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Tesi maturità sulle Foibe,Rossellini e L'illuinazione nel cinema
STORIA
Le foibe e la questione
       di Trieste
Premessa storica
                      conferenza di Versailles il 18 gennaio 1919:
all’Italia fu annessa una parte della Dalmazia e l’intera penisola istriana esclusione
                                 della città di Fiume.

  I slavi che abitavano in queste zone diedero vita movimento irredentista slavo
Avvento del fascismo in Italia
"Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava – aveva
commentato Mussolini nel settembre 1920 durante un suo "tour" in Friuli e
Venezia Giulia - non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella
del bastone. Io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000
italiani".
Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi di terrore fascista




Squadrista
Conseguenze di questo programma:

Fuga di gran parte della popolazione dalla Venezia Giulia

Fortissimo sentimento anti italiano da parte di questi esuli
Benito Mussolini entrata in    Generale Josip Broz
guerra dell’Italia 10 giugno   detto tito
1940




Pietro Badoglio
Autunno 1943: le prime foibe
                            Dopo l’armistizio e il successivo ritiro delle truppe italiane che
presidiavano l’Istria, i partigiani slavi e le popolazioni slave, iniziarono le fucilazioni contro le persone accusate di
                                             essere “nemici del popolo slavo”.




 Infoibati                                                  Fil di ferro
Come era fatta una foiba?
1945: le foibe dell’occupazione Jugoslava

          Nel 1945 gli jugoslavi guidati da Tito occuparono Trieste, Gorizia e
                                         l’Istria.

Escludere immediatamente quanti si erano resi colpevoli della politica antislava portata
                           avanti durante il fascismo.

                     Iniziò così una seconda ondata di fucilazioni




                       Salme infoibati
Le cifre




Ma chi erano gli infoibati?
Italiani di ogni estrazione: civili, militari, carabinieri, finanzieri, agenti di polizia e di
custodia carceraria, fascisti e antifascisti, membri del Comitato di liberazione nazionale.
Contro questi ultimi ci fu una caccia mirata,perché in quel momento rappresentavano
gli oppositori più temuti delle mire annessionistiche di Tito.
Furono infoibati anche tedeschi vivi e morti, e sloveni anticomunisti.
Localizzazione delle principali foibe
ITALIANO
          Carlo Sgorlon
Carlo Sgorlon (Casacco, 26 Luglio 1930 – Udine, 25 Dicembre 2009) è stato uno
                               scrittore italiano.
I suoi romanzi hanno per tema specialmente la vita contadina friulana con i suoi miti, le sue leggende e
    la sua religiosità, le guerre mondiali, il dramma delle guerre mondiali e delle foibe , le storie degli
                                                   emigrati.
inizialmente Sgorlon è ispirato al mondo contadino e racconta il faticoso reinserimento di un ergastolano
                                        graziato nel paese natio.

                                          Il vento nel vigneto
Successivamente ne La poltrona si narra di un mondo chiuso, sterile caratterizzato da un continuo
                                        disadattamento.

                         Personaggi che stentano a realizzarsi nella vita.
La penna d'oro.

                Si tratta di un’autobiografia.

Portavoce in prima persona della sua vita e della sua poetica.
La foiba grande

                     Autore                       Carlo Sgorlon
                     1ª ed. originale             1992
                     Genere                       romanzo
                     Lingua                       Italiano
                     Ambientazione                Istria , Umizza (paese
                                                  immaginario)
                     Personaggi                   Benedetto Polo,Vera
                                                  Frana,Milan
                                                                                Carlo Sgorlon


La foiba grande è un romanzo di Carlo Sgorlon del 1992,narra le vicende di uno scultore e dei suoi
                           compaesani tra le due guerre mondiali.
ITALIANO
Stefano Zecchi



Stefano Zecchi nasce a Venezia il 18 febbraio 1945
scrittore

giornalista

docente d’italiano

professore ordinario di Estetica presso l’Università di degli Studi di Milano

ed è stato assessore alla cultura di Milano dal 2005 al 2006.

                                                                                Università degli Studi di Milano
Nel 1979 è diventato professore ordinario, ottenendo la cattedra di Filosofia
teoretica presso l’Università degli Studi di Padova
Incarichi amministrativi:
    Consigliere d’amministrazione del Piccolo Teatro di Milano
    Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano
    Consigliere d’amministrazione del Teatro Parenti di Milano.




“Teatro Piccolo”                       Accademia di Belle Arti di Brera in Milano   Teatro Parenti di Milano
l’argomento più rilevante nei suoi libri

è costituito dalla critica alle espressioni della nostra cultura

                   attività di romanziere.
Opere
                                                   Saggi
                                         La fenomenologia (1983)
                                            Verso dove? (1988)
                   L'artista armato, Mondadori (1998) Capire l’arte Mondadori (1999)
                     L'uomo è ciò che guarda, televisione e popolo Mondadori (2005)
(in cui critica le trasmissioni televisive più seguite (Grande fratello,isola dei famosi, Affari tuoi ecc.)
                                       In cammino con l'arte (2008)
Romanzi
Sensualità Mondadori (1994) (Premio Bancarella 1996)
             Fedeltà Mondadori (2001)
          Amata per caso Mondadori (2003)
               IL figlio giusto (2007)

