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I servizi educativi per l’infanzia:
quadro regolatorio e attuazione del sistema integrato 0-6 anni
10 giugno 2020
Fabio Massimo Lanzoni
VERSO IL NUOVO PIANO NAZIONALE PER L’INFANZIA E
L’ADOLESCENZA. IL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO EDUCATIVI PER
LA PRIMA INFANZIA: STATO DELL’ARTE, CRITICITÀ E SVILUPPI.
 Percorso di analisi: la metodologia
 Analisi desk
 Somministrazione di un questionario a Regioni e Prov. Aut. (supporto del Cisis)
 Raccolta, analisi e sistematizzazione degli atti normativi
 Output
 Quadro regolatorio vigente (sintesi)
 Stato di attuazione del Sistema ZEROSEI e chiavi di lettura trasversali
 Approfondimenti: schede regionali
 DB normativa commentata e consultabile (norme nazionali e oltre 250 atti regionali vigenti)
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2
IL QUADRO REGOLATORIO DEI SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA
CONTRIBUTO AL REPORT DI RICERCA
Schede regionali (approfondimenti)
• Normativa sui servizi per l’infanzia
• I servizi educativi per l’infanzia: requisiti organizzativi e strutturali minimi
• Criteri di autorizzazione e accreditamento ed elementi di valutazione della qualità
• Assetti organizzativi, governance e sistemi informativi
• Appendice: normativa di riferimento
Servizi educativi per l’infanzia: quadro regolatorio e attuazione del sistema 0-6 (sintesi)
• L’attuazione del Sistema “ZEROSEI” nelle regioni: analisi trasversale (gli interventi)
• Focus: i Poli per l’infanzia
• Le agevolazioni finanziarie regionali
• I servizi integrativi nelle regioni
• Requisiti strutturali e organizzativi minimi: confronto tra le regioni
• Autorizzazione al funzionamento, accreditamento e qualità
3
IL QUADRO REGOLATORIO DEI SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA
CONTRIBUTO AL REPORT DI RICERCA
Sistema ZEROSEI: Legge n. 107/2015 - D.lgs. n. 65/2017 - Piano di azione nazionale
• Obiettivo: superare la distinzione 0-3 e 3-6 anni e sancire il carattere educativo dei servizi per l’infanzia.
• I precedenti: le raccomandazioni dell’UE e le esperienze concrete delle regioni e dei comuni.
DATI: NELLE FAMIGLIE SI STA PROGRESSIVAMENTE SUPERANDO LA PERCEZIONE ASSISTENZIALE DEI
SERVIZI PER L’INFANZIA A FAVORE DI UN MAGGIORE RICONOCIMENTO DELLA FUNZIONE EDUCATIVA
Ambiti di attuazione del sistema integrato nelle Regioni: percorso in progress
• Indirizzi di programmazione del sistema integrato, tenendo conto del Piano di azione nazionale.
• Riparto delle risorse finanziarie del Fondo nazionale tra i comuni ammessi al finanziamento e individuazione
delle priorità d’intervento.
• Manifestazioni d’interesse per selezionare i comuni che dovranno realizzare i Poli per l’infanzia.
Quadro regolatorio regionale sui servizi educativi per l’infanzia: atti numerosi e articolati
L’ATTUAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO «ZEROSEI» NELLE REGIONI
4
La tipologia degli atti regionali
Provvedimenti di ripartizione dei fondi e Linee d’indirizzo strategico
Esemplificazione dei contenuti:
• Obiettivi e destinatari
• Tipologie d’intervento, tra le priorità del Piano nazionale, e criteri di ripartizione
• Composizione dei gruppi bambino e distribuzione degli educatori
• Fattori motivazionali, organizzazione dei tempi e degli spazi, condizioni strutturali
• Progettazione pedagogica e formativa, azioni di sistema, risultati attesi
• In alcuni casi: costituzione di tavoli tecnici a composizione inter-istituzionale
•
L’ATTUAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO «ZEROSEI» NELLE REGIONI
5
Tipologia degli interventi (Fondo nazionale) cofinanziati dalle regioni
a) Nuove costruzioni, ristrutturazioni, riqualificazioni di edifici pubblici, ecc.
• In alcune regioni sono stati realizzati interventi di nuova costruzione e/o riqualificazione, anche con stanziamenti
significativi rispetto al totale delle risorse del Fondo nazionale.
