2. Partenza il 28 dicembre pomeriggio, la notte si dorme a Reggio nel parcheggio
area ludica- lungomare, nei pressi dellhotel Playa, (area a sosta libera
sufficientemente tranquilla nei giorni non festivi).
Il mattino, dopo una salutare passeggiata sul bel lungomare di Reggio (il kilometro di
spiaggia pi湛 bello dItalia) e uno foto ai piedi delle centenarie magnolie di via marina,
visita ai bronzi, da un anno e mezzo coricati e nel palazzo della Regione. Laccesso 竪
libero e non si possono scattare foto.
Prima di avvicinarmi alle statue preferisco bighellonare e visionare il filmato
dimostrativo. I bronzi sono stati scoperti il 16 agosto 1972 da Stefano Mariottini (un
giovane sub dilettante romano) che in immersione al largo di Riace ad 8 m di
profondit vide il braccio sinistro della statua A emergere dal fondale. Il filmato
mostra Stefano occhi azzurri sul mare azzurro, uomo senza futuro in quanto
consapevole di aver fatto la storia. Per sollevare e recuperare i due capolavori, i
Carabinieri del nucleo sommozzatori utilizzarono un pallone gonfiato con l'aria delle
bombole. Lo fecero probabilmente in tutta fretta cos狸 da impedire che i bagnanti
intervenissero loro, in piena autonomia e con un colpo di mano. Cos狸 il 21 agosto fu
recuperata la statua B, mentre il giorno successivo tocc嘆 alla statua A. Le statue
furono adagiate su canotti e tirate a riva dai bagnanti e deve essere stato sicuramente
difficile portarle via almeno a giudicare dalle immagini della gente di Calabria
abbracciata ai loro due totem quasi a riscattare con un atto di verit arrivato dal
passato, cento e pi湛 anni di solitudine.
Mi avvicino alle statue e le parole si spengono. La statua A ha proprio il naso di mio
nonno e la statua B la barba di mio padre. Il bronzo A appare pi湛 nervoso e vitale,
mentre il bronzo B sembra pi湛 calmo e rilassato. Le statue trasmettono una notevole
sensazione di potenza, dovuta soprattutto allo scatto delle braccia che si distanziano
con vigore dal corpo.
3. Da dove vengono e chi sono? Guerrieri, atleti, ma a noi piace pensarli due dei sette
guerrieri intenti a proteggere le sette porte di Tebe e a difendere la storia passata
contro il nuovo che incombe (Argo, Agamennone e la guerra di Troia).
Eteocle e Polinice, figli di Edipo, si erano accordati per spartirsi il potere sulla citt di
Tebe: avrebbero regnato un anno a testa, alternandosi sul trono. Eteocle tuttavia allo
scadere del proprio anno non aveva voluto lasciare il proprio posto, sicch辿 Polinice,
con lappoggio del re di Argo Adrasto, aveva dichiarato guerra al proprio fratello ed
alla propria patria. Eteocle pone a guardia delle sette porte della citt i suoi sette
guerrieri pi湛 valorosi.
La guerra dei sette guerrieri di Tebe contro i sette valorosi di Argo si conclude con la
vittoria dei primi, ma gli epigoni, i figli, ristabiliranno lequilibrio e con la vittoria di
Argo, la storia potr finalmente aver il suo corso.
Usciamo da Reggio e traghettiamo per Messina. Il viaggio in coperta 竪 delizioso: 竪 la
brezza dello stretto!
Attraversiamo Messina e ci sistemiamo a Giardini Naxos (Eden Parking viale
Stracina, 20 - alluscita dal casello in direzione Catania - Recanati economico e
confortevole). Recanati 竪 ben collegata con Taormina con Bus navetta anche notturni
(fino alle 22.30) e non ci facciamo sfuggire loccasione di una passeggiata serale a
Taormina.
Affascinante come sempre, ma.. portatevi dietro i panini!
