finanziari la realizzazione di un piano di
continuit (Business Continuity Plan  BCP)
 Il piano deve garantire che, anche in caso di incidenti o disastri, i servizi
aziendali pi湛 importanti continuino a funzionare o siano ripristinati in tempi
accettabili.
 il piano deve essere aggiornato e, almeno annualmente, 竪 soggetto a verifiche
e controlli da parte sia di funzioni interne (BC Manager, Compliance, Internal
Audit, Collegio Sindacale) sia esterne (Banca dItalia).
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 28
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
le norme di BdI
 Banca dItalia, Continuit operativa in casi di emergenza, in Bollettino di Vigilanza Numero 7, luglio 2004 in
http://www.bancaditalia.it/vigilanza/pubblicazioni/bollvig/04/Bolvig_07_04.pdf (pagg. 7 -13)
 Banca dItalia, Linee guida per la continuit di servizio delle infrastrutture qualificate dei sistemi di pagamento,
2004, in http://www.bancaditalia.it/sispaga/sms/infrastrutture/bi/linee/Linee_guida_SSP.pdf
 Banca dItalia , Linee guida per la continuit di servizio dei mercati allingrosso e dei sistemi di supporto, ottobre
2004, in http://www.bancaditalia.it/sispaga/sms/docum/prinstasorv/guidelines/Linee_Guida_B_C_28ottobre2004.pdf
 Banca dItalia, Disposizioni di vigilanza - requisiti particolari per la continuit operativa dei processi a rilevanza
sistemica, marzo 2007, in
http://www.bancaditalia.it/vigilanza/banche/normativa/disposizioni/provv/requisiti_processi_rilevanza_sistemica.pdf
 Banca dItalia, Terms of Reference (ToR) per la continuit operativa, 4 dicembre 2007, in
http://www.bancaditalia.it/sispaga/sms/infrastrutture/bi/tor/TOR_Business_continuityt.pdf
 Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circ. n. 263 del 27 dicembre 2006)  15属 aggiornamento
Sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuit operativa
https://www.bancaditalia.it/vigilanza/normativa/norm_bi/circ-reg/vigprud/agg_15_del_02072013/263CIRC_15AGG.pdf
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 29
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
scenari di crisi
 distruzione o inaccessibilit di strutture nelle quali sono allocate
unit operative o apparecchiature critiche;
 indisponibilit di sistemi informativi critici;
 indisponibilit di personale essenziale per il funzionamento dei
processi aziendali;
 interruzione del funzionamento delle infrastrutture (tra cui energia
elettrica, reti di telecomunicazione, reti interbancarie, mercati
finanziari);
 alterazione dei dati o indisponibilit dei sistemi a seguito di attacchi
perpetrati dall'esterno attraverso reti telematiche;
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 30
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
contenuti principali del piano di CO
 modalit per:
 la dichiarazione dello stato di emergenza,
 l'organizzazione e le procedure da seguire in situazione di crisi,
 l'iter per la ripresa della normale operativit
 tempo massimo accettabile di ripartenza di sistemi e processi critici
 individuazione dei siti alternativi
 indicazione di spazi e infrastrutture logistiche e di comunicazione adeguate
per il personale coinvolto nell'emergenza
 regole di conservazione delle copie dei documenti importanti (ad es.
contratti) in luoghi remoti rispetto ai documenti originali.
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 31
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
siti di recovery
 I siti di recovery dei processi a rilevanza sistemica sono situati a congrua distanza dai siti
primari in modo da assicurare un elevato grado di indipendenza tra i due insediamenti.
 In generale, i siti di recovery sono ubicati allesterno dellarea metropolitana nella quale
sono presenti i siti primari; inoltre, essi utilizzano servizi (telecomunicazioni, energia, acqua,
ecc.) distinti da quelli impiegati in produzione.
 Laddove ci嘆 non avvenga 竪 necessaria una valutazione rigorosa, supportata da pareri di
parti terze qualificate (ad es. Protezione Civile, accademici, professionisti) e compiutamente
documentata, che il rischio di indisponibilit contemporanea dei siti primari e
secondari 竪 trascurabile.
