2. LUCE fondata da AIDI nel 1962
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Corrado Terzi, Laura Vismara
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di Milano al n. 77 del 25/2/1971. ISSN 1828-0560
Editoriale
Luce ed efficienza energetica
di Gianni Drisaldi
3
News ed Eventi
Concorso di Idee AIDI
71
Libri: “Light Art in Italy 2010”. Un libro di
Gisella Gellini e Francesco Murano
72
Il nuovo tool green gain: da un database
le risposte per l’efficienza energetica
75
Un innovativo
progetto di risparmio
energetico per un
importante gruppo
cartario
di Lorenza Bergamaschi
76
Terza Pagina
Olografia,
meraviglie e inganni
della terza dimensione
di Marcello Zagaria
6
Progettare con la Luce
La luce di Mechelen
e di Anversa
di Susanna Antico
20
Innovazione
Classificazione energetica degli impianti
d’illuminazione stradale
di Mario Bonomo
48
Illuminazione e luoghi di lavoro.
Le ROA dal punto di vista illuminotecnico
di Chiara Aghemo e Laura Blaso
52
Evoluzione tecnologica nell’illuminazione
pubblica
di Fernando Prono
61
RSE per l’illuminazione
pubblica.
Un supporto alle azioni di
risparmio energetico
di Roberto Menga
68
Scenari contemporanei
Rivelazioni luminose
di Giampietro
Agostini
di Jacqueline Ceresoli
14
Ecosostenibilità ed etica progettuale
nell’illuminazione delle strutture socio-sanitarie
di Franco Campioni
42
Molte diverse luci
di Francesco Murano
73
L’illuminazione di Corso Garibaldi
a Cremona, la città racconta
la propria storia
di Ottavia Crapolicchio, Francesco Marelli,
Claudia Miglioli
26
Appunti luminosi. iurlionis, un viaggio
esoterico 1875-1911
di Domenico Nicolamarino
32
Focus Aziende
79
Ideazione luministica di piazza
Sant’Antonio, Locarno la città ideale
di Francesca Storaro
38
1861-2011
150° Anniversario Unità d’Italia
Il Collier della Mole illuminato
e la notte tricolore
Foto di Mattia Boero - Città di Torino
..
3. 20 LUCE 1• 2011
LA LUCE DI MECHELEN
E DI ANVERSA
I Piani della luce delle due storiche cittadine delle Fiandre
di Susanna Antico
con la Luce
Progettare
4. 1• 2011 LUCE 21
La prima parte di questo approfondimento dedicato
all’illuminazione urbana e in particolare all’impor-
tanza dei Piani della Luce era terminata sottolineando
la forte valenza culturale e sociale della luce.
Il Piano della Luce aiuta a coordinare insieme con gli
altri strumenti urbanistici l’immagine globale di una
città, piccola o grande che sia.
All’estero, più che in Italia, viene data un’attenzione
diversa a questo tipo di progettazione e in Europa la
Francia, con Lione, sicuramente gioca un ruolo di ri-
lievo. I francesi non sono gli unici ad avere una pas-
sione attenta per la luce pensata da specialisti: in
Belgio, ad esempio, sempre più membri delle ammi-
nistrazioni pubbliche sono consapevoli del valore e
dell’importanza della giusta illuminazione come uno
dei modi più strategici per pianificare e controllare il
territorio e le città moderne.
Queste ragioni rendono necessarie delle linee guida
per creare una maggiore omogeneità tra gli interventi
e per dare libertà di espressione all’interno di un con-
testo scenografico programmato. In Belgio da oltre
dieci anni sono stati realizzati, o sono in via di realiz-
zazione, una serie di massicci interventi di illumina-
zione. Le cittadine sono molto affascinanti, gli spazi
pubblici curati, viste le piccole dimensioni, permet-
tono un migliore controllo e una maggiore possibilità
di rendere più attraenti i percorsi su scala ridotta, per i
residenti e i visitatori. Il progettista si confronta con re-
5. 22 LUCE 1• 2011
altà più omogenee e ben preparate, nelle quali è evi-
dente il controllo del territorio: viene data una partico-
lare attenzione a questioni ambientali e sociali, cardini
delle nuove società.Il piano della Luce in Belgio nasce
in seguito a un’esigenza spontanea non legislativa.
Parte infatti delle amministrazioni locali con lo scopo
principale di valorizzare il patrimonio artistico e am-
bientale. Il primo bando risale alla fine degli anni ’90
ed era estremamente scenografico e poco sensibile a
concetti come controllo delle potenze impegnate e
abbagliamento.
