際際滷

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Web per la
didattica.
Introduzione
Corso in Digital Education
Prof.ssa Elena Valentini
Roma, 11 luglio 2014
Tema dellincontro
 Modalit di impiego del web nella didattica
 Legami con la progettazione di prodotti multimediali per la
formazione on line e linstructional design
 Rapporto con i contesti duso (scolastico)
Pagina 2
Teoria del carico cognitivo e
altre teorie dellapprendimento
束multimediale損
Le teorie
dellapprendimento
Modelli didattici
Web 2.0 e strumenti
per la didattica
Agenda dellincontro
 Modalit di impiego del web nella didattica
 Le teorie dellapprendimento: focus sulla Teoria del
carico cognitivo e altre teorie dell 束apprendimento
multimediale損
 Didattica e web 2.0
 Alcuni esempi e suggerimenti di uso del web nella
束didattica 2.0損
Pagina 3
Per iniziare
 Quali obiettivi ci poniamo?
Processi di apprendimento alla pari (束cultura
partecipativa informale損, Jenkins H.2006) e ruolo
nellinformal learning
Pagina 5
I modelli didattici. Da erogative ad active
Erogative Active
Uso trasmissivo
della rete
Uso collaborativo
della rete
Fonte: Calvani, Ranieri, 2002
Quali teorie dellapprendimento?
Quali ruoli per il discente?
Pagina 6
I modelli didattici
Modello interattivit/collaborazione
Fonte: White Paper sul tema Distributed Learning:
Approaches, Technologies and Solutions
LIVELLO DELLA
COLLABORAZIONE
Pagina 7
LIVELLO DELLA
COLLABORAZIONE
I modelli didattici
Modello interattivit/collaborazione aggiornato
Apprendimento
organizzativo
Community Network Centered
Knowledge
management
Pagina 8
I modelli didattici
Usi della rete nella didattica
Fonte: Trentin G. 2003
I modelli didattici
Modalit di impiego delle tecnologie nella didattica
Fonte: G. Trentin, 2011
Pagina 10
束insieme di assunzioni ipotetiche sulla struttura non
osservabile di un oggetto o di un sistema e stabilite
a partire dalle loro propriet empiriche損
Dizionario Treccani
 processo di traduzione tra la teoria e la realt
 spiegazione e analisi della teoria attraverso un
linguaggio appartenente alla logica, alla matematica
o alla statistica
Cos竪 un modello?
A cosa servono questi modelli?
Pagina 11
 I modelli sono idealtipi
il modello 竪 per definizione quello in cui non c竪 niente da
cambiare, quello che funziona alla perfezione; mentre la realt
vediamo bene che non funziona e che si spappola da tutte le
parti; dunque non resta che costringerla a prendere la forma
del modello con le buone o con le cattive
Mario Rotta
 I modelli possono essere utili
 come riferimento per una consapevole progettazione
didattica a priori (rispetto a ruolo discenti, obiettivi e
modalit didattica)
 come strumenti di interpretazione degli scenari a posteriori
A cosa servono questi modelli?
 Grandi scuole della psicologia del Novecento
 Comportamentismo
 Cognitivismo
 Costruttivismo
  il Connettivismo (George Siemens) come quarto
paradigma?
Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
Comportamentismo
Influenza sulla progettazione didattica
Definizione degli obiettivi di apprendimento in termini di performance
Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
Concezione dellapprendimento
Cognitivismo
Influenza sulla progettazione didattica
Ipertesti
Utilizzo di metafore
Utilizzo del problem
solving e di simulazioni
Valutazione centrata non solo sui risultati anche sul processo di apprendimento
Concezione dellapprendimento
Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
Costruttivismo
Influenza sulla progettazione didattica
modalit che propongano rappresentazioni differenziate della stessa realt
problematica della trasferibilit e della contestualizzazione dellapprendimento
束collaborative learning損
Fonte: Trentin, 2012
Concezione dellapprendimento
Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
Comportamentismo
 B. F. Skinner, I. Pavlov, J. B.Watson, C. Hull, E.Thorndike.
Cognitivismo
 E. C. Tolman, C. Hull
 J. Dewey
 W. Kohler (Psicologia della gestalt), K.J.W. Craick, G.A. Miller,
E. Galanter, K. Pribram, U. Neisser
 L. Vygotsky, J. Piaget, J. Bruner, S. Papert
Costruttivismo
 D. H.Jonassen, D. Kolb, D. Merril, H. Gardner
Lettura storico-evolutiva ma non solo
Quali strategie privilegiare nel progettare un intervento formativo
basato su web e multimedia?
Pagina 16
Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
Pagina 17
I modelli didattici
Modello interattivit/collaborazione
Fonte: White Paper sul tema Distributed Learning:
Approaches, Technologies and Solutions
LIVELLO DELLA
COLLABORAZIONE
Pagina 18
Variazione della presenza dei paradigmi di apprendimento nei vari gradi di istruzione
Fonte: Pozzi, 2011
Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
Una riflessione critica su questo schema
Pagina 19
Modelli di apprendimento, evoluzione dei discenti
Fonte: Adattamento da Pozzi, 2011
Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
Teorie dell 束apprendimento multimediale損
 Cosa si intende per apprendimento multimediale?
束Lapprendimento tramite i multimedia ha luogo
quando le persone costruiscono rappresentazioni
mentali da parole (linguaggio parlato o testo
scritto) e immagini (illustrazioni, foto, animazioni o
video). Come si pu嘆 vedere in questa definizione,
multimedia si riferisce alla presentazione di parole
e immagini, mentre learning si riferisce alla
costruzione della conoscenza da parte dei
discenti損
Fonte: Mayer, 2005
Teorie dell 束apprendimento multimediale損
 Cosa si intende per apprendimento multimediale?
 Non solo apprendimento via pc e web
 attivit di elaborazione attiva delle informazioni presentate
in diversi formati (immagine, testo, suono...)