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 32
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
la normativa sui requisiti sistemici
Provvedimento del 20 marzo 2007
Aggiornamento n. 15 luglio 2013 circolare BdI n.236/2006
1. Definizione dei criteri per la individuazione dei soggetti coinvolti
 Banche/gruppi con quote di mercato (FINT) > 5%
 Rilevanza nei servizi di pagamento/regolamento
2. Elencazione dei processi a rilevanza sistemica da tutelare con misure di continuit rafforzate
 Sistemi di pagamento
 Accesso ai mercati rilevanti per la liquidit
 Servizi di compensazione e regolamento
3. Requisiti particolari aggiuntivi a quelli previsti per la generalit degli intermediari
 Il tempo di ripartenza per i processi a rilevanza sistemica < 2ore
 Il tempo di ripristino (comprende tempi di analisi e decisione) per i processi a rilevanza sistemica < 4 ore
 sono considerate adeguate le soluzioni basate su architetture tecnologiche che effettuino la duplicazione in linea dei dati
operativi in modo da eliminare o ridurre al minimo la perdita di informazioni.
 lintervallo di tempo che intercorre fra il punto di ripristino e il momento dellincidente (RPO) 竪 pari o prossimo a zero.
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
4- La normativa per la pubblica
amministrazione
pag. 33
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 34
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
prima dellobbligo introdotto dallart.50 bis del nuovo CAD (2010)
Iniziative prevalentemente limitate alle organizzazioni pi湛 critiche e
complesse quali ad es. Ministero Finanze, Istituti previdenziali e assicurativi
attenzione soprattutto alle soluzioni tecniche
2005  istituzione del Centro di competenza sulla continuit operativa
presso CNIPA
2006 Linee guida alla continuit operativa nella PA  Quaderno CNIPA n.28
2008 La Continuit operativa nella PA: Casi di studio  Quaderno n. 35
(MEF/Sogei, Min. P.I., Min. Trasporti, Istituti Previdenziali e assicurativi, CSI
Piemonte)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 35
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
continuit Operativa
Nuovo Codice dellAmministrazione Digitale (CAD)
larticolo 50-bis (Continuit operativa) Dlgs 30.12.2010, n.235
1. In relazione ai nuovi scenari di rischio, alla crescente complessit
dellattivit istituzionale caratterizzata da un intenso utilizzo della
tecnologia dellinformazione, le pubbliche amministrazioni
predispongono i piani di emergenza in grado di assicurare la continuit
delle operazioni indispensabili per il servizio e il ritorno alla normale
operativit.
2. Il Ministro per la pubblica amministrazione e linnovazione assicura
lomogeneit delle soluzioni di continuit operativa definite dalle
diverse Amministrazioni e ne informa con cadenza almeno annuale il
Parlamento.
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 36
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
continuit Operativa
Nuovo Codice dellAmministrazione Digitale (CAD) (segue)
3.A tali fini, le pubbliche amministrazioni definiscono :
a) il piano di continuit operativa: fissa gli obiettivi e i principi da perseguire,
descrive le procedure per la gestione della continuit operativa, anche affidate a
soggetti esterni. Il piano tiene conto delle potenziali criticit relative a risorse
umane, strutturali, tecnologiche e contiene idonee misure preventive. Le
amministrazioni pubbliche verificano la funzionalit del piano di continuit operativa
con cadenza biennale;
b) il piano di disaster recovery: stabilisce le misure tecniche e organizzative per
garantire il funzionamento dei centri di elaborazione dati e delle procedure
informatiche rilevanti in siti alternativi a quelli di produzione. DigitPA, sentito il
Garante per la protezione dei dati personali, definisce le linee guida per le
soluzioni tecniche idonee a garantire la salvaguardia dei dati e delle applicazioni
informatiche, verifica annualmente il costante aggiornamento dei piani di disaster
recovery delle amministrazioni interessate e ne informa annualmente il Ministro per
la pubblica amministrazione e linnovazione.
4. I piani di cui al comma 3 sono adottati da ciascuna amministrazione sulla base
di appositi e dettagliati studi di fattibilit tecnica; su tali studi 竪
obbligatoriamente acquisito il parere di DigitPA.
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 37
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
Ruoli e funzioni per attuazione art. 50-bis del CAD
AGID : Emette le Linee Guida (LG)
prima versione novembre 2011
seconda versione settembre 2013
AGID: emette pareri su SFT
(ad oggi oltre 900)
PP.AA*. : Predispongono e
sottopongono al parere di AID
studi di fattibilit tecnica (SFT),
(ad oggi oltre 1050)
AGID:
verifica annualmente
iaggiornamento dei piani di DR
PP.AA.:
Implementano le soluzioni e predi-spongono i piani di
CO e di DR sulla base dello SFT e del parere di
AGID;
Verificano con cadenza biennale la funzionalit del
Piano di CO ;
Garantiscono la manutenzione della soluzione e
informando AGID
Inviano a AGID annualmente laggiornamento del
piano di DR
Il Ministro assicura lomogeneit
delle soluzioni informando con
cadenza annuale il Parlamento* PAC e PAL (Regioni, Province, Comuni, ASL e AO, Universit,
Istituti scolastici, Camere Commercio, Societ controllate
TierTier 11
MediaMediaBassaBassa AltaAlta CriticaCritica
Network
CRITICIT
TierTier 22
TierTier 33
TierTier 44
TierTier 66
TierTier 55
TierTier 11
MediaMediaBassaBassa AltaAlta CriticaCritica
NetworkNetwork
CRITICIT
TierTier 22
TierTier 33
TierTier 44
TierTier 66
TierTier 55Tier 3: soluzione simile a quella di Tier
2 ma il trasferimento dei dati tra il sito
primario e quello di DR avviene
attraverso un collegamento di rete tra i
due siti.
