ºÝºÝߣ

ºÝºÝߣShare a Scribd company logo
CN 31
L’ALCOL E I SUOI MITI
Edgardo Lugaresi
Biologo, Nutrizionista
L’alcol ha sempre fatto parte della storia dell’umanità. Non c’è
testo antico, dalla Grecia alla Palestina alla Cina che non parli
dell’alcolesoprattuttodeidannidaeccessoe/oabuso.Anchein
tutte le religioni possiamo trovare qualche riferimento alla ne-
cessitàdiastenersidall’alcol,deltutto,oppureunpo’,oalmenoincertiperio-
di dell’anno. L’abuso di bevande alcoliche, spesso associate all’uso di altre
sostanze psicotrope, come ecstasy, amfetamine, cocaina, ecc., rientra nel fe-
nomeno delle poli-dipendenze, che in Italia, negli ultimi anni, ha registrato e
continuaa registrareuna rapida escalation, con riflessi negativi sulla vita so-
ciale,sullasalutepubblica e con evidenti effettianche nel campo degli infor-
tunisullavoroedinmateriadisicurezzastradale.
InItalia,l’alcolismointesocomemalattiasocialehastentatoafarsistradae
diconseguenzascarsesonostate,inpassato,leiniziative(strumentiestruttu-
re)perprevenirelecauseecombattereadeguatamenteglieffetti.Ènecessario
intervenire continuamente per prevenirne la diffusione e l’insorgenza, so-
prattutto nelle generazioni più giovani, tramite la realizzazione di una seria e
costanteinformazionesuidannichepuòprodurreildiffondersidiun’abitudi-
nesregolatao smodatadibere.
In Europa, circa un giovane su quattro, di età compresa tra i 15 e i 29 anni,
muore a causa dell’alcol che rappresenta, secondo le ultime stime, il primo
fattoredirischiodiinvalidità,mortalitàprematuraemalattiacronicatraigio-
vani.Ognianno,inItalia,piùdi20milapersonemuoionoperabusodialcole
per problemi alcolcorrelati. In particolare, l’alcol è la causa di quasi la metà
deidecessiconseguentiagliincidentistradalichesiregistranonelnostroPae-
seecherappresentanolaprimacausadimortepergliuominialdisottodei40
anni. L’aumento del consumo di bevande alcoliche si riscontra soprattutto
nellefascedietàpiùvulnerabili,dai14ai17anni,enellegiovanidonne;sono
circail17,1%deimaschi,inquestafasciadietà,eil13,8%dellefemmineche
consumanoalcolaldifuorideipasti.
Lariduzionedeidannisanitariesocialicausatidall’alcolè,attualmente,uno
dei più importanti obiettivi di salute pubblica perseguiti da gran parte degli
Stati europei. Le patologie provocate nell’organismo umano dall’uso ecces-
sivo e dall’abuso di bevande alcoliche sono un tema assaiampio e allo stesso
tempo multiforme, in quanto i processi coinvolti vanno da fenomeni biochi-
mico-cellulare,amanifestazionifunzionali,adanniorganiciacaricoditessu-
ti e apparati, fino ad arrivare ad alterazioni psichiche e della personalità
(l’alcolcausaalmeno 60 malattie).E in questa sintesinon vanno dimenticate
leimplicazionisocialied economiche.
L’argomentoalcolerastatoinseritoavariotitoloin12dei38obiettivistabi-
liti dal Comitato Regionale per l’Europa dell’OMS (Organizzazione Mon-
diale della Sanità), obiettivi che stabilivano i passi minimi da effettuare per
raggiungere, entro l’anno 2000, un accettabile livello sanitario per tutti (Pro-
getto dell’OMS Salute per tutti entro il 2000). L’OMS ritiene, infatti, che
l’alcol sia una sostanza comunque dannosa, a prescindere dalla quantità
ingerita, e che la moderazione sia solo una modalità del bere, così come lo è
l’abuso, da trattare tendenzialmente con lo stesso approccio. L’OMS inqua-
dra l’alcolismonell’ambito delle tossicomaniee lo differenzia dall’abitudi-
neabere. F
32 CN n.3 / 2005
ABITUDINE ABERE:
• desiderio ma non necessità di continuare ad
assumere alcol per il senso di benessere che
produce;
• scarsa o nessuna tendenza ad aumentare le
dosi;
• dipendenza psichica dalla sostanza in assenza
(si presuppone) di dipendenza fisica;
• effetti dannosi, se presenti, solo per l’individuo.
TOSSICOMANIA:
statodiintossicazioneperiodicaocronica,nocivaal-
l’individuoeallasocietà,prodottadalconsumoripetutodi
una determinata sostanza (naturale o sintetica), con le
seguenti caratteristiche:
• desiderio invincibile e/o bisogno di continuare a
far uso della sostanza;
• tendenza ad aumentarne le dosi;
• dipendenza psichica e fisica degli effetti della
sostanza;
• comparsa di sindromi da astinenza quando si
smette di assumerla.
L’alcol può dar luogo ad ABUSO e DIPENDENZA, con
graviconseguenzesiafisichechepsichiche,individualie
sociali.
L’abuso comporta l’uso dell’alcol in un modo patologi-
co,lacompromissione delleattivitàsocialie/oprofessio-
nali e dei rapporti familiari. In pratica, l’abuso di alcol può
esseredefinitocomeconsumogiornalieroabitualedibe-
vande alcoliche, pari ad una assunzione di circa 120
grammidialcolassoluto,corrispondenti,atitolodiesem-
pio, a:
• oltre 1 litro di vino al giorno;
• oltre 2 litri di birra al giorno;
• oltre 1/4 di litro di superalcolici al giorno;
• 1 litro di vino più 1/8 di litro di superalcolici al
giorno;
• 2 litri di birra più 1/8 di litro di superalcolici al
giorno.
La dipendenza comporta un aumento delle dosi per
raggiungere (momentaneamente) l’effetto desiderato e
l’aggravarsi dei sintomi provocati dall’abuso. È caratte-
rizzatadauncomportamentocompulsivorivoltoesclusi-
vamente a procurarsi l’alcol, dalla tolleranza e dalla
sindrome da astinenza.
I MITI DELL’ALCOL
Cos’èl’alcol?
L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con una
capacitàdiindurredipendenza,superioreallesostanzeodrogheillega-
li più conosciute. I giovani (al di sotto dei 16 anni), le donne e gli anziani
sono in genere più vulnerabili aglieffetti dellebevande alcoliche a causadi
unaridottacapacitàdelloroorganismoametabolizzarel’alcol.Alcontrario
di quanto si ritiene comunemente, l’alcol, pur apportando circa 7 Kcalorie
per grammo, non è un nutriente (come ad esempio lo sono le proteine, i
carboidratioigrassialimentari)eilsuoconsumononèutileall’organismoo
allesuefunzioni;risultainvecefontedidannodirettoallecelluledimoltior-
ganitracuiipiùvulnerabilisonoilfegatoeilsistemanervosocentrale.
L’alcolèunostimolantedelsistemanervoso?
L’azione farmacologica principale dell’alcol etilico si esplica a livello
del sistema nervoso centrale. È diffusa opinione che, a piccole dosi,
l’alcol sia una sostanza eccitante, come il caffè, che è una sostanza nervina,
uno stimolate del sistema nervoso e del cervello. È anche molto diffusa la
credenzacheun“buonbicchiereâ€porterebbeaun’ideazionepiùfacile,più
“fluidaâ€,unaloquacitàpiùvivace,più“convincenteâ€eadunasensazionedi
ottimismo,disicurezza,di“mancanza dellesensazionedipauraâ€, per cuici
sisentecapacidiaffrontarequalsiasicosaedieseguiredellecoseimpossibi-
li. In realtà, l’alcol etilico non è uno stimolante, ma un deprimente del
sistemanervoso centrale. La sensazione di stimolo che si prova è solo ap-
CN 33
Quantoalcolbeviamo?
Quanto bere?
Sono diversi i ricercatori che si sono interessati a questo
problema, ma fino ad oggi non è stato trovato nessun
accordo su quanto alcol consumare senza correre dei ri-
schi. I motivi di questa discordanza sono diversi e vanno
dalla tolleranza individuale (anche per piccole quantità) al
fatto che è difficile stabilire una demarcazione fra dosi “otti-
maliâ€, che siano capaci di indurre qualche effetto positivo,
senza determinare effetti nocivi a livello metabolico o orga-
nico, edosi“massimaliâ€, cioèquellevicine allequantità tos-
siche. I dati che seguono sono indicativi, ma possono
essere di aiuto per valutare quanto beviamo:
¨UOMO ADULTO:
viene generalmente ammessa, come dose giornaliera,
quelladi1grammoperchilodipeso,per unaquantitàcom-
plessiva di alcol non superiore, comunque, ai 60 grammi al
giorno, che corrispondono a: 650 cc di vino a 12°; 1900 cc
di birra a 4°; 190 cc di whisky a 40°;
¨DONNAADULTA:
la quantità indicata per l’uomo dovrebbe essere ridotta dal-
la donna del 30-40 per cento, in quanto la donna presenta
una maggiore suscettibilità ai danni causati dall’alcol; inol-
tre, si dovrebbe evitare di bere in gravidanza (astinenza
completa), per evitare rischi di danno al feto;
¨ANZIANI:
unproverbiodice“ilvinoèillattedeivecchiâ€,malecosenon
stannocosì eneglianziani laquantità dialcol ingeritaquoti-
dianamente dovrebbe essere ancora inferiore per una se-
rie di motivi che vanno dal minor consumo calorico,
all’aumentata suscettibilità di danno epatico e cerebrale e
per la frequente assunzione di farmaci che possono inter-
ferire con l’alcol.
¨BAMBINI:
i bambini non dovrebbero mai bere in quanto il loro corredo
enzimatico per demolire l’alcol nel fegato non è sviluppato.
parente, in quanto l’alcol deprime una partedel nostrosistema nervoso,la
sostanza reticolare, che svolge azione integratrice e di controllo sulla cor-
teccia cerebrale, per cui si hanno sensazioni mentali apparentemente più
pronte,sicureelucide,inrealtàmenoefficientiemenoarticolate,inultima
analisiconfuseeperfinocontraddittorie.
