![Voleva un funerale da vivo tanta era la sua
ira nei confronti della necrofilia dei vivi; intervista
allEspresso del 13 gennaio 2000: Il corpo implora il
ritorno allinorganico. Nel frattempo non si nega nulla.
[] tutta la vita che tolgo di scena il burattino,
lincubo dun pezzo di legno che ci si ostina a voler
farcire con carne marcia. Precipitare nellumano che
parola schifosa questa 竪 la disavventura. Gli
anatomisti gridano al miracolo quando parlano del
corpo umano. Ma quale miracolo?! Unaccozzaglia
orrenda, inutilmente complicata, piena di imperfezioni
e di cose che si guastano. Me ne fotto di quel che mi
riguarda. Malati gravi si 竪 per definizione.](https://image.slidesharecdn.com/lecce15-131214163645-phpapp02/85/Lecce-15-10-2013-24-320.jpg)
More Related Content
What's hot (20)
Viewers also liked (7)
Similar to Lecce 15.10.2013 (20)
![George, Stefan & Klages, Ludwig. - L'anima e la forma [1995].pdf](https://cdn.slidesharecdn.com/ss_thumbnails/georgestefanklagesludwig-240602004657-fab49937-thumbnail.jpg?width=560&fit=bounds)
More from Prof. Cosimo Lor辿 (20)
Lecce 15.10.2013
- 1. SCIENZE MEDICO-LEGALI SOCIALI e FORENSI www.scienzemedicolegali.it CARMELO BENE MAGIA DI UN SOGNO LINFANZIA LADOLESCENZA libro di Bruno Putignano Libreria Pensa Editrice RELAZIONE PROF. COSIMO LOR 15 ottobre 2013 ore 17,00-19,00 Auditorium Sigismondo Castromediano Lecce
- 4. la culla del genio
- 5. PALAZZO MARCHESALE A CAMPI SALENTINA RESIDENZA ESTIVA DELLIMPERATORE FEDERICO II render manifeste le cose cos狸 come sono. Federico II
- 6. Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perch竪 ordinariamente sono sinceri e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, n辿 il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che pi湛 volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina 竪 strascinato in sui patiboli. Giacomo Leopardi, Pensieri
- 8. SAN POMPILIO MARIA PIRROTTI
- 9. SAN GIUSEPPE DESA DA COPERTINO
- 10. Sua madre lo considerava un demente e lo trattava con disprezzo anche a causa delle sue "mani di burro" con le quali mollava la presa delle suppellettili e tutto ci嘆 che di fragile afferrava o teneva in mano si fracassava a terra. Da giovane frate poi Giuseppe venne a vivere in un convento e messo a fare il guardiano dei porci e quando andava chiedendo la questua, bench辿 ricevesse dalla gente molto ben di Dio, le sue mani di burro e la sua maldestrezza facevano s狸 che perdesse tutto lungo la strada del ritorno ed i frati per dispetto gli facevano fare delle penitenze o gli procuravano qualche scherzetto mandandolo a prendere lacqua con un secchio bucato. A BOCCAPERTA di Carmelo Bene
- 11. Giuseppe da Copertino 竪 personaggio controverso, la chiesa aspetter duecento anni prima di farlo santo. Sempre circondato da poveri. Chi orbo, chi storpio, chi deforme. Si aggrappano alla sua tonaca e lui se li porta in alto, salvo poi lasciarli sfracellare al suolo quando la presa dei malcapitati manca. Si risvegliava, frate Asino, quasi sempre in cima al cornicione della chiesa o sopra un ramo dulivo, in posizioni molto precarie. Analfabeta totale, parlava da ignorante ma, nella sua ignoranza, 竪 degno di San Giovanni della Croce. Mor狸 a Osimo. Disteso su un catafalco, appena coperto da un velo fu esposto ai fedeli. La ressa nella cattedrale era tanta e tale che scoppi嘆 improvviso un grande incendio. Fu una carneficina, morti, ustionati. Il cadavere di frate Asino rimase intatto. Gli fu asportato il cuore e tagliato un dito. Fanatismo devozionale dun conterraneo. Si possono ammirare queste reliquie nella bacheca sacra della grottella a Copertino.
- 15. CESARE PAVESE
- 16. Il genio, quella sola potenza umana, innanzi a cui si possa, senza vergogna, piegare il ginocchio, fu, da non pochi psichiatri, confinato insieme al delitto, fra le forme teratologiche della mente umana, fra le variet della pazzia. Anche del genio, purtroppo si disse, come del pazzo, che nasce e muore solitario, freddo, insensibile agli affetti di famiglia e ai convegni sociali. Nulla somiglia pi湛 ad un matto, sotto l'accesso, quanto un uomo di genio, che mediti e plasmi i suoi concetti. Tante e tante analogie tra lalienazione ed il genio, se non dimostrano punto che luno e laltro si debbano confondere insieme, ci apprendono tuttavia come e perch辿 luno non sempre escluda lesistenza dellaltro in un medesimo soggetto. Cesare Lombroso, Genio e follia
- 17. Lo spirito creativo dellartista, pur condizionato dallevolversi di una malattia, 竪 al di l della opposizione tra normale e anormale e pu嘆 essere metaforicamente rappresentato come la perla che nasce dalla malattia della conchiglia: come non si pensa alla malattia della conchiglia ammirandone la perla, cos狸 di fronte alla forza vitale dellopera non pensiamo alla schizofrenia che forse era la condizione della sua nascita. Karl Jaspers, Genio e follia
- 18. con Eduardo De 酷庄鉛庄沿沿看
- 19. 1967: nel film EDIPO RE Carmelo Bene 竪 Creonte, il re di Corinto con la regia di Pier Paolo Pasolini
- 20. NOSTRA SIGNORA DEI TURCHI: Carmelo Bene 竪 regista, protagonista, sceneggiatore, voce narrante Nell'ambito della trentesima edizione del Torino Film Festival (dal 23 novembre all1 dicembre), a dieci anni dalla scomparsa di Carmelo Bene, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia con Minerva Pictures, presenta undici ore e mezza del girato di Nostra Signora dei Turchi, primo lungometraggio premiato a Mostra del Cinema di Venezia nel 1968 del geniale artista salentino.