: la soluzione prevede che le risorse
elaborative, garantite coerenti con quelle
del centro primario, siano sempre
disponibili, permettendo la ripartenza
delle funzionalit in tempi rapidi
: la soluzione 竪 analoga a
quella del Tier4, con la differenza
che laggiornamento finale dei
dati avviene solo quando
entrambi i siti hanno eseguito e
completato i rispettivi
aggiornamenti.
: la soluzione prevede che nel sito di
DR le risorse elaborative, oltre ad essere
sempre attive, siano funzionalmente
speculari a quelle del sito primario,
rendendo cos狸 possibile ripristinare
loperativit dellIT in tempi molto rapidi
Le soluzioni di DR nelle linee guida
: backup dati e conservazione
presso un altro sito con spazi attrezzati
per accogliere risorse elaborative in
caso di disastro, con garanzia della
disponibilit di risorsa di elaborazione
in emergenza
soluzione simile a quella di
Tier 1 ma le risorse elaborative, gi
presenti, possono essere disponibili in
tempi pi湛 brevi
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 39
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
normativa in materia di razionalizzazione dei CED della PA
 D.L. 18 Ottobre 2012 n.179 convertito nella legge 221/12 , Art. 33 septies: Consolidamento dei
siti e delle infrastrutture digitali del paese
 LAgenzia per lItalia Digitale elabora le linee guida, basate sulle principali metriche di efficienza
internazionalmente riconosciute, finalizzate alla definizione di un piano triennale di
razionalizzazione dei CED delle PP.AA.
 Il Piano di razionalizzazione dovr:
 portare alla diffusione di standard comuni di interoperabilit
 a crescenti livelli di efficienza e di sicurezza
 a una pi湛 rapida erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese
 Entro il 30 Settembre 2013, AGID trasmette al Presidente del Consiglio dei Ministri dopo una
consultazione pubblica :
 I risultati del censimento effettuato
 Le linee guida per la razionalizzazione dellinfrastruttura digitale della PA
 Entro i successivi novanta giorni, il Governo, adotta il piano triennale di razionalizzazione dei
CED delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1, aggiornato annualmente
Ricognizione dei
CED della PP.AA
Elaborazione e
trasmissione alla
PCM delle linee
guida
Decreto di
Adozione del
Piano triennale
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 40
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
risultati del censimento
In assenza di interventi di
razionalizzazione, i CED delle
Regioni non sono in grado di
ospitare tutto il fabbisogno
pubblico dei propri territori
La distribuzione
geografica CED
evidenzia una
eccessiva
frammentazione
986 CED Censiti
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 41
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
linfrastruttura nei CED delle PA
Ladeguamento puntuale
di tutti i CED censiti 竪
ovviamente
diseconomico, 竪 urgente
procedere al piano di
razionalizzazione per la
conservazione efficiente
e sicura dei dati pubblici.
Ladeguamento puntuale
di tutti i CED censiti 竪
ovviamente
diseconomico, 竪 urgente
procedere al piano di
razionalizzazione per la
conservazione efficiente
e sicura dei dati pubblici.
