1. La valutazione degli apprendimenti e la certificazione delle competenze F. Tessaro - SSIS - Universit Ca Foscari - Venezia tessaro@unive.it Testi di riferimento Tessaro F., La valutazione dei processi formativi , Armando, Roma 1997 Tessaro F., Metodologia e didattica dellinsegnamento secondario , Armando, Roma 2002
2. I contesti delle valutazioni formative ... a partire dalla concezione di curricolo per obiettivi (Tyler, Bloom, Mager) per contenuti (Ciampolini) per mappe (Novak, Damiano) per problemi (Stein, Jones) per situazioni (Fornasa, Canevaro) per processi (HIP, Cornoldi) per competenze (Frabboni, Guasti) per relazioni (Buber, Franta) per soggetti (Bertin, Contini) per progetti (Bordallo - Ginestet) per padronanze (ML, Margiotta) per gruppi (CL, Comoglio)
4. Gli oggetti della valutazione ? ACCERTAMENTO Prodotto - Risultato CONTROLLO Procedura VERIFICA Progetto VALUTAZIONE Processo METAVALUTAZIONE Sistema valutativo MONITORAGGIO Orientamento sistema
5. Dalle conoscenze alle padronanze Conoscenze Capacit Contesti Scolastici Padronanza Abilit Competenza Contesti Personali Azioni
6. Valutazione (L. 53/03) E differenziata su tre diversi livelli di responsabilit: La valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni e la certificazione delle competenze sono a carico dei docenti. La valutazione interna o autovalutazione di istituto riguarda gli elementi di sistema propri dellistituzione quali ad esempio lefficacia della progettazione didattica, la qualit dellinsegnamento, il grado di soddisfazione del le famiglie e del territorio. La valutazione esterna ha invece lo scopo di raccogliere elementi per informare il Paese e linsieme dei decisori politici, le istituzioni scolastiche dellandamento complessivo del sistema e in generale dei risultati ottenuti nelle prove di conoscenza di abilit espletate dagli allievi, al fine di qualificare ulteriormente la valutazione di scuola o interna.
7. La valutazione nella scuola primaria (D.L.vo 19.02.04, n.59, art. 8) 1. La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti responsabili delle attivit educative e didattiche previste dai piani di studio personalizzati; agli stessi 竪 affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo. 2. I medesimi docenti, con decisione assunta all'unanimit, possono non ammettere l'alunno alla classe successiva, all'interno del periodo biennale, in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. 3. Il miglioramento dei processi di apprendimento e della relativa valutazione, nonch辿 la continuit didattica, sono assicurati anche attraverso la permanenza dei docenti nella sede di titolarit almeno per il tempo corrispondente al periodo didattico. 4. (privatisti)
8. La valutazione nelle medie (D.L.vo 19.02.04, n.59, art. 11) 1. Ai fini della validit dell'anno, per la valutazione degli allievi 竪 richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 10. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite. 2. La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli allievi e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono affidate ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attivit educative e didattiche previsti dai piani di studio personalizzati. Sulla base degli esiti della valutazione periodica, le istituzioni scolastiche predispongono gli interventi educativi e didattici, ritenuti necessari al recupero e allo sviluppo degli apprendimenti.
9. La valutazione nelle medie (D.L.vo 19.02.04, n.59, art. 11) 3. I docenti effettuano la valutazione biennale ai fini del passaggio al terzo anno, avendo cura di accertare il raggiungimento di tutti gli obiettivi formativi del biennio, valutando altres狸 il comportamento degli alunni. Gli stessi, in casi motivati, possono non ammettere l'allievo alla classe successiva all'interno del periodo biennale. 4. Il terzo anno della scuola secondaria di primo grado si conclude con un esame di Stato. 5. (privatisti)
11. Condivisione dei saperi Che cosa osservare e rilevare durante lattivit: Interesse e coinvolgimento Elasticit e fissazioni Termini, argomenti e contesti usati dagli allievi Modalit di rievocazione Che cosa rilevare alla fine dellattivit: Spessore concettuale della mappa cognitiva Livelli di condivisione delle conoscenze di base
12. Memorizzazione - Mapping Che cosa osservare e rilevare durante lattivit: Livelli di attenzione Livelli di comprensione del nuovo Grado di pertinenza degli interventi degli allievi Qualit del feedback Che cosa rilevare alla fine dellattivit: Acquisizione di conoscenze dichiarative / procedurali Consistenza delle mappature individuali delle conoscenze Persistenza di concezioni o capacit erronee pregresse
13. Applicazione / Laboratorio Che cosa osservare e rilevare durante lattivit: Progressione corretta dei passi di una procedura Persistenza di automatismi errati o impropri Modi e tecniche di esecuzione Tempi e velocit di esecuzione Livelli di autonomia e di collaborazione Che cosa rilevare alla fine dellattivit: Consolidamento delle conoscenze dichiarative Applicazione delle conoscenze procedurali Uso corretto delle consegne Grado di soddisfazione circa il risultato raggiunto