 Multimedialit
 Formato di presentazione dei contenuti tramite diversi
canali sensoriali
 Processo cognitivo attraverso il quale contenuti
provenienti da canali sensoriali diversi vengono elaborati
in ununica rappresentazione mentale
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
 Teoria del carico cognitivo (John Sweller e Paul
Chandler)
 Teoria cognitiva dellapprendimento multimediale
(Richard Mayer)
Teoria della doppia codifica (Allan Paivio)
Teoria delle rappresentazioni multimediali (Wolfgang
Schnotz)
Teorie dell 束apprendimento multimediale損
La teoria del carico cognitivo
 Inizi anni 80
 John Sweller e Paul Chandler
 La teoria del carico cognitivo e gli schemi mentali
 Legame con la teoria cognitiva dellapprendimento
multimediale
Pagina 23
La teoria del carico cognitivo
 Gli assunti di base:
 Considerazione dei limiti nella capacit di
elaborazione delle informazioni della memoria
di lavoro umana
 Concezione dellapprendimento come
costruzione di schemi mentali
 Cosa sono e quali caratteristiche hanno gli
schemi mentali?
 Flessibilit
 Differenza tra esperti e non esperti
 Funzione degli schemi mentali
Pagina 25
La teoria del carico cognitivo
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
La teoria del carico cognitivo
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
 Memoria come costruzione attiva di conoscenza
 Collegamento tra passato, presente e futuro
La teoria del carico cognitivo
La teoria del carico cognitivo
 Studi di Miller sulla quantit di informazione che la
memoria 竪 in grado di elaborare
 Il supporto degli schemi
 Il ruolo dello schema (rif. a 束esperto損)
Es. quale tra queste due affermazioni 竪 corretta?
1. Il nonno del fratello di mio padre 竪 il figlio del fratello
di mio nonno
2. Il nonno del fratello di mio padre 竪 il padre del
fratello di mio nonno
Pagina 29
Fonte: Bonaiuti, 2010
La teoria del carico cognitivo
Il nonno del fratello di mio padre 竪 il padre del fratello di mio
nonno
 Come costruire schemi corretti?
 Cos竪 il carico cognitivo?
Pagina 30
束quantit totale di attivit mentale imposta alla
memoria di lavoro in un dato compito di apprendimento損
 Carico cognitivo troppo basso o alto
Fonte: Landriscina, 2009
La teoria del carico cognitivo
La teoria del carico cognitivo
Tre tipi di carico cognitivo
Intrinseco: dovuto allinterazione tra natura del
contenuto da apprendere e livello di expertise dello
studente
Estraneo: dovuto a caratteristiche del formato
didattico non direttamente collegate con la costruzione
o lautomazione di schemi mentali
Pertinente: dovuto allo sviluppo degli schemi cognitivi
richiesti per lapprendimento
Bisognerebbe progettare ambienti di apprendimento
tendendo ad aumentare il carico cognitivo pertinente e
diminuire quello estraneo.
Fonte: Landriscina, 2009
La teoria del carico cognitivo
Fattori che influenzano la configurazione del carico
cognitivo in un compito di apprendimento
Fonte: Landriscina, 2009
CONTENUTI STUDENTI
ISTRUZIONE
Carico cognitivo e multimedia
Questa teoria nasce occupandosi di problem solving
Influenza del formato di presentazione dei contenuti
Pagina 33
Relazioni tra gli elementi multimediali
Fonte: Landriscina, 2007
La teoria del carico cognitivo
Effetti individuati studiando il formato
Effetto dellattenzione divisa
Effetto delle modalit
Effetto della ridondanza
La teoria del carico cognitivo
 Effetto dellattenzione divisa
La separazione di elementi che devono essere
elaborati insieme per la comprensione provoca un
carico cognitivo non necessario al processo di
apprendimento.
Causato da
- Separazione testo/immagine (diversi esempi)
- Uso di testi, immagini e suoni irrilevanti o gratuiti
Fonte: Landriscina, 2007
Pagina 35
La teoria del carico cognitivo
Pagina 36
La teoria del carico cognitivo. Strategie per
ridurre il carico cognitivo
Fare attenzione a non dividere lattenzione
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Pagina 37
La teoria del carico cognitivo
 Effetto delle modalit
Quando agli studenti sono presentate due fonti di
informazione, che si riferiscono luna allaltra e che
non sono comprensibili isolatamente,
lapprendimento migliora quando una fonte di
informazione 竪 presentata in modo visivo e laltra
in modo uditivo.
Quando si attiva leffetto modalit?
- Spiegazione uditiva indispensabile
- Immagine non troppo complessa
- Con immagine complessa audio e indicatori visivi
>>> valutazione dei costi di sviluppo per laudio
 Effetto della ridondanza
Lapprendimento peggiora se lo studente deve
elaborare simultaneamente due fonti di
informazione che hanno lo stesso contenuto
Testo parlato che legge identico testo scritto
(vs credenza che ridondanza abbia effetto positivo)
Fonte: Landriscina, 2007
Pagina 38
La teoria del carico cognitivo
22 giugno 2011Incontro Label Formazione Pagina 39
La teoria del carico cognitivo. Strategie per
ridurre il carico cognitivo
Evitare la ridondanza delle informazioni
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Interazione tra gli effetti: rapporto tra testo scritto e parlato
Se testo scritto e parlato sono identici si ha una situazione
di ridondanza, da evitare perch辿 peggiorativa
dellapprendimento.
Invece, se il testo scritto 竪 in forma di parole chiave o
brevi segmenti di frase, il testo scritto pu嘆 aiutare la
comprensione e lorganizzazione del testo ascoltato in
audio. Le parole che compaiono a video devono per嘆
essere presenti anche in audio e gli elementi testuali
devono comparire in sincronia con i segmenti audio
corrispondenti
Fonte: Landriscina, 2007
Pagina 40
La teoria del carico cognitivo
 Qual 竪 lobiettivo della progettazione didattica
rispetto alla gestione del carico cognitivo?