Èverochel’alcolpuòagirecomeansiolitico?
Apiccole dosi, l’alcol può indurre uno stato di calma, quindi avere
questo “effetto ansioliticoâ€, ma solo perché ha un effetto di ottundi-
mento di una situazione psicologica disturbante e che genera conflitto
dentro di noi. Questo è l’effetto psicofarmacologico maggiormente ricer-
catodachibeve,anchemoderatamente,perché,comegiàspiegato,l’effet-
to inibente dell’alcol permette di bloccare ogni tipo d’ansia e di paura,
facendocisentire “padronidi ogni situazioneâ€. Infatti,un proverbio latino
affermava:vinadantanimos,ilvinodàcoraggio.
L’alcolaumentalaforzamuscolare?
Per la sua azione a livello del sistema nervoso centrale e del cervello,
l’alcolattenualasensazionesoggettivadifatica,percuinonèlogi-
conéutilechechièaddettoalavoripesantiutilizzil’alcolperavereun’ef-
ficienza e una resa migliore. La “carica†che dà l’alcol è soggettiva ed
effimera e, in realtà, la resistenza fisica diminuisce invece di aumenta-
re, per cui, dopo, ci si sente più stanchi di prima, oltre ad avere, probabil-
mente, messo in pericolo la nostra vita e quella degli altri. Inoltre, l’abuso
protratto di alcol può causare danni alla muscolatura scheletrica.
Infatti, l’alcol occupa una posizione prioritaria tra i fattori di danno alla
muscolatura che vanno dall’aumentata permeabilità della membra-
na muscolare alla necrosi. Lo studio della forza muscolare di cinquanta
alcolisti uomini con un’età media di circa 38-39 anni, ha rivelato che, ri-
spetto ai soggetti normali di controllo, il 42% presentava una forza mi-
noredicirca20kg,misuratanelmuscolodeltoidedelbraccio,eil46%
mostravadeisegniistologicidimiopatia.
L’alcolèuncardiotonico?
Unaconvinzionemoltodiffusaèchel’alcolpossaesercitaresulcuore
unarapidaazionetonica,stimolante,percuilecontrazionicardiache
diverrebbero più energiche e rapide e la circolazione del sangue sarebbe
facilitata, al punto da poterlo usare in caso di svenimento (vedi il “cordia-
leâ€).Ètuttofalsoinquantol’alcolprovocaunavasodilatazioneperife-
ricacheportaadunasottrazionedisanguedalcervelloedagliorgani
interni. Neppure a piccole dosi l’alcol ha qualche effetto rilevante sulla
potenza e sull’efficienza del cuore in quanto non si notano significative
modificazioninédellapressionearteriosanédellagittatacardiaca.L’abu-
soprotrattoneltempo,invece,ècausadidepressionedellacontrattili-
tàcardiaca,cheèallabasedellacosiddetta“miocardiopatiaalcolicaâ€,
malattiacheportaversol’insufficienzacardiaca. F
34 CN n.3 / 2005
Quantoalcolcontieneunbicchieredi:
Bevanda ContenutoAlcolico
%vol* g/100ml°
Quantità (ml) Unadosecontiene:Alcol
(ingrammi)
Amaro 30 24 30(1dose) 7,2
Aperitivo 18 14 40(1dose) 5,6
Birranormale 3 2,4 330(1boccale) 7,9
Birraspeciale 3,5 2,8 330(1boccale) 9,2
Brandy 40 32 40(1dose) 13
Cognac 40 32 40(1dose) 13
Champagne 11 9 100(1coppa) 9
Grappa 42 33 40(1dose) 13,2
Liquore20% 40 16 30(1bicchierino) 4,8
Liquore40% 40 32 30(1bicchierino) 9,6
Vino12% 12 9 130(1bicchiere) 11,7
Vino13% 13 10 130(1bicchiere) 13
VinoPorto 18 14 40(1dose) 5,6
Vodka 40 32 40(1dose) 12,8
Whisky 40 32 40(1dose) 12,8
*%vol.=gradazionealcolica
°g/100ml=grammidietanoloin100millilitri
ALCOL,BAMBINIEGIOVANI
Sono sempre più numerosi gli adolescenti che consumano
alcol: nel 2001 l’ISTAT ne ha contati 870mila di età compresa
tra i 14 e i 16 anni, 22mila in più rispetto al 2000 e 89mila in più ri-
spetto al 1998. Tra questi, sono circa 400mila quelli che abusano
soprattutto di birra, vino e aperitivi alcolici. L’incremento maggiore
siregistratraleteenager,passatedal35,7%del1998al41,6%del
2001,mentrelaprevalenzadiconsumatoritraimaschièsalitadal
46,2% al 51,6%.
I dati dell’Istituto Superiore di Sanità hanno rivelato che i giovani
italiani bevono per sentirsi più sicuri e loquaci in gruppo, oltre che
“trendy†agli occhi degli amici. Per questo, il 12,2% degli adole-
scentipreferisceberefuoridaipasti,unamodalitàdiconsumoche
segue, oltretutto, un trend in ascesa per entrambi i sessi: +3,9%
per i maschi e +27,6% per le femmine.
Il primo bicchiereviene consumato a 11-12 anni, l’età più bas-
sa nell’Unione Europea, dove la media si aggira sui 14 anni e
mezzo. I maschi preferiscono la birra (354.349 consumatori nel
2001), seguita dal vino (196.394 individui), dagli aperitivi alcolici
(188.617)edagliamari(94.137individui).L’incrementomaggiore,
tragliadolescentidisessomaschile,nei4anniconsiderati,siregi-
stra per gli aperitivi alcolici (+32,7%) e per gli amari (+5,4%).
Il più elevato numero di consumatrici si registra, analogamente
ai coetanei di sesso maschile, tra le giovani che bevono birra
(216.462 adolescenti) e anche per il sesso femminile si rileva
un’equivalenza nel numero di consumatrici di vino e di aperitivi
alcolici (122.382 e 121.117 adolescenti). A differenza dei ma-
schi, tra le adolescenti si registra un più elevato numero di con-
sumatrici di superalcolici (56.182) rispetto agli amari (34.855).
Tra le teen-ager, infine, l’incremento maggiore, nei 4 anni esa-
minati, si registra per gli aperitivi alcolici (+28%).
Fonte: Ministero della Salute, 2004; Istituto Superiore di Sanità
suidatiISTAT,IndaginiMultiscoposu“Stilidivitaecondizionedi
salute†per gli anni 1998-2001.
L’alcolèunvasodilatatoree,in
particolare,aiutaadilatarelearterie
coronarieecerebrali?
Questa convinzione è molto diffusa: si crede che, so-
prattutto a piccole dosi, l’alcol sia capace di dilatare
le arterie coronarie, aumentando di conseguenza il flusso
di sangue nelle pareti cardiache. Di qui la credenza che un
bicchierino di whisky o di un altro liquore secco rappre-
sentiunrimediod’urgenzacontrol’anginapectoris.Nien-
tedituttoquestoèvero,anzièmoltopericoloso.L’alcol
non ha alcun effetto o azione sulle arterie coronarie e
l’attenuazionedeldoloreriferitaincasodiangina pec-
toris è dovuta all’effetto analgesico dell’alcol a livello
del sistema nervoso centrale. Inoltre, l’attenuazione del
dolore può facilitare imprudenze e sforzi pericolosi. Per
quanto riguardale arterie del cervello,l’alcol non provoca
nessuna modificazione né di calibro né di flusso. Anzi,
l’effetto è contrario in quanto, a seguito della vasodilata-
zione periferica, si ha una deplezione di sangue dalle
zonecerebrali.
CN 35
Lemalattie
Ogni anno, secondo i dati del World Health Report (OMS
2002) sono attribuibili, direttamente o indirettamente, al
consumodialcol:il10%dituttelemalattie,il10%dituttiitumori,
il63%dellecirrosiepatiche,il41%degliomicidiedil45%ditutti
gli incidenti, il 9% delle invalidità e delle malattie croniche. Nel-
l’interaEuropa,ungiovanesu4,dietàcompresatrai15ei 29
anni, muore a causa dell’alcol che rappresenta attualmente il
primofattoredirischiodiinvalidità,mortalitàprematuraemalat-
tiacronicatraigiovanieuropei.
Iricoveri
Complessivamente,secondolestimedellaSocietàItaliana
di Alcologia, il 10% dei ricoveri è attribuibile all’alcol; nel-
l’anno 2000 tale numero è stimabile in 1.267.156 (OSSFAD -
OsservatoriosuFumo,AlcoleDroga).Nellostessoanno,se-
condo quanto si leggenellaRelazione sullo StatoSanitariodel
Paese 2001/2002 del Ministero della Salute 93.321 ricoveri
sono stati effettuati e ufficialmente registrati in sede di ricovero
condiagnositotalmenteattribuiteall’alcol.Lastimagrezzadel-
l’impattosuiricoveritotalidovutoamalattieindirettamenteattri-
buibiliall’alcolèconseguentementedel9%sututtiiricoveripari
acirca1milionedidimissionil’anno.
I decessi
OgniannoinItaliacirca40milaindividuimuoionoacau-
sadell’alcolpercirrosiepatica, tumori, infartoemorra-
gico, suicidi, aborti, omicidi, incidenti in ambiente
lavorativo, domestico e incidenti stradali. Nell’anno 2000,
gli incidenti stradali hannocausato: 8.000 decessi,170.000
ricoveri, 600.000 prestazioni di pronto soccorso e 20.000
invalidità permanenti. L’alcol è causa di circa la metà degli
8.000 decessi conseguenti ad incidenti stradali, che rap-
presentanola prima causa di morte per gli uomini al disotto
dei 40 anni. Circa 200 giovani muoiono ogni anno in Italia a
causa di un incidente stradale causato dall’alcol che è an-
che la causa del 50% delle conseguenze non fatali.