DATI: LA SCARSA ACCESSIBILITÀ E/O COPERTURA TERRITORIALE IN ALCUNE AREE (COMUNI NON
CAPOLUOGO, COMUNI PERIFERICI DELL’AREA METROPOLITANA, MEZZOGIORNO) INFLUISCE SULLA MANCATA
PARTECIPAZIONE AI SERVIZI EDUCATIVI.
b) Finanziamento delle spese di gestione dei servizi per l’infanzia
• Finalità prevalente, assorbe la quasi totalità delle risorse stanziate nel triennio 2017/2019.
c) Formazione continua e promozione dei coordinamenti pedagogici.
• Variabili assai rilevanti per la progressiva costruzione del sistema integrato.
L’ATTUAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO «ZEROSEI» NELLE REGIONI
6
Fondi statali
2017
Fondi statali
2018
Fondi statali
2019
A) Nuove
costruzioni,
riqualific. di
edif. pubbl.
B) Quota parte
spese gestione
servizi
educativi
C) Formazione
e promozione
coordinam.
pedagogici
Piemonte 15.671.503 15.671.503 16.342.410,11 X
Valle D’Aosta 658.516 658.516 678.476,28 X X X
Liguria 4.870.526 4.870.526 5.079.850,00 X X
Lombardia 40.000.464 40.000.464 41.730.117,48 X X
Prov. aut di Trento 2.624.457 2.624.457 2.723.529,80 n.d.
Prov. aut di Bolzano 2.044.783 2.044.783 2.162.827,37 n.d.
Veneto 18.110.459 18.110.459 18.916.714,73 X X X
Friuli Venezia Giulia 4.335.400 4.335.400 4.515.115,32 X X
Emilia-Romagna 20.308.143 20.308.143 21.045.487,36 X X
Toscana 13.838.453 13.838.453 14.408.969,27 X
Umbria 3.814.237 3.814.237 3.947.700,93 X X X
Marche 5.318.025 5.318.025 5.553.182,31 X X X
Lazio 23.544.329 23.544.329 24.519.399,38 X X
Abruzzo 3.872.801 4.045.996 4.527.141,16 n.d.
Molise 731.872 862.673 846.466,54 X
Campania 13.742.501 20.395.267 27.157.757,92 X X X
Puglia 11.528.712 12.944.001 16.523.338,60 X X
Basilicata 1.292.990 1.557.436 1.940.022,06 X
Calabria 4.834.465 6.755.592 8.584.349,40 X
Sicilia 13.092.402 17.543.778 22.823.662,03 X X
Sardegna 4.755.962 4.755.962 4.973.531,27 X X X
Totale 209.000.000 224.000.000 249.000.000
Regioni e Province
autonone
FONDO NAZIONALE TIPOLOGIE PRIORITARIE D'INTERVENTO
FONDO NAZIONALE E INTERVENTI DELLE REGIONI
7
• Caratteristiche: luoghi fisici (unico plesso o edifici vicini) in cui i bambini saranno accolti
nell’ambito di uno stesso percorso educativo e di “laboratori permanenti di ricerca,
innovazione, partecipazione e apertura al territorio, anche al fine di favorire la massima
flessibilità e diversificazione per il miglior utilizzo delle risorse, condividendo servizi
generali, spazi collettivi e risorse professionali” (art. 3, c. 1, D.lgs. n. 65/2017).
• Risorse e procedure: fondi Inail: 150 mn/€ per il triennio 2018/2020. Le Regioni hanno
emanato i bandi per acquisire le manifestazioni di interesse e sono stati individuati i
comuni interessati alla costruzione dei Poli per l'infanzia.
– Raccolti gli atti di riferimento
• Stato di attuazione: i comuni individuati dovranno curare, in via preliminare, la
progettazione degli interventi.
I POLI PER L’INFANZIA
8
Le regioni e le province autonome hanno da sempre realizzato interventi di sostegno, diretto o
indiretto, ai servizi per l’infanzia
I provvedimenti possono riguardare interventi di edilizia scolastica, azioni per promuovere la
conciliazione vita-lavoro, sostegno alla copertura delle rette o all’offerta dei servizi
Ricognizione: atti di finanziamento regionali (aggiuntivi rispetto al cofinanziamento del Fondo nazionale)
• Fonti di finanziamento prevalente: fondi comunitari (FESR – FSE)
• Esempio agevolazioni regionali sui servizi educativi per l’infanzia:
– Buono servizi prima infanzia / Voucher (sostegno alla domanda, per contribuire alla copertura delle rette ).
