2. Chi può essere eletto
La Costituzione prescrive solo tre requisiti al futuro presidente: almeno trentacinque
anni di età, che sia cittadino americano per nascita e che risieda negli Stati Uniti da oltre
quattordici anni.
Chi può votare
Hanno diritto a votare tutti i cittadini che Contrariamente a molti altri paesi
hanno compiuto diciotto anni di età. Ma per democratici, negli USA è necessario
esercitare tale diritto, il cittadino è iscriversi alle liste elettorali per votare, e la
necessario che si iscriva alle “liste elettorali”. procedura non è gratuita.
Nonostante il 15° emendamento avesse
Con il 19° emendamento del 1920 gli USA garantito il voto ai neri già nel 1870, fu solo
garantirono il voto alle donne, seguendo con il Voting Rights Act del 1965 che le
l’esempio di Inghilterra, Australia e Nuova pratiche discriminatorie nei loro confronti
Zelanda. cessarono completamente. Il numero di
afro-americani registrati nelle liste elettorali
passò dal 5% nel 1960 al 60% nel 1968.
3. Il Congresso USA è formato da Senato e Camera dei
Rappresentanti.
Il Senato ha 100 membri, due per ogni stato, che restano in carica
per sei anni.
La Camera ha 435 membri, eletti in proporzione alla popolosità
degli Stati, che restano in carica per 2 anni.
Ogni 2 anni si eleggono 1/3 dei senatori e tutti i deputati.
Si chiamano grandi elettori i delegati che si riuniscono per
eleggere il presidente. Essi sono eletti su base statale e il loro
numero è pari alla somma dei senatori e dei deputati dello Stato
stesso.
I grandi elettori sono 538. I senatori sono 100 - due per ogni
Stato - e i deputati sono 435 - assegnati proporzionalmente alla
popolazione residente nello Stato (1 ogni 475.000 abitanti).
4. I delegati nominati nelle assemblee locali e nelle Convention
Statali si recano alla Convention Nazionale, dove viene scelto il
candidato che concorrerà alla presidenza.
Le Convention sono oramai un’occasione per fare propaganda e
cominciare ufficiosamente la campagna elettorale, grazie al
grande interesse mediatico che suscitano.
Dopo la Convention i candidati cominciano la campagna
elettorale, viaggiando di stato in stato per partecipare a
convegni e manifestazioni pubbliche. Nel contempo il loro
staff si occupa di spot pubblicitari, raccolta
fondi, incoraggiamento alla registrazione nelle liste
elettorali, reclutamento volontari che facciano propaganda a
livello locale, sondaggi, e via dicendo.
Molto importanti anche i dibattiti televisivi fra il candidato e
l’incumbent (il presidente in carica), che a volte sono stati
decisivi nel determinare la vittoria di uno dei due (Kennedy vs
Nixon, 1970).
5. Una legge del 1971 e successivi emendamenti hanno posto limiti
ai contributi che i candidati possono ricevere e alle spese che
possono effettuare, e ha previsto inoltre il finanziamento
federale di parte delle primarie e delle elezioni generali in
determinate condizioni.
Nel 2004 i candidati alla presidenza hanno speso 1,2 miliardi di
dollari nella campagna elettorale. Nonostante la presidenza sia
aperta a tutti, pochi sono effettivamente in grado di raccogliere
le cifre necessarie senza attingere pesantemente dal proprio
patrimonio personale, limitando le possibilità di candidatura per
i cittadini meno abbienti.
La mancanza di fondi federali inoltre rende di fondamentale
importanza il contributo di enti privati quali i PACS (Political
Action Committes), che fanno capo a lobby di vario tipo
(imprenditoriali, sindacali, ambientaliste).
6. WINNER TAKES ALL: I voti elettorali vengono aggiudicati
all'interno di ciascun stato con un sistema maggioritario secco,
che viene definito il 'winner takes all'. Fanno eccezione Nebraska e
Maine, gli unici due stati che hanno scelto di assegnare i loro voti
elettorali, rispettivamente cinque e quattro, con il sistema
proporzionale.