 Adattare il carico cognitivo intrinseco al livello di expertise
dello studente
 Ridurre il carico cognitivo estraneo
 Creare le condizioni per un carico cognitivo pertinente
elevato
La teoria del carico cognitivo
 Strategie per diminuire il carico cognitivo estraneo:
intervenire su 
La teoria del carico cognitivo
 Modalit di impiego degli elementi multimediali (presenza eccessiva)
 Metodi didattici alla base di un ambiente di apprendimento
 Backward fading (legame con teoria dellapprendistato cognitivo di Collins)
 Critica di metodi di apprendimento 束autentico損
Pagina 43
La teoria del carico cognitivo
Fornire esercizi svolti a supporto del compito da svolgere
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
 Quando la multimedialit 竪 fonte di carico cognitivo
estraneo?
Pagina 44
 Testi, immagini o suoni non sono direttamente collegati ai contenuti da apprendere
 Il testo scritto non 竪 spazialmente contiguo con le immagini
 Il testo narrato in audio non 竪 temporalmente continuo con le animazioni
 Lo studente deve ascoltare un testo narrato in audio e leggere lo stesso testo scritto
 Le animazioni sono difficili da seguire e da comprendere
 Lo studente non pu嘆 controllare il ritmo di presentazione delle informazioni
La teoria del carico cognitivo
Per riassumere
Motivi: lo studente deve
impiegare le sue capacit mentali per elaborare
informazioni irrilevanti
dividere la sua attenzione tra fonti di informazione
non integrate tra loro
elaborare simultaneamente due fonti di informazione
che hanno lo stesso contenuto.
Pagina 45
La teoria del carico cognitivo
Strategie per diminuire il carico cognitivo
intrinseco
Chunking (segmentare contenuti, soprattutto
quelli complessi)
Sequencing (attenzione allordine di
presentazione)
Pacing
 livello di controllo dello studente sul ritmo di
presentazione delle info (animazioni e filmati)
Fonte: Landriscina, 2007
La teoria del carico cognitivo
 Strategie per aumentare il carico cognitivo
pertinente
 Incoraggiare costruzione di schemi
 Aumentare variabilit dei problemi da risolvere
 Offrire occasioni per rivedere concetti attraverso
lapplicazione
Fonte: Landriscina, 2007
La teoria del carico cognitivo
 Effetto inverso dellexpertise
I metodi didattici che aiutano lapprendimento dei
novizi possono avere un effetto negativo
sullapprendimento degli esperti.
Per uno studente poco esperto, testo parlato migliore
del testo scritto.
Cautela nellimpiego di approcci basati sul problem
solving
Fonte: Landriscina, 2007
La teoria del carico cognitivo
La teoria della doppia codifica
 Allan Paivio
Pagina 50
La teoria della doppia codifica
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Principi utili ai fini della progettazione multimediale (e
non solo)
Il ricordo 竪 migliore per le figure rispetto al testo,
perch辿 sono elaborate da entrambi i sistemi
Quando si presenta una lista di parole e immagini
ripetute, vengono ricordate meglio le figure.
La teoria della doppia codifica
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
La teoria cognitiva dell'apprendimento
multimediale
 Richard Mayer
22 giugno 2011 Pagina 53
Fonte: tratto e riadattato da Mayer, 2005b in Coinu, 2008
La teoria cognitiva dell'apprendimento
multimediale
La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Principi utili ai fini della progettazione multimediale (e
non solo)
Multimediale: si apprende meglio da una
presentazione che associa testo ad immagini rispetto
ad una che utilizza solo testo o sole illustrazioni.
Vicinanza spaziale e temporale: si apprende meglio
se parole e immagini sono vicine sulla pagina o sullo
schermo
La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Principi utili ai fini della progettazione multimediale (e
non solo)
Rilevanza o coerenza del materiale: si apprende
meglio quando le informazioni da gestire nello stesso
momento non sono eccessive.
Modalit diversa: serve innanzitutto non
sovraccaricare un unico senso ma suddividere le
informazioni su entrambi i canali sensoriali.
La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Principi utili ai fini della progettazione multimediale (e
non solo)
Ridondanza: se linformazione 竪 presentata in troppi
formati non favorisce lapprendimento
Personalizzazione: si apprende meglio da una
spiegazione in stile non-formale rispetto ad uno stile
formale.
La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
La teoria delle rappresentazioni multimediali
 Wolfgang Schnotz
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Teoria delle rappresentazioni multimediali
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Teoria delle rappresentazioni multimediali
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Teoria delle rappresentazioni multimediali
Il testo influenza la comprensione e quindi la costruzione del modello mentale
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Le teorie dell apprendimenti multimediale
Limiti delle teorie presentate
束non forniscono una descrizione accurata di come le
informazioni contemporaneamente percepite da
diversi canali sensoriali vengano integrate,
permettendo quindi all'evento multimediale di essere
percepito come un insieme di oggetti.損
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Le teorie dell apprendimenti multimediale
Limiti delle teorie presentate
束Hanno infatti cercato di spiegare l'apprendimento
multimediale descrivendo i processi cognitivi che
entrano "in azione" quando un'informazione
proveniente dall'esterno deve essere codificata.
L'attenzione per嘆 non deve essere posta unicamente
sul processo di codifica損
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
Le teorie dell apprendimenti multimediale
Limiti delle teorie presentate
束il momento fondamentale perch辿 ci sia un buon
apprendimento non 竪 l'attivazione di un canale
piuttosto che di un altro, ma l'attivazione di processi di
elaborazione dell'informazione, ovvero:
la comprensione del significato del messaggio;
la costruzione di un modello mentale integrato;
le strategie di memorizzazione;
le strategie di recupero e riutilizzo di quanto
appreso.損
Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
 Quali presupposti e principi?
