3. Premessa storica
conferenza di Versailles il 18 gennaio 1919:
all’Italia fu annessa una parte della Dalmazia e l’intera penisola istriana esclusione
della città di Fiume.
I slavi che abitavano in queste zone diedero vita movimento irredentista slavo
5. "Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava – aveva
commentato Mussolini nel settembre 1920 durante un suo "tour" in Friuli e
Venezia Giulia - non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella
del bastone. Io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000
italiani".
7. Conseguenze di questo programma:
Fuga di gran parte della popolazione dalla Venezia Giulia
Fortissimo sentimento anti italiano da parte di questi esuli
8. Benito Mussolini entrata in Generale Josip Broz
guerra dell’Italia 10 giugno detto tito
1940
Pietro Badoglio
9. Autunno 1943: le prime foibe
Dopo l’armistizio e il successivo ritiro delle truppe italiane che
presidiavano l’Istria, i partigiani slavi e le popolazioni slave, iniziarono le fucilazioni contro le persone accusate di
essere “nemici del popolo slavo”.
Infoibati Fil di ferro
11. 1945: le foibe dell’occupazione Jugoslava
Nel 1945 gli jugoslavi guidati da Tito occuparono Trieste, Gorizia e
l’Istria.
Escludere immediatamente quanti si erano resi colpevoli della politica antislava portata
avanti durante il fascismo.
Iniziò così una seconda ondata di fucilazioni
Salme infoibati
12. Le cifre
Ma chi erano gli infoibati?
Italiani di ogni estrazione: civili, militari, carabinieri, finanzieri, agenti di polizia e di
custodia carceraria, fascisti e antifascisti, membri del Comitato di liberazione nazionale.
Contro questi ultimi ci fu una caccia mirata,perché in quel momento rappresentavano
gli oppositori più temuti delle mire annessionistiche di Tito.
Furono infoibati anche tedeschi vivi e morti, e sloveni anticomunisti.
14. ITALIANO
Carlo Sgorlon
Carlo Sgorlon (Casacco, 26 Luglio 1930 – Udine, 25 Dicembre 2009) è stato uno
scrittore italiano.
15. I suoi romanzi hanno per tema specialmente la vita contadina friulana con i suoi miti, le sue leggende e
la sua religiosità, le guerre mondiali, il dramma delle guerre mondiali e delle foibe , le storie degli
emigrati.
16. inizialmente Sgorlon è ispirato al mondo contadino e racconta il faticoso reinserimento di un ergastolano
graziato nel paese natio.
Il vento nel vigneto
17. Successivamente ne La poltrona si narra di un mondo chiuso, sterile caratterizzato da un continuo
disadattamento.
Personaggi che stentano a realizzarsi nella vita.
18. La penna d'oro.
Si tratta di un’autobiografia.
Portavoce in prima persona della sua vita e della sua poetica.
19. La foiba grande
Autore Carlo Sgorlon
1ª ed. originale 1992
Genere romanzo
Lingua Italiano
Ambientazione Istria , Umizza (paese
immaginario)
Personaggi Benedetto Polo,Vera
Frana,Milan
Carlo Sgorlon
La foiba grande è un romanzo di Carlo Sgorlon del 1992,narra le vicende di uno scultore e dei suoi
compaesani tra le due guerre mondiali.
21. scrittore
giornalista
docente d’italiano
professore ordinario di Estetica presso l’Università di degli Studi di Milano
ed è stato assessore alla cultura di Milano dal 2005 al 2006.
Università degli Studi di Milano
Nel 1979 è diventato professore ordinario, ottenendo la cattedra di Filosofia
teoretica presso l’Università degli Studi di Padova
22. Incarichi amministrativi:
Consigliere d’amministrazione del Piccolo Teatro di Milano
Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano
Consigliere d’amministrazione del Teatro Parenti di Milano.
“Teatro Piccolo” Accademia di Belle Arti di Brera in Milano Teatro Parenti di Milano
23. l’argomento più rilevante nei suoi libri
è costituito dalla critica alle espressioni della nostra cultura
attività di romanziere.
24. Opere
Saggi
La fenomenologia (1983)
Verso dove? (1988)
L'artista armato, Mondadori (1998) Capire l’arte Mondadori (1999)
L'uomo è ciò che guarda, televisione e popolo Mondadori (2005)
(in cui critica le trasmissioni televisive più seguite (Grande fratello,isola dei famosi, Affari tuoi ecc.)