I costi
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che i
costi annuali sociali e sanitari, sostenuti a causa di pro-
blemi collegati all’alcol, sono pari al 2-5% del Prodotto
Interno Lordo (PIL). Secondo tale stima sul PIL nazionale
dell’anno 2003 (1324 miliardi di euro) i costi dell’alcol risul-
terebbero pari a 26-66 miliardi di euro (52.000-128.000 mi-
liardi di vecchie lire).
Fonte: Istituto Superiore di Sanità; Ministero della Salute,
2004.
L’alcolproteggedall’arteriosclerosi?
L’alcol sembra svolgere un’azione protettiva nei riguardi
dell’arteriosclerosi in quanto un consumo moderato e rego-
lare può essere messo in rapporto a una diminuzionedel rischio di
accidenti vascolari su base arteriosclerotica. È controverso se ciò
avvengaconqualsiasidoseabitualedialcol(ilfamosoconsumo
moderato e regolare). È sicuro, invece, che questa azione protet-
tiva,seesiste,siperdeconlacomparsadiunamalattiaepatica,
come avviene negli etilisti cronici. L’azione protettiva è essen-
zialmente dovuta al fatto che l’alcol etilicoaumenta la produzione
delleHDL,molecolecostituitedaproteineelipidi,cheimpedisco-
no la formazione di placche di colesterolo e tessuto fibroso nelle
paretidellearterie.
Èverocheilvinofabuonsangue?
Ancora oggi è diffusa la credenza che un bicchiere di vino
possa essere un valido rimedio contro l’anemia dovuta pro-
babilmente al fatto che il volto di una persona anemica acquista
“colore†dopo aver bevuto dell’alcol. Questo rossore cutaneo è
dovutoadunavasodilatazioneperifericaenonadunaspecifi-
ca e diretta influenza dell’alcol sulla composizione del sangue.
Invece,incasodiabusol’alcoletilicopuòdarluogoadiversefor-
me di anemia con meccanismi diversi e spesso associati fra loro:
da una ridotta produzione di globuli rossi da parte del midollo os-
seo (anemia da insufficiente produzione midollare), dovuta a ca-
renza di acido folico, una vitamina presente nelle verdure, a
seguito di ipoalimentazione, ridotto assorbimento intestinale e al-
terato metabolismo epatico, ad un’aumentata distruzione dei glo-
buli rossi in circolo (anemia da iperemolisi), dovuta a grave
epatopatia.
Èverochel’alcoletilicoproteggedalfreddo?
Acausa dell’effetto vasodilatatorio dell’alcol, i vasi della cute
si riempiono di sangue, la pelle si arrossa, e siriscalda. Que-
sta sensazione di calore conduce facilmente ad abusare di alcolici,
specialmenteneiclimifreddiod’inverno,einducelafalsaconvin-
zionechel’alcolapportidell’energiacaloricaecheperciònonpos-
sachefarbene.Inrealtàunataleconvinzioneèfalsaperchéalla
lunga si traduce in una ridotta capacità dell’organismo a sop-
portare il freddo: infatti, la cute, riscaldandosi per effetto della
vasodilatazione, disperde calore, portando di conseguenza ad una
raffreddamentodellepartiinternedelcorpo.Nota bene:ilmecca-
nismo fisiologico di protezione dal freddo è la vasocostrizione
cutanea,cheimpedisce,appunto,ladispersionedicalore.L’alcol
provocailmeccanismoinverso. F
36 CN n.3 / 2005
L’alcolagiscesullafunzionesessuale?
Èradicataedanticaconvinzionechel’alcolaccrescalo
stimolo sessuale. In realtà l’alcol ha sulla funzione
sessuale un’azione inibitoria sia a livello centrale che
periferico.Infatti,acausadellasuaazionedepressivaali-
vellocerebrale,l’alcolalteraimeccanismistessidiregola-
zione e di secrezione degli ormoni sessuali: inibisce la
produzione di un fattore che stimola a sua volta la secre-
zionedell’ormone maschile,iltestosterone,e degliormo-
nifemminili,ilprogesteroneegliestrogeni.Inoltre,haun-
’azione diretta sulle ghiandole sessuali, inibendo la
produzione degli stessi ormoni sessuali. Questo effetto
vale soprattutto per l’uomo, mentre nella donna la situa-
zione ormonale sembra essere poco alterata. Dopo una
singola dose è possibile evidenziare una riduzione, anche
selieve,deltassoditestosteronenelsangue,oltreaunari-
duzione della capacità di erezione. Questo per quanto ri-
guarda il piano biologico. Sul piano psicologico, l’alcol
etilico, a piccole dosi, proprio per il suo effetto di riduzio-
ne delle inibizioni e degli stati ansiosi, può essere di aiuto.
Resta, comunque, da sottolineare sempre il fatto che un
suo ricorso sistematico, a scopo disinibitorio, alla lun-
ga si dimostra errato: la sua azione depressiva sul siste-
ma nervoso centrale può anche manifestarsi in modo
piuttosto rapido, con un calo psicofisico che si ripercuote
negativamente sui riflessi fisiologici dell’eccitazione e
dell’orgasmoe,diconseguenza,causaredisturbiedisfun-
zioni sessuali, soprattutto crisi temporanee d’impotenza e
di frigidità. Nell’alcolismo pre-cronico si determina un
maggiordesideriononcorroboratodamaggioriprestazio-
ni, situazione che può degenerare nell’alcolismo cronico.
L’abusocronicodialcoldeterminanell’uomoipogonadi-
smo, cioè un’atrofia dei testicoli con sterilità e riduzione
deicaratterisessualisecondariecomparsadisegnidifem-
minilizzazione. Anche nella donna si verifica sterilità e
amenorrea (mancanza del ciclo mensile) a causa della ri-
duzione delle concentrazioni degli ormoni femminili, so-
prattuttogliestrogeni,nelsangue.
Èverochel’alcolpuòcombatterela
febbreeilraffreddore?
Tradizionalmente le bevande alcoliche vengono im-
piegate per combattere la febbre e il raffreddore: dal
bicchieredigrappaodiwhisky,allattecaldoconaggiunta
diunliquorealvinbrûlé.Èbenesottolinearechequalsiasi
beneficio è solo di ordine psicologico, legato al gusto
delle bevanda e alla “forza†delle spezie che, eventual-
mente, vengono aggiunte alla bevanda. È vero che l’alcol
disperde il calore corporeo tramite il meccanismo della
vasodilatazione,maperabbatterelafebbrebevendobi-
sognerebberaggiungeredosivicineaquellechecausa-
noilcoma..
Èverochel’alcolhaproprietàdigestive?
Tutte le bevande alcoliche, a piccole dosi e a grada-
zioni non elevate, hanno un potere eupeptico, cioè
LASITUAZIONE IN ITALIA
Nonostante la diminuzione dei consumi medi-pro capite osservati
in Italia nel trascorso ventennio e che hanno raggiunto da ormai
quattro anni un plateau di 7,4 litri per anno, la nostra nazione presenta
indicatori che consentono l’individuazione di una consistente fascia di
popolazione a rischio di consumi eccedenti i limiti massimi indicati in
1-2UnitàAlcolica(U.A.)perledonnee2-3perimaschi(unaU.A.con-
tiene 12 grammi circa di alcol).
L’elaborazione dell’Indagine Multiscopo ISTAT2002 “Stili di vitae con-
dizioni di salute†effettuata dall’Istituto Superiore di Sanità stima in cir-
ca 36 milioni i consumatori di bevande alcoliche in Italia, 20.500.000
maschi e 15.500.000 femmine; di questi il 14,2 % (7.136.000 circa)
dichiara consumi alcolici eccedenti i limiti massimi indicati dalle Linee
Guida per una sana alimentazione in maniera prevalente tra le consu-
matrici (19,1 %) rispetto ai maschi (9,2 %).
Le classi di età considerate (dai 14 anni in su) consentono di eviden-
ziare la massima prevalenza e numerosità dei consumatori non mo-
derati nella fascia di età 45-64 e 65-74 per entrambi i sessi (grafico e
tabella di seguito riportate).
Fonte: Istituto Superiore della Sanità: “Sintesi della presentazione di
EmanueleScafatoinoccasionedell’AlcoholPreventionDay2005â€,21
aprile 2005.
CN 37
ALCOLEMIA
L’alcolemia è la quantità di alcol che si ritrova nel sangue dopo
l’ingestione di bevande alcoliche. Una concentrazione di 0,2
grammidialcolognicentomillilitridisangue(0,2gr/%)siraggiun-
ge in un maschio o in una femmina di circa 60 chili di peso con
l’ingestione a stomaco pieno di circa 12 grammi di alcol puro,
corrispondenti al consumo di:
–1 bicchiere da 125 millilitri di vino (gradazione 11.5 %)
–oppure 1 lattina da 330 cc di birra (gradazione 4,5 %),
–oppure 1 bicchierino da 40 millilitri di superalcolico (gra-
dazione 40 %)
Da tenere presente che:
·con0,2grammidialcolognicentomillilitridisanguesimani-
festaunainizialetendenzaaguidareinmodopiùrischioso,iri-
flessisonodisturbatileggermentemaaumentalatendenzaad
agire in modo imprudente in virtù di una riduzione della perce-
zione del rischio.
·0,4 g - Rallentano le capacità di vigilanza ed elaborazione
mentale; le percezioni ed i movimenti o le manovre vengono
eseguiti bruscamente con difficoltà di coordinazione.
·0,5g-LIMITELEGALEGUIDA:ilcampovisivosiriducepre-
valentemente a causa della riduzione della visione laterale (è
più difficile perciò controllare lo specchietto retrovisore o con-
trollare le manovre di sorpasso); contemporaneamente si ve-
rifica la riduzione del 30-40 % della capacità di percezione
degli stimoli sonori, luminosi e uditivi e della conseguente ca-
pacità di reazione.
·0,6 g - I movimenti e gli ostacoli vengono percepiti con note-
vole ritardo e la facoltà visiva laterale è fortemente compro-
messa.
·0,7 g - I tempi di reazione sono fortemente compromessi; l’e-
secuzione dei normali movimenti attuati alla guida è priva di
coordinamento, confusa e conduce sempre a gravi conse-
guenze.
