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RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
Direzione Generale per le
Politiche
Attive e Passive del Lavoro
Zone omogenee e piani di
riassetto
Renato Ruffini
Inquadramento
del problema
di attuazione della
riforma
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
La riforma ha lasciato alcuni spazi
decisionali che nel contesto istituzionale
attuale hanno di fatto creato un blocco
decisionale o quanto meno un percorso
negoziale tra istituzioni complesso ed
accompagnato da livelli di fiducia e
collaborazione non sempre elevati
Lattuazione della riforma  il
blocco istituzionale
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
Condizioni di cambiamento
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
Fattori e leve di cambiamento Risultati
Visione + Competenze + Incentivi + Risorse + Piano di
azione =
CAMBIAMENTO
Competenze + Incentivi + Risorse + Piano di
azione =
CONFUSIONE
Visione + Incentivi + Risorse + Piano di
azione =
ANSIET
Visione + Competenze + Risorse + Piano di
azione =
RESISTENZA
Visione + Competenze + Incentivi + Piano di
azione =
FRUSTRAZIONE
Dallalto o dal basso?
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
Il cambiamento organizzativo non 竪 dato
dalle riforme ma dalle modalit con cui
una specifica organizzazione attua le
nuove regole
Troppe regole dallalto bloccano il
cambiamento o lo burocratizzano.
Il cambiamento parte dal basso
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
Ripensare i processi produttivi
Ritrovare nuove energie
Chiamare tutti gli attori
IN QUANTO TEMPO?
La fenice provinciale
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
La situazione in
Lombardia
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
Le zone omogenee come opportunit
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
La norma della regione Lombardia che identifica tanto per la citt
metropolitana quanto per le provincie
Le zone omogenee rappresenta una opportunit in quanto:
a)Costituiscono ambito privilegiato di pianificazione strategica
b)Attiva i comuni per la costituzione di forse associate di servizi sia tra
loro che con riferimento alle funzioni provinciale o della CM
c)Consente di valutare una diversa organizzazione del lavoro tra gli enti
per lerogazione dei servizi.
A questo punto 竪 importante che il piano di riassetto tenga conto
delle zone omogenee, spostando il suo baricentro su questioni pi湛
strategiche e di ridefinizione della mappa dei servizi e della loro
articolazione.
Struttura del piano  2 Strategia
Nel piano 竪 opportuno delineare la vision del
nuovo EAV verificando i possibili scenari, che
andranno poi tradotti, con gli opportuni aggiornamenti
che potranno derivare, nei documenti di
programmazione dellente
Occorre rispondere a domande quali, ad esempio,
quali sono le aree omogenee del territorio provinciale,
se si intende attivare forme associate di servizi tra
enti del territorio, di quali nuovi servizi ha bisogno il
territorio, ecc.
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
Struttura del piano  Strategia
Una possibile articolazione in paragrafi di questo capitolo 竪 la
seguente:
la vision per il nuovo ente di area vasta
analisi dei bisogni, livello dei servizi e politiche di area
vasta e eventuale articolazione per aree omogenee dei servizi
declinazione degli obiettivi a medio termine di ridefinizione
della rete dei servizi e individuazione delle priorit
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
Il raccordo con gli Enti Locali e le Amministrazioni
Pubbliche del territorio provinciale
Questo capitolo 竪 utile per impostare le forme di collaborazione con
le altre amministrazioni sia in sede di Osservatorio regionale, sia
in relazione ai processi di collaborazione con gli enti del territorio o
altri interlocutori istituzionali.
Occorre in proposito procedere, nel limite del possibile, in base ad un
analisi strategica dellambiente esterno (settori a cui fanno
riferimento le funzioni fondamentali e altri soggetti istituzionali, grado e
natura dellassociazionismo comunale, ecc.) e non solo generare idee
di sviluppo.
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE
Fattibilit economica, organizzativa e finanziaria delle
strategie di medio periodo
occorre illustrare la proposta di organizzazione dei servizi, sulla base
delle analisi dei capitoli precedenti. Si propone larticolazione seguente:
Piano dei servizi erogati
Occorre pianificare le esigenze di risorse in relazione alle modalit di
erogazione dei servizi inerenti le funzioni fondamentali, le funzioni
delegate e illustrare i processi di dismissione degli altri servizi.
Particolare attenzione va dedicata alle funzioni di amministrazione
generale che non vanno esclusivamente ridimensionate ma ripensate
nellottica dellEAV.
RIFORMAPROVINCEECITT
METROPOLITANE

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  • 4. Condizioni di cambiamento RIFORMAPROVINCEECITT METROPOLITANE Fattori e leve di cambiamento Risultati Visione + Competenze + Incentivi + Risorse + Piano di azione = CAMBIAMENTO Competenze + Incentivi + Risorse + Piano di azione = CONFUSIONE Visione + Incentivi + Risorse + Piano di azione = ANSIET Visione + Competenze + Risorse + Piano di azione = RESISTENZA Visione + Competenze + Incentivi + Piano di azione = FRUSTRAZIONE
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  • 10. Struttura del piano 2 Strategia Nel piano 竪 opportuno delineare la vision del nuovo EAV verificando i possibili scenari, che andranno poi tradotti, con gli opportuni aggiornamenti che potranno derivare, nei documenti di programmazione dellente Occorre rispondere a domande quali, ad esempio, quali sono le aree omogenee del territorio provinciale, se si intende attivare forme associate di servizi tra enti del territorio, di quali nuovi servizi ha bisogno il territorio, ecc. RIFORMAPROVINCEECITT METROPOLITANE
  • 11. Struttura del piano Strategia Una possibile articolazione in paragrafi di questo capitolo 竪 la seguente: la vision per il nuovo ente di area vasta analisi dei bisogni, livello dei servizi e politiche di area vasta e eventuale articolazione per aree omogenee dei servizi declinazione degli obiettivi a medio termine di ridefinizione della rete dei servizi e individuazione delle priorit RIFORMAPROVINCEECITT METROPOLITANE
  • 12. Il raccordo con gli Enti Locali e le Amministrazioni Pubbliche del territorio provinciale Questo capitolo 竪 utile per impostare le forme di collaborazione con le altre amministrazioni sia in sede di Osservatorio regionale, sia in relazione ai processi di collaborazione con gli enti del territorio o altri interlocutori istituzionali. Occorre in proposito procedere, nel limite del possibile, in base ad un analisi strategica dellambiente esterno (settori a cui fanno riferimento le funzioni fondamentali e altri soggetti istituzionali, grado e natura dellassociazionismo comunale, ecc.) e non solo generare idee di sviluppo. RIFORMAPROVINCEECITT METROPOLITANE
  • 13. Fattibilit economica, organizzativa e finanziaria delle strategie di medio periodo occorre illustrare la proposta di organizzazione dei servizi, sulla base delle analisi dei capitoli precedenti. Si propone larticolazione seguente: Piano dei servizi erogati Occorre pianificare le esigenze di risorse in relazione alle modalit di erogazione dei servizi inerenti le funzioni fondamentali, le funzioni delegate e illustrare i processi di dismissione degli altri servizi. Particolare attenzione va dedicata alle funzioni di amministrazione generale che non vanno esclusivamente ridimensionate ma ripensate nellottica dellEAV. RIFORMAPROVINCEECITT METROPOLITANE