 Quando ci batteva forte il cuore Mondadori (2010)
È questo lo sfondo del suo romanzo. Quanto c’è di autobiografico in
                      Quando ci batteva forte il cuore?
   Per quanto mi riguarda è soprattutto un romanzo, anche se come ogni
romanzo risente di una serie di suggestioni, emozioni, visioni, conoscenze.
       Ho voluto fare la storia di un padre e di un bambino, raccontare
  l’importanza dell’educazione là dove la vita diviene dramma. Il tema mi
 stimolava: quand’ero assessore a Milano partecipavo alle iniziative della
 Giornata del ricordo, potevo conoscere da vicino le associazioni e la loro
memoria storica, che mi appariva di una drammaticità impressionante. Mia
nonna poi era triestina e ricordo bene le storie che mi raccontava. L’ultima
  parte del romanzo (padre e figlio scappano dall’Istria e si stabiliscono a
 Venezia,) contiene cose che io stesso ho visto con i miei occhi... Se mette
                                                                            Cosa vuol dire per lei essere italiano?
              insieme tutto questo, ecco che nasce il romanzo.
                                                                           Non è qualcosa di acquisito una volta per
                                                                           tutte. Ha richiesto un percorso, una
                                                                           maturazione. Per me essere italiani
                                                                           significa appartenere a una storia, a una
                                                                           cultura, a una tradizione. Sento di
                                                                           appartenere molto più ad una tradizione
                                                                           culturale che ad una tradizione politica. È
                                                                           più un fatto di sentimenti che una faccenda
                                                                           statuale o istituzionale.
ARTE
Quartiere Giuliano -Dalmata
Gli italiani che scelsero la via dell’esodo furono 350.000 circa




                                                                   27
l Gli esuli si insediarono nel Villaggio Operaio che aveva
                                                ospitato le maestranze addette alla costruzione dell’EUR, in
                                                vista dell’Esposizione Universale del 1942,
  LA NASCITA DEL QUARTIERE
  E IL RECUPERO DELLE IDENTITA’
  NAZIONALI

Gli esuli diedero vita al Quartiere Giuliano-
Dalmata e vi portarono:

la scuola

l’assistenza sanitaria

la chiesa




                                                                                                         28
La prima scuola fu attrezzata nel palazzo del ‘Ristorante’ all’E.U.R.
                      con il nome “Casa del Bambino Giuliano e Dalmata”.

                     Fu la prima scuola statale esistente nella zona dell’E.U.R.
                                     Successivamente spostata
                             nel palazzo degli ‘Uffici’ sempre all’E.U.R




                                                                                        29
Entrata Casa del Bambino Giuliano e Dalmata   bambini del Villaggio
Il 1 ottobre 1956 la scuola si trasferì nuovamente all’E.U.R., nello scantinato del Palazzo dell’Urbanistica.

Scuola al nome di Giuseppe Tosi, nome segnato nell’anima dei profughi giuliani per il tremendo martirio subito da
costui da parte dei partigiani del maresciallo Tito.
                                          Un compagno di carcere ne descrisse le ultime ore di vita: “Fu
                                          percosso a morte. . Grondante di sangue chiese un po’ d’acqua.
                                          Uno dei suoi carnefici riempì un bicchiere con il sangue che
                                          grondava dalle sue ferite e lo porse al morente imprecando.
                                          Tosi lo bevve e disse di non aver mai bevuto un vino migliore.
                                          Un altro sgherro prese la pistola e gli sparò “




            Giuseppe Tosi




                                                                                                                30
                                            Scuola Giuseppe Tosi
Nel frattempo i padiglioni in cui avevano vissuto
le famiglie di esuli venivano a mano a mano
sostituiti dalle prime case, costruite con i fondi
della legge per i senzatetto. Già nel 1953 la capacità
abitativa salì a circa 1200 persone, con locali
per le attività commerciali ed industriali.


                                                         Quartiere Giuliano-Dalmata prime case




                                                                                                 31
L’8 dicembre 1949, venne aperta la Chiesetta del        28 maggio 1972 viene inaugurata la
Villaggio Il 26 marzo 1950 cerimonia della nascita della    nuova costruzione della chiesa
parrocchia San Marco Evangelista in Agro Laurentino.        parrocchiale del Quartiere Giuliano-
                                                            Dalmata




                                                    Nuova chiesa




Chiesa San Marco Evangelista 1950                                     La moderna costruzione


Al suo interno
vennero posti i
simboli delle città



                                                                                                   32
                       Sant’Eufemia          San Vito
Sull’altro lato della chiesa, in un’altra
vetrata vengono rappresentati:
le Chiavi di San Pietro e la Tiara
pontificia

                                                                                                            San Marco
                                                                                                            Evangelista ,con
                                        Il patrono del Quartiere, San Marco                                 il leone ai suoi
                                        Evangelista a Venezia.                                              piedi


                                                                                                            Chiesa San Marco
                                                                                                            a Venezia
                               l’immagine della chiesa di San Marco a Venezia
Chiavi di san Pietro e
tiara pontificia                                                                                           Simboli capretta
                                                                                                           Istria,leoni d’orati su
                                                                                                           fondo blu Dalmazia
                 La chiesa è impreziosita al suo interno da bellissime                                     ,Aquila Fiume castello
                                                                                                           Gorizia ,alabarda su
                 vetrate rappresentanti gli stemmi delle terre sacre                                       fondo rosso Trieste
                 ai cuori dell’ esuli

                                                                                                                        33
                                                                                Vetrata chiesa San Marco Evangelista
Portarono anche l’assistenza sanitaria.
Dott. Attilio Paliaga,
                                                                  l’Associazione Sportiva Giuliana.




  targa sul muro dell’abitazione          squadra di pallacanestro “Giuliana”



                                                                                              34
Allo scopo di comprenderli tutti e ricordare la loro
storia, eretto monumento “Ai caduti giuliani e dalmati”
                                                               Nel 1972 venne inaugurata la Lupa
posti sopra al masso gli stemmi delle terre care agli esuli




                                                                                                   35
ai caduti Giuliani e Dalmati                                  la Lupa
Nel 1962 venne inaugurato il monumento a memoria dell’esodo.