·0,9 g - L’adattamento all’oscurità è compromesso accompa-
gnandosi alla compromissione della capacità di valutazione
delledistanze,degliingombri,delletraiettoriedeiveicoliedelle
percezioni visive simultanee (per esempio di due autoveicoli
se ne percepisce solo uno.
·1 g - Ebbrezza manifesta, caratterizzata da euforia e disturbi
motori che rendono precario l’equilibrio. Si ha alterazione della
capacitàdiattenzione,conlivellidicapacitàvisivaminimaetempi
di reazione assolutamente inadeguati, e una maggior tendenza
alla distrazione. Il comportamento alla guida si caratterizza attra-
verso sbandate volontarie dell’autoveicolo o della moto, guida al
centro dellastrada oinsensocontrario,incapacitàdivalutazione
della posizione del veicolo rispetto alla carreggiata. Le luci degli
abbaglianti, le percezioni luminose intense, possono essere la
causa determinante della perdita completa di un controllo già
precario,provocandounaccecamentotransitorioacuisegueun
recupero molto lento della visione. Le percezioni sonore, quali
quelledelclacson,vengonoavvertiteconunritardoaccentuatoe
comunque in maniera inefficace a determinare un riflesso utile
alla salvaguardia della propria e altrui incolumità.
·Più di 1 g - Lo stato di euforia viene sostituito da uno stato di
confusione mentale e di totale perdita della lucidità con conse-
guente sopore e sonnolenza molto intensa.
Fonte: “Alcol, sai cosa bevi?†Opuscolo della Campagna di Pre-
venzionepromossada:SocietàItalianadiAlcologia,Associazione
Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento, Istituto Superiore di
Sanità Osservatorio Nazionale Alcol - OssFad, Centro Alcologico
RegionaledellaToscana,2005.
facilitano la digestione, stimolando la secrezione salivare, ga-
strica e intestinale. Non bisogna, però, eccedere perché le ga-
stritiseguonoognieccessoalcolico.
Èverochel’alcolèunalimento?
Laconvinzionechelebevandealcolicheabbianounvalore
nutritivosidevequasiesclusivamenteall’alcoletilico,an-
che sesoprattutto ilvino e labirra non possono essere conside-
rati semplici miscele di acqua e di alcol etilico in quanto
contengono alcuni principi alimentari, che sono, però, assolu-
tamenteinsufficientiperilnostroorganismo.Lascarsaquanti-
tàdiproteine,vitamineealtriimportanticostituenti,comeisali,
presenti nelle bevande alcoliche, porta inevitabilmente, in
casodiabusoduraturo,aunostatocarenzialeditalisostan-
ze. A eccezione dello zucchero, presente in alcuni liquori, i su-
peralcolicinoncontengono alcunprincipionutritivo.
L’alcoletilico, infatti:
· nonsvolgealcuna funzionecostruttiva, cioè non fornisce
elementi necessari per la costruzione o la riparazione delle
strutture cellulari, principalmente tramite le proteine, per cui
l’organismo interessato non potrebbe né crescere né rinnovare
le sue strutture e andrebbe, a lungo andare, inevitabilmente in-
contro alla morte;
· non ha funzioni regolatrici o protettive, compiti svolti
dalle vitamine, dai sali minerali e dall’acqua, per cui, in caso di
abusocronico,sihalacarenzadialcunevitamineesaliminera-
li;
·dalpuntodivistaenergetico,èunmediocrecombustibi-
le in quanto viene “bruciato†troppo rapidamente, trasforman-
do la sua energia chimica in calore, costringendo, quindi,
l’organismo a dissipare questo calore in eccesso tramite la va-
sodilatazionecutanea;
· a differenza degli elementi nutritivi, che vengono utilizzati
da tuttiitessutieorganidel corpo,l’alcol etilico viene metabo-
lizzato quasi interamente dalle cellule epatiche e i suoi meta-
boliti, cioè i prodotti del suo metabolismo, sono tossici e,
una volta in circolo, raggiungono qualsiasi distretto del
corpo, causando quei danni che sono le manifestazioni cli-
nichedell’intossicazione alcolica.
Èverochel’alcolfavorisceilsonno?
L’alcol ha un effetto ipnotico sul nostro sistema nervoso
centrale,maèungraveerrorecrederechepossafavorirela
qualitàdelsonno:l’alcolsopprimeinfattilafasepiùristoratrice
del sonno, la fase REM. Ne deriva maggiore irritabilità, ansia,
stanchezzacronicaeunsensocontinuodispossatezza.q

More Related Content

Viewers also liked (7)

Alcol lavoro
Alcol lavoroAlcol lavoro
Alcol lavoro
angiolikkia
Ìý
Cenni sull’impatto ambientale dei processi di incenerimento dei rifiuti
Cenni sull’impatto ambientale dei processi di incenerimento dei rifiutiCenni sull’impatto ambientale dei processi di incenerimento dei rifiuti
Cenni sull’impatto ambientale dei processi di incenerimento dei rifiuti
boma21
Ìý
Management clinico: l’approccio al singolo caso come universo unico
Management clinico: l’approccio al singolo caso come universo unicoManagement clinico: l’approccio al singolo caso come universo unico
Management clinico: l’approccio al singolo caso come universo unico
FOR-U
Ìý
I giovani l'alcol e il fumo
I giovani l'alcol e il fumoI giovani l'alcol e il fumo
I giovani l'alcol e il fumo
Simona Martini
Ìý
10252059 enarm-2005-parte-310252059 enarm-2005-parte-3
10252059 enarm-2005-parte-3
angiolikkia
Ìý
Causa-effetto
Causa-effettoCausa-effetto
Causa-effetto
romy
Ìý
ENARM  COMPENDIOENARM  COMPENDIO
ENARM COMPENDIO
Alejandro Sandoval
Ìý
Alcol lavoro
Alcol lavoroAlcol lavoro
Alcol lavoro
angiolikkia
Ìý
Cenni sull’impatto ambientale dei processi di incenerimento dei rifiuti
Cenni sull’impatto ambientale dei processi di incenerimento dei rifiutiCenni sull’impatto ambientale dei processi di incenerimento dei rifiuti
Cenni sull’impatto ambientale dei processi di incenerimento dei rifiuti
boma21
Ìý
Management clinico: l’approccio al singolo caso come universo unico
Management clinico: l’approccio al singolo caso come universo unicoManagement clinico: l’approccio al singolo caso come universo unico
Management clinico: l’approccio al singolo caso come universo unico
FOR-U
Ìý
I giovani l'alcol e il fumo
I giovani l'alcol e il fumoI giovani l'alcol e il fumo
I giovani l'alcol e il fumo
Simona Martini
Ìý
10252059 enarm-2005-parte-310252059 enarm-2005-parte-3
10252059 enarm-2005-parte-3
angiolikkia
Ìý
Causa-effetto
Causa-effettoCausa-effetto
Causa-effetto
romy
Ìý
ENARM  COMPENDIOENARM  COMPENDIO
ENARM COMPENDIO
Alejandro Sandoval
Ìý

Similar to 7633548 miti-dell-alcol (20)

Non cominciare a bere
Non cominciare a bere Non cominciare a bere
Non cominciare a bere
Laprof Russo
Ìý
81 2016 c-17_opuscoli_poster_103_allegato
81   2016   c-17_opuscoli_poster_103_allegato81   2016   c-17_opuscoli_poster_103_allegato
81 2016 c-17_opuscoli_poster_103_allegato
http://www.studioingvolpi.it
Ìý
Drunkoressia
Drunkoressia Drunkoressia
Drunkoressia
Dina Malgieri
Ìý
Opuscolo alcol science for passion
Opuscolo alcol   science for passionOpuscolo alcol   science for passion
Opuscolo alcol science for passion
ScienceForPassion
Ìý
Quotidiano alcol Settimana delle Dipendenze
Quotidiano alcol Settimana delle DipendenzeQuotidiano alcol Settimana delle Dipendenze
Quotidiano alcol Settimana delle Dipendenze
icchiuduno
Ìý
Seminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptxSeminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptx
Natascia Nobili
Ìý
Seminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptxSeminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptx
Natascia Nobili
Ìý
Seminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptxSeminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptx
Natascia Nobili
Ìý
I danni dell’alcool nei giovani. Le responsabilità degli adulti 2/3
I danni dell’alcool nei giovani. Le responsabilità degli adulti 2/3I danni dell’alcool nei giovani. Le responsabilità degli adulti 2/3
I danni dell’alcool nei giovani. Le responsabilità degli adulti 2/3
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - USR Lombardia - Ufficio X - AT MI
Ìý
Vino e salute i benefici
Vino e salute i beneficiVino e salute i benefici
Vino e salute i benefici
giuseppe marini
Ìý
Gli Effetti dell'Abuso di Alcol sulle Donne
Gli Effetti dell'Abuso di Alcol sulle DonneGli Effetti dell'Abuso di Alcol sulle Donne
Gli Effetti dell'Abuso di Alcol sulle Donne
legalseries9212
Ìý
uso di alcol e consumi a rischio
uso di alcol e consumi a rischiouso di alcol e consumi a rischio
uso di alcol e consumi a rischio
Luoghi di Prevenzione
Ìý
Cure mediche
Cure medicheCure mediche
Cure mediche
duccioz
Ìý
Le dipendenze
Le dipendenzeLe dipendenze
Le dipendenze
paola barone
Ìý
Le dipendenze x
Le dipendenze xLe dipendenze x
Le dipendenze x
Progetto Safeschoolduepuntozero
Ìý
Alcolismo
AlcolismoAlcolismo
Alcolismo
Rosa Maria
Ìý
Guida In Stato Di Ebrezza
Guida In Stato Di EbrezzaGuida In Stato Di Ebrezza
Guida In Stato Di Ebrezza
federicamoroso
Ìý
Gabriele Caselli: Bere per non pensare. Il consumo di alcool come strategia d...
Gabriele Caselli: Bere per non pensare. Il consumo di alcool come strategia d...Gabriele Caselli: Bere per non pensare. Il consumo di alcool come strategia d...