In tutti gli altri stati il vincitore prende quindi tutto anche se per
uno scarto minimo di voti, come hanno dimostrato sempre le
elezioni di 8 anni fa quando Bush si è aggiudicato, con un
vantaggio di poche centinaia di voti, tutti i 27 voti elettorali della
Florida che gli hanno consegnato la Casa Bianca.
L'elezione del presidente degli Stati Uniti e quindi indiretta.
Eletti nei singoli stati in numero proporzionale alla popolazione -
che corrisponde alla somma dei deputati e senatori che
rappresentano lo stato al Congresso - i grandi elettori sono 538: ad
un candidato è necessario il voto di 270 di essi per aggiudicarsi la
Casa Bianca.
7. Le ultime settimane della campagna elettorale si concentrano
sugli swing states, cioè su quegli Stati dove i sondaggi danno
un esito incerto e dove pochi voti possono far pendere la
bilancia da una parte o dall’altra.
Non essendoci un “Viminale” che fornisca e certifichi i
risultati a livello nazionale, la notte elettorale si passa in attesa
dei risultati dei singoli Stati. Le diverse catene televisive (ma
ormai anche i quotidiani con i loro siti web) valutano exit poll,
proiezioni e poi i dati effettivi e attribuiscono – secondo i loro
calcoli – uno Stato a un contendente o a un altro, via via
colorando di blu (per i democratici) e di rosso (per i
repubblicani) le cartine del Paese.
8. COSA SUCCEDE SE NESSUNO OTTIENE MAGGIORANZA
VOTI ELETTORALI: In caso di paritá tra i due candidati
all'interno del Collegio elettorale , la decisione viene
demandata alla Camera dei rappresentanti che sceglie il
presidente fra i tre candidati che hanno ottenuto il maggior
numero di voti elettorali. La delegazione di ciascuno stato alla
Camera dove esprimere un solo voto, e se non riesce ad avere
una maggioranza al suo interno, il suo voto non verrá
conteggiato.
Diventa presidente chi ottiene la maggioranza dei voti degli
stati, che è 26.
Fonti
http://www.tuttoamerica.it/storia-usa/sistema-elettorale-americano/
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Mondo/regole-sistema-elettorale.shtml?uuid=60410208-a6b5-11dd-
88bf-3617f1b8e8b6&DocRulesView=Libero
http://www.sociol.unimi.it/corsi/polcomp/materials2/SistemaElettoraleUSA.ppt
9. Willard Mitt Romney (Detroit, 12 marzo 1947) è un politico e dirigente d'azienda
statunitense.
Nel 2002 vinse le elezioni per l'ufficio di governatore dello Stato del
Massachusetts, che occupò fino al 4 gennaio 2007, scadenza naturale del
mandato.
Ha partecipato alla corsa per la nomination presidenziale repubblicana per le
elezioni del 2008 ma il 7 febbraio ha annunciato di rinunciare alla Candidatura
spianando definitivamente la strada a John McCain.
È stato amministratore delegato, dal 1977, della società di consulenza Bain &
Company e fondatore nel 1984, del fondo di private equity Bain Capital. Romney è
stato anche a capo dell'organizzazione dei XIX Giochi olimpici invernali svoltisi a
Salt Lake City nel 2002.
È il candidato repubblicano alle Elezioni presidenziali statunitensi del 2012.
10. Terminati gli studi, Romney rimase nel Massachusetts dove fu assunto dalla Boston
Consulting Group con la quale, precedentemente fece uno stage nell'estate del 1974.
Dal 1978 al 1984, Romney occupò la posizione di vicepresidente nella Bain &
Company, un'altra società di consulenza con il quartier generale a Boston.
Nel 1984 fondò assieme a Bill Bain, T. Coleman Andrews III, Eric Kriss, la Bain
Capital, che ha ha investito in o acquisito, centinaia di aziende, tra cui AMC
Entertainment, Aspen Education Group, Brookstone, Burger King, Burlington Coat
Factory, Clear Channel Communications, Domino's Pizza, DoubleClick, Dunkin'
Donuts, D & Holdings M, Guitar Center, Ospedale Corporation America
(HCA), Sealy, The Sports Authority, Staples, Toys "R" Us, Warner Music Group e The
Weather Channel. Mitt Romney, la società Bain Capital, e le sue azioni, sono
diventati oggetto di controllo politico e dei media, a seguito della successiva carriera
politica del co-fondatore di Mitt Romney, per il conflitto di interessi con la sua
campagna presidenziale del 2012.