                                 Amedeo Colella.




                                 II monumento simboleggia l’esodo. È composto da un mosaico e da una
                                 stele.

monumento a memoria dell’esodo



                                                                                            36
INGLESE
Giuliano –Dalmata area
The exiles initially gave life to
  the Giuliano Village, then called
  Giuliano-Dalmata area , and
  brought there the school, the
  health care and the Church.


    Among these, some settled in
   Rome, in the worker-village that
 received the workforces deputed to
the building of the EUR, preparing to
       the Universal Exposition.
The first school was disposed into the “Palazzo dell’EUR” restaurant. It
                   was called “Giuliano-Dalmata child’s house”.




                         It was then moved into the “Uffici Palace”
                         Then, it was moved again and took the name
                          “Giuseppe Tosi”: a name that was written in
                            the Italian refugees souls, because of the
                           terrible martyrdom inflicted to Tosi by the
                                   soldiers of the Marshal Tito.

Giuseppe Tosi
The Village Church was erected on December 8, 1949 .On March 26, 1950 ,the solemn ceremony for
                      the birth of the church “San Marco Evangelista” took place in Agro Laurentino
                               On May 28 1972 the definitive Church was solemnly erected.




                                                    Church




                                   The Church is enriched by wonderful glass
                                   windows, which represent the emblems of
                                   the lands that are sacred to exiles’ hearts




                    The symbols of the relinquished cities
                        were put into it: among these, we
San Vito                  remember San Vito and Santa
                               Eufemia statues.              Santa Eufemia
Then, the “Giuliana Sport Association” was created, together with
the basket society “Pallacanestro Giuliana”, that even reached the first
                            Italian League.




   Giuliana Sport Association
Another monument Is represented by a Carsis stone that brings the following
words: “AI caduti giuliani e dalmati”,the first to be dedicated to the Giuliani
                             and Dalmati deads.




     Monument “ai caduti giuliani e dalmati“
The monument to the exodus was erected in
1962:the monument symbolyses the exodus and
      the sacrifice of the five Adriatic areas.
    It is composed by a mosaic and a sphere.




monument to the exodus
In 1972 “La Lupa” , another monument, was inaugurated.
This monument had been originally gifted by the Capital to the city of Pola.




      La lupa
LINGUAGGIO
AUDIOVISIVO
Cinema di propaganda
      fascista
Nel 1924
                      venne costituito l‘Istituto Luce




Logo istituto luce
                     Cartellone pubblicitario,Mussolini e la macchina da presa
                     “LA CINEMATOGRAFIA È L’ARMA PIU FORTE”
Il primo film di propaganda fascista risale già al1923, il grido dell’aquila di Mario Volpe
Dei 772 film prodotti in Italia dal 1930 al 1943, sono classificabili come film di propaganda un centinaio.
                                 fondazione degli studi Cinecittà nel 1936.
Il cinema di propaganda fascista convive dal 1936 al 1943 con il cinema dei telefoni bianchi,velato
                                        di critiche sociali.




    Locandina film “CAMICIA NERA”
                                                              Locandina film “vecchia guardia”
•    Il nome proviene dalla presenza di telefoni bianchi nelle sequenze di alcuni film prodotti in questo
     periodo, sintomatica di benessere sociale, atto a marcare la differenza dai telefoni neri, maggiormente
     diffusi.
                                                                                                                           I
                                                                                                                              T
•    Storie sentimentali a lieto fine, aventi per protagoniste segretarie spensierate e giovani                            L             B
                                                                                                                              E
                                                                                                                                         I
                                                                                                                              L
•    Totale assenza di riferimenti alla realtà politica del paese e ai segni anche esteriori del fascismo.                C D            A
                                                                                                                              E
                                                                                                                          I E            N
•    Il cinema dei telefoni bianchi è anche il cinema degli attori che riscuotono grande successo di pubblico.                F
                                                                                                                          N I            C
                                                                                                                              O
•    Fuga dalla realtà quotidiana attraverso l'attivazione di astratti modelli di comicità teatrale e per l'implicita     E              H
     celebrazione di ideali di vita piccolo borghese.                                                                         N
                                                                                                                          M              I
                                                      Artista principale                                                      I
                                                                                                                          A
       Vittorio De Sica

Commedie: La segretaria per tutti (1931), Gli uomini che mascalzoni (1932), Grandi magazzini (1939).



 Alcuni dei registi significativi:
     Mario Camerini con Rotaie del 1929 e Gli uomini che mascalzoni del 1932,
                                        Camerini cerca di offrire al pubblico anche divertimento e spensieratezza.
Altri titoli significativi sono:
La segretaria privata (1931) di Goffredo Alessandrini;
Darò un milione (1935) e Il signor Max (1937) di Mario Camerini.                                                        Mario Camerini
Le caratteristiche principali raffigurate nei film di propaganda fascista sono:
•   raffigurare i cambiamenti positivi avvenuti con il fascismo
•   celebrare la marcia su Roma e l'ascesa del fascismo
•   raffigurare la grandezza dell‘Italia e la dedizione alla patria
•   raccontare azioni belliche dei soldati italiani nei vari fronti
•   esaltare l‘Impero romano e la romanità
•   esaltare il colonialismo italiano per la sua missione civilizzatrice
•   denigrare gli avversari (Stati Uniti,Unione Sovietica,Gran Bretagna)
Vero e proprio manifesto del cinema di propaganda fascista è Vecchia guardia di Alessandro Blasetti
                            del1934, incentrato sulla marcia su Roma.




