Lotta alla povertà: politiche nazionali e finanziamentiFranco PesaresiLa strategia europea e le politiche italiane (Sia, DDL delega povertà) e i finanziamenti per il contrasto della povertà
Il ruolo dei servizi sociali nel REIS (reddito di inclusione sociale)Franco PesaresiIl progetto di Reddito di inclusione sociale (REIS) nel contrasto alla povertà. Nelle slide presentate a Roma il 20/9/2016 si affronta il ruolo dei comuni e dei servizi sociali.
DIECI REGOLE PER L'INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIAFranco PesaresiGli ostacoli all'integrazione sociosanitaria e le dieci regole per superare gli ostacoli e sviluppare l'integrazione.
Il profilo di comunitàFranco PesaresiChe cosa è, a cosa serve, quali le informazioni necessarie per la sua redazione, come interpretare i dati, chi lo fa. Chi non riuscisse a scaricare questo file, in subordine, può provare al seguente link: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
La territorializzazione dei fondi sanitari integrativi. Un’ipotesi regionale ...Iris NetworkColloquio Scientifico sull'impresa sociale
10-11 giugno 2016, Napoli
Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...Franco PesaresiQuesta è la seconda versione - marzo 2021- di una precedente proposta del gennaio 2021 di un progetto che punta ad introdurre una sezione dedicata all'assistenza agli anziani non autosufficienti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il ruolo del terzo settore nel distretto del benessere: servizi alla persona ...Iris NetworkColloquio Scientifico sull'impresa sociale
10-11 giugno 2016, Napoli
Il Budget di Salute alla luce del nuovo “Servizio Socio Sanitario Regionale” Raffaele BaroneConvegno Economia e Salute Mentale - Torino 13 Ottobre 2017
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Per contrastare e prevenire gli esiti invalidanti delle malattie, alcuni dei quali possono essere imputati a metodi e protocolli di cura inappropriati (si consideri, in proposito, l'ampia letteratura sulle conseguenze invalidanti dell'istituzionalizzazione protratta), è necessario implementare azioni e strumenti, non solo inerenti alla malattia (“prestazioni di cura”) ma attivare interventi ricostruttivi e di valorizzazione dei contesti ambientali, sociali e relazionali.
S. giampaolo - La statistica per decidere: l’approccio locale agli indicatori...Istituto nazionale di statisticaQuarta Giornata italiana della statistica: iniziative sul territorio. Firenze
Empowerment di genere come promozione dello sviluppo culturale, economico e s...Confartigianato Imprese LombardiaEVENTO: EMPOWERMENT IN GENERE O EMPOWERMENT DI GENERE: ALLENARSI ALL'ECONOMIA AL FEMMINILE
AUTORE: Paolo Favini - Direttore Generale Reddito di Autonomia e Inclusione sociale
La programmazione nei servizi di cura - R. ScordamagliaFormezPA - Capacity SUDݺߣ "La programmazione nei servizi di cura" di Renato Scordamaglia presentate nel corso del Laboratorio "L'inclusione sociale degli anziani nella Regione Calabria - Qualificazione dei servizi semiresidenziali e integrazione con l'ADI". Il laboratorio rientra tra le attività della linea PROGETTARE di Capacity SUD, Formez PA.
Per maggiori informazioni sul laboratorio o sulle attività di progetto scrivi a capacitysud_progettare@formez.it o visita www.capacitaistituzionale.formez.it
Programma Ronciglione CambiaStreakeQui potrete trovare il programma della lista Ronciglione Cambia per le elezioni comunali 2012 cliccate su PLAY per l'incorporamento.
Il mondo socio-sanitario e socio-assistenziale come grande filone di sviluppoLEN Learning Education NetworkIl settore socio sanitario e assistenziale è un mondo in rapida espansione per diverse ragioni: aumento delle persone anziane e delle famiglie che non possono prendersene cura; aumento della tossico dipendenza e la necessità di luoghi dove poterla contenere; necessità di un luogo per favorire la cura, la socializzazione e l’integrazione delle persone diversamente abili. Il tutto accompagnato da un crescente disagio sociale ed economico.
In questo scenario si delinea l’esigenza di strutture accreditate che abbiano diverse competenze, sia tecniche, cioè legate al contesto specifico, sia competenze trasversali che favoriscano la gestione della relazione d’aiuto nei confronti degli utenti e dei loro familiari, sia un atteggiamento funzionale al lavoro di equipe e alla sua gestione.
I consulenti LEN dell’area comportamenti possono offrire formazione continua, sessioni di counseling, coaching e supervisione, volte a far acquisire più consapevolezza rispetto alle strategia relazionali già a disposizione per apportare un profondo miglioramento delle prestazioni e, quindi, innescare quei processi che tendono a perseguire la qualità totale.