Gabriele Caselli: Bere per non pensare. Il consumo di alcool come strategia d...
Gabriele Caselli
Ìý
Non cominciare a bere
Non cominciare a bere Non cominciare a bere
Non cominciare a bere
Laprof Russo
Ìý
Opuscolo alcol science for passion
Opuscolo alcol   science for passionOpuscolo alcol   science for passion
Opuscolo alcol science for passion
ScienceForPassion
Ìý
Quotidiano alcol Settimana delle Dipendenze
Quotidiano alcol Settimana delle DipendenzeQuotidiano alcol Settimana delle Dipendenze
Quotidiano alcol Settimana delle Dipendenze
icchiuduno
Ìý
Seminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptxSeminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptx
Natascia Nobili
Ìý
Seminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptxSeminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptx
Natascia Nobili
Ìý
Seminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptxSeminario alcologia.pptx
Seminario alcologia.pptx
Natascia Nobili
Ìý
Vino e salute i benefici
Vino e salute i beneficiVino e salute i benefici
Vino e salute i benefici
giuseppe marini
Ìý
Gli Effetti dell'Abuso di Alcol sulle Donne
Gli Effetti dell'Abuso di Alcol sulle DonneGli Effetti dell'Abuso di Alcol sulle Donne
Gli Effetti dell'Abuso di Alcol sulle Donne
legalseries9212
Ìý
uso di alcol e consumi a rischio
uso di alcol e consumi a rischiouso di alcol e consumi a rischio
uso di alcol e consumi a rischio
Luoghi di Prevenzione
Ìý
Cure mediche
Cure medicheCure mediche
Cure mediche
duccioz
Ìý
Le dipendenze
Le dipendenzeLe dipendenze
Le dipendenze
paola barone
Ìý
Alcolismo
AlcolismoAlcolismo
Alcolismo
Rosa Maria
Ìý
Guida In Stato Di Ebrezza
Guida In Stato Di EbrezzaGuida In Stato Di Ebrezza
Guida In Stato Di Ebrezza
federicamoroso
Ìý
Gabriele Caselli: Bere per non pensare. Il consumo di alcool come strategia d...
Gabriele Caselli: Bere per non pensare. Il consumo di alcool come strategia d...Gabriele Caselli: Bere per non pensare. Il consumo di alcool come strategia d...
Gabriele Caselli: Bere per non pensare. Il consumo di alcool come strategia d...
Gabriele Caselli
Ìý

More from angiolikkia (11)

Sostanze d'abuso (droga ed alcool)
Sostanze d'abuso (droga ed alcool)Sostanze d'abuso (droga ed alcool)
Sostanze d'abuso (droga ed alcool)
angiolikkia
Ìý
Lineeguidablsadulto
LineeguidablsadultoLineeguidablsadulto
Lineeguidablsadulto
angiolikkia
Ìý
65659396 doc-ita-ricerca-sulle-droghe
65659396 doc-ita-ricerca-sulle-droghe65659396 doc-ita-ricerca-sulle-droghe
65659396 doc-ita-ricerca-sulle-droghe
angiolikkia
Ìý
15 dipendenze
15   dipendenze15   dipendenze
15 dipendenze
angiolikkia
Ìý
18698273 1-enarm-2006-contestado-y-comentado18698273 1-enarm-2006-contestado-y-comentado
18698273 1-enarm-2006-contestado-y-comentado
angiolikkia
Ìý
06 quiz mg onco-ematologia - pdf
06 quiz mg   onco-ematologia - pdf06 quiz mg   onco-ematologia - pdf
06 quiz mg onco-ematologia - pdf
angiolikkia
Ìý
05 quiz mg nefrologia - pdf
05 quiz mg   nefrologia - pdf05 quiz mg   nefrologia - pdf
05 quiz mg nefrologia - pdf
angiolikkia
Ìý
04 quiz mg endocrinologia pdf (1)
04 quiz mg   endocrinologia pdf (1)04 quiz mg   endocrinologia pdf (1)
04 quiz mg endocrinologia pdf (1)
angiolikkia
Ìý
03 quiz mg gastroenterologia pdf
03 quiz mg   gastroenterologia pdf03 quiz mg   gastroenterologia pdf
03 quiz mg gastroenterologia pdf
angiolikkia
Ìý
02 quiz mg pneumologia pdf
02 quiz mg   pneumologia pdf02 quiz mg   pneumologia pdf
02 quiz mg pneumologia pdf
angiolikkia
Ìý
01 quiz mg cardiologia pdf
01 quiz mg   cardiologia pdf01 quiz mg   cardiologia pdf
01 quiz mg cardiologia pdf
angiolikkia
Ìý
Sostanze d'abuso (droga ed alcool)
Sostanze d'abuso (droga ed alcool)Sostanze d'abuso (droga ed alcool)
Sostanze d'abuso (droga ed alcool)
angiolikkia
Ìý
Lineeguidablsadulto
LineeguidablsadultoLineeguidablsadulto
Lineeguidablsadulto
angiolikkia
Ìý
65659396 doc-ita-ricerca-sulle-droghe
65659396 doc-ita-ricerca-sulle-droghe65659396 doc-ita-ricerca-sulle-droghe
65659396 doc-ita-ricerca-sulle-droghe
angiolikkia
Ìý
15 dipendenze
15   dipendenze15   dipendenze
15 dipendenze
angiolikkia
Ìý
18698273 1-enarm-2006-contestado-y-comentado18698273 1-enarm-2006-contestado-y-comentado
18698273 1-enarm-2006-contestado-y-comentado
angiolikkia
Ìý
06 quiz mg onco-ematologia - pdf
06 quiz mg   onco-ematologia - pdf06 quiz mg   onco-ematologia - pdf
06 quiz mg onco-ematologia - pdf
angiolikkia
Ìý
05 quiz mg nefrologia - pdf
05 quiz mg   nefrologia - pdf05 quiz mg   nefrologia - pdf
05 quiz mg nefrologia - pdf
angiolikkia
Ìý
04 quiz mg endocrinologia pdf (1)
04 quiz mg   endocrinologia pdf (1)04 quiz mg   endocrinologia pdf (1)
04 quiz mg endocrinologia pdf (1)
angiolikkia
Ìý
03 quiz mg gastroenterologia pdf
03 quiz mg   gastroenterologia pdf03 quiz mg   gastroenterologia pdf
03 quiz mg gastroenterologia pdf
angiolikkia
Ìý
02 quiz mg pneumologia pdf
02 quiz mg   pneumologia pdf02 quiz mg   pneumologia pdf
02 quiz mg pneumologia pdf
angiolikkia
Ìý
01 quiz mg cardiologia pdf
01 quiz mg   cardiologia pdf01 quiz mg   cardiologia pdf
01 quiz mg cardiologia pdf
angiolikkia
Ìý

7633548 miti-dell-alcol

  • 1. CN 31 L’ALCOL E I SUOI MITI Edgardo Lugaresi Biologo, Nutrizionista L’alcol ha sempre fatto parte della storia dell’umanità. Non c’è testo antico, dalla Grecia alla Palestina alla Cina che non parli dell’alcolesoprattuttodeidannidaeccessoe/oabuso.Anchein tutte le religioni possiamo trovare qualche riferimento alla ne- cessitàdiastenersidall’alcol,deltutto,oppureunpo’,oalmenoincertiperio- di dell’anno. L’abuso di bevande alcoliche, spesso associate all’uso di altre sostanze psicotrope, come ecstasy, amfetamine, cocaina, ecc., rientra nel fe- nomeno delle poli-dipendenze, che in Italia, negli ultimi anni, ha registrato e continuaa registrareuna rapida escalation, con riflessi negativi sulla vita so- ciale,sullasalutepubblica e con evidenti effettianche nel campo degli infor- tunisullavoroedinmateriadisicurezzastradale. InItalia,l’alcolismointesocomemalattiasocialehastentatoafarsistradae diconseguenzascarsesonostate,inpassato,leiniziative(strumentiestruttu- re)perprevenirelecauseecombattereadeguatamenteglieffetti.Ènecessario intervenire continuamente per prevenirne la diffusione e l’insorgenza, so- prattutto nelle generazioni più giovani, tramite la realizzazione di una seria e costanteinformazionesuidannichepuòprodurreildiffondersidiun’abitudi- nesregolatao smodatadibere. In Europa, circa un giovane su quattro, di età compresa tra i 15 e i 29 anni, muore a causa dell’alcol che rappresenta, secondo le ultime stime, il primo fattoredirischiodiinvalidità,mortalitàprematuraemalattiacronicatraigio- vani.Ognianno,inItalia,piùdi20milapersonemuoionoperabusodialcole per problemi alcolcorrelati. In particolare, l’alcol è la causa di quasi la metà deidecessiconseguentiagliincidentistradalichesiregistranonelnostroPae- seecherappresentanolaprimacausadimortepergliuominialdisottodei40 anni. L’aumento del consumo di bevande alcoliche si riscontra soprattutto nellefascedietàpiùvulnerabili,dai14ai17anni,enellegiovanidonne;sono circail17,1%deimaschi,inquestafasciadietà,eil13,8%dellefemmineche consumanoalcolaldifuorideipasti. Lariduzionedeidannisanitariesocialicausatidall’alcolè,attualmente,uno dei più importanti obiettivi di salute pubblica perseguiti da gran parte degli Stati europei. Le patologie provocate nell’organismo umano dall’uso ecces- sivo e dall’abuso di bevande alcoliche sono un tema assaiampio e allo stesso tempo multiforme, in quanto i processi coinvolti vanno da fenomeni biochi- mico-cellulare,amanifestazionifunzionali,adanniorganiciacaricoditessu- ti e apparati, fino ad arrivare ad alterazioni psichiche e della personalità (l’alcolcausaalmeno 60 malattie).E in questa sintesinon vanno dimenticate leimplicazionisocialied economiche. L’argomentoalcolerastatoinseritoavariotitoloin12dei38obiettivistabi- liti dal Comitato Regionale per l’Europa dell’OMS (Organizzazione Mon- diale della Sanità), obiettivi che stabilivano i passi minimi da effettuare per raggiungere, entro l’anno 2000, un accettabile livello sanitario per tutti (Pro- getto dell’OMS Salute per tutti entro il 2000). L’OMS ritiene, infatti, che l’alcol sia una sostanza comunque dannosa, a prescindere dalla quantità ingerita, e che la moderazione sia solo una modalità del bere, così come lo è l’abuso, da trattare tendenzialmente con lo stesso approccio. L’OMS inqua- dra l’alcolismonell’ambito delle tossicomaniee lo differenzia dall’abitudi- neabere. F