         Alessandro Blasetti                                Locandina film “VECCHIA GUARDIA”
I maggiori registi
Alessandro Blasetti                                          Giovacchino Forzano
• Sole (1929)                                                • Camicia nera (1933)
• Nerone(1934)
• Vecchia guardia(1934)                                      Mario volpe
                                                             • Il grido dell’aquila (1923)
• La corona di ferro(1941)
• Quattro passi fra le nuvole(1943)                          Roberto Rossellini
                                                             • La nave bianca (1941)
Carmine Gallone                                              • Un pilota ritorna (1942)
• Gli ultimi giorni di Pompei (1926)                         • L’uomo della croce (1943)
• Scipione l’Africano (1937)




Alessandro Blasetti       Carmine Gallone         Giovacchino Forzano      Roberto Rossellini
RIPRESA
L’illuminazione al cinema
Raramente quella che vediamo in un film è la realtà così com’è, ma è una realtà
                             manipolata, modificata.

            L’uso delle luci serve a dare un valore a quello che vediamo.



                                Le luci possono dirci:



                                             “questo personaggio è un personaggio che deve dirci qualcosa”



                         “attento, questa azione è più significativa rispetto a tutte le altre”



“guarda, questo oggetto sarà sicuramente importante nella scena che stai per vedere”
E’ possibile individuare due tipi di luce:

                     una luce neutra                                           una luce marcata




Don Matteo sei                                                Apocalypse Now
Simone Montedoro, Terence Hill e Ilaria Spada
                                                              Il colonnello Kurtz,Marlon Brando
Quando parliamo di illuminazione di un film occorre prendere in considerazione
                       quattro caratteristiche principali:



                      •    La qualità delle luci.
                      •    La direzione delle luci.
                      •    La fonte delle luci.
                      •    Il colore delle luci.




                                                                  Gelatine “LEE FILTERS”




 Stativo baby“ARRI”
La direzione delle luci




In questo caso potremo distinguere tra:
· Luce frontale                           Foto moda,luce di spalle
· Luce laterale
· Luce dal basso
· Luce dall’alto
· Luce di spalle




                                          Dal film Angeli e demoni,Tom
                                          Hanks, luce laterale
La fonte delle luci.
            l’aspetto fondamentale su cui registi e direttori della fotografia intervengono per
            agire sull’illuminazione


1. Luce chiave (key light):                                              2. Luce di riempimento (fill light)
3. Controluce (back light)   4. Luce di sfondo
                             (background light)
Il colore delle luci:



le luci dei film non si limitano al bianco del sole o al giallo della lampadina da interni.

Con l’uso di filtri posizionati di fronte alla fonte luminosa si possono colorare le luci come desidera.

le tonalità, i colori creano delle atmosfere particolari e diventano funzionali al racconto.




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ELETTRONICA
                La televisione a colori
I sistemi utilizzati per trasmettere informazioni mediante la televisione a colori sono tre: il sistema PAL, il
sistema NTSC e il sistema SECAM.
Il sistema PAL è composto in 625 righe, pari e dispari.

                                   Il sistema PAL è in uso nella zona europea




                                                                                Il SECAM è utilizzato in
                                                                                Francia.

Il sistema NTSC viene utilizzato per
le aree Corea, Giappone, Canada
USA.
Il PAL ed il SECAM hanno in comune le seguenti caratteristiche:

1.   Il segnale di luminanza
2.   I segnali di colore costituiti dai due segnali di crominanza
3.   I due sistemi sono compatibili
I tre parametri che costituiscono il colore sono tre: la luminanza, la tinta e la saturazione.




•   La luminanza è lo stimolo fisiologico che in nostro occhio riesce a percepire nel momento in
    cui osserva un colore. Essa dipende dalla quantità di luce che arriva all’occhio e da quanto
    esso è sensibile ai vari colori che lo colpiscono. Dal diagramma di sensibilità del’occhio si può
    notare che, a parità di illuminamento dei vari colori, l’occhio è più sensibile nella parte
    centrale delle spettro luminoso, cioè per i colori gialli e verdi. La luminanza ha anche la
    capacità, talvolta, di determinare la tinta di un colore. Quando la luminanza si riduce a
    zero, porta i colori al nero.
•   La tinta è la capacità di un colore di distinguere i vari colori in base alla loro lunghezza d’onda. A
    seconda della lunghezza d’onda, l’occhio percepisce delle sensazioni visive e delle colorazioni che
    corrispondono al rosso, verde e blu. Le tinte che non hanno colorazione vanno dal grigio, al
    bianco, fino al nero. In pratica una determinata radiazione colorata non appartiene ad una sola
    frequenza dello spettro visivo, ma a più frequenze. La tonalità del colore risultante sarà relativo a
    quella frequenza che comporta all’occhio un maggiore stimolo e si chiama lunghezza d’onda
    dominante.
•   La saturazione è la quantità di luce bianca presente nel colore saturo. La saturazione è uno
    qualsiasi dei colori dello spettro solare ottenuto dalla scomposizione della luce bianca attraverso un
    prisma di vetro. Un radiazione luminosa può avere diversi gradi di saturazione in funzione della
    quantità di luce bianca presente in essa.
SINTESI ADDITIVA DEI COLORI

Nella televisione a colori si utilizza la sintesi additiva dei colori in cui si mescolano delle luci
                                      diversamente colorate.

           il miscelamento additivo dei del rosso, verde e blu produrrà il bianco.