Casa comune: enti pubblici e privato sociale in una rete territoriale di serv...Iris NetworkColloquio Scientifico sull'impresa sociale
10-11 giugno 2016, Napoli
Ruolo degli enti nella gestione del reddito di inclusione (REI)Franco PesaresiIl ruolo delle istituzioni pubbliche (Ministero, INPS, Regioni, Ambiti sociali e Comuni nella gestione del Reddito di inclusione (REI). Il quadro dei finanziamenti.
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In questo scenario si delinea l’esigenza di strutture accreditate che abbiano diverse competenze, sia tecniche, cioè legate al contesto specifico, sia competenze trasversali che favoriscano la gestione della relazione d’aiuto nei confronti degli utenti e dei loro familiari, sia un atteggiamento funzionale al lavoro di equipe e alla sua gestione.
I consulenti LEN dell’area comportamenti possono offrire formazione continua, sessioni di counseling, coaching e supervisione, volte a far acquisire più consapevolezza rispetto alle strategia relazionali già a disposizione per apportare un profondo miglioramento delle prestazioni e, quindi, innescare quei processi che tendono a perseguire la qualità totale.
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Brescia Città del Noi Bilancio sociale partecipato 2017BSdelNOIIl cuore del cambiamento non riguarda tanto i ruoli del pubblico e del terzo settore, quanto la natura dei rapporti e delle interconnessioni che saremo in grado di costruire. Il welfare della città va concepito come un sistema di produttori integrato e puntiforme, articolato in una complessità eterogenea. (dal Bilancio Sociale Partecipato della Città di Brescia, n.2)
Welfare su scala comunitaria: apprendimenti dalle sperimentazioni in atto: We...Iris NetworkEsperienza presentata da Milano Sei L'altro in occasione del XV Workshop sull'Impresa Sociale 2017 - Riva del Garda
SESSIONE PARALLELA di Giovedì 14 settembre 2017 | ore 14
A cura di Francesco Gabbi | CBS Community Building Solutions
Intervengono:
Monica Villa, Fondazione Cariplo | Programma “Welfare in Azione”
Filippo Manfredi, Fondazione Caritro | Programma “Welfare a Km Zero”
Valentina Mazzullo, Fondazione Italiana Accenture | Competition “Welfare che Impresa!”
Francesca Savi, Spazio Aperto Servizi – Milano | Progetto “Milano Sei l’Altro”
Paolo Putti, Consorzio Agorà – Genova | Progetto “Maniman”
Case del quartiere, social street, community hub: in molti, ormai da tempo, hanno iniziato a riflettere su esperienze di sviluppo locale che abbiano come tratto distintivo quello di andare oltre i perimetri del welfare tradizionale, lavorando sulle relazioni anziché sulle prestazioni. A legittimare queste iniziative sono seguiti importanti programmi di fondazioni di origine bancaria – Fondazione Cariplo in primis, ma anche Fondazione Cariparma, Fondazione Caritro ecc. – che stanno contribuendo ad aumentare sempre più la massa critica dei progetti che si occupano di welfare di comunità. Nella sessione si presenteranno alcune di queste esperienze alla ricerca di apprendimenti in termini di modalità di finanziamento e co-finanziamento, figure professionali emergenti per governare questi processi, modalità di progettazione.
SETTIMANA della Salute 2014 (X edizione CATANIA) - Piano regionale della salu...Raffaele BaroneSETTIMANA della Salute 2014 (X edizione CATANIA) - Piano regionale della salute mentale (Budget di salute e inclusione sociale)
Innovazione nei servizi socialiAgenda digitale UmbriaAnna Lisa Lelli - Regione Umbria
Prospettive dell’Agenda Digitale dell’Umbria - Roadmap
Stato dell'arte e iniziative 2019-2010 | Workshop #ADUMBRIA2018 #3
Chiesa di Sant'Agostino, Città della Pieve 16 novembre 2018.
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’in...dmelpiIntervento del Prof. Marco Meneguzzo e del Dr. Tobiolo Gianella in occasione del pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’interno del progetto CoopSussi” (Interreg IV) – Accademia di architettura, Mendrisio
Da 8 Comuni a 1 ComunitàsaverioboniniIl cammino della Bassa Reggiana verso il futuro. Restituzione pubblica dei lavori del Partito Democratico di sabato 9 aprile 2016
L'integrazione sociosanitaria nelle Marche: l'U.O. SeSFranco PesaresiLa presentazione delle caratteristiche della unità operativa sociale e sanitaria (U.O.SeS) nel quadro del modello di integrazione sociosanitaria delle Marche.