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 42
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
le Linee Guida: direttrici di intervento
Il processo di razionalizzazione richiede che i CED della PA rispondano a
requisiti:
1) Infrastrutturali: caratteristiche minime Data Center TIER III secondo lo
standard TIA-942
2) Relativi allICT, Hardware e Software (% virtualizzazione, aggiornamento
tecnologico HW e SW, NAS e SAN, connessioni FO)
3) miglioramento delle caratteristiche infrastrutturali IT e di tipo energetico
da raggiungere nel corso dei tre anni del piano (PUE < 1,6)
12 marzo 2014
Alessandro Alessandroni
pag. 43
Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
il Piano Triennale di Razionalizzazione: obiettivi
finalizzato a razionalizzazione e consolidamento dei CED della PA verso i
nuovi Data Center conformi almeno al TIER III secondo lo standard TIA-942
La razionalizzazione, il consolidamento, il risparmio energetico e la scalabilit
delle infrastrutture informatiche prevedono 3 step fondamentali:
1) Razionalizzazione degli spazi
2) Razionalizzazione degli apparati
3) Razionalizzazione degli applicativi
Il Piano Triennale si pone lobiettivo di completare i primi due punti e verifica la
conformit degli applicativi in uso, rispetto al Cloud
PAC: Individuazione di alcuni poli nazionali per il consolidamento di CED,
razionalizzazione e migrazione
PAL: in ogni regione consolidamento e migrazione in uno o pi湛 siti
dellinfrastruttura IT di tutto il relativo territorio

More Related Content

seminario DR 12 marzo 2014 versione finale

  • 1. Seminario tecnico - Commissione ICT Laffidabilit delle strutture ICT critiche Parte 2 - Architetture ICT e soluzioni organizzative per BC e DR, standard, normativa banche e PA Alessandro Alessandroni Lead Auditor ISO 22301 componente Commissione Sicurezza ICT alessandroalessandroni@gmail.com 12 marzo 2014
  • 2. 12 marzo 2014 Indice degli argomenti: 1. La progettazione delle soluzioni tecniche e organizzative per BC e DR 2. I principali standard internazionali 3. La normativa per gli intermediari finanziari 4. La normativa per le pubbliche ammnistrazioni Alessandro Alessandroni pag. 2 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
  • 3. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni 1- La progettazione delle soluzioni tecniche e organizzative pag. 3 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
  • 4. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni 1- La progettazione delle soluzioni tecniche e organizzative pag. 4 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche fasi del processo di BCM (dalla metodologia ABI-Lab)
  • 5. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 5 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche analisi dellimpatto (BIA) Individuazione dei processi necessari a produrre i beni ed erogare i servizi della organizzazione Valutazione dellimpatto nel tempo della indisponibilit del processo Definire i tempi entro i quali ripristinare i diversi processi Individuazione delle risorse ICT (data center, linee TLC, server, storage, applicazioni, personale ICT, ecc.) e dei fornitori terzi di servizi che supportano i processi Definire i requisiti di continuit: ripristino sistemi ICT (Recovery Time Obiective, RTO) salvaguardia dei dati (Recovery Point Obiective, RPO)
  • 6. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 6 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche fasi del disastro RPO e RTO t-1 t2t1t0 t3 Operazioni Normali Servizio Ripristinato Dati persi Ricostruzione dei Dati persi Dati Recuperati Preparazione Soluz. Recovery Diagnosi Fase di Recovery FUORI USO DEL CED ! RPO RTO ICT RTO
  • 7. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 7 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche soluzioni di High Availability (HA) nel sito primario
  • 8. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 8 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche DR in caso di disastro non basta HA: soluzioni di DR
  • 9. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 9 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche RTO costi soluzioni DR in funzione del RTO
  • 10. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 10 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche soluzioni di DR In base ai requisiti RPO/RTO e agli scenari di disastro, si sceglie: la soluzione per lallineamento dei dati: Trasferimento periodico dei supporti Trasferimento on-line periodico Replica asincrona Replica sincrona Il tipo di risorse elaborative nel sito di DR: Cold site Warm site Hot site Clustering geografico il numero di siti (2 o 3) , distanza e localizzazione le caratteristiche infrastrutturali del DATA CENTER (antismicit, ridondanza impianti elettrici, condizionamento, ) le caratteristiche della rete TLC (banda disponibile, ridondanza..)
  • 11. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 11 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche RTO livelli di soluzioni di DR (Tier)
  • 12. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 12 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche trend tecnologici nelle soluzioni di DR Virtualizzazione semplifica la replica e il ripristino dei sistemi con minori tempi e costi Cloud Computing per PMI e piccole amministrazioni soluzioni cloud di DR as a Service Deduplicazione dei dati replica pi湛 efficiente dei dati in rete (minore larghezza di banda, tempi e costi minori)
  • 13. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 13 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche costo CED in funzione della disponibilit (livelli TIA-942)
  • 14. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 14 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche caso a tre siti con campus Disastro localizzato TIER 6 RPO, RTO = 0 Disastro esteso TIER 4 RPO < 5 min. RTO < 72 ore Replica asincrona > 200 Km
  • 15. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 15 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche caso a tre siti con sito bunker (1/2)
  • 16. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 16 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche caso a tre siti con sito bunker (2/2)
  • 17. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 17 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche struttura organizzativa: compiti Predisporre tutte le misure necessarie per ridurre limpatto di unemergenza Mettere a disposizione risorse alternative a quelle non disponibili Governare il sistema durante lemergenza Gestire il rientro alla normalit Comitato di gestione della crisi Gruppo di supporto Gruppo di assistenza agli utenti Gruppo di coordinamento tecnico
  • 18. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 18 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche componenti del PIANO BC /DR Piano di DR, per la gestione della situazione di reale emergenza; Piano di Test, per la simulazione periodica del recovery e verifica dellefficacia della soluzione; Piano di Gestione Ordinaria, per la quotidiana manutenzione e controllo della soluzione.