In cammino con l'arte (2008)
25. Romanzi
Sensualità Mondadori (1994) (Premio Bancarella 1996)
Fedeltà Mondadori (2001)
Amata per caso Mondadori (2003)
IL figlio giusto (2007)
Quando ci batteva forte il cuore Mondadori (2010)
26. È questo lo sfondo del suo romanzo. Quanto c’è di autobiografico in
Quando ci batteva forte il cuore?
Per quanto mi riguarda è soprattutto un romanzo, anche se come ogni
romanzo risente di una serie di suggestioni, emozioni, visioni, conoscenze.
Ho voluto fare la storia di un padre e di un bambino, raccontare
l’importanza dell’educazione là dove la vita diviene dramma. Il tema mi
stimolava: quand’ero assessore a Milano partecipavo alle iniziative della
Giornata del ricordo, potevo conoscere da vicino le associazioni e la loro
memoria storica, che mi appariva di una drammaticità impressionante. Mia
nonna poi era triestina e ricordo bene le storie che mi raccontava. L’ultima
parte del romanzo (padre e figlio scappano dall’Istria e si stabiliscono a
Venezia,) contiene cose che io stesso ho visto con i miei occhi... Se mette
Cosa vuol dire per lei essere italiano?
insieme tutto questo, ecco che nasce il romanzo.
Non è qualcosa di acquisito una volta per
tutte. Ha richiesto un percorso, una
maturazione. Per me essere italiani
significa appartenere a una storia, a una
cultura, a una tradizione. Sento di
appartenere molto più ad una tradizione
culturale che ad una tradizione politica. È
più un fatto di sentimenti che una faccenda
statuale o istituzionale.
28. l Gli esuli si insediarono nel Villaggio Operaio che aveva
ospitato le maestranze addette alla costruzione dell’EUR, in
vista dell’Esposizione Universale del 1942,
LA NASCITA DEL QUARTIERE
E IL RECUPERO DELLE IDENTITA’
NAZIONALI
Gli esuli diedero vita al Quartiere Giuliano-
Dalmata e vi portarono:
la scuola
l’assistenza sanitaria
la chiesa
28
29. La prima scuola fu attrezzata nel palazzo del ‘Ristorante’ all’E.U.R.
con il nome “Casa del Bambino Giuliano e Dalmata”.
Fu la prima scuola statale esistente nella zona dell’E.U.R.
Successivamente spostata
nel palazzo degli ‘Uffici’ sempre all’E.U.R
29
Entrata Casa del Bambino Giuliano e Dalmata bambini del Villaggio
30. Il 1 ottobre 1956 la scuola si trasferì nuovamente all’E.U.R., nello scantinato del Palazzo dell’Urbanistica.
Scuola al nome di Giuseppe Tosi, nome segnato nell’anima dei profughi giuliani per il tremendo martirio subito da
costui da parte dei partigiani del maresciallo Tito.
Un compagno di carcere ne descrisse le ultime ore di vita: “Fu
percosso a morte. . Grondante di sangue chiese un po’ d’acqua.
Uno dei suoi carnefici riempì un bicchiere con il sangue che
grondava dalle sue ferite e lo porse al morente imprecando.
Tosi lo bevve e disse di non aver mai bevuto un vino migliore.
Un altro sgherro prese la pistola e gli sparò “
Giuseppe Tosi
30
Scuola Giuseppe Tosi
31. Nel frattempo i padiglioni in cui avevano vissuto
le famiglie di esuli venivano a mano a mano
sostituiti dalle prime case, costruite con i fondi
della legge per i senzatetto. Già nel 1953 la capacità
abitativa salì a circa 1200 persone, con locali
per le attività commerciali ed industriali.