Il Web 2.0
Alcuni presupposti e principi
 Condivisione, collaborazione (garantisce il controllo)
e partecipazione
Contenuti pi湛 importanti dei contenitori
Utente che genera contenuti e non (pi湛) semplice
fruitore
Il Web 2.0
Alcuni presupposti e principi
Si ridefiniscono le barriere e le distinzioni
produttori/editore/fruitori
Non solo i contenuti, ma anche la loro rilevanza si
basa sugli utenti
Applicazioni dal desktop al Web
Facilit di accesso e impiego degli strumenti di rete
Il Web 2.0
Gli strumenti del web 2.0 (e non solo) per la
didattica
 Blogging
 Wiki
 Social newtorking
 Podcasting
 Collaborating
 Multimedia sharing
 Social gaming
 Social tagging
Repetto, 2011
Blog
 Del docente: aggiornamenti, materiali didattici, ecc.
 Dello studente: diario, esercitazioni, confronto
 Di classe: racconti, condivisione, partecipazione
Fonte: Policaro, 2012
Blog
Possibili finalit e attivit
Pubblicare lavori, ricerche, commenti,
approfondimenti
Vetrina per percorsi, progetti, corsi, ecc.
Prendere appunti collettivamente
Assegnare compiti e task
Fonte: Policaro, 2012
Blog
Wiki
Lavoro di gruppo e Scrittura collaborativa
Gli studenti collaborano per costruire nuovi saperi
Raccoglitore di conoscenze in continuo
aggiornamento
Attivit
Scrivere, modificare, aggiungere, aggiornare
contenuto
Fonte: Policaro, 2012
Wiki
Fonte: Policaro, 2012
Social network
Social network
Possibili usi nella didattica
Condivisione presentazioni
Condivisione di materiali
Ricerca e approfondimento per tag
Archivio materiali didattici della classe
Assegnare compiti da svolgere elaborando
presentazioni
Fonte: Policaro, 2012
Social network
Social network
Possibili usi nella didattica
Condivisione di cosa si sta leggendo
Condivisione di cosa si 竪 gi letto
Ricerca di libri che si vorrebbe leggere
Esplorare librerie di altri lettori
Esprimere gradimento sui libri
Gruppi di lettura per categorie
Fonte: Policaro, 2012
Social network
 Gruppi ad hoc per proseguire una discussione o
lapprofondimento degli argomenti affrontati in
classe
Vantaggi e svantaggi
 Relazione alla pari
 Valorizzazione della dimensione informale
Fonte: Policaro, 2012
Social web nella didattica
La cassetta degli attrezzi delle competenze
Partecipazione
Impegno
Motivazione
Continuit
Tempo
Produzione di contenuti
Scambio di informazioni
Monitoraggio
Gestione del pubblico e del privato
Fonte: Policaro, 2012
Limiti
Possibile invasione degli spazi di socializzazione dei
ragazzi
Overload informativo/comunicativo e eccesso di
multitasking
Lo scambio deve essere reciproco e non
monodirezionale
Social web nella didattica
Fonte: Policaro, 2012
Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento
collaborativo in rete
 Scelta della strategia collaborativa
 Dimensionamento numerico dei gruppi
 Assetto organizzativo dei gruppi
 Definizione di regole, ruoli e funzioni
 Tempistica delle attivit
 Strutturazione logica della comunicazione
 Scelta delle tecnologie di groupware
 Definizione degli strumenti sw per la produzione
degli eventuali elaborati
Fonte: Trentin, 2011
Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento
collaborativo in rete
 Scelta della strategia collaborativa
 Dimensionamento numerico dei gruppi
 Assetto organizzativo dei gruppi
 Definizione di regole, ruoli e funzioni
 Tempistica delle attivit
 Strutturazione logica della comunicazione
 Scelta delle tecnologie di groupware
 Definizione degli strumenti sw per la produzione
degli eventuali elaborati
Fonte: Trentin, 2011
Strategie collaborative
Sequenziale
Parallela
Di Reciprocit
Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento
collaborativo in rete
Fonte: Trentin, 2011
Strategie collaborative
Sequenziale
Ogni componente del gruppo, a turno, agisce sul
semilavorato apportandovi il proprio contributo
Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento
collaborativo in rete
Fonte: Trentin, 2011
Strategie collaborative
Parallela
Ogni componente del gruppo lavora in autonomia su
una parte specifica del prodotto complessivo
Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento
collaborativo in rete
Fonte: Trentin, 2011
Strategie collaborative
Di Reciprocit
I componenti del gruppo lavorano in regime di forte
interdipendenza su ognuna delle parti del prodotto
complessivo
Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento
collaborativo in rete
Fonte: Trentin, 2011
Pagina 87
 Stefania Bocconi, Guglielmo Trentin, Wiki supporting formal and
informal learning, Nova Science Publishers Inc., 2012
 Antonio Calvani, Teorie dell'istruzione e carico cognitivo. Modelli per
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 Antonio Calvani (a cura di), Tecnologia, scuola, processi cognitivi.
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2008
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allindirizzo http://www.downes.ca/cgi-bin/page.cgi?post=33034
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digitale, Cortina, Milano, 2013
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dellapprendimento. Il contributo di una prospettiva pluridisciplinare
allo studio della didattica universitaria on line, in Maria Beatrice
Ligorio, Elvis Mazzoni, Mirella Casini Schaerf e Aurelio Simone (a
cura di), Manuale di didattica universitaria on line, Scriptaweb, Napoli,
2011
 Marco Pozzi, Il connettivismo come nuovo paradigma di
apprendimento per i fondamenti della didattica universitaria, in Maria
Beatrice Ligorio, Elvis Mazzoni, Mirella Casini Schaerf e Aurelio
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for educators and designers. University of Georgia IT Forum, 2008
 Elena Valentini, Universit nella rete-mondo 揃 Elena Valentini. Franco
Angeli, 2008
Pagina 90
Bibliografia
Grazie per lattenzione!
elena.valentini@uniroma1.it

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  • 11. Pagina 11 I modelli sono idealtipi il modello 竪 per definizione quello in cui non c竪 niente da cambiare, quello che funziona alla perfezione; mentre la realt vediamo bene che non funziona e che si spappola da tutte le parti; dunque non resta che costringerla a prendere la forma del modello con le buone o con le cattive Mario Rotta I modelli possono essere utili come riferimento per una consapevole progettazione didattica a priori (rispetto a ruolo discenti, obiettivi e modalit didattica) come strumenti di interpretazione degli scenari a posteriori A cosa servono questi modelli?