  • 19. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni 2- I principali standard internazionali pag. 19 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
  • 20. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni La rilevanza sempre maggiore assunta dalle problematiche relative al processo di gestione della Business Continuity ha portato recentemente alla pubblicazione di alcuni standard specifici: ISO 22301:2012 (Societal security -- Buisiness continuity management systems Requirements), deriva in grande parte da BS 25999 del 2006 La norma specifica i requisiti per implementare, gestire e migliorare un sistema documentato di Business Continuity Management (BCMS) per preparare lazienda a fronteggiare gli eventi distruttivi quando essi si verificano ISO 22313:2012 (Societal security. Business continuity management systems. Guidance) La norma fornisce una guida generale basata su best practices mondiali per la pianificazione, la implementazione, la gestione e il miglioramento costante di un sistema documentato di gestione della Business Continuity. pag. 20 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche standard relativi a BC e DR
  • 21. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni ISO/IEC 27031:2011 (Information technology Security techniques Guidelines for information and communication technology readiness for business continuity). La norma del tipo buone pratiche emessa nel 2011 竪 specificatamente dedicata alle componenti ICT dellorganizzazione, ripercorre quanto previsto nella ISO 22301 contestualizzandolo allICT; deriva in grande parte da BS 25777 ISO/IEC 24762 (Information technology Security techniques Guidelines for information and communications technology disaster recovery services); uno standard emesso nel 2008 (del tipo buone pratiche) che fornisce le indicazioni per progettare, realizzare e gestire i servizi di Disaster Recovery dellICT Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche pag. 21 standard relativi a BC e DR (ICT)
  • 22. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni SICUREZZA ICT ISO/IEC 27001:2013 (Information technology Security techniques Information security management systems Requirements) fornisce i requisiti di un sistema di gestione della sicurezza ICT include tra gli obiettivi di controllo la information security continuity ISO/IEC 27002:2013 (Information technology Security techniques Code of practice for information security management) standard del tipo buone pratiche GESTIONE SERVIZI ICT ISO/IEC 20000-1:2011 (Information technology Service Management Part 1: Specification) fornisce i requisiti di un sistema di gestione dei servizi ICT include tra i servizi la gestione della continuit dei servizi ISO/IEC 20000-2:2012 (Information technology Service Management Part 1: Code of practice) standard del tipo buone pratiche pag. 22 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche Standard collegati
  • 23. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni Contesto della organizzazione Leadership Pianificazione Supporto Business Impact Analysis (BIA): Risk Assessment (RA): Strategia di business continuity Piani di business continuity e DR: Esercitazioni e test valutazione delle prestazioni Miglioramento pag. 23 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche principali punti dello standard ISO 22301
  • 24. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni La Banca dItalia, a partire dal 2004, ha impartito disposizioni che rendono obbligatorio per gli intermediari finanziari la realizzazione di un piano di continuit (Business Continuity Plan BCP) Il piano deve garantire che, anche in caso di incidenti o disastri, i servizi aziendali pi湛 importanti continuino a funzionare o siano ripristinati in tempi accettabili. il piano deve essere aggiornato e, almeno annualmente, 竪 soggetto a verifiche e controlli da parte sia di funzioni interne (BC Manager, Compliance, Internal Audit, Collegio Sindacale) sia esterne (Banca dItalia). pag. 24 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche linee guida e Best Practice
  • 25. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni Internazionali (2002) Stati Uniti - Sarbanes-Oxley (SOX): societ di capitale quotate negli USA (2006) Europa - EURO-SOX: societ di capitale (2001) Europa - Basilea 2 e (2007) Basilea 3: banche Nazionali (2003) Garante per la protezione dei dati personali per tutti i soggetti che trattano dati personali (2004) Banca di Italia per il settore bancario (2010) Codice Amministrazione digitale per la pubblica amministrazione pag. 25 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche norme che richiedono soluzioni di CO e DR
  • 26. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni 3 - La normativa per gli intermediari finanziari pag. 26 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
  • 27. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 27 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche iniziative BdI e ABI La Banca dItalia, a partire dal 2004, ha impartito disposizioni che rendono obbligatorio per gli intermediari finanziari la realizzazione di un piano di continuit (Business Continuity Plan BCP) Il piano deve garantire che, anche in caso di incidenti o disastri, i servizi aziendali pi湛 importanti continuino a funzionare o siano ripristinati in tempi accettabili. il piano deve essere aggiornato e, almeno annualmente, 竪 soggetto a verifiche e controlli da parte sia di funzioni interne (BC Manager, Compliance, Internal Audit, Collegio Sindacale) sia esterne (Banca dItalia).