– Nidi al via, Inprimis (sostegno all’aumento dell’offerta di servizi, per comuni che hanno disponibilità di strutture).
LE AGEVOLAZIONI FINANZIARIE REGIONALI
9
Tipologie di servizi (denominazioni differenziate nelle regioni)
• Spazi gioco (Centro di custodia oraria, Spazio gioco e di accoglienza, Centri per l’infanzia, ecc.)
• Centri per bambini e genitori (Centro per bambini e genitori, Spazi per bambini, bambine e famiglie, ecc.)
• Servizi educativi in contesto domiciliare (Nido in famiglia, Tagesmutter, Piccoli gruppi educativi, Madri di giorno, ecc.)
• Non sempre esistono regolazioni ad hoc sui servizi integrativi e in alcune regioni la diffusione di tali
servizi è minima.
DATI: I SERVIZI INTEGRATIVI PER L’INFANZIA RAPPRESENTANO CA. L’8% DEI POSTI OFFERTI. LA DIFFUSIONE NEL TERRITORIO
È DIFFERENZIATA: PREVALGONO GLI SPAZI GIOCO (5% RICETTIVITÀ COMPLESSIVA) PRESENTI IN TUTTE LE REGIONI,
RISPETTO AI CENTRI BAMBINI E GENITORI (2%) E AI SERVIZI EDUCATIVI DOMICILIARI (1%).
UNA MAGGIORE DIFFUSIONE DEI SERVIZI INTEGRATIVI POTREBBE DARE UN CONTRIBUTO RILEVANTE A UNA MAGGIORE
COPERTURA, SOPRATTUTTO PER LE FAMIGLIE RESIDENTI IN TERRITORI GEOGRAFICAMENTE DIFFICILI O LONTANI DAI
CENTRI COPERTI DAI SERVIZI TRADIZIONALI.
I SERVIZI INTEGRATIVI NELLE REGIONI
10
Premessa: la regolazione «resta» a livello regionale
La legge delega 107 (art. 1, c. 181, lettera e), n. 1.3) prevedeva che gli standard strutturali, organizzativi e qualitativi dei
servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia fossero determinati dallo Stato.
Sentenza della Corte Costituzionale n. 284/2016: ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione.
Situazione attuale: diversità territoriali
Tutte le Regioni hanno regolato gli standard strutturali e organizzativi degli asili nido.
Emergono alcune differenze con riferimento a:
Requisiti asili nido
• Capacità ricettiva massima (n. bambini max): generalmente 60 bambini.
• Requisiti strutturali (mq/bambino, per spazi interni): variabilità tra le regioni.
• Bambini per educatore: valori eterogenei, variabili in base alle fasce di età dei bambini.
Requisiti servizi integrativi: situazione variegata, maggiore regolazione per gli spazi gioco.
GLI STANDARD ORGANIZZATIVI E STRUTTURALI
11
CAPAC. RICETTIVA MAX
12
MQ/BAMBINO
13
BAMBINI PER EDUCATORE
14
La qualità (concetto multidimensionale e dinamico) dei Servizi educativi per l’infanzia è correlata alla
regolazione delle procedure di autorizzazione al funzionamento e di accreditamento (normate dalla maggior
parte delle regioni).
Nel rapporto e nelle schede regionali:
• Le esperienze di alcune regioni (dimensioni della qualità e strumenti di valutazione utilizzati).
• Raccolta e sistematizzazione delle norme.
Riferimenti utili:
• Linee guida per la qualità dei servizi educativi per la prima infanzia (Dip. per le politiche della famiglia della
PCM, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti) . Gli standard ambientali e funzionali dei servizi:
– Requisiti strutturali (ricettività e spazi)
– Requisiti di accesso del personale educativo , ausiliario e di coordinamento
– Requisiti organizzativi (educatori e bambini iscritti)
– Organismo di coordinamento organizzativo-gestionale e pedagogico
– Progetto pedagogico, educativo e lavoro con le famiglie
AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO E ACCREDITAMENTO
LA QUALITA’ NEI SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA
15
GRAZIE DELL’ATTENZIONE!