11. Part one of Mitt’s plan is to achieve energy independence on this continent
by 2020. America is blessed with extraordinary natural resources, and
developing them will create millions of good jobs – not only in the energy
industry, but also in industries like manufacturing that will benefit from
more energy at lower prices. America’s economy will boom when the
billions of dollars we send overseas for our oil are kept here at home
instead.
Part two of the plan is trade that works for America. Mitt believes that
trade can offer enormous opportunities for American businesses and
workers, but only if they are given a level playing field on which they can
compete and win. That is why he will work to open new markets for
American goods and services, while also confronting nations like
China that cheat on trade and steal American jobs.
12. Part three is to provide Americans with the skills to succeed through better
public schools, better access to higher education, and better retraining
programs that help to match unemployed workers with real-world job opportunities.
Part four is to cut the deficit, reducing the size of government and getting the
national debt under control so that America remains a place where businesses want
to open up shop and hire.
Finally, part five of Mitt’s plan is to champion small business. Small businesses are
the engine of job creation in this country, but they will struggle to succeed if taxes
and regulations are too burdensome or if a government in Washington does its
best to stifle them. Mitt will pursue comprehensive tax reform that lowers tax rates
for all Americans, and he will cut back on the red tape that drives up costs and
discourages hiring.
13. Mitt Romney si diplomò nel liceo Cranbrook School in Bloomfield Hills, Michigan
nel 1965. Dopo aver frequentato per un semestre l'Università di Stanford, Romney
servì una missione di 30 mesi in Francia per la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli
Ultimi Giorni (chiesa mormone).
Nel giugno del 1968, durante la sua missione Romney fu coinvolto in un grave
incidente automobilistico che causò il decesso di uno dei passeggeri. Mentre
conduceva un'auto che trasportava altri missionari, si scontrò frontalmente con
un'altra vettura. La responsabilità del sinistro fu attribuito dalle autorità francesi al
conducente dell'altra vettura.
Terminata la missione, Romney frequentò con successo la Brigham Young
University, dove, nel 1971, ottenne come valedictorian la laurea di Bachelor con
lode. Nel 1975 conseguì, ad Harvard, tramite un corso congiunto un Juris Doctor
(dottorato professionale in legge), con lode, e un Master in Business
Administration, risultando uno dei primi cinque del suo corso.
16. Barack Hussein Obama II (Honolulu, 4 agosto 1961) è un politico statunitense, 44º e
attuale Presidente degli Stati Uniti d'America.
Primo afroamericano a ricoprire la carica, Obama è stato senatore junior per lo Stato
dell'Illinois dal gennaio 2005 al novembre 2008, quando si è dimesso dopo la vittoria
delle elezioni presidenziali statunitensi del 4 novembre 2008.
Si è laureato alla Columbia University e alla Harvard Law School, dove è stato il primo
afroamericano presidente della Harvard Law Review. Organizzatore e attivista politico
nella sua comunità di Chicago prima di ottenere la laurea in giurisprudenza, ha lavorato
come avvocato nella difesa dei diritti civili e ha insegnato diritto costituzionale alla Law
School dell'Università di Chicago dal 1992 al 2004.
Obama è stato eletto al Senato dell'Illinois per tre mandati, dal 1997 al 2004. In seguito
alla mancata elezione alla Camera dei Rappresentanti nel 2000, si è candidato al Senato
federale nel 2004, dopo la vittoria a sorpresa alle primarie democratiche nazionali del
marzo 2004 (su un folto gruppo di contendenti).
