2. Canto I
(Il senso della vita)
Alla fin del cammin della mia vita
mi ritrovo a cercar lo mio destino:
se sia provar a dare ancora aita
a chi mi segue (ove ancor cretino
diventato non sia) oppur se invero
non sia meglio gettare nel cestino
le speranze ed essere severo
con ormai vecchie spemi dun diverso
mondo. Cercando dunque il vero
mi ritrovo uno scritto chavea perso
ove dicevo: La mia vita ha senso
se quanto faccio prende il giusto verso
desser util e aver su ci嘆 consenso.
Certo difficil 竪, senza una guida,
affrontare lo gran problema immenso
di cosa suggerir: eppur la sfida
竪 la stessa di sempre. Allora: avanti !
Ed evitando che, come in corrida,
si sparga sangue. Gi son tante e tanti
le person sofferenti. Provo allora
senza proclami, suoni ed altri canti
a ragionar con voi. E se finora
chiaro non fui: ebben ci provo adesso.
Di uno chiaro parlar 竪 giunta lora.
3. Canto II
(Fine della storia ?)
Giunti non siamo al fine della storia
(Fukuyama1 pensava invero questo).
Ma invece ormai tramonta quella gloria
che il mondo occidental pensava presto
aver imposto al mondo, E giunta lora
di pensare chormai siamo allarresto
della cultura occidental, finora
egemone nel mondo: ora van forti
li paesi finora stati in mora.
Crescendo van nel mondo dei trasporti,
e nellindustria e nei nuovi saperi,
i BRICS2, che certamente nuovi apporti
recheranno. E si faranno alteri
di tali novit che spargeranno,
creando a nostre spese.nuovi imperi.
Non sar facil limitar il danno
charrecheranno agli interessi nostri:
e ci嘆 si sappia senza farci inganno.
1
Francis Fukuyama nel 1992 scrisse il libro The end of history and the last man (La fine della
storia e lultimo uomo), nel quale sosteneva che ormai si era definitivamente affermata la
democrazia liberale
2
Brics: sono i pi湛 importanti paesi che guidano la crescita mondiale: Brasile, Russia, India, Cina,
Sudafrica
4. Canto III
(Gestire la decadenza)
Che far ? Seguir quel che Romolo il grande3
fece per chiuder lo romano impero ?
Oppur tentar di mantenere blande
influenze sul nuovo che gi altero
savanza (come i greci che al romano
lasciaron fare, al trionfante impero) ?
Se posso riferirmi a un non lontano
passato (quando ero presidente
dun comitato ONU): non fu invano
tentar relazionarsi, aperta mente,
con India e Cina e pur con il Brasile,
e con Russia, ed ogni altrambiente.
Fu come quando sopra un arenile
si disegnano lettere e figure
e poi, per mantenerle, con un vile
secchiello acqua si versa e durature
simmagina saran: pur non 竪 vero.
Ma ver sar, per evitar sciagure,
nel breve tempo farci dunque imperio
di portar delle idee nostro bagaglio
pronti comunque, senza vituperio,
ad evitar che sia messo bavaglio
a quanto buono abbiamo elaborato
e senza dunque andar allo sbaraglio.
Canto IV
3
Romolo il grande 竪 unopera teatrale di D端renmatt, nella quale si descrive lultimo imperatore
romano che coscientemente affretta la fine dellimpero romano
5. (La Cina)
Conoscer lavversario 竪 sempre bene.
E cosa sono dunque (a cominciare)
la Cina e lIndia? Sono, si conviene,
le potenze emergenti: ma notare
si devono diverse posizioni.
La Cina, non si pu嘆 dimenticare,
mantiene vive certe tradizioni
che Confucio le impresse (son tantanni !).
Son valori per tutte le fazioni:
lobbedienza al poter (pur se tiranni
sono gli imperatori e i mandarini),
il rispetto per chi, trascorsi gli anni,
la saggezza pu嘆 dar, e li confini
posti per diventare funzionari,
con difficili esami adamantini.
Lobbedienza al poter si pu嘆 magari
comparar col rispetto delle leggi
che, pur se altri esempi sono rari,
ritrovare si pu嘆, senza dileggi,
in Socrate che beve la cicuta
(il Critone convien che si rileggi).
La saggezza dei vecchi: benvenuta !
Sol che non sia motivo per imporre
il vecchio al nuovo. Infin non sia battuta
la richiesta, che ormai da tempo avanza,
di riconoscer meriti ed impegno
e alle capacit dar rilevanza.
Canto V
6. (LIndia)
E cosa lIndia porta di messaggio,
che convenga tenere ben presente,
nella difficil fase di passaggio
dalla nostra cultura doccidente
al nuovo oriente che si sta affermando ?
Tra le altre cose spicca certamente
la sapienza di chi, di quando in quando,
di affermare cerc嘆 la tolleranza,
e, senza sempre sollevare il brando,
accett嘆 garantir la minoranza
di costumi e valori e religioni,
financo a perseguire con costanza
che tutti li pensieri e le ragioni
fosser considerati parimenti
e tutti quanti ritenuti buoni
(Ashoka4 e Akbar5 ne furono due menti).
Certo, come peraltro qua succede,
vi sono sempre tragici momenti
quando ci嘆 non 竪 vero: ma non lede
singolo fatto una certa tendenza
che lindiana cultura gi possiede.
4
Ashoka (il senza pena) fu imperatore dellIndia dal 269 al 232 a.c.
5
Akbar fu imperatore dellIndia dal 1556 al 1605 d.c.