Si pensi alla città di Gent, dove una massiccia spetta-
colarizzazione del ricco patrimonio architettonico ha
creato una scenografia notturna di grande impatto ma
un disagio visivo e la perdita dell’atmosfera medievale
e romantica. A tutt’oggi nelle Fiandre ci si trova da-
vanti a città in cui il paesaggio urbano è fortemente di-
feso dai regolamenti edilizi, supportato da una
progettazione molto attenta ai dettagli e dove l’utilizzo
di materiali locali quali mattoni, marmi, basalti, graniti
o arenarie è molto caratterizzante. Il paesaggio urbano
risulta però “controllato” solo di giorno. La presenza
di sodio a bassa e alta pressione, con conseguente al-
terazione dei colori e l’altezza eccessiva delle sorgenti
che dominano la scena e la illuminano in maniera ge-
nerale e indistinta, cancellano spesso lo spazio perce-
pito nella scena diurna. Negli ultimi dieci anni molte
città si sono dotate o si stanno dotando di piani della
luce e la tendenza verso l’utilizzo di luce bianca e
verso la riduzione dei valori di illuminamento - se-
condo il recepimento della nuova normativa europea
13-201,2,3,4 - sono già evidenti.
In aggiunta a questo, negli ultimi cinque-sei anni, una
serie di “REG-acties” (ovvero di azioni volte a un con-
sumo energetico razionale e alla riduzione delle po-
tenze impegnate e di CO2) hanno reso il Piano della
Luce uno strumento più complesso, lo scopo del quale
è trovare una soluzione equilibrata rispetto ad esigenze
molto diverse tra loro. L’attuazione del Piano della
Luce presenta delle difficoltà nelle aree residenziali e
storiche, ovvero dove progetto e realizzazione richie-
dono un lavoro di tipo artigianale. Infatti, la gestione
degli impianti pubblici è di solito affidata a società che
ne gestiscono la progettazione, l’installazione e la ma-
nutenzione. Un catalogo di apparecchi preventiva-
mente approvato (in base a requisiti tecnici specifici
come semplicità di manutenzione, prestazioni fotome-
triche, stabilità dell’azienda) fa da base alle scelte.
All’interno di questo sistema la realizzazione di im-
pianti di illuminazione scenografica rimane complessa
e i risultati non sempre sono soddisfacenti.
La convenienza, la semplificazione della gestione
esterna con apparecchi precedentemente approvati
cade, non funziona laddove il posizionamento va ogni
volta verificato e dove il parco apparecchi approvato
risulta essere troppo ridotto, formalmente ed estetica-
mente poco adatto. Insorgono difficoltà di allaccio alla
rete pubblica di illuminazione.
La soluzione individuata dalle pubbliche amministra-
zioni è inserire nel bando di concorso i progetti da rea-
lizzare in seguito all’approvazione del Piano della
Luce. Questi vengono quindi portati a realizzazione
dallo stesso progettista del Piano della Luce che rimane
a disposizione in qualità di coordinatore per un nu-
mero di anni che variano dai 5 ai 10.
con la Luce
Progettare
6. 1• 2011 LUCE 23
Il caso del Centro Storico di Mechelen
Mechelen è un tipico centro fiammingo; qui il tema
dello studio della luce ha il vantaggio di relazionarsi
con la compattezza dell’urbanizzazione, come fosse
una quercia parzialmente circondata dal fiume e, so-
prattutto, con il divieto di velocità veicolare superiore
ai 30 km/h. Nonostante i danni prodotti durante le ul-
time due grandi guerre, Mechelen ha molti tratti stori-
ci ancora conservati e si caratterizza per la grande at-
tività culturale e per un contesto sociale benestante.