Info: mipa@consorziomipa.it
16

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M. Lanzoni: "I servizi educativi per l’infanzia: quadro regolatorio e attuazione del sistema integrato 0-6 anni"

  • 1. WEBINAR I servizi educativi per l’infanzia: quadro regolatorio e attuazione del sistema integrato 0-6 anni 10 giugno 2020 Fabio Massimo Lanzoni VERSO IL NUOVO PIANO NAZIONALE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA. IL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA: STATO DELL’ARTE, CRITICITÀ E SVILUPPI.
  • 2.  Percorso di analisi: la metodologia  Analisi desk  Somministrazione di un questionario a Regioni e Prov. Aut. (supporto del Cisis)  Raccolta, analisi e sistematizzazione degli atti normativi  Output  Quadro regolatorio vigente (sintesi)  Stato di attuazione del Sistema ZEROSEI e chiavi di lettura trasversali  Approfondimenti: schede regionali  DB normativa commentata e consultabile (norme nazionali e oltre 250 atti regionali vigenti)   2 IL QUADRO REGOLATORIO DEI SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA CONTRIBUTO AL REPORT DI RICERCA
  • 3. Schede regionali (approfondimenti) • Normativa sui servizi per l’infanzia • I servizi educativi per l’infanzia: requisiti organizzativi e strutturali minimi • Criteri di autorizzazione e accreditamento ed elementi di valutazione della qualità • Assetti organizzativi, governance e sistemi informativi • Appendice: normativa di riferimento Servizi educativi per l’infanzia: quadro regolatorio e attuazione del sistema 0-6 (sintesi) • L’attuazione del Sistema “ZEROSEI” nelle regioni: analisi trasversale (gli interventi) • Focus: i Poli per l’infanzia • Le agevolazioni finanziarie regionali • I servizi integrativi nelle regioni • Requisiti strutturali e organizzativi minimi: confronto tra le regioni • Autorizzazione al funzionamento, accreditamento e qualità 3 IL QUADRO REGOLATORIO DEI SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA CONTRIBUTO AL REPORT DI RICERCA
  • 4. Sistema ZEROSEI: Legge n. 107/2015 - D.lgs. n. 65/2017 - Piano di azione nazionale • Obiettivo: superare la distinzione 0-3 e 3-6 anni e sancire il carattere educativo dei servizi per l’infanzia. • I precedenti: le raccomandazioni dell’UE e le esperienze concrete delle regioni e dei comuni. DATI: NELLE FAMIGLIE SI STA PROGRESSIVAMENTE SUPERANDO LA PERCEZIONE ASSISTENZIALE DEI SERVIZI PER L’INFANZIA A FAVORE DI UN MAGGIORE RICONOCIMENTO DELLA FUNZIONE EDUCATIVA Ambiti di attuazione del sistema integrato nelle Regioni: percorso in progress • Indirizzi di programmazione del sistema integrato, tenendo conto del Piano di azione nazionale. • Riparto delle risorse finanziarie del Fondo nazionale tra i comuni ammessi al finanziamento e individuazione delle priorità d’intervento. • Manifestazioni d’interesse per selezionare i comuni che dovranno realizzare i Poli per l’infanzia. Quadro regolatorio regionale sui servizi educativi per l’infanzia: atti numerosi e articolati L’ATTUAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO «ZEROSEI» NELLE REGIONI 4
  • 5. La tipologia degli atti regionali Provvedimenti di ripartizione dei fondi e Linee d’indirizzo strategico Esemplificazione dei contenuti: • Obiettivi e destinatari • Tipologie d’intervento, tra le priorità del Piano nazionale, e criteri di ripartizione • Composizione dei gruppi bambino e distribuzione degli educatori • Fattori motivazionali, organizzazione dei tempi e degli spazi, condizioni strutturali • Progettazione pedagogica e formativa, azioni di sistema, risultati attesi • In alcuni casi: costituzione di tavoli tecnici a composizione inter-istituzionale • L’ATTUAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO «ZEROSEI» NELLE REGIONI 5