  • 28. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 28 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche le norme di BdI Banca dItalia, Continuit operativa in casi di emergenza, in Bollettino di Vigilanza Numero 7, luglio 2004 in http://www.bancaditalia.it/vigilanza/pubblicazioni/bollvig/04/Bolvig_07_04.pdf (pagg. 7 -13) Banca dItalia, Linee guida per la continuit di servizio delle infrastrutture qualificate dei sistemi di pagamento, 2004, in http://www.bancaditalia.it/sispaga/sms/infrastrutture/bi/linee/Linee_guida_SSP.pdf Banca dItalia , Linee guida per la continuit di servizio dei mercati allingrosso e dei sistemi di supporto, ottobre 2004, in http://www.bancaditalia.it/sispaga/sms/docum/prinstasorv/guidelines/Linee_Guida_B_C_28ottobre2004.pdf Banca dItalia, Disposizioni di vigilanza - requisiti particolari per la continuit operativa dei processi a rilevanza sistemica, marzo 2007, in http://www.bancaditalia.it/vigilanza/banche/normativa/disposizioni/provv/requisiti_processi_rilevanza_sistemica.pdf Banca dItalia, Terms of Reference (ToR) per la continuit operativa, 4 dicembre 2007, in http://www.bancaditalia.it/sispaga/sms/infrastrutture/bi/tor/TOR_Business_continuityt.pdf Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circ. n. 263 del 27 dicembre 2006) 15属 aggiornamento Sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuit operativa https://www.bancaditalia.it/vigilanza/normativa/norm_bi/circ-reg/vigprud/agg_15_del_02072013/263CIRC_15AGG.pdf
  • 29. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 29 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche scenari di crisi distruzione o inaccessibilit di strutture nelle quali sono allocate unit operative o apparecchiature critiche; indisponibilit di sistemi informativi critici; indisponibilit di personale essenziale per il funzionamento dei processi aziendali; interruzione del funzionamento delle infrastrutture (tra cui energia elettrica, reti di telecomunicazione, reti interbancarie, mercati finanziari); alterazione dei dati o indisponibilit dei sistemi a seguito di attacchi perpetrati dall'esterno attraverso reti telematiche;
  • 30. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 30 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche contenuti principali del piano di CO modalit per: la dichiarazione dello stato di emergenza, l'organizzazione e le procedure da seguire in situazione di crisi, l'iter per la ripresa della normale operativit tempo massimo accettabile di ripartenza di sistemi e processi critici individuazione dei siti alternativi indicazione di spazi e infrastrutture logistiche e di comunicazione adeguate per il personale coinvolto nell'emergenza regole di conservazione delle copie dei documenti importanti (ad es. contratti) in luoghi remoti rispetto ai documenti originali.
  • 31. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 31 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche siti di recovery I siti di recovery dei processi a rilevanza sistemica sono situati a congrua distanza dai siti primari in modo da assicurare un elevato grado di indipendenza tra i due insediamenti. In generale, i siti di recovery sono ubicati allesterno dellarea metropolitana nella quale sono presenti i siti primari; inoltre, essi utilizzano servizi (telecomunicazioni, energia, acqua, ecc.) distinti da quelli impiegati in produzione. Laddove ci嘆 non avvenga 竪 necessaria una valutazione rigorosa, supportata da pareri di parti terze qualificate (ad es. Protezione Civile, accademici, professionisti) e compiutamente documentata, che il rischio di indisponibilit contemporanea dei siti primari e secondari 竪 trascurabile.
  • 32. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 32 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche la normativa sui requisiti sistemici Provvedimento del 20 marzo 2007 Aggiornamento n. 15 luglio 2013 circolare BdI n.236/2006 1. Definizione dei criteri per la individuazione dei soggetti coinvolti Banche/gruppi con quote di mercato (FINT) > 5% Rilevanza nei servizi di pagamento/regolamento 2. Elencazione dei processi a rilevanza sistemica da tutelare con misure di continuit rafforzate Sistemi di pagamento Accesso ai mercati rilevanti per la liquidit Servizi di compensazione e regolamento 3. Requisiti particolari aggiuntivi a quelli previsti per la generalit degli intermediari Il tempo di ripartenza per i processi a rilevanza sistemica < 2ore Il tempo di ripristino (comprende tempi di analisi e decisione) per i processi a rilevanza sistemica < 4 ore sono considerate adeguate le soluzioni basate su architetture tecnologiche che effettuino la duplicazione in linea dei dati operativi in modo da eliminare o ridurre al minimo la perdita di informazioni. lintervallo di tempo che intercorre fra il punto di ripristino e il momento dellincidente (RPO) 竪 pari o prossimo a zero.
