La riforma delle Camere di Commercio prevede riduzioni significative dei diritti annuali, con risparmi medi per le PMI, ma mette a rischio posti di lavoro e rappresentanza per le imprese periferiche. L'obiettivo del governo sembra essere la razionalizzazione delle risorse e la valorizzazione degli asset immobiliari delle Camere, potenzialmente a scapito dei servizi offerti alle imprese. Senza adeguati criteri per l'accorpamento, la riforma rischia di portare a una flessione economica e a una diminuzione nella rappresentanza delle realtà locali.