  • 6. Tipologia degli interventi (Fondo nazionale) cofinanziati dalle regioni a) Nuove costruzioni, ristrutturazioni, riqualificazioni di edifici pubblici, ecc. • In alcune regioni sono stati realizzati interventi di nuova costruzione e/o riqualificazione, anche con stanziamenti significativi rispetto al totale delle risorse del Fondo nazionale. DATI: LA SCARSA ACCESSIBILITÀ E/O COPERTURA TERRITORIALE IN ALCUNE AREE (COMUNI NON CAPOLUOGO, COMUNI PERIFERICI DELL’AREA METROPOLITANA, MEZZOGIORNO) INFLUISCE SULLA MANCATA PARTECIPAZIONE AI SERVIZI EDUCATIVI. b) Finanziamento delle spese di gestione dei servizi per l’infanzia • Finalità prevalente, assorbe la quasi totalità delle risorse stanziate nel triennio 2017/2019. c) Formazione continua e promozione dei coordinamenti pedagogici. • Variabili assai rilevanti per la progressiva costruzione del sistema integrato. L’ATTUAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO «ZEROSEI» NELLE REGIONI 6
  • 7. Fondi statali 2017 Fondi statali 2018 Fondi statali 2019 A) Nuove costruzioni, riqualific. di edif. pubbl. B) Quota parte spese gestione servizi educativi C) Formazione e promozione coordinam. pedagogici Piemonte 15.671.503 15.671.503 16.342.410,11 X Valle D’Aosta 658.516 658.516 678.476,28 X X X Liguria 4.870.526 4.870.526 5.079.850,00 X X Lombardia 40.000.464 40.000.464 41.730.117,48 X X Prov. aut di Trento 2.624.457 2.624.457 2.723.529,80 n.d. Prov. aut di Bolzano 2.044.783 2.044.783 2.162.827,37 n.d. Veneto 18.110.459 18.110.459 18.916.714,73 X X X Friuli Venezia Giulia 4.335.400 4.335.400 4.515.115,32 X X Emilia-Romagna 20.308.143 20.308.143 21.045.487,36 X X Toscana 13.838.453 13.838.453 14.408.969,27 X Umbria 3.814.237 3.814.237 3.947.700,93 X X X Marche 5.318.025 5.318.025 5.553.182,31 X X X Lazio 23.544.329 23.544.329 24.519.399,38 X X Abruzzo 3.872.801 4.045.996 4.527.141,16 n.d. Molise 731.872 862.673 846.466,54 X Campania 13.742.501 20.395.267 27.157.757,92 X X X Puglia 11.528.712 12.944.001 16.523.338,60 X X Basilicata 1.292.990 1.557.436 1.940.022,06 X Calabria 4.834.465 6.755.592 8.584.349,40 X Sicilia 13.092.402 17.543.778 22.823.662,03 X X Sardegna 4.755.962 4.755.962 4.973.531,27 X X X Totale 209.000.000 224.000.000 249.000.000 Regioni e Province autonone FONDO NAZIONALE TIPOLOGIE PRIORITARIE D'INTERVENTO FONDO NAZIONALE E INTERVENTI DELLE REGIONI 7
  • 8. • Caratteristiche: luoghi fisici (unico plesso o edifici vicini) in cui i bambini saranno accolti nell’ambito di uno stesso percorso educativo e di “laboratori permanenti di ricerca, innovazione, partecipazione e apertura al territorio, anche al fine di favorire la massima flessibilità e diversificazione per il miglior utilizzo delle risorse, condividendo servizi generali, spazi collettivi e risorse professionali” (art. 3, c. 1, D.lgs. n. 65/2017). • Risorse e procedure: fondi Inail: 150 mn/€ per il triennio 2018/2020. Le Regioni hanno emanato i bandi per acquisire le manifestazioni di interesse e sono stati individuati i comuni interessati alla costruzione dei Poli per l'infanzia. – Raccolti gli atti di riferimento • Stato di attuazione: i comuni individuati dovranno curare, in via preliminare, la progettazione degli interventi. I POLI PER L’INFANZIA 8