Il giorno dopo (30 dicembre 2011) ci si sveglia con calma e ci avviamo verso
Messina. Alle 11.30 siamo ancora in giro alla ricerca di parcheggio in un traffico
caotico e senza alcuna regola che ricorda molto quello di una citt araba.
Quella di chiedere aiuto e consigli in giro 竪 unintuizione vincente!
Il messinese oltre ad essere uno dei guidatori pi湛 anarchici dItalia 竪 anche molto
ospitale e due ragazzi ci scortano in moto sino al parcheggio pullman adiacente il
duomo. Cos狸 ci ritroviamo sotto la stupenda chiesa a dieci minuti da mezzogiorno e
quindi dallo spettacolo.
4. Quando il leone comincia a ruggire e ad alzarsi sulle zampe posteriori vengo
abbagliato dal ricordo delle appassionanti letture adolescenziali sul sogno cibernetico
dei meccanismi perfetti. Il giocatore di scacchi di Maelzel (Edgar Allan Poe) fu la
prima di una lunga serie di affascinanti letture sul sogno della meccanica, dei sistemi,
il sogno delluomo di duplicare il mistero della creazione. Oggi ahim竪 siamo
diventati pi湛 intelligenti, ma abbiamo smesso di guardare oltre le stelle!
Dopo 竪 la volta del galletto, sicuramente il pi湛 amato dai messinesi e poi tutti gli altri
ripiani in un emozionante susseguirsi di balletti e inchini. Oramai mi sento un
bambino e ho una gran voglia di battere le mani e mettermi a ballare.
Salutiamo Messina e ci dirigiamo verso le gole di Alcantara. Arriviamo l狸 alle 15.00,
giusto in tempo per lultima visita guidata.
Il fiume Alcantara scorreva placido verso il mare e la sua acqua innaffiava aranceti a
migliaia e passa, ma un bel giorno lEtna volle metterci lo zampino e inond嘆 il suo
bacino con tonnellate e tonnellate di lava. Il fiume spar狸, si trasform嘆 in goccioline di
umidit, in pioggia, in brezza mattutina. Ma poi, a poco, a poco lacqua cominci嘆 a
scavare e dopo 50 anni, che per un fiume passano come un battito dali, cera gi la
prima traccia. Dopo millenni arrivammo noi quattro e mezzo (la cagnetta Cloe). Si
scende un sentiero sterrato e scosceso tra aranci ultracarichi di frutta, cactus
messicani e ogni tipo di felci. Gi湛 lo spettacolo 竪 stupendo! Il fiume ha scavato per
svariate decine di metri la pietra vulcanica modellando merletti, pizzi e sculture
lunari.
5. Ritorniamo al camping di Giardini Naxos in attesa dellarrivo dei nostri compagni di
viaggio, un altro equipaggio nomade e corsaro.
La mattina 竪 la volta della baia dei ciclopi, visita insomma ai Faraglioni di Acitrezza,
massi scagliati da Polifemo contro Ulisse e i suoi compagni in fuga dalla tirannia del
Ciclope.
6. La mitologia ha ambientato su tale costa, una delle leggende pi湛 poetiche e sensuali
dell'antichit, quella che racconta la vicenda passionale della bella ninfa Galatea e del
suo innamorato, il pastorello Aci. Il Ciclope Polifemo anch'egli pazzamente
innamorato della ninfa, schiacci嘆 il rivale sotto un enorme macigno, ma Giove,
impietosito dai pianti di Galatea, trasform嘆 Aci in un limpido fiume che scorre e
trova pace tra le braccia di Galatea, trasformata essa stessa in golfo. Cos狸, l狸 nella baia
di Acitrezza i due amanti continuano a tuttoggi a fondersi in un abbraccio eterno e
senza fine.
Complicato laccesso al lungomare, preferiamo parcheggiare sulla statale e
raggiungere la marina a piedi. Il tempo 竪 nuvoloso e lo spettacolo dei faraglioni che si
stagliano minacciosi lungo la costa 竪 superbo. I bambini ne scalano un paio, noi
preferiamo scattare photo!
