1. Visioni urbane
I risultati dell’azione di
accompagnamento alla progettazione
di spazi laboratorio sostenibili
2. Patto con i giovani-Asse creatività
La Regione Basilicata, nell’ambito del Patto con i Giovani
ha messo in cantiere alcune iniziative sulla creatività,
con 2 finalità:
• accrescere l’attrattività della Regione, che vuol dire
aprire e collegarsi con realtà nazionali e internazionali, in
modo che non sia abbia la percezione di vivere in una
regione ai lontana dai centri dove “accadono le cose”.
Per attirare i giovani ed i creativi (lucani e non) è
importante “la qualità dell’istruzione e la probabilità di
uno sbocco lavorativo adeguato, ma anche la ricchezza
e la rilevanza di eventi culturali”
• fare della creatività un campo di sviluppo e di attività
in rete. L’idea è che occorre rafforzare gli strumenti
affinché –per quanto possibile- la creatività possa creare
valore economico e ridurre la dipendenza “anche
culturale” dai finanziamenti pubblici.
3. Visioni urbane- perché
• Tra le principali iniziative sulla creatività: spazi-
laboratorio (previsti dall’APQ Politiche sociali per un
valore pari a 4,3 meuro).
• Visioni Urbane (azione della Regione e del Ministero
dello Sviluppo Economico- programma Sensi
Contemporanei) si prefigge di progettare i contenuti e
studiare la fattibilità/sostenibilità degli spazi laboratorio
La “ratio” è : partiamo dai “contenuti per arrivare ai
contenitori”, per evitare di pervenire –come spesso
avviene- a dei contenitori privi di contenuto o a dei
contenitori che si aprono e si chiudono nel giro di poco
tempo per mancanza di una sostenibilità o di una
progettualità.
4. Visioni urbane: cosa si è fatto (1)
• Azione di conoscenza ed interlocuzione della
scena creativa e del suo potenziale per lo
sviluppo (gli affermati, gli emergenti, non solo
arti ma anche ICT e bloggers: io incontro te che
mi presenti un altro ecc.)
• Condivisione di un quadro delle luci ed ombre
(esiste una scena? Quali i punti di forza e
potenzialità? Quali i punti di debolezza? Quali le
esigenze e le tendenze? Quali le indicazioni di
policy culturale?)
5. Visioni urbane: cosa si è fatto (2)
• I workshops con esperti esterni: stimoli,
confronti, riflessioni e fermenti di cooperazione
• Il blog di progetto: va bene, va male? Si può fare
insieme? Quali immaginari-quali idee ed attività
se si avesse uno spazio?
• Ricognizione delle esperienze di spazi
laboratorio in Italia ed all’estero
6. Visioni urbane: cosa è successo
• Messa in rete: attraverso il blog e gli incontri ha
promosso un clima di mutua fiducia e
conoscenza reciproca;
• Cambiamento culturale
• Progettazione:
– non solo dell’APQ (rete di spazi laboratorio),
– un piano di azioni più generale per la
creatività
7. Le tendenze e le esigenze rilevate (1)
• la scena creativa lucana esiste, è in grado di
esprimere un’offerta culturale diversificata, ha un
grande legame con il territorio, può contare su
legami con artisti internazionali e su giovani
lucani ritornanti. Esiste pertanto un capitale
umano e sociale che può animare, popolare e
probabilmente gestire il capitale fisico
rappresentato dagli spazi;
• Infatti, chiede spazi –per varie ragioni: per
produrre e sperimentare, per educare, per
spettacoli, per aprirsi al territorio ma anche al
mondo; tuttavia, non sempre gli spazi sono
percepiti come l’esigenza primaria;
8. Le tendenze e le esigenze rilevate (2)
Altre esigenze:
• un supporto nell’accompagnamento al mercato ed alla
sostenibilità delle iniziative;
• rafforzare i legami con il mondo ICT (vi è un discreto
numero di imprese e di bloggers operanti nel settore
ICT);
• rinsaldare i legami internazionali: far parte di reti per
stare sul mercato;
• confronto e scambi con personalità culturali riconosciute
a livello internazionale per condividere una visione ed
una strategia culturale alta in Basilicata e per “uscire
dalla lucanità”;
• una politica culturale alta, fondata sulla
programmazione pluriennale e sulla qualità dei
progetti, si alla competizione, fondata sulla qualità dei
progetti e sulla valutazione dei risultati conseguiti;
• essere messa in rete in una regione così piccola ma
anche così diffusamente popolata;
9. Le tendenze e le esigenze rilevate (3)
Ancora sugli spazi, è emerso che:
• le idee sui contenuti e sulle possibili configurazioni degli
spazi, sebbene espresse a livello ancora di singole
associazioni, esprimono sensibilità e interessi che
superano la sfera della singola associazione per
diventare - almeno in potenza - linee di lavoro
condivise.