17. Nel 1996, Obama fu eletto al senato dell'Illinois dal 13º distretto nel quartiere
Hyde Park, Obama aiutò a realizzare degli sgravi fiscali sul reddito per favorire
le famiglie a basso reddito, lavorò su una legge che aiutava i residenti che non si
potevano permettere un'assicurazione sanitaria, e aiutò a promuovere leggi per
aumentare la prevenzione dell'AIDS e programmi di assistenza
Analizzando la carriera di Obama nel Senato dell'Illinois, un articolo del
Washington Post, pubblicato nel febbraio del 2007, ha notato la sua abilità nel
lavorare con efficacia sia con i democratici che con i repubblicani, e la capacità di
costruire coalizioni bipartisan.[
Nella sua campagna elettorale seguente, per il Senato federale, Obama ha
ottenuto l'appoggio del Fraternal Order of Police, il più grande sindacato di
polizia statunitense. "duraturo appoggio ad un controllo sulle armi da fuoco e
la sua volontà di raggiungere compromessi“
Obama giurò come senatore il 4 gennaio 2005 Era membro delle seguenti
commissioni al Senato:[50] relazioni internazionali salute, educazione, lavoro e
pensioni sicurezza nazionale e affari di governo veterani
18. Il suo primo disegno di legge è stata la "Legge per l'aumento delle borse di
studio universitarie Pell."[54] Mantenendo una promessa elettorale, il
disegno proponeva di aumentare l'ammontare massimo di borse di studio
"Pell Grant" per aiutare studenti di famiglie a basso reddito a pagare le rette
universitarie.[55] Il disegno di legge non superò l'esame della commissione e
non fu mai votato dal Senato.
A partire dal 2005, ha appoggiato la "Legge sull'America sicura e
sull'Immigrazione controllata", introdotta dal senatore John McCain
Nel settembre 2006, Obama appoggiò un disegno di legge collegato, la
"Legge per la barriera sicura", che autorizza la costruzione di un muro e altri
rafforzamenti delle misure tese ad impedire l'immigrazione clandestina
proveniente dal Messico
La "Legge sulla trasparenza dei fondi federali Coburn-Obama" prevede la
pubblicazione di un sito web, gestito dall'Agenzia della Gestione e del
Bilancio, che annota tutte le organizzazioni che ricevono fondi federali dal
2007 in avanti.
19. Obama ha introdotto con successo due iniziative che portavano il suo nome. La
"Lugar-Obama" amplia la "Nunn-Lugar" sulla riduzione delle armi di distruzione di
massa, anche alle armi convenzionali, tra cui i missili a spalla e le mine anti-uomo.
Le iniziative di Obama riguardo all'energia hanno riscosso plausi e critiche da parte
degli ambientalisti, che hanno gradito la sua proposta di legge sul riscaldamento
globale, presentata con il senatore John McCain (R-AZ), che permetterebbe di
ridurre le emissioni di gas serra di due terzi, entro il 2050
Obama ha presentato il "disegno di legge per l'uscita dalla guerra in Iraq (il totale
rientro di tutti i militari dall'Iraq entro il 31 marzo 2008)
Ha lasciato il Senato 16 novembre 2008 per concentrarsi sulla presidenza incipiente,
con molto anticipo rispetto l'insediamento del 20 gennaio a differenza della maggior
parte dei precedenti presidenti americani senatori, che lasciarono il Senato pochi
giorni prima del giuramento.
20. Il 9 ottobre 2009 il comitato di Oslo gli conferisce il Premio Nobel per la Pace « per il
suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione
tra i popoli »
La motivazione fa riferimento al suo incessante tentativo di ridurre gli arsenali nucleari e di
intavolare un dialogo distensivo e costruttivo col Medio Oriente. Il riconoscimento,
consistente in una medaglia, un diploma e un assegno da 10 milioni di corone svedesi (circa
un milione di euro) è consegnato a Oslo il 10 dicembre.
«Solo assai raramente qualcuno è riuscito come Obama a catturare l'attenzione del mondo
e a dare una speranza per un futuro migliore», si legge nella motivazione diffusa dal
Comitato, che spiega come la diplomazia del Presidente statunitense sia «basata sul
concetto che coloro che guidano il mondo debbano farlo sulla base di valori e atteggiamenti
condivisi dalla maggioranza della popolazione».