  • 2. 32 CN n.3 / 2005 ABITUDINE ABERE: • desiderio ma non necessità di continuare ad assumere alcol per il senso di benessere che produce; • scarsa o nessuna tendenza ad aumentare le dosi; • dipendenza psichica dalla sostanza in assenza (si presuppone) di dipendenza fisica; • effetti dannosi, se presenti, solo per l’individuo. TOSSICOMANIA: statodiintossicazioneperiodicaocronica,nocivaal- l’individuoeallasocietà,prodottadalconsumoripetutodi una determinata sostanza (naturale o sintetica), con le seguenti caratteristiche: • desiderio invincibile e/o bisogno di continuare a far uso della sostanza; • tendenza ad aumentarne le dosi; • dipendenza psichica e fisica degli effetti della sostanza; • comparsa di sindromi da astinenza quando si smette di assumerla. L’alcol può dar luogo ad ABUSO e DIPENDENZA, con graviconseguenzesiafisichechepsichiche,individualie sociali. L’abuso comporta l’uso dell’alcol in un modo patologi- co,lacompromissione delleattivitàsocialie/oprofessio- nali e dei rapporti familiari. In pratica, l’abuso di alcol può esseredefinitocomeconsumogiornalieroabitualedibe- vande alcoliche, pari ad una assunzione di circa 120 grammidialcolassoluto,corrispondenti,atitolodiesem- pio, a: • oltre 1 litro di vino al giorno; • oltre 2 litri di birra al giorno; • oltre 1/4 di litro di superalcolici al giorno; • 1 litro di vino più 1/8 di litro di superalcolici al giorno; • 2 litri di birra più 1/8 di litro di superalcolici al giorno. La dipendenza comporta un aumento delle dosi per raggiungere (momentaneamente) l’effetto desiderato e l’aggravarsi dei sintomi provocati dall’abuso. È caratte- rizzatadauncomportamentocompulsivorivoltoesclusi- vamente a procurarsi l’alcol, dalla tolleranza e dalla sindrome da astinenza. I MITI DELL’ALCOL Cos’èl’alcol? L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con una capacitàdiindurredipendenza,superioreallesostanzeodrogheillega- li più conosciute. I giovani (al di sotto dei 16 anni), le donne e gli anziani sono in genere più vulnerabili aglieffetti dellebevande alcoliche a causadi unaridottacapacitàdelloroorganismoametabolizzarel’alcol.Alcontrario di quanto si ritiene comunemente, l’alcol, pur apportando circa 7 Kcalorie per grammo, non è un nutriente (come ad esempio lo sono le proteine, i carboidratioigrassialimentari)eilsuoconsumononèutileall’organismoo allesuefunzioni;risultainvecefontedidannodirettoallecelluledimoltior- ganitracuiipiùvulnerabilisonoilfegatoeilsistemanervosocentrale. L’alcolèunostimolantedelsistemanervoso? L’azione farmacologica principale dell’alcol etilico si esplica a livello del sistema nervoso centrale. È diffusa opinione che, a piccole dosi, l’alcol sia una sostanza eccitante, come il caffè, che è una sostanza nervina, uno stimolate del sistema nervoso e del cervello. È anche molto diffusa la credenzacheun“buonbicchiereâ€porterebbeaun’ideazionepiùfacile,più “fluidaâ€,unaloquacitàpiùvivace,più“convincenteâ€eadunasensazionedi ottimismo,disicurezza,di“mancanza dellesensazionedipauraâ€, per cuici sisentecapacidiaffrontarequalsiasicosaedieseguiredellecoseimpossibi- li. In realtà, l’alcol etilico non è uno stimolante, ma un deprimente del sistemanervoso centrale. La sensazione di stimolo che si prova è solo ap-
  • 3. CN 33 Quantoalcolbeviamo? Quanto bere? Sono diversi i ricercatori che si sono interessati a questo problema, ma fino ad oggi non è stato trovato nessun accordo su quanto alcol consumare senza correre dei ri- schi. I motivi di questa discordanza sono diversi e vanno dalla tolleranza individuale (anche per piccole quantità) al fatto che è difficile stabilire una demarcazione fra dosi “otti- maliâ€, che siano capaci di indurre qualche effetto positivo, senza determinare effetti nocivi a livello metabolico o orga- nico, edosi“massimaliâ€, cioèquellevicine allequantità tos- siche. I dati che seguono sono indicativi, ma possono essere di aiuto per valutare quanto beviamo: ¨UOMO ADULTO: viene generalmente ammessa, come dose giornaliera, quelladi1grammoperchilodipeso,per unaquantitàcom- plessiva di alcol non superiore, comunque, ai 60 grammi al giorno, che corrispondono a: 650 cc di vino a 12°; 1900 cc di birra a 4°; 190 cc di whisky a 40°; ¨DONNAADULTA: la quantità indicata per l’uomo dovrebbe essere ridotta dal- la donna del 30-40 per cento, in quanto la donna presenta una maggiore suscettibilità ai danni causati dall’alcol; inol- tre, si dovrebbe evitare di bere in gravidanza (astinenza completa), per evitare rischi di danno al feto; ¨ANZIANI: unproverbiodice“ilvinoèillattedeivecchiâ€,malecosenon stannocosì eneglianziani laquantità dialcol ingeritaquoti- dianamente dovrebbe essere ancora inferiore per una se- rie di motivi che vanno dal minor consumo calorico, all’aumentata suscettibilità di danno epatico e cerebrale e per la frequente assunzione di farmaci che possono inter- ferire con l’alcol. ¨BAMBINI: i bambini non dovrebbero mai bere in quanto il loro corredo enzimatico per demolire l’alcol nel fegato non è sviluppato. parente, in quanto l’alcol deprime una partedel nostrosistema nervoso,la sostanza reticolare, che svolge azione integratrice e di controllo sulla cor- teccia cerebrale, per cui si hanno sensazioni mentali apparentemente più pronte,sicureelucide,inrealtàmenoefficientiemenoarticolate,inultima analisiconfuseeperfinocontraddittorie. Èverochel’alcolpuòagirecomeansiolitico? Apiccole dosi, l’alcol può indurre uno stato di calma, quindi avere questo “effetto ansioliticoâ€, ma solo perché ha un effetto di ottundi- mento di una situazione psicologica disturbante e che genera conflitto dentro di noi. Questo è l’effetto psicofarmacologico maggiormente ricer- catodachibeve,anchemoderatamente,perché,comegiàspiegato,l’effet- to inibente dell’alcol permette di bloccare ogni tipo d’ansia e di paura, facendocisentire “padronidi ogni situazioneâ€. Infatti,un proverbio latino affermava:vinadantanimos,ilvinodàcoraggio. L’alcolaumentalaforzamuscolare? Per la sua azione a livello del sistema nervoso centrale e del cervello, l’alcolattenualasensazionesoggettivadifatica,percuinonèlogi- conéutilechechièaddettoalavoripesantiutilizzil’alcolperavereun’ef- ficienza e una resa migliore. La “carica†che dà l’alcol è soggettiva ed effimera e, in realtà, la resistenza fisica diminuisce invece di aumenta- re, per cui, dopo, ci si sente più stanchi di prima, oltre ad avere, probabil- mente, messo in pericolo la nostra vita e quella degli altri. Inoltre, l’abuso protratto di alcol può causare danni alla muscolatura scheletrica. Infatti, l’alcol occupa una posizione prioritaria tra i fattori di danno alla muscolatura che vanno dall’aumentata permeabilità della membra- na muscolare alla necrosi. Lo studio della forza muscolare di cinquanta alcolisti uomini con un’età media di circa 38-39 anni, ha rivelato che, ri- spetto ai soggetti normali di controllo, il 42% presentava una forza mi- noredicirca20kg,misuratanelmuscolodeltoidedelbraccio,eil46% mostravadeisegniistologicidimiopatia. L’alcolèuncardiotonico? Unaconvinzionemoltodiffusaèchel’alcolpossaesercitaresulcuore unarapidaazionetonica,stimolante,percuilecontrazionicardiache diverrebbero più energiche e rapide e la circolazione del sangue sarebbe facilitata, al punto da poterlo usare in caso di svenimento (vedi il “cordia- leâ€).Ètuttofalsoinquantol’alcolprovocaunavasodilatazioneperife- ricacheportaadunasottrazionedisanguedalcervelloedagliorgani interni. Neppure a piccole dosi l’alcol ha qualche effetto rilevante sulla potenza e sull’efficienza del cuore in quanto non si notano significative modificazioninédellapressionearteriosanédellagittatacardiaca.L’abu- soprotrattoneltempo,invece,ècausadidepressionedellacontrattili- tàcardiaca,cheèallabasedellacosiddetta“miocardiopatiaalcolicaâ€, malattiacheportaversol’insufficienzacardiaca. F