Dopo Acitrezza ci dirigiamo sullETNA, destinazione Puntalazzo dove
allagriturismo La pietra antica o munti abbiamo prenotato il cenone. La strada
non 竪 delle migliori e qualche volta siamo costretti a rimettere la prima.
Lagriturismo 竪 un vecchio palmento. Un tempo le falde dell'Etna erano distese
sterminate di vigneti degradanti verso il mare. I palmenti erano strutture riservate
alla pigiatura e alla conservazione del vino in enormi botti di castagno.
Al centro della sala da pranzo un enorme torchio a leva in legno di castagno.
La cena 竪 spettacolare e non mi ricordo di aver mai mangiato tante cose buone tutte
nella stessa sera. A mezzanotte lo spettacolo della piana di Taormina illuminata a
giorno dai fuochi 竪 una scena indimenticabile. Il ristoratore ci rifornisce di piccole
mongolfiere che facciamo salire al cielo insieme ai nostri peccati.
Il mattino dopo visita al castagno dei cento cavalieri. Si trova nel vicino paese di
Sant'Alfio e si tratta di un grande castagno millenario che la leggenda narra sia stato
riparo di una regina con al seguito 100 cavalieri sorpresi da un temporale durante una
battuta di caccia. Il castagno oggi 竪 uno degli alberi pi湛 grandi al mondo con i suoi 22
metri di diametro e i 22 metri di altezza, spettacolo naturale che vive secondo i pi湛
esperti studiosi di botanica da oltre 2000 anni.
Dal vicino paese di Milo prendiamo la Mareneve che sale veloce sul versante nord-
est del vulcano, destinazione Piano Provenzana. In vetta non arriveremo mai in
quanto gli ultimi chilometri erano ghiacciati al punto da richiedere luso di catene e
un incidente tra un camper (con catene) e due autovetture (senza), aveva bloccato la
strada. Dopo una faticosa inversione e una sosta per far scorazzare i bambini ci
rimettiamo in marcia, direzione Agrigento.
Sostiamo per la notte a Pergusa: il lago e lautodromo sembrano troppo isolati e
preferiamo dormire in piazza, tra la cattedrale e la caserma dei carabinieri (sosta
tranquilla fino alle sette di mattina, quando cominciano i rintocchi della campana).
Ripartiamo con calma. La via per Agrigento 竪 piena di interruzioni e deviazioni e
arriviamo alla valle dei templi ad ora di pranzo.
7. Il parcheggio 竪 sterrato, ma si paga una cifra irrisoria. Lingresso 竪 economico: c竪 la
riduzione insegnanti e lingresso gratuito per i minorenni: con 10 euro entriamo in 4 e
mezzo. Il tempio di Giunone 竪 subito allingresso. Esposto come tutti gli altri ad est
cos狸 da sfruttare al massimo la luce solare, era il tempio dei matrimoni e dei sacrifici.
Ebbe vita breve visto che fu incendiato dai Cartaginesi nel 406 a.C.
Ci incamminiamo lungo il viale e costeggiamo le mura puniche costellate da nicchie,
forse tombali. In lontananza cominciamo a vedere il tempio della Concordia. Intatta
la struttura, si tratta del pi湛 completo e meglio conservato esempio di arte dorica al
mondo. Chiudo gli occhi e comincio a sentire il profumo del Peloponneso: menta,
alloro, mirto. Mi avvicino e lemozione cresce e vedo il passato, la strada gi fatta e
quella che ancora ci attende, e luomo 竪 sempre l狸, con la sua forza, con la sua
tenacia, con il suo inguaribile desiderio di non accettarsi e di voler esser sempre pi湛
simile a Dio. Sono ormai di fronte al tempio e una certezza solare si irradia nel mio
corpo. quanto fatto!.... mi vien voglia di gridare e subito mi salgono le lacrime
agli occhi. Corro a nascondermi!