LEPS: IL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO - parte 1°Franco PesaresiIL Piano nazionale non autosufficienza 2022-2024 e la legge di bilancio 2022 hanno introdotto, fra l'altro, un nuovo Livello essenziale delle prestazioni sociali (LEPS) - il Percorso assistenziale integrato - che quì viene descritto in un articolo diviso in due parti. Questa è la prima parte.
OISS - Position paper Arezzo 22.6.2021Simurg_RicercheElementi di riflessione intorno alla proposta di Osservatorio sull’Integrazione socio-sanitaria in collaborazione con Agenas.
Come mappare il welfare di una cittàBSdelNOIDocumento a cura dell’Agenzia Conoscenza e Innovazione Progetto Brescia città del Noi
Autori: Giulia Biazzi, Elisa Chiaf
Bsdelnoi bilancio sociale 2018 BSdelNOILa realizzazione del Bilancio Sociale Partecipato del welfare della
città di Brescia fa parte delle azioni del Progetto “Brescia città del
noi”, finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando Welfare
in azione.
Il Comune di Brescia è l’ente capofila del progetto, in partenariato
con: Auser Brescia, Cooperativa Co.Librì, Centro Studi Socialis,
Università Statale di Brescia e Università Cattolica di Brescia.
Gli uni per gli altri. I servizi per gli anziani a BresciaBSdelNOIGli anziani della città e la fragilità anagrafica anno 2016.
La fragilità sociale ed i servizi di supporto domiciliare anno 2016.
Il pensiero progettuale di “Brescia Città del Noi” a sostegno della domiciliarità
Punti comunità, BresciaBSdelNOII Punti Comunità sono la nuova forma di welfare di comunità proposte dall'Amministrazione comunale di Brescia per valorizzare le risorse comunitarie e favorire la messa in rete.
Il Punto Comunità è una organizzazione a dimensione locale (quartiere) che si propone di individuare, promuovere e coordinare le risorse aggregative e di aiuto informale della comunità territoriale, di garantire accoglienza, ascolto, informazione ed orientamento ai cittadini del territorio di competenza, operando con la rete dei servizi territoriali.
3. GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL SISTEMA INTEGRATO
DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ
per il sistema:
costruire un sistema integrato di servizi sociali, che
connetta tutti i servizi rivolti all’anziano.
Superare gli interventi per tipologia prestazionale e
favorire un sistema basato sull’accesso unificato alle
risorse.
Valorizzare la dimensione territoriale: promuovere un
territorio attivo che lavori insieme sui problemi sociali,
per integrare l’offerta pubblica con quella della
comunità.
4. GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL SISTEMA
INTEGRATO DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ
per il cittadino
Porre al centro dell’azione il cittadino e la sua famiglia
rispetto a capacità di tenuta /necessità di sostegno;
Definire un progetto complessivo a favore del cittadino,
che articoli gli interventi sulla base di un progetto di
protezione.
EMPOWERMENT DELLA PERSONA si interviene sul singolo,
tenendo conto delle risorse proprie, familiari e
comunitarie. Promuovere/potenziare le risorse della
persona e del contesto di vita.
5. GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL SISTEMA INTEGRATO
DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ
per la comunità
potenziare gli interventi di prevenzione e promozione e intervenire
sulla fragilità potenziale (contrastare la povertà relazionale e di
competenze);
Costruire un sistema di welfare rivolto alla popolazione
anziana/adulta fragile nel suo complesso, per ampliare la platea dei
cittadini raggiunti dai servizi;
Promuovere interventi che possano tenere conto delle potenzialità
collettive.
EMPOWERMENT DEL CONTESTO
Si interviene su una pluralità di soggetti e non solo sul singolo:
La comunità è riconosciuta nella sua dimensione di cittadinanza
attiva (portatrice di risorse).
6. DALL’OBIETTIVO STRATEGICO ALLA DESCRIZIONE
DEL PROCESSO
Ripercorrere il processo è importante per:
definire i tempi,
individuare le tappe,
gli attori coinvolti,
i passaggi politici,
le implicazioni organizzative,
gli aspetti operativi,
le connessioni sede-territorio,
le collaborazioni tecniche ed amministrative,
gli strumenti utilizzati,
i documenti prodotti,
la coerenza delle azioni con l'impianto generale.