            Sintesi additiva
LA COMPATIBILITA’

         La televisione a colori deve adattarsi al sistema televisivo in bianco e nero esistente.

                               Questa proprietà si chiama compatibilità

       Possibilità poter ricevere in bianco e nero le trasmissioni televisive a colori e viceversa.

              Per realizzare questa compatibilità sono necessarie le seguenti condizioni:


a)   La larghezza di banda del canale a colori deve essere uguale a quella del bianco e nero, pari a 7
     MHz;
b)   Uguali frequenze di scansione orizzontale (15.625 Hz) e verticale (50 Hz);
c)   Distanza fra la portante audio e video di 5,5 MHz;

d)   Uguali tecniche di modulazione e bande passanti di segnali video audio;
Il segnale di luminanza, riguardo la compatibilità, deve soddisfare le seguenti esigenze:

        Permettere la ricezione in bianco e nero dei programmi trasmessi a colori da parte dei
       ricevitori monocromatici, utilizzato dell’intero segnale, solo la componente di luminanza
Permettere la ricezione dei programma televisivi irradiati in bianco nero da parte dei ricevitori a colori.

                               per il segnale di luminanza l’espressione è:
SEGNALI DI DIFFERENZA COLORE



     Questi segnali rappresentano l’informazione cromatica dei colori, cioè la tinta e la saturazione.
     Forniscono ai ricevitori a colori l’informazione di colore dell’immagine ripresa. Per rendere
     possibile il principio della compatibilità, l’informazione cromatica, deve possedere le seguenti
     qualità:

a)     Permettere ai televisori a colori di ricevere quell’informazione che consenta, poi, la riproduzioni
       di immagini a colori;
b)     L’informazione cromatica non deve causare disturbi agli schermi dei televisori in bianco e
       nero, infatti questi televisori utilizzano per la riproduzione in bianco e nero, soltanto il segnale di
       luminanza.