14. Transfer Che cosa osservare e rilevare durante lattivit: Incapacit o difficolt a trasferire Fissazioni su alcuni parametri Originalit e banalit Profondit (acume) e superficialit di analisi Livelli di partecipazione e di condivisione dei transfer altrui Che cosa rilevare alla fine dellattivit: Abilit di analisi (nella ricerca di analogie e differenze) Capacit di contestualizzare (trovare situazioni diverse) Livelli di pertinenza dei transfer effettuati
15. Generalizzazione Che cosa osservare e rilevare durante lattivit: Capacit riflessiva e forme di pensiero e di azione: nel rappresentarsi la competenza nel ricostruire e controllare le proprie applicazioni nel giustificare e sostenere le proprie tesi Che cosa rilevare alla fine dellattivit: Coerenza, capacit e tolleranza autovalutativa dellallievo Essenzialit, economicit e profondit di analisi Solidit argomentativa
16. Ricostruzione - Giustificazione Che cosa osservare e rilevare durante lattivit: Abilit analitiche e procedurali Permanenza e fedelt alla situazione Curiosit e interesse Dinamiche relazionali nei lavori di gruppo Che cosa rilevare alla fine dellattivit: Fecondit euristica (incremento soluzione problemi) Produttivit concettuale (autonomia costruzione concetti) Livello di padronanza (efficacia e ricaduta)
19. La covalutazione La covalutazione 竪 una tecnica insieme formativa e valutativa , in cui sia linsegnante che lallievo valutano individualmente la medesima prestazione, e successivamente confrontano le loro risposte affinandone il giudizio
20. Come si fa la covalutazione ? (1) Immaginiamo che gli allievi siano chiamati a svolgere un compito Chi valuta il compito? Sia linsegnante che i singoli allievi. Con quali strumenti viene valutato il compito? Mediante luso di liste di indicatori (di completezza, di pertinenza, di correttezza, di coerenza, ecc.). Chi ha predisposto le liste di controllo? Linsegnante, dopo averle condivise e negoziate con gli allievi. Come avviene la valutazione? Individualmente, sia linsegnante che i singoli allievi, attribuiscono un valore ad ogni indicatore (su una classica scala di valutazione).
21. Come si fa la covalutazione ? (2) Dove sta l'azione formativa della covalutazione? Nel confronto tra le risposte dell'allievo e quelle dell'insegnante, e con la conseguente messa a punto delle rispettive attribuzioni di valore. Che fare delle valutazioni individuali (in caso di nette divergenze)? Se i risultati non sono concordi 竪 necessario lapprofondimento mediante il confronto delle posizioni: io ritengo il compito molto corretto perch辿 ..., invece io ritengo il compito scarsamente corretto perch辿 .
22. Come si fa la covalutazione ? (3) Come coinvolgere tutti gli allievi? Inizialmente facendo svolgere le valutazioni individuali e il confronto sul compito di un unico allievo (per apprendere e affinare la tecnica valutativa); successivamente mantenendo costante la prassi autovalutativa, diradando via via il confronto, riducendolo alle sole situazioni difficili, ambivalenti, confuse.
23. La valutazione di sistema PROCESSI FORMATIVI APPRENDIMENTI Allievi / Potenzialit INSEGNAMENTI Docenti / Discipline ORGANIZZAZIONE Dirig. / F.O. / OO.CC
24. La valutazione di sistema PROCESSI FORMATIVI ETERO-VALUTAZIONE Esterna / su Standard AUTO-VALUTAZIONE Interna / su Problemi MONITORAGGIO Continuo / su Indicatori CO-VALUTAZIONE Condivisa / su Criteri
25. AUTOANALISI: Le dimensioni degli allievi (1) le dimensioni cognitive (stili e modi individuali del conoscere, processi di conoscenza e di apprendimento, formae mentis, ) le dimensioni esperienziali (esperienze personali, precedenti e paralleli contesti ed esperienze di apprendimento, ...) le dimensioni affettive (modi di viversi, vissuti, affetti, emozioni, sentimenti...)
26. AUTOANALISI: Le dimensioni degli allievi (2) le dimensioni socio-relazionali (modi di stare con gli altri, dinamiche relazionali nei gruppi) le dimensioni psico-motorie e operative (modi di agire, di stare nellambiente e di modificarlo, ...)
27. AUTOANALISI : Le dimensioni degli insegnamenti (1) le dimensioni epistemologiche (codici, statuti, metodi delle discipline, ...) le dimensioni didattiche (stili di insegnamento, costruzione di ambienti formativi, ...) le dimensioni comunicative (modi di comunicare, di esprimersi, verbale e non, ...)
28. AUTOANALISI : Le dimensioni degli insegnamenti (2) le dimensioni relazionali (modi di interagire con gli allievi, con i colleghi, coordinare gruppi) le dimensioni progettuali (analisi dei bisogni, pianificazione, modularit, criteri, risorse, condizioni, ...) le dimensioni valutative (osservazione, rilevazione, verifica, competenze docimologiche, certificazione, ...)
29. AUTOANALISI: Le dimensioni decisionali (1) le dimensioni amministrative (gestione delle risorse economiche, contabilit e analisi dei costi, responsabilit dei risultati, ...) le dimensioni organizzative (organizzazione dellautonomia e sistema integrato dellistruzione nel territorio, ...) le dimensioni curricolari (analisi del curricolo e piano dellofferta formativa, modelli di azione didattica, valutazione dei processi formativi, indicatori di qualit, ...)
30. AUTOANALISI: Le dimensioni decisionali (2) le dimensioni comunicative (comunicazione formativa e comunicazione organizzativa, modi di comunicare allinterno e allesterno della scuola, ...) le dimensioni gestionali (leadership e motivazione, negoziazione e contrattazione, animazione e coordinamento gruppi e commissioni, ...)