TEMPORARY MANAGER: il TM è il manager del futuro!
ha competenze e esperienza specifica di cui l’imprenditore ha bisogno
ne ha bisogno adesso! è un acceleratore del cambiamento, individua velocemente i problemi, ha pronte le risposte strategiche e le tecniche manageriali ,analizza con punto di vista esterno la situazione aziendale ed e’ davvero capace di portare l’azienda fuori dal marcato domestico, cioè vera Internazionalizzazione
13. AREE DI COMPETENZA
•Acquisizioni
•Crisi finanziarie
•Ottimizzazioni e implementazioni
•Miglioramento competitivitÃ
•Riorganizzazione aziendale
•Passaggio generazionale
•Sviluppo nuovi progetti
•Start up
•Turnaround
14. AREE FUNZIONALI
Commerciale e Marketing
Delocalizzazioni
Finanza e Controllo
Procurement
HR (Risorse umane)
ICT (Information Communication Technology)
Operation & Supply Chain
Sviluppo Tecnico & Prodotto
Turnaround & Riorganizzazioni
23. TEMPORARY MANAGER
Competenza specifica NON del settore
È migliore in quanto il manager non è imprigionato dai paradigmi e dalle gabbie mentali del settore stesso
24. TEMPORARY MANAGER
Competenze di settore,
Può essere un vantaggio per la conoscenza del sistema competitivo, delle relative regole del gioco, degli ambiti geografici di riferimento, delle tecnologie in uso
26. TEMPORARY MANAGER
Il Temporary Manager (TM) si sviluppa negli anni ’70 nel mercato anglosassone.
27. TEMPORARY MANAGER
ostacoli in Italia:
–rigidità contrattuale tipica italiana
–impiego molto limitato nelle PMI
–Il 98% delle aziende italiane è costituita da PMI con meno di 49 dipendenti
28. CONSULENTE
•Suggerisce decisioni
•Assegna i compiti
•Non entra a far parte dell’organico dell’azienda
•Non riceve deleghe operative
29. TEMPORARY MANAGER
•È l’attuatore di un progetto specifico (cambiamento, crescita, ottimizzazione, ristrutturazione, internazionalizzazione,etc.)
•Entra a far parte dell’organico dell’azienda
•Si assume delle responsabilità in prima persona
•Riceve le deleghe per la realizzazione del progetto
•Lavora con le persone e le fa crescere
31. TEMPI
–Analisi aziendale o check up: da 1 a 3 mesi
–Media complessità : da 6 a 12 mesi
–Maggior complessità : da 18 a 36 mesi
32. COSTI
•i costi per l’imprenditore sono budgettizzabili preventivamente.
•possibilità di recedere in qualsiasi momento, con il preavviso di un solo mese.
•contratti estremamente flessibili, misurabili, implementabili
33. Il Temporary Manager può aiutare l’imprenditore a cogliere più rapidamente ed efficacemente le opportunità di sviluppo
LO SVILUPPO
40. Chi può aprire una partita IVA ?
Titolari di società e professionisti autonomi,
cioè chi esercita un’attività economica organizzata allo scopo di vendere, produrre e scambiare beni o servizi) possono aprire una partita IVA.
41. Come si apre una partita IVA?
•Aprire una partita IVAè molto semplice e assolutamentegratuito.
42. Come si apre una partita IVA?
La partita IVA si compone di11 numeri:
i primi 7 vanno a indicare il contribuente,
i seguenti 3 identificano il Codice dell’Ufficio delle Entrate,
l’ultimo, infine, ha carattere di controllo.
44. •Per aprire una partita IVA bisognerà comunicare all’Agenzia delle Entrate l’inizio della propria attività , entro 30 giorni dal primo giorno di attività , con apposita dichiarazione, redatta sumodello AA9/7(ditta individuale e lavoratori autonomi) oppure modello AA7/7 (società )
•entrambi i modelli si possono scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
•La presentazione dei modelli può essere presentata attraverso i seguenti modi:
–recandosi presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entratecon apposito documento di riconoscimento;
–invio con raccomandata con ricevuta di ritorno, con in allegato fotocopia del documento di riconoscimento;
–invio per via telematica, tramite il software apposito che si scarica dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Come si apre una partita IVA?