7. MAGGIO 2016: DECORRENZA PROGETTO CARIPLO "BRESCIA CITTÀ
DEL NOI" -CANTIERE 7: SERVIZI INNOVATIVI PER ANZIANI E DISABILI
Innovazione rispetto a:
Favorire la domiciliarità dell'anziano attraverso il coinvolgimento delle risorse
personali, familiari e del contesto;
Integrare prestazioni professionali ed interventi di buon vicinato;
Prefigurare forme sperimentali quali l'affido sociale e la badante di condominio
(es. per assistere anziani di uno stesso complesso edilizio o di una medesima via);
Promuovere servizi diffusi nei contesti geografici delle cinque zone – articolati in
livelli di protezione graduali – affinché l'anziano non perda il suo radicamento
con la comunità di appartenenza-
PORRE LE BASI TECNICHE ED AMMINISTRATIVE PER IL
PASSAGGIO DALL'APPALTO ALL'ACCREDITAMENTO
8. GIUGNO-SETTEMBRE 2016:
ANALISI BUONE PRATICHE E DEFINIZIONE
MODELLO ACCREDITAMENTO DELLA CITTÀ DI BRESCIA
Con l'aiuto dell’ «Agenzia Conoscenza» (Cariplo)
Si raccolgono e analizzano le buone pratiche di
accreditamento adottate in altre realtà italiane;
Si approfondisce la questione normativa ed
amministrativa che regola l'accreditamento;
Si tesse il «Modello Brescia» che:
- supera il concetto di possibilità di scelta per il
cittadino tra più fornitori per ottenere una mera
prestazione;
- parte da un disegno progettuale (progetto
assistenziale di protezione) condiviso con la
persona.
9. OTTOBRE 2016: PRIMO FOCUS GROUP
Il focus group viene riconosciuto come lo strumento utile per favorire il
confronto e l'interazione dei partecipanti sul tema degli anziani della città.
Si invitano a partecipare a 2 focus group gli enti gestori dei servizi per anziani
della città (Fondazioni, cooperative, associazioni, sindacati) e gli organismi di
consultazione (consiglio di indirizzo del welfare).
I rappresentanti del servizio sociale comunale ( dirigenti, alcune PO, assistenti
sociali, hanno funzione di uditori).
I focus group sono gestiti dall’ «Agenzia Formazione» (Cariplo).
Primo incontro 5 ottobre 2016:
Spunti di riflessione e domande chiave:
I bisogni dell'anziano e della sua famiglia oggi e in prospettiva
La risposta "territoriale" in termini di anziani
Strategie per migliorare la risposta ai bisogni (filiera di servizi con differenti
livelli di protezione, alleanze tra i diversi soggetti della città che si occupano di
anziani, lista unica di attesa per l'accesso alla rete dei servizi, coinvolgimento
della comunità ed interventi di cittadinanza attiva, ecc…)
10. OTTOBRE 2016: SECONDO FOCUS GROUP
Secondo incontro 20 ottobre 2016
La finalità del confronto è porre le basi per la costruzione del sistema di
accreditamento tramite fornitori qualificati.
Gli elementi riassuntivi sono:
Accreditare una pluralità di soggetti per garantire al cittadino la possibilità di
scelta;
Definire quali servizi accreditare (non solo il SAD classico, ma anche altri
interventi;
Creare un accreditamento per zona;
Il soggetto accreditato rappresenta il riferimento unico per la persona e la famiglia
rispetto ai servizi prestati e ne è responsabile;
Cambiare la forma di pagamento passando dal pagamento al fornitore al
contributo all'utente.
Si profilano due step:
Incontri tra enti gestori e referenti del servizio sociale, per approfondire il
confronto, con una funzione attiva anche del Comune.
Creare un gruppo di lavoro per la costruzione del progetto tecnico di
accreditamento.
11. Ottobre 2016: gli incontri tra rappresentanti del
servizio sociale e gli enti gestori dei servizi per anziani
Fondazioni, cooperative e referenti del servizio sociale comunale, si
incontrano per:
riesaminare gli esiti focus group,
definire i punti di forza e criticità del sistema di accreditamento,
vagliare la volontà degli stake holders di creare alleanze,
Definire modalità per garantire l'intera filiera dei servizi (es. non solo sad
ma anche telesoccorso, badante….),
interrogarsi sulla capacità di progettare nuove risposte, prima fra tutte la
gestione della presa in carico del percorso assistenziale (capacità
progettuale e non solo di erogazione),
Strategie per potenziare prossimità e territorialità.
Si decide che:
Gli enti gestori proseguiranno le negoziazioni in autonomia;
Fondazione Brescia Solidale parteciperà al gruppo di lavoro per la
definizione del progetto tecnico domiciliarità.
12. 25 ottobre 2016: presentazione dell’impianto della domiciliarità
all’ordine dei medici e dei farmacisti
In occasione di un convegno sul "paziente difficile" (Il paziente disabile-
Il paziente con disturbo mentale-Il paziente con decadimento cognitivo)
promosso dall'ordine dei medici e dei farmacisti, Comune ed ATS sono
invitati a presentare i rispettivi servizi di supporto alla domiciliarità.
L'ATS sviluppa la misura delle RSA Aperta;
Il servizio sociale comunale approfondisce il tema della fragilità e della
cronicità sul piano sociale, delinea la dimensione della domiciliarità e
circoscrive i servizi di sostegno domiciliare del Comune di Brescia.
