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Munch e lo spirito del nord
- 1. Munch e lo spirito del nord
- 2. 束Nesun grande inquisitore tien pronte torture cos狸 terribili come langoscia; nessuna spia sa attaccare con tanta astuzia la persona sospetta, proprio nel momento in cui 竪 pi湛 debole, n竪 sa preparare cos狸 bene i lacci per accalappiarla come sa langoscia; nessun giudice, per sottile che sia, sa esaminare cos狸 a fondo laccusato come langoscia che non se lo lascia mai sfuggire, n竪 nel divertimento, n竪 nel chiasso, n竪 sotto il lavoro, n竪 di giorno, n竪 di notte.損
- 3. Munch e lo spirito del nord interpretare intense emozioni nel momento stesso in cui si lavora in presa diretta sulla natura - o la natura osservata in termini di intense emozioni - questa 竪 un'operazione che logora atrocemente i nervi. Prendere atto, nell'arco di poche ore, della natura assolutamente indifferente di cui si 竪 parte. E di conseguenza, nel corso di quelle poche ore, permetterle di trasmutarsi attraverso la trasparenza degli occhi - camere del cervello - del cuore - e dai nervi, che la loro stessa passione surriscalda. L'incandescente fornace della mente divora con ferocia il sistema nervoso (Van Gogh- parzialmente anch'io) E. Munch
- 4. Loten 1863 - Ekely 1944 Io cammino lungo un sentiero stretto. Da un lato un precipizio scosceso, un abisso dal fondo senza fine, un fondo di profondit abissale. Dallaltro i prati, le montagne, le case, la gente. Io cammino e vacillo in quel crinale. Sono sempre sul punto di cadere nel precipizio, ma allora mi protendo verso il prato, le case, le montagne, la gente. Volteggio nella vita vibrante, ma devo per嘆 ritornare su quel sentiero che costeggia il precipizio. Quella 竪 la mia via e devo percorrerla. Resto in allerta per paura di cadere. Ancora mi protendo verso la vita e la gente, ma devo tornare sul sentiero lungo il precipizio. E il mio sentiero. Fino a quando precipiter嘆 nellabisso. Edvard Munch
- 5. Avanguardia Norvegese: i paesaggisti Gauguin Il sublime di Fussli Liberty Simbolismo Kirkegaard Ibsen Strindberg Van Gogh
- 6. Breve biografia Edvard Munch nacque a Lo朝ten il 12 dicembre del 1863. Nipote del celebre storico e figlio di un medico fu incoraggiato dalla famiglia nella sua precoce vocazione artistica. Allievo di Christian Krogh (1852-1925) e di Heyerdal (1857-1913), a poco pi湛 di ventanni era gi pittore affermato e stimato. La sua mostra nel 1889 a Oslo suscit嘆 scandalo, ma gli valse una borsa di studio che gli permise linizio dei suoi viaggi in Germania e in Francia. A Parigi lavora nellatelier Moreau, a Berlino partecipa attivamente al movimento dello Jugendstil fin dai suoi primi anni di vita. Dopo il 1908, in preda ad una violenta crisi di depressione nervosa, si stabilisce definitivamente in Norvegia e il suo nome diventa ben presto famoso in tutta la Scandinavia, in Svizzera, in Germania, in Olanda. Il B辿n辿zit nelledizione del 1911, sotto la voce Munch Edvard scrive queste sole parole: peintre scandinave, XIX si竪cle (Ec. Norv.). I francesi infatti lo conosceranno solo nel 1952 (!) in occasione di una grande mostra retrospettiva a Parigi. Muore a Ekely il 23 gennaio 1944.
- 7. Lo spirito del nord
- 8. Ritratto della sorella Inger: 1884, olio su tela, cm 97x67, Oslo, Nasjonalgalleriet
- 9. La bambina malata: 1896, olio su tela, cm 121,5x118,5, Goteborg, Konstmuseum.
- 10. Pubert: 1893, olio su tela, cm 149x112, Oslo, Munch-museet.
- 12. La Roulette: 1892, olio su tela, cm 75,5x115,5, Oslo, Munch-museet.
- 13. Vampiro: 1893-1894, olio su tela, cm 91x109, Oslo, Munch-museet
- 16. Munch 1863 1944 Fino al 19 giugno 2005. Roma, Complesso del Vittoriano
- 19. Munch si ispir嘆 alla filosofia di Kierkegaard e ha il merito di aver contribuito alla sua diffusione al di fuori dei paesi scandinavi, all'interno dei quali era rimasta confinata per tutto l'Ottocento. Nei suoi quadri Munch esprime infatti i temi dell'esistenzialismo cristiano di Kierkegaard e, in particolare, quelli dell'angoscia e della disperazione in quanto sentimenti che manifestano la finitezza e la conflittualit interna dell'io. Munch stesso affermava "La mia arte ha le sue radici nelle riflessioni sul perch辿 non sono uguale agli altri, sul perch辿 ci fu una maledizione sulla mia culla, sul perch辿 sono stato gettato nel mondo senza poter scegliere" e in queste tele, emerge proprio tutta la sua disperazione, il suo voler essere interprete della coscienza umana. Dopo la perdita della madre e della sorella, la morte divenne per lui un elemento costante, al punto che egli affermava di non aver mai superato linfelicit di allora, e di aver sempre vissuto solo con malattie e morte. Non stupisce che tutte le sue tele, dunque, siano popolate da spettri della mente, da fantasmi dell'anima, da inquietanti presenze dai volti simili a teschi, che in una immobilit glaciale, sembrano fissarci, situati in paesaggi nei quali i cieli si tingono di rosso sangue o di viola. Munch replicava instancabilmente i suoi soggetti, le proprie ossessioni, alla ricerca di una soluzione al dolore.
- 20. Langoscia di cui parla Kierkegaard 竪 il sentimento del possibile, cio竪 quello stato danimo che prende luomo quando si trova dinanzi alla libert e alle infinite possibilit negative che incombono sulla sua vita e sulla sua personalit. Proprio per queste sue caratteristiche langoscia 竪 diversa dalla paura che si prova davanti a un pericolo preciso. Lo stesso filosofo danese ha vissuto in pieno la figura da egli descrita nelle ultime pagine della sua opera Il concetto dellangoscia, pubblicata nel 1844
- 21. Il grido: 1893, tempera su cartone, cm 83,5x66, Oslo, Munch-museet
- 22. Sera sul viale Karl Johan: 1892, olio su tela, cm 84,5x121, Bergen, , Rasmus Meyers Samlinger, Bergen Kunstmuseum.