Quartiere Giuliano-Dalmata prime case
31
32. L’8 dicembre 1949, venne aperta la Chiesetta del 28 maggio 1972 viene inaugurata la
Villaggio Il 26 marzo 1950 cerimonia della nascita della nuova costruzione della chiesa
parrocchia San Marco Evangelista in Agro Laurentino. parrocchiale del Quartiere Giuliano-
Dalmata
Nuova chiesa
Chiesa San Marco Evangelista 1950 La moderna costruzione
Al suo interno
vennero posti i
simboli delle città
32
Sant’Eufemia San Vito
33. Sull’altro lato della chiesa, in un’altra
vetrata vengono rappresentati:
le Chiavi di San Pietro e la Tiara
pontificia
San Marco
Evangelista ,con
Il patrono del Quartiere, San Marco il leone ai suoi
Evangelista a Venezia. piedi
Chiesa San Marco
a Venezia
l’immagine della chiesa di San Marco a Venezia
Chiavi di san Pietro e
tiara pontificia Simboli capretta
Istria,leoni d’orati su
fondo blu Dalmazia
La chiesa è impreziosita al suo interno da bellissime ,Aquila Fiume castello
Gorizia ,alabarda su
vetrate rappresentanti gli stemmi delle terre sacre fondo rosso Trieste
ai cuori dell’ esuli
33
Vetrata chiesa San Marco Evangelista
34. Portarono anche l’assistenza sanitaria.
Dott. Attilio Paliaga,
l’Associazione Sportiva Giuliana.
targa sul muro dell’abitazione squadra di pallacanestro “Giuliana”
34
35. Allo scopo di comprenderli tutti e ricordare la loro
storia, eretto monumento “Ai caduti giuliani e dalmati”
Nel 1972 venne inaugurata la Lupa
posti sopra al masso gli stemmi delle terre care agli esuli
35
ai caduti Giuliani e Dalmati la Lupa
36. Nel 1962 venne inaugurato il monumento a memoria dell’esodo.
Amedeo Colella.
II monumento simboleggia l’esodo. È composto da un mosaico e da una
stele.
monumento a memoria dell’esodo
36
38. The exiles initially gave life to
the Giuliano Village, then called
Giuliano-Dalmata area , and
brought there the school, the
health care and the Church.
Among these, some settled in
Rome, in the worker-village that
received the workforces deputed to
the building of the EUR, preparing to
the Universal Exposition.
39. The first school was disposed into the “Palazzo dell’EUR” restaurant. It
was called “Giuliano-Dalmata child’s house”.
It was then moved into the “Uffici Palace”
Then, it was moved again and took the name
“Giuseppe Tosi”: a name that was written in
the Italian refugees souls, because of the
terrible martyrdom inflicted to Tosi by the
soldiers of the Marshal Tito.
Giuseppe Tosi
40. The Village Church was erected on December 8, 1949 .On March 26, 1950 ,the solemn ceremony for
the birth of the church “San Marco Evangelista” took place in Agro Laurentino
On May 28 1972 the definitive Church was solemnly erected.
Church
The Church is enriched by wonderful glass
windows, which represent the emblems of
the lands that are sacred to exiles’ hearts
The symbols of the relinquished cities
were put into it: among these, we
San Vito remember San Vito and Santa
Eufemia statues. Santa Eufemia
41. Then, the “Giuliana Sport Association” was created, together with
the basket society “Pallacanestro Giuliana”, that even reached the first
Italian League.
Giuliana Sport Association
42. Another monument Is represented by a Carsis stone that brings the following
words: “AI caduti giuliani e dalmati”,the first to be dedicated to the Giuliani
and Dalmati deads.
Monument “ai caduti giuliani e dalmati“
43. The monument to the exodus was erected in
1962:the monument symbolyses the exodus and
the sacrifice of the five Adriatic areas.
It is composed by a mosaic and a sphere.
monument to the exodus
44. In 1972 “La Lupa” , another monument, was inaugurated.
This monument had been originally gifted by the Capital to the city of Pola.
La lupa
46. Nel 1924
venne costituito l‘Istituto Luce
Logo istituto luce
Cartellone pubblicitario,Mussolini e la macchina da presa
“LA CINEMATOGRAFIA È L’ARMA PIU FORTE”
47. Il primo film di propaganda fascista risale già al1923, il grido dell’aquila di Mario Volpe
Dei 772 film prodotti in Italia dal 1930 al 1943, sono classificabili come film di propaganda un centinaio.
fondazione degli studi Cinecittà nel 1936.
Il cinema di propaganda fascista convive dal 1936 al 1943 con il cinema dei telefoni bianchi,velato
di critiche sociali.
Locandina film “CAMICIA NERA”
Locandina film “vecchia guardia”
48. • Il nome proviene dalla presenza di telefoni bianchi nelle sequenze di alcuni film prodotti in questo
periodo, sintomatica di benessere sociale, atto a marcare la differenza dai telefoni neri, maggiormente
diffusi.