  • 33. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni 4- La normativa per la pubblica amministrazione pag. 33 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche
  • 34. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 34 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche prima dellobbligo introdotto dallart.50 bis del nuovo CAD (2010) Iniziative prevalentemente limitate alle organizzazioni pi湛 critiche e complesse quali ad es. Ministero Finanze, Istituti previdenziali e assicurativi attenzione soprattutto alle soluzioni tecniche 2005 istituzione del Centro di competenza sulla continuit operativa presso CNIPA 2006 Linee guida alla continuit operativa nella PA Quaderno CNIPA n.28 2008 La Continuit operativa nella PA: Casi di studio Quaderno n. 35 (MEF/Sogei, Min. P.I., Min. Trasporti, Istituti Previdenziali e assicurativi, CSI Piemonte)
  • 35. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 35 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche continuit Operativa Nuovo Codice dellAmministrazione Digitale (CAD) larticolo 50-bis (Continuit operativa) Dlgs 30.12.2010, n.235 1. In relazione ai nuovi scenari di rischio, alla crescente complessit dellattivit istituzionale caratterizzata da un intenso utilizzo della tecnologia dellinformazione, le pubbliche amministrazioni predispongono i piani di emergenza in grado di assicurare la continuit delle operazioni indispensabili per il servizio e il ritorno alla normale operativit. 2. Il Ministro per la pubblica amministrazione e linnovazione assicura lomogeneit delle soluzioni di continuit operativa definite dalle diverse Amministrazioni e ne informa con cadenza almeno annuale il Parlamento.
  • 36. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 36 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche continuit Operativa Nuovo Codice dellAmministrazione Digitale (CAD) (segue) 3.A tali fini, le pubbliche amministrazioni definiscono : a) il piano di continuit operativa: fissa gli obiettivi e i principi da perseguire, descrive le procedure per la gestione della continuit operativa, anche affidate a soggetti esterni. Il piano tiene conto delle potenziali criticit relative a risorse umane, strutturali, tecnologiche e contiene idonee misure preventive. Le amministrazioni pubbliche verificano la funzionalit del piano di continuit operativa con cadenza biennale; b) il piano di disaster recovery: stabilisce le misure tecniche e organizzative per garantire il funzionamento dei centri di elaborazione dati e delle procedure informatiche rilevanti in siti alternativi a quelli di produzione. DigitPA, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, definisce le linee guida per le soluzioni tecniche idonee a garantire la salvaguardia dei dati e delle applicazioni informatiche, verifica annualmente il costante aggiornamento dei piani di disaster recovery delle amministrazioni interessate e ne informa annualmente il Ministro per la pubblica amministrazione e linnovazione. 4. I piani di cui al comma 3 sono adottati da ciascuna amministrazione sulla base di appositi e dettagliati studi di fattibilit tecnica; su tali studi 竪 obbligatoriamente acquisito il parere di DigitPA.