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  • 14. ITALIANO Carlo Sgorlon Carlo Sgorlon (Casacco, 26 Luglio 1930 – Udine, 25 Dicembre 2009) è stato uno scrittore italiano.
  • 15. I suoi romanzi hanno per tema specialmente la vita contadina friulana con i suoi miti, le sue leggende e la sua religiosità, le guerre mondiali, il dramma delle guerre mondiali e delle foibe , le storie degli emigrati.
  • 16. inizialmente Sgorlon è ispirato al mondo contadino e racconta il faticoso reinserimento di un ergastolano graziato nel paese natio. Il vento nel vigneto
  • 17. Successivamente ne La poltrona si narra di un mondo chiuso, sterile caratterizzato da un continuo disadattamento. Personaggi che stentano a realizzarsi nella vita.
  • 18. La penna d'oro. Si tratta di un’autobiografia. Portavoce in prima persona della sua vita e della sua poetica.
  • 19. La foiba grande Autore Carlo Sgorlon 1ª ed. originale 1992 Genere romanzo Lingua Italiano Ambientazione Istria , Umizza (paese immaginario) Personaggi Benedetto Polo,Vera Frana,Milan Carlo Sgorlon La foiba grande è un romanzo di Carlo Sgorlon del 1992,narra le vicende di uno scultore e dei suoi compaesani tra le due guerre mondiali.
  • 20. ITALIANO Stefano Zecchi Stefano Zecchi nasce a Venezia il 18 febbraio 1945
  • 21. scrittore giornalista docente d’italiano professore ordinario di Estetica presso l’Università di degli Studi di Milano ed è stato assessore alla cultura di Milano dal 2005 al 2006. Università degli Studi di Milano Nel 1979 è diventato professore ordinario, ottenendo la cattedra di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Padova
  • 22. Incarichi amministrativi: Consigliere d’amministrazione del Piccolo Teatro di Milano Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano Consigliere d’amministrazione del Teatro Parenti di Milano. “Teatro Piccolo” Accademia di Belle Arti di Brera in Milano Teatro Parenti di Milano
  • 23. l’argomento più rilevante nei suoi libri è costituito dalla critica alle espressioni della nostra cultura attività di romanziere.
  • 24. Opere Saggi La fenomenologia (1983) Verso dove? (1988) L'artista armato, Mondadori (1998) Capire l’arte Mondadori (1999) L'uomo è ciò che guarda, televisione e popolo Mondadori (2005) (in cui critica le trasmissioni televisive più seguite (Grande fratello,isola dei famosi, Affari tuoi ecc.) In cammino con l'arte (2008)
  • 25. Romanzi Sensualità Mondadori (1994) (Premio Bancarella 1996) Fedeltà Mondadori (2001) Amata per caso Mondadori (2003) IL figlio giusto (2007) Quando ci batteva forte il cuore Mondadori (2010)
  • 26. È questo lo sfondo del suo romanzo. Quanto c’è di autobiografico in Quando ci batteva forte il cuore? Per quanto mi riguarda è soprattutto un romanzo, anche se come ogni romanzo risente di una serie di suggestioni, emozioni, visioni, conoscenze. Ho voluto fare la storia di un padre e di un bambino, raccontare l’importanza dell’educazione là dove la vita diviene dramma. Il tema mi stimolava: quand’ero assessore a Milano partecipavo alle iniziative della Giornata del ricordo, potevo conoscere da vicino le associazioni e la loro memoria storica, che mi appariva di una drammaticità impressionante. Mia nonna poi era triestina e ricordo bene le storie che mi raccontava. L’ultima parte del romanzo (padre e figlio scappano dall’Istria e si stabiliscono a Venezia,) contiene cose che io stesso ho visto con i miei occhi... Se mette Cosa vuol dire per lei essere italiano? insieme tutto questo, ecco che nasce il romanzo. Non è qualcosa di acquisito una volta per tutte. Ha richiesto un percorso, una maturazione. Per me essere italiani significa appartenere a una storia, a una cultura, a una tradizione. Sento di appartenere molto più ad una tradizione culturale che ad una tradizione politica. È più un fatto di sentimenti che una faccenda statuale o istituzionale.
  • 27. ARTE Quartiere Giuliano -Dalmata Gli italiani che scelsero la via dell’esodo furono 350.000 circa 27
  • 28. l Gli esuli si insediarono nel Villaggio Operaio che aveva ospitato le maestranze addette alla costruzione dell’EUR, in vista dell’Esposizione Universale del 1942, LA NASCITA DEL QUARTIERE E IL RECUPERO DELLE IDENTITA’ NAZIONALI Gli esuli diedero vita al Quartiere Giuliano- Dalmata e vi portarono: la scuola l’assistenza sanitaria la chiesa 28
  • 29. La prima scuola fu attrezzata nel palazzo del ‘Ristorante’ all’E.U.R. con il nome “Casa del Bambino Giuliano e Dalmata”. Fu la prima scuola statale esistente nella zona dell’E.U.R. Successivamente spostata nel palazzo degli ‘Uffici’ sempre all’E.U.R 29 Entrata Casa del Bambino Giuliano e Dalmata bambini del Villaggio
  • 30. Il 1 ottobre 1956 la scuola si trasferì nuovamente all’E.U.R., nello scantinato del Palazzo dell’Urbanistica. Scuola al nome di Giuseppe Tosi, nome segnato nell’anima dei profughi giuliani per il tremendo martirio subito da costui da parte dei partigiani del maresciallo Tito. Un compagno di carcere ne descrisse le ultime ore di vita: “Fu percosso a morte. . Grondante di sangue chiese un po’ d’acqua. Uno dei suoi carnefici riempì un bicchiere con il sangue che grondava dalle sue ferite e lo porse al morente imprecando. Tosi lo bevve e disse di non aver mai bevuto un vino migliore. Un altro sgherro prese la pistola e gli sparò “ Giuseppe Tosi 30 Scuola Giuseppe Tosi
  • 31. Nel frattempo i padiglioni in cui avevano vissuto le famiglie di esuli venivano a mano a mano sostituiti dalle prime case, costruite con i fondi della legge per i senzatetto. Già nel 1953 la capacità abitativa salì a circa 1200 persone, con locali per le attività commerciali ed industriali. Quartiere Giuliano-Dalmata prime case 31
  • 32. L’8 dicembre 1949, venne aperta la Chiesetta del 28 maggio 1972 viene inaugurata la Villaggio Il 26 marzo 1950 cerimonia della nascita della nuova costruzione della chiesa parrocchia San Marco Evangelista in Agro Laurentino. parrocchiale del Quartiere Giuliano- Dalmata Nuova chiesa Chiesa San Marco Evangelista 1950 La moderna costruzione Al suo interno vennero posti i simboli delle città 32 Sant’Eufemia San Vito