  • 9. Le regioni e le province autonome hanno da sempre realizzato interventi di sostegno, diretto o indiretto, ai servizi per l’infanzia I provvedimenti possono riguardare interventi di edilizia scolastica, azioni per promuovere la conciliazione vita-lavoro, sostegno alla copertura delle rette o all’offerta dei servizi Ricognizione: atti di finanziamento regionali (aggiuntivi rispetto al cofinanziamento del Fondo nazionale) • Fonti di finanziamento prevalente: fondi comunitari (FESR – FSE) • Esempio agevolazioni regionali sui servizi educativi per l’infanzia: – Buono servizi prima infanzia / Voucher (sostegno alla domanda, per contribuire alla copertura delle rette ). – Nidi al via, Inprimis (sostegno all’aumento dell’offerta di servizi, per comuni che hanno disponibilità di strutture). LE AGEVOLAZIONI FINANZIARIE REGIONALI 9
  • 10. Tipologie di servizi (denominazioni differenziate nelle regioni) • Spazi gioco (Centro di custodia oraria, Spazio gioco e di accoglienza, Centri per l’infanzia, ecc.) • Centri per bambini e genitori (Centro per bambini e genitori, Spazi per bambini, bambine e famiglie, ecc.) • Servizi educativi in contesto domiciliare (Nido in famiglia, Tagesmutter, Piccoli gruppi educativi, Madri di giorno, ecc.) • Non sempre esistono regolazioni ad hoc sui servizi integrativi e in alcune regioni la diffusione di tali servizi è minima. DATI: I SERVIZI INTEGRATIVI PER L’INFANZIA RAPPRESENTANO CA. L’8% DEI POSTI OFFERTI. LA DIFFUSIONE NEL TERRITORIO È DIFFERENZIATA: PREVALGONO GLI SPAZI GIOCO (5% RICETTIVITÀ COMPLESSIVA) PRESENTI IN TUTTE LE REGIONI, RISPETTO AI CENTRI BAMBINI E GENITORI (2%) E AI SERVIZI EDUCATIVI DOMICILIARI (1%). UNA MAGGIORE DIFFUSIONE DEI SERVIZI INTEGRATIVI POTREBBE DARE UN CONTRIBUTO RILEVANTE A UNA MAGGIORE COPERTURA, SOPRATTUTTO PER LE FAMIGLIE RESIDENTI IN TERRITORI GEOGRAFICAMENTE DIFFICILI O LONTANI DAI CENTRI COPERTI DAI SERVIZI TRADIZIONALI. I SERVIZI INTEGRATIVI NELLE REGIONI 10
  • 11. Premessa: la regolazione «resta» a livello regionale La legge delega 107 (art. 1, c. 181, lettera e), n. 1.3) prevedeva che gli standard strutturali, organizzativi e qualitativi dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia fossero determinati dallo Stato. Sentenza della Corte Costituzionale n. 284/2016: ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione. Situazione attuale: diversità territoriali Tutte le Regioni hanno regolato gli standard strutturali e organizzativi degli asili nido. Emergono alcune differenze con riferimento a: Requisiti asili nido • Capacità ricettiva massima (n. bambini max): generalmente 60 bambini. • Requisiti strutturali (mq/bambino, per spazi interni): variabilità tra le regioni. • Bambini per educatore: valori eterogenei, variabili in base alle fasce di età dei bambini. Requisiti servizi integrativi: situazione variegata, maggiore regolazione per gli spazi gioco. GLI STANDARD ORGANIZZATIVI E STRUTTURALI 11
  • 15. La qualità (concetto multidimensionale e dinamico) dei Servizi educativi per l’infanzia è correlata alla regolazione delle procedure di autorizzazione al funzionamento e di accreditamento (normate dalla maggior parte delle regioni). Nel rapporto e nelle schede regionali: • Le esperienze di alcune regioni (dimensioni della qualità e strumenti di valutazione utilizzati). • Raccolta e sistematizzazione delle norme. Riferimenti utili: • Linee guida per la qualità dei servizi educativi per la prima infanzia (Dip. per le politiche della famiglia della PCM, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti) . Gli standard ambientali e funzionali dei servizi: – Requisiti strutturali (ricettività e spazi) – Requisiti di accesso del personale educativo , ausiliario e di coordinamento – Requisiti organizzativi (educatori e bambini iscritti) – Organismo di coordinamento organizzativo-gestionale e pedagogico – Progetto pedagogico, educativo e lavoro con le famiglie AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO E ACCREDITAMENTO LA QUALITA’ NEI SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA 15