  • 12. Grandi scuole della psicologia del Novecento Comportamentismo Cognitivismo Costruttivismo il Connettivismo (George Siemens) come quarto paradigma? Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
  • 13. Comportamentismo Influenza sulla progettazione didattica Definizione degli obiettivi di apprendimento in termini di performance Progettazione didattica e teorie dellapprendimento Concezione dellapprendimento
  • 14. Cognitivismo Influenza sulla progettazione didattica Ipertesti Utilizzo di metafore Utilizzo del problem solving e di simulazioni Valutazione centrata non solo sui risultati anche sul processo di apprendimento Concezione dellapprendimento Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
  • 15. Costruttivismo Influenza sulla progettazione didattica modalit che propongano rappresentazioni differenziate della stessa realt problematica della trasferibilit e della contestualizzazione dellapprendimento 束collaborative learning損 Fonte: Trentin, 2012 Concezione dellapprendimento Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
  • 16. Comportamentismo B. F. Skinner, I. Pavlov, J. B.Watson, C. Hull, E.Thorndike. Cognitivismo E. C. Tolman, C. Hull J. Dewey W. Kohler (Psicologia della gestalt), K.J.W. Craick, G.A. Miller, E. Galanter, K. Pribram, U. Neisser L. Vygotsky, J. Piaget, J. Bruner, S. Papert Costruttivismo D. H.Jonassen, D. Kolb, D. Merril, H. Gardner Lettura storico-evolutiva ma non solo Quali strategie privilegiare nel progettare un intervento formativo basato su web e multimedia? Pagina 16 Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
  • 17. Pagina 17 I modelli didattici Modello interattivit/collaborazione Fonte: White Paper sul tema Distributed Learning: Approaches, Technologies and Solutions LIVELLO DELLA COLLABORAZIONE
  • 18. Pagina 18 Variazione della presenza dei paradigmi di apprendimento nei vari gradi di istruzione Fonte: Pozzi, 2011 Progettazione didattica e teorie dellapprendimento Una riflessione critica su questo schema
  • 19. Pagina 19 Modelli di apprendimento, evoluzione dei discenti Fonte: Adattamento da Pozzi, 2011 Progettazione didattica e teorie dellapprendimento
  • 20. Teorie dell 束apprendimento multimediale損 Cosa si intende per apprendimento multimediale? 束Lapprendimento tramite i multimedia ha luogo quando le persone costruiscono rappresentazioni mentali da parole (linguaggio parlato o testo scritto) e immagini (illustrazioni, foto, animazioni o video). Come si pu嘆 vedere in questa definizione, multimedia si riferisce alla presentazione di parole e immagini, mentre learning si riferisce alla costruzione della conoscenza da parte dei discenti損 Fonte: Mayer, 2005
  • 21. Teorie dell 束apprendimento multimediale損 Cosa si intende per apprendimento multimediale? Non solo apprendimento via pc e web attivit di elaborazione attiva delle informazioni presentate in diversi formati (immagine, testo, suono...) Multimedialit Formato di presentazione dei contenuti tramite diversi canali sensoriali Processo cognitivo attraverso il quale contenuti provenienti da canali sensoriali diversi vengono elaborati in ununica rappresentazione mentale Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 22. Teoria del carico cognitivo (John Sweller e Paul Chandler) Teoria cognitiva dellapprendimento multimediale (Richard Mayer) Teoria della doppia codifica (Allan Paivio) Teoria delle rappresentazioni multimediali (Wolfgang Schnotz) Teorie dell 束apprendimento multimediale損
  • 23. La teoria del carico cognitivo Inizi anni 80 John Sweller e Paul Chandler La teoria del carico cognitivo e gli schemi mentali Legame con la teoria cognitiva dellapprendimento multimediale Pagina 23
  • 24. La teoria del carico cognitivo Gli assunti di base: Considerazione dei limiti nella capacit di elaborazione delle informazioni della memoria di lavoro umana Concezione dellapprendimento come costruzione di schemi mentali Cosa sono e quali caratteristiche hanno gli schemi mentali? Flessibilit Differenza tra esperti e non esperti Funzione degli schemi mentali
  • 25. Pagina 25 La teoria del carico cognitivo Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 26. La teoria del carico cognitivo Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 27. Memoria come costruzione attiva di conoscenza Collegamento tra passato, presente e futuro La teoria del carico cognitivo
  • 28. La teoria del carico cognitivo Studi di Miller sulla quantit di informazione che la memoria 竪 in grado di elaborare Il supporto degli schemi Il ruolo dello schema (rif. a 束esperto損) Es. quale tra queste due affermazioni 竪 corretta? 1. Il nonno del fratello di mio padre 竪 il figlio del fratello di mio nonno 2. Il nonno del fratello di mio padre 竪 il padre del fratello di mio nonno
  • 29. Pagina 29 Fonte: Bonaiuti, 2010 La teoria del carico cognitivo Il nonno del fratello di mio padre 竪 il padre del fratello di mio nonno
  • 30. Come costruire schemi corretti? Cos竪 il carico cognitivo? Pagina 30 束quantit totale di attivit mentale imposta alla memoria di lavoro in un dato compito di apprendimento損 Carico cognitivo troppo basso o alto Fonte: Landriscina, 2009 La teoria del carico cognitivo
  • 31. La teoria del carico cognitivo Tre tipi di carico cognitivo Intrinseco: dovuto allinterazione tra natura del contenuto da apprendere e livello di expertise dello studente Estraneo: dovuto a caratteristiche del formato didattico non direttamente collegate con la costruzione o lautomazione di schemi mentali Pertinente: dovuto allo sviluppo degli schemi cognitivi richiesti per lapprendimento Bisognerebbe progettare ambienti di apprendimento tendendo ad aumentare il carico cognitivo pertinente e diminuire quello estraneo. Fonte: Landriscina, 2009