Al tempio di Ercole ci sediamo sul prato per riprendere un po il fiato e ci divertiamo
a scoprire le colonne originali. Delle otto colonne oggi in piedi, 5 furono rimesse in
piedi nel 1922 dal capitano Alexander Hardcastle e i suoi uomini, ricostruite come un
puzzle, rimettendo insieme i cocci sparsi sul terreno.
Concludiamo in bellezza con il tempio di Giove del quale ci 竪 rimasto ben poco. Era
grande quanto un campo di calcio e ora non ci rimane pi湛 nulla.
8. Costruito per festeggiare quella vittoria sui Cartaginesi (480-479 a.C.) che segna
lapice della civilt di Akragas. Costruito dagli schiavi di guerra.
Ed 竪 proprio in tale fantastico nulla che ritroviamo lartefice, lui, luomo del sud, il
telamone. Disteso per terra 竪 lui il cartaginese, schiavo di guerra attore di unarte
collettiva che ha cambiato il volto della terra per millenni e millenni, lugubre e
riverso sullerba..e odoroso di muschio (Il canto delle sirene di Quasimodo).
I bambini reclamano e ripercorriamo velocemente la strada fatta per ritornare al
parcheggio. E giusto il tramonto e i templi si stagliano tutti in perfetto allineamento
con il sol calante. Lo spettacolo ci infonde un senso di completo appagamento.
In biglietteria una comitiva di inglesi che entra per pochi euro ad assistere ad uno
spettacolo che in Inghilterra sarebbe stato sicuramente trasformato in una intrapresa
turistica con centinaia di dipendenti e fatturati di milioni di sterline.
Tutti in camper, attraversiamo Agrigento in direzione Porto Empedocle destinazione
area sosta camper Zanzibar Lido Rossello Realmonte. Si tratta di unarea di
sosta tipicamente estiva in quanto adiacente al mare, in inverno aperta solo in parte e
gestita da un ragazzo modenese appassionato di pesca. Economica e molto comoda
per le operazioni di carico e scarico.
Il mattino dopo partenza alla buonora per visitare la vicinissima scala dei turchi. Si
tratta di una scogliera naturale bianca e molle quanto il dash. Forse la presenza di
diverse fonti umidificanti impedisce a tale strana mistura di argilla e malta di
solidificarsi. Il risultato 竪 una scogliera-capolavoro che a breve sar dichiarata
patrimonio dellumanit col che forse cominceranno almeno a tutelarla e a pretendere
9. un biglietto dingresso. Matura a questo punto la ferma convinzione che se solo la
Sicilia riuscisse a sfruttare tutte le sue enormi ricchezze artistiche, potrebbe forse
diventare pi湛 ricca della Lombardia. Altro che Termini Imerese!
Ripartiamo diretti ad Aragona per vedere i suoi Vulcanelli.
Dopo aver parcheggiato i camper ci aspetta un percorso a piedi di 5-600 metri in cui
si affonda nel fango sino al polpaccio. Per i bambini 竪 un gran divertimento, per me
che sono laddetto alla pulizia delle scarpe, un po meno.
10. I vulcanelli sono niente meno che pozze di acqua con al centro un gorgoglio di gas
naturale! Baah! Limportante 竪 che i bambini si sian divertiti! Peccato per le scarpe!
La sera passeggiata ad Agrigento! Ci aspettavamo forse qualcosina in pi湛 anche
considerato il fatto che ai camper ci aspetta una bella sorpresa! Ci hanno addirittura
rubato due biciclette!
Per la notte ritorniamo a Zanzibar. Il gestore 竪 fuori di s辿 dalla rabbia: non ha pescato
nulla perch辿, con la mareggiata, lacqua del suo fiume era torbida.
Il giorno dopo (4 gennaio), dopo una defatigante pulitura di scarpe, si parte alla volta
di Palermo. Arrivo nel tardo pomeriggio allarea sosta Green Park di via Quarto
dei Mille. E, in pratica, un garage ricavato nel grande atrio tra due palazzi. Squallido
e costoso, ma si arriva in cattedrale a piedi!
La sera passeggiata a piedi fino a piazza della vergogna con cena on the road a base
di arancini, panini alla milza e pianelle.