Il corso è l'occasione per descrivere il nuovo sistema di accreditamento,
ancora in forma embrionale e di creare un primo raccordo con i MMG ed i
farmacisti. Anche la presenza dell'ATS favorisce un aggancio su questo
tema.
13. Novembre/Dicembre 2016: primi allineamenti Comune ed ATS
I dirigenti del servizio sociale si incontrano due volte
in ATS, presentano l'orientamento politico
organizzativo del comune sulla domiciliarità e
consegnano il materiale redatto (focus group, banca
dati sui servizi comunali, prime elaborazioni del
gruppo di lavoro progetto tecnico domiciliarità).
Si enuclea il problema degli anziani con
problematiche socio sanitarie: andrà approfondito
come attivare la componente socio-sanitaria e
sanitaria per gli anziani più compromessi e quali
accordi definire per l'integrazione delle competenze.
14. NOVEMBRE 2016- APRILE 2017: 6 MESI DI LAVORO PER LA
REDAZIONE DEL “PROGETTO TECNICO SISTEMA INTEGRATO DOMICILIARITÀ”
Il gruppo è composto da:
Dirigente Area servizi sociali, 2 PO, 1 a.s. sede, 2 a.s. territorio, direttore
generale Fondazione Brescia Solidale. A metà percorso il gruppo sarà
integrato da un funzionario amministrativo.
Si parte da un esame dei dati di contesto:
La sede ricostruisce i dati generali sugli anziani nella città e nei
quartieri;
Il territorio approfondisce la tipologia degli anziani che usufruiscono di
interventi domiciliari nelle cinque zone;
Insieme si definisce la struttura portante del progetto tecnico: progetto
assistenziale per la persona redatto dal SST, destinatari del servizio,
attori della domiciliarità, 5 profili di assistenza, attuazione del piano di
assistenza in capo al gestore, funzione del servizio sociale.
A livello amministrativo, si costruiscono i valori economici dei profili di
protezione, si struttura la nuova modalità di pagamento del servizio, si
predispongono gli atti amministrativi.
15. MARZO 2017: CONSULTAZIONE CON IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO
DELLA BOZZA DI PROGETTO TECNICO DOMICILIARITÀ
Il «Consiglio di indirizzo» del welfare cittadino è definito nel
progetto Cariplo come l’attore collettivo di governance delle
politiche sociali della città, con funzione di alimentare il
dibattito pubblico e permettere ai molteplici stakeholders di
avere voce sulle scelte di politica sociale.
Il vaglio del progetto tecnico e dell’impianto di sistema da parte
del Consiglio di Indirizzo (ordine dei medici e dei farmacisti,
forum terzo settore, confcooperative, sindacati, Uneba,
fondazioni) ha consentito di condividere il pensiero progettuale
con le realtà del terzo settore maggiormente rappresentative
della città.
L’esito del dibattito è stato positivo e propedeutico agli ulteriori
passaggi istituzionali.
16. MARZO 2017: PRIMI ACCORDI CON L’ORDINE DEI FARMACISTI
Ci si confronta con l’ordine dei farmacisti rispetto a possibili spazi di
collaborazione.
Le farmacie sono un presidio diffuso sul territorio (60 farmacie), vengono
riconosciute come depositarie di molteplici informazioni sugli anziani della
città, comprese le strategie adottate per gestire problemi assistenziali
(fenomeno badanti…)
In questo primo incontro le farmacie si rendono disponibili a divulgare
materiali informativi delle attività del servizio sociale, tramite il loro punto
di raccolta e distribuzione.
Da costruire un accordo complessivo che:
Affronti temi più specifici: es. prestazione qualificata di consegna farmaci a
domicilio, campagne informative su temi diversi;
Consideri servizio sociale e farmacisti come interlocutori reciproci rispetto
ai temi della città e dei quartieri (entrambi punto di riferimento per il
cittadino, intercettano la trasformazione dei bisogni, hanno relazioni attive
con le persone, conoscono le fasce deboli, intercettano cittadini in cui
bisogno sociale e sanitario si sovrappongono).
17. APRILE 2016: CONSULTAZIONE CON ATS DELLA BOZZA DI
“PROGETTO TECNICO SISTEMA INTEGRATO DOMICILIARITÀ”
I referenti del servizio sociale presentano all'ATS la bozza di progetto di
sostegno alla domiciliarità ed informano sui tempi di approvazione dei
provvedimenti istituzionali e su quelli di avvio del servizio.
Viene dichiarato da entrambe le parti:
L'impegno ad una maggiore integrazione e coordinamento, anche
informativo;
L'importanza di costituire un osservatorio sulla città rispetto alle
dinamiche di invecchiamento, alle nuove modalità di gestione dei
servizi, alle sperimentazioni ed agli accordi con le realtà del territorio
per la creazione di nuove partnership.
