Il documento discute il fenomeno dell'analfabetismo digitale tra la popolazione matura in Italia, identificando i 'tardivi digitali' come un gruppo a rischio, composto sia da chi possiede tecnologia ma non la usa correttamente, sia da chi ne è completamente estraneo. Si sottolinea l'importanza di un'alfabetizzazione digitale progressiva, che non si limiti a un semplice aggiornamento tecnologico ma che miri a un'integrazione profonda con l'esperienza digitale. Infine, viene menzionato il programma 'Non è mai troppo tardi 2.0' come risposta a queste sfide educative.