La presenza del fiume Dijle che taglia orizzontalmen-
te il centro storico offre una serie di scorci scenografi-
ci molto suggestivi. La scena notturna di Mechelen è
ancora composta da un’illuminazione vecchia e nuo-
va insieme e in particolare alcuni luoghi avevano la
necessità di essere riprogettati con una maggiore at-
tenzione all’abbagliamento, al colore e all’impatto
formale dell’apparecchio: sia il paesaggio che il valo-
re del patrimonio monumentale hanno qui un’impor-
tanza sostanziale. Il concept globale si è fortemente
basato su un documento precedentemente approvato
dalla Pubblica Amministrazione della Città il Beel-
dkwaliteitsplan del centro storico, che contiene le li-
nee guida rispetto alle diverse sezioni stradali, ai ma-
teriali da utilizzare, alla gestione degli spazi di confi-
ne, all’arredo urbano, al colore e alla segnaletica. Il
documento, redatto particolarmente bene, ha per-
messo un rafforzamento delle strategie di governo
della città. Lo Studio di Susanna Antico ha costruito
su questo il concept globale, rafforzandolo e tradu-
cendolo in luce. Il centro storico è stato diviso in zo-
ne con esigenze di luce analoghe e organizzato in
modo che l’orientamento fosse istintivo, semplice e
che la bellezza dell’ambiente costruito venisse ade-
guatamente valorizzata. La pianificazione degli inter-
venti è avvenuta secondo una gerarchia stabilita prin-
cipalmente dalla parte politica. Il sistema di assi stori-
ci e radiali è stato semplificato e rafforzato in modo
da avere di giorno e di notte una luce che suggerisse
una direzione, un sistema di riferimento semplice e
efficace. Come accade dovunque, la stratificazione di
interventi più o meno recenti ha in parte condiziona-
to la scelta nelle diverse zone rispetto all’aspetto for-
male e al posizionamento degli apparecchi.
• Mappa di luce della città di Mechelen.
Superficie territorio: 2 Km2
Quantità di Punti luce: 2.154
Stato del Piano: Approvato
Progetti previsti nel Piano:
cinque di cui uno realizzato,
due in fase di realizzazione,
due in fase di progetto
Gruppo di lavoro: Arch. Su-
sanna Antico, Milano, in
qualità di Lighting Designer,
Technum Gent in qualità di
urbanisti e paesaggisti, Labo-
relec Brussel in qualità di
esperti di utilizzo razionale
dell’energia
7. Il caso del Comune di Anversa
Anversa sembra non appartenere al Belgio, nazione
che viene invece identificata con piccoli ponti, casette
in mattoni e una scala ridotta. Il porto di Anversa è il
terzo al mondo per estensione e traffico di merci e la
sua vastità domina l’intero territorio. L’impatto visivo
del porto che si estende per decine e decine di chilo-
metri a nord è impressionante.
C’è una forte presenza di verde e un’urbanistica estre-
mamente eterogenea, la città è percorsa da ampie ar-
terie di traffico multi-corsie, che se da un lato
facilitano lo spostamento ai locali, dall’altro confon-
dono il turista che abbandona l’affascinante centro
storico. Una città moderna come Anversa, con il suo
patrimonio, la sua cultura e storia, in grado di posi-
zionarsi come una città con una forte coscienza am-
bientale, permette di agire sulla qualità
dell’illuminato in maniera unica. Le linee guida del
Piano della Luce si muovono su due binari: il con-
trollo del paesaggio notturno e la riduzione in quello
diurno dell’impatto visivo delle infrastrutture neces-
saria all’impianto di illuminazione e una massiccia
REG-Actie che prevede
nel giro di tre anni la sostituzione di circa 8.500 punti
luce con potenza di 150W - la stratificazione degli
interventi e la presenza di enti con potere di decisione
autonomo rendono il lavoro estremamente com-
plesso. Nonostante la scala della città, la percezione
dello spazio è limitata dalla presenza di grossi alberi
che anche nei viali più larghi coprono le facciate e
dall’andamento curvo degli anelli stradali che se-
gnano l’evoluzione storica della città. Molti gli edifici
monumentali e i quartieri con caratteristiche molto
diverse l’uno dall’altro. Il punto forte a livello sceno-
grafico è la zona che costeggia la Schelda, lungo la
quale è in corso un progetto per incentivare le pas-
seggiate a piedi, in bicicletta e in barca.
Superficie territorio: 125
Km2
Quantità di Punti luce: cen-
tro 16.384 periferie 25.331
Stato del Piano: in corso
Progetti previsti nel Piano:
stesura di Progetto pilota e di-
sponibilità in qualità di con-
sulenti per cinque anni
dall’approvazione del Piano
Gruppo di lavoro: Arch. Su-
sanna Antico, Milano, in qua-
lità di Lighting Designer con
Giladi Associated, Brussel,
esperti in utilizzo razionale
dell’energia, Stramien bvba,
Anversa, in qualità di urbani-
sti e paesagisti• Mappa di Luce – Anversa.
con la Luce
Progettare
Susanna Antico, Studio Susanna Antico Lighting Design
24 LUCE 1• 2011