Un viaggio in Eritrea attraverso le parole del libro di Erminia dell'Oro e le immagini gentilmente fornite dall'ass. Shaleku di Prato. Il lavoro 竪 stato realizzato dalla II A della scuola Bartolini di Vaiano
3. IL GRANDE BAOBAB
Il grande Baobab era solo, nel silenzio, con le sue immense
braccia alzate verso il cielo. Entrammo nell apertura del tronco.
Nell oscurit, appena rischiarata da due candele
accese, vedemmo l altare. [] Noi amiamo molto i baobab, sono
antichi e parlano con l universo, nessuno oserebbe uccidere un
baobab.
5. L'ALBERO DEL PEPE
Mio padre ci lasci嘆: Abbi
cura di tua sorella, tu sei
grande. Qua siete al
sicuro. La guerra 竪
lontana.
Erano venuti i suoi alunni
a salutarla, i loro genitori
con frutti e
focacce, Iuet, che si era
mossa dall'albero del
pepe, con la scatole
all'ombra. La camionetta
se la port嘆 via, sparando
nella polvere rossa. Pag.
51
7. LE SCIMMIE SUL MONTE BIZEN
Correva sulla strada che scende a Massaua, tutte curve, con le
montagne da una parte e precipizi dall'altra, e con i falchi che
volavano bassi, le scimmie in fila sui sentieri, il monte Bizen e
le nuvole grandi. Pag.76
8. IL DESERTO
Quel giorno la mamma si incammin嘆 verso la zona
deserta dove era esplosa la bomba. Si era fatta spiegare il
percorso dal ragazzo che aveva trovato il bracciale.
Cammin嘆 a lungo, sola, nel deserto fra i due paesi, nella
polvere rossa sollevata dal vento.
10. ISOLA VERDE
Massaua 竪 il mare, l'isola verde, le stradine con la gente che
dorme all'aperto, le montagne brillanti di sale, l'odore del
caldo, la voce dei corvi. Pag.85
12. LE DONNE DI ASMARA
- Asmara 竪 la citt delle donne vestite di bianco,- diceva e cos狸 deve
rimanere-.
Lei, la nonna, le zie, e tante donne di Asmara uscivano di casa sempre
vestite con lunghi abiti bianchi e con la testa e le spalle coperte da un
grande scialle di cotone
p. 75
15. IL CAFFE'
La nonna era andata a prendere il caff竪 dai vicini. Da noi ci vuole pi湛 di un'ora per
prendere un buon caff竪. Si tostano i chicchi, li si macina, insomma una cosa lunga.
Pag.78
17. ABITO ERITREO
Arriv嘆 anche Iuet con l'ombra. Pi湛 tardi torn嘆 mia madre. Aveva un lungo
abito bianco, che non mette mai, la testa e le spalle coperte dallo scialle.
Pag.76
19. I CAROVANIERI
I carovanieri erano silenziosi, discreti. Soltanto la sera, quando
ci fermavamo per riposare sotto le tende qualcuno di loro
parlava. () Mi aiutavano i sogni, l'immaginazione. Capivo che
mia madre i sogni l狸 aveva perduti; ci scaldavamo vicino al
fuoco, i cammelli dormivano...
21. LARRIVO A CHEREN
Cheren mi incant嘆. Per le strade cerano i cammelli, gli alberi con i fiori rossi, donne con
abiti e veli di tutti i colori, un fiume quasi sempre asciutto attraversato dalle lepri, dai nyala.
Cheren era profumata di zaituni e piena di voci di uccelli. Di notte sentivo le iene. p. 41
24. LE BOTTEGHE DEGLI OREFICI.
In nonni continuavano a raccontarsi chi sa cosa con i genitori degli alunni di mio padre.
Me ne andai fuori, verso le botteghe degli orefici.
25. AL MERCATO DEI CAMMELLI
Appena fuori dalla citt cera il mercato dei cammelli, il luned狸.
Venivano uomini da paesi e villaggi vicini e lontani a vederli e a
comperarli uomini con le jallabie e i turbanti.
p. 47
26. IL GIORNO DELLA LIBERAZIONE
Pochi giorni dopo i guerriglieri entravano vincitori in Asmara. La gente era
tutta per strada, urlava, piangeva di gioia, gettava fiori e foglie di palma ai
combattenti, li ringraziava, li abbracciava. Le guerrigliere, con i nezel avvolti
attorno alla testa, camminavano accanto ai loro compagni, in silenzio. p. 29
28. I DUE GRANDI SANDALI
Ha mangiato lenticchie per sette anni, nel Sahel, e aveva i sandali fatti con le
gomme dei carri armati distrutti. Li ha ancora. Sulla piazza d'Asmara hanno
costruito due grandi sandali, come quelli della mamma e degli altri
sciabia, per ricordare la guerra di liberazione.