Durante la mia partecipazione al convegno italo-francese ¡°Geografia sociale e democrazia: Opportunit¨¤ e rischi della comunicazione non convenzionale¡± che si ¨¨ svolto presso l¡¯Universit¨¤ di Roma Tre il 30 marzo e il 1 aprile di quest¡¯anno ho presentato, insieme a Gianluca Casagrande, la relazione ¡°Geografia Sociale, Comunicazione Geolocalizzata e Realt¨¤ Aumentata¡±, che sar¨¤ pubblicata nelle prossime settimane.
Nel corso della relazione ho affrontato parte dei temi oggetto del mio prossimo volume Geolocalizzazione e mobile marketing evidenziando come lo sviluppo dei social media, ed in particolare dei servizi geolocalizzati (Location-Based Services, LBS) sta determinando una crescente interazione tra spazio materiale, spazio dei flussi di informazione (Castells, 1996) e spazi dell¡¯immateriale: in particolare, ho esposto come lo spazio fisico si arricchisce di significati che possono essere veicolati e condivisi attraverso applicazioni mobili, interattive ed ipertestuali le quali possono a loro volta favorire, nonostante i grandi divide tuttora presenti, lo sviluppo della comunicazione globale e delle relazioni umane.
La notizia, letta stamattina sul gruppo degli Indigeni Digitali, che cresce l¡¯interesse sul rapporto tra concetto di luogo e geomarketing mi spinge a pubblicare la prima parte della mia relazione, dove cerco di dare il mio contributo alla comprensione di questo fenomeno, visto dal punto di vista della geografia culturale, una disciplina scientifica complessa e molto interessante perch¨¦ abbraccia praticamente ogni settore del nostro vivere quotidiano. Buona lettura!
Il mio intervento al Barcamp Luiss del 21 novembre 2009: Idee per sviluppare la cultura della Rete e ampliare gli orizzonti dell¡¯innovazione digitale.
Social media, comunit¨¤ virtuali, universit¨¤. Quali intersezioni?Maria Ranieri
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Intervento di Maria Ranieri alla tavola rotonda "Insegnare e apprendere nell'era digitale. L'Alta formazione tra vecchie e nuove sfide", Firenze, Aula Magna d'Ateneo, 29 febbraio 2012
Oltre (?) l'informazione e la formazione. L'info-learn costituisce una nuova area d'azione situata tra i territori gi¨¤ affermati, ma sinora distinti, del knowledge management, dell'e-learning e delle comunit¨¤ di pratica. Come impiegare quindi le nuove piattaforme info-learn per sostenere e valorizzare l'impresa? E' quello che tenteremo di mostrare..
Guidelines on e-tuor
paolo.ferri@unimib.it Blog http://paolomferri.blogspot.com/ de.licius: del.icio.us / Giobbe30 / by Paolo Ferri ºÝºÝߣshare http://www.slideshare.net/paoloferri
Del cellulare in educazione. Dalla mobile literacy al mobile learningMaria Ranieri
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Presentazione sul mobile learning nel quadro del ciclo di conferenze legate al master in "Le nuove competenze digitali: open education, social e mobile learning", Universit¨¤ di Firenze, 29/11/2012
Rapporto sull'economia della provincia di Forl¨¬-Cesena - Presentazione di Enzo Rullani, professore di economia della conoscenza TeDIS-Venice Internationale
Oltre (?) l'informazione e la formazione. L'info-learn costituisce una nuova area d'azione situata tra i territori gi¨¤ affermati, ma sinora distinti, del knowledge management, dell'e-learning e delle comunit¨¤ di pratica. Come impiegare quindi le nuove piattaforme info-learn per sostenere e valorizzare l'impresa? E' quello che tenteremo di mostrare..
