1. Le rego
CONTENUTI
DI QUALITÀ
PER IL MOBILE
LE REGOLE NON SCRITTE PER DIVENTARE
UN BUON COPYWRITER DELLA PROPRIA APP
SARA SALIN, CONSULENTE COMUNICAZIONE
2. APPARENTEMENTE NIENTE È PIÙ SEMPLICE DEL COMUNICARE
BASTA UN CENNO
SIAMO NATI IMMERSI NELLA COMUNICAZIONE
IL SIGNIFICATO DI UNA PAROLA DELLA NOSTRA LINGUA CI È CHIARO
DIAMO UN SIGNIFICATO A UNA FRASE O A UN GESTO E SIAMO SICURI CHE
L’ALTRO LO CAPIRÀ
6. OGGI LA COMUNICAZIONE SCRITTA È UNA
BATTAGLIA DI QUANTITÀ
921PAGINE 140CARATTERI
OGGI LA COMUNICAZIONE SCRITTA È UNA
BATTAGLIA DI QUANTITÀ
7. SITO WEB STAMPA BLOG RADIO
TWITTER TIVÙ FACEBOOK LIBRO
AGENZIA SMS
OGNI MEZZO E OGNI PIATTAFORMA
HANNO IL PROPRIO LINGUAGGIO
E LE PROPRIE REGOLE NON SCRITTE
9. APP?
È UN NEOLOGISMO.
È LA SEMPLIFICAZIONE DI
APPLICAZIONE.
GIÀ IL NOME DÀ L’IDEA DI
QUALCOSA DI SEMPLICE, DI
PICCOLO.
COME SONO PICCOLI I DISPOSITIVI
MOBILI CUI LA APP È DEDICATA.
È CARATTERIZZATA
DALL’ELIMINAZIONE DEL
SUPERFLUO.
L’OBIETTIVO È OTTENERE
LEGGEREZZA, ESSENZIALITÀ E
VELOCITÀ.
10. COSA VOGLIO TROVARE NEL
TESTO DI UNA APP?
SEMPLIFICAZIONE
LEGGEREZZA
ESSENZIALITÀ
VELOCITÀ DI LETTURA
12. UNA APP È UN POTENTE MEZZO DI COMUNICAZIONE E DI INTERAZIONE
PERCHÉ È FATTO DI PERSONE CHE SONO CHIAMATE A COMMENTARE,
A CONDIVIDERE, A DARE GIUDIZI, A CREARE MERCATO.
CHE POSSONO ALZARE LA NOSTRA REPUTAZIONE.
IL NOSTRO OBIETTIVO È STIMOLARE IL PASSAPAROLA.
MA PER RIUSCIRCI I NOSTRI CONTENUTI DEVONO ESSERE CREDIBILI.
E QUINDI VERI, VERIFICABILI, TRATTI DA FONTI SICURE.
E… ATTENZIONE AL COPIA&INCOLLA!
13. QUANTITÀ O QUALITÀ?
QUALITÀ E BREVITÀ…
CONTENTUTI INTERESSANTI
SCRITTURA CHIARA E CORRETTA
ATTENZIONE ALLA PUNTEGGIATURA
PERIODI BREVI
UTILIZZO DELLE PAROLE CHIAVE
NON PIÙ DI 10/15 RIGHE DI TESTO
16. IL METODO CONEGLIANO VALDOBBIADENE
Il Conegliano Valdobbiadene nasce da una tradizione antica che si è trasformata ed adattata nei secoli, grazie all’evoluzione delle
conoscenze tecniche ed alla sensibilità verso la cultura del gusto e del bere raffinato e conviviale.
Un ruolo fondamentale fu giocato dalla prima Scuola Enologica d’Italia, dove nacque il metodo di spumantizzazione Conegliano
Valdobbiadene, messo a punto da Antonio Carpenè, rielaborazione del metodo italiano. Ecco quali sono gli elementi distintivi.
Dopo la vendemmia, l’uva, raccolta a mano nei singoli vigneti, è portata in cantina per dare avvio alle lavorazioni.