E' necessario un aggiornamento costante sulla rete dei servizi attivati.
Da quel momento vengono organizzati incontri Comune-Ats per un
periodico allineamento.
18. APRILE 2017: PRESENTAZIONE AI TERRITORI DEL PROGETTO
TECNICO NELLA SUA ELABORAZIONE DEFINITIVA
Viene presentato ai SST (PO. As e amministrativi) il progetto
tecnico domiciliarità, con alcuni fuochi di attenzione:
L’illustrazione del progetto tecnico;
La funzione degli enti accreditati e del servizio sociale;
Le ricadute operative su territori;
Gli aspetti deontologici e professionali dell'assistente sociale;
Gli aspetti amministrativi e la descrizione dei flussi.
Si definiscono 2 percorsi:
Formazione SST e MMG;
Costituzione di un gruppo operativo per la costruzione degli
strumenti tecnici.
19. MAGGIO 2017: FORMAZIONE SERVIZIO SOCIALE E MMG
Il significato del corso - articolato in 2 mattine – è
racchiuso nel titolo: Servizio Sociale Professionale e
Medici di Medicina Generale: collaborazioni attivabili
in una logica territoriale di gestione dei servizi.
Il corso è un'occasione di confronto tra servizio sociale e
medici:
• Sulla DGR 6164/2017 sul governo della domanda e la
presa in carico dei pazienti cronici.
• Sulla gestione di casi concreti: vengono discusse
situazioni in carico, esaminando il contributo della
componente medica e di quella sociale e gli spazi di
attivazione/collaborazione.
Si attiva una comunicazione a pari livello tra le due
figure professionali.
20. MAGGIO 2017: SI LAVORA ALLA COSTRUZIONE DEL
DISCIPLINARE DI ACCREDITAMENTO
requisiti economico finanziari e tecnico
professionali dei gestori:
• - essere iscritti al Registro delle Imprese o
all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali;
• aver eseguito negli ultimi tre anni servizi
domiciliari, rivolti ai medesimi destinatari per un
importo complessivo non inferiore a
€ 100.000,00;
• aver eseguito in modo regolare, nello stesso
triennio, almeno un contratto con Enti Pubblici
per servizi domiciliari anche a titolo non
oneroso.
21. MAGGIO 2017: SI COSTRUISCE LA MODULISTICA
Si predispone la modulistica amministrativa
Istanza del cittadino: domanda di ammissione
al sistema integrato servizi domiciliari;
Comunicazione al cittadino ed al gestore della
concessione voucher;
Comunicazione rinuncia servizio e variazione
agenzia;
Bozza di contratto tra l’ente accreditato ed il
cittadino;
Bozza di progetto individualizzato.
22. 16 MAGGIO RESTITUZIONE DEL PROGETTO AL
CONSIGLIO DI INDIRIZZO
Si riassumono gli aspetti fondanti dell’impianto del
sistema domiciliarità:
Pluralità di soggetti accreditati che mantengono contatti
con il cittadino, l’ente locale e la comunità;
Duplice accesso del cittadino: servizi sociali o soggetto
accreditato;
Semplificazione per l’Amm.ne comunale che interviene
con un contributo economico al cittadino.
Si esaminano le criticità: pubblicizzazione e
comunicazione alla cittadinanza;
Vincolo della sede operativa, necessaria affinché il
soggetto erogatore si rapporti con le realtà del territorio;
Livello di qualità dei servizi da garantire e da verificare
anche con somministrazione customer.
23. 17 MAGGIO RESTITUZIONE DEL PROGETTO AGLI ENTI
GESTORI SERVIZI PER ANZIANI
Si presenta il sistema dei servizi domiciliari nella logica
della co-progettazione: costruire sistemi di servizi,
relazioni economiche, centri di responsabilità.
Si evidenzia:
Possibilità di rilanciare il mondo delle Cooperative e
delle Fondazioni;
Opportunità per gli enti erogatori di allearsi tra di loro e
con le realtà delle comunità;
Necessità che enti erogatori ed ente pubblico
costituiscano un osservatorio permanente
sull’evoluzione dei bisogni.
Criticità per gli enti erogatori: andare al di là della
tradizionale sfera di competenza.
24. MAGGIO PRESENTAZIONE DEL PROGETTO TECNICO
ALLA COMMISSIONE SERVIZI ALLA PERSONA
L’ultimo passaggio politico è il confronto in
commissione servizi alla persona.
Questa fase è propedeutica all’approvazione da
parte della Giunta.
Si presenta l’impianto complessivo: fenomeno
degli anziani della città, dati sui servizi domiciliari
2016, progetto tecnico, procedura amministrativa.