Guidelines on e-tuor
paolo.ferri@unimib.it Blog http://paolomferri.blogspot.com/ de.licius: del.icio.us / Giobbe30 / by Paolo Ferri ºÝºÝߣshare http://www.slideshare.net/paoloferri
Del cellulare in educazione. Dalla mobile literacy al mobile learningMaria Ranieri
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Presentazione sul mobile learning nel quadro del ciclo di conferenze legate al master in "Le nuove competenze digitali: open education, social e mobile learning", Universit¨¤ di Firenze, 29/11/2012
Rapporto sull'economia della provincia di Forl¨¬-Cesena - Presentazione di Enzo Rullani, professore di economia della conoscenza TeDIS-Venice Internationale
Il futuro della comunicazione scientifica tra e-science e open accessUniversit¨¤ di Padova
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Presentazione alla Tavola rotonda su e-science e OA: quale futuro? quale impatto per l'OA e la produzione, lo scambio, la conservazione dei dati della ricerca?
Roma, Tor Vergata, 27 ottobre 2011
Survey finalizzata alla raccolta di dati sull'infosfera italiana e sul modo degli italiani di informarsi. I risultati sono stati classificati secondo uno schema critico che evidenzia gli effetti del filtro algoritmico, le concentrazioni di attenzione, la difficolt¨¤ nel ridefinire l'autorevolezza delle fonti da parte degli italiani e molto altro ancora. L'indagine ¨¨ stata promossa e coordinata dalle cattedre e dagli studenti di "Teoria e tecniche delle analisi di mercato" e di ¡°Comunicazione e innovazione nelle pubbliche amministrazioni¡± aa 2015/2016, dell'Universit¨¤ Suor Orsola Benincasa e da un team di ricercatori che si raccolgono attorno al Centro Studi Democrazie Digitali (www.democraziedigitali.it), supportati da Buzzlogger (www.buzzlogger.com) e dall¡¯Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale (www.compubblica.it).
Lavoro di ricerca sull'Infosfera Italiana 2016 con l'obiettivo di comprendere quali siano i criteri di scelta delle fonti di informazione degli utenti italiani e, in particolare, quali siano i meccanismi di influenza dei media, in particolare quelli presenti su internet, e la loro efficacia in termini di persuasione.
#Folksonomies & #Law: Stato dell¡¯arte, profili teoretici e prospettive di ric...Federico Costantini
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XXIX Congresso Nazionale Societ¨¤ Italiana di Filosofia del Diritto Bologna-Ravenna 18-20 settembre 2014
IV WORKSHOP: Logica, Informatica, Argomentazione
Profili metodologici
Coordinamento prof. Francesco Romeo
19 settembre 2014
Platone nella rete: cura dei contenuti e apprendimentoGianfranco Marini
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cura dei contenuti e apprendimento nell'era del sovraccarico informativo e cognitivo. Teoria, risorse, applicazioni educative per la cura dei contenuti vista come: ermeneutica del web, strumento per l'aggiornamento e competenza di base nella comunicazione digitale
Presentazione relativa al terzo modulo del corso di formazione per bibliotecari 'Il web 2.0 ¨¨ entrato in biblioteca' svoltosi presso la Biblioteca San Giorgio di Pistoia il 23 ed il 24 novembre 2009.
Presentazione del libro "I social network nell'educazione" di Maria Ranieri e Stefania Manca (Erickson, 2013) - Webinar su Insegnalo.it, 2 Dicembre 2013
Dal fallimento del Web 2.0 all¡¯emotional sharing, come e perch¨¦ la polarizzazione del sentimento genera immaginari che creano consenso/dissenso.
Come le nuove forme di narrazione politica in rete utilizzano gli influencer nei flussi
conversazionali dei blog, di Twitter e Facebook.
Compralo qui http://tinyurl.com/yzd7pum oppure in libreria. Scarica gratis il 1¡ã capitolo del libro Buzz Marketing nei Social Media. Un approccio pratico a questo nuovo modo di comunicare raccontato dall'esperienza di PromoDigital buzz agency Italiana. Molte interessanti e recenti case history da non perdere.
Nuove competenze per una Information literacy sensibile al divenire dell ecos...Laura Testoni
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ºÝºÝߣ presentate al Convegno "Bibliotecari al tempo di Google", Milano 17-18 marzo 2016. Illustrano il "framework for information literacy for higer education" rilasciato a gennaio 2016 da ACRL (Association of College and Research Libraries, divisione dell'ALA American Library Association).