La prima è la pressatura, condotta utilizzando macchine sofisticate, che agiscono sugli acini in modo soffice, così da estrarre solo il
mosto fiore, che proviene dal cuore dell’acino. Da 100 chilogrammi di uva si ottengono al massimo 70 litri di vino. Segue
la decantazione, dove il mosto torbido viene lasciato riposare a freddo (5-10 °C) in vasche d’acciaio per circa 10-12 ore. Al termine
dell’operazione la parte limpida del mosto inizia la vinificazione grazie ai fermenti naturali che, aggiunti al mosto, provocano la
costante di 18-20 gradi. Al termine della vinificazione si ottiene il vino base.
La spumantizzazione avviene quafermentazione alcolica, che si svolge per 15 – 20 giorni in vasche d’acciaio ad una temperatura
ndo il vino-base si è illimpidito. Le diverse partite presenti in cantina, dopo un attento assaggio, sono assemblate: i vini che fino a
questo momento sono stati tenuti distinti per provenienza, epoca di vendemmia e caratteristiche organolettiche, sono riuniti in
proporzioni precise. La presa di spuma si svolge con metodo italiano, grazie all’utilizzo di grandi recipienti a tenuta di pressione, le
autoclavi, dove il vino viene introdotto assieme a zucchero e lieviti. Questa tecnica permette di preservare gli aromi varietali
dell’uva, che si traducono in un vino fruttato e floreale. Con il metodo italiano, durante la rifermentazione i lieviti utilizzano lo
zucchero per produrre Co2, ovvero le bollicine setose che caratterizzano il Conegliano Valdobbiadene. Il metodo italiano prevede la
rifermentazione in autoclave per un tempo di almeno 30 giorni, mentre nel metodo classico avviene in bottiglia per mesi o
addirittura anni. Entrambi, tuttavia, si basano sullo stesso principio, ovvero la trasformazione dello zucchero in anidride carbonica,
grazie al lavoro dei lieviti.
Al termine della spumantizzazione avviene l’imbottigliamento e, dopo 30-40 giorni, il vino è pronto per essere immesso sul
mercato.
Fonte: www.prosecco.it
17. IL METODO CONEGLIANO-VALDOBBIADENE
Dalla pressatura delle uve all’imbottigliamento
Il Prosecco Conegliano-Valdobbiadene nasce da una tradizione antica. Il metodo della spumantizzazione venne
messo a punto da Antonio Carpenè e dalla prima Scuola Enologica italiana. Dopo la vendemmia, l’uva, raccolta
a mano nei singoli vigneti, è portata in cantina per dare avvio alle lavorazioni.
Pressatura: condotta utilizzando macchine sofisticate, che agiscono sugli acini in modo soffice, così da estrarre
solo il mosto fiore, che proviene dal cuore dell’acino. Da 100 chilogrammi di uva si ottengono al massimo 70
litri di vino.
Decantazione: il mosto torbido viene lasciato riposare a freddo (5-10 °C) in vasche d’acciaio per circa 10-12 ore.
Vinificazione: i fermenti naturali che, aggiunti alla parte limpida del mosto, provocano la fermentazione
alcolica, che si svolge per 15 – 20 giorni in vasche d’acciaio ad una temperatura costante di 18-20 gradi. Al
termine della vinificazione si ottiene il vino base.
Spumantizzazione: il vino-base diventa limpido e le diverse partite presenti in cantina, dopo un attento
assaggio, sono assemblate. Il metodo italiano prevede la rifermentazione in autoclave per un tempo di almeno
30 giorni, mentre nel metodo classico avviene in bottiglia per mesi o addirittura anni. Entrambi si basano sullo
stesso principio: la trasformazione dello zucchero in anidride carbonica.
Imbottigliamento: dopo 30-40 giorni il vino è pronto per essere immesso sul mercato.
18. 5 PICCOLE
REGOLE
CAPACITÀ DI SINTESI
PERIODI BREVI
UTILIZZO DEL GRASSETTO PER
EVIDENZIARE LE PAROLE CHIAVE
UTILIZZO DEGLI SPAZI INTERLINEA
PER FAVORIRE UNA LETTURA
MIGLIORE
SCELTA DI
IMMAGINI APPROPRIATE
PREFERIBILMENTE GENERICHE