Lungo la strada ammiriamo Il Palazzo dei Normanni, sede del parlamento siciliano,
la stupenda cattedrale, la piazza dei quattro cantoni (raffigurante le quattro stagioni,
le quattro sante patrone del capoluogo (santa Ninfa, sant'Oliva, sant'Agata e santa
Cristina) e i quattro re spagnoli di Palermo) e, infine, piazza Pretoria, conosciuta
anche come "Piazza della Vergogna" con riferimento alla nudit dei soggetti
immortalati dalle sculture della fontana. Qui ci sediamo a riposarci un po e con i
bambini si gioca a ti faccio una photo se fai una faccia di vergogna!.
Fondata dai Fenici intorno al 700 a.C. con il nome Zyz, Palermo 竪 la citt delle
commistioni e contaminazioni artistico-architettoniche: possiede un patrimonio
artistico ed architettonico che spazia dai resti delle mura puniche per giungere a ville
in stile liberty, passando dalle residenze in stile arabo-normanno, alle chiese barocche
ed ai teatri neoclassici. Ci insegna che la tolleranza 竪 stata da secoli categoria
distintiva del sud del mondo e che non ce democrazia senza tolleranza . Questo si
che 竪 un bello spunto di riflessione! Ecco: se fossi un politico partirei proprio di qui!
Ad ogni buon conto la cattedrale 竪 il pi湛 completo esempio di tale contaminazione di
arti e stili: dai campanili in stile gotico si passa alla facciata quattrocentesca con
decorazioni arabo-normanne e numerosi elementi tardo barocchi, pur rimanendo sullo
sfondo una concezione estetica di tipo moschea.
La pioggia ci costringe a rientrare in tutta fretta.
Il giorno dopo ripartiamo dal palazzo normanno, cappella palatina.
11. La prima impressione che ti assale entrando nella cappella 竪 il referente silenzio, una
sorta di timore reverenziale verso i mosaici dorati, le colonne di marmo, labside
sfavillante, le volte mozzafiato. La seconda immagine 竪 per il telamone per lignoto
artigiano, schiavo di guerra, artefice di questo paradiso in terra. Stiamo parlando di
unopera non firmata, unopera collettiva come le piramidi e la muraglia cinese,
lopera di un popolo.
E solo con il Rinascimento che nasce la creazione strettamente personale, nasce
lartista di professione, si afferma quella firma che oggi ci esaspera in quanto
minacciosamente estesa a piastrelle, borse o anche occhiali o quantaltro.
Alluscita cediamo alle insistenze di due ragazzi e accettiamo di fare un giro guidato
in apecar.
La prima meta 竪 la Chiesa del Ges湛. Situata nel quartiere dell'Albergheria 竪 un
gioiello barocco, completamente rivestita da bassorilievi marmorei.
Dopo un giro nel quartiere di Ballar嘆 e una passata nelle stradine degli artigiani dei
metalli (che ricordano molto i suk marocchini, in particolare quello di Marrakech)
entriamo nella Vucciria.
12. Pranzo a base di pianelle sulla marina mentre una Costa molto simile alla defunta
Concordia ci sfila davanti agli occhi.
Dopo pranzo visita agli spettacolari ficus di villa Garibaldi.
Il giro in apecar si conclude al Teatro Massimo col che non resta che lo shopping per
le vie del centro.
Il giorno dopo visto che le previsioni metereologi sono pessime preferiamo ripartire,
diretti a casa. Lasciamo la Sicilia con un unico rammarico: abbiamo visto cose
bellissime che ricorderemo a lungo e abbiamo conosciuto una parte sicuramente
minima di tale stupenda regione italiana, ma altrettanto non possiamo dire dei
siciliani, sempre pronti a nascondersi, a sparire a rifiutarsi, forse impauriti, forse
stanchi di crederci, forse disillusi, ma sempre e in ogni caso sfuggenti.
Baci & Abbracci
(Diario di Bordo) Giuseppe