  • 37. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 37 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche Ruoli e funzioni per attuazione art. 50-bis del CAD AGID : Emette le Linee Guida (LG) prima versione novembre 2011 seconda versione settembre 2013 AGID: emette pareri su SFT (ad oggi oltre 900) PP.AA*. : Predispongono e sottopongono al parere di AID studi di fattibilit tecnica (SFT), (ad oggi oltre 1050) AGID: verifica annualmente iaggiornamento dei piani di DR PP.AA.: Implementano le soluzioni e predi-spongono i piani di CO e di DR sulla base dello SFT e del parere di AGID; Verificano con cadenza biennale la funzionalit del Piano di CO ; Garantiscono la manutenzione della soluzione e informando AGID Inviano a AGID annualmente laggiornamento del piano di DR Il Ministro assicura lomogeneit delle soluzioni informando con cadenza annuale il Parlamento* PAC e PAL (Regioni, Province, Comuni, ASL e AO, Universit, Istituti scolastici, Camere Commercio, Societ controllate
  • 38. TierTier 11 MediaMediaBassaBassa AltaAlta CriticaCritica Network CRITICIT TierTier 22 TierTier 33 TierTier 44 TierTier 66 TierTier 55 TierTier 11 MediaMediaBassaBassa AltaAlta CriticaCritica NetworkNetwork CRITICIT TierTier 22 TierTier 33 TierTier 44 TierTier 66 TierTier 55Tier 3: soluzione simile a quella di Tier 2 ma il trasferimento dei dati tra il sito primario e quello di DR avviene attraverso un collegamento di rete tra i due siti. : la soluzione prevede che le risorse elaborative, garantite coerenti con quelle del centro primario, siano sempre disponibili, permettendo la ripartenza delle funzionalit in tempi rapidi : la soluzione 竪 analoga a quella del Tier4, con la differenza che laggiornamento finale dei dati avviene solo quando entrambi i siti hanno eseguito e completato i rispettivi aggiornamenti. : la soluzione prevede che nel sito di DR le risorse elaborative, oltre ad essere sempre attive, siano funzionalmente speculari a quelle del sito primario, rendendo cos狸 possibile ripristinare loperativit dellIT in tempi molto rapidi Le soluzioni di DR nelle linee guida : backup dati e conservazione presso un altro sito con spazi attrezzati per accogliere risorse elaborative in caso di disastro, con garanzia della disponibilit di risorsa di elaborazione in emergenza soluzione simile a quella di Tier 1 ma le risorse elaborative, gi presenti, possono essere disponibili in tempi pi湛 brevi
  • 39. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 39 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche normativa in materia di razionalizzazione dei CED della PA D.L. 18 Ottobre 2012 n.179 convertito nella legge 221/12 , Art. 33 septies: Consolidamento dei siti e delle infrastrutture digitali del paese LAgenzia per lItalia Digitale elabora le linee guida, basate sulle principali metriche di efficienza internazionalmente riconosciute, finalizzate alla definizione di un piano triennale di razionalizzazione dei CED delle PP.AA. Il Piano di razionalizzazione dovr: portare alla diffusione di standard comuni di interoperabilit a crescenti livelli di efficienza e di sicurezza a una pi湛 rapida erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese Entro il 30 Settembre 2013, AGID trasmette al Presidente del Consiglio dei Ministri dopo una consultazione pubblica : I risultati del censimento effettuato Le linee guida per la razionalizzazione dellinfrastruttura digitale della PA Entro i successivi novanta giorni, il Governo, adotta il piano triennale di razionalizzazione dei CED delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1, aggiornato annualmente Ricognizione dei CED della PP.AA Elaborazione e trasmissione alla PCM delle linee guida Decreto di Adozione del Piano triennale
  • 40. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 40 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche risultati del censimento In assenza di interventi di razionalizzazione, i CED delle Regioni non sono in grado di ospitare tutto il fabbisogno pubblico dei propri territori La distribuzione geografica CED evidenzia una eccessiva frammentazione 986 CED Censiti
  • 41. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 41 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche linfrastruttura nei CED delle PA Ladeguamento puntuale di tutti i CED censiti 竪 ovviamente diseconomico, 竪 urgente procedere al piano di razionalizzazione per la conservazione efficiente e sicura dei dati pubblici. Ladeguamento puntuale di tutti i CED censiti 竪 ovviamente diseconomico, 竪 urgente procedere al piano di razionalizzazione per la conservazione efficiente e sicura dei dati pubblici.
  • 42. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 42 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche le Linee Guida: direttrici di intervento Il processo di razionalizzazione richiede che i CED della PA rispondano a requisiti: 1) Infrastrutturali: caratteristiche minime Data Center TIER III secondo lo standard TIA-942 2) Relativi allICT, Hardware e Software (% virtualizzazione, aggiornamento tecnologico HW e SW, NAS e SAN, connessioni FO) 3) miglioramento delle caratteristiche infrastrutturali IT e di tipo energetico da raggiungere nel corso dei tre anni del piano (PUE < 1,6)
  • 43. 12 marzo 2014 Alessandro Alessandroni pag. 43 Seminario tecnico Laffidabilit delle infrastrutture ICT critiche il Piano Triennale di Razionalizzazione: obiettivi finalizzato a razionalizzazione e consolidamento dei CED della PA verso i nuovi Data Center conformi almeno al TIER III secondo lo standard TIA-942 La razionalizzazione, il consolidamento, il risparmio energetico e la scalabilit delle infrastrutture informatiche prevedono 3 step fondamentali: 1) Razionalizzazione degli spazi 2) Razionalizzazione degli apparati 3) Razionalizzazione degli applicativi Il Piano Triennale si pone lobiettivo di completare i primi due punti e verifica la conformit degli applicativi in uso, rispetto al Cloud PAC: Individuazione di alcuni poli nazionali per il consolidamento di CED, razionalizzazione e migrazione PAL: in ogni regione consolidamento e migrazione in uno o pi湛 siti dellinfrastruttura IT di tutto il relativo territorio