• Sembra che vi sia una tendenziale disponibilità ad
accollarsi le responsabilità ed i costi di animazione degli
spazi, aprendo nel contempo la porta degli spazi ad altri
creativi che intendono portarvi le loro attività.
• Tali tendenze rispondono all’idea alla base dell’APQ
secondo la quale gli spazi sono aperti, cioè usati e
attraversati da più creativi, in grado di collaborare,
competere, ispirarsi a vicenda.
10. Il piano di azione per la creatività
2008-2010 (APQ)
Alla luce di quanto emerso, si propone che l’iniziativa
“spazi-laboratorio” a valere sull’APQ sia un’azione
integrata, volta a fornire:
1. Un hardware culturale (spazi attrezzati);
2. Un sistema operativo (la rete, con cui creare un
ambiente fertile per lo scambio e la cooperazione, con
il supporto di un comitato di personalità autorevoli nel
campo della creatività);
3. Opportunità e strumenti (azioni di accompagnamento
per rafforzare le competenze dei creativi e le loro
capacità di dar vita ad un cartellone di attività-progetti
sostenibili che possono animare gli spazi selezionati e
non solo).
11. Il piano d’azione- Finalità
1. Realizzare spazi che offrano le condizioni strutturali e
di servizio per nuove attività e progetti;
2. Consolidare la messa in rete della scena creativa, sia
all’interno (facilitando scambi ma anche iniziative
congiunte), che all’esterno (con lucani già affermati
all’estero e tramite il board di saggi);
3. Rafforzare le competenze in termini di :
• mercato (capacità di valutare la sostenibilità delle attività, di
mobilitare fondi, ecc.)
• capacità di sfruttare le opportunità di sviluppo offerte dalla
rivoluzione digitale;
• contributo all’economia locale (turismo, marketing e
merchandising)
4. Incoraggiare il lancio di nuovi progetti culturali
sostenibili che possano animare gli spazi e aiutarli a
12. Il piano d’azione-linee di intervento
Le linee di intervento dell’APQ :
1. Gli Spazi
2. Le Azioni di Accompagnamento (laboratori
di progettazione, progetti pilota, piattaforma
tecnologica per rafforzare la comunità dei
creativi e favorirne la cooperazione
progettuale, momenti di formazione e
gemellaggi)
13. Il piano d’azione- tempistica
Aprile
2008
Dicembre
2008
Giugno
2009
Dicembre
2009
Aprile
2010
L.d.I. 1 – Gli Spazi
Lavori di ristrutturazioni degli spazi
Apertura degli spazi
L.d.I 2 - Azioni di
accompagnamento
Laboratori di progettazione
Progetti Pilota
Finestre di apprendimento
Piattaforma digitale
Comunicazione
14. LdI1-Gli spazi: caratteristiche (1)
1. polifunzionalità: luoghi per più funzioni
(educazione e formazione, produzione,
intrattenimento, residenza ed ospitalità), ma anche
per l’incontro e all’ibridazione fra più arti (cartellone
più ricco e utenza più ampia). la polifunzionalità non
esclude una connotazione specifica dello spazio;
2. apertura e larga fruizione: indipendentemente dal
modello gestionale prescelto;
3. modularità e/o fascino: un luogo che favorisca
suggestioni estetiche e paesaggistiche e la
flessibilità degli spazi;
4. accessibilità, la facilità di accesso e la possibilità di
servire un bacino di utenza adeguato;
15. LdI1-Gli spazi: caratteristiche (2)
4. offerta di servizi (es. spettacoli) rivolta al territorio
per acquisire consenso e generare ricavi; ma anche
audience development (educare giovani per farli
crescere ma anche per ampliare l’utenza);
5. residenzialità, ospitare artisti da fuori. Modello
residenze di artisti (ti ospito, insieme facciamo un
laboratorio di teatro; domani tu mi ospiti ed io porto
il mio spettacolo a Torino o a Barcellona) e/o
Modello Res-artis: artisti -o turisti con un forte
amore per le arti- pagano per un corso residenziale
in un luogo suggestivo (diffuso in alcuni paesini
montani abruzzesi o -potrebbe- mutatis mutandis
funzionare anche in Basilicata).