  • 32. La teoria del carico cognitivo Fattori che influenzano la configurazione del carico cognitivo in un compito di apprendimento Fonte: Landriscina, 2009 CONTENUTI STUDENTI ISTRUZIONE
  • 33. Carico cognitivo e multimedia Questa teoria nasce occupandosi di problem solving Influenza del formato di presentazione dei contenuti Pagina 33 Relazioni tra gli elementi multimediali Fonte: Landriscina, 2007 La teoria del carico cognitivo
  • 34. Effetti individuati studiando il formato Effetto dellattenzione divisa Effetto delle modalit Effetto della ridondanza La teoria del carico cognitivo
  • 35. Effetto dellattenzione divisa La separazione di elementi che devono essere elaborati insieme per la comprensione provoca un carico cognitivo non necessario al processo di apprendimento. Causato da - Separazione testo/immagine (diversi esempi) - Uso di testi, immagini e suoni irrilevanti o gratuiti Fonte: Landriscina, 2007 Pagina 35 La teoria del carico cognitivo
  • 36. Pagina 36 La teoria del carico cognitivo. Strategie per ridurre il carico cognitivo Fare attenzione a non dividere lattenzione Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 37. Pagina 37 La teoria del carico cognitivo Effetto delle modalit Quando agli studenti sono presentate due fonti di informazione, che si riferiscono luna allaltra e che non sono comprensibili isolatamente, lapprendimento migliora quando una fonte di informazione 竪 presentata in modo visivo e laltra in modo uditivo. Quando si attiva leffetto modalit? - Spiegazione uditiva indispensabile - Immagine non troppo complessa - Con immagine complessa audio e indicatori visivi >>> valutazione dei costi di sviluppo per laudio
  • 38. Effetto della ridondanza Lapprendimento peggiora se lo studente deve elaborare simultaneamente due fonti di informazione che hanno lo stesso contenuto Testo parlato che legge identico testo scritto (vs credenza che ridondanza abbia effetto positivo) Fonte: Landriscina, 2007 Pagina 38 La teoria del carico cognitivo
  • 39. 22 giugno 2011Incontro Label Formazione Pagina 39 La teoria del carico cognitivo. Strategie per ridurre il carico cognitivo Evitare la ridondanza delle informazioni Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 40. Interazione tra gli effetti: rapporto tra testo scritto e parlato Se testo scritto e parlato sono identici si ha una situazione di ridondanza, da evitare perch辿 peggiorativa dellapprendimento. Invece, se il testo scritto 竪 in forma di parole chiave o brevi segmenti di frase, il testo scritto pu嘆 aiutare la comprensione e lorganizzazione del testo ascoltato in audio. Le parole che compaiono a video devono per嘆 essere presenti anche in audio e gli elementi testuali devono comparire in sincronia con i segmenti audio corrispondenti Fonte: Landriscina, 2007 Pagina 40 La teoria del carico cognitivo
  • 41. Qual 竪 lobiettivo della progettazione didattica rispetto alla gestione del carico cognitivo? Adattare il carico cognitivo intrinseco al livello di expertise dello studente Ridurre il carico cognitivo estraneo Creare le condizioni per un carico cognitivo pertinente elevato La teoria del carico cognitivo
  • 42. Strategie per diminuire il carico cognitivo estraneo: intervenire su La teoria del carico cognitivo Modalit di impiego degli elementi multimediali (presenza eccessiva) Metodi didattici alla base di un ambiente di apprendimento Backward fading (legame con teoria dellapprendistato cognitivo di Collins) Critica di metodi di apprendimento 束autentico損
  • 43. Pagina 43 La teoria del carico cognitivo Fornire esercizi svolti a supporto del compito da svolgere Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 44. Quando la multimedialit 竪 fonte di carico cognitivo estraneo? Pagina 44 Testi, immagini o suoni non sono direttamente collegati ai contenuti da apprendere Il testo scritto non 竪 spazialmente contiguo con le immagini Il testo narrato in audio non 竪 temporalmente continuo con le animazioni Lo studente deve ascoltare un testo narrato in audio e leggere lo stesso testo scritto Le animazioni sono difficili da seguire e da comprendere Lo studente non pu嘆 controllare il ritmo di presentazione delle informazioni La teoria del carico cognitivo Per riassumere
  • 45. Motivi: lo studente deve impiegare le sue capacit mentali per elaborare informazioni irrilevanti dividere la sua attenzione tra fonti di informazione non integrate tra loro elaborare simultaneamente due fonti di informazione che hanno lo stesso contenuto. Pagina 45 La teoria del carico cognitivo
  • 46. Strategie per diminuire il carico cognitivo intrinseco Chunking (segmentare contenuti, soprattutto quelli complessi) Sequencing (attenzione allordine di presentazione) Pacing livello di controllo dello studente sul ritmo di presentazione delle info (animazioni e filmati) Fonte: Landriscina, 2007 La teoria del carico cognitivo
  • 47. Strategie per aumentare il carico cognitivo pertinente Incoraggiare costruzione di schemi Aumentare variabilit dei problemi da risolvere Offrire occasioni per rivedere concetti attraverso lapplicazione Fonte: Landriscina, 2007 La teoria del carico cognitivo
  • 48. Effetto inverso dellexpertise I metodi didattici che aiutano lapprendimento dei novizi possono avere un effetto negativo sullapprendimento degli esperti. Per uno studente poco esperto, testo parlato migliore del testo scritto. Cautela nellimpiego di approcci basati sul problem solving Fonte: Landriscina, 2007 La teoria del carico cognitivo
  • 49. La teoria della doppia codifica Allan Paivio