  • 4. 34 CN n.3 / 2005 Quantoalcolcontieneunbicchieredi: Bevanda ContenutoAlcolico %vol* g/100ml° Quantità (ml) Unadosecontiene:Alcol (ingrammi) Amaro 30 24 30(1dose) 7,2 Aperitivo 18 14 40(1dose) 5,6 Birranormale 3 2,4 330(1boccale) 7,9 Birraspeciale 3,5 2,8 330(1boccale) 9,2 Brandy 40 32 40(1dose) 13 Cognac 40 32 40(1dose) 13 Champagne 11 9 100(1coppa) 9 Grappa 42 33 40(1dose) 13,2 Liquore20% 40 16 30(1bicchierino) 4,8 Liquore40% 40 32 30(1bicchierino) 9,6 Vino12% 12 9 130(1bicchiere) 11,7 Vino13% 13 10 130(1bicchiere) 13 VinoPorto 18 14 40(1dose) 5,6 Vodka 40 32 40(1dose) 12,8 Whisky 40 32 40(1dose) 12,8 *%vol.=gradazionealcolica °g/100ml=grammidietanoloin100millilitri ALCOL,BAMBINIEGIOVANI Sono sempre più numerosi gli adolescenti che consumano alcol: nel 2001 l’ISTAT ne ha contati 870mila di età compresa tra i 14 e i 16 anni, 22mila in più rispetto al 2000 e 89mila in più ri- spetto al 1998. Tra questi, sono circa 400mila quelli che abusano soprattutto di birra, vino e aperitivi alcolici. L’incremento maggiore siregistratraleteenager,passatedal35,7%del1998al41,6%del 2001,mentrelaprevalenzadiconsumatoritraimaschièsalitadal 46,2% al 51,6%. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità hanno rivelato che i giovani italiani bevono per sentirsi più sicuri e loquaci in gruppo, oltre che “trendy†agli occhi degli amici. Per questo, il 12,2% degli adole- scentipreferisceberefuoridaipasti,unamodalitàdiconsumoche segue, oltretutto, un trend in ascesa per entrambi i sessi: +3,9% per i maschi e +27,6% per le femmine. Il primo bicchiereviene consumato a 11-12 anni, l’età più bas- sa nell’Unione Europea, dove la media si aggira sui 14 anni e mezzo. I maschi preferiscono la birra (354.349 consumatori nel 2001), seguita dal vino (196.394 individui), dagli aperitivi alcolici (188.617)edagliamari(94.137individui).L’incrementomaggiore, tragliadolescentidisessomaschile,nei4anniconsiderati,siregi- stra per gli aperitivi alcolici (+32,7%) e per gli amari (+5,4%). Il più elevato numero di consumatrici si registra, analogamente ai coetanei di sesso maschile, tra le giovani che bevono birra (216.462 adolescenti) e anche per il sesso femminile si rileva un’equivalenza nel numero di consumatrici di vino e di aperitivi alcolici (122.382 e 121.117 adolescenti). A differenza dei ma- schi, tra le adolescenti si registra un più elevato numero di con- sumatrici di superalcolici (56.182) rispetto agli amari (34.855). Tra le teen-ager, infine, l’incremento maggiore, nei 4 anni esa- minati, si registra per gli aperitivi alcolici (+28%). Fonte: Ministero della Salute, 2004; Istituto Superiore di Sanità suidatiISTAT,IndaginiMultiscoposu“Stilidivitaecondizionedi salute†per gli anni 1998-2001. L’alcolèunvasodilatatoree,in particolare,aiutaadilatarelearterie coronarieecerebrali? Questa convinzione è molto diffusa: si crede che, so- prattutto a piccole dosi, l’alcol sia capace di dilatare le arterie coronarie, aumentando di conseguenza il flusso di sangue nelle pareti cardiache. Di qui la credenza che un bicchierino di whisky o di un altro liquore secco rappre- sentiunrimediod’urgenzacontrol’anginapectoris.Nien- tedituttoquestoèvero,anzièmoltopericoloso.L’alcol non ha alcun effetto o azione sulle arterie coronarie e l’attenuazionedeldoloreriferitaincasodiangina pec- toris è dovuta all’effetto analgesico dell’alcol a livello del sistema nervoso centrale. Inoltre, l’attenuazione del dolore può facilitare imprudenze e sforzi pericolosi. Per quanto riguardale arterie del cervello,l’alcol non provoca nessuna modificazione né di calibro né di flusso. Anzi, l’effetto è contrario in quanto, a seguito della vasodilata- zione periferica, si ha una deplezione di sangue dalle zonecerebrali.
  • 5. CN 35 Lemalattie Ogni anno, secondo i dati del World Health Report (OMS 2002) sono attribuibili, direttamente o indirettamente, al consumodialcol:il10%dituttelemalattie,il10%dituttiitumori, il63%dellecirrosiepatiche,il41%degliomicidiedil45%ditutti gli incidenti, il 9% delle invalidità e delle malattie croniche. Nel- l’interaEuropa,ungiovanesu4,dietàcompresatrai15ei 29 anni, muore a causa dell’alcol che rappresenta attualmente il primofattoredirischiodiinvalidità,mortalitàprematuraemalat- tiacronicatraigiovanieuropei. Iricoveri Complessivamente,secondolestimedellaSocietàItaliana di Alcologia, il 10% dei ricoveri è attribuibile all’alcol; nel- l’anno 2000 tale numero è stimabile in 1.267.156 (OSSFAD - OsservatoriosuFumo,AlcoleDroga).Nellostessoanno,se- condo quanto si leggenellaRelazione sullo StatoSanitariodel Paese 2001/2002 del Ministero della Salute 93.321 ricoveri sono stati effettuati e ufficialmente registrati in sede di ricovero condiagnositotalmenteattribuiteall’alcol.Lastimagrezzadel- l’impattosuiricoveritotalidovutoamalattieindirettamenteattri- buibiliall’alcolèconseguentementedel9%sututtiiricoveripari acirca1milionedidimissionil’anno. I decessi OgniannoinItaliacirca40milaindividuimuoionoacau- sadell’alcolpercirrosiepatica, tumori, infartoemorra- gico, suicidi, aborti, omicidi, incidenti in ambiente lavorativo, domestico e incidenti stradali. Nell’anno 2000, gli incidenti stradali hannocausato: 8.000 decessi,170.000 ricoveri, 600.000 prestazioni di pronto soccorso e 20.000 invalidità permanenti. L’alcol è causa di circa la metà degli 8.000 decessi conseguenti ad incidenti stradali, che rap- presentanola prima causa di morte per gli uomini al disotto dei 40 anni. Circa 200 giovani muoiono ogni anno in Italia a causa di un incidente stradale causato dall’alcol che è an- che la causa del 50% delle conseguenze non fatali. I costi L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che i costi annuali sociali e sanitari, sostenuti a causa di pro- blemi collegati all’alcol, sono pari al 2-5% del Prodotto Interno Lordo (PIL). Secondo tale stima sul PIL nazionale dell’anno 2003 (1324 miliardi di euro) i costi dell’alcol risul- terebbero pari a 26-66 miliardi di euro (52.000-128.000 mi- liardi di vecchie lire). Fonte: Istituto Superiore di Sanità; Ministero della Salute, 2004. L’alcolproteggedall’arteriosclerosi? L’alcol sembra svolgere un’azione protettiva nei riguardi dell’arteriosclerosi in quanto un consumo moderato e rego- lare può essere messo in rapporto a una diminuzionedel rischio di accidenti vascolari su base arteriosclerotica. È controverso se ciò avvengaconqualsiasidoseabitualedialcol(ilfamosoconsumo moderato e regolare). È sicuro, invece, che questa azione protet- tiva,seesiste,siperdeconlacomparsadiunamalattiaepatica, come avviene negli etilisti cronici. L’azione protettiva è essen- zialmente dovuta al fatto che l’alcol etilicoaumenta la produzione delleHDL,molecolecostituitedaproteineelipidi,cheimpedisco- no la formazione di placche di colesterolo e tessuto fibroso nelle paretidellearterie. Èverocheilvinofabuonsangue? Ancora oggi è diffusa la credenza che un bicchiere di vino possa essere un valido rimedio contro l’anemia dovuta pro- babilmente al fatto che il volto di una persona anemica acquista “colore†dopo aver bevuto dell’alcol. Questo rossore cutaneo è dovutoadunavasodilatazioneperifericaenonadunaspecifi- ca e diretta influenza dell’alcol sulla composizione del sangue. Invece,incasodiabusol’alcoletilicopuòdarluogoadiversefor- me di anemia con meccanismi diversi e spesso associati fra loro: da una ridotta produzione di globuli rossi da parte del midollo os- seo (anemia da insufficiente produzione midollare), dovuta a ca- renza di acido folico, una vitamina presente nelle verdure, a seguito di ipoalimentazione, ridotto assorbimento intestinale e al- terato metabolismo epatico, ad un’aumentata distruzione dei glo- buli rossi in circolo (anemia da iperemolisi), dovuta a grave epatopatia. Èverochel’alcoletilicoproteggedalfreddo? Acausa dell’effetto vasodilatatorio dell’alcol, i vasi della cute si riempiono di sangue, la pelle si arrossa, e siriscalda. Que- sta sensazione di calore conduce facilmente ad abusare di alcolici, specialmenteneiclimifreddiod’inverno,einducelafalsaconvin- zionechel’alcolapportidell’energiacaloricaecheperciònonpos- sachefarbene.Inrealtàunataleconvinzioneèfalsaperchéalla lunga si traduce in una ridotta capacità dell’organismo a sop- portare il freddo: infatti, la cute, riscaldandosi per effetto della vasodilatazione, disperde calore, portando di conseguenza ad una raffreddamentodellepartiinternedelcorpo.Nota bene:ilmecca- nismo fisiologico di protezione dal freddo è la vasocostrizione cutanea,cheimpedisce,appunto,ladispersionedicalore.L’alcol provocailmeccanismoinverso. F