Bonaria Biancu, Universit¨¤ Milano Bicocca, seminario CNBA: Biblioteche come conversazioni: 2.0 intorno e oltre l'architettura, 18 maggio BAST Roma Tre
Per una ecologia dell'informazione: dalla codificazione alla condivisione
1. Ecologie dell'informazione: dalla codificazione alla condivisione di Nicola Benvenuti Biblioteche come conversazioni: 2.0 intorno e oltre l¡¯architettura Giornata di studio del CNBA 2007 Roma, 18 maggio 2007
2. Panorama dell¡¯informazione Col web si pubblica con grande facilit¨¤ ¡° di pi¨´ con meno¡± (esperienze conoscitive pi¨´ ricche, grazie alla multimedialit¨¤, con meno sforzo) I testi, sia libri che riviste, sono sempre pi¨´ disponibili in formato elettronico, spesso gratuito e sempre pi¨´ si profila per il settore scientifico la prospettiva dell¡¯Open Access Si ha una produzione di informazione rilevante e affidabile che non segue i canali istituzionali n¨¦ la tradizionale ¡°catena del valore¡± che fa riferimento all¡¯editore tradizionale Al tradizionale meccanismo del peer review si aggiunge quello pi¨´ sfilacciato, ma in molti contesti efficace, del ¡°controllo¡± della comunit¨¤ di interessi Moltiplicarsi delle tipologie e dei formati delle risorse informative.
3. Web 2.0 Partecipazione: l¡¯utente della rete non ¨¨ passivo bens¨¬ crea e condivide i propri contenuti sulla rete Personalizzazione: organizzando le proprie risorse sulla rete l¡¯utente crea valore aggiunto ai servizi che utilizza Mashup: nuovi servizi si creano dalla aggregazione e ricombinazione di servizi preesistenti grazie ai web services
4. Ecologia dell¡¯informazione Concetto che nasce nella seconda met¨¤ degli anni 90 ( Information Ecology Mastering the Information and Knowledge Environment /TH Davenport, L Prusak, ¨C 1997; Information Ecologies: Using Technology with Heart / BA Nardi, VL O'Day ¨C 2000) Si riferisce sia all¡¯ambiente informativo in generale (insieme di tecnologie) che all¡¯attivit¨¤ umana in contesti informativi locali (quindi come alternativa a comunit¨¤) Le sue caratteristiche principali sono: Presenza di una pluralit¨¤ di tipologie di servizi di informazione (non necessariamente integrati) Consapevolezza del mutamento evolutivo Enfasi sulla osservazione e descrizione Focus sul comportamento dell¡¯utente
6. Metadata overload crescente ricorso a metadati automatici; crescente protagonismo degli utenti anche nell¡¯organizzazione della conoscenza (¡°Al dilettantismo della pubblicazione non pu¨° non corrispondere un dilettantismo della catalogazione¡±, Clay Shirky); ma il problema ¨¨ solo una questione di precisione e coerenza nella assegnazione di metadati ?
7. La disintermediazione: il social tagging. Informazione ¨¨ conoscenza prima della assegnazione di significati Il tagging, cio¨¨ url+etichetta, rinvia ai significati. emergono ¡°motivazioni individuali, ma valori di gruppo¡±. Importante non ¨¨ ¡°chi categorizza meglio di me¡±, bens¨¬ ¡°chi categorizza come me¡±. ¨¨ importante sapere chi ha fatto un certo tag ad una risorsa (cio¨¨ quale profilo di interessi ha) e quando (quanto ¨¨ aggiornato il tag) Il filtro di qualit¨¤ viene dopo la pubblicazione ed ¨¨ costituito dai link che riceve Il collegamento tra schemi individuali non avviene solo a livello di tag uguali, bens¨¬ anche tramite i documenti conosciuti e identificati tramite URL: il passaggio ¨¨ dal contenuto verso i punti di vista (tag) La corrispondenza tra tag (es. sinonimia) non ¨¨ binaria (si/no) ma analogica, cio¨¨ prefigura sovrapposizione parziale di domini e quindi implica diversit¨¤ di contenuto
10. Dalla precisione della ricerca alla serendipity La produzione di conoscenza ¨¨ sempre pi¨´ interdisciplinare. Ci¨° significa che esistono sempre maggiori discontinuit¨¤ nella organizzazione disciplinare del sapere che determinano una riconsiderazione delle modalit¨¤ stesse della ricerca dell¡¯informazione Alla precisione della ricerca si aggiunge il meccanismo della serendipity , ad esempio nel social tagging, tramite la navigazione tra i tag assegnati ad una stessa risorsa da utenti posti in punti di osservazione diversi