  • 33. Sull’altro lato della chiesa, in un’altra vetrata vengono rappresentati: le Chiavi di San Pietro e la Tiara pontificia San Marco Evangelista ,con Il patrono del Quartiere, San Marco il leone ai suoi Evangelista a Venezia. piedi Chiesa San Marco a Venezia l’immagine della chiesa di San Marco a Venezia Chiavi di san Pietro e tiara pontificia Simboli capretta Istria,leoni d’orati su fondo blu Dalmazia La chiesa è impreziosita al suo interno da bellissime ,Aquila Fiume castello Gorizia ,alabarda su vetrate rappresentanti gli stemmi delle terre sacre fondo rosso Trieste ai cuori dell’ esuli 33 Vetrata chiesa San Marco Evangelista
  • 34. Portarono anche l’assistenza sanitaria. Dott. Attilio Paliaga, l’Associazione Sportiva Giuliana. targa sul muro dell’abitazione squadra di pallacanestro “Giuliana” 34
  • 35. Allo scopo di comprenderli tutti e ricordare la loro storia, eretto monumento “Ai caduti giuliani e dalmati” Nel 1972 venne inaugurata la Lupa posti sopra al masso gli stemmi delle terre care agli esuli 35 ai caduti Giuliani e Dalmati la Lupa
  • 36. Nel 1962 venne inaugurato il monumento a memoria dell’esodo. Amedeo Colella. II monumento simboleggia l’esodo. È composto da un mosaico e da una stele. monumento a memoria dell’esodo 36
  • 38. The exiles initially gave life to the Giuliano Village, then called Giuliano-Dalmata area , and brought there the school, the health care and the Church. Among these, some settled in Rome, in the worker-village that received the workforces deputed to the building of the EUR, preparing to the Universal Exposition.
  • 39. The first school was disposed into the “Palazzo dell’EUR” restaurant. It was called “Giuliano-Dalmata child’s house”. It was then moved into the “Uffici Palace” Then, it was moved again and took the name “Giuseppe Tosi”: a name that was written in the Italian refugees souls, because of the terrible martyrdom inflicted to Tosi by the soldiers of the Marshal Tito. Giuseppe Tosi
  • 40. The Village Church was erected on December 8, 1949 .On March 26, 1950 ,the solemn ceremony for the birth of the church “San Marco Evangelista” took place in Agro Laurentino On May 28 1972 the definitive Church was solemnly erected. Church The Church is enriched by wonderful glass windows, which represent the emblems of the lands that are sacred to exiles’ hearts The symbols of the relinquished cities were put into it: among these, we San Vito remember San Vito and Santa Eufemia statues. Santa Eufemia
  • 41. Then, the “Giuliana Sport Association” was created, together with the basket society “Pallacanestro Giuliana”, that even reached the first Italian League. Giuliana Sport Association
  • 42. Another monument Is represented by a Carsis stone that brings the following words: “AI caduti giuliani e dalmati”,the first to be dedicated to the Giuliani and Dalmati deads. Monument “ai caduti giuliani e dalmati“
  • 43. The monument to the exodus was erected in 1962:the monument symbolyses the exodus and the sacrifice of the five Adriatic areas. It is composed by a mosaic and a sphere. monument to the exodus
  • 44. In 1972 “La Lupa” , another monument, was inaugurated. This monument had been originally gifted by the Capital to the city of Pola. La lupa
  • 46. Nel 1924 venne costituito l‘Istituto Luce Logo istituto luce Cartellone pubblicitario,Mussolini e la macchina da presa “LA CINEMATOGRAFIA È L’ARMA PIU FORTE”
  • 47. Il primo film di propaganda fascista risale già al1923, il grido dell’aquila di Mario Volpe Dei 772 film prodotti in Italia dal 1930 al 1943, sono classificabili come film di propaganda un centinaio. fondazione degli studi Cinecittà nel 1936. Il cinema di propaganda fascista convive dal 1936 al 1943 con il cinema dei telefoni bianchi,velato di critiche sociali. Locandina film “CAMICIA NERA” Locandina film “vecchia guardia”
  • 48. Il nome proviene dalla presenza di telefoni bianchi nelle sequenze di alcuni film prodotti in questo periodo, sintomatica di benessere sociale, atto a marcare la differenza dai telefoni neri, maggiormente diffusi. I T • Storie sentimentali a lieto fine, aventi per protagoniste segretarie spensierate e giovani L B E I L • Totale assenza di riferimenti alla realtà politica del paese e ai segni anche esteriori del fascismo. C D A E I E N • Il cinema dei telefoni bianchi è anche il cinema degli attori che riscuotono grande successo di pubblico. F N I C O • Fuga dalla realtà quotidiana attraverso l'attivazione di astratti modelli di comicità teatrale e per l'implicita E H celebrazione di ideali di vita piccolo borghese. N M I Artista principale I A Vittorio De Sica Commedie: La segretaria per tutti (1931), Gli uomini che mascalzoni (1932), Grandi magazzini (1939). Alcuni dei registi significativi: Mario Camerini con Rotaie del 1929 e Gli uomini che mascalzoni del 1932, Camerini cerca di offrire al pubblico anche divertimento e spensieratezza. Altri titoli significativi sono: La segretaria privata (1931) di Goffredo Alessandrini; Darò un milione (1935) e Il signor Max (1937) di Mario Camerini. Mario Camerini
  • 49. Le caratteristiche principali raffigurate nei film di propaganda fascista sono: • raffigurare i cambiamenti positivi avvenuti con il fascismo • celebrare la marcia su Roma e l'ascesa del fascismo • raffigurare la grandezza dell‘Italia e la dedizione alla patria • raccontare azioni belliche dei soldati italiani nei vari fronti • esaltare l‘Impero romano e la romanità • esaltare il colonialismo italiano per la sua missione civilizzatrice • denigrare gli avversari (Stati Uniti,Unione Sovietica,Gran Bretagna)
  • 50. Vero e proprio manifesto del cinema di propaganda fascista è Vecchia guardia di Alessandro Blasetti del1934, incentrato sulla marcia su Roma. Alessandro Blasetti Locandina film “VECCHIA GUARDIA”
  • 51. I maggiori registi Alessandro Blasetti Giovacchino Forzano • Sole (1929) • Camicia nera (1933) • Nerone(1934) • Vecchia guardia(1934) Mario volpe • Il grido dell’aquila (1923) • La corona di ferro(1941) • Quattro passi fra le nuvole(1943) Roberto Rossellini • La nave bianca (1941) Carmine Gallone • Un pilota ritorna (1942) • Gli ultimi giorni di Pompei (1926) • L’uomo della croce (1943) • Scipione l’Africano (1937) Alessandro Blasetti Carmine Gallone Giovacchino Forzano Roberto Rossellini