  • 50. Pagina 50 La teoria della doppia codifica Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 51. Principi utili ai fini della progettazione multimediale (e non solo) Il ricordo 竪 migliore per le figure rispetto al testo, perch辿 sono elaborate da entrambi i sistemi Quando si presenta una lista di parole e immagini ripetute, vengono ricordate meglio le figure. La teoria della doppia codifica Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 52. La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale Richard Mayer
  • 53. 22 giugno 2011 Pagina 53 Fonte: tratto e riadattato da Mayer, 2005b in Coinu, 2008 La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale
  • 54. La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 55. Principi utili ai fini della progettazione multimediale (e non solo) Multimediale: si apprende meglio da una presentazione che associa testo ad immagini rispetto ad una che utilizza solo testo o sole illustrazioni. Vicinanza spaziale e temporale: si apprende meglio se parole e immagini sono vicine sulla pagina o sullo schermo La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 56. Principi utili ai fini della progettazione multimediale (e non solo) Rilevanza o coerenza del materiale: si apprende meglio quando le informazioni da gestire nello stesso momento non sono eccessive. Modalit diversa: serve innanzitutto non sovraccaricare un unico senso ma suddividere le informazioni su entrambi i canali sensoriali. La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 57. Principi utili ai fini della progettazione multimediale (e non solo) Ridondanza: se linformazione 竪 presentata in troppi formati non favorisce lapprendimento Personalizzazione: si apprende meglio da una spiegazione in stile non-formale rispetto ad uno stile formale. La teoria cognitiva dell'apprendimento multimediale Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 58. La teoria delle rappresentazioni multimediali Wolfgang Schnotz Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 59. Teoria delle rappresentazioni multimediali Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 60. Teoria delle rappresentazioni multimediali Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 61. Teoria delle rappresentazioni multimediali Il testo influenza la comprensione e quindi la costruzione del modello mentale Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 62. Le teorie dell apprendimenti multimediale Limiti delle teorie presentate 束non forniscono una descrizione accurata di come le informazioni contemporaneamente percepite da diversi canali sensoriali vengano integrate, permettendo quindi all'evento multimediale di essere percepito come un insieme di oggetti.損 Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 63. Le teorie dell apprendimenti multimediale Limiti delle teorie presentate 束Hanno infatti cercato di spiegare l'apprendimento multimediale descrivendo i processi cognitivi che entrano "in azione" quando un'informazione proveniente dall'esterno deve essere codificata. L'attenzione per嘆 non deve essere posta unicamente sul processo di codifica損 Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 64. Le teorie dell apprendimenti multimediale Limiti delle teorie presentate 束il momento fondamentale perch辿 ci sia un buon apprendimento non 竪 l'attivazione di un canale piuttosto che di un altro, ma l'attivazione di processi di elaborazione dell'informazione, ovvero: la comprensione del significato del messaggio; la costruzione di un modello mentale integrato; le strategie di memorizzazione; le strategie di recupero e riutilizzo di quanto appreso.損 Fonte: Garavaglia, Magni, 2012
  • 65. Quali presupposti e principi? Il Web 2.0
  • 66. Alcuni presupposti e principi Condivisione, collaborazione (garantisce il controllo) e partecipazione Contenuti pi湛 importanti dei contenitori Utente che genera contenuti e non (pi湛) semplice fruitore Il Web 2.0
  • 67. Alcuni presupposti e principi Si ridefiniscono le barriere e le distinzioni produttori/editore/fruitori Non solo i contenuti, ma anche la loro rilevanza si basa sugli utenti Applicazioni dal desktop al Web Facilit di accesso e impiego degli strumenti di rete Il Web 2.0
  • 68. Gli strumenti del web 2.0 (e non solo) per la didattica Blogging Wiki Social newtorking Podcasting Collaborating Multimedia sharing Social gaming Social tagging Repetto, 2011
  • 69. Blog Del docente: aggiornamenti, materiali didattici, ecc. Dello studente: diario, esercitazioni, confronto Di classe: racconti, condivisione, partecipazione Fonte: Policaro, 2012
  • 70. Blog Possibili finalit e attivit Pubblicare lavori, ricerche, commenti, approfondimenti Vetrina per percorsi, progetti, corsi, ecc. Prendere appunti collettivamente Assegnare compiti e task Fonte: Policaro, 2012
  • 71. Blog
  • 72. Wiki Lavoro di gruppo e Scrittura collaborativa Gli studenti collaborano per costruire nuovi saperi Raccoglitore di conoscenze in continuo aggiornamento Attivit Scrivere, modificare, aggiungere, aggiornare contenuto Fonte: Policaro, 2012
  • 75. Social network Possibili usi nella didattica Condivisione presentazioni Condivisione di materiali Ricerca e approfondimento per tag Archivio materiali didattici della classe Assegnare compiti da svolgere elaborando presentazioni Fonte: Policaro, 2012
  • 77. Social network Possibili usi nella didattica Condivisione di cosa si sta leggendo Condivisione di cosa si 竪 gi letto Ricerca di libri che si vorrebbe leggere Esplorare librerie di altri lettori Esprimere gradimento sui libri Gruppi di lettura per categorie Fonte: Policaro, 2012
  • 78. Social network Gruppi ad hoc per proseguire una discussione o lapprofondimento degli argomenti affrontati in classe Vantaggi e svantaggi Relazione alla pari Valorizzazione della dimensione informale Fonte: Policaro, 2012