La discussione riprende i punti di forza e le criticità
emerse nelle altre sedi di confronto.
L’esito politico è favorevole.
25. 7 GIUGNO 2017: APPROVAZIONE IN GIUNTA
Delibera di Giunta «Linee per l’accreditamento del sistema
integrato dei servizi domiciliari rivolti a persone anziane,
adulte anche con disabilità e minori con disabilità».
La Giunta delibera
• di individuare - quale modalità più funzionale
all’erogazione di prestazioni domiciliari - un
accreditamento dei servizi c.d. “libero” o “aperto”,
caratterizzato dalla concessione dell’accreditamento a
tutte gli Enti che ne facciano richiesta e siano in
possesso dei requisiti;
• di richiedere che ai fini dell’accreditamento gli Enti
debbano rispondere a requisiti di qualità;
• di dare atto dell’ elevato carattere di sperimentalità
dell’accreditamento.
26. 8 GIUGNO 2017:
APPROVAZIONE DEL DISCIPLINARE ACCREDITAMENTO
In seguito alla Delibera di Giunta, il dirigente amministrativo
determina:
• di indire la procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla
individuazione di soggetti che intendono operare nel
territorio del Comune di Brescia nell’ambito del sistema
integrato degli interventi e servizi domiciliari, e che
risultino professionalmente idonei ovvero possiedano i
requisiti indicati nel disciplinare di accreditamento;
• di approvare:
1. il progetto tecnico
2. l’avviso pubblico, con modello di domanda di
partecipazione
3. il disciplinare per l’accreditamento
4. il patto di accreditamento
27. LUGLIO: APPROVAZIONE ALBO FORNITORI
Nomina commissione, esame delle candidature e
verifica dei requisiti, approvazione Albo Fornitori.
I fornitori sono così distribuiti nelle diverse zone:
• CENTRO: Gabbiano e Fondazione Casa Industria in ATI
• OVEST: Gabbiano e Fondazione Casa Industria in ATI
• NORD: Casa di Dio, Elefanti Volanti, la Vela, Dolce
• SUD: Brescia Solidale, La Vela
• EST: Il Pellicano, Dolce, Elefanti Volanti, Brescia
Solidale
28. 6 GIUGNO 2017: PRIMA COMUNICAZIONE ALL'ESTERNO:
CONVEGNO CISL
La CISL pensionati organizza la giornata formativa:
«Gli uni per gli altri. «Una nuova idea di welfare,
una nuova idea di città».
E’ un’occasione per comunicare all’esterno:
l‘organizzazione territoriale dei servizi,
l’articolazione dei punti comunità e il nuovo
sistema integrato di servizi domiciliari. Il sindacato
pensionati rappresenta un significativo canale di
comunicazione delle politiche sociale per gli
anziani della città.
29. La dirigente di settore attiva un gruppo di lavoro sede -
territorio per avviare il nuovo sistema di servizi
domiciliari. Obiettivi:
• lavorare sulla dimensione operativa
• costruire lo strumento tecnico: la scheda progetto
• effettuare simulazioni i casi
• Coinvolgere l’area disagio/handicap
• Coinvolgere i RAD (OSA comunali referenti
dell’assistenza domiciliare)
• Coinvolgere gli operatori della vigilanza e controllo
GIUGNO: SI COSTITUISCE IL GRUPPO
OPERATIVO
30. LUGLIO/AGOSTO 2017: LE AZIONI DEL GRUPPO
OPERATIVO
Il gruppo lavora per 3 incontri alla traduzione operativa
del progetto tecnico:
La costruzione della scheda-progetto ha comportato
numerose revisioni, anche in seguito alle simulazioni di
situazioni in carico, fino a giungere alla stesura definitiva
con l’apporto fondamentale dei SST.
Durante la costruzione sono emerse varie riflessioni: di
sistema (come garantire uniformità nei territori, quale
funzione delle diverse figure professionali ingaggiate es.
i RAD e gli addetti alla vigilanza) professionali (come
valorizzare la professionalità dell’a.s. e i principi
deontologici, quale funzione di regia generale) operative
(rivalutazione di TUTTE le situazioni in carico attraverso
visite domiciliari).
31. AGOSTO 2017: NUOVO ALLINEAMENTO CON IL
LIVELLO SANITARIO E SOCIO SANITARIO: ATS e MMG
ATS: si concorda una formazione a tre - servizio
sociale, MMG e ATS – per completare il
percorso avviato con MMG (ipotesi
ottobre/novembre).
Ordine dei medici: si prospetta un incontro con
i MMG della città per coinvolgere i medici sul
nuovo impianto dei servizi domiciliari, per
allinearsi sul nuovo sistema di gestione dei
cronici e per prospettare la possibile
costituzione di un welfare di professionisti delle
5 zone (MMG e AA.SS.)