  • 6. 36 CN n.3 / 2005 L’alcolagiscesullafunzionesessuale? Èradicataedanticaconvinzionechel’alcolaccrescalo stimolo sessuale. In realtà l’alcol ha sulla funzione sessuale un’azione inibitoria sia a livello centrale che periferico.Infatti,acausadellasuaazionedepressivaali- vellocerebrale,l’alcolalteraimeccanismistessidiregola- zione e di secrezione degli ormoni sessuali: inibisce la produzione di un fattore che stimola a sua volta la secre- zionedell’ormone maschile,iltestosterone,e degliormo- nifemminili,ilprogesteroneegliestrogeni.Inoltre,haun- ’azione diretta sulle ghiandole sessuali, inibendo la produzione degli stessi ormoni sessuali. Questo effetto vale soprattutto per l’uomo, mentre nella donna la situa- zione ormonale sembra essere poco alterata. Dopo una singola dose è possibile evidenziare una riduzione, anche selieve,deltassoditestosteronenelsangue,oltreaunari- duzione della capacità di erezione. Questo per quanto ri- guarda il piano biologico. Sul piano psicologico, l’alcol etilico, a piccole dosi, proprio per il suo effetto di riduzio- ne delle inibizioni e degli stati ansiosi, può essere di aiuto. Resta, comunque, da sottolineare sempre il fatto che un suo ricorso sistematico, a scopo disinibitorio, alla lun- ga si dimostra errato: la sua azione depressiva sul siste- ma nervoso centrale può anche manifestarsi in modo piuttosto rapido, con un calo psicofisico che si ripercuote negativamente sui riflessi fisiologici dell’eccitazione e dell’orgasmoe,diconseguenza,causaredisturbiedisfun- zioni sessuali, soprattutto crisi temporanee d’impotenza e di frigidità. Nell’alcolismo pre-cronico si determina un maggiordesideriononcorroboratodamaggioriprestazio- ni, situazione che può degenerare nell’alcolismo cronico. L’abusocronicodialcoldeterminanell’uomoipogonadi- smo, cioè un’atrofia dei testicoli con sterilità e riduzione deicaratterisessualisecondariecomparsadisegnidifem- minilizzazione. Anche nella donna si verifica sterilità e amenorrea (mancanza del ciclo mensile) a causa della ri- duzione delle concentrazioni degli ormoni femminili, so- prattuttogliestrogeni,nelsangue. Èverochel’alcolpuòcombatterela febbreeilraffreddore? Tradizionalmente le bevande alcoliche vengono im- piegate per combattere la febbre e il raffreddore: dal bicchieredigrappaodiwhisky,allattecaldoconaggiunta diunliquorealvinbrûlé.Èbenesottolinearechequalsiasi beneficio è solo di ordine psicologico, legato al gusto delle bevanda e alla “forza†delle spezie che, eventual- mente, vengono aggiunte alla bevanda. È vero che l’alcol disperde il calore corporeo tramite il meccanismo della vasodilatazione,maperabbatterelafebbrebevendobi- sognerebberaggiungeredosivicineaquellechecausa- noilcoma.. Èverochel’alcolhaproprietàdigestive? Tutte le bevande alcoliche, a piccole dosi e a grada- zioni non elevate, hanno un potere eupeptico, cioè LASITUAZIONE IN ITALIA Nonostante la diminuzione dei consumi medi-pro capite osservati in Italia nel trascorso ventennio e che hanno raggiunto da ormai quattro anni un plateau di 7,4 litri per anno, la nostra nazione presenta indicatori che consentono l’individuazione di una consistente fascia di popolazione a rischio di consumi eccedenti i limiti massimi indicati in 1-2UnitàAlcolica(U.A.)perledonnee2-3perimaschi(unaU.A.con- tiene 12 grammi circa di alcol). L’elaborazione dell’Indagine Multiscopo ISTAT2002 “Stili di vitae con- dizioni di salute†effettuata dall’Istituto Superiore di Sanità stima in cir- ca 36 milioni i consumatori di bevande alcoliche in Italia, 20.500.000 maschi e 15.500.000 femmine; di questi il 14,2 % (7.136.000 circa) dichiara consumi alcolici eccedenti i limiti massimi indicati dalle Linee Guida per una sana alimentazione in maniera prevalente tra le consu- matrici (19,1 %) rispetto ai maschi (9,2 %). Le classi di età considerate (dai 14 anni in su) consentono di eviden- ziare la massima prevalenza e numerosità dei consumatori non mo- derati nella fascia di età 45-64 e 65-74 per entrambi i sessi (grafico e tabella di seguito riportate). Fonte: Istituto Superiore della Sanità: “Sintesi della presentazione di EmanueleScafatoinoccasionedell’AlcoholPreventionDay2005â€,21 aprile 2005.
  • 7. CN 37 ALCOLEMIA L’alcolemia è la quantità di alcol che si ritrova nel sangue dopo l’ingestione di bevande alcoliche. Una concentrazione di 0,2 grammidialcolognicentomillilitridisangue(0,2gr/%)siraggiun- ge in un maschio o in una femmina di circa 60 chili di peso con l’ingestione a stomaco pieno di circa 12 grammi di alcol puro, corrispondenti al consumo di: –1 bicchiere da 125 millilitri di vino (gradazione 11.5 %) –oppure 1 lattina da 330 cc di birra (gradazione 4,5 %), –oppure 1 bicchierino da 40 millilitri di superalcolico (gra- dazione 40 %) Da tenere presente che: ·con0,2grammidialcolognicentomillilitridisanguesimani- festaunainizialetendenzaaguidareinmodopiùrischioso,iri- flessisonodisturbatileggermentemaaumentalatendenzaad agire in modo imprudente in virtù di una riduzione della perce- zione del rischio. ·0,4 g - Rallentano le capacità di vigilanza ed elaborazione mentale; le percezioni ed i movimenti o le manovre vengono eseguiti bruscamente con difficoltà di coordinazione. ·0,5g-LIMITELEGALEGUIDA:ilcampovisivosiriducepre- valentemente a causa della riduzione della visione laterale (è più difficile perciò controllare lo specchietto retrovisore o con- trollare le manovre di sorpasso); contemporaneamente si ve- rifica la riduzione del 30-40 % della capacità di percezione degli stimoli sonori, luminosi e uditivi e della conseguente ca- pacità di reazione. ·0,6 g - I movimenti e gli ostacoli vengono percepiti con note- vole ritardo e la facoltà visiva laterale è fortemente compro- messa. ·0,7 g - I tempi di reazione sono fortemente compromessi; l’e- secuzione dei normali movimenti attuati alla guida è priva di coordinamento, confusa e conduce sempre a gravi conse- guenze. ·0,9 g - L’adattamento all’oscurità è compromesso accompa- gnandosi alla compromissione della capacità di valutazione delledistanze,degliingombri,delletraiettoriedeiveicoliedelle percezioni visive simultanee (per esempio di due autoveicoli se ne percepisce solo uno. ·1 g - Ebbrezza manifesta, caratterizzata da euforia e disturbi motori che rendono precario l’equilibrio. Si ha alterazione della capacitàdiattenzione,conlivellidicapacitàvisivaminimaetempi di reazione assolutamente inadeguati, e una maggior tendenza alla distrazione. Il comportamento alla guida si caratterizza attra- verso sbandate volontarie dell’autoveicolo o della moto, guida al centro dellastrada oinsensocontrario,incapacitàdivalutazione della posizione del veicolo rispetto alla carreggiata. Le luci degli abbaglianti, le percezioni luminose intense, possono essere la causa determinante della perdita completa di un controllo già precario,provocandounaccecamentotransitorioacuisegueun recupero molto lento della visione. Le percezioni sonore, quali quelledelclacson,vengonoavvertiteconunritardoaccentuatoe comunque in maniera inefficace a determinare un riflesso utile alla salvaguardia della propria e altrui incolumità. ·Più di 1 g - Lo stato di euforia viene sostituito da uno stato di confusione mentale e di totale perdita della lucidità con conse- guente sopore e sonnolenza molto intensa. Fonte: “Alcol, sai cosa bevi?†Opuscolo della Campagna di Pre- venzionepromossada:SocietàItalianadiAlcologia,Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento, Istituto Superiore di Sanità Osservatorio Nazionale Alcol - OssFad, Centro Alcologico RegionaledellaToscana,2005. facilitano la digestione, stimolando la secrezione salivare, ga- strica e intestinale. Non bisogna, però, eccedere perché le ga- stritiseguonoognieccessoalcolico. Èverochel’alcolèunalimento? Laconvinzionechelebevandealcolicheabbianounvalore nutritivosidevequasiesclusivamenteall’alcoletilico,an- che sesoprattutto ilvino e labirra non possono essere conside- rati semplici miscele di acqua e di alcol etilico in quanto contengono alcuni principi alimentari, che sono, però, assolu- tamenteinsufficientiperilnostroorganismo.Lascarsaquanti- tàdiproteine,vitamineealtriimportanticostituenti,comeisali, presenti nelle bevande alcoliche, porta inevitabilmente, in casodiabusoduraturo,aunostatocarenzialeditalisostan- ze. A eccezione dello zucchero, presente in alcuni liquori, i su- peralcolicinoncontengono alcunprincipionutritivo. L’alcoletilico, infatti: · nonsvolgealcuna funzionecostruttiva, cioè non fornisce elementi necessari per la costruzione o la riparazione delle strutture cellulari, principalmente tramite le proteine, per cui l’organismo interessato non potrebbe né crescere né rinnovare le sue strutture e andrebbe, a lungo andare, inevitabilmente in- contro alla morte; · non ha funzioni regolatrici o protettive, compiti svolti dalle vitamine, dai sali minerali e dall’acqua, per cui, in caso di abusocronico,sihalacarenzadialcunevitamineesaliminera- li; ·dalpuntodivistaenergetico,èunmediocrecombustibi- le in quanto viene “bruciato†troppo rapidamente, trasforman- do la sua energia chimica in calore, costringendo, quindi, l’organismo a dissipare questo calore in eccesso tramite la va- sodilatazionecutanea; · a differenza degli elementi nutritivi, che vengono utilizzati da tuttiitessutieorganidel corpo,l’alcol etilico viene metabo- lizzato quasi interamente dalle cellule epatiche e i suoi meta- boliti, cioè i prodotti del suo metabolismo, sono tossici e, una volta in circolo, raggiungono qualsiasi distretto del corpo, causando quei danni che sono le manifestazioni cli- nichedell’intossicazione alcolica. Èverochel’alcolfavorisceilsonno? L’alcol ha un effetto ipnotico sul nostro sistema nervoso centrale,maèungraveerrorecrederechepossafavorirela qualitàdelsonno:l’alcolsopprimeinfattilafasepiùristoratrice del sonno, la fase REM. Ne deriva maggiore irritabilità, ansia, stanchezzacronicaeunsensocontinuodispossatezza.q