  • 53. Raramente quella che vediamo in un film è la realtà così com’è, ma è una realtà manipolata, modificata. L’uso delle luci serve a dare un valore a quello che vediamo. Le luci possono dirci: “questo personaggio è un personaggio che deve dirci qualcosa” “attento, questa azione è più significativa rispetto a tutte le altre” “guarda, questo oggetto sarà sicuramente importante nella scena che stai per vedere”
  • 54. E’ possibile individuare due tipi di luce: una luce neutra una luce marcata Don Matteo sei Apocalypse Now Simone Montedoro, Terence Hill e Ilaria Spada Il colonnello Kurtz,Marlon Brando
  • 55. Quando parliamo di illuminazione di un film occorre prendere in considerazione quattro caratteristiche principali: • La qualità delle luci. • La direzione delle luci. • La fonte delle luci. • Il colore delle luci. Gelatine “LEE FILTERS” Stativo baby“ARRI”
  • 56. La direzione delle luci In questo caso potremo distinguere tra: · Luce frontale Foto moda,luce di spalle · Luce laterale · Luce dal basso · Luce dall’alto · Luce di spalle Dal film Angeli e demoni,Tom Hanks, luce laterale
  • 57. La fonte delle luci. l’aspetto fondamentale su cui registi e direttori della fotografia intervengono per agire sull’illuminazione 1. Luce chiave (key light): 2. Luce di riempimento (fill light)
  • 58. 3. Controluce (back light) 4. Luce di sfondo (background light)
  • 59. Il colore delle luci: le luci dei film non si limitano al bianco del sole o al giallo della lampadina da interni. Con l’uso di filtri posizionati di fronte alla fonte luminosa si possono colorare le luci come desidera. le tonalità, i colori creano delle atmosfere particolari e diventano funzionali al racconto. Campionario gelatine LEE Filters Gelatine LEE Filters
  • 60. ELETTRONICA La televisione a colori I sistemi utilizzati per trasmettere informazioni mediante la televisione a colori sono tre: il sistema PAL, il sistema NTSC e il sistema SECAM.
  • 61. Il sistema PAL è composto in 625 righe, pari e dispari. Il sistema PAL è in uso nella zona europea Il SECAM è utilizzato in Francia. Il sistema NTSC viene utilizzato per le aree Corea, Giappone, Canada USA.
  • 62. Il PAL ed il SECAM hanno in comune le seguenti caratteristiche: 1. Il segnale di luminanza 2. I segnali di colore costituiti dai due segnali di crominanza 3. I due sistemi sono compatibili
  • 63. I tre parametri che costituiscono il colore sono tre: la luminanza, la tinta e la saturazione. • La luminanza è lo stimolo fisiologico che in nostro occhio riesce a percepire nel momento in cui osserva un colore. Essa dipende dalla quantità di luce che arriva all’occhio e da quanto esso è sensibile ai vari colori che lo colpiscono. Dal diagramma di sensibilità del’occhio si può notare che, a parità di illuminamento dei vari colori, l’occhio è più sensibile nella parte centrale delle spettro luminoso, cioè per i colori gialli e verdi. La luminanza ha anche la capacità, talvolta, di determinare la tinta di un colore. Quando la luminanza si riduce a zero, porta i colori al nero.
  • 64. La tinta è la capacità di un colore di distinguere i vari colori in base alla loro lunghezza d’onda. A seconda della lunghezza d’onda, l’occhio percepisce delle sensazioni visive e delle colorazioni che corrispondono al rosso, verde e blu. Le tinte che non hanno colorazione vanno dal grigio, al bianco, fino al nero. In pratica una determinata radiazione colorata non appartiene ad una sola frequenza dello spettro visivo, ma a più frequenze. La tonalità del colore risultante sarà relativo a quella frequenza che comporta all’occhio un maggiore stimolo e si chiama lunghezza d’onda dominante.
  • 65. La saturazione è la quantità di luce bianca presente nel colore saturo. La saturazione è uno qualsiasi dei colori dello spettro solare ottenuto dalla scomposizione della luce bianca attraverso un prisma di vetro. Un radiazione luminosa può avere diversi gradi di saturazione in funzione della quantità di luce bianca presente in essa.
  • 66. SINTESI ADDITIVA DEI COLORI Nella televisione a colori si utilizza la sintesi additiva dei colori in cui si mescolano delle luci diversamente colorate. il miscelamento additivo dei del rosso, verde e blu produrrà il bianco. Sintesi additiva
  • 67. LA COMPATIBILITA’ La televisione a colori deve adattarsi al sistema televisivo in bianco e nero esistente. Questa proprietà si chiama compatibilità Possibilità poter ricevere in bianco e nero le trasmissioni televisive a colori e viceversa. Per realizzare questa compatibilità sono necessarie le seguenti condizioni: a) La larghezza di banda del canale a colori deve essere uguale a quella del bianco e nero, pari a 7 MHz; b) Uguali frequenze di scansione orizzontale (15.625 Hz) e verticale (50 Hz); c) Distanza fra la portante audio e video di 5,5 MHz; d) Uguali tecniche di modulazione e bande passanti di segnali video audio;
  • 68. Il segnale di luminanza, riguardo la compatibilità, deve soddisfare le seguenti esigenze: Permettere la ricezione in bianco e nero dei programmi trasmessi a colori da parte dei ricevitori monocromatici, utilizzato dell’intero segnale, solo la componente di luminanza Permettere la ricezione dei programma televisivi irradiati in bianco nero da parte dei ricevitori a colori. per il segnale di luminanza l’espressione è:
  • 69. SEGNALI DI DIFFERENZA COLORE Questi segnali rappresentano l’informazione cromatica dei colori, cioè la tinta e la saturazione. Forniscono ai ricevitori a colori l’informazione di colore dell’immagine ripresa. Per rendere possibile il principio della compatibilità, l’informazione cromatica, deve possedere le seguenti qualità: a) Permettere ai televisori a colori di ricevere quell’informazione che consenta, poi, la riproduzioni di immagini a colori; b) L’informazione cromatica non deve causare disturbi agli schermi dei televisori in bianco e nero, infatti questi televisori utilizzano per la riproduzione in bianco e nero, soltanto il segnale di luminanza.