45. •Quando si apre una partita IVA, bisognerà scegliere ilcodiceATECOche si riferisce alla nostra specifica attività .
•Inoltre, bisognerà scegliere anche il tipo diregime contabiletra:
–regime dei minimi
–contabilità ordinaria.
•Una volta rilasciata o inviata la dichiarazione firmata, ci viene assegnato il numero di partita IVA, che rimarrà sempre lo stesso fino al termine dell’attività .
Come si apre una partita IVA?
47. •Ultima tappa da seguire è l’INPS, dove recarsi per aprire la propria posizione previdenziale.
•Per chi deve registrare una ditta individuale, dovrà inoltre iscrivere l’impresa alla Camera di Commercio, e comunicare al Comune l’avvio della propria attivitÃ
Come si apre una partita IVA?
48. Quali sono i costi di una partita IVA?
•Aprire una partita IVA non costa nulla, ma vi sono da considerare le spese di mantenimento, che possono esser anche sostanziose.
49. 1.Regime di Contabilità ordinaria: chi apre una partita IVA a regime di contabilità ordinaria deve guadagnare abbastanza in generale, al fine di affrontare comodamente le spese di gestione
1.Chi deveiscrivere una ditta alla Camera di Commercio, pagherà all’istituto una quota che si aggira attorno agli 80-100 euro l’anno
2.a questa spesa va aggiunto naturalmente ilcosto del commercialista(circa 1.000 euro l’anno),
3.i contributi INPS(circa il 27%, più un eventuale conguaglio se il reddito supera i 13.819 euro).
4.il pagamento delle imposteIrpefeIrap, calcolate in percentuale sul reddito.
2.Regime dei minimi: implica la tassazione agevolata del 5%, mentre i contributi INPS graveranno per il 27% sul reddito di impresa.
Quali sono i costi di una partita IVA?
50. Gli obblighi fiscali da rispettare
•Gli obblighi fiscali che il titolare di partita IVA deve rispettare sono i seguenti:
•Emissione di fattura, che deve contenere:
–numero progressivo di fattura;
–data di emissione;
–numero di partita IVA e codice fiscale dell’emittente;
–ditta, denominazione e ragione sociale dell’emittente e del cliente;
–residenza e domicilio dell’emittente e del cliente;
–natura, quantità e qualità dei beni, comprensivi di aliquota;
–corrispettivi con aliquota IVA applicata;
–ammontare IVA distinta per aliquota.
•Compilare gli appositi registri contabilicon fatture (emesse e ricevute), bolle doganali e corrispettivi.
•Detrazioniriguardanti le operazioni soggette a imposta e le operazioni non imponibili.
•Liquidazione, versamento e dichiarazione periodica dell’IVA.
•Dichiarazione annuale IVAcon il Modello Unico, o separata.
51. Fattura pro-forma
IVA si paga ogni 3 mesi
Se il cliente non paga regolare si rischia di anticipare l’IVA prima dell’incasso
79. La Disintermediazione
In internet è l’eliminazione di intermediari senza valore aggiunto, presenti in
qualunque processo, in una organizzazione sia produttiva che di altra natura.
Il produttore o erogatore di servizi si interfaccia quindi direttamente con il cliente comprendendone i bisogni e il cliente diventa in sostanza l’unico punto di riferimento.
Quali sono le opportunità ? La riduzione dei costi, legati al taglio dei processi di intermediazione inutili.
Come rischio, viceversa, la scomparsa dell’intero settore in cui uno è presente.
80. US Postal Service,
che spedivano 200 miliardi di lettere nel 2000, tredici anni dopo 100 miliardi di lettere, con però una perdita di 16 miliardi di dollari.
La Disintermediazione
81. La Free economy
Definizione
La free economyè in sostanza come fare profitto dando qualcosa per nulla, quindi regalandolo.