6. Gli spazi in rete, con un coordinamento regionale
16. La rete degli spazi
Si propone che gli spazi laboratorio siano collegati in rete
fra loro, con un coordinamento regionale.
La rete è composta cioè da 5-6 spazi polifunzionali, ma con
un’identità ben caratterizzata, che perseguono linee di
lavoro abbastanza diverse in modo coordinato e con un
confronto sull’eccellenza.
Mettere gli spazi laboratorio in rete presuppone:
• un supporto per la programmazione di attività di qualità
ed attrattività elevata, con il ricorso a un Consiglio di
Saggi ed uno Staff di Coordinamento regionale;
• una politica di comunicazione coordinata degli spazi;
• il coordinamento delle attività realizzate negli spazi e la
possibilità di lavorare sfruttando economie di scala.
17. La rete degli spazi- gli attori
Gli attori principali sono quattro:
1. la comunità dei creativi: elabora progetti ed attività di alto
profilo che animano gli spazi;
2. il Consiglio di saggi: personalità autorevoli esterne, che danno
visibilità e attendibilità, esprimono valutazioni sulle attività svolte,
danno visione e relazioni nazionali e internazionali per evitare una
deriva provincialistica;
3. lo staff di coordinamento regionale, supportato da un team
di esperti, che almeno nella fase iniziale offre servizi di supporto
alla scena creativa (laboratori per la progettazione, promozione di
prodotti e attività culturali).
4. il Comitato dei referenti degli spazi.
18. Gli spazi: indicazioni per la scelta dei
contenitori
• proprietà pubblica
• accessibilità;
• presenza e disponibilità di organizzazioni e persone in
grado di animare lo spazio;
• Modularità e/o fascino;
• Cantierabilità
• metratura: lo spazio dovrebbe essere compreso tra
350 mq ed i 1.800 mq.
19. Metratura
Si ipotizza che la configurazione minima preveda:
2 sale (prove per circa 80 mq),
1 sala per laboratori, workshop, corsi(100 mq),
1 bar (50 mq)
1 ufficio (20 mq).
Tale spazio andrebbe associato ad un auditorium
esterno (per 80-200 persone) ed a residenze diffuse e di
fascino anche private.
Altre sale con funzioni specifiche potrebbero essere
previste, quali biblioteca/internet point, oppure esercizi
commerciali collegati alle attività (negozi di strumenti
musicali, librerie, merchandising, ecc.).
21. Ipotesi di modelli gestionali
Modello Gestione Costi Fruizione Vantaggi Svantaggi
1 Puglia-
Bollenti
spiriti
Operatore
culturale o
cordata
operatori
Privati Ampia,
previa
convenzione
gestore.
Spazio con identità
Sostenibilità
economica e qualità
progetti
Leadership
disposta
ad
accettare
vincoli
gestionali?i
2 Prato-
Officina
Giovani
Pubblica Pubblici Inclusiva. Inclusività Necessità
di una
direzione
artistica
qualificata
ed
autonoma
3 Helsinki- Cooperativa
servizi
Ripartiti
tra
associazi
oni
Entra chi
paga
Soprattutto in città e
filiere, economie di
scala e collaborazioni
Possibile
assenza
identità e
rischio
condomini
o
associazio
ni
22. Linea di intervento 2- le azioni di
accompagnamento
Le Azioni di Accompagnamento si sostanziano
come:
• azioni di supporto all’avviamento della rete degli
spazi (laboratori di progettazione – Progetti
Pilota);
• azioni di rafforzamento delle competenze
(finestre di apprendimento)
• azioni di comunicazione;
• azioni di consolidamento della messa in rete
della scena creativa (dal blog al social network
attraverso la piattaforma tecnologica)
23. I laboratori di progettazione
Rafforzare le competenze e capacità a produrre progetti
sostenibili con cui far partire gli spazi. Tali progetti si
collegano ai prodotti culturali ed alle vocazioni emerse
relativamente agli spazi laboratorio (i.e. radici, ecc.)
Si prevedono:
• incontri ad hoc con esperti e/o partners da fuori
• Una piattaforma web per interazione e confronto online
• un'attività di assistenza alla progettazione
• Momenti formativi e gemellaggi
Nel tempo i progetti si affinano e le coalizioni di soggetti
che si propongono per realizzarli si definiscono.