I
T
• Storie sentimentali a lieto fine, aventi per protagoniste segretarie spensierate e giovani L B
E
I
L
• Totale assenza di riferimenti alla realtà politica del paese e ai segni anche esteriori del fascismo. C D A
E
I E N
• Il cinema dei telefoni bianchi è anche il cinema degli attori che riscuotono grande successo di pubblico. F
N I C
O
• Fuga dalla realtà quotidiana attraverso l'attivazione di astratti modelli di comicità teatrale e per l'implicita E H
celebrazione di ideali di vita piccolo borghese. N
M I
Artista principale I
A
Vittorio De Sica
Commedie: La segretaria per tutti (1931), Gli uomini che mascalzoni (1932), Grandi magazzini (1939).
Alcuni dei registi significativi:
Mario Camerini con Rotaie del 1929 e Gli uomini che mascalzoni del 1932,
Camerini cerca di offrire al pubblico anche divertimento e spensieratezza.
Altri titoli significativi sono:
La segretaria privata (1931) di Goffredo Alessandrini;
Darò un milione (1935) e Il signor Max (1937) di Mario Camerini. Mario Camerini
49. Le caratteristiche principali raffigurate nei film di propaganda fascista sono:
• raffigurare i cambiamenti positivi avvenuti con il fascismo
• celebrare la marcia su Roma e l'ascesa del fascismo
• raffigurare la grandezza dell‘Italia e la dedizione alla patria
• raccontare azioni belliche dei soldati italiani nei vari fronti
• esaltare l‘Impero romano e la romanità
• esaltare il colonialismo italiano per la sua missione civilizzatrice
• denigrare gli avversari (Stati Uniti,Unione Sovietica,Gran Bretagna)
50. Vero e proprio manifesto del cinema di propaganda fascista è Vecchia guardia di Alessandro Blasetti
del1934, incentrato sulla marcia su Roma.
Alessandro Blasetti Locandina film “VECCHIA GUARDIA”
51. I maggiori registi
Alessandro Blasetti Giovacchino Forzano
• Sole (1929) • Camicia nera (1933)
• Nerone(1934)
• Vecchia guardia(1934) Mario volpe
• Il grido dell’aquila (1923)
• La corona di ferro(1941)
• Quattro passi fra le nuvole(1943) Roberto Rossellini
• La nave bianca (1941)
Carmine Gallone • Un pilota ritorna (1942)
• Gli ultimi giorni di Pompei (1926) • L’uomo della croce (1943)
• Scipione l’Africano (1937)
Alessandro Blasetti Carmine Gallone Giovacchino Forzano Roberto Rossellini
53. Raramente quella che vediamo in un film è la realtà così com’è, ma è una realtà
manipolata, modificata.
L’uso delle luci serve a dare un valore a quello che vediamo.
Le luci possono dirci:
“questo personaggio è un personaggio che deve dirci qualcosa”
“attento, questa azione è più significativa rispetto a tutte le altre”
“guarda, questo oggetto sarà sicuramente importante nella scena che stai per vedere”
54. E’ possibile individuare due tipi di luce:
una luce neutra una luce marcata
Don Matteo sei Apocalypse Now
Simone Montedoro, Terence Hill e Ilaria Spada
Il colonnello Kurtz,Marlon Brando
55. Quando parliamo di illuminazione di un film occorre prendere in considerazione
quattro caratteristiche principali:
• La qualità delle luci.
• La direzione delle luci.
• La fonte delle luci.
• Il colore delle luci.
Gelatine “LEE FILTERS”
Stativo baby“ARRI”
56. La direzione delle luci
In questo caso potremo distinguere tra:
· Luce frontale Foto moda,luce di spalle
· Luce laterale
· Luce dal basso
· Luce dall’alto
· Luce di spalle
Dal film Angeli e demoni,Tom
Hanks, luce laterale
57. La fonte delle luci.
l’aspetto fondamentale su cui registi e direttori della fotografia intervengono per
agire sull’illuminazione
1. Luce chiave (key light): 2. Luce di riempimento (fill light)
59. Il colore delle luci:
le luci dei film non si limitano al bianco del sole o al giallo della lampadina da interni.
Con l’uso di filtri posizionati di fronte alla fonte luminosa si possono colorare le luci come desidera.
le tonalità, i colori creano delle atmosfere particolari e diventano funzionali al racconto.