  • 79. Social web nella didattica La cassetta degli attrezzi delle competenze Partecipazione Impegno Motivazione Continuit Tempo Produzione di contenuti Scambio di informazioni Monitoraggio Gestione del pubblico e del privato Fonte: Policaro, 2012
  • 80. Limiti Possibile invasione degli spazi di socializzazione dei ragazzi Overload informativo/comunicativo e eccesso di multitasking Lo scambio deve essere reciproco e non monodirezionale Social web nella didattica Fonte: Policaro, 2012
  • 81. Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento collaborativo in rete Scelta della strategia collaborativa Dimensionamento numerico dei gruppi Assetto organizzativo dei gruppi Definizione di regole, ruoli e funzioni Tempistica delle attivit Strutturazione logica della comunicazione Scelta delle tecnologie di groupware Definizione degli strumenti sw per la produzione degli eventuali elaborati Fonte: Trentin, 2011
  • 82. Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento collaborativo in rete Scelta della strategia collaborativa Dimensionamento numerico dei gruppi Assetto organizzativo dei gruppi Definizione di regole, ruoli e funzioni Tempistica delle attivit Strutturazione logica della comunicazione Scelta delle tecnologie di groupware Definizione degli strumenti sw per la produzione degli eventuali elaborati Fonte: Trentin, 2011
  • 83. Strategie collaborative Sequenziale Parallela Di Reciprocit Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento collaborativo in rete Fonte: Trentin, 2011
  • 84. Strategie collaborative Sequenziale Ogni componente del gruppo, a turno, agisce sul semilavorato apportandovi il proprio contributo Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento collaborativo in rete Fonte: Trentin, 2011
  • 85. Strategie collaborative Parallela Ogni componente del gruppo lavora in autonomia su una parte specifica del prodotto complessivo Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento collaborativo in rete Fonte: Trentin, 2011
  • 86. Strategie collaborative Di Reciprocit I componenti del gruppo lavorano in regime di forte interdipendenza su ognuna delle parti del prodotto complessivo Didattica 2.0. Organizzare lapprendimento collaborativo in rete Fonte: Trentin, 2011
  • 87. Pagina 87 Stefania Bocconi, Guglielmo Trentin, Wiki supporting formal and informal learning, Nova Science Publishers Inc., 2012 Antonio Calvani, Teorie dell'istruzione e carico cognitivo. Modelli per una scuola efficace, Erickson, 2009 Antonio Calvani (a cura di), Tecnologia, scuola, processi cognitivi. Per una ecologia dell'apprendere, Franco Angeli, 2007, 2009 Antonio Calvani, Connettivismo: nuovo paradigma o ammaliante pot- pourri? in Je-LKS, Journal of e-learning and Knowledge Society, n.1, 2008 Stephen Downes, Connective knowledge, disponibile on line allindirizzo http://www.downes.ca/cgi-bin/page.cgi?post=33034 Andrea Garavaglia, Alessandro Magni, Le teorie dellapprendimento multimediale, 2012 Paul Gee, Come un videogioco. Insegnare e apprendere nella scuola digitale, Cortina, Milano, 2013 Bibliografia
  • 88. Bibliografia Franco Landriscina, Ma si fanno i conti con il carico cognitivo?損, Journal of E-Learning and Knowledge Management, vol. 3, (1) 2007 Franco Landriscina, La simulazione nellapprendimento, Erickson, 2009 Sonia Livingstone., Ragazzi online. Crescere con internet nella societ digitale, Vita e Pensiero, Milano, 2010 Veronica Mobilio, Elena Valentini, La dimensione formale e informale dellapprendimento. Il contributo di una prospettiva pluridisciplinare allo studio della didattica universitaria on line, in Maria Beatrice Ligorio, Elvis Mazzoni, Mirella Casini Schaerf e Aurelio Simone (a cura di), Manuale di didattica universitaria on line, Scriptaweb, Napoli, 2011 Marco Pozzi, Il connettivismo come nuovo paradigma di apprendimento per i fondamenti della didattica universitaria, in Maria Beatrice Ligorio, Elvis Mazzoni, Mirella Casini Schaerf e Aurelio Simone (a cura di), Manuale di didattica universitaria on line, Scriptaweb, Napoli, 2011 Pagina 88
  • 89. Pagina 89 Bibliografia Roberto Maragliano, Pedagogie dell'e-learning, Laterza, 2004 Roul Nacamulli (a cura di), La formazione, il cemento e la rete. E- learning, management delle conoscenze e processi di sviluppo organizzativo, Fondazione IBM Italia, Etas, Milano, 2003 Caterina Policaro, Il web 2.0 e la didattica, 2012 Manuela Repetto, Strumenti 2.0 per la didattica, 2011 Pier Cesare Rivoltella, Simona Ferrari, A scuola con i media digitali. Problemi, didattiche, strumenti, Vita e Pensiero, Milano, 2010 Pier Cesare Rivoltella, Fare didattica con gli EAS, La Scuola, Brescia, 2013 Guglielmo Trentin, Apprendimento in rete e condivisione delle conoscenze, Franco Angeli, Milano, 2004 Guglielmo Trentin, La sostenibilit didattico-formativa delle-learning, Franco Angeli, Milano, 2008 Guglielmo Trentin, Nuove Tecnologie e Didattica levoluzione dei modelli di insegnamento/apprendimento nella formazione continua e a distanza, 2012
  • 90. George Siemens, Learning Ecology, Communities, and Networks. Extending the classroom, 2003, http://www.elearnspace.org/Articles/learning_communities.htm George Siemens, Connectivism: A Learning Theory foe the Digital Age, 2004 http://www.elearnspace.org/Articles/connectivism.htm. George Siemens, Connectivism: A Learning Theory for the Digital Age. International Journal of Instructional Technology & Distance Learning, 2005, Vo. 2 No. 1, http://www.itdl.org/journal/jan_05/Jan_05.pdf#page=7 George Siemens, Knowing Knowledge, 2006http://ltc.umanitoba.ca/KnowingKnowledge/index.php/Main_Pag e George Siemens, Learning and Knowing in Networks: Changing roles for educators and designers. University of Georgia IT Forum, 2008 Elena Valentini, Universit nella rete-mondo 揃 Elena Valentini. Franco Angeli, 2008 Pagina 90 Bibliografia