32. SETTEMBRE 2017: INCONTRI DITTA SOFTEC E SETTORE
INFORMATICA COMUNALE
SISTEMA GARSIA (Sistema Sociale
Informatizzato): Inserimento in Garsia del
progetto integrato domiciliare a favore del
cittadino: informatizzare la scheda e favorire la
ricostruzione dei dati.
SISTEMA SOSIA (Sistema economico-
amministrativo): comprendere nel sistema
informatico la definizione della quota a carico
del cittadino e l’entità del contributo in capo al
Comune.
33. SETTEMBRE 2017: SI TORNA A CARIPLO
Fasi, azioni, interventi e documenti, vengono
riportati al gruppo regia Cariplo negli incontri
periodici di monitoraggio del progetto.
Nella logica del welfare di comunità viene
attribuita particolare rilevanza alle collaborazioni
attivate con le organizzazioni della città per la
realizzazione del progetto.
Vanno ora definite le modalità di coinvolgimento
dell’Agenzia «Comunicazione» per veicolare la
conoscenza alla cittadinanza del nuovo sistema
domiciliare.
34. LE AZIONI DA INTRAPRENDERE
• Incontri tra enti gestori e i 5 territori per
sviluppare la collaborazione (settembre 2017);
• Sottoscrizione del «patto di accreditamento» tra
Comune e gestori;
• I territori: Visita Domiciliare per compilazione
scheda progetto e attribuzione del profilo di
assistenza e presentazione della nuova
organizzazione ad ogni persona in carico;
• Presentazione del progetto ai MMG e loro
coinvolgimento;
• Presentazione istituzionale del nuovo modello
organizzativo tramite «Agenzia Comunicazione»
ed altri canali (es. sindacati pensionati)
35. LE AZIONI DA INTRAPRENDERE
• Sostegno formativo agli amministrativi dei territori da
parte dei funzionari amministrativi di sede;
• Sostegno professionale agli assistenti sociali:
formazione a.s. per sviluppare le implicazioni
deontologiche e professionali nel disegno
dell’accreditamento ed approfondire le nuove
funzioni;
• Sostegno agli addetti alla vigilanza nella
predisposizione della customer e addestramento
somministrazione
• Informatizzazione del servizio;
• Definizione del ruolo della sede (raccordo con i
territori);
• Prosecuzione del lavoro di sottogruppo con nuovi
obiettivi.
#2: Questo modello può essere utilizzato come file iniziale per la presentazione di materiale didattico per la formazione in gruppo.
Sezioni
Fare clic con il pulsante destro del mouse su una diapositiva per aggiungere sezioni. Le sezioni possono essere utili per organizzare le diapositive o agevolare la collaborazione tra più autori.
Note
Utilizzare la sezione Note per indicazioni sull'esecuzione della presentazione oppure per fornire informazioni aggiuntive per il pubblico. Mostrare queste note nella visualizzazione Presentazione durante la presentazione.
Valutare con attenzione le dimensioni dei caratteri, importanti per l'accessibilità, la visibilità, la registrazione video e la produzione online.
Colori coordinati
Prestare particolare attenzione ai grafici, ai diagrammi e alle caselle di testo.
Tenere presente che i partecipanti eseguiranno la stampa in bianco e nero o in gradazioni di grigio. Eseguire una stampa di prova per assicurarsi che i colori risultino comunque efficaci e chiari in una stampa in solo bianco e nero e in gradazioni di grigio.
Grafica, tabelle e grafici
Scegliere la semplicità: se possibile utilizzare stili e colori coerenti, che non rappresentino elementi di distrazione.
Assegnare un'etichetta a tutti i grafici e a tutte le tabelle.
#37: Questo modello può essere utilizzato come file iniziale per la presentazione di materiale didattico per la formazione in gruppo.
Sezioni
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Note
Utilizzare la sezione Note per indicazioni sull'esecuzione della presentazione oppure per fornire informazioni aggiuntive per il pubblico. Mostrare queste note nella visualizzazione Presentazione durante la presentazione.
Valutare con attenzione le dimensioni dei caratteri, importanti per l'accessibilità, la visibilità, la registrazione video e la produzione online.
Colori coordinati
Prestare particolare attenzione ai grafici, ai diagrammi e alle caselle di testo.
Tenere presente che i partecipanti eseguiranno la stampa in bianco e nero o in gradazioni di grigio. Eseguire una stampa di prova per assicurarsi che i colori risultino comunque efficaci e chiari in una stampa in solo bianco e nero e in gradazioni di grigio.
Grafica, tabelle e grafici
Scegliere la semplicità: se possibile utilizzare stili e colori coerenti, che non rappresentino elementi di distrazione.
Assegnare un'etichetta a tutti i grafici e a tutte le tabelle.