Campionario gelatine LEE Filters Gelatine LEE Filters
60. ELETTRONICA
La televisione a colori
I sistemi utilizzati per trasmettere informazioni mediante la televisione a colori sono tre: il sistema PAL, il
sistema NTSC e il sistema SECAM.
61. Il sistema PAL è composto in 625 righe, pari e dispari.
Il sistema PAL è in uso nella zona europea
Il SECAM è utilizzato in
Francia.
Il sistema NTSC viene utilizzato per
le aree Corea, Giappone, Canada
USA.
62. Il PAL ed il SECAM hanno in comune le seguenti caratteristiche:
1. Il segnale di luminanza
2. I segnali di colore costituiti dai due segnali di crominanza
3. I due sistemi sono compatibili
63. I tre parametri che costituiscono il colore sono tre: la luminanza, la tinta e la saturazione.
• La luminanza è lo stimolo fisiologico che in nostro occhio riesce a percepire nel momento in
cui osserva un colore. Essa dipende dalla quantità di luce che arriva all’occhio e da quanto
esso è sensibile ai vari colori che lo colpiscono. Dal diagramma di sensibilità del’occhio si può
notare che, a parità di illuminamento dei vari colori, l’occhio è più sensibile nella parte
centrale delle spettro luminoso, cioè per i colori gialli e verdi. La luminanza ha anche la
capacità, talvolta, di determinare la tinta di un colore. Quando la luminanza si riduce a
zero, porta i colori al nero.
64. • La tinta è la capacità di un colore di distinguere i vari colori in base alla loro lunghezza d’onda. A
seconda della lunghezza d’onda, l’occhio percepisce delle sensazioni visive e delle colorazioni che
corrispondono al rosso, verde e blu. Le tinte che non hanno colorazione vanno dal grigio, al
bianco, fino al nero. In pratica una determinata radiazione colorata non appartiene ad una sola
frequenza dello spettro visivo, ma a più frequenze. La tonalità del colore risultante sarà relativo a
quella frequenza che comporta all’occhio un maggiore stimolo e si chiama lunghezza d’onda
dominante.
65. • La saturazione è la quantità di luce bianca presente nel colore saturo. La saturazione è uno
qualsiasi dei colori dello spettro solare ottenuto dalla scomposizione della luce bianca attraverso un
prisma di vetro. Un radiazione luminosa può avere diversi gradi di saturazione in funzione della
quantità di luce bianca presente in essa.
66. SINTESI ADDITIVA DEI COLORI
Nella televisione a colori si utilizza la sintesi additiva dei colori in cui si mescolano delle luci
diversamente colorate.
il miscelamento additivo dei del rosso, verde e blu produrrà il bianco.
Sintesi additiva
67. LA COMPATIBILITA’
La televisione a colori deve adattarsi al sistema televisivo in bianco e nero esistente.
Questa proprietà si chiama compatibilità
Possibilità poter ricevere in bianco e nero le trasmissioni televisive a colori e viceversa.
Per realizzare questa compatibilità sono necessarie le seguenti condizioni:
a) La larghezza di banda del canale a colori deve essere uguale a quella del bianco e nero, pari a 7
MHz;
b) Uguali frequenze di scansione orizzontale (15.625 Hz) e verticale (50 Hz);
c) Distanza fra la portante audio e video di 5,5 MHz;
d) Uguali tecniche di modulazione e bande passanti di segnali video audio;
68. Il segnale di luminanza, riguardo la compatibilità, deve soddisfare le seguenti esigenze:
Permettere la ricezione in bianco e nero dei programmi trasmessi a colori da parte dei
ricevitori monocromatici, utilizzato dell’intero segnale, solo la componente di luminanza
Permettere la ricezione dei programma televisivi irradiati in bianco nero da parte dei ricevitori a colori.
per il segnale di luminanza l’espressione è:
69. SEGNALI DI DIFFERENZA COLORE
Questi segnali rappresentano l’informazione cromatica dei colori, cioè la tinta e la saturazione.
Forniscono ai ricevitori a colori l’informazione di colore dell’immagine ripresa. Per rendere
possibile il principio della compatibilità, l’informazione cromatica, deve possedere le seguenti
qualità:
a) Permettere ai televisori a colori di ricevere quell’informazione che consenta, poi, la riproduzioni
di immagini a colori;
b) L’informazione cromatica non deve causare disturbi agli schermi dei televisori in bianco e
nero, infatti questi televisori utilizzano per la riproduzione in bianco e nero, soltanto il segnale di
luminanza.