Obiettivo
Si regala al fine di creare un mercato puntando a soddisfare la domanda conseguente, per esempio l’uso gratuito di una applicazione o la fruizione base di un gioco, come avviene con Angry Birds.
82. Advertising Supported, dove la pubblicità e lo sponsorship sovvenzionano servizi informativi gratuiti o motori di ricerca come Google.
Il Freemium, dove un numero limitato di paganti sovvenziona tutti gli altri. Viene regalato un bene o un servizio nelle sue funzionalità base e si richiede un pagamento per accedere al servizio completo.
Flickr per la gestione delle proprie fotografie.
La Free economy
83. Gift economy
Gift economy, l’economia del dono, in cui si riceve una donazione in cambio della propria attività , è attuata online da molte società a scopo benefico e artisti indipendenti che in cambio poi pubblicano gratuitamente i loro brani musicali o anche altro materiale artistico. L’esempio più importante è Wikipedia, l’enciclopedia online, che non fa pubblicità e vive soltanto di donazioni.
84. <<il modello del free dovrebbe essere sempre valutato in qualunque business online>>
La Free economy
Chris Anderson
direttore diWired USAdal 2001 al 2012
85. due economie:
•quella delle cose, dove il prezzo dei beni tende a aumentare nel tempo, con meccanismi inflattivi
•Bit Economy dove i prezzi tendono, viceversa, a diminuire. Quindi con meccanismi deflattivi, andando anche verso lo zero.
86. Globalizzazione
Con la globalizzazione non esistono più frontiere
Il rete il numero due difficilmente sopravvive,
sopravvive solo il numero uno
87. Un esempio del cambiamento dovuto alla globalizzazione è la Kodak rispetto a Instagram.
Kodak impiegava fino a 140 mila persone, poi dopo la bancarotta avvenuta nel febbraio 2012 ha cessato la produzione di materiale fotografico.
Instagram,cheoperanellostessosettore,nel2012consolo13impiegatièstatacomprataperunmiliardodidollaridaFacebook
Globalizzazione
88. La globalizzazione non è delocalizzazione
…..non è spostare un processo produttivo dove il costo del lavoro è inferiore, sostanzialmente diffondendo lo schiavismo, ma è legata a due fattori:
a) la network efficiency, cioè la capacità di creare valore aggiunto collegandosi a altre società per la creazione del valore complessivo del proprio servizio e del proprio prodotto, in modo continuo, quindi continuando a scegliere sempre il nodo, la società con la maggiore qualità e poi la cosiddetta
b) income inequality, cioèla partecipazione di massa alla creazione del valore, come è avvenuto per i social, come per facebook e per twitter , in cui il vero valore sono i contenuti di milioni di persone che ogni giorno pubblicano materiali.
89. Il Mobile
La velocità attraverso cui il mobile internet sta diffondendosi è senza precedenti nella storia della tecnologia.
Il traffico mobile, sul totale del traffico internet è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, dallo 0,9% nel 2008 al 10% nel 2012, attorno al 19% per il 2013 e si stima il 28% nel 2014.
90. Data la sua velocità di diffusione se una società riesce a definire un modello di business per il mobile, che non ha nulla a che fare con i modelli di business precedenti, quelli legati al desktop e al PC, ha un immediato ritorno in termini diROI.
Se viceversa rimane fuori da questo mercato, che diventerà nel tempo il mercato di riferimento nella rete, potrebbe essere emarginato e quindi non essere più in grado di competere.
Il Mobile
91. L'E-commerce
e-commerce è la vendita di prodotti o servizi attraverso internet.
22 miliardi €
1.300 miliardi €
95. PRIMAricevi la merce POIpaghi
Come superare la diffidenza che ostacola sviluppo dell’e-commerce
96. La Scuola del futuro
portaleEDX, creato dall’MITe dallaHarvard University
Il futuro dell’apprendimento online
testi digitali:entro 10 anni il 50% dei testi saranno digitali
97. Vivicome se fosse l'ultimogiorno
ma pensacomese non dovessi morire mai