- 21. Carmelo Bene legge la Divina Commedia Lectura Dantis per voce solista 竪 la prima di una serie di letture della Divina Commedia tenuta da Carmelo Bene declamata dalla Torre degli Asinelli il 31 luglio 1981 per commemorare lanniversario della strage della stazione di Bologna.
- 22. MODIGLIANI, SOUTINE E GLI ARTISTI MALEDETTI Di capolavoro in capolavoro il tormento degli artisti di grande energia vitale che a Parigi, negli anni a cavallo tra la fine dellottocento e linizio del novecento, frequentavano i quartieri di Montmartre e di Montparnasse, tentando la sorte e vivendo fuori dagli schemi e dalle regole. CARAVAGGIO
- 23. GIULIO CESARE VANINI, originario di Taurisano, fu giustiziato per ateismo a Tolosa il 9 febbraio 1619, diciannove anni dopo Giordano Bruno. Gli strapparono la lingua, lo impiccarono alla forca e infine lo bruciarono sul rogo. In punto di morte esclam嘆 con fierezza: Andiamo, andiamo allegramente a morire da filosofo a soli 34 anni La sua figura 竪 tornata in auge mezzo secolo fa. Di lui si 竪 detto di tutto, nel bene e nel male anche che fosse lAnticristo .. in realt fu solo un filosofo pi湛 facile da bruciare che da confutare! (Arthur Schopenhauer).
- 24. Voleva un funerale da vivo tanta era la sua ira nei confronti della necrofilia dei vivi; intervista allEspresso del 13 gennaio 2000: Il corpo implora il ritorno allinorganico. Nel frattempo non si nega nulla. [] tutta la vita che tolgo di scena il burattino, lincubo dun pezzo di legno che ci si ostina a voler farcire con carne marcia. Precipitare nellumano che parola schifosa questa 竪 la disavventura. Gli anatomisti gridano al miracolo quando parlano del corpo umano. Ma quale miracolo?! Unaccozzaglia orrenda, inutilmente complicata, piena di imperfezioni e di cose che si guastano. Me ne fotto di quel che mi riguarda. Malati gravi si 竪 per definizione.
- 26. Varianze e invarianze nella creativit poetica di Carmelo Bene ed il mondo artistico di Marc Quinn. Aspetti simbolici e antropologici nellopera dei due artisti. Prof. Luigi Manciocco, artista antropologo
- 27. EGIDIO ZACHEO SINDACO DI CAMPI SALENTINA
- 29. Salentino di nascita e formazione, Giancarlo Picci a 21 anni si diploma alla Accademia darte drammatica in Recitazione artistica e professionale. Nellestate 2013 viene selezionato dalla giuria artistica del Todi Festival come finalista del Concorso Giovani Attori con Caligola di Albert Camus.
- 30. Sovrapposizioni di Gilles Deleuze e Carmelo Bene Deleuze tratta del concetto di "minore e "maggiore" rapportato al teatro di Bene. Il "maggiore" 竪 ci嘆 che viene normalizzato, ridotto alla "museificazione" direbbe Bene e alla cultura ufficiale. Il "minore" 竪 ci嘆 che sfugge all'omologazione, alla comprensione, 竪 un processo in divenire. Un autore "maggiore" lo si pu嘆 comunque sottrarre al suo tempo e al processo storico di sedimentazione operato dalla cultura normalizzata e normalizzante e farlo diventare cos狸 (una volta rivisitato con spirito critico) "minore", come 竪 appunto il teatro shakesperiano di Bene pervertito in Laforgue. Il processo inverso alla minorazione produrrebbe invero una cristallizzazione 竪 una stagnazione del divenire. Deleuze fa l'esempio di autori che scrivono in una lingua "minore", o fatta diventare tale, adattandosi ad essere "stranieri nella propria" lingua. Quindi il minore sta al maggiore come la santit alla teologia, il genio al talento, il teatro allo spettacolo.
- 31. ENCICLOPEDIA TRECCANI B竪ne, Carmelo. - Attore e regista teatrale e cinematografico italiano (Lecce 1937 Roma 2002). Ha esordito nel 1959 come protagonista del Caligola di Camus e ha poi formato una compagnia (primo caso in Italia di anti-teatro), che ha dato vita a spettacoli in cui alla provocazione contro il teatro ufficiale si univa il gusto dello scandalo e uno stile carico di effetti istrioneschi e barocchi. Della sua vasta produzione teatrale - in cui 竪 costante tra l'altro la manipolazione integrale dei classici - si ricordano: Lo strano caso del dr. Jekill e del sig. Hide, 1961; Amleto da Shakespeare e Laforgue, 1964; Nostra Signora dei Turchi, 1964; Faust e Margherita da Marlowe, 1966; Salom竪 da Wilde, 1967; La cena delle beffe da Benelli, 1974; S.A.D.E., 1974; Otello, 1978; Pinocchio, 1982; Lorenzaccio da De Musset, 1986; Adelchi da Manzoni, 1992. Tra i film: Nostra signora dei Turchi, 1968; Don Giovanni, 1970; Salom竪, 1972.