11. La regola del web. Non ¡°in¡± o ¡°out¡± bens¨¬ pi¨´ o meno ¡°popolarit¨¤¡±
12. Come orientarsi ? Abbandonare ogni appoccio ¡°impressionistico¡± all¡¯informazione di rete Ricondurre le diverse tipologie di informazione ai rispettivi fondamenti epistemologici Il quadro delineato ¨¨ riconducibile a due metodologie dell¡¯informazione
13. La codificazione La codificazione mira a definire ex ante e dall'alto gli standard a cui contesti ed esperienze devono uniformarsi. L'allineamento delle diverse visioni ¨¨ delegato a specialisti che definiscono le condizioni necessarie per raggiungere l'effetto voluto. Dopo di che gli attori devono adottare, anche separatamente, il punto di vista standard. La codificazione ¨¨ dunque adatta a processi di propagazione che puntano ai grandi numeri e all'uso di conoscenza standardizzata
14. La condivisione La condivisione ¨¨ un sistema molto efficiente di organizzazione delle conoscenze, che nasce dalla partecipazione e progettazione di una medesima esperienza Le sue radici sono nelle comunit¨¤ di rete fondate sull¡¯interazione, l¡¯esistenza di uno scopo comune, la disponibilit¨¤ di politiche condivise (presupposti taciti, rituali, protocolli, regole e leggi che guidano l'interazione tra gli individui), e per usare sistemi informatici al fine di supportare le interazioni sociali e trasmettere senso di appartenenza Esso genera per¨° un ridotto bacino d'uso (condivisione familiare, locale, professionale ...). Ampliare il bacino pu¨° avere costi eccessivi (E. Rullani) Ognuna di queste metodologie implica un differente approccio epistemologico alla conoscenza.
15. L¡¯approccio razionalistico 1 Processo lineare in cui i dati sono convertiti in informazione e l¡¯informazione in conoscenza dati informazione conoscenza saggezza Conoscenza come accumulo di informazioni che alimentano la complessit¨¤ combinatoria del deposito di conoscenze. La conoscenza costituisce la giustificazione di valori e credenze dell¡¯individuo (saggezza)
16. L¡¯approccio razionalistico 2 La conoscenza risulta pertanto dal flusso di codificazione e classificazione delle informazioni e l¡¯accento ¨¨ posto sulla efficienza del sistema di manipolazione dell¡¯informazione (es. UBC) la distinzione tra informazione e conoscenza ¨¨ limitata alla quantit¨¤ o intensit¨¤ del flusso di accumulo questa visione presuppone l¡¯esistenza di un oggetto esterno al soggetto pensante (cognitivismo) ¨¨ processo sostanzialmente individuale
17. L¡¯approccio costruttivista 1 L¡¯alternativa a questo modello di conoscenza ¨¨ rappresentata dall¡¯introduzione esplicita di meccanismi cognitivi dell¡¯individuo (memoria, modelli mentali, capacit¨¤ di percezione, capacit¨¤ comunicative ¡) che mediano tra pratica ed esperienza da un lato e credenze e valori dall¡¯altro Il processo di assimilazione di nuove informazioni non ¨¨ puramente sommativo e passivo ma implica un processo di reingegnerizzazione continuo da parte dell¡¯individuo in un contesto sociale
18. L¡¯approccio costruttivista 2 Accanto alla conoscenza codificata viene in primo piano la conoscenza tacita, soprattutto saper gestire l¡¯informazione e saper trasmettere la conoscenza, etc. La conoscenza ¨¨ risultato di processi sociali, deve cio¨¨ essere scambiata e confrontata. Conoscenza individuale e conoscenza collettiva non sono indipendenti bens¨¬ interagiscono costantemente In questo modello l¡¯accento ¨¨ posto sul soggetto che crea una propria realt¨¤ virtuale e la modifica in un processo di apprendimento (learning) continuo
19. E¡¯ possibile un dialogo tra i due linguaggi ? Utilizzando gli strumenti di organizzazione dell¡¯informazione creati dal basso in ambienti collaborativi, potrebbe essere possibile: categorizzare rapidamente grandi quantit¨¤ di informazione a rischio di scomparire o di cambiare contenuto. E¡¯ il caso delle risorse di rete i cui progetti di catalogazione da parte di bibliotecari si sono scontrati con rapidi ritmi di crescita ed estrema instabilit¨¤, ma anche con l¡¯incapacit¨¤ degli strumenti bibliotecari tradizionali, classificazioni e vocabolari controllati, di fornire accessi efficaci. Le biblioteche potrebbero invece mettere a disposizione dei propri utenti strumenti di social bookmarking per condividere risorse di interesse in ambito locale e tramite i tag interfacciarle con quelle del catalogo. categorizzare l¡¯informazione non testuale. In particolare si ricorre al social tagging per annotare le immagini in rete attraverso meccanismi collaborativi che utilizzano la metafora del gioco: ¨¨ il caso di Google image labeler , che riprende la metodologia dello ESP game della Carnegie Mellon University che consiste nel far s¨¬ che due utenti online concordino sui tag da assegnare ad una serie di immagini. ??
20. Prove di dialogo 2 scoprire significati del contenuto di libri in catalogo, non registrati dalla classificazione bibliotecaria, necessariamente univoca. Un settore dove il social bookmarking sta suscitando particolare interesse ¨¨ non a caso quello museale. I tradizionali thesauri e vocabolari controllati infatti si preoccupano soprattutto di descrivere cos¡¯¨¨ un quadro ma non c¡¯¨¨ alcun accesso al ¡°soggetto¡± dell¡¯immagine, che ¨¨ invece il modo principale tramite cui le persone cercano i quadri. Da qui il ricorso al social bookmarking per avvicinare gli utenti, creare conoscenza distribuita e costruire comunit¨¤ virtuali. trovare risorse in diversi formati ad esempio collegando i tag attribuiti in Connotea, in flickr o in youtube, con quelli assegnati ai libri del catalogo (p. e. come conseguenza di un lavoro seminariale). Questa tendenza si sta manifestando soprattutto nella costruzione di ¡° personal tagging desktop ¡± da parte di google, per organizzare sulla piattaforma in rete non solo le proprie mail, ma anche i propri documenti (word ed excell), le fotografie, gli RSS, etc. attribuendo le etichette preferite. Un altro esempio ¨¨ technorati che offre un motore di ricerca tra i tag differenziando i risultati per blog post, fotografie, video, podcast, musica e persone.
21. Prove di dialogo 3 offrire un accesso flessibile alle classificazioni gerarchiche, diminuendo fortemente la curva dell'apprendimento delle regole di codificazione. Oltre a quanto detto sopra, p. e., l¡¯IBM ha aperto la via al social bookmarking nelle imprese per gestire le proprie risorse di conoscenza. Nel Dogear project i tag inseriti dal personale sono utilizzati per facilitare l¡¯accesso al sistema di knowledge management e assicurare un adeguato ritmo di aggiornamento del modo in cui l¡¯informazione ¨¨ organizzata. L¡¯ambiente controllato permette anche di tracciare l¡¯identit¨¤ di chi assegna i tag identificando gli esperti nei vari settori. infine, ma non ultimo, il social tagging pu¨° servire per indicare a chi si occupa dell¡¯aggiornamento di classificazioni e vocabolari controllati, i termini preferiti ( desired path secondo la terminologia di Merholz) dagli utenti per esprimere nuovi e vecchi concetti.
22. R. David Lankes, Participatory Networks : The Library as Conversation
23. Conclusioni Il campo ¨¨ quindi aperto per adottare nuovi strumenti per servire gli utenti delle biblioteche Fornire informazioni significa infatti anche e sempre pi¨´ agevolare il processo di apprendimento degli utenti su come reperire, organizzare, condividere le proprie conoscenze Il ruolo del bibliotecario che emerge ¨¨, accanto a quello tradizionale del catalogatore, quello poco esplorato ma promettente